MILANO: LANCIANO ACIDO IN FACCIA, LE INDAGINI DIMOSTRANO CHE E' UNA ASSOCIAZIONE A DELINQUERE

di Angelo Barraco

Milano –  Martina Levato, Alexander Boettcher e Andrea Magnani, in carcere per aver aggredito con l’uso di acido e causato gravissime lesioni a Pietro Barbini il 28 dicembre scorso. Le indagini hanno accertato che i tre costituivano una vera e propria associazione a delinquere e sono responsabili dell’aggressione di altri due ragazzi. Martina Levato invece è accusata di aver tentato l’evirazione di uno studente della Cattolica con cui avrebbe avuto una breve relazione. Il fatto risale al 19 maggio scorso. Durante il processo contro l’aggressione ai danni di Pietro Barbini, Andrea Magnani ha detto che il regista dell’aggressione sarebbe stato Alexander Boettcher, “mentre io sapevo che dovevamo fargli uno scherzo goliardico e mi sono accorto di tutto solo quando Martina ha lanciato l’acido”. Magnani dice che sapeva che i due volevano fare “uno scherzo goliardico, perché Barbini era di ritorno dagli Stati Uniti” e ha detto che Alexander Boettcher gli aveva affidato un borsone con dei contenitori, ma pensava fossero pieni di acqua. “Non mi ero reso conto, ho anche tentato di suicidarmi dopo quello che era successo ed ora provo rimorso, anche se non ero consapevole”, ha aggiunto Andrea Magnani. 



MILANO: AUMENTATA LA PENA PER IL PRETE CHE STUPRAVA I DETENUTI IN CARCERE

di Angelo Barraco

Milano –  E’ stata aumentata da 4 anni a 5 anni e 4 mesi di reclusione la pena per don Alberto Barin, ex cappellano del carcere di San Vittore che è stato arrestato nel 2012 per abusi sessuali su detenuti. Don Alberto Barin, di 53 anni, avrebbe abusato dello stato di bisogno dei detenuti. Nell’anno che va tra il 2008 e il 2012 avrebbe agito il agito il prete e le manette ai polsi sarebbero scattate nel 2012. Don Barin attualmente si trova agli arresti domiciliari in un convento. Ma ripercorriamo un po’ la vicenda, nel decreto del giudice, nella prima udienza, sono stati ricostruiti gli abusi e i detenuti che li avrebbero subiti sarebbero 12. Don Barin chiedeva favori  sessuali ai detenuti che, già deboli psicologicamente, si rivolgevano al prete per sigarette, shampoo, spazzolini. Dopo che i detenuti uscivano dal carcere, li invitava a casa sua e abusava di loro e diceva loro che il suo parere aveva un peso notevole sulla buona condotta. Il prete controllava l’arrivo di eventuali persone con uno specchietto –quando agiva presso le celle dei detenuti- invece quando i detenuti manifestavano disagio, li rassicurava dicendo loro che ciò che faceva era un gesto di amicizia e che a Napoli tutti facevano così. 



MILANO: FUNERALI DI STATO PER DUE DELLE VITTIME DELLA STRAGE DEL TRIBUNALE

di Angelo Barraco
 
Milano – Ieri a Milano si sono svolti i funerali di Stato a due delle tre vittime della sparatoria avvenuta all’interno del Tribunale di Milano. I funerali per il giudice Fernando Ciampi e per l’avvocato Lorenzo Claris Appiani dove vi è stata la presenza delle più alte cariche dello stato come il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, presidenti di Camera e Senato Pietro Grasso e Laura Boldrini.
 
A rappresentare il Governo c’era il ministro della Giustizia Andrea Orlando. Hanno presenziato anche il prefetto di Milano, Francesco Paolo Tronca, e il procuratore capo, Edmondo Bruti Liberati. C’era anche il presidente della Regione Roberto Maroni e il Sindaco Giuliano Pisapia oltre a consiglieri ed assessori. Le bare sono entrate in cattedrale scortate da carabinieri in uniforme. Durante l’omelia, il cardinale Angelo Scola volge un pensiero verso il killer dicendo: “Le vittime innocenti di questo sciagurato pluriomicida ci chiedono almeno di pregare perche' Claudio Giardiello, attraverso la giusta pena espiatoria, prenda consapevolezza del terribile male che ha compiuto fino a chiederne perdono a Dio e agli uomini che ha cosi' brutalmente colpito”.
 
Al termine dei funerali anche il sindaco di Milano Giuliano Pisapia si è espresso e ha detto: “Bisogna andare avanti uniti contro qualsiasi tipo di violenza, bisogna avere la capacita' di fare un passo in avanti, uno scatto d'orgoglio per superare il momento di dolore”, Pisapia continua dicendo “Grande tristezza. E' stato molto importante che ci fosse il presidente della Repubblica”. In merito alle parole del cardinale Angelo Scola, Pisapia ha detto: “ha detto delle parole molto importanti di fratellanza, amicizia e affetto nei confronti dei familiari delle vittime”.



MILANO: PEDIATRA ACCUSATO DI AVER ABUSATO DI 11 BAMBINI

A.B.

Milano –  E’ una vicenda agghiacciante quella che riguarda un pediatra milanese. Il medico avrebbe abusato di 11 bambini di 14 anni e di uno di 2 anni. Gli abusi sarebbero avvenuti nell’arco di 10 anni e sarebbero durati fino all’anno scorso. Il medico è iscritto all’Albo dei medici ma si spacciava anche per psicologo. L’indagine sul medico sarebbe partita a seguito di un arresto ai danni del medico avvenuto nel 2014 per un caso isolato, da quelle indagini sono venuti fuori altri episodi di abusi e sevizie. L’uomo è imputato con rito abbreviato. Le indagini sono state condotte dal commissariato Lorenteggio e dalla Squadra Mobile e coordinate dal procuratore aggiunto Pietro Forno e dal pm Cristian Barilli. 



MILANO, STRAGE IN TRIBUNALE: IL KILLER SI SENTE MALE E NON VIENE INTERROGATO

di Angelo Barraco

Milano –  Claudio Giardiello, l’uomo che ha sparato in Tribunale a Milano e ha ucciso tre persone e ne ha ferite due, ha avuto un malore prima che iniziasse l’udienza di convalida per l’arresto. L’uomo quindi non è stato interrogato dal gip Patrizia Gallucci, a riferire la circostanza è stato l’avvocato dell’uomo, Nadia Savoca che ha detto che l’uomo in questo momento si trova in stato confusionale tant’è che non è in grado di riconoscere nemmeno il suo difensore. Il difensore ha aggiunto che: “L'udienza di convalida  si e' quindi tenuta senza la presenza del mio assistitto e l'interrogatorio di garanzia non e' stato fatto”. Gardiello è stato portato presso l’infermeria del carcere. Il gip di Monza deciderà sulla convalida dell’arresto entro 5 giorni. E se quella di Giardiello fosse una strategia per prendere tempo? L’uomo ha avuto la lucidità di entrare in Tribunale armato e ha avuto anche la lucidità di sparare ed uccidere all’interno di un’aula di Tribunale senza porsi il minimo dubbio in merito alla sicurezza dell’aula e senza porsi scrupoli sui controlli e sulle conseguenze che tale gesto potesse avere sulla sua già complicata posizione giudiziaria. Se fosse una strategia per ottenere l’infermità mentale? 



MILANO, ATTENTATO AL TRIBUNALE: CLAUDIO GIARDIELLO: "VOLEVO VENDICARMI"

 

LEGGI ANCHE: 09/04/2015 MILANO: PRESO IL KILLER DEL TRIBUNALE.

Redazione

Milano – Un'altra tragedia dopo il gesto suicida in Francia che causato la morte di 150 persone, un'attentato al tribunale. Era "pronto ad uccidere anche altre persone", con una pistola che aveva inspiegabilmente varcato i metal detector – tutti funzionanti secondo le ultime indiscrezioni – ed ha esploso 13 colpi seminando morte al tribunale di Milano, dove si susseguono è shock per la morte di tre persone, tra cui un avvocato e il giudice Fernando Ciampi, ucciso a colpi di pistola da un imputato all'interno della sua stanza. L'uomo che ha aperto il fuoco è Claudio Giardiello, 57 anni, immobiliarista accusato di bancarotta: "Volevo vendicarmi di chi mi ha rovinato", ha poi detto ai carabinieri che lo hanno arrestato. Dopo essere fuggito in moto, è stato arrestato dai carabinieri di Vimercate (Monza e Brianza). L'uomo, fermato in un centro commerciale, ha avuto un malore ed è stato trasportato via in ambulanza. Prima di uccidere, Claudio Giardiello sarebbe entrato mostrando un falso tesserino da un ingresso laterale del Palazzo e dalla porta riservata all'accesso di magistrati, avvocati e cronisti.

Giardiello ha sparato in aula durante il suo processo, colpendo a morte l'avvocato Lorenzo Alberto Claris Appiani ed un suo coimputato, Giorgio Erba, e ferendo un suo altro socio. Poi ha sparato al giudice Fernando Ciampi nella sua stanza, uccidendolo. Il ferito è Davide Limongelli, socio di Giardiello nella società "Magenta Immobiliare" di Milano, presente in aula a sua volta come coimputato. Giardiello ha esploso 13 colpi di arma da fuoco ed era dotato di due caricatori di proiettili calibro 7.65.

"Il governo è pronto a riferire in Aula" sui fatti di Milano, ha assicurato il premier Matteo Renzi. "I sistemi di sicurezza del nostro Paese – ha detto Renzi – si poggiano su donne e uomini capaci al limite dell'eroismo, ma il controllo non può permettersi di avere buchi e falle come quelli che ci sono stati nel tribunale di Milano. Bisogna accertare chi, come e perché ha sbagliato. Qualcosa non ha funzionato".

"Il sistema ha visto compiersi un insieme di errori gravi" che "le indagini dovranno chiarire", ha detto il ministro della Giustizia Andrea Orlando nella conferenza stampa convocata a Milano. Giardiello "era pronto ad uccidere altre persone a Vimercate", ha detto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano. Claudio Giardiello era infatti diretto da un altro dei suoi ex soci quando i carabinieri di Vimercate lo hanno intercettato nelle vicinanze del centro commerciale "Torri Bianche" di Vimercate. Forse voleva chiudere i conti anche con lui dopo la strage al Tribunale di Milano. E' stato preso perché i carabinieri hanno riconosciuto scooter e targa.




MILANO: UN NEONATO E' STATO ABBANDONATO IN UN PARCO

Redazione

Milano – Lasciare un neonato da solo e al freddo, una cosa orribile. Sarebbe figlio di una coppia straniera il neonato trovato in un campo nel primo pomeriggio, alle porte di Milano. Il piccolo, che ha circa una settimana di vita, avrebbe la carnagione olivastra, stando alle prime indicazioni che trapelano dall'ospedale Niguarda, dove si trova ricoverato in condizioni che vengono definite "discrete". Al nosocomio gli avrebbero riscontrato solo sintomi riconducibili al freddo patito nel tempo trascorso nel campo prima del ritrovamento. Il bambino e' stato trovato da una donna che si stava recando a lavorare nell'orto dopo pranzo, intorno alle 14:30, a Cormano, Comune a Nord di Milano. La signora ha subito chiamato il marito il quale ha avvertito i carabinieri e i soccorritori del 118 che hanno poi portato il neonato in ambulanza al vicino Niguarda. Al momento del ritrovamento, il piccolo – viene riferito dagli inquirenti – indossava una tutina ed era avvolto in una coperta. Appoggiato su un sacchetto, come per proteggerlo dal terreno, era stato lasciato sul ciglio di una strada non trafficata, vicino ad un'auto in sosta. E' convinzione degli inquirenti che sia stato abbandonato proprio li' in modo tale che qualcuno potesse ritrovarlo. Inoltre si ritiene che il piccolo sia stato partorito in casa.




MILANO: DONNA UCCIDE IL COMPAGNO CON UNA COLTELLATA DOPO CONTINUI MALTRATAMENTI

di Angelo Barraco

Milano –  Una donna che veniva picchiata dal convivente, nel corso di una lite e in preda all’ira ha preso un coltello e lo ha piantato dritto al cuore dell’uomo uccidendolo. La donna ha 26 anni, lituana, mentre il convivente aveva 31 anni ed era ucraino. In seguito all’aggressione la donna ha chiamato i Carabinieri dove ha raccontato di essere stata picchiata altre volte dall’uomo e che la sua reazione, questa volta, è stata quella di afferrare un coltello e colpire l’uomo. La vicenda è accaduta ieri dopo le 22.00 in Via Ripamonti, un quartiere nella zona sud di Milano. La donna, dopo averlo colpito, ha chiamato i soccorritori che, dopo essere giunti sul posto hanno tentato di rianimare l’uomo ma tutto è stato inutile, la donna aveva addosso delle ferite da colluttazione ed è stata trasportata in ospedale insieme alla figlia di 3 anni che era presente in casa. La donna non aveva precedenti penali e nemmeno l’uomo, ma era spesso in preda a crisi di gelosia quindi aggressivo. La donna adesso si trova in carcere.



MILANO, PISAPIA: "NON MI RICANDIDO SINDACO"

Redazione

Milano – Il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ha annunciato che non si ricandiderà per la carica di primo cittadino alle elezioni comunali del 2016. ''Non sarò candidato sindaco nel 2016'', ha detto in una conferenza stampa convocata ad horas a Palazzo Marino.

Ha spiegato che la decisione "non deriva da stanchezza ma da coerenza", dalla concezione che "la politica deve essere un mettersi al servizio, mettersi a disposizione". Pisapia ha inoltre sottolineato come, durante questo mandato, sia stato ''importante dare responsabilità ai più giovani''. ''Non mi piace – ha detto il sindaco di Milano – la parola rottamare ma sono orgoglioso di avere aperto una strada anche a livello nazionale''.

'Non sono mai stato attaccato a un posto o a un ruolo e ho sempre creduto che nessuno è indispensabile'', ha spiegato.

Ricordando che alle prossime elezioni comunali manca un anno e due mesi, Pisapia ha assicurato il suo massimo impegno fino all'ultimo giorno. "Garantisco il mio massimo impegno, ancor più di oggi, per la città ed Expo", ha detto. "Voglio continuare a essere il sindaco di tutti i milanesi fino all'ultimo giorno. Il mio fine è e resta il bene di Milano – ha aggiunto – e son sicuro che fra un anno potrò essere ancora più orgoglioso del lavoro fatto".

"Rispettiamo la decisione di Pisapia, anche se in queste ore, insistiamo a chiedergli di ripensarci. Con Giuliano e la sua esperienza di governo abbiamo una Milano migliore". Lo afferma il coordinatore nazionale di Sel, Nicola Fratoianni.




MILANO: PENA RIDOTTA PER IL FALSO MEDICO CHE SEDAVA E VIOLENTAVA LE PAZIENTI

di Angelo Barraco

Milano – Nel processo d’Appello tenutosi a Milano è stata ridotta da 30 a 24 anni di reclusione per Roberto Benatti. La pena è stata ridotta a causa della prescrizione per i reati di truffa, esercizio abusivo poi vi è stata l’assoluzione per l’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti. Confermato il risarcimento per le vittime. L’uomo si sarebbe finto fisioterapista e medico sportivo e avrebbe prima sedato i pazienti e poi li avrebbe violentati. Le vittime sarebbero un centinaio. Nel momento ha avuto inizio l’inchiesta però , l’uomo si è reso irreperibile e tuttora è latitante. L’uomo aveva diversi studi dove esercitava la professione e con essi vi era anche un giro di clienti presso Gallarate e presso la provincia di Belluno. Le manette ai polsi per il falso medico erano scattate nel mese di luglio del 2007 e l’accusa era di violenza sessuale, poi però era stato scarcerato. Ciò che ha fatto partire l’inchiesta era stata una confessione di un paziente del finto medico che era stato narcotizzato ma, malgrado ciò, era cogliente e si era accorto che stava subendo violenza sessuale dal medico. La condanna arriva il 24 aprile 2013 e la pena è di 30 anni di reclusione, il Tribunale aveva stabilito un risarcimento per le vittime che ammontava a un milione di euro.




MILANO: SPARATORIA NELLA CHINATOWN

di Matteo La Stella

Milano – Nella notte tra venerdì e sabato, in Via Luca Signorelli, nella Chinatown milanese, due uomini di nazionalità cinese sono rimasti coinvolti in una sparatoria. Uno dei due, Xipu Hu di 36 anni, è morto dopo il trasporto all'ospedale San Carlo, durante un'operazione per arginare il danno all'addome provocatogli da una pallottola; l'altro, invece, sarebbe ancora in gravissime condizioni all'ospedale Niguarda. Intorno alla mezzanotte, i due si trovavano davanti ad un locale di karaoke dove, secondo le prime ricostruzioni, sarebbero stati raggiunti da una o più persone e ne sarebbe nata una lite. Secondo alcuni testimoni, interrogati dai Carabinieri, qualcuno avrebbe tirato fuori dei coltelli, prima dell'esecuzione a colpi d'arma da fuoco costata la vita ad uno dei due cinesi. Il movente è ancora indefinito, anche se le indagini si sarebbero rivolte da subito verso la malavita orientale che opera nella zona, in virtù anche dei precedenti penali delle due vittime. Intanto i militari dell'Arma, sono ancora al lavoro per acquisire le immagini di videosorveglianza delle attività vicine al luogo della sparatoria.