Milano, corruzione: arrestati tre funzionari del Comune

 

MILANO – Due dirigenti del comune di Milano e un funzionario sono stati arrestati stamani dal nucleo di polizia tributaria della Gdf di Milano nell'ambito dell'inchiesta del procuratore aggiunto Giulia Perrotti e del pm Luca Poniz su alcuni casi di presunta corruzione per pilotare "l'aggiudicazione di alcune gare di appalto" bandite dall'amministrazione comunale "a favore del Consorzio Milanese Scarl e delle imprese sue associate". Sono stati accertati anche due casi di presunta concussione.




Milano, ladri d’auto e ricettatori: sgominata banda

 

MILANO – I Carabinieri del Comando Provinciale di Milano hanno portato a termine una vasta operazione con l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale del capoluogo lombardo, nei confronti di 7 persone (5 cittadini italiani e 2 marocchini), tra i 23 e i 60 anni d’età, ritenuti responsabili a vario titolo di furto aggravato, ricettazione e riciclaggio in concorso.

Il blitz, che ha interessato le province di Milano, Ancona, Como, Monza, Pavia, Perugia e Varese, giunge a coronamento di una complessa attività condotta dai Carabinieri della Compagnia di Corsico, che ha permesso di disarticolare un sodalizio criminale dedito alla commissione di furti di autovetture nella città di Milano e alla ricettazione e al riciclaggio dei veicoli interi o di parti di essi.




Milano, Run for Parkinson: si corre domenica 26 marzo a Legnano

 

MILANO – Una corsa che non è solamente appuntamento sportivo, ma testimonianza. Si corre domenica 26 dicembre a Legnano (MI) la Run for Parkinson, manifestazione organizzata da AsPI (Associazione Parkinson Insubria) Legnano con il patrocinio del Comune e il sostegno, tra gli altri, della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate. Iniziativa locale dell’omonima corsa che si svolge a livello mondiale, la Run for Parkinson di Legnano vuole accendere i riflettori su una malattia che in Italia colpisce oltre 250.000 persone. «Parlare di Parkinson è importante perché una malattia di cui si parla poco», premette la presidente di AsPI Legnano Rosanna Carnovali. «Si pensa che per avere il Parkinson bisogna tremare, ma questo non è l’unico segnale. Parliamo di una malattia neurodegenerativa che pur avendo il suo picco tra i 50 ed 60 anni, colpisce persone anche più giovani. Non p possibile guarirne, ma è possibile rallentare il suo decorso facendo degli esercizi mirati e tenendosi in attività. Con la nostra associazione, oggi punto di riferimento per una settantina di malati, promuoviamo fisioterapie e iniziative specifiche, sia per i malati sia per i loro familiari. Questa corsa è l’occasione per sostenere la nostra attività e contribuire anche alla ricerca su questa malattia».

Al fianco di AsPI Legnano è scesa la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate. «Ci ha mosso la duplice finalità dell’iniziativa: quella sportiva, ma soprattutto quella sociale che vede i volontari dell’associazione essere vicini ai malati e alle loro famiglie», osserva il presidente della Bcc Roberto Scazzosi. «È questo il ruolo di una banca locale che si propone di essere vicina al territorio in ogni sua forma e che ha fatto della mutualità il proprio principio guida».

La Run for Parkinson prevede due percorsi: il primo, strutturato su un anello da 3,2 km da percorrere tre volte, è dedicato ai runners con partenza alle 9; il secondo di circa 900 metri con partenza alle 10.30 viene proposto per i malati di Parkinson quale testimonianza concreta del fatto che il movimento è indispensabile per allentare il procedere della malattia. Partenza e ritrovo sono in via Girardi 19 a Legnano, dove ha sede AsPI Legnano. Le quote di partecipazione sono 10 euro per il percorso più lungo e 5 euro per la camminata. È possibile iscriversi fino a 10 minuti prima della partenza. È previsto il pacco gara per i primi 500 iscritti.




Milano, evade dai domiciliari e rapina una farmacia

 

MILANO – Non si ferma l’attività di contrasto alla criminalità predatoria posta in essere dall’Arma milanese. Nelle ultime ore sono finiti in manette due rapinatori di farmacie, bloccati in flagranza di reato.
I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Milano hanno tratto in arresto un 20enne meneghino, già noto alla Giustizia, ritenuto responsabile di rapina, evasione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. I militari dell’Arma, durante il normale servizio di pattugliamento del territorio, sono entrati in azione in una farmacia in zona Stadera, al cui interno avevano notato movimenti sospetti. Fermata l’auto di servizio e fatto immediatamente ingresso nell’attività commerciale, gli operanti hanno sorpreso il giovane mentre prelevava il denaro dalla cassa, minacciando ed intimando il silenzio alle 2 dipendenti e ai clienti presenti nei locali. I Carabinieri hanno bloccato il malvivente, restituendo il bottino di circa 140 euro e trovandogli nelle tasche 4 gr. di hashish. Dai successivi accertamenti sul conto dell’arrestato è emerso che era evaso dai domiciliari, dove, dal settembre scorso, stava scontando una condanna a 4 anni per analoghi fatti risalenti al 2015.
Nella serata di ieri, inoltre, un rapinatore, armato di forbici e con il volto parzialmente travisato, ha colpito in una farmacia in zona Forze Armate, fuggendo con 200 euro e una confezione di ansiolitici. Le ricerche prontamente diramate dalla Centrale Operativa hanno permesso l’immediato rintraccio, da parte di una gazzella del Nucleo Radiomobile di Milano, del malvivente, un 57enne già noto alla Giustizia, bloccato nella vicina via Rismondo. L’uomo è stato incastrato dagli occhiali da vista con montatura verde che indossava, nonché dal denaro e dai farmaci ritrovati nelle sue tasche. 




Milano, sedicenne picchiata e molestata su un treno

 

MILANO – Una studentessa di 16 anni è stata picchiata e molestata sessualmente da due uomini nordafricani su un treno diretto da Milano a Vigevano. Lo ha denunciato lei stessa, precisando che l'episodio è avvenuto nel pomeriggio di giovedì ma solo ieri lei lo ha denunciato. Si è decisa a farlo perché, a seguito di un malore, è stata visitata in una clinica milanese dove le hanno riscontrato un trauma cranico, contusioni multiple e la frattura di una costola. A quel punto ha denunciato tutto. La giovane ha raccontato di essere salita giovedì sera sul treno che parte verso Vigevano dalla stazione di Porta Genova, a Milano. Era insieme ad un'amica, che però è scesa alla stazione di Abbiategrasso, lasciandola sola. A quel punto la ragazza è stata avvicinata sul treno da altri due passeggeri, i soli presenti.La sedicenne avrebbe avuto in precedenza dei contatti con uno degli aggressori su un social network. E' uno dei particolari emersi nel corso dell'audizione protetta della studentessa. Gli investigatori della Squadra Volante e della Polmetro stanno visionando le immagini delle telecamere di sorveglianza del treno che era partito da Milano alle 14.42 del 9 febbraio.

Dapprima hanno cominciato a palpeggiarla, poi sono passati alla violenza, colpendola con calci e pugni. La 16enne ha detto che in quel momento il vagone era vuoto e che nessuno ha sentito le sue urla di aiuto. I due nordafricani sono poi scesi ad una stazione successiva e sono fuggiti. Tornata a casa la liceale non ha avuto il coraggio di raccontare subito cosa le fosse accaduto. Ma il giorno dopo durante una lezione ha avuto capogiri e nausea. A quel punto si è confidata con le compagne che l'hanno accompagnata in ospedale e hanno avvertito i genitori. In ospedale le è stato riscontrato il trauma cranico e le altre lesioni.

La sedicenne avrebbe avuto in precedenza dei contatti con uno degli aggressori su un social network, secondo quanto emerso nel corso di un'audizione protetta della studentessa. Gli investigatori della Squadra Volante e della Polmetro stanno visionando le immagini delle telecamere di sorveglianza del treno che era partito da Milano alle 14.42 del 9 febbraio.




Milano, sventato maxi traffico di cocaina dalla Colombia: 54 arresti, colpita la ndrangheta

 

di Paolino Canzoneri

 
MILANO – La Guardia di Finanza di Milano ha messo a segno una imponente operazione antidroga, forse una delle più vaste in assoluto in Italia. Il capo della Direzione Distrettuale Antimafia Nicola Gratteri ha firmato e avviato una operazione che ha portato al momento al fermo di cinquantaquattro individui, otto arresti, sigilli a beni per oltre 8 milioni di euro e un maxi sequestro di 8 tonnellate di cocaina nonchè ingenti quantitativi di hashish, marjiuhana ed eroina. La maxi operazione è da considerarsi da record assoluto.  Il risultato di una indagine paziente, capillare e laboriosa che ha portato alla luce un traffico di cocaina dalla Colombia e da zone costiere dell'America Latina dove la polevere veniva prodotta e inviata nei canali europei passando dai porti di Gioia Tauro, Napoli fino a Genova grazie a scali e rotte triangolari fra Spagna e Olanda.
 
I clan locali si occupavano della distribuzione e dello smercio nel territorio. Una pericolosa inversione di tendenza riguardo lo smercio di eroina che sembra riacquisire interesse dei clan, inclusi Sicilia e Campania che si appoggiano e collaborano fra loro per l'acquisto di enormi partite di droga. Grazie alla preziosa collaborazione dell'antidroga britannica è stato possibile accertare l'ingresso in Inghilterra di enormi partite di stupefacenti. Il magistrato Nicola Gratteri non nasconde la sua soddisfazione: "Ancora una volta la 'ndrangheta si dimostra monopolista assoluta del traffico di droga e non si tratta solo di cocaina; nel corso dell'indagine abbiamo sequestrato anche hashish, marjiuhana ed eroina. La guerra in Afghanistan ha rafforzato i talebani, che stanno smerciando un'enorme quantità di eroina a prezzo bassissimo ed è sempre la 'ndrangheta ad occuparsi dell'importazione, attraverso la Turchia." Aggiunge Gratteri che nonostante l'operazione sia da record, difficilmente potrà rappresentare un duro colpo per i clan perchè da sempre sono stati in grado di riprendere e riavviare lo smercio della droga in Europa. Per stanare il problema bisognerebbe andare alla radice e smantellare i cartelli colombiani che da anni rappresentano i produttori numero uno al mondo di droga e da dove parte tutto.



Milano e Monza Brianza: usura e spaccio gestiti dalla ndrangheta

 

MILANO – Dalle prime luci dell'alba, nelle province di Monza Brianza e Pavia, è in corso un'operazione condotta dai Carabinieri del Comando Provinciale di Milano, impegnati nell'esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 3 soggetti di origini calabresi, responsabili a vario titolo di usura aggravata ai danni di due imprenditori brianzoli, al fine di favorire l’organizzazione criminale della ‘ndrangheta, nonché di spaccio di sostanze stupefacenti.




Orrore a Milano, uccisa dopo 20 anni di violenza

MILANO – Ha confessato Luigi Messina, il marito di Rosanna Belvisi, la donna di 50 anni trovata morta ieri nella sua casa in via Coronelli, a Milano. L’uomo, ex guardia giurata, è stato sottoposto a fermo dopo la confessione, avvenuta sotto interrogatorio, a tarda notte.

“Alcuni mesi fa Rosanna Belvisi ha scoperto che il marito aveva un’amante con cui ha fatto un figlio tre anni fa. Ieri i due hanno litigato per l’ennesima volta e Luigi Messina l’ha accoltellata. Erano tornati da una vacanza di un mese a Pantelleria”. Il capo della Squadra mobile, Lorenzo Bucossi, ha spiegato che è questa la versione fornita dal marito della donna trovata morta nel loro appartamento. L’uomo, nella sua confessione, ha accusato la moglie, fra l’altro, di “trascorrere troppo tempo sui social”.

“L’omicidio è la conclusione di venti anni di violenze. Ci risulta che già nel 1995 – ha continuato Bucossi – la donna sia stata accoltellata alla schiena in casa e anche in quell’ occasione Messina ha raccontato di aver trovato la moglie ferita rientrando nell’abitazione. Quella volta Belvisi riportò una prognosi di 10 giorni. A novembre, inoltre, le forze dell’ordine sono intervenute due volte per maltrattamenti. La picchiava anche con il bastone della scopa”.

Dopo aver ucciso la moglie Luigi Messina ha trascorso le successive tre ore (prima di chiamare il 118) facendo la spesa, comprando pasticcini e giocando alle slot machine. È stato il suo tentativo di crearsi un alibi. La donna è stata uccisa con 23 coltellate. L’omicida ha fatto trovare il coltello usato per il delitto, mentre i suoi abiti sporchi di sangue erano sono stati trovati ieri in un cestino.

Messina, nel dare l’allarme, ha raccontato di aver trovato morta la moglie dopo essere rientrato da una passeggiata nel pomeriggio. La Procura e gli agenti della Squadra Mobile indagano per omicidio. I vicini descrivono il marito come “un tipo strano”; secondo altri la coppia litigava stesso.

La vittima lavorava all’Inps in via Ripamonti. In precedenza era stata custode del palazzo in cui viveva. Il marito invece è un’ex guardia giurata. La figlia della coppia risulta all’estero con il fidanzato.

Il 12 gennaio scorso un’altra donna, Tiziana Pavani di 55 anni, era stata uccisa in casa in via Bagarotti, sempre a Milano. Per quell’omicidio è stato arrestato un suo conoscente, il 32enne Luca Raimondo Marcarelli.

“Questo ennesimo femminicidio è un campanello d’allarme e impone una riflessione sulla necessità di una maggiore cultura della denuncia da parte delle donne”, ha detto il questore di Milano Antonio De Iesu. “Non bisogna aspettare l’omicidio, bisogna valorizzare le campagne per le donne e avere il coraggio di affidarsi ai centri antiviolenza. Il loro ruolo è fondamentale, come quello delle amiche e dei vicini”




Milano, finto avvocato raggira una donna: in manette due truffatori – VIDEO


Redazione


MILANO – I Carabinieri della Stazione Milano-Affori hanno tratto in arresto Terdossi Salvatore, 36enne, e Aboumouslim Samira, 28enne, entrambi campani, truffatori in “trasferta”, responsabili di aver raggirato una 78enne, residente nel capoluogo in zona Bruzzano.
I militari sono intervenuti su segnalazione di alcuni cittadini che avevano notato un’autovettura con un uomo e una donna a bordo, aggirarsi nelle strade del quartiere a bassa velocità e fermarsi nei pressi di alcuni condomini.

 

Le immediate ricerche hanno permesso la localizzazione del veicolo a pochi metri dall’ingresso di una corte, fermo a motore acceso, con la ragazza al posto di guida. L’osservazione discreta ha permesso agli operanti di sorprendere l’uomo che, uscito dal condominio della vittima, si dirigeva di corsa verso la complice. Immediatamente bloccato, è stato trovato in possesso di 3 orologi in oro e di 50 euro, dei quali non ha saputo giustificare la provenienza. I Carabinieri hanno approfondito le verifiche rintracciando la vittima e ricostruendo le circostanze dell’odioso reato. L’anziana era stata contattata al telefono da un fantomatico avvocato il quale, carpita la sua fiducia, l’aveva convinta che la figlia fosse in stato di arresto, in quanto responsabile di un grave incidente stradale, precisando la necessità di consegnare a un incaricato, che si sarebbe presentato a domicilio, denaro o altri valori per ottenere il rilascio.
I due truffatori, giunti nel capoluogo con un’auto noleggiata, sono finiti in manette per truffa in concorso.




Milano, lady smile: sequestrati beni e conti correnti per 2,5 mln di euro alla regina dell'odontoiatria lombarda

 
di Angelo Barraco

MILANO – L’operazione  “Smile” eseguita dai militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Monza e del Nucleo Operativo del Gruppo Guardia di Finanza di Monza ha portato al sequestro di beni e conti correnti per un valore di 2,5 milioni di euro e due società  appartenenti a Maria Paola Canegrati, soprannominata la “Lady Sorriso” dell’odontoiatria. La donna è stata già coinvolta nella prima parte dell’inchiesta “Smile” che ha portato alla sua condanna a 4 anni e due mesi di reclusione.
 
Dalle indagini è emerso che le due società detenevano il monopolio delle cure odontoiatriche presso gli ospedali della Lombardia. “Lady Sorriso” è stata arrestata ad inizio anno e in questa seconda fase investigativa risulta indagata per operazioni sospette messe in atto insieme al commercialista e consulente di Bergamo. Gli accertamenti svolti dagli inquirenti hanno dimostrato che la donna avrebbe accumulato la sua fortuna attraverso attività illecite, tali verifiche hanno portato alle misure cautelative nei riguardi delle società. Su di lei pende inoltre l’accusa di aver prodotto fatture false per 1,8 milioni di euro con l’ausilio di società straniere o documenti per operazioni mai svolte. Su di lei pende il reato di evasione in concorso con il suo commercialista che è pari a 445 mila euro, a tale esorbitante cifra si aggiungono le accuse di accuse di truffa e tentata truffa aggravata e 345 mila euro provenienti dalle prestazioni odontoiatriche rimborsate dal servizio sanitario regionale, inoltre è accusata di appropriazione indebita per ingiusto profitto per una somma di 2,6 milioni di euro per aver usato carte di credito dell’azienda con fatture addebitate all’imprenditore.
 
Nella prima fase dell’indagine è stato coinvolto il 49enne Fabio Rizzi, ex senatore, nonché “padre” della Riforma della sanità in Lombardia che era stato arrestato. L’uomo era stato anche sospeso dall’incarico ed espulso dalla Lega Nord, era state arrestate anche altre 20 persone. Una vicenda che nel maggio scorso ha riacceso i riflettori sullo scottante tema della sanità e relative inadeguatezze. Un’inchiesta che coinvolse un copioso numero di persone e che portò “Lady Sorriso” a patteggiare una pena di 4 anni e due mesi di reclusione e al pagamenti di 300mila euro. Una pena che accorpa anche due episodi di corruzioni risalenti all’anno 2015 che furono denunciati dalla componente del collegio sindacale dell’ex Azienda Ospedaliera di Desio e Vimercate in un secondo esposto, portando in auge lo scandalo degli appalti. Una vicenda che ha coinvolto il sopracitato Fabio Rizzi, presidente della Commissione Sanitaria della Regione Lombardia e il suo portaborse Mario Longo che hanno patteggiato a 2 anni e al pagamento di 70mila e 180ila euro. 



Milano, Giuseppe Sala indagato per falso in Expo: si autosospende da sindaco

Redazione

 

MILANO – Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ex ad di Expo, risulta indagato nell'inchiesta sulla 'Piastra dei servizi' dalla procura generale di Milano. Da una richiesta di proroga indagini, era emerso che la procura generale, dopo aver avocato l'inchiesta alla procura, ha iscritto nuovi nomi nel registro degli indagati. Tra loro figura il primo cittadino milanese.

A Sala viene contestata dai magistrati un'ipotesi di falso. A coordinare l'inchiesta è il sostituto pg di Milano Felice Isnardi che poco più di un mese fa ha avocato l'indagine togliendola alla Procura che aveva chiesto l'archiviazione del fascicolo. Richiesta che era stata 'bocciata' dal gip. Con le nuove indagini della Procura generale è arrivata l'iscrizione di Sala.

"Apprendo da fonti giornalistiche che sarei iscritto nel registro degli indagati nell'ambito dell'inchiesta sulla piastra Expo. Pur non avendo la benché minima idea delle ipotesi investigative, ho deciso di autosospendermi dalla carica di sindaco". Lo ha spiegato il sindaco di Milano Giuseppe Sala in una nota. "Determinazione – ha aggiunto – che formalizzerò domani mattina nelle mani del Prefetto di Milano"