Latina, Operazione Masterchef della polizia penitenziaria e i carabinieri: sventato traffico di droga in carcere

La droga riusciva ad entrare in carcere a Latina. Tre arresti e tre obblighi di firma, sono il bilancio dell’Operazione Masterchef partita dagli agenti della polizia penitenziaria della casa circondariale del capoluogo pontino con l’ausilio dell’unità cinofile della penitenziaria e la collaborazione carabinieri del comando provinciale di Latina. I poliziotti penitenziari sono stati coordinati dal comandante de carcere, Commissario Coordinatore Pierluigi Rizzo. La polizia penitenziaria di Latina, grazie al comandante Rizzo, è ormai da tempo impegnata nell’attività di prevenzione per evitare l’ingresso all’interno del carcere di sostanze stupefacenti, di telefoni cellulari e di vari oggetti non consentiti dal regolamento.

Prosegue l’azione di contrasto della procura di latina nel settore dei traffico di Stupefacenti e dei reati connessi con la casa circondariale di latina, già oggetto delle Precedenti indagini “Astice” e “Petrus”.
La polizia Penitenziaria di Latina insieme ai carabinieri del comando provinciale di latina, sin dalle prime ore dell’alba, hanno dato esecuzione a 6 ordinanze di misure cautelari personali.
I provvedimenti restrittivi (due di custodia cautelare in carcere, uno agli arresti domiciliari e tre con obbligo di presentazione alla p.g.) sono stati emessi dal g.i.p. del Tribunale di latina, Dott. Giuseppe Molfese, su richiesta del pubblico ministero della Procura della repubblica presso il tribunale di latina, dott. Claudio De Lazzaro, nei confronti di altrettanti soggetti accusati di spaccio e detenzione aggravata ai fini di Spaccio di sostanze stupefacenti.
L’indagine, denominata “Masterchef”, è stata intrapresa dal nucleo investigativo del comando provinciale alla fine del 2018 e, grazie alla stretta sinergia con i vertici della locale polizia penitenziaria, si accertava l’esistenza un traffico di stupefacenti, che venivano introdotti all’interno del carcere dai familiari delle persone ristrette.
L’attività investigativa consentiva di individuare il canale di approvvigionamento attraverso cui giungevano cocaina, hashish e marijuana; nel corso delle indagini venivano altresì recuperati e sequestrati, a titolo di riscontro, circa 10 grammi di cocaina, 85 di hashish e 20 di marijuana e si procedeva all’arresto in flagranza di uno dei custodi dello stupefacente.

“Mi complimento – ha detto Alessandro De Pasquale, presidente del SIPPE (Sindacato Polizia Penitenziaria) con le donne e gli uomini della polizia penitenziaria di Latina e con il comandante Cammissario Coordinatore Pierluigi Rizzo, per l’attività svolta. Grazie a loro è stato possibile scoprire un sistema che ha tentato di gettare fango sul sistema carcere che però ha saputo reagire arrestando poliziotti corrotti e criminali di spessore. Auspico – conclude De Pasquale – che il Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria riconosca un encomio solenne per i poliziotti penitenziari impegnati nell’operazione che, anche Liberi dal servizio, sono stati impegnati nelle operazioni di polizia giudiziaria. Il capo del Dap riconosca anche un elogio a tutto il personale di polizia penitenziaria del carcere di Latina che ogni giorno contribuisce, in relazione alle specifiche competenze, a rendere più sicuro il penitenziario”.