MILANO, STILISTA IMPICCATA: SI IPOTIZZA "ISTIGAZIONE AL SUICIDIO"
MILANO – TIRANA: SGOMINATA BANDA DI TRAFFICANTI ALBANESI – VIDEO DELL'OPERAZIONE
Redazione
Milano – Una grossa operazione antidroga che lega Milano a Tirana. I Carabinieri del Comando Provinciale di Milano unitamente al personale delle Polizie di Albania, Germania e Spagna, coordinati dalla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga ed in collaborazione con il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Milano – Dott. Giuseppe Gennari – su richiesta della locale Procura della Repubblica – Dott.ssa Lucia Minutella – nei confronti di 38 cittadini stranieri (31 albanesi, 5 marocchini e 2 tunisini), ritenuti responsabili, a vario titolo, di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
A dare avvio all’attività un intervento dei militari del Nucleo Radiomobile di Milano che, nel febbraio 2014, sequestrarono 42 kg. di eroina nel corso di un controllo di routine. Le indagini, poi, sono state seguite dal Nucleo Investigativo che, approfondendo ed ampliando il contesto, ha accertato l’esistenza di un sodalizio criminale – ramificato in tutto il nord Italia ed in Albania – dedito all’importazione nel territorio nazionale di ingenti quantitativi di eroina e di cocaina dal “Paese delle Aquile”. I Carabinieri di Milano hanno così identificato i fornitori albanesi dello stupefacente ed i loro corrieri che trasportavano la droga con auto appositamente modificate. I militari, inoltre, hanno individuato i destinatari albanesi della “merce”, presenti in Italia, e le loro reti di spaccio al dettaglio, formate esclusivamente da cittadini di origine marocchina e tunisina. L’indagine, infine, ha chiuso il cerchio sugli indagati, identificando anche coloro che avevano il compito di fare rientrare in quel paese, a bordo di camion ed autobus, le somme di denaro contante provento dell’attività delittuosa.
Nel corso dell’attività sono già stati tratti in arresto 8 corrieri e sequestrati complessivamente 130 kg fra eroina e cocaina, nonché € 300.000 in contanti.
MILANO, TRUFFE IMMOBILI DI LUSSO: MANETTE PER 8 ITALIANI
Red. Cronaca
Milano – E' in corso una vasta operazione dei carabinieri del comando provinciale di Milano per eseguire un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di otto italiani responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla truffa, al falso, alla sostituzione di persona ed all'impiego di denaro di provenienza illecita.
Secondo le indagini del nucleo investigativo, il gruppo ha organizzato 17 compravendite fittizie di immobili di pregio ubicati in quartieri centrali di Milano riuscendo a truffare 2 milioni di euro.
Gli indagati, particolarmente abili e conoscitori del mercato immobiliare, approfittavano della buona fede dei proprietari, che avvicinavano proponendo un inesistente portafoglio clienti di facoltosi stranieri interessati all'acquisto. Contestualmente, ingannavano i compratori presentandosi come i proprietari, di cui utilizzavano le generalità copiandole su documenti d'identità clonati.
L'esca, infine, era la proposta di vendita che si attestava su cifre notevolmente inferiori rispetto al reale valore degli appartamenti. Gli indagati, molto circospetti e prudenti, una volta giunti al compromesso sparivano dalla circolazione con le cospicue caparre, che utilizzavano per acquistare lingotti d'oro in Svizzera.
MILANO, UCCISA CON 15 COLTELLATE, L'EX CONFESSA
FOLLIA A MILANO: MADRE LANCIA LE FIGLIE PICCOLE DALLA FINESTRA
Redazione
Milano – Una donna di circa 30 anni, di origine egiziana, poco dopo la mezzanotte ha lanciato le due figlie dalla finestra del suo appartamento al terzo piano in via Giambellino 130, a Milano, in un momento di follia. Le due bimbe, di tre anni e 6 mesi, sono state salvate dai Vigili del Fuoco che avevano steso in tempo il telo nel cortile della casa. La madre è stata arrestata e poi ricoverata nel reparto psichiatrico dell'ospedale San Carlo, mentre entrambe le bimbe sono state visitate subito dai sanitari del 118 che non hanno rilevato traumi e poi portate per accertamenti al San Paolo.
MILANO: 22ENNE CADE DAI BINARI E MUORE TRAVOLTO DALLA METRO
Redazione
Milano – Un giovane di 22 anni è morto investito da un treno della metropolitana alla stazione di Rogoredo a Milano. Poco prima dell'investimento il ragazzo era stato visto attraverso i monitor degli agenti di sorveglianza della compagni di trasporti milanese, la Atm, mentre barcollava sulla banchina. Il giovane, secondo la polizia, era sotto l'effetto di alcool e droga ed è caduto sui binari. Il personale dell'Atm si sarebbe precipitato per soccorrerlo ma, mentre il 22enne stava risalendo sulla banchina, è stato centrato in pieno da un convoglio.
MILANO: STRUTTURA PSICHIATRICA DEGLI ORRORI, PAZIENTI PICCHIATI DA OPERATORI SANITARI
MILANO: TRENO TRAVOLGE WRITER, UN MORTO E UN FERITO
MILANO, AGGRESSIONI CON L'ACIDO: ALEXANDER BOETTCHER CONDANNATO A 23 ANNI
Redazione
Milano – Alexander Boettcher è stato condannato a 23 anni nel processo milanese con al centro l'accusa di associazione per delinquere per una serie di aggressioni con l'acido. Lo ha deciso il collegio dell'undicesima sezione penale. Il broker era già stato condannato lo scorso giugno a 14 anni per aver sfigurato Pietro Barbini. All'ex amante Martina Levato sono già stati inflitti 14 e 16 anni nei due processi sui blitz con l'acido.
Alexander Boettcher "sempre e sin dal primo momento si è dichiarato innocente e lo fa anche oggi, perché non ci sono prove né indizi che possano portare ad una sua responsabilità penale". Lo ha spiegato l'avvocato Michele Andreano, che difende il broker assieme al collega Giovanni Maria Flora, all'inizio dell'arringa nel processo milanese per una serie di aggressioni con l'acido. "Come uomo e genitore il mio primo pensiero, la mia solidarietà e tutto il rispetto – ha aggiunto il legale – vanno a Stefano Savi", che venne sfigurato il 2 novembre 2014, ma "Alex è innocente" per questo e per gli altri due episodi al centro del processo "e non ci sono prove per condannarlo". Per il pm Marcello Musso, che ha chiesto 26 anni per il broker, la difesa continua a manifestare "intenti dilatori". Il pm ha aggiunto parlando coi cronisti: "Spero che oggi sia il giorno della decisione". Altrimenti la sentenza arriverà il primo aprile.
Alexander Boettcher è soltanto "uno sciocco" che, da quanto emerso dai messaggi WhatsApp e dai video mostrati in aula, ha "una personalità disturbata", ma non c'è "in nessun caso la prova incontrovertibile della partecipazione dell'imputato ad un'associazione a delinquere" per le aggressioni con l'acido. E' la tesi sostenuta dalla difesa del broker nell'arringa in corso nel processo milanese
Ha citato anche un passaggio del libro 'L'innocenza del mostro' scritto dall'avvocato Rosario Bevacqua, morto lo scorso gennaio, che fu difensore di Pietro Pacciani, il legale Michele Andreano nella parte conclusiva della sua arringa per chiedere l'assoluzione con formula piena" di Alexander Boettcher, accusato di associazione per delinquere e lesioni per una serie di aggressioni con l'acido. L'avvocato Andreano ha letto in aula alcune frasi tratte dal libro del difensore del cosiddetto 'mostro di Firenze' e, in particolare, la parte in cui Bevacqua spiegava che "per quanto infame" possa essere la vita di un imputato, il processo deve essere "giusto" e deve tenere fuori le suggestioni e i "sentimenti". Il difensore di Boettcher, infatti, ha sottolineato più volte che il broker ha avuto una "vita inenarrabile e perversa" ma che a suo carico "non ci sono prove".
MILANO: FA SESSO CON SUA FIGLIA PER 12 ANNI, ARRESTATO TASSISTA
A.B.
Milano – Quando si supera il confine, quando il confine con il voler bene/amare, da parte di un genitore, diventa “altro”, non è più amore ma malattia. Una malattia che danneggerà per sempre una creatura che avrebbe voluto solamente un abbraccio paterno. E’ esattamente quanto è accaduto a Milano, dove un tassista di 56 anni è stato arrestato dalla Polizia con l’accusa di violenza sessuale aggravata nei confronti della figlia. Le violenze si sarebbero consumate in un arco temporale che va dagli 8 ai 20 anni. L’indagine che ha portato all’arresto dell’uomo è iniziata circa un mese fa, quando la 20enne ha raccontato gli abusi subiti dal padre presentandosi spontaneamente al commissariato Porta Genova, in compagnia di un’amica. Il dirigente del commissariato ha spiegato: “Sono stati fondamentali gli amici e gli insegnanti della scuola frequentata dalla vittima. La ragazza si è confidata con la preside nel giugno 2015 e da quel momento la direttrice l'ha spinta a presentarsi alla polizia”. Ha aggiunto inoltre “La moglie ha abbandonato la casa quando la figlia aveva 7 anni e da allora è in un centro di cura psichica. Da quel momento l'uomo ha sostituito la sua figura con la ragazzina, manipolandola al punto da farle credere che questo comportamento era normale nelle famiglie disagiate. Le diceva che aveva difficoltà a relazionarsi con altre donne e che non aveva abbastanza soldi per pagare una prostituta. Dai 14 anni ha iniziato a pagare la figlia 3 euro per ogni prestazione sessuale”. L’uomo è descritto come una persona con poche relazioni sociali, un borderline e svolgeva l’attività di tassista. L’uomo esercitava il pieno controllo sulla vita della figlia, ma le cose sono ulteriormente cambiate quando l’uomo si è reso conto che la giovane ne stava parlando anche con altri della situazione che viveva. Ha provveduto a bloccargli il cellulare e l’ha minacciata di fare del male a coloro a cui aveva confidato quei particolari. Aggiunge il dirigente: “Il rischio per gli amici ha fatto scattare la rivalsa della ragazza. Il padre ha tentato in ogni modo di farle ritirare la denuncia e l'ha denunciata a sua volta dicendo che era una pessima figlia disinteressata alle faccende domestiche”. In quella casa, oltre alla ragazza, viveva anche un fratello più piccolo che però non avrebbe subito attenzioni. La famiglia è stata seguita da assistenti sociali che avrebbero segnalato il disagio in cui vivevano. L’assessore regionale alla Sicurezza, Simona Bordonali, commenta quanto accaduto: “Anche in Italia bisogna introdurre la castrazione chimica per pedofili e stupratori, già realtà in diversi Paesi civili, sia in Europa che nel resto del mondo. Non si può più attendere” ha aggiunto “La giustizia farà il proprio corso, ma i contorni della vicenda sono agghiaccianti. Pare che questa persona abbia abusato della figlia per dodici anni. Sta di fatto che a Roma si parla tanto, soprattutto in occasione della festa della donna, ma si agisce poco. Stupri e atti di pedofilia sono crimini insopportabili. Chi li commette deve essere messo nelle condizioni di non poterlo più fare”.