Milano: tentata rapina a un 14enne: arrestati, 3 sono minori

MILANO – Arrestati ieri alle 19.40, cinque giovani egiziani, di cui 3 minorenni, che hanno tentato di rapinare un 14enne italiano nei giardini di via Giulio Cesare. Sul posto è intervenuta la Polizia. Gli egiziani arrestati sono due 18enni, due 15enni e un 16enne, l’unico con precedenti è uno dei due 15enni. Il gruppo ha accerchiato la vittima nel parchetto in cui si trovava con un amico, che è subito fuggito. Il 14enne ha cercato di difendersi ed ha riportato lievi ferite per cui è stato medicato sul posto. I 5 egiziani hanno cercato di rubargli il cellulare, sono stati arrestati per tentata rapina in concorso. I maggiorenni sono stati portati a San Vittore, i minorenni al Beccaria.



Milano: arrestato il vicepresidente Foggia Calcio

MILANO – Il vicepresidente onorario del Foggia Calcio Ruggiero Massimo Curci è stato arrestato a Milano dalla Guardia di Finanza e dalla Polizia. Il commercialista Curci, che sino al maggio del 2017 era indirettamente socio al 50% della squadra pugliese, é considerato il promotore di un complesso sistema di evasione fiscale e avrebbe ricevuto compensi illeciti per circa 600mila euro da parte di società riconducibili a soggetti coinvolti nella prima fase dell’inchiesta.

Nei confronti di Curci, inoltre finanzieri e poliziotti ipotizzano di aver in parte riciclato parte di quel denaro finanziando con rilevanti importi il Foggia Calcio nelle stagioni 2015- 2016.
La misura è stata emessa nell’ambito dell’operazione “Security”, che nel maggio 2017 aveva portato all’esecuzione di misure cautelari per 15 persone a vario titolo accusate di far parte di un’associazione per delinquere che ha favorito gli interessi, in particolare a Milano e provincia, della famiglia mafiosa catanese dei “Laudani”.




Coppia dell’acido: i genitori di Martina Levato chiedono l’affidamento del nipotino

Si torna a parlare di Alexandeer Boettcher e Martina Levato, la coppia dell’acido che costituiva una vera e propria associazione a delinquere e che si è resa responsabile dell’aggressione ai danni di due persone. Il 28 dicembre scorso la coppia ha aggredito con l’acido Pietro Barbini, cagionando ad egli danni e lesioni gravissime. Martina Levato inoltre è accusata di aver tentato l’evirazione di uno studente della Cattolica con cui avrebbe avuto una breve relazione; l’episodio in questione risale al 19 maggio scorso.  Insieme a loro è stato condannato anche il presunto basista Andrea Magnani. I fatti recenti che li vedono protagonisti nuovamente, però, non riguardano le vicende sopracitate che hanno portato i Giudici a condannarli, bensì il frutto del loro amore malato e perverso, anch’egli vittima inconsapevole di tutto ciò: il loro figlio.

 

I genitori di Martina hanno chiesto l’affidamento del nipotino, venuto al mondo nell’agosto del 2015; il sostituto procuratore generale della Cassazione Francesca Ceriani, nella requisitoria scrive: “La legge contempla l’affidamento quando ci sono rapporti significativi e nel caso del figlio di Alexandeer Boettcher e Martina Levato occorre dare rilievo al fatto che i nonni materni hanno avuto con lui 46 incontri, senza mancare mai ad un appuntamento tutte le volte che era loro consentito, e chiaramente la significatività del rapporto deve essere calibrata rispetto al fatto che si tratta di un neonato”. Se la Cassazione dovesse accogliere la tesi del PG e il ricorso dei genitori di Martina, si annullerebbe la decisione di adottarlo presa dal Tribunale di Milano. Il PG della Cassazione ha chiesto l’affido ai nonni materni con questi precisando che “I figli non si tolgono nemmeno ai mafiosi perchè ogni bambino ha diritto a crescere nella famiglia dove è nato, e anche se Alexander Boettcher e Martina Levato sono responsabili di crimini raccapriccianti, dare in adozione il loro figlio equivarrebbe a una non consentita operazione di genetica familiare, come se il piccolo fosse nato con una macchia. I nonni materni sono idonei a crescerlo e ne hanno diritto”.

 

Anche il Comune di Milano ha preso una posizione in questa torbida vicenda, costituitosi come tutore del piccolo e chiedendo alla Suprema Corte il respingimento della richiesta dei familiari: “rispettiamo le figure di questi nonni ma l’impegno che vogliono assumersi è sproporzionato alle loro forze, al divario di età, alla durata pesante della pena alla quale sono stati condannati i genitori del bambino che non potranno quindi subentrare presto ai nonni, e al fatto che le aggressioni con l’acido che hanno compiuto denotano un totale deficit di senso civico che può certo essere colmato, ma solo attraverso un processo lungo e dall’esito incerto”. Ma la collocazione del piccolo all’interno della famiglia può ritenersi una scelta corretta? Alla luce dei gravissimi fatti compiuti dai rispettivi genitori, potrebbe esserci il rischio che taluni episodi possano influenzare la crescita del piccolo? Ricordiamo che il secondo comma dell’articolo 31 della Costituzione recita che lo Stato: “Protegge la maternità, l’infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo”.

 

Rimanendo sempre in tema di leggi, l’articolo 30 della Costituzione Italiana recita: “E` dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio. Nei casi di incapacità dei genitori, la legge provvede a che siano assolti i loro compiti”. Nel caso sopracitato le parti in causa mirano a colmare il vuoto affettivo e l’inadempienza dei genitori con un’azione palliativa quanto più possibile risolutiva, ma è sempre così? C’è una coppia di Monferrato che lotta da anni per poter riabbracciare la propria bambina: si tratta di Gabriella Carsano, 57 anni e il marito Luigi Deambrosis di 69 anni. Sono stati ritenuti troppo anziani per crescere e accudire la loro bambina avuta in tarda età, così dopo essere stati accusati di aver abbandonato la loro piccola in macchina per quattro minuti la loro piccola è stata adottata. Anche in questo caso il Pg della Cassazione è Francesca Ceriani e dice a gran voce che la piccola deve tornare dai genitori biologici, sostenendo che l’adozione è una situazione “la cui genesi non è legale” e che la famiglia adottiva dovrà collaborare al reintegro della piccola nella casa dei veri genitori per attutire il trauma. La Corte di Cassazione deciderà tra un mese. Un calvario a cui la piccola è stata sottoposta tra comunità e famiglie adottive e che oggi, dopo sette anni, è giunta l’ora che torni tra le braccia dei genitori naturali. Nel marzo scorso la Corte di Torino aveva confermato l’adottabilità della piccola ma i contatti con i genitori naturali si sono interrotti nel 2013. Ripercorriamo la vicenda: la piccola nacque nell’aprile del 2010 ed è stata amata e coccolata dalla sua famiglia per diciotto intensi giorni fino a quando piombarono su di loro le accuse di aver abbandonato la piccola in auto, motivo? Il padre aveva lasciato la piccola che dormiva in auto davanti casa ed era entrato a scaldare il latte. Una vicina aveva chiamato i Carabinieri; la piccola è stata allontanata, i genitori denunciati per abbandono di minore, accusa da cui furono assolti. In seguito ci furono incontri prestabiliti  e in luoghi protetti, fino al 2012, quando la Corte d’Appello dichiara la piccola adottabile e successivamente la Cassazione conferma.

Angelo Barraco

 




Milano, Corso XXII Marzo: trovato cadavere in casa

MILANO – Il cadavere di un uomo di circa 70 anni è stato rinvenuto in un appartamento di corso XXII marzo 37.

Sul posto è intervenuta la squadra mobile.

Il corpo dell’uomo e’ stato trovato in avanzato stato di decomposizione e con segni di violenza che fanno ritenere si tratti di un omicidio. La porta dell’appartamento, inoltre, sarebbe stata sigillata con del silicone, particolare non ancora confermato dagli inquirenti.

Ad allertare le forze dell’ordine è stato un veterinario che si era recato presso la casa dopo che, a quanto si apprende dalle prime informazioni, era stato avvisato della presenza di un cane abbandonato di cui prendersi cura.




Milano, carte di soggiorno dietro compenso: arrestati sei agenti polizia

MILANO – Sei agenti di polizia dell’ufficio immigrazione sono stati arrestati nell’ambito di una indagine relativa ad un giro di carte di soggiorno rilasciate dietro compensi che andavano da poche centinaia di euro ad alcune migliaia.

Quattro sono finiti in carcere con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata all’illecito rilascio di permessi di soggiorno, oltre a falso in atto pubblico e accesso abusivo a sistemi informatici. Per due sono stati disposti gli arresti domiciliari perché estranei all’associazione.




Milano, 43enne ucciso a martellate: fermata la compagna

Ucciso a Cogliate in via Mascagni un 43enne italiano alle 12.30, la sua attuale compagna è stata fermata dai carabinieri e portata in caserma, è una italiana di 37 anni, era a fianco del cadavere, sarebbe stata lei ad uccidere l’uomo con un martello.

Ad allertare le forze dell’ordine è stato l’ex marito della 37enne, con cui la donna ha 3 figli, che arrivando nella casa della sua ex ha trovato lei accanto al cadavere.

Il martello utilizzato è stato trovato sul posto, non è ancora chiaro quanti colpi l’uomo abbia ricevuto e dove, sicuramente almeno uno sul capo che sarebbe presumibilmente quello mortale. Il medico legale sta ancora valutando la situazione, i motivi dell’aggressione non sono chiari ma la coppia ere in crisi da mesi.

Al momento la donna non è stata arrestata, la sua posizione è al vaglio delle autorità giudiziarie.




Milano, ennesima lite in famiglia: 52nne accoltellato. Moglie e figlia in questura

MILANO – Un uomo di 52 anni è stato trasportato in condizioni molto gravi all’ospedale San Raffaele con ferite provocate da una lama. E’ stato soccorso alle 20.40 in via Monte Cassino 12, a Milano: l’ambulanza lo ha portato in arresto cardiaco al pronto soccorso. L’ipotesi è che sia stato accoltellato ma la polizia è ancora a lavoro per ricostruire l’episodio. Secondo quanto si è appreso finora, l’uomo sarebbe stato ferito nel corso di una lite scoppiata in casa. La moglie e la figlia sono state accompagnate in questura e stanno raccontando la loro versione agli agenti della Squadra mobile. In passato la polizia era già intervenuta nell’appartamento della famiglia per liti.




Dj Fabo, Marco Cappato rischia 12 anni di carcere: presidio radicale al Tribunale di Milano

Domani mattina i Radicali saranno presenti al presidio davanti al Tribunale di Milano a sostegno di Marco Cappato, in occasione dell’avvio del processo a suo carico per aver aiutato Dj Fabo a raggiungere la Svizzera dove ha ottenuto il suicidio assistito.
A Milano sarà presente la nuova tesoriera di Radicali Italiani, Silvja Manzi. “Marco oggi rischia 12 anni carcere per aver affermato da radicale, con la sua disobbedienza civile, un diritto inalienabile che il parlamento italiano si ostina a negare a milioni di Italiani, cioè il diritto di decidere come vivere la propria vita fino alla fine. Per questo tutto il Paese deve essergli grato”, dichiarano il segretario di Radicali Italiani Riccardo Magi, la tesoriera Silvja Manzi e la presidente Antonella Soldo. “Ancora oggi, a oltre 4 anni dalla raccolta delle oltre 67 mila firme a sostegno della legge di iniziativa popolare EutanaSia Legale che come Radicali Italiani abbiamo presentato insieme all’Associazione Luca Coscioni, la legge sul biotestamento è ferma. Il senato evita di discuterla ed è altissimo il rischio che la legislatura si concluda con un nulla di fatto su uno dei temi che tocca più da vicino la vita delle persone. Anche per questo come Radicali crediamo che sia indispensabile cambiare completamente gli equilibri del prossimo parlamento a favore dei diritti, delle libertà individuali e di tutte quelle riforme necessarie ad affermarli. E ci impegneremo per farlo”, concludono gli esponenti radicali.



Milano, vernice e fumogeni: studenti assaltano McDonald’s e Zara

MILANO – Uova, pomodori, vernice e fumogeni contro il McDonald’s di piazza XXIV Maggio a Milano. Dal corteo studentesco che protesta contro l’alternanza scuola-lavoro si sono staccati alcuni ragazzi completamente vestiti di nero e mascherati e hanno lanciato uova e pomodori contro le vetrate del fast food, imbrattate anche con della vernice colorata. Sulle vetrate sono comparse le scritte ‘Fuck Mc’ e ‘Stop alternanza’. L’assalto è stato accompagnato da tutto il corteo con cori di insulto nei confronti del McDonald’s, considerato dai ragazzi in protesta il simbolo dell’alternanza scuola-lavoro.

 

Dopo McDonald’s è stata la volta di Zara. Il negozio di via Torino è stato vandalizzato da lanci di uova, vernice colorata e fumogeni. Responsabile anche in questo caso un gruppo di ragazzi mascherati e vestiti di nero, accompagnati dall’esultanza di tutto il corteo studentesco che sta protestando tra le vie di Milano.”Stiamo sanzionando McDonald’s e Zara – si sente degli altoparlanti del furgoncino in testa al corteo – perché sono multinazionali che ogni anno sfruttano centinaia di studenti. L’alternanza scuola-lavoro abolisce un concetto sacrosanto, cioè che il lavoro va pagato sempre. Con questa azione dimostrativa vogliamo simboleggiare che McDonald’s e Zara sono spazzatura e noi le rifiutiamo”.

 

Ad essere colpita è stata anche la Camera di Commercio dell’Industria, dell’Artigianato e dell’Agricoltura. L’edificio di via Meravigli è il terzo obiettivo del corteo studentesco. Anche qui lanciate uova e vernice colorata. I ragazzi del corteo hanno accompagnato l’azione gridando cori contro la Camera di Commercio. L’edificio è stato colpito “in quanto ente che ha costituito i registri nazionali dell’alternanza scuola-lavoro”.




Milano, sospettato di violenza sessuale su bambina: polizia diffonde immagini e numero whatsapp per segnalazioni

MILANO – La Polizia di Stato, su autorizzazione dell’Autorità Giudiziaria, ha divulgato stamani le immagini di un uomo sospettato di essere l’autore della violenza sessuale ai danni di una minore cinese avvenuta l’11 settembre scorso, in via Bramante. Si tratta di un uomo alto circa 1,80 metri, capelli radi, orecchie sporgenti e corporatura media. Al momento dei fatti indossava una maglietta nera con maniche lunghe, jeans e scarpe nere. Le indagini sono condotte dalla Squadra Mobile della Questura di Milano la quale invita chiunque abbia informazioni attendibili a contattare i seguenti numeri di telefono/ Whatsapp 3667756783 e 3667756791.




Cesano Boscone, ciclista in gravi condizioni: è caccia al pirata della strada

CESANO BOSCONE (MI) – Ciclista investito a Cesano Boscone lungo la SS 494 Vigevanese. L’uomo, circa 40enne, in stato di incoscienza, è stato soccorso alle 23.40 dal 118. Era a terra sulla carreggiata centrale in direzione Abbiategrasso. Sono intervenute l’automedica e un’ambulanza trasportando il paziente all’ospedale San Carlo in codice Rosso. A breve distanza è stata rinvenuta una bicicletta con danni da incidente. Sull’episodio indagano i Carabinieri del Comando di Compagnia di Corsico per risalire al presunto pirata della strada.