MODENA: ASILO DEGLI ORRORI, NUOVI AVVISI DI GARANZIA
Redazione
Modena – Botte, insulti e bestemmie, al punto che i bimbi, di età compresa tra i 3 e i 5 anni, non volevano più andare a scuola per paura della maestra. È quanto accaduto a Pavullo nel Frignano, dove i Carabinieri della Compagnia locale hanno eseguito un'ordinanza cautelare di arresti domiciliari emessa dal Gip del Tribunale di Modena, nei confronti di M.G., 52enne maestra-coordinatrice di una scuola per l'infanzia, ritenuta responsabile di maltrattamento aggravato nei confronti dei bambini a lei affidati. L'insegnante abusando del suo ruolo maltrattava fisicamente e psicologicamente i bambini durante l'orario scolastico, sottoponendoli a violenze fisiche tra cui percosse, schiaffi, spintoni, strattonamenti e a vessazioni verbali consistite in urla, imprecazioni, offese ed insulti ( «sei brutta», «stordita», «sei pesante», ecc.). Le indagini, partite in seguito alla segnalazione dei genitori, preoccupati per lo stato d'animo dei loro figli, hanno permesso di far emergere la prova della responsabilità dell'insegnante, che spesso si rivolgeva ai bambini con linguaggio volgare, a volte anche bestemmiando. La donna inoltre li strattonava brutalmente, sottoponendoli a punizioni eccessive. L'ira della maestra si scatenava all'improvviso, anche di fronte a situazioni normali, come ad esempio quando un bambino deveva andare in bagno o gradiva il cibo.
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Bologna, Modena, Reggio Emilia – Dalle prime ore di questa mattina, i Carabinieri del Comando Provinciale di Bologna, coadiuvati dai militari dei Comandi Provinciali di Modena e Reggio Emilia (150 militari in tutto), con l'ausilio di unità cinofile, stanno eseguendo un'ordinanza applicativa di misure cautelari a carico di 9 persone, accusate di spaccio di stupefacenti in concorso. Sono in esecuzione anche 45 perquisizioni personali e domiciliari ed il sequestro di beni per un valore stimato di circa 2.5 milioni di euro (4 unità abitative, 30 veicoli e 1 Società).
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Modena – Trentuno ordinanze di custodia cautelare in carcere, venti corrieri arrestati e cinque persone indagate a piede libero.
Questi i numeri dell'operazione antidroga, conclusa questa mattina dalla polizia di Modena, denominata ''Bishop'', grazie alla quale è stata smantellata un'organizzazione criminale che gestiva lo spaccio di stupefacenti del tipo ''brown sugar'', in modo capillare in Emilia Romagna e in buona parte del Nord Italia.
L'indagine, della Squadra mobile in collaborazione con la Direzione centrale per i servizi antidroga (Dcsa) ed il Servizio centrale operativo (Sco) della Polizia di Stato, ha permesso di sgominare una banda formata prevalentemente da cittadini di nazionalità albanese, tunisina e marocchina.
Nel corso dell'inchiesta sono stati arrestati diversi corrieri e sequestrati numerosi chilogrammi di eroina tra le città di Modena, Milano, Bologna, Mantova e Novara, in collaborazione con gli agenti delle locali squadre mobili, coadiuvati da equipaggi dei Reparti Prevenzione Crimine e da due unità cinofile di Bologna.
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Modena – Arrestati dalla Squadra mobile di Modena gli spacciatori della morte. A finire dietro le sbarre tre extracomunitari, un nigeriano e due tunisini di cui uno minorenne, che tra giugno e luglio del 2012 hanno venduto la dose letale a un cittadino modenese.
Le indagini, avviate all'indomani del primo di tre decessi per overdose, sono iniziate attraverso l'intercettazione di un cellulare usato da uno degli spacciatori. Le telefonate ascoltate dai poliziotti riguardavano la richiesta in codice di droga: "uno di latte", "uno di caffè" o "uno e uno", dove il latte si riferiva alla cocaina e il caffè all'eroina.
Numerosi gli appostamenti e pedinamenti, avvenuti nelle zone circostanti la Stazione Piccola della città di Modena dove, molti tossicodipendenti anche da altre città, si rifornivano di stupefacenti. Ieri la polizia, a conclusione delle indagini, è riuscita a mettere le manette a tre spacciatori tra cui un tunisino che ha venduto una delle dosi mortali. Gli agenti, inoltre, stanno ricercando altri due del gruppo.