Inchiesta su Matteo Salvini. Assotutela ipotizza spreco di denaro pubblico e prepara querela nei confronti del pm di Agrigento

“Sul Caso Diciotti, il procuratore capo di Agrigento Luigi Patronaggio ha aperto a carico del ministro Salvini una indagine per sequestro di persona, arresto illegale e abuso d’ufficio. Un indagine che, a nostro giudizio, non avrebbe fondamento giuridico. Comunque sia, in attesa di comprendere come si svilupperà l’inchiesta, questa associazione annuncia già da oggi che, in caso di archiviazione o nulla di fatto in merito alla posizione del leader della Lega, depositerà una denuncia querela nei confronti del pm di Agrigento per spreco di denaro pubblico. Le indagini e i processi in Italia hanno un costo sociale assai elevato e non è accettabile che si dia il via a indagini, a nostro giudizio evitabili, e che potrebbero avere obiettivi dal mero sapore politico”.

Così, in una nota, il presidente nazionale di Assotutela, Michel Emi Maritato.




ASSOTUTELA: NUOVO TIMONE PER LA PROVINCIA DI ROMA. SI PARTE CON UN GRANDE EVENTO A VIA VENETO

Redazione
Roma
– Ivan Galea è il nuovo coordinatore provinciale dell'associazione AssoTutela. "Si riconosce la professionalità, la dedizione al lavoro, l'umiltà ed il contributo quotidiano del nuovo coordinatore – dichiara il Presidente AssoTutela Michel Emi Maritato – dimostrato in questi mesi al fianco di AssoTutela. Ci auguriamo – prosegue Maritato – che questo sodalizio possa durare nel tempo per il bene dell'associazione, con l'obiettivo di raggiungere importanti traguardi in futuro, sempre accanto ai cittadini".

"Ringrazio il presidente Michel Emi Maritato – commenta Ivan Galea – per il nuovo incarico che ha ritenuto di volermi affidare. L'associazione sta crescendo a dismisura grazie alle politiche di vicinanza e tutela ai cittadini che si rivolgono continuamente a noi per segnalare e denunciare problematiche di carattere sociale. Continuerò ad adoperarmi – conclude Ivan Galea – per Roma e Provincia cercando di fare il massimo e per dare voce a tutti quei cittadini che si vorranno rivolgere ad Assotutela".

Già a partire dal 23 giugno (ore 17, Roma Via Veneto 191 c/o Marriott Rome Grand Hotel Flora),  AssoTutela appoggerà fortemente e saldamente la proposta dell'associazione di Via Veneto che presenterà per l'occasione il libro "La media bruttezza di via Veneto".

E’ la prima volta nella storia di Roma che associazioni, commercianti, enti e cittadini si riuniscono insieme per dare vita a questa iniziativa unica nel suo genere. Interverranno il Presidente Censis Prof. Giuseppe De Rita, il Presidente di Assoviaveneto Pietro Lepore, il Presidente InAsa Ingegner Renato Cecilia, il Dirigente Promozione, Supporto alla Commercializzazione e Club di Prodotto – Enit Dr. Marco Bruschini.

Un parterre di grandi nomi sarà testimone di questo appuntamento: ci saranno personaggi dello spettacolo, della politica, professionisti, scrittori e giornalisti. Parteciperanno per il semplice fatto di poter affermare in futuro di aver condiviso questo passaggio storico che segnerà una svolta i cui particolari verranno annunciati il 23 giugno alle 17:00.

 




REGIONE LAZIO: SANITA' ALLO SBANDO. ASSOTUTELA: "BILANCIO TAROCCATO"

Redazione

Regione Lazio – “Finalmente la verità viene a galla: non da parte di feroci oppositori o funzionari delusi per essere fuori dalla stanza dei bottoni. Sono i due sub-commissari alla Sanità regionale Gianni Giorgi e Giuseppe Antonino Spata a tuonare contro l’inefficiente gestione del settore da parte del presidente-commissario Nicola Zingaretti”. Ė questo il commento del presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato, relativo all’insuccesso del tavolo di confronto Regione-ministero sul piano di rientro. “I due tecnici si lamentano per non essere ascoltati come tali – continua Maritato – ovvero il presidente-annunciatore, in grado solo di lanciare roboanti proclami su progetti soltanto ‘immaginati’, a detta dei due esperti non ha realizzato proprio nulla di ciò che serviva per superare l’attuale fase di crisi: nessuna ristrutturazione dell’organizzazione aziendale pubblica né di quella privata, tantomeno dei servizi ospedalieri e territoriali. Ma c’è qualcosa di più grave – aggiunge Maritato – sembra che il presidente-affabulatore abbia presentato soltanto un bilancio in esercizio provvisorio, ovvero, secondo Giorgi e Spata ‘non sono state adottate regole di finanziamento dei servizi sanitari per il 2014, né provvedimenti per il riparto del Fondo sanitario regionale 2013’ senza considerare il contenzioso con i fornitori che sarebbe ‘esplosivo’ portando a una tassazione insostenibile per il ripiano dei debiti. Insomma – chiosa Maritato – non serve molta immaginazione al presidente Zingaretti, per trarre le conclusioni di questa sua disastrosa gestione”.    
 




ROMA: TOPI ALLA SCUOLA SANZIO. APERTURA RIMANDATA AL 16 SETTEMBRE

L'Assessore sapeva ma nonostante l'invito non ha riferito in commissione. Convocata seduta straordinaria.

 

Redazione
 
Roma – “Apprendiamo con enorme sconcerto che la scuola Sanzio del Municipio XII riaprirà il 16 Settembre, in ritardo di una settimana a causa di presenza di topi nel plesso. Le famiglie sono state avvisate dalla dirigente scolastica con una comunicazione inviata a mezzo e-mail” dichiara il Presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato in una nota. “E’ un fatto gravissimo.

Addirittura l'assessore municipale alla scuola Tiziana Capriotti era stata chiamata in commissione trasparenza per parlare dello stato delle scuole, ma non si è presentata. – continua Maritato – La situazione è assolutamente drastica sia per omissione d’atti d’ufficio che per negazione alla salute e interruzione del Pubblico servizio. – e conclude – tutti reati che denunceremo in Procura affinché venga fatta chiarezza e chi ha da assumersi delle responsabilità, lo faccia cercando di risolvere la circostanza”.

GIUDICI (COMM. TRASPARENZA): "CHI HA SBAGLIATO DEVE ASSUMERSI RESPONSABILITA' "

"I bambini della scuola Sanzio questa settimana resteranno fuori dai cancelli di via del Casaletto, perché alla vigilia della ripresa dell'attività sono stati avvistati dei topi all'interno del plesso. La dirigente della scuola, infatti, ha annunciato l'apertura tardiva con una mail inviata alle famiglie. Da quel momento ho ricevuto numerosi reclami da parte di genitori costretti a cambiare i loro programmi". Lo denuncia in una nota Marco Giudici, consigliere e presidente della commissione trasparenza, controllo e garanzia del Municipio XII.

"Il fatto assume una gravità senza precedenti – prosegue la nota – se si considera che l'assessore municipale alla scuola Tiziana Capriotti era stata convocata per giovedì scorso in commissione trasparenza per riferire sullo stato delle scuole, ma ha declinato l'invito e non si è presentata. Sono certo che se i consiglieri avessero conosciuto questo disagio in tempo, a prescindere dall'appartenenza politica di ognuno, si sarebbero attivati per risolvere la problematica con ogni mezzo. Ora mi aspetto che l'assessore Capriotti si assuma le proprie responsabilità, chieda scusa e riconsegni la delega".

"Oggi ho consultato gli uffici del municipio, che stanno facendo il possibile per garantire la ripresa delle lezioni. Venerdì alle ore 9 ho convocato una seduta pubblica straordinaria della commissione trasparenza – conclude Giudici – in occasione della quale ho richiesto nuovamente l'intervento dell'assessore competente ed a cui potranno altresì partecipare le famiglie interessate".

 




ROMA, ASSOTUTELA: "SAN CAMILLO RESTYLING DI FACCIATA"

Redazione

Roma – “Nell’ospedale restaurato le prestazioni calano vertiginosamente. I cittadini si tengono lontani dal San Camillo. Lo dicono le statistiche degli ultimi anni: le percentuali di prestazioni ambulatoriali vanno sempre più giù”. Lo sostiene il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato, illustrando i risultati di una recente visita nel grande nosocomio romano. “Il San Camillo è come una signora che si è rifatta il trucco senza prima lavarsi – dichiara il presidente – ai padiglioni restaurati di fresco, fanno da contraltare viali dissestati, pieni di buche e avvallamenti, rattoppi alla meno peggio. Sono numerosissime le denunce dei visitatori infortunati inviate in direzione. Poi l’assedio delle macchine buttate dovunque, in modo disordinato, senza alcuna indicazione sulle direzioni di marcia: in ospedale entra chiunque. Non aiuta neanche il continuo intervento del carro attrezzi che rimuove quelle in divieto di sosta, ovvero la maggior parte. Un girone infernale, con conseguenze immaginabili per la sicurezza dei pedoni e la qualità dell’aria, considerato che per edificare nuovi padiglioni e servizi, sono stati abbattuti – tra il 1998 e il 2012 – più di 500 alberi e un ettaro di verde è stato cancellato. Poi la mancanza di indicazioni corrette e visibili per individuare i reparti. Anni fa furono stanziati 91 mila euro per la segnaletica ma non si conosce la fine che hanno fatto i fondi e i sospirati cartelli. Peccato – chiosa il presidente – vedere il declino di un polo di eccellenza che un tempo costituiva la più grande azienda sanitaria europea”. 
 




MALASANITA', ASSOTUTELA: SUI CASI PIU' GRAVI LA CONSEGNA DEL SILENZIO

Redazione

Roma – “San Giovanni, Spallanzani, Itor. Una successione di gravi casi di errore medico e/o malasanità che sta passando sotto silenzio. La trasparenza non alberga nelle strutture della Regione Lazio, al di là dei grandi proclami”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato, commentando i recenti casi che hanno coinvolto cittadini e degenti di queste strutture. “Le infezioni agli operati in Oculistica al San Giovanni e quelle ai trapiantati di reni dello Spallanzani, il decesso del tecnico di sala autoptica sempre al San Giovanni, il giovane amputato alla gamba alla Itor.

Tragiche storie su cui sembravano tutti allertati e che poi si stanno risolvendo nel più assoluto silenzio. Cosa ne è stato – si chiede Maritato – della riunione convocata il 19 agosto scorso alla Regione Lazio, sul caso del tecnico morto al San Giovanni? E i pazienti infettati in sala operatoria, chi pagherà per loro? E il giovane Domenico, cui una diagnosi sbagliata sta complicando le condizioni di vita e di salute? Non è possibile – conclude il presidente – che per tali casi, per le modalità, la tempistica, la reiterazione, ci sia la consegna del silenzio. I cittadini e gli operatori, per la propria sicurezza e a garanzia della propria attività, vogliono e debbono sapere”.  

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NEMI: IL CASO DELLA FONTANELLA INQUINATA ARRIVA IN PROCURA

Angelo Parca

Nemi (RM) – La vicenda della fontanella “inquinata” in piazza De Sanctis nella zona Le Colombe a Nemi finisce in Procura. Infatti l’Associazione Assotutela, Associazione per la tutela del cittadino presieduta da Michel Emi Maritato ha presentato un Esposto alla Procura della Repubblica denunciando il fatto che per ben 39 giorni, dal 1 luglio 2013 all’8 agosto 2013, l’amministrazione di Alberto Bertucci, sindaco di Nemi, pur messa a conoscenza che l’acqua fosse “non potabile” non ha in alcun modo informato la cittadinanza di non bere l’acqua della fontanella, esponendo così la collettività a gravissimi rischi per la salute

Ecco i fatti:

Il 1 luglio 2013 al Comune di Nemi è pervenuta nota da parte dell’Azienda Asl Rmh dipartimento di Prevenzione – Servizio Igiene e Nutrizione in cui viene comunicata la non conformità rispetto al parametro microbiologico (Coliformi tot., E. Coli) presso la fontanella pubblica in piazza De Sanctis e che tale parametro era stato rilevato mediante analisi condotte dall’ARPA LAZIO.

Il 15 luglio 2013 al Comune di Nemi arriva una ulteriore comunicazione dove vengono confermate le analisi Arpa Lazio precedentemente comunicate dalla Asl Rmh relative all’acqua erogata dalla fontanella di piazza De Sanctis ovvero si ribadisce la non conformità dell’acqua rispetto al parametro microbiologico (Coliformi tot., E. Coli).

Dopo ben 39 giorni in cui i residenti di Nemi e di altri Comuni che amano riempire le bottiglie alla fontana, ignare di tutto, (bambini, donne in gravidanza, insomma tutte le persone) hanno continuato a rifornirsi d’acqua alla fontanella senza sapere di bere dell’acqua che per legge non va erogata per non conformità e con presenza di E. Coli.

E l'amministrazione di Alberto Bertucci, che sapeva, è rimasta in silenzio assoluto fino a giovedì 8 Agosto. 

Finalmente dopo 39 giorni, periodo in cui la popolazione è stata esposta a gravi rischi per la salute e nonostante le preoccupazioni e i quesiti posti dal nostro giornale già l’8 luglio, [ Articolo dell'8 luglio 2013  LEGGI ANCHE:

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ROMA, EPATITE ALL'OSPEDALE SAN GIOVANNI. DIPENDENTI IN PREDA AL PANICO

Redazione

 Roma – “Situazione allarmante al San Giovanni Addolorata ma la Regione, con le solite inconcludenti commissioni e riunioni non ha ancora fatto chiarezza”. Lo denuncia il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato che continua: “La riunione dei direttori sanitari convocata d’urgenza ieri, si è risolta in consigli, raccomandazioni ma decisioni concrete ancora poche e intanto i dipendenti, in preda a un giustificato terrore, corrono ai ripari chiedendo ferie e congedi che potrebbero arrecare disagi nei reparti, già dimezzati dalle ferie ordinarie e problemi ai cittadini con la possibile chiusura dei pochi servizi ancora rimasti aperti.

Sono  sotto gli occhi di tutti i deludenti risultati di questi primi mesi di governo regionale della sanità. All’apparato elefantiaco e costoso messo in piedi: commissario, sub-commissario, cabina di regia, direzioni burocratiche, commissione Servizi sociali e Salute e chi più ne ha ne metta – continua Maritato – corrispondono modestissimi risultati anzi, sul piano del deficit è stato attestato un arretramento rispetto agli anni passati ed è inutile accampare goffe giustificazioni sulla tempistica”. Il presidente sollecita pertanto azioni concrete nei nosocomi del Lazio: “Controlli ispettivi a tappeto nella struttura interessata, specie per quanto attiene ai recenti lavori alle tubazioni interne, senza tralasciare i condizionatori d’aria, la cui pulizia periodica è sempre raccomandata. Ci chiediamo – chiosa Maritato – quali siano in questo senso le procedure al San Giovanni Addolorata, considerato che è ancora vivo il ricordo della diffusione del virus ‘legionella’ che, nel 2002 e nel 2008 colpì pazienti e operatori di quello stesso ospedale”.     




NEMI FONTANELLA INQUINATA, ASSOTUTELA: “TORNA L’ACQUA. DOV’E’ L’ORDINANZA DEL SINDACO CHE RIPRISTINA IL FLUSSO IDRICO?”

Maritato: “Provvederemo a far analizzare l’acqua e se i risultati dovessero comprovare la non conformità dell’acqua, provvederò sporgere denuncia contro il sindaco per la violazione dell’articolo 32 della Carta Costituzionale che garantisce la tutela della salute pubblica, nonché per omissione di atti d’ufficio”.

 

Redazione

Nemi (RM) – Ieri l’ennesimo articolo e la nota dell’associazione ASSOTUTELA in merito alla chiusura della fontana in piazza De Sanctis a Nemi a causa dell’inquinamento batterico e oggi – 14 agosto 2013 –  l’acqua scorre di nuovo.

Il fato ha voluto che il ripristino sia avvenuto in tempi record. Il grosso problema è che la collettività non ha informazioni circa la qualità dell’acqua che in questo momento viene erogata.

Questo in quanto nell’Albo Pretorio del Comune di Nemi a partire dall’8 agosto (giorno in cui è stata emessa l’ordinanza che intima all’Acea di chiudere la fontana perché l’acqua non è conforme) fino ad oggi non esiste nessuna ordinanza di revoca della precedente.

[ CLICCARE QUI PER VISIONARE L'ALBO PRETORIO DEL COMUNE DI NEMI DAL GIORNO 8 AGOSTO AD OGGI 14 AGOSTO 2013 ] 

Dunque, se fosse stata l’Acea a riaprire l’acqua, avrebbe contravvenuto a quanto ordinato dal vicesindaco Edy Palazzi. Fino a questo momento, non c’è alcuna informazione ne vicino la fontana (nessun cartello, avviso, nulla) e neppure sul sito istituzionale del Comune.

Adesso l’acqua si può bere tranquillamente? Chi ha riaperto la fontanella?

Si noti bene che l’Acea ha comunicato che avrebbe apportato quanto prima una “modifica strutturale del cannello di uscita”. L’acqua è tornata a scorrere ma, almeno ad occhio nudo, non si nota alcuna modifica del cannello di erogazione.

Chi ha riaperto la fontana? Perché l’ordinanza non è stata ancora revocata?

Viene erogata acqua potabile o con inquinamento batterico? Qual è l’Ente che ha voluto avvisare la collettività dell’avvenuto ripristino? 

 “Ancora la tutela della salute pubblica sembra essere messa in secondo piano – dichiara il presidente di Assotutela Michel Emi MaritatoProvvederemo a far analizzare l’acqua e se i risultati dovessero comprovare la non conformità dell’acqua, provvederò sporgere denuncia contro il sindaco per la violazione dell’articolo 32 della Carta Costituzionale che garantisce la tutela della salute pubblica, nonché per omissione di atti d’ufficio”.

Il Comune di Cori di recente così come gli altri Comuni dell’hinterland ha subito revocato la precedente ordinanza e ripristinato il servizio. [ Art. del CORI: A GIULIANELLO L'ACQUA TORNA POTABILE, GESTITA L'EMERGENZA IN SOLI SETTE GIORNI ]

Intanto, è stata inoltrata urgentemente all’Acea la seguente domanda: La fontana in piazza Pietro De Sanctis  a Nemi è di nuovo aperta. Oggi. Come mai? E' stato detto che era inquinata e solo sei giorni fa e il Comune ha ordinato ad Acea la chiusura.  E' Acea che ha ripristinato l'erogazione?

L’Acea ha prontamente risposto, dicendo che “non esiste alcun timore sulla potabilità dell’acqua i cui parametri erano già regolari allora, quando la fontanella fu chiusa. Probabilmente se il Comune ha deciso di riattivare la fontana è perché i parametri, solo al rubinetto di uscita, perché è di questo che parliamo, sono tornati regolari nei valori, e gli interventi sono già stati eseguiti”. 

“Ci chiediamo – conclude Maritato – Ma stiamo giocando con l’acqua? L’Acea dichiara che i parametri dell’acqua erano regolari già quando la fontanella è stata chiusa. MA ALLORA, SE ERA TUTTO A POSTO PERCHE’ E’ STATA CHIUSA? Acea dice anche “….se il Comune ha deciso di riattivare la fontana”. MA NON E’ L’ACEA CHE CHIUDE E APRE LA FONTANA? E SE NON E’ L’ACEA, PERCHE’ IL COMUNE HA INTIMATO CON UNA ORDINANZA ALL’ACEA LA CHIUSURA DELLA STESSA FONTANA? Siamo veramente di fronte ad una gestione improvvisata. Le ordinanze di questo genere, quando l’emergenza rientra, vanno revocate e la revoca pubblicata sull’albo pretorio”. 

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NEMI FONTANA PUBBLICA INQUINATA, SCENDE IN CAMPO ASSOTUTELA: O TRASPARENZA O SI VA IN PROCURA

Maritato: "40 giorni di silenzio, (pur sapendo che l’acqua della fontana pubblica è colpita da inquinamento batterico), non sono tollerabili da parte di una Amministrazione locale che ha il dovere di tutelare la salute dei cittadini e di agire tempestivamente di fronte alle emergenze".

 

Redazione

Nemi (RM) – Assotutela l’associazione di utilità sociale, punto di riferimento per il cittadino, risponde all’appello de L’osservatore laziale e interviene con decisione in merito al caso della fontana pubblica in piazza De Sanctis a Nemi che fino a quattro giorni fa ha rifornito d’acqua numerosissimi residenti di Nemi e dei Castelli Romani. L’acqua di questa fontana secondo l’Arpa Lazio presenta contaminazione batterica (E. Coli ).

“Non si può rimanere in silenzio – commenta il presidente di Assotutela Michel Emi Maritato –  di fronte a dei ritardi da parte dell’amministrazione comunale nel comunicare tempestivamente una emergenza quale, l’inquinamento batterico nell’acqua ai residenti che quotidianamente si approvvigionano alla fontanella pubblica in piazza”. Si parla di ritardi perché 40 giorni di silenzio, (pur sapendo che l’acqua della fontana pubblica è colpita da inquinamento batterico), non sono tollerabili da parte di una Amministrazione locale che ha il dovere di tutelare la salute dei cittadini e di agire tempestivamente di fronte alle emergenze.

[ CLICCARE QUI PER LEGGERE L'ORDINANZA DEL COMUNE DI NEMI DELL'8 AGOSTO 2013 ]

 Il Comune è venuto a conoscenza dalla Asl RmH (dipartimento Prevenzione) che l’acqua fosse inquinata addirittura il 1 luglio. Dal primo luglio all'8 Agosto quasi 40 giorni senza informare.

Il 15 luglio, sempre la Asl RmH invia una ulteriore conferma al Comune di Nemi della non conformità del parametro microbiologico, confermando i dati del 1 luglio.

Inoltre sempre il Comune di Nemi, ha appena emesso una ordinanza nella quale si “ordina” all’Acea la chiusura immediata della fontanella in piazza De Sanctis perché l’acqua risulta non conforme rispetto al parametro microbiologico e registra presenza di E. Coliformi ovvero presumibilmente una contaminazione di origine fecale.

Sempre in prima linea per la tutela dei diritti, Assotutela tira dritto e Michel Emi Maritato mette in allerta: “Non potevamo rimanere in silenzio di fronte ad un fatto così grave – prosegue – ma adesso faremo di più: monitoreremo da vicino questa vicenda, accertandoci se è nelle intenzioni del Gestore e del Comune informare tempestivamente la cittadinanza con pubblicazioni periodiche delle analisi dalle quali si evince la qualità dell’acqua. Inoltre ci aspettiamo rassicurazioni certe, sia da parte del gestore Acea che dal Comune, rispetto alla qualità dell’acqua stessa.

Vogliamo delle risposte: Il serbatoio di Calvarione e le condutture sono state contaminate? Si sono verificati guasti all’impianto di clorazione?”.

Qualora ravvisassimo una mancanza totale di trasparenza nella pubblicazione delle analisi rispetto lo stato di potabilità dell’acqua, una mancanza di aggiornamenti da parte del Comune alla collettività circa i tempi di ripristino dell’erogazione del flusso idrico e qualora si ravvisi un ulteriore esposizione al rischio per la salute pubblica adducibile all’Amministrazione Comunale di Nemi o ad Acea, provvederemo immediatamente a presentare un esposto in Procura”. Assotutela, dunque, non resta a guardare.  

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ROMA, OSPEDALE SAN GIOVANNI. ASSOTUTELA: "FARE CHIAREZZA SUL MISTERIOSO MORBO"

Redazione

Roma – “Un tecnico di Anatomia patologica ucciso da una presunta epatite fulminante e altri tre colleghi colpiti da quello che appare come un oscuro morbo su cui la direzione aziendale non dà ancora notizie certe.

La Regione Lazio, che per oggi 14 agosto 2013 ha convocato tutte le direzioni ospedaliere, si appresti a fare subito chiarezza, per la sicurezza degli operatori e dei cittadini”. Lo chiede il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato, commentando la notizia del decesso di un 64enne del frusinate, operatore della sala settoria dell’Azienda ospedaliera San Giovanni Addolorata, per presunta epatite fulminante. “Altre tre persone impiegate nello stesso settore hanno accusato uguali sintomi – precisa Maritato – troppo in una volta sola, troppo in una azienda che ha visto poco tempo fa alcuni pazienti infettati in sala operatoria oculistica, troppo per operatori sanitari che pagano lo scotto di tagli, riduzioni di servizi e di cautele per quanto attiene alla tutela della salute dei lavoratori. E inquieta ancor di più – precisa il presidente – sapere che nella sala settoria del San Giovanni alcuni giorni fa sono stati effettuati lavori a una conduttura dell’acqua da parte dell’azienda comunale energia e ambiente. Che ci sia un collegamento? Chi controlla le opere di manutenzione negli ospedali? Non solo infezioni quindi: pericoli in agguato legati ai lavori pubblici che forse non sono sottoposti agli adeguati controlli. Ci risulta che uno dei pazienti colpiti dai sintomi – chiosa il presidente – sia stato trasferito in queste ore dallo Spallanzani al San Giovanni, segno che è in fase di miglioramento e la cosa ci lascia ben sperare”.