Mafia Capitale: Assolto Maurizio Venafro e condannato Mario Monge

Red. Cronaca

ROMA – Il Tribunale di Roma ha assolto con formula piena l’ex capo di Gabinetto della Regione Lazio Maurizio Venafro, accusato di turbativa d’asta in uno dei filoni del processo a Mafia Capitale. Condannato invece a un anno e quattro mesi di reclusione Mario Monge della cooperativa Sol.Co. Venafro e Monge erano finiti sotto processo per l’affidamento della gara d’appalto inerente l’assegnazione del servizio cup della Regione Lazio nel 2014. Secondo l'accusa, l’appalto del servizio regionale, il centro unico di prenotazione della sanità laziale, sarebbe stato aggiudicato secondo un’ottica di spartizione tra cooperative vicine ad ambienti di destra e di sinistra. La gara fu poi sospesa su iniziativa del Governatore del Lazio Nicola Zingaretti dopo quanto emerso dall’inchiesta su Mafia Capitale. Il procuratore aggiunto Paolo Ielo, a conclusione della sua requisitoria, aveva chiesto per Venafro una pena di 2 anni e mezzo e per Mario Monge di 2 anni, con la concessione per entrambi delle attenuanti generiche e la richiesta di assoluzione dal reato di rivelazione del segreto d’ufficio. Il Tribunale di Roma ha quindi concesso a Mario Monge la sospensione condizionale della pena e la non menzione mentre resterà interdetto dall'avere rapporti con la pubblica amministrazione per tutta la durata della pena. Monge dovrà anche risarcire i danni alla Regione Lazio, all'associazione Cittadinanzattiva onlus, ad Assoconsum, a Confconsumatori federazione regionale Lazio e a due cooperative che aderivano al consorzio Sol.Co. Quindi dovrà versare una provvisionale immediatamente esecutiva di 80 mila euro complessivi, di cui 60 mila destinati alla sola Regione.

Michele Baldi (LZ): "Assoluzione Venafro vittoria sul piano politico e umano"  "L'assoluzione con formula piena di Maurizio Venafro è una buona notizia sia sul piano politico sia soprattutto, per quanto mi riguarda, sul piano umano. Sul piano politico perchè comunque tutto quello che potrebbe intaccare la fiducia dei cittadini nella politica sarebbe sempre una sconfitta di tutti; sul piano umano perchè spesso si dimentica che prima del politico c'è sempre un uomo con la sua famiglia, i suoi affetti, la sua vita. Questa è l'ennesima dimostrazione che i processi si celebrano nelle aule dei tribunali e che gli unici delegati a giudicare sono e devono essere solamente i magistrati a cui va sempre la mia riconoscenza per il loro impegno (a questo proposito vorrei ricordare che domani è l'anniversario della strage di Via D'Amelio). I tribunali fatti in qualche redazione di giornale o in qualche aula politica sono l'esatto contrario della giustizia e in questo momento francamente penso ai figli di Maurizio Venafro sperando che da oggi, attraverso questa assoluzione per non aver commesso il fatto, possano ritrovare tutta la loro serenità". Così in una nota Michele Baldi, Capogruppo della Lista Civica Nicola Zingaretti al Consiglio Regionale del Lazio.