MATTEO IL TERRIBILE

di Silvio Rossi

In una Roma invernale, distratta dai preparativi delle feste natalizie, c’è stato un parallelo tra le vicende interne al Partito Democratico e un concerto dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, all’interno del Festival Prokof’ev.
Il concerto, che riprende la colonna sonora composta dal musicista per l’omonimo film di Eizenstein, ripercorre, nella visione novecentesca filosovietica, la vita di Ivan Vasil'evič, conosciuto come “Il Terribile”, nome giunto così a noi per un’erronea traduzione, in russo è ricordato come “tonante” o “minaccioso”, con un’accezione positiva.

Ivan, divenuto Principe di Moscovia cercò di unificare “tutte le russie”, trovando l’opposizione non tanto dei nemici, i governanti degli stati che avrebbero dovuto cadere sotto il governo del giovane regnante, quanto dei suoi collaboratori più stretti, i Boiardi, famiglie nobili moscovite che lottavano tra loro, e contro il sovrano, per condizionarne la politica.

Mentre sul palco della sala Santa Cecilia risuonavano le drammatiche note della vicenda russa, a via del Nazareno i boiardi Fassina, D’Alema e Bindi hanno dato il loro meglio per evitare che il segretario del proprio partito potesse diventare “Zar” del panorama politico nazionale.