Meloni, al voto o è un inganno

“Abbiamo ribadito la nostra posizione chiara e semplice. Per noi l’unico o sbocco possibile è lo scioglimento immediato delle Camere ed il ritorno alle urne. Abbiamo chiesto a Mattarella di valutarlo anche nel caso in cui M5S e Pd confermassero la loro volontà di procedere verso il ‘patto della poltrona’, che è un inganno”. Lo dice Giorgia Meloni di Fdi. “Scenderemo in piazza se questo governo dovesse nascere: a piazza Montecitorio il giorno della fiducia”. Lo dice Giorgia Meloni di Fdi invitando “anche i delusi dei partiti che fanno il contrario di quello che avevano promesso. Noi siamo dalla parte della democrazia”.




Centrodestra: Meloni, Salvini non è venuto al vertice per non far arrabbiare l’amante

“Salvini dice che si incavola Di Maio, e che quindi l’incontro doveva rimanere segreto. Questo è il problema degli uomini che hanno l’amante…”. La presidente di FdI Giorgia Meloni ironizza sulla mancata partecipazione del leader leghista Matteo Salvini al vertice del centrodestra che si è tenuto ieri a Milano, intervistata a Nemo in onda ieri sera.

“Salvini – ha aggiunto – dice che si è arrabbiato perché si è saputo che doveva essere un incontro clandestino, ma era una riunione in calendario da settimane, per parlare di una cosa che sanno tutti, e cioè dei candidati del centrodestra per le regioni in cui si voterà, in alcune addirittura a febbraio. Con Berlusconi e con Giorgetti, che comunque era presente per la Lega – ha concluso – abbiamo parlato delle regionali, siamo andati un po’ avanti e poi vedremo”.




Governo, Meloni ci ripensa: Fdi pronta a sostenere i gialloverdi

Cambio di programma per il partito della Meloni che ha deciso di sostenere un eventuale governo M5s-Lega. “Una maggioranza in Parlamento c’è. Era pronta a fare un governo e aveva stipulato un contratto di governo. Noi siamo stati critici però arrivati a questo punto siamo anche disponibili a rafforzare quella maggioranza con FdI, perché crediamo che bisogna fare tutto quello che c’è da fare in questo momento per tirare fuori l’Italia dalla situazione di caos nella quale rischia di gettarsi. Presidente, ci rifletta perché non avremo molto altro tempo”, scrive Giorgia Meloni, leader di Fdi, su Facebook. “Presidente Mattarella noi non abbiamo condiviso alcuna delle scelte che ha fatto nelle ultime settimane. Però l’Italia è sotto attacco e non può permettersi in questo momento né un governo che vada in Aula prendendo forse 20 voti per farci ridere dietro dal mondo; né di tornare a votare il 29 luglio o il 5 agosto con l’attacco finanziario della speculazione in atto. Allora un gesto di responsabilità deve arrivare da tutti, soprattutto da chi si considera un patriota. Noi abbiamo da chiederle: provi a fare l’unica cosa che non ha fatto sinora, dare un incarico a chi era arrivato primo alle elezioni, al centrodestra, per formare un governo e verificare se in Aula – anche grazie magari all’astensione di altri partiti con la stessa responsabilità – c’è la possibilità di formare un governo, di calmare la situazione internazionale e di occuparci dei problemi degli italiani”.




Governo, palazzo Grazioli: cena tra Berlusconi, Salvini e Meloni. Domani giornata decisiva

I tempi stringono. Si vedranno stasera a cena Berlusconi, Salvini e Meloni, a palazzo Grazioli, per concordare una linea unitaria per arrivare domani alle consultazioni al Quirinale parlando con una voce sola. Ma non sarà facilissimo. Perché al di là delle posizioni ufficiali ribadite in pubblico anche ieri, è dietro le quinte che si tengono i contatti incrociati e che si valutano scenari divergenti e in parte opposti.

Da una parte c’è Salvini, che continua a mantenere stretti rapporti con Di Maio e che oggi con grande interesse ascolterà quello che il leader del M5S dirà nell’intervista Lucia Annunziata a «In mezz’ora in più», visto che sarebbero attese «novità» o in un senso — apertura all’offerta di un governo a tempo — o nell’altro, chiusura su tutti i fronti.

l leader del M5s in tv rilancia la proposta a Salvini: sì a un esecutivo politico Lega- 5Stelle guidato da un premier terzo (nè l’uno nè l’altro leader, quindi), ma senza Berlusconi.

Una questione che già aveva bloccato l’intesa tre settimane fa. Di Maio annuncia il suo passo indietro dalla richiesta di Palazzo Chigi e propone un accordo sul programma (reddito di cittadinanza, via la legge Fornero, legge anticorruzione), una soluzione per evitare ‘algidi tecnici’.

Il M5s, conferma il suo leader, voterà contro ogni altro tipo di governo: ‘di tregua’, ‘del presidente’, ‘istituzionale’. Se la Lega non ci sta, i 5Stelle torneranno a chiedere il voto al più presto.

In una dichiarazione con il visto del Cavaliere, il fedelissimo Sestino Giacomoni afferma che FI è «forza responsabile» che chiede due cose: un governo che faccia quello che si aspettano gli italiani, e che sia guidato «da chi ha vinto le elezioni», ovvero un esponente di centrodestra. In teoria le posizioni collimano, in pratica i discorsi che si fanno ad Arcore sono diversi.




Arcore, vertice Berlusconi, Salvini e Meloni: centrodestra unito alle prossime elezioni

“Ufficializzata la composizione della coalizione a quattro con Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e quarto Polo. Tra le decisioni di oggi anche quella di costituire due delegazioni comuni, che si incontreranno già martedì prossimo, per definire i dettagli del programma e dei collegi. Sulle regionali la coalizione conferma che si presenterà con candidati comuni e condivisi”. E’ quanto si legge nella nota congiunta diffusa al termine del vertice di Arcore tra Berlusconi, Salvini e Meloni.

Tra i primi passi dell’azione di governo di Centrodestra che uscirà dalle politiche del prossimo 4 marzo ci sarà “la revisione del sistema pensionistico cancellando gli effetti deleteri della Legge Fornero“. E’ quanto si legge nella nota congiunta diffusa al termine del vertice di Arcore tra Berlusconi, Salvini e Meloni.

“Sulle regionali la coalizione conferma che si presenterà con candidati comuni e condivisi. Per quanto riguarda la Lombardia, se davvero il presidente Maroni per motivi personali non confermasse la disponibilità alla sua candidatura, verrebbe messo in campo un profilo già comunemente individuato”. Lo si legge nel comunicato congiunto del vertice del centrodestra ad Arcore.

Intanto via twitter arrivano i nuovi loghi per le elezioni di Forza Italia e della Lega, pubblicati dai rispettivi leader.

“Oggi vi auguro #BuonaDomenica mostrandovi in anteprima il nostro simbolo per le #elezioni del 4 marzo. Anche con questa nuova legge elettorale votare è molto facile: basta barrare il logo di Forza Italia!”: così il leader di Forza Italia che pubblica il nuovo logo di Forza Italia dove dentro un cerchio blu e sotto la scritta “Forza Italia”, campeggia “Berlusconi presidente”.




Elezioni, centrodestra unito stacca M5S e Pd: ecco il sondaggio

Centrodestra unito a sei punti e mezzo dalla soglia chiave del 40%, M5S in calo di quasi tre punti rispetto a tre mesi fa, Pd indietro fermo al 25,4%.

E’ la fotografia delle intenzioni di voto, rilevata dal sondaggio dell’istituto di ricerca Index Research, realizzato per Piazza Pulita, la trasmissione de La 7 condotta da Corrado Formigli.

Alla domanda “Se ieri si fossero tenute le elezioni politiche, lei per quale partito avrebbe più probabilmente votato?” il 27,1% degli intervistati ha indicato il Movimento 5Stelle, mezzo punto in meno rispetto a dieci giorni fa e quasi tre punti in meno rispetto a tre mesi fa.

Il 25,4% avrebbe scelto il Partito Democratico. Lega Nord terzo partito con 14,7% delle preferenze degli intervistati, più di un punto e mezzo in più rispetto a tre mesi fa. Il 13,6% ha indicato Forza Italia. Il centrodestra unito arriva al 33,6%.

Luigi di Maio, Silvio Berlusconi e Matteo Renzi sono considerati i leader del Paese. L’istituto di ricerca guidato da Natascia Turato inaugura la stagione dei “duelli” tra i principali protagonisti dei principali schieramenti politici in vista di un “toto premier”.

Nell’elettorato M5S Luigi Di Maio batte Alessandro Battista a mani alte: il 70% degli intervistati preferisce il vice presidente della Camera al parlamentare romano, indicato dal 20%. Nell’elettorato di centrodestra, testa a testa tra Silvio Berlusconi (37%) e Matteo Salvini che conquista il 33% delle preferenze.

Tra gli elettori del Pd e di Alternativa Popolare, Matteo Renzi con il 52% delle preferenze rimane il leader preferito rispetto all’attuale presidente del Consiglio Paolo Gentiloni (33%).

Metodo di raccolta: Interviste telefoniche con metodologia C.A.T.I. Con questionario strutturato

Interviste complete 800

Totale contatti effettuati: 4.009




COMUNALI ROMA: MELONI VUOLE INTITOLARE UNA STRADA AD ALMIRANTE E STORACE L'ATTACCA

Redazione

È polemica dopo l’annuncio di Giorgia Meloni di voler intitolare una strada a Giorgio Almirante qualora vincesse le elezioni. Ad attaccarla, oltre a esponenti Pd e a Stefano Fassina, candidato sindaco Si-Sel, che ha definito l’idea “un’offesa a Roma città aperta”, anche Francesco Storace, leader de La Destra per Alfio Marchini, che l’ha accusata di voler “raccattare voti”.

“Il 22 maggio ricorre l’anniversario della scomparsa di Giorgio Almirante – ha detto la Meloni – Io sono qui per dire che, quando sarò eletta sindaco, uno degli impegni che mi prendo è quello di intitolare una strada di Roma a un uomo che è stato fondamentale nella storia della destra italiana e nella storia della politica italiana. Un patriota e una persona che amava gli italiani, che credeva nella democrazia e nell’onestà della politica”.

“E la Meloni, alla vigilia delle elezioni, promette una strada ad Almirante… davvero peccato – ha replicato Storace – Avrei evitato speculazioni in campagna elettorale sul suo nome. Che c’entra quel ‘se fossi sindaco’? Anche perché quando governavano Roma con la giunta di centrodestra se ne sono scordati mentre io lo chiedevo invano. E ora, in piena campagna elettorale, danno l’alibi a chi mette all’indice Almirante per la difesa della razza, dimenticando gli illustri ‘democratici’ che sottoscrissero quel manifesto. Nata nel ’77, la Meloni avrebbe fatto meglio a parlare delle buche di Roma come quando passa a piazza Venezia. Per raccattare voti, non si usi Almirante”. Lo scrive in una nota pubblicata sulla sua pagina facebook, Francesco Storace, capolista della Lista Storace Marchini Sindaco.
 




TENSIONE TRA BERTOLASO E MELONI, LUI: "FACCIA LA MAMMA". LEI: "SARÒ MAMMA E LAVORERÒ"

Redazione

Roma – La tensione nel centrdestra non si placa e continua a persistere questa assurda spaccatura tra Berlusconi che ormai porta da solo Bertolaso e Meloni e Salvini. Oggi ha dominato la polemica per una frase di Guido Bertolaso che a 'Fuori onda' su La7 ha sottolineato che la Meloni "deve fare la mamma" e dedicarsi in questo momento a questo piuttosto che a fare la campagna elettorale per il sindaco. Il centrodestra è in tensione la presa di posizione dell'ex capo della protezione civile divide il mondo politico.

"La Meloni deve fare la mamma, mi pare sia la cosa più bella che possa capitare ad una donna. Deve gestire questa pagina della sua vita. Non vedo perché qualcuno dovrebbe costringerla a fare una campagna elettorale feroce e, mentre allatta, ad occuparsi di buche, sporcizia…". Così Guido Bertolaso ieri sera Fuori Onda su La7 a proposito della possibilità do un ticket con Giorgia Meloni nel ruolo di vicesindaco.

Replica la Meloni: "Io non voglio polemizzare. Dico solamente con garbo e orgoglio a Guido Bertolaso che sarò mamma comunque e spero di essere un'ottima mamma, come lo sono tutte quelle donne che tra mille difficoltà e spesso in condizioni molto più difficili della mia riescono a conciliare impegni professionali e maternità. Lo dico soprattutto per rispetto loro".

"Se Giorgia Meloni si candida in nome e per conto di tutto il centrodestra, io tirerò le conclusioni di questa sua decisione". Lo ha detto in diretta su Rai Radio2, alla trasmissione Un Giorno da Pecora. Guido Bertolaso, attualmente candidato di Forza Italia a sindaco di Roma.




MANIFESTAZIONE A BOLOGNA, SALVINI: "ALFANO CRETINO". LA REPLICA: "È UN QUAQUARAQUÀ "

Redazione

Bologna – Tutti compatti per buttare giù Renzi ma il leader della giornata è stato Salvini. Appello all'unità del centrodestra da parte di Silvio Berlusconi che si è detto commosso per il ritorno alla piazza mentre Matteo Salvini va all'attacco di Alfano definendolo addirittura "inutile e cretino".

Le parole di Salvini – "Con noi un personaggio inutile e incapace come Angelino Alfano non ci sarà mai: occupati dei poliziotti, cretino che non sei altro, e lascia perdere la politica che non fa per te". Così Matteo Salvini si è rivolto dal palco di Bologna al ministro dell'Interno Angelino Alfano. Salvini ha rivolto un saluto e un ringraziamento ai membri delle "Forze dell'ordine feriti dai centri sociali che sgombereremo col sorriso uno per uno. Dopo i campi rom, i centri sociali".

La manifestazione di Bologna "non è un ritorno al passato, al '94, alle vecchie formule, alle marmellate: qua comincia qualcosa di nuovo che è guidato dalla Lega, ma che è aperto a tutti gli italiani che oggi sono lontani dalla politica". "La leadership – ha aggiunto Salvini – la scelgono i cittadini, non un palco, un microfono o una piazza. Oggi siamo qui per dire che insieme si vince se qualcuno è in cerca di poltrone questa è la piazza sbagliata. Oggi qua parleremo di lavoro, futuro, giovani, di liberare le energie che in Italia ci sono e che invece sono tenute fra le grinfie della burocrazia, dall'eccesso di pressione fiscale"

Berlusconi, uniti vinceremo prossime elezioni – "Con questa ritrovata unità – ha detto Berlusconi – vinceremo le prossime elezioni. Con Matteo, con Giorgia e con Silvio non ce ne sarà più per nessuno". Insieme, Fi, Lega e Fdi, potranno "superare il 40%". Questa, evidenzia "è una giornata fondamentale per il futuro di tutti noi e dell'Italia".

Meloni al governo, si dimetta sia coerente – "Renzi non sa neanche leggere la bussola: nella legge di stabilità non c'è nessun taglio agli sprechi, né taglio tasse. Stanno lì a vantarsi di togliere norme ridicole introdotte da loro, mettono Marino a fare il sindaco poi lo sfiduciano e vogliono essere ringraziati: siate coerenti e dimettetevi, adesso andate a casa". Così Giorgia Meloni, dal palco della Lega Nord a Bologna.




RENZI E I PROBLEMI CON LA GEOGRAFIA POLITICA: LA MELONI LO BACCHETTA SU TWITTER

di C. Ma.

Diventa virale sui socialnetwork il botta e risposta tra Matteo Renzi e Giorgia Meloni. Un premier incredibilmente disorientato, e quasi pittoresco, forse spinto nel voler fotografare l’Europa come una grande casa dove esistono straordinarie realtà, ha dimostrato di avere problemi nel riconoscere la geografia politica dell’Unione Europea, tanto che in visita al Cern di Ginevra, ha scritto sul social network : “Al Cern di Ginevra, l’Europa che ci piace, l’Europa che funziona”.
Immediata la replica del presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni che sotto il suo post gli scrive: «Matteo Renzi, ci stai dicendo che l’Europa che funziona è quella fuori da UE e Euro? O è solo un epic fail?».
La Svizzera, infatti, non è né nell’Unione Europea né nell’eurozona. Insomma un epic fail che Matteo Renzi incassa e che sta diventano virale in rete, che va ad aggiungersi alle molteplici gaffe che Renzi sta seminando ormai da mesi.