MILANO: LANCIANO ACIDO IN FACCIA, LE INDAGINI DIMOSTRANO CHE E' UNA ASSOCIAZIONE A DELINQUERE
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Redazione
Milano – Un'altra tragedia dopo il gesto suicida in Francia che causato la morte di 150 persone, un'attentato al tribunale. Era "pronto ad uccidere anche altre persone", con una pistola che aveva inspiegabilmente varcato i metal detector – tutti funzionanti secondo le ultime indiscrezioni – ed ha esploso 13 colpi seminando morte al tribunale di Milano, dove si susseguono è shock per la morte di tre persone, tra cui un avvocato e il giudice Fernando Ciampi, ucciso a colpi di pistola da un imputato all'interno della sua stanza. L'uomo che ha aperto il fuoco è Claudio Giardiello, 57 anni, immobiliarista accusato di bancarotta: "Volevo vendicarmi di chi mi ha rovinato", ha poi detto ai carabinieri che lo hanno arrestato. Dopo essere fuggito in moto, è stato arrestato dai carabinieri di Vimercate (Monza e Brianza). L'uomo, fermato in un centro commerciale, ha avuto un malore ed è stato trasportato via in ambulanza. Prima di uccidere, Claudio Giardiello sarebbe entrato mostrando un falso tesserino da un ingresso laterale del Palazzo e dalla porta riservata all'accesso di magistrati, avvocati e cronisti.
Giardiello ha sparato in aula durante il suo processo, colpendo a morte l'avvocato Lorenzo Alberto Claris Appiani ed un suo coimputato, Giorgio Erba, e ferendo un suo altro socio. Poi ha sparato al giudice Fernando Ciampi nella sua stanza, uccidendolo. Il ferito è Davide Limongelli, socio di Giardiello nella società "Magenta Immobiliare" di Milano, presente in aula a sua volta come coimputato. Giardiello ha esploso 13 colpi di arma da fuoco ed era dotato di due caricatori di proiettili calibro 7.65.
"Il governo è pronto a riferire in Aula" sui fatti di Milano, ha assicurato il premier Matteo Renzi. "I sistemi di sicurezza del nostro Paese – ha detto Renzi – si poggiano su donne e uomini capaci al limite dell'eroismo, ma il controllo non può permettersi di avere buchi e falle come quelli che ci sono stati nel tribunale di Milano. Bisogna accertare chi, come e perché ha sbagliato. Qualcosa non ha funzionato".
"Il sistema ha visto compiersi un insieme di errori gravi" che "le indagini dovranno chiarire", ha detto il ministro della Giustizia Andrea Orlando nella conferenza stampa convocata a Milano. Giardiello "era pronto ad uccidere altre persone a Vimercate", ha detto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano. Claudio Giardiello era infatti diretto da un altro dei suoi ex soci quando i carabinieri di Vimercate lo hanno intercettato nelle vicinanze del centro commerciale "Torri Bianche" di Vimercate. Forse voleva chiudere i conti anche con lui dopo la strage al Tribunale di Milano. E' stato preso perché i carabinieri hanno riconosciuto scooter e targa.
Redazione
Milano – Lasciare un neonato da solo e al freddo, una cosa orribile. Sarebbe figlio di una coppia straniera il neonato trovato in un campo nel primo pomeriggio, alle porte di Milano. Il piccolo, che ha circa una settimana di vita, avrebbe la carnagione olivastra, stando alle prime indicazioni che trapelano dall'ospedale Niguarda, dove si trova ricoverato in condizioni che vengono definite "discrete". Al nosocomio gli avrebbero riscontrato solo sintomi riconducibili al freddo patito nel tempo trascorso nel campo prima del ritrovamento. Il bambino e' stato trovato da una donna che si stava recando a lavorare nell'orto dopo pranzo, intorno alle 14:30, a Cormano, Comune a Nord di Milano. La signora ha subito chiamato il marito il quale ha avvertito i carabinieri e i soccorritori del 118 che hanno poi portato il neonato in ambulanza al vicino Niguarda. Al momento del ritrovamento, il piccolo – viene riferito dagli inquirenti – indossava una tutina ed era avvolto in una coperta. Appoggiato su un sacchetto, come per proteggerlo dal terreno, era stato lasciato sul ciglio di una strada non trafficata, vicino ad un'auto in sosta. E' convinzione degli inquirenti che sia stato abbandonato proprio li' in modo tale che qualcuno potesse ritrovarlo. Inoltre si ritiene che il piccolo sia stato partorito in casa.
Redazione
Milano – Il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ha annunciato che non si ricandiderà per la carica di primo cittadino alle elezioni comunali del 2016. ''Non sarò candidato sindaco nel 2016'', ha detto in una conferenza stampa convocata ad horas a Palazzo Marino.
Ha spiegato che la decisione "non deriva da stanchezza ma da coerenza", dalla concezione che "la politica deve essere un mettersi al servizio, mettersi a disposizione". Pisapia ha inoltre sottolineato come, durante questo mandato, sia stato ''importante dare responsabilità ai più giovani''. ''Non mi piace – ha detto il sindaco di Milano – la parola rottamare ma sono orgoglioso di avere aperto una strada anche a livello nazionale''.
'Non sono mai stato attaccato a un posto o a un ruolo e ho sempre creduto che nessuno è indispensabile'', ha spiegato.
Ricordando che alle prossime elezioni comunali manca un anno e due mesi, Pisapia ha assicurato il suo massimo impegno fino all'ultimo giorno. "Garantisco il mio massimo impegno, ancor più di oggi, per la città ed Expo", ha detto. "Voglio continuare a essere il sindaco di tutti i milanesi fino all'ultimo giorno. Il mio fine è e resta il bene di Milano – ha aggiunto – e son sicuro che fra un anno potrò essere ancora più orgoglioso del lavoro fatto".
"Rispettiamo la decisione di Pisapia, anche se in queste ore, insistiamo a chiedergli di ripensarci. Con Giuliano e la sua esperienza di governo abbiamo una Milano migliore". Lo afferma il coordinatore nazionale di Sel, Nicola Fratoianni.
di Angelo Barraco
Milano – Nel processo d’Appello tenutosi a Milano è stata ridotta da 30 a 24 anni di reclusione per Roberto Benatti. La pena è stata ridotta a causa della prescrizione per i reati di truffa, esercizio abusivo poi vi è stata l’assoluzione per l’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti. Confermato il risarcimento per le vittime. L’uomo si sarebbe finto fisioterapista e medico sportivo e avrebbe prima sedato i pazienti e poi li avrebbe violentati. Le vittime sarebbero un centinaio. Nel momento ha avuto inizio l’inchiesta però , l’uomo si è reso irreperibile e tuttora è latitante. L’uomo aveva diversi studi dove esercitava la professione e con essi vi era anche un giro di clienti presso Gallarate e presso la provincia di Belluno. Le manette ai polsi per il falso medico erano scattate nel mese di luglio del 2007 e l’accusa era di violenza sessuale, poi però era stato scarcerato. Ciò che ha fatto partire l’inchiesta era stata una confessione di un paziente del finto medico che era stato narcotizzato ma, malgrado ciò, era cogliente e si era accorto che stava subendo violenza sessuale dal medico. La condanna arriva il 24 aprile 2013 e la pena è di 30 anni di reclusione, il Tribunale aveva stabilito un risarcimento per le vittime che ammontava a un milione di euro.
di Matteo La Stella
Milano – Nella notte tra venerdì e sabato, in Via Luca Signorelli, nella Chinatown milanese, due uomini di nazionalità cinese sono rimasti coinvolti in una sparatoria. Uno dei due, Xipu Hu di 36 anni, è morto dopo il trasporto all'ospedale San Carlo, durante un'operazione per arginare il danno all'addome provocatogli da una pallottola; l'altro, invece, sarebbe ancora in gravissime condizioni all'ospedale Niguarda. Intorno alla mezzanotte, i due si trovavano davanti ad un locale di karaoke dove, secondo le prime ricostruzioni, sarebbero stati raggiunti da una o più persone e ne sarebbe nata una lite. Secondo alcuni testimoni, interrogati dai Carabinieri, qualcuno avrebbe tirato fuori dei coltelli, prima dell'esecuzione a colpi d'arma da fuoco costata la vita ad uno dei due cinesi. Il movente è ancora indefinito, anche se le indagini si sarebbero rivolte da subito verso la malavita orientale che opera nella zona, in virtù anche dei precedenti penali delle due vittime. Intanto i militari dell'Arma, sono ancora al lavoro per acquisire le immagini di videosorveglianza delle attività vicine al luogo della sparatoria.