FORMIA, ELEZIONI: SCHIANO ANNUNCIA: CANDIDATO PER COINVOLGERE TUTTI I CITTADINI

Massimiliano Spiriticchio

Formia (LT) – “La mia candidatura a sindaco rappresenta prima un progetto di coinvolgimento di una comunità, non quello di un singolo individuo o di un gruppo di potere”: Ernesto Schiano, candidato alle primarie del centrosinistra, si presenta così al teatro Remigio Paone di Formia e, davanti a più di cento persone, risponde ad una serie di domande sui temi caldi del momento: lavoro, infrastrutture, ambiente, rilancio del turismo.

Il candidato parte dal Rapporto Formia, redatto dall’Associazione Cittadini 2.0, il cui presidente Clide Rak dice che si è partiti proprio da un’analisi del territorio e delle sue prospettive per poi dare vita ad una serie d’iniziative. Schiano, dal canto suo, si sottopone alle domande e cerca di dare risposte su tutto, inclusi la situazione generale del Pd ed il senso delle primarie, da lui tanto volute: “Siamo circondati – attacca – dalle macerie di un sistema politico, sociale, culturale ed economico andato in frantumi, a colpi di corruzione, privilegi, concentrazioni di potere e interessi privati. È arrivato il momento di cambiare”. Un cambiamento, quello voluto da Schiano che si traduce anche in coinvolgimento. Per questo l’’esponente del Pd interviene sulla questione lavoro chiarendo subito che non è certo il Comune a poter risolvere questo problema, ma spiegando anche che comunque qualcosa si può fare. Schiano propone infatti una sorta di “sportello lavoro” a Formia dove domanda ed offerta di occupazione possano incontrarsi, ma chiede anche di investire su quelle che sono le opportunità formative per i lavoratori. Il candidato del Pd, che vanta di non aver fatto parte delle amministrazioni di centrosinistra che hanno amministrato Formia negli ultimi quindici anni esprimendo la sua volontà di cambiamento, guarda già al dopo primarie: “Quello di oggi – dice – è solo l’inizio di quella che sarà l’avventura della costruzione del futuro della nostra città”.  

"Riteniamo che il panorama politico del Sud Pontino abbia bisogno di un ringiovanimento non solo anagrafico e generazionale, ma soprattutto di metodologie e mentalità. – Dichiara il Presidente di "Sud Pontino Adesso!" Alfonso Artone, comitato nato a supporto di Matteo Renzi e ora particolarmente attivo nel territorio del Golfo di Gaeta – La realtà Formiana, – prosegue Artone – quanto mai complessa ed eterogenea, ha ora più che mai bisogno di azioni lungimiranti e di lungo periodo e di una serie di interventi condivisi con la cittadinanza che deve diventare parte attiva del cambiamento e non spettatrice inerte. Nell’estremo rispetto degli altri candidati del centro sinistra, ci sembra tuttavia che il solo Ernesto Schiano possa interpretare correttamente e compiutamente tale esigenza. – Il Presidente conclude – Proprio per questo invitiamo tutti i cittadini Formiani che si identificano con i nostri principi e le nostre battaglie in campo sociale e politico, a recarsi ai seggi domenica 17 Marzo, e votare Ernesto Schiano."

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GOVERNO, GOVERNISSIMO E I MESSAGGI DI NOE': LE STELLE NON LE ABBIAMO ANCORA TOCCATE

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Chiara Rai

Lo si era detto in piena campagna delle primarie Pd che si doveva invertire rotta a favore del cambiamento e facemmo un articolo incentrato sul “bischeraccio” di Renzi. [ Art. del 09/10/2012 MATTEO, QUEL BISCHERACCIO… ]

Ma le avvisaglie del popolo vengono ascoltate soltanto a posteriori quando ormai la frittata è fatta e ci ritroviamo con un non governo, una patata bollente per Giorgio Napolitano che avrebbe sperato in un altro esito per poter lasciare la scena in un clima politico più sereno. Il voto di facciata del Pd è stato partorito ieri con un Bersani che adesso strilla al cambiamento quando qualche mese fa era impegnato a cambiare le regole per lasciare indietro Renzi. Il buon bischero che adesso se la ride sotto i baffi e che da gran signore ha preso sotto braccio Bersani mentre la zattera affonda. Ciò per accertarsi, a mio parere, che la vecchia politica tocchi i fondali più profondi.

Questo ultimo tentativo di sfidare Grillo con un programma radicale, Pierluigi, è in obbligo di farlo e pur di accattivarsi l’acquolina dell’ex comico ha iniziato a parlare delle coppie gay e della loro emergenziale esigenza di tutela giuridica. Questa stracciatella non è roba per gli italiani che votando il Movimento 5 Stelle hanno dato un chiaro messaggio ai parrucconi e parassiti politici.

Adesso chiunque provi ad avvicinarsi al timone capisce immediatamente che gli elettori hanno impostato il pilota automatico verso lo sfacelo. Questa ridicola storia che uscire dall’Europa è la nostra salvezza è la beffa oltre il danno che è già sotto gli occhi della collettività. Renzi ha detto che forse il vero problema è che c’è stata troppa poca Europa, ma questo è un concetto che andrebbe approfondito per essere realmente apprezzato. Se la Germania sale e noi scendiamo sarà mica perché l’Europa, i tedeschi, l’abbiano interpretata nella giusta maniera?

Invece no, poveri disgraziati in questo momento l’unico paragone che l’universo politico vorrebbe farci digerire è quello con la Grecia. Nulla togliendo a questo godibile popolo e paese, noi italiani pesiamo molto d più della Grecia nel piatto Europeo. Dunque stavolta, tocca riequilibrare i ruoli e farla finita di fare paragoni sbagliati.

Probabilmente lo scenario sarà questo: Grillo ci riporterà al voto ma senza riforma elettorale, Bersani colerà a picco, il Pdl galleggerà perché da buon “Noe”, Alfano, ha fatto appello alla “responsabilità e dialogo” indirizzando questi due termini ad un interlocutore che mai e poi mai potrà calarsi le braghe in favore di un governassimo. Renzi si prenderà la rivincita con gli arretrati e Berlusconi, allora, si troverà davanti un competitor di cui avere timore. Nessuno ha la palla di cristallo, tocca aspettare ma in merito ai risultati di Pierluigi, adesso siamo inutilmente contenti di asserire “lo avevamo detto”.

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09/10/2012 MATTEO, QUEL BISCHERACCIO…

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Chiara Rai

Dalle pagine del Gazzettino, l'europarlamentare del Pd Riccardo Illy, sulle primarie nel Partito democratico strizza l’occhio al “bischeraccio”: "L'unico che ha idee nuove è il sindaco Renzi: Bersani è come un film già visto". Piace, piace perché mostra una genuinità disarmante e attira quanto una calamita. Non si capisce se lo è, oppure lo fa, ma veste a pennello i panni del bonaccione. Perché? Perche non parla male di nessuno ma fa capire che gli altri parlano male di lui, perché si mostra collaborativo e affatto pretenzioso, perché porta una ventata di ottimismo e fa apparire gli altri come “rosiconi”. Basta analizzare la frecciatina su Vendola: "Non ho capito se Nichi si è candidato per parlare delle sue idee o per dire male delle mie". Lui, il “bischeraccio” che con questa battutina in realtà ha sparato un colpo di bazooka. E restiamo anche nel dubbio se l’abbia fatto consapevolmente o meno. Lui il “Tony Blair” della Toscana che se perde non vuole contentini e ribadisce di fidarsi di papà Bersani che conosce i suoi “bischeri” e strascica i suoi detti romagnoli. La lotta è dura. Tre leader, tutti diversi tra loro. Fatto sta che l’esito non è del tutto scontato anche se per penne come Scalfari, Renzi non verrà eletto. Eppure, in periodo di crisi ci vuole una scossa e per ora, a suon di battute, l’elettricità la fa correre il “bischero” di Renzi, accusato dal responsabile economico del Pd Fassina di aver copiato e incollato il programma dei democratici. Ma il “bischeraccio” non era considerato di destra?