Genzano, il MoVimento Cinque Stelle replica a Pozzana: “Dichiarazioni scomposte e rancorose”

Il MoVimento Cinque Stelle di Genzano replica a Pozzana. “Apprendiamo che l’assessore nonché vice sindaco Pozzana ha rassegnato le sue dimissioni. Possiamo anche capire l’amarezza malcelata delle dichiarazioni scomposte e rancorose di chi è stato portato a lasciare un ruolo probabilmente frainteso come “prestigioso” ma non capiamo il senso delle polemiche.

Ricordiamo in trasparenza ai nostri concittadini che il ruolo al quale era stato chiamato Piero Pozzana era unicamente tecnico, in quanto mai attivista e in nessun modo legato politicamente al Movimento 5 Stelle.

Nessuno dei consiglieri di maggioranza ha mai chiesto all’assessore dimissionario di qualificarsi come organo di riferimento politico, mentre fin dai primi giorni del suo mandato, abbiamo chiesto puntualmente di relazionare la situazione economica reale dell’ente (una risibile relazione ci è arrivata invece in nettissimo ritardo qualche settimana fa e per di più copiata in buona parte da quella di un altro comune), di ascoltare e attuare legalmente la linea politica dettata dalla maggioranza nel rispetto dei cittadini che nel giugno 2016 ci hanno votato e nel rispetto della utile e doverosa comunicazione tra organi di governo che invece è sempre mancata.

La riprova sta nella stessa comunicazione fatta prima ai giornali che ai consiglieri di maggioranza che non fa altro che confermare quanto gli stessi consiglieri avevano ben chiaro sulle metodologie care a Pozzana.

La scelta di un assessore tecnico è basata sulla necessità di portare a compimento le strategie programmatiche proprie del nostro programma, indirizzate più e più volte ma sempre rimaste inascoltate.

Vogliamo ricordare che il ruolo di assessore è prettamente esecutivo delle linee politiche portate dalla maggioranza, suo è l’onere di finalizzare e concretizzare coordinando e indirizzando l’operato di dirigenti e dipendenti.

Se si fallisce, se ci si rivela inadatti a tal punto, il Movimento 5 Stelle trova naturale e doveroso chiedere un cambio di tendenza visto che nulla lega la parte politica all’assessore tecnico, non a caso siamo soliti definire queste figure “assessori a progetto”. Se non si è capaci di interpretare il progetto si cambiano gli attori affinché il programma non venga tradito.

Cosa intende Pozzana con “strategie di lavandaia”? Forse la sua incapacità di ascolto delle istanze dei cittadini che passava attraverso i consiglieri o le tattiche che adottava per evitare di affrontare con coraggio il confronto con le parti politiche (opposizione compresa)?

Ricordiamo a Pozzana che la maggioranza ha sostenuto sempre e comunque, tutte le proposte portate in consiglio comunale e che quando abbiamo fermato alcune sue iniziative prossime all’inverosimile lo abbiamo fatto per rispetto dei cittadini e della nostra dignità personale. Dovevamo forse assecondarlo quando voleva abolire il servizio scuolabus? Dove era il nostro ex assessore quando chiedevamo in maniera estenuante di attenzionare i parcheggi o le entrate delle farmacie?  Una piccola parte di esempi tutti dimostrabili. Sia onesto soprattutto con se stesso, quante volte ha fatto spallucce di fronte alle nostre richieste di progettualità per il risanamento a lungo termine delle casse del paese?

Un bilancio politico per essere attuato deve essere innanzitutto capito. Ma tant’è, la capacità di visione non è per tutti, buona fortuna dott. Pozzana”.

I Consiglieri del Movimento 5 Stelle di Genzano

Cristina Bernardi

Alessandro Scoppoletti

Dario D’Amico

Marco Fermanti

Maurilio Silvestri

Claudio Mariani

Silvia Bongianni

Luigi Nasoni

Elena Mercuri




Genzano, il gruppo del MoVimento Cinque Stelle: “È il momento delle scelte politiche e della condivisione con i cittadini”

GENZANO (RM) – Importante consiglio comunale sul Bilancio ieri a Genzano dove il gruppo consiliare di maggioranza ha espresso con chiarezza la posizione politica e di indirizzo e il lavoro fatto finora: “Abbiamo letto attentamente la proposta di bilancio di previsione, il parere dei revisori dei conti, e tutti i documenti allegati alla proposta e abbiamo ascoltato gli interventi dell’opposizione. In piena trasparenza verso i nostri concittadini, siamo qui oggi a formalizzare le osservazioni fatte in queste settimane dal gruppo consiliare del Movimento 5 stelle, decine di email e di incontri per ottenere la quadra di un bilancio complesso, già fortemente ingessato e limitato in termini di possibilità economica. In meno di due anni siamo riusciti a fare chiarezza e ad avere contezza della concreta realtà del bilancio. Ne siamo coscienti: questo bilancio manca di visione. Ma non è mai superfluo ripeterlo: il momento storico in cui versa Genzano è di piena crisi economica, se ne notano chiaramente gli effetti costanti sulla cittadinanza e sulle attività commerciali e di settore. Oggi più di ieri, le leggi impongono e obbligano gli amministratori, da una parte fortunatamente, ad operare secondo un senso di responsabilità più alto, rispettando però obblighi e vincoli a volte molto stringenti. Le entrate per trasferimenti dallo Stato e dalla Regione sono state ridotte drasticamente e ormai è evidente a tutti quanto sia pesante la pressione tributaria nel nostro Paese. Allora abbiamo affrontato questo difficilissimo passaggio scegliendo con estrema lucidità le soluzioni da adottare, le priorità e gli obiettivi strategici da perseguire assumendoci responsabilità non semplici ma comunque avviando un sistema di gestione della cosa pubblica in maniera realistica. Poche cose ma buone secondo una strategia programmatica. In occasione dell’ultima variazione di bilancio chiedemmo espressamente che la Giunta, organo esecutivo oltreché tecnico avviasse finalmente la fase 2 di questa consiliatura, sottoponendo all’attenzione della maggioranza questioni urgenti e progetti a medio e lungo termine, fornendoci al contempo possibilità di scelta e ipotesi di pianificazione. Ahimè, la situazione dell’Ente non ha ancora consentito questo scatto in avanti e le scelte tecniche hanno spesso preso il campo delle ipotesi, delle possibilità e dei progetti. Signor Sindaco, in piena fiducia, oggi la sua maggioranza chiede a lei di essere garante della volontà dei cittadini che ci hanno votato e dei genzanesi tutti, la maggioranza che vuole e pretende condivisione con la cittadinanza di scelte importanti, scelte da intraprendere per il futuro di Genzano. Non è stato semplice riportare il bilancio sulla giusta via depurandolo da imperfezioni e problemi ma ora che il grosso è stato fatto, c’è da fare ancora di più: siamo finalmente all’anno 0 finanziario, è da qui che si deve ripartire da subito, con il coraggio delle scelte che i cittadini si aspettano. Scelte non solamente tecniche ma squisitamente politiche, scelte che siano braccio operativo del nostro ambizioso programma politico. Siamo più che consapevoli che la situazione ereditata è quella di un Ente allo stremo ma ora uscire dalla crisi deve essere possibile, è proprio per questo che chiediamo a gran voce, votando con unanime spirito di responsabilità questo bilancio, una totale inversione di tendenza nelle modalità di perseguimento degli obiettivi, un vero e proprio stravolgimento che consenta il passaggio obbligato da un doveroso Bilancio Tecnico a un bilancio prettamente politico e finalmente partecipato che getti le basi per una progettazione a lungo termine. Il gruppo del Movimento 5 Stelle punta unito e compatto a realizzare le proposte che i cittadini di Genzano hanno prima ispirato partecipando alla stesura del programma e poi accolto e sostenuto dandoci fiducia nel 2016.”




Genzano, dati della Camera: il Movimento Cinque Stelle è il primo partito, subito dietro il centrodestra

GENZANO (RM) – Genzano si conferma una città a Cinque Stelle anche se crescono gli elettori di centrodestra in quella che da sempre è definita la “piccola Mosca” dei Castelli Romani. Ma veniamo ai dati che rafforzano comunque l’attuale amministrazione pentastellata di Daniele Lorenzon.

Sono infatti 2.337 pari al 33,14 i voti presi dal Movimento Cinque Stelle seguito dalla coalizione di centrodestra che ha preso 2.255 voti pari al 31, 98 per cento. E all’interno del centrodestra in testa c’è il partito della Lega con 915 voti, Forza Italia con 788, Fratelli d’Italia rappresentata in consiglio comunale da Fabio Papalia incassa 471 mentre Noi con l’Italia- Udc soltanto 40 voti.

Il Pd prende 1.775 voti pari al 25,17 per cento. Liberi e Uguali 313 voti. Potere al Popolo 145 voti, Casapound 94 voti, il Partito Comunista 67 voti, Il Popolo della Famiglia 28 voti, Italia agli Italiani 26 voti,




Il caso di Pomezia e le crepe nel MoVimento Cinque Stelle: Fucci pronto a lasciare per il tris

Regole che valgono a intermittenza e qualche volta chiusura mentale stanno creando non pochi disagi e spaccature nel MoVimento Cinque Stelle. Adesso c’è il caso di Pomezia con il Sindaco Fucci che, giustamente, ritiene di aver governato bene e di volersi ricandidare per il terzo mandato. Ma non può. Non può per le regole del Movimento non glielo consentono e allora piuttosto l’unica soluzione che ha l’attuale sindaco di Pomezia è uscire dal Movimento e candidarsi con una lista civica. Mah.

Intanto il candidato premier M5s Luigi Di Maio corre ai ripari e sostanzialmente ribadisce che non c’è nulla da fare:”Noi abbiamo due, tre regole e tra queste c’è la regola dei due mandati che non è in discussione”.

La conclusione sembrerebbe apparentemente molto lineare: “Il sindaco di Pomezia non è in linea con il Movimento e quindi si autoesclude dal Movimento”, ha concluso. “Di fatto sarò fuori dal M5s quando scadrà il mio mandato elettorale, cioè a primavera” replica il sindaco che tuttavia ribadisce: “Io credo sia un grosso errore impedire a un sindaco che ha fatto bene, nel Movimento, di ricandidarsi”.




Alessandro Di Battista: “Prima il Movimento era l’unica cosa a cui pensavo. Adesso ho un’altra priorità”

“Prima il Movimento era la prima e l’ultima cosa a cui pensavo, adesso c’è un’altra priorità. Quando mi sveglio presto non lo faccio per la rassegna stampa, che ho abolito, ma per cambiare il pannolino”. Alessandro DI Battista ha raccontato ieri a In Mezzora di Lucia Annunziata la sua nuova vita, da quando è diventato papà. E da quando Luigi Di Mio è stato incoronato ufficialmente candidato premier per il movimento. ”Per me educare un figlio è un atto politico: lo voglio educare a essere sufficientemente ribelle e a non aver paura perché questa società è governata dalla paura e non dai partiti”, ha aggiunto durante la puntata. “Io sono molto contento e mi ha rivoluzionato tutto: nella scala delle mie priorità c’è lui. Il cambio delle mie priorità mi consente di avere forza per la politica. Si merita un Paese un po’ più pulito”, ha proseguito.

Quanto al suo ruolo nel movimento, precisa: “Il mio ruolo è da battitore libero. Io ho fatto tante battaglie in aula, ma l’iniziativa più significativa è quella che ho fatto fuori dall’Italia a difesa della Costituzione. Ci sono persone come che si trovano più a loro agio in piazza”. Sulla possibilità di sfidare Di Maio precisa: “Io potevo candidarmi”, ma “ho deciso di non farlo perché ho pensato che Luigi avesse delle possibilità maggiori e che sia migliore che, in questa fase, io faccia altro. Ma io non sono geloso di Luigi”.

“Il disegno di legge non arriverà al Senato ma se arrivasse noi ci asterremo. La questione deve essere trattata a livello europeo. Perchè Veltroni fa gli appelli a noi invece di farli al suo partito? Delrio se è contro una scelta del suo governo si dimetta e non faccia lo sciopero” della fame.

“I grandi sindacati sono responsabili della distruzione dell’Italia come i partiti. La dirigenza della Cgil è da anni collegata al Pd infatti tutti i segretari sono finiti in Parlamento con il Pd”




Elezioni in Sicilia, M5s: campagna elettorale sui Nebrodi per Di Maio e Cancelleri

di Peppe Cuva

Nel pomeriggio dell’11 settembre il candidato del Movimento Cinque Stelle  alla presidenza della regione Giancarlo Cancelleri insieme al deputato nazionale del M5S nonché vicepresidente della camera dei deputati Luigi Di Maio hanno fatto tappa sui Nebrodi visitando tre comunità ovvero quelle di San Fratello, di Tusa e di Mistretta.

In tutti e tre paesi hanno dapprima fatto una visita istituzionale ai primi cittadini e poi girato per le vie dei tre comuni per parlare con gli abitanti degli stessi. A Mistretta, in particolare, Cancelleri e Di Maio intorno alle ore 20, dopo essere passati dal comune e avuto un incontro col sindaco e tutta la giunta comunale, hanno incontrato cittadini e simpatizzanti del M5S con in testa il responsabile del meet-up cittadino Gaetano Russo. Durante l’incontro i due pentastellati hanno parlato con i vari cittadini delle problematiche che affliggono questo territorio e hanno fatto intendere che saranno vicini a tutte le istanze che saranno presentate dagli utenti e hanno voluto sottolineare che hanno voluto incontrare i sindaci per capire ancora meglio quali sono le difficoltà e le problematiche che hanno afflitto e continuano ad affliggere queste comunità. Ovviamente non poteva mancare qualche accenno alla campagna elettorale per le prossime elezioni e il candidato Cancelleri senza giri di parole ha dichiarato che la prima azione che farà in caso di elezione come nuovo governatore della Sicilia sarà il taglio totale dei vitalizi e dei privilegi ai politici e sarebbe un grande risparmio per le casse siciliane e potrebbe anche essere una boccata di ossigeno per le piccole comunità come quelle dei Nebrodi .

“Il biglietto da visita è uno solo, dice Cancelleri, tagli degli stipendi dei deputati-parlamentari e abolizione dei vitalizi degli ex deputati. Credo che davvero la scelta sia ormai di campo, continua il candidato del M5S, o noi o loro diceva un nostro slogan e io lo ripeto ancora una volta: o quelli che hanno spolpato la Sicilia negli ultimi 20 anni perchè l’hanno già governata e governata male, oppure noi che stiamo cercando di raccontare una storia diversa di questa regione, io spero che i cittadini, conclude Cancelleri, abbiano chiara l’idea che giorno 5 novembre si può davvero cambiare”.

Mentre Luigi Di Maio crede nella vittoria di Cancelleri e del Movimento Cinque Stelle perchè vede nei siciliani una voglia di cambiare e girare pagina dopo i governi a dir poco fallimentari del centro destra prima e del centro sinistra con Crocetta poi. “Questi sono territori che tra il 2012 e il 2014, afferma Luigi Di Maio, hanno subito uno shock per colpa di leggi scellerate che si sono fatte a Roma, la chiusura dei tribunali, lo smantellamento degli ospedali, la chiusura delle carceri, tutto questo ha eliminato un’economia del territorio senza sostituirla con un’altra”. Continua di Maio: “La verità è che a Roma si facevano leggi per continuare a finanziare sprechi e spese inutili e si facevano tagli agli enti locali di tutto il territorio nazionale tra cui comuni come questi in cui 10.000 o 20.000 euro appostati al bilancio fanno la differenza”. “In questi anni, sottolinea il vicepresidente della camera, siamo gli unici che ci siamo tagliati gli stipendi addirittura per finanziare una strada, siamo gli unici che abbiamo fatto partire col taglio degli stipendi le nuove imprese, abbiamo risolto i problemi della Sicilia tagliandoci gli stipendi? No! Però avremo un po’ di credibilità rispetto a tutti gli altri che gli stipendi se li tenevano e ce le facevano crollare le strade e ci chiudevano ospedali e tribunali”. “E’ su questa credibilità che noi vogliamo fondare, dice Di Maio, non una promessa, ma un rapporto con le persone che è quello di dire: abbiamo un programma, tutti gli altri vi hanno già governato, quindi in ogni caso chiunque si voti delle altre forze politiche ti ritrovi quelli di prima, quelli che questo disastro lo hanno creato”.




Anguillara, caso condanna Anselmo: "Andremo avanti con o senza MoVimento Cinque Stelle"


ANGUILLARA SABAZIA (RM) – I "cittadini eletti", così firmano gli attuali amministratori del Comune di Anguillara Sabazia una missiva diretta alla cittadinanza e agli organi di stampa con la quale spiegano il caso della condanna di circa nove anni fa arrivata ad Anselmo attraverso lettere anonime. Ecco la lettera

Cari cittadini di Anguillara Sabazia,

abbiamo aspettato qualche giorno prima di commentare in maniera completa il totale caos che si sta creando in questo turbolento periodo. È tutto nuovo per persone come noi che non sono abituate a tale pressione mediatica, siamo cittadini prestati alle istituzioni e agiamo ogni giorno con la speranza di rimanere tali e non diventare politici nel carattere; pertanto vi chiediamo di distaccarvi da qualsiasi interpretazione politica perché qui di seguito nulla di politico verrà esposto.
In questa ormai famosa busta anonima era presente una sentenza che vedeva condannata la signora Sabrina Anselmo nel 2008 per un fatto risalente al 2006, quindi di 11 anni fa. La questione nacque da una denuncia fatta dalla stessa per smarrimento di assegni (patteggiato in primo grado, per sopravvenuta impossibilità economica nel proseguire la causa) avanzata alla luce di sospetti concreti e con un fondamento, se li avesse "saputi innocenti" non avrebbe sicuramente agito in tal senso.

Dobbiamo sicuramente spiegazioni sulla mancata divulgazione dell’accaduto nel periodo antecedente all’invio di queste buste anonime. La condanna in questione, veniva dal giudice dell’udienza preliminare estinta con pena condonata e per tale motivo non trascrivibile sul casellario giudiziale.
Non possiamo spiegare nel dettaglio del processo poiché ci sono persone terze coinvolte alle quali dobbiamo garantire il diritto alla privacy. In virtù di quanto esposto, forse sbagliando valutando la faccenda estremamente personale e non politica, Sabrina non ha ritenuto necessario comunicare ufficialmente ai vertici del Movimento il fatto.
Il giorno in cui è arrivata questa lettera anonima in Comune, abbiamo subito avvertito il Movimento cinque stelle dell'accaduto sperando di trovare in loro un appoggio, cosa che purtroppo (giusto o sbagliato lasciamo a voi il giudizio) non è avvenuta. Per primi abbiamo comunicato quanto avvenuto, azione secondo il nostro parere di correttezza verso la cittadinanza anche per dimostrare a chi ha commesso questo gesto che noi non abbiamo paura e non cediamo a certi ricatti osceni. Vogliamo poi sottolineare, rettificando quanto bugiardamente riportato da alcuni giornali, che né il Sindaco né la giunta né i consiglieri credono che questa storia sia collegata alla battaglia per la salvaguardia del lago.
Non vogliamo cercare giustificazioni o attenuanti, il nostro intento è solo quello di fare chiarezza non ritenendo l’accaduto un fatto rilevante per la stabilità e la credibilità dell'amministrazione. In questo anno di governo della cittadina abbiamo dimostrato di non fare sconti a nessuno e di non aver favori da restituire di alcun tipo, abbiamo sempre agito nell'interesse della collettività spesso prendendo con determinazione scelte impopolari, ma sempre seguendo il principio delle linee programmatiche che ci hanno permesso di vincere le amministrative del 2016, linee che continuano ad essere il nostro vincolo sacro nei confronti delle persone che ci hanno dato fiducia e anche verso chi non l'ha legittimamente fatto.

Il messaggio che vogliamo trasmettere con queste parole è che un fatto personale non può e non deve essere usato per colpire una donna e una madre che sta rappresentando una comunità di persone in maniera onesta e credibile.
Quanto accaduto è un atto grave e intimidatorio senza precedenti nel nostro paese, amplificato in quanto commesso in forma anonima da soggetti che non potevano venire a conoscenza del fatto, il documento in questione non poteva essere ritirato da altri soggetti se non dall’imputato stesso con accesso motivato al CED Interforze, quindi quanto accaduto è estremamente grave, chi è colluso in questa vicenda? Ciò dovrebbe far riflettere tutti sul significato di questo vile atto e sul perché il mandante abbia scelto questa forma, gli interessi di chi si stanno portando avanti?

Cedere a questa minaccia significherebbe lanciare un messaggio sbagliato alla collettività, un ricatto può distruggere una persona. Non è così, la persona Sabrina Anselmo è stata capace di dimostrarsi la migliore scelta che il gruppo potesse mai fare per rappresentarci in questa meravigliosa avventura che stiamo cercando di affrontare al massimo delle nostre forze alla guida del Comune. Non saranno questi gesti codardi e carbonari a farci andare fuori strada, rivendichiamo il diritto di completare il mandato che i cittadini democraticamente ci hanno permesso di espletare.
In questi giorni ci siamo riuniti più volte e mai la nostra fiducia nei confronti del progetto è venuta a mancare, quanto accaduto è stato però anche un modo per fermarci a ragionare sugli errori commessi in quest’anno, abbiamo bisogno di legare nuovamente con quella parte di cittadinanza sfiduciata e remissiva nei nostri confronti. Al ricatto risponderemo con i fatti cercando di stringere un legame ancora più forte con i nostri datori di lavoro, i cittadini di Anguillara Sabazia, il gossip e la vigliaccheria la lasciamo agli altri. L'amministrazione andrà avanti con o senza Movimento 5 Stelle.

I cittadini eletti




ROMA, IL MOVIMENTO CINQUE STELLE CONQUISTA 12 MUNICIPI SU 14

Redazione

Roma – Il M5S, che ha conquistato il Campidoglio con il primo sindaco donna Virginia Raggi, si è imposto in 12 municipi su 14. Solo in due municipi, il I e il II, il centrosinistra è riuscito a eleggere due minisindaci: nel caso del centro storico si tratta dell'uscente Sabrina Alfonsi che ha battuto Maria Giuseppina Campanini (M5S); nel II municipio, invece, Francesca Del Bello, candidata del centrosinistra e del Pd, ha superato Fabio Fois (M5S). In tutti gli altri municipi hanno vinto invece i pentastellati. E in sette municipi su 14 il presidente è una donna.

Nel Municipio III il presidente uscente di centrosinistra Paolo Emilio Marchionne è stato battuto dalla pentastellata Roberta Capoccioni (M5s) con il 62,9%. Nel municipio IV Roberta Della Casa (M5s) con il 68,2% ha superato il presidente uscente Emiliano Sciascia, del centrosinistra e del Pd. Nel Municipio V ha vinto Giovanni Boccuzzi (M5s) con il 67,7% che ha battuto Alessandro Rosi, candidato del centrosinistra e del Pd. Nel Municipio VI Roberto Romanella (M5S) con il 72,8% si è imposto su Nicola Franco (Fdi-Lega).

Nel Municipio VII la candidata del centrosinistra e del Pd Valeria Vitrotti è stata battuta dalla pentastellata Monica Lozzi (64,8%). Nel Municipio VIII il candidato pentastellato Paolo Pace è il nuovo minisindaco con il 59,1% battendo Anna Rita Marocchi, del centrosinistra e Pd. Nel Municipio IX Dario D'Innocenti (M5s) con il 64,9% ha vinto su Andrea Santoro, il presidente uscente del centrosinistra e del Pd.

Nel Municipio XI il presidente uscente del centrosinistra Maurizio Veloccia ha perso al ballottaggio contro Mario Torelli (M5s) che ha avuto il 61,8% delle preferenze. Nel Municipio XII la presidente uscente Cristina Maltese, del centrosinistra, è stata sconfitta dalla candidata grillina Silvia Crescimanno del M5s (56,8%). Nel Municipio XIII invece tra Massimiliano Pasqualini, del centrosinistra e del Pd, è stato battuto da Giuseppina Castagnetta (M5s) con il 64,7%.

Nel Municipio XIV il presidente uscente di centrosinistra Valerio Barletta ha perso contro Alfredo Campagna (M5s). Nel Municipio XV il presidente uscente di centrosinistra Daniele Torquati è stato sconfitto da Stefano Simonelli (M5s). Non si è votato invece nel X Municipio (Ostia) per il rinnovo del consiglio a causa del commissariamento




IL SINDACO PIZZAROTTI SOSPESO DAL MOVIMENTO CINQUE STELLE

Redazione

Federico Pizzarotti è sospeso dal MoVimento 5 Stelle. La trasparenza è il primo dovere degli amministratori e dei portavoce del MoVimento 5 Stelle". Lo scrive il blog di Beppe Grillo. "Nell'impossibilità di una valutazione approfondita ed oggettiva dei documenti e per tutelare il nome e l'onorabilità del MoVimento 5 Stelle si è proceduto alla sospensione. Non si attendono le sentenze per dare un giudizio politico", prosegue il post.

"Solo ieri si è avuto notizia a mezzo stampa dell'avviso di garanzia ricevuto, ma il sindaco ne era al corrente da mesi. Nonostante la richiesta, inoltrata da ieri e a più riprese, di avere copia dell'avviso di garanzia e di tutti i documenti connessi alla vicenda per chiudere l'istruttoria avviata in ossequio al principio di trasparenza e già utilizzato in casi simili o analoghi, non è giunto alcun documento", si legge nel post. "Preso atto della totale mancanza di trasparenza in corso da mesi, nell'impossibilità di una valutazione approfondita ed oggettiva dei documenti e per tutelare il nome e l'onorabilità del MoVimento 5 Stelle si è proceduto alla sospensione. Non si attendono le sentenze per dare un giudizio politico", conclude la nota sul blog delle Stelle. In pratica, al sindaco di Parma viene contestato di non aver inviato "alcun documento" relativo al suo avviso di garanzia. Gli viene rimproverato di non aver comunicato nulla in merito pur avendo consapevolezza dell'avviso da mesi. C'è stata – è l'accusa – una "totale mancanza di trasparenza".




ALBANO LAZIALE: FEDERICA NOBILIO DICE ADDIO AL MOVIMENTO CINQUE STELLE

di Ivan Galea

Albano Laziale (RM) – Ad Albano Laziale il consigliere comunale Federica Nobilio dice addio ai Cinque Stelle dopo lunghe riflessioni e vicissitudini.

Non lo fa da sola, per ora sono in quattro ma i numeri potrebbero essere destinati a crescere. I motivi? Fondamentalmente, Federica Nobilio si è accorta che quello sbandierato “sostegno sul territorio” da parte del Movimento Cinque Stelle non c’è e non ci potrà mai essere. Abbiamo raggiunto telefonicamente la consigliera che tende a sottolineare che non disattenderà gli impegni elettorali presi: rimarrà consigliere, continuerà a fare dura opposizione e passerà al gruppo misto.

La prima dei non eletti, Maria Elena La Banca, esce con lei. Le crepe con il M5S sono iniziate, dice Nobilio, prima di queste ultime elezioni. E adesso la consigliera fa il bilancio e non nasconde di aver trascorso un anno intenso, con un clima interno soprattutto al livello locale, molto aggressivo e pesante nonché di continue contestazioni e diffamazioni. Federica Nobilio è ufficialmente attivista del Movimento Cinque Stelle dal 2013 e simpatizzante all’incirca dal 2011, nelle ultime elezioni la sua candidatura a sindaco ha permesso di quadruplicare i consensi ottenuti rispetto alle precedenti amministrative del 2010 portando i Cinque Stelle ad essere il terzo partito di Albano Laziale.

Di recente la consigliera ha partecipato ad un incontro multilivello ovvero con tutti i vertici pentastellati, dai locali fino ai nazionali a palazzo Valentini . In quell'occasione sono stati molti i portavoce dei diversi comuni che chiedevano un supporto e struttura di organizzazione sul territorio ma gli è stato risposto picche: o ci si arrangia o nulla. Nobilio ha dunque tirato le somme: “Il M5S non ha intenzione di far crescere il territorio”. Da qui la scelta di compiere questo passo adesso senza aspettare oltre. Nobilio non ha alcuna mira ne di allearsi con la maggioranza e ne di vecchi ritorni di fiamma di partito. Rimarrà al gruppo misto e nel frattempo sta intrattenendo un dialogo con ex parlamentari Cinque Stelle del gruppo misto tra cui Walter Rizzetto che sta portando avanti un progetto nuovo: “Ho scelto di aderire al nuovo gruppo "Terra Nostra” che non è un partito.

Ma analizziamo attraverso le parole di Federica Nobilio e degli altri fuoriusciti  i perché e i per come l’hanno portata a maturare tale decisione di lasciare il Movimento Cinque Stelle. "Nonostante anni di attivismo – racconta Federica Nobilio – da 12 mesi a questa parte ci siamo dovuti confrontare con situazioni di chiusura, rabbia, violenza verbale dove c'è chi si sente più rappresentativo di altri, chi è portatore sano e chi, senza regole di riferimento per tutti e nell'abbandono totale consentendo spesso gogne mediatiche, atti persecutori, accanimenti fuori da ogni interlocuzione politica accettabile, sintomatici di problemi e malesseri che nulla hanno a che fare con le corrette rivendicazioni di chi il paese lo vuole ed è in grado di cambiarlo. Avevamo creduto, – prosegue la consigliera d'opposizione ad Albano Laziale – all'indomani delle elezioni, dato l'importante risultato ottenuto (secondo partito ad Albano Laziale, voti quadruplicati dal 2010 al 2015 che hanno dimostrato come la scelta del candidato sindaco e della lista fosse quella giusta) che questo clima si sarebbe smorzato invece si è esacerbato al punto da rendere impossibile lo svolgimento della normale attività politica. La situazione è stata da noi denunciata a tutti i livelli senza aver trovato la reale volontà di metterci mano. Tutto questo ha evidenziato la voluta e pianificata assenza di organizzazione tra eletti sui territori e tra territori e parlamentari: un sistematico tentativo di sconfessare qualsiasi forma di autorganizzazione della base dimenticando che l'Italia – conclude Nobilio – non si fa da Montecitorio, ma dai quartieri, dai paesi, dalle città stando in mezzo alla strada, alle persone e consumando le suole delle scarpe ogni giorno".

"Pur riconoscendo al Movimento il merito di aver risvegliato gli italiani e ringraziando le persone che abbiamo incontrato e che sempre avranno il nostro sostegno e la nostra stima, speriamo reciproca,  – dichiarano gli altri fuoriusciti tra cui alcuni storici fondatori del meetup di Albano Laziale – nonostante le strade si separino, condividiamo e sosteniamo la scelta del nostro portavoce Federica Nobilio di restituire il simbolo e passare al gruppo misto garantendo in modo inequivocabile il ruolo di opposizione che è stato dato dal mandato elettorale nonché l'impegno imprescindibile a portare avanti punto per punto il programma sottoscritto con i cittadini. Vogliamo costruire un progetto alternativo – proseguono – che riparta dai principi originari del Movimento Cinque Stelle  ma che sia in grado di dialogare e fare politica. Per questo abbiamo dato la nostra disponibilità a partecipare alla costruzione del comitato "Terra Nostra" lanciato recentemente tra gli altri da Walter Rizzetto, (deputato ex Movimento 5 stelle) nei confronti del quale siamo legati da un rapporto di profonda stima e condivisione, il quale, avendo vissuto prima di noi, le medesime difficoltà, ci ha ascoltati e supportati in questa fase critica. Non è dunque la scelta del singolo portavoce – concludono i fuoriusciti – che decide di prendere una strada alternativa ma di un gruppo di attivisti che vedono oggi il deterioramento di quegli ideali in cui avevano sempre creduto e per i quali hanno lottato e combattuto a cominciare da "uno vale uno".
 




GRILLO, ALTRI TRE ABBANDONI: MOVIMENTO 5 STELLE NEL CAOS

Redazione

Bufera pentastellata.Tre parlamentari del Movimento 5 stelle hanno annunciato le dimissioni. Si tratta dei senatori Giuseppe Vacciano e Ivana Simeoni e del deputato Cristian Iannuzzi che su Twitter ha scritto: "Oggi ho rassegnato dimissioni dal Parlamento con gli altri due portavoce di Latina. Il rispetto di principi e regole vale piu' di una poltrona". Intanto sale la protesta del Movimento 5 stelle nell'Aula della Camera dove e' iniziato l'esame del ddl di Stabilita'. A conclusione della votazione degli tabella al ddl di Bilancio cinque deputati di M5s hanno occupato i banchi del governo.
  "Ritengo il comportamento molto grave – ha detto il presidente di turno Roberto Giachetti riaprendo i lavori dopo una breve sospensione – e per questo espello i deputati". Gli esponenti del Movimento stanno utilizzando tutto il tempo a loro disposizione per illustrare i loro emendamenti.