Guidonia Montecelio, M5s addio: Zarro, Terzulli, Cacioni e Ammaturo fanno il punto sulla gestione Barbet

GUIDONIA MONTECELIO (RM) – Sono passati quasi tre anni dall’11 giugno del 2017 quando i cittadini di Guidonia Montecelio sono stati chiamati alle urne per le elezioni comunali che hanno visto poi eleggere, al secondo turno, il sindaco Michel Barbet con il Movimento 5 Stelle.

Una campagna elettorale, quella del 2017, svolta
soprattutto sui social network che ha visto poca partecipazione di piazza e che
al primo turno ha registrato un 52 percento di assenteismo, sintomo quest’ultimo
di una città che con tutta evidenza si è sentita delusa e fortemente demotivata
dalle precedenti amministrazioni.

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Il video servizio trasmesso a Officina Stampa del 16/01/2020

E oggi, arrivati a metà mandato, di quella che
doveva rappresentare la legislatura della speranza e del rinnovamento, sono
parecchi i mal di pancia che si sono registrati tra quei cittadini che avevano
riposto le proprie speranze nella gestione del sindaco Barbet che invece ha
portato ad un vero e proprio terremoto politico soprattutto con la recentissima
uscita dalla maggioranza consiliare dei consiglieri Loredana Terzulli e Claudio
Zarro.

Uscita arrivata dopo i tanti malumori rappresentati
più volte al sindaco e ai suoi più stretti collaboratori ai quali era stato
chiesto di invertire la rotta.

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L’intervista ai consiglieri comunali Arianna Cacioni (Lega), Giovanna Ammaturo (FDI), Claudio Zarro (Gruppo Misto) e Loredana Terzulli (Gruppo Misto) a Officina Stampa del 16/01/2020

Un cambiamento nelle scelte amministrative, quello
richiesto,  per andare incontro ai veri
bisogni dei cittadini, soprattutto per quei servizi essenziali che fino ad oggi
non hanno offerto interventi concreti in una città in cui l’ordinario è
diventato emergenza. Appello rimasto inascoltato e che dopo mesi di tensioni ha
portato alla fuoriuscita di Terzulli e Zarro dalla maggioranza consiliare pentastellata.




Guidonia, la maggioranza grillina perde un pezzo storico. Zarro passa al Gruppo Misto: “La misura è colma”

GUIDONIA (RM) – Il Sindaco di Guidonia Montecelio, il pentastellato Michel Barbet, perde un pezzo della maggioranza: il consigliere e storico attivista Claudio Zarro. “La misura è colma, aderisco al gruppo misto”, spiega il diretto interessato nel lungo messaggio postato nella sua pagina Facebook. Una decisione, pesante, dovuta alla “reiterata mancanza di condivisione di scelte per la città, inopportuni personalismi e la totale assenza di ruoli e il rispetto degli stessi”. Dunque, il dado è tratto.

Dai malumori
nazionali a quelli locali il passo è breve. E se a livello nazionale si
cacciano i Senatori dissidenti, a detta dei probiviri, nei piani bassi sono gli
eletti nelle file grilline, al contrario, che sbattono la porta o minacciano di
farlo a stretto giro di posta. Come nel caso dei consiglieri di maggioranza del
Municipio XII che, entrati in rotta di
collisione con la Sindaca Raggi per
aver individuato la nuova discarica a Monte
Carnevale
, poco distante da Ponte
Galeria
, sono pronti a dare le dimissioni in massa qualora l’inquilina del
Campidoglio non riveda quella scelta. Segnali, questi, che se analizzati nell’insieme,
danno una visione completa sulla crisi che sta attraversando M5S. Tra l’altro
in continua discesa in termini di consensi elettorali.

Il Consigliere Zarro

Al Comune di
Guidonia l’ultimo strappo, dei tanti registrati nell’alveo pentastellato del
Lazio e in quella stessa Amministrazione, con l’uscita dalla maggioranza del
consigliere Zarro. “Otto anni di M5S buttati al vento”, esordisce rammaricato, “potrei,
come tantissimi miei colleghi nelle istituzioni, anche a livelli più alti,
comunicare semplicemente la mia fuoriuscita e la mia adesione al gruppo misto
in maniera scevra da spiegazioni. Ma non lo farò. No. Spiegherò per filo e per
segno i motivi, tutti, che mi hanno costretto a lasciare un gruppo di
sognatori, di persone utopiche, di gente perbene ma che ha perso di vista i
valori che li univa”.

“Qualcuno può pensare
che di questa scelta al sottoscritto non freghi nulla; eppure al sottoscritto
pesa e peserà qualsiasi momento di quello che sta per fare. In primis perché la mia vita per quasi 9
anni è stata scandita da infinite riunioni, gazebo, agorà e momenti di incontro
sul territorio locale, regionale e nazionale. In secondo luogo perché ho
condiviso per quasi un decennio con delle persone un sogno che non è possibile
e non si può raccontare umanamente in due righe. Chi mi conosce lo sa, e non
sputerò mai nel piatto dove ho mangiato per anni. Ma il piatto attuale ha un
sapore amaro e non si possono più mandare giù bocconi di questo tipo”.

La sua è una
posizione sentita, sofferente. Sottolinea: “quando ho iniziato questa
avventura, gli intenti volevano che in quanto rappresentante eletto all’interno
di un’istituzione, l’assise della terza città del Lazio, avremmo potuto
lavorare e portare avanti, seppur in tempi non celeri e con le difficoltà note,
una costruzione di città diversa, così come paventato all’interno del nostro
programma elettorale. Spesso invece, mi sono trovato a dover avallare scelte
non condivise e le posizioni difformi non avevano modo di esistere, neanche a
mo’ di critica costruttiva. Non è un giorno, bensì sono svariati mesi che si
reiterano queste dinamiche: poche persone, tra l’altro non sempre elette dai
cittadini, incidono sulle scelte e sulle linee politiche di questa maggioranza.
Non mi aspettavo tutto ciò e soprattutto non mi aspettavo di non poter
contribuire attivamente ai punti del programma che ci ha portato a vincere le
elezioni 2 anni e mezzo fa”.

il Sindaco Barbet alle prese con l’ennesima crisi

E ancora: “La
priorità era quella di orientare la nostra azione amministrativa verso una
profonda ristrutturazione di se stessa, un far riavvicinare i cittadini alle
istituzioni e far sentire il Comune come la casa di tutti. Dove?? Ma dove?? Abbiamo
perso 2 anni solo per fare una macrostruttura, il primo atto che si fa quando
una persona prende in carico un ente o un amministratore delegato un’azienda
degna di chiamarsi tale. Tantissimi uffici non ricevono né tramite il dirigente
né le p.o. d’area e la burocrazia che attanaglia il nostro Comune è aumentata,
non snellita, come auspicato. È aumentata l’esternalizzazione e non invertito
il trend tramite internalizzazione e formazioni dei dipendenti; gli unici
assessori che hanno provato a puntare su questi aspetti sono stati mandati via”.
Poi la bordata: “Abbiamo cambiato otto assessori nell’arco di 2 anni e mezzo, e
solo nell’area di cui sono presidente di commissione (commercio ed attività
produttive) si sono susseguiti i seguenti dirigenti: da Simoncini alla Piseddu,
a Nardi, all’interim della Pasquali, all’interim del Segretario Generale Livia
Lardo, alla Petricca ed ora al Dottor Lauro. Con quale faccia un amministratore
locale che intenda dare una progettualità alla sua azione legislativa può
andare in giro? Come possono esserci provvedimenti che vanno portati avanti e
che vedono cambiare sempre e comunque l’interlocutore di turno?”

“C’è bisogno
di dare una scossa”, prosegue il consigliere, “un qualcosa che faccia capire
che non siamo solo 1/16 della maggioranza, bensì un valore aggiunto da tenere
in considerazione. A chi mi chiederà le dimissioni dal mio ruolo, per far
entrare un mio successore all’interno del gruppo consiliare del MoVimento,
risponderò che non sono io ad esser mutato, ma è cambiato totalmente
l’atteggiamento del Sindaco e di come egli si approccia al rapporto col nostro
gruppo consiliare. Dimettermi per cosa? Per rispettare delle regole mai
rispettate da nessuno? Dove sono le assemblee pubbliche semestrali? Dove la
rendicontazione e la trasparenza di quei pochi nostri introiti dei gettoni di
presenza come consiglieri comunali, dove la rotazione del capogruppo
semestrale? Dove la pubblicazione del lavoro fatto sul portale delle liste
civiche del movimento E ancora: dov’è il rispetto (reale), di una meritocrazia
paventata solo a parole e mai realmente messa in pratica!? Sono stato il nono
consigliere per numero di preferenze nell’ultima tornata elettorale, eppure
nessuno si è mai arrogato o non mi è mai balenata per la testa la possibilità
di chiedere qualcosa in più o di diverso rispetto ai miei compagni di
avventura. Questo perché credevo ed ho creduto, sempre, che il valore di ognuno
di noi fosse uguale, sebbene i numeri dicessero altro”.

“Mi chiedo e
chiedo a coloro che leggono e leggeranno può un consigliere comunale venire a
conoscenza di un cambio del dirigente di riferimento da un articolo di
giornale, senza che nessuno gli abbia mai detto prima niente? No. Può avallare
scelte che prevedono l’assunzione a tempo indeterminato all’interno dell’ente
di persone prese da graduatorie di comuni limitrofi, senza che venga spiegata
la genesi e gli input che sottintendono a tutto ciò? Vogliamo parlare di chi c’è
all’interno di questa graduatoria? No, meglio stendere un velo pietoso. Può relazionarsi
all’interno di una maggioranza dove porre i problemi internamente, farlo
ripetutamente nel corso di quasi 3 anni, far uscire questi problemi anche
pubblicamente sperando che qualcosa cambi una volta per tutte, comporta come
conseguenza solo una richiesta di dimissioni dagli altri suoi colleghi? No, non
può.  Può in continuazione giustificare
in commissione le parole del Sindaco, che dichiarava ad ottobre 2018, con
l’apertura del sottopasso di Via Lucania, che il mercato di Villalba sarebbe stato
pronto una settimana dopo? Può, in continuazione, fare riunioni su riunioni con
lui, il Segretario Generale, il ViceSindaco ed il Presidente del Consiglio,
portando avanti soluzioni concordate nelle stesse e poi vedere quelle stesse
decisioni stravolte totalmente giorni dopo senza nessuna spiegazione? Può, in
continuazione, nelle riunioni di maggioranza vedere a precise domande, un muro
di gomma di non-risposte da parte del Sindaco, oppure un suo non alzare nemmeno
lo sguardo usando il cellulare fregandosene totalmente? No, non può”.

Il Consigliere
riferisce inoltri, con toni perentori, di essersi rifiutato di partecipare alle
riunioni della maggioranza da due mesi “perché erano un esercizio inutile e
sterile di perdita di tempo. Tolto alla famiglia ed a cose molto più
importanti, come la salute persa”. Poi si toglie altri sassolini dalle scarpe,
per non dire macigni. “Questa non è un’amministrazione a 5 stelle, questa è un
amministrazione Barbet, dove non c’è nulla di 5 stelle. Manca la condivisione,
la trasparenza, gli atti vengono tenuti nei cassetti e se si pongono delle
domande è un problema, perché più teste pensanti ci sono, più problematico è
governare. Qua siamo al silenzio-assenso di una maggioranza, dove la Giunta ed
altri attori non titolari a farlo (tranne sporadiche eccezioni) agiscono
autonomamente, bypassando totalmente la volontà politica della maggioranza,
anzi, gliela comunicano a cose fatte. Proseguirò il mio impegno di consigliere
comunale”, conclude, “nel gruppo misto, sperando che le persone che so esserci
in maggioranza e che la pensano come me, non abbiano il timore di rimandare o
di non esprimere ciò che pensano, o di seguire il sottoscritto in un percorso
arduo. Sono convinto che il tempo mi darà ragione e sono convinto che seppur a
fatica, questa è la scelta giusta, senza nessun calcolo, né politico, né di
sorta”.




Guidonia, M5s: Ammaturo (Lega) denuncia per la terza volta il sindaco Barbet

GUIDONIA (RM) – Terza denuncia per il sindaco pentastellato di Guidonia Montecelio Michel Barbet eletto alle amministrative dello scorso giugno. A presentare la denuncia alla Procura della Repubblica di Tivoli il consigliere comunale di opposizione della Lega per Salvini, Giovanna Ammaturo. “Non fa certo piacere denunciare il primo cittadino della terza Città del Lazio e 58^ in Italia perché il Sindaco dovrebbe anche essere l’espressione dell’intera popolazione. – Dichiara Ammaturo – Così si era proclamato al momento della investitura – prosegue la consigliera di Lega per Salvini – ma le bugie si sono evidenziate da subito. Il Sindaco ha ignorato sistematicamente le interrogazioni dell’opposizione, ponendo in grave crisi la dialettica consigliare che garantisce il funzionamento democratico dell’Istituzione e della Pubblica Amministrazione. Con l’aggravante che questa è la seconda di pari genere. Un abuso, ma prima ancora la mancanza di educazione verso la cittadinanza, in quanto aveva pure giurato sulla Costituzione di osservare le Leggi. Rispondere alle interrogazioni non è solo un caso politico ma è indice di trasparenza che per Barbet è opaca quanto la pece. Non rispondere alle disponibilità del conto corrente comunale e dello scoperto di conto al 30 novembre e con cadenza mensile fino a febbraio non aiuta a comprendere ai cittadini. Sono soldi di tutti e l’intera Città vorrebbe sapere, non è il forziere di Paperone. Il saldo al 31 dicembre 2017 è stato chiesto dall’intera opposizione. Sapere se nel Comune sia in atto un protocollo per il rifornimento, e quante sono le auto a disposizione, e perché la Renault Zoe elettrica pur da me scovata, comperata , assicurata RCA ed abbandonata da sei mesi all’autosalone e data poi in comodato al primo cittadino può essere interessante. Conoscere il l’adeguamento per la raccolta RSU con la Tekneko è diritto di tutti coloro che pagano la TARI, quanto sapere perché 12 piani urbanistici sono bloccati e cosa è stato risposto alla Regione Lazio. Riconoscere il pagamento di una fattura ad una ATI che curano persone disabili dopo tre anni durante la riunione con i Capi Gruppo e poi tediare l’appannaggio con la scusa che manca il DURC, sebbene ne abbiano presentati 14, sembra un po’ eccessivo, chiarire farebbe bene a chiunque. Perché l’Associazione Teatro S.Babila non è stata ancora pagata ma è stata richiesta una transazione compensativa per saldare il dovuto, prima di essere scambiato per un pizzo di Stato, dovrebbe essere ben esplicitato. Chiedere copia della cessione gratuita dell’area comunale all’autoscuola Furia di 15.000 mq a ridosso degli uffici della ASL in via dei Castani, dove i cittadini sono costretti a parcheggiare sulla rotatoria con centinaia di contravvenzioni elevate, e se mai un Consiglio Comunale ha ratificato tanta generosità è negli interessi di ogni Guidoniano. – Giovanna Ammaturo prosegue – Comprendere perché un emendamento per un debito di oltre centomila euro neanche previsto nei fuori bilancio pure depositato in Consiglio il 29 dicembre scorso ancora non è stato pagato è interessante anche per la Corte dei Conti. Conoscere quanto costa alle casse della Città rimuovere la cartellonistica abusiva, considerato che è stata soccombente in Aula di Tribunale nel merito o cosa non si è fatto per trasformare una elusione in una fonte economica è un interrogativo di un buon padre di famiglia. Lo stesso dicasi per conoscere nello specifico l’Avvocatura del Comune, gli avvocati iscritti la rotazione dei professionisti e le cause in capo a ciascuno, quelle pendenti ed i costi di tutte queste spese legali che ammontano a centinaia di migliaia di euro in una Città che si è dimostrata sempre pronta alle lite: pure troppo temerarie è cosa giusta. 12 interrogazioni compresa la mancata indicazione della sosta oraria in via Roma in Guidonia centro pure concertata con i commercianti 4 mesi prima con quasi tutti gli amministratori comunali. Il comportamento omissivo del Sindaco (nonché degli uffici competenti), viola l’art. 43 D.lvo 267/2000 . Abbiamo richiesto le conseguenze nei principi sanciti dalla Corte di Cassazione Sez. VI sentenza n. 42610/2015 , di cui all’art. 328, comma 2, c.p. incrimina non tanto l’omissione dell’atto richiesto, quanto la mancata indicazione delle ragioni del ritardo entro i trenta giorni dall’istanza di chi vi abbia interesse. Amministrare non è un gioco, comportarsi da buon padre di famiglia è necessario quanto dovuto, la trasparenza deve essere concreta quanto la verità che deve essere riferita ai Cittadini che non sono figli di un Dio minore. – Ammaturo conclude -Altrimenti si è come tutti gli altri predecessori e questo non fa bene a nessuno”.