Sarah Scazzi: condanna al fioraio, parla l’Avvocato Nicodemo Gentile

TARANTO – Si è concluso l’ultimo capito giudiziario sull’omicidio della piccola Sarah Scazzi, assassinata brutalmente e gettata in un pozzo nel fiore dei suoi quindi anni, in un triste e rovente 26 agosto del 2010. Giovanni Buccolieri, fioraio di Avetrana di 45 anni, è stato condannato a due anni e otto mesi di reclusione per false dichiarazioni al pm.

Il 9 aprile del 2011, Buccolieri racconta agli inquirenti di aver visto Sarah, triste e sconvolta, essere raggiunta da Cosima Serrano che a bordo della sua Opel Astra le intimava di salire con fare minaccioso e strattonandola.

Il suo racconto, impreziosito di dettagli, vede sul sedile posteriore dell’auto una figura femminile con i capelli legati. Due giorni dopo queste importanti dichiarazioni però tutto cambia, Buccolieri ritratta e riferisce che quanto da lui asserito non corrisponde al vero ma si tratta di un sogno.

Nel corso del processo Buccolieri si è avvalso della facoltà di non rispondere, tuttavia ha depositato una memoria difensiva di circa due pagine poco prima della lettura della sentenza, dove ha spiegato di essere stato suggestionato dall’attenzione mediatica riservata al caso.

Il Pubblico Ministero aveva chiesto per Buccolieri il massimo della pena, poiché avrebbe potuto aiutare le indagini grazie alla sua testimonianza.  Insieme al fioraio è stato condannato a due anni il suo amico Michele Galasso. Quest’ultimo aveva riferito agli inquirenti di non aver avuto nessun contatto con Buccolieri prima della sua deposizione, dalle intercettazioni però è stato appurato il contrario; i due infatti avrebbe concordato al telefono la versione del sogno da dichiarare agli inquirenti.

Ricordiamo inoltre che la Prima sezione penale della Cassazione ha confermato la condanna all’ergastolo per Sabrina Misseri e Cosima Serrano, entrambe imputate per l’omicidio della quindicenne Sarah Scazzi.

Le due donne sono accusate di aver strangolato la giovane il cui corpo sarebbe successivamente stato occultato dallo zio Michele Misseri, condannato ad otto anni per occultamento di cadavere ma che oggi, a seguito di continue confessioni e ritrattazioni in merito ai fatti di quel terribile giorno, si proclama responsabile dell’omicidio.

Noi abbiamo parlato in esclusiva con l’Avvocato Nicodemo Gentile, legale della famiglia di Sarah Scazzi

– Ve l’aspettavate la condanna di Giovanni Buccolieri?
Noi ce l’aspettavamo e oggettivamente eravamo abbastanza sicuri che questo venisse sancito anche da un Giudice. Il fatto che un Giudice abbia sancito, seppur in primo grado, questa verità è un’ulteriore conferma dell’impostazione accusatoria che adesso è una verità processuale che è veritiera. Si tratta di un elemento importante, fondamentale perché è l’elemento che trascina nella vicenda Cosima Serrano perché quella condotta di cui il fioraio è stato testimone oculare è la condotta che poi ha sancito l’esistenza di un sequestro di persona. Sarah viene ricondotta con violenza, con forza all’interno del mezzo poi portata a casa e uccisa. Quindi è un segmento fondamentale nella ricostruzione, se fosse venuta meno avrebbe aperto sicuramente a scelte anche nel processo madre, di revisione o comunque avrebbe rimesso in discussione la verità e quindi anche la posizione di Cosima e di Sabrina. Questa verità ci dice che non c’è nulla da ricercare.

– Secondo lei, a distanza di sette anni dall’omicidio, come mai il fioraio continua a dire che si sia trattato di un sogno? Avendo vissuto il processo di Avetrana e le indagini, sono il primo legale che è intervenuto in questa vicenda, era il 16 o il 17 settembre del 2010, ad oggi posso con certezza dire che il materiale umano che fa da sfondo a questa vicenda è davvero scadente: gente che per evitare il controllo dell’ispettorato perché aveva i dipendenti non in perfetta regola, familiari che per aiutare altri familiari si sono macchiati di reati abbastanza seri e soprattutto non hanno rispettato la memoria di Sarah. Probabilmente aveva delle situazioni di natura persona che doveva tutelare e voleva che non venissero alla luce e quindi inizialmente lo ha ammesso e ha detto la verità, poi da li tutta una serie di ritrattazioni anche molto goffe, rozze e benali che hanno inevitabilmente condotto la Procura di Taranto prima, e un Giudice adesso a individuare delle responsabilità penali.

Angelo Barraco

 

 

 

 




Caso Scazzi, Carmelo Lavorino: "Il colpevole è Michele"

 
di Roberto Ragone
 
È attesa per oggi, 20 febbraio, la sentenza di Cassazione che confermerà o annullerà la condanna di Cosima Serrano e Sabrina Misseri per il delitto di Avetrana, l'uccisione della piccola Sarah Scazzi. Ergastolo o assoluzione: una soluzione intermedia non avrebbe senso. Abbiamo chiesto un parere al professor Carmelo Lavorino, esperto criminologo e spesso parte del collegio di difesa in processi che hanno fatto molto rumore sui giornali e in TV, come quello del delitto di Cogne, o di via Poma, di cui abbiamo scritto su queste pagine. La tesi del prof. Lavorino ribalterebbe ogni conclusione a cui è giunto il tribunale che ha condannato Cosima e Sabrina Misseri all’ergastolo. Infatti, secondo lui, unico colpevole – e reo confesso non creduto – sarebbe Michele Misseri.
 
“Una discrasia mai spiegata si riscontra negli orari della morte della piccola Sarah,” afferma Lavorino “in quanto il contenuto dello stomaco della ragazzina – sappiamo che aveva consumato soltanto un Cordon Bleu verso le 14,00 – fa senz’altro risalire la morte a non prima delle  ore 15,00. Secondo me“ continua Lavorino “la ragazza era stata irretita da un gruppo di adulti sporcaccioni, di cui Michele faceva parte. La sua confessione, di averla violata post mortem è una firma psicologica indicativa. Ma la reputazione di ‘uomo schifoso’ che lo avrebbe accompagnato gli ha fatto decidere , consigliato da Radio Carcere, di accusare la figlia per salvarsi la pelle.”
 
Sapendo, aggiungiamo noi, che una confessione offerta successivamente, in seguito ad una ritrattazione, non sarebbe stata creduta, come in effetti è successo. In realtà Michele ha fatto di tutto per non essere creduto. “Nessuno” afferma ancora Lavorino “ha mai spiegato come facessero i parenti di Michele Misseri a sapere della scomparsa della ragazza prima che questa divenisse ufficiale. Anche in questo caso, per quanto mi riguarda, possiamo parlare di ‘innamoramento della tesi accusatoria’.”