MARSALA: BOOM DI PRESENZE ALLA CONFERENZA "I CANTIERI DEL DIRITTO"

di Angelo Barraco
 
Marsala – Si è svolto mercoledì un importante incontro presso la Pinacoteca Comunale Convento del Carmine di Marsala intitolato “I media e il principio di non colpevolezza”.
L’incontro si è tenuto nell’atrio della pinacoteca del Carmine e si sono registrate numerosissime presenze tra cui molti avvocati, giornalisti e anche cittadini interessati alle tematiche trattate.
 
La conferenza sull’avvocatura che ha avuto per titolo “I cantieri del diritto” ha visto l’intervento dell’illustre avvocato Giacomo Frazzitta , della Senatrice Francesca Scopelliti, dell’avvocato Fabio Ferrara della giunta dell’Unione camere penali e del noto giornalista Rino Giacalone.
 
E’ stato consegnato anche il premio alla carriera al compianto avvocato penalista Michele Napoli, venuto a mancare prematuramente. Il premio è stato consegnato ai figli. Durante la prima parte del convegno si è parlato del ruolo che ha l’avvocato all’interno della società e dell’importanza dell’avvocato all’interno della società poiché è difensore dei diritti dei cittadini e l’avvocato. Ha fatto il suo intervento l’avvocato Frazzitta ringraziando durante il convegno Gianfranco Zarzana (Presidente COA Marsala), per aver voluto condividere con gli avvocati della camera penale un’attività che lui ha svolto dando visibilità e credibilità al consiglio dell’ordine degli avvocati di Marsala. L’avvocato Frazzitta ringrazia più volte Zarzana per aver dato credibilità in questi anni a questo ordine forense, a livello nazionale, perché, sottolinea l’avvocato Frazzitta, il consiglio dell’ordine di Marsala è tenuto in grande considerazione grazie all’attività diplomatica svolta da Gianfranco Zarzana.
 
L’avvocato Frazzitta spiega che l’iniziativa “I Cantieri del Diritto” vuole essere un tentativo di far diventare Marsala centro di argomenti importanti dal punto di vista sociale e del diritto. Cantieri, spiega, vogliono essere questo, un modo per poterci confrontare. L’avvocato ha spiegato il significato di “Iustitia est habitus animi” , spiegando che l’intento loro è quello di prendere un tema ogni anno traendolo dalle opere di Cicerone perché l’intento è di raccontare al mondo che quello di Marsala è un presidio di legalità millenario, perché a Marsala amministrava la giustizia Cicerone e –sottolinea l’avvocato Frazzitta- nessuno deve toccare il Tribunale di Marsala, sottolineando che sarebbe una sconfitta come lo è stata la chiusura del carcere di Marsala. Si è parlato della stampa, di come il mezzo stampa agisce e di come vengono diffuse o meno determinate informazioni e notizie attraverso determinati canali informativi. Si è fatto l’esempio del caso Bossetti e il fatto che si sia messo in piazza il colloquio con la moglie e di come tale atteggiamento sia dannoso per la persona e di come la dignità della persona diventà oggetto di dibattito televisivo, spesso indicando anche il colpevole ma senza avere elementi che provano la colpevolezza. Sono stati fatti anche altri esempi di cronaca nera italiana come mafia capitale, il caso Tortora e di come il mezzo stampa spesso ha la tendenza inquisitoria prima che vi sia la certezza dei fatti. Ha parlato Rino Giacalone che rappresentava il Presidente dell’ordine dei giornalisti e ha parlato di come un giornalista deve divulgare una notizia dentro parametri certi. Ha parlato della legge bavaglio, di come lavoravano i giornalisti un tempo rispetto a come lavorano adesso, ha parlato della libertà di stampa. Ci sono stati interventi da parte di molti cittadini in merito alla attuale situazione sociale.



MARSALA: MATTEO SALVINI E L'APPUNTAMENTO SFUMATO. RESTA IN MACCHINA TRA URLA E CONTESTAZIONI

 
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di Angelo Barraco

Marsala –  Martedì 12 maggio si è svolta in Largo Zerilli l’apertura della campagna elettorale di Vito Armato, candidato a rivestire il ruolo di Sindaco della città di Marsala sotto la bandiera politica “Noi con Salvini”. Certo, una posizione che a molti siciliani fa storcere il naso, ad altri invece fa battere le mani ed apprezzare questo nuovo movimento del nord Italia che prende piede al sud.
L’apertura della campagna elettorale del candidato Vito Armato ha avuto tanto fragore e riscontro verso la popolazione marsalese, e non solo, perché è stato chiamato come ospite e rappresentante del partito il Leader della Lega Nord Matteo Salvini. Noi de L’Osservatore D’Italia eravamo lì.
 
Ripercorriamo la giornata del 12 maggio. Al nostro arrivo in Largo Zerilli, erano circa le 19:00, c’era un piccolo gruppo di manifestanti che stava sistemando i cartelloni e si stava preparando per la serata. Cartelloni che esprimevano un chiaro dissenso e disapprovazione verso una politica non appartenente alla Sicilia, con riferimenti chiari e diretti. I cartelloni riportavano frasi come “Salvini sta alla Sicilia come il mascarpone sta al cannolo” oppune “Antifascisti sempre”.
 
Poi sono stati attaccati degli striscioni che riportavano la frase “Marsala mai con Salvini”. Mentre i manifestanti si preparavano alla contestazione a Salvini noi raggiungiamo uno di loro e ci dice: “Noi abbiamo una piccola organizzazione e abbiamo deciso di andare oltre le varie inciviltà e quindi manifestare in modo assolutamente pacifico. Noi siamo un gruppo di amici e appena abbiamo saputo che Salvini veniva a Marsala abbiamo detto, guarda, non possiamo accettare che lui incominci quasi a infettare la popolazione marsalese che già ha i suoi problemi”.
 
Domande ai contestatori. Rivolgiamo la seguente domanda: come avete reagito alla presenza di un partito politico che appoggia Salvini a Marsala? La risposta è stata: “E’ stato questo a fare partire tutto, non faccio politica da dieci anni ma di sicuro sono antirazzista ed è stato questo che mi ha portato a decidere di manifestare in questa occasione perché Salvini, con la sua dialettica eccellente che ha –è un eccellente comunicatore- sta cominciando a far rievocare tutti quei pensieri razzisti ma anche separatisti e intolleranti che comunque in Italia non ci sono mai stati” aggiunge “prima le persone si vergognavano che erano razzisti, adesso lo dicono palesemente, dicono quando affonda una nave con mille persone, che sono clandestini o comunque diversi da loro, tutti con le faccine sorridenti”.
Altra domanda rivolta al contestatore: secondo te la reazione a Salvini com’è e come sarà? Ecco la risposta: “io non voglio sottovalutare o fare delle ipotesi, però secondo me il partico di Salvini sta riprendendo soltanto la destra che non esiste più a Marsala, come non esiste più la sinistra, quindi quelli che comunque sono sempre stati di destra adesso li sta raggruppando tutti Salvini. Sta facendo questo Salvini, in tutta Italia, non il centro destra ma la vera destra. Per questo io penso che Salvini sia una persona pericolosa, perché sta portando l’Italia ad un degrado culturale e morale che non si era mai visto e l’ignoranza porta alla violenza, sta tutto lì”.
 
L'INCONTRO CON ARMATO
 
Dopo aver fatto quest’intervista abbiamo visto il candidato Sindaco Vito Armato e gli abbiamo chiesto la sua opinione in merito alla manifestazione e per Salvini che avrebbe presenziato a Marsala, Armato ha risposto: “Credo che in democrazia se ognuno esprime le sue idee credo che sia una cosa assolutamente giusta infatti prima mi sono pure avvicinato al gruppo di ragazzi che stanno organizzando questo piccolo corteo e non ho nessun problema. Anzi dico, nella vita è giusto che le persone manifestino e facciano avanti le loro idee quindi accetto assolutamente questa reazione”. Abbiamo poi chiesto al candidato Sindaco Armato com’è stata la reazione dei marsalesi a Salvini, la risposta è stata: “Sicuramente c’è questa situazione nord sud che non è creata né da Salvini né da Vito Armato, ormai è solo un discorso di cultura, come quando si parla di comunisti e fascisti. Quindi la cosa che io dico è che noi ci stiamo candidando perché è un movimento nazionale, la mia candidatura è stata una candidatura veloce che passa attraverso alcune riflessioni. Noi abbiamo a Marsala una situazione politica che è scandalosa, rappresentanti politici che sono radicati sulle poltrone, non riusciamo a cambiare niente”. Continua dicendo  “Noi con Salvini sta dando slancio ad un gruppo di ragazzi normali, perché se voi andare a vedere la nostra lista non ci sono né fascisti né altro, c’è un po’ di tutto. Anzi ti dico che ci sono persone che anche guardavano a sinistra quindi la nostra è una lista molto tranquilla, abbiamo architetti, abbiamo commesse, abbiamo ragazzi che hanno dei locali. Abbiamo una lista variegata e variopinta che rappresenta un po’ tutte le categorie sociali.” aggiunge “E’ pur vero che ci stanno aiutando, perché visto che non hanno candidato nessun candidato al centro destra sicuramente siamo un po’ avvantaggiati, perché noi rischiamo di andare al ballottaggio e giocarci la partita quindi per la città potrebbe essere questa un’occasione per dare una spallata a tutto quello che è il vecchio e rinnovare totalmente il modo di vivere la politica e la città. Quindi Noi per Salvini, al di là di tutto quello che si può dire, a Marsala sta dando un’opportunità.” Come ultima domanda abbiamo chiesto al candidato sindaco se, secondo lui, dopo la partecipazione di Salvini qualcosa nei marsalesi sarebbe cambiato, ecco la risposta: “Credo assolutamente di si perché ho avuto modo di conoscerlo, chi lo tocca con mano sa che è una persona assolutamente normale, si vede che protegge e che pensa solo agli italiani, soprattutto gli italiani, questa è una cosa che i politici hanno un po’ perso di vista.” aggiunge “Lui non giudica, lui dice diamo agli italiani, diamo a chi paga le tasse, proteggiamo gli italiani, abbiamo una manifestazione in piazza con la Polizia di Stato, con il Commissariato, quindi dico, stiamo raccogliendo delle firme per la sicurezza di Marsala, quindi dico Salvini venendo a Marsala e stando qui sta dando la giusta importanza alla quinta città siciliana, è venuto ad ascoltare i marsalesi e i nostri progetti per Marsala  e vedere come fare per metterli in atto in maniera immediata quando saremo, speriamo, eletti quindi non è la solita visita elettorale, Salvini è venuto a conoscere, a capire, a dire qualcosa ai marsalesi a parte il fatto di aver chiesto scusa mille volte”. Continua dicendo “La cosa che dico sempre quando si parla di Salvini mi rifaccio sempre ad una cosa importante, chi dieci anni fa non ridirebbe una cosa che oggi non ridirebbe nemmeno sotto minaccia, è normale. Può capitare n un momento di fare una dichiarazione che dopo 5/6 anni uno cambia idea, si cresce per questo. Questi ragazzi che stanno manifestando qui magari tra vent’anni li vedremo in giacca e cravatta al governo con/se esisterà ancora la Democrazia Cristiana, perché quella sembra non finire mai”. 
 
Verso le ore 20:00 la piazza inizia a riempirsi di macchine della Polizia, Carabinieri e della Guardia di Finanza che sfilano lungo la strada. I manifestanti issano sui pali i lenzuoli riportanti le scritte “Mai con Salvini”, intanto la piazza inizia a popolarsi di curiosi, di nuovi manifestanti ma anche di aderenti al partito “Noi con Salvini”. Cala la sera e inizia la manifestazione. I contestatori si posizionano fermi, immobili vicino al marciapiedi di fronte ad un noto locale. Nell’attesa che arrivi Salvini l’attesa è tanta e iniziano gli slogan dei manifestanti, slogan come “Lega ladrona Marsala non perdona” o “Siamo tutti antifascisti”. Intanto la piazza si va riempiendo di curiosi che osservano, o si aggregano al gruppo che pian piano cresce. Alle urla si altra un suono che ha contraddistinto la serata di giorno 12, i fischi. Intanto il locale di fronte posiziona una cassa fuori, che fa presupporre ai presenti che il luogo in cui il leader della lega avrebbe proferito parola con il popolo marsalese sarebbe stato quello. Successivamente qualcosa cambia, dalla cassa posizionata dal lato opposto inizia ad uscire della musica ad alto volume, forse per distrarre anche i presenti. Ma nulla ha fermato i contestatori che cantano “Bella Ciao”. Intanto i poliziotti armati di scudi antisommossa, caschi e giubbotti hanno formato un cordone di fronte ai manifestanti che, sempre immobili, hanno continuato la loro opposizione. Intanto le ore passavano, le ore passavano e l’attesa per Salvini aumentava e si sentiva.
 
L'INCONTRO CON BRACCONERI
 
Tra la folla, mentre cercavamo di scorgere dettagli e umori del momento su entrambe le fazioni, abbiamo visto Fabrizio Bracconeri, il noto attore romano conosciuto per aver partecipato nel film “Acqua e Sapone” di Carlo Verdone e noto anche per aver condotto Forum. Abbiamo chiesto al noto personaggio televisivo se si trovasse lì per Salvini o per Fiorello –poiché in questi giorni a Marsala c’è anche Fiorello che fa uno show teatrale- e lui ha risposto: “io sò quì pè Salvini ovviamente perchè c'è fiorello?”. La sua presenza ha dimostrato che Salvini a Marsala non era atteso soltanto dai marsalesi ma anche da personaggi che lo seguono da altre parti d’Italia. Arrivati alle 23.30 inizia un movimento che fa presagire l’arrivo di Salvini, poliziotti, carabinieri e finanzieri si mobilitano per le uscite e per il controllo delle strade e per far si che vi sia ordine e che nessuno invada la strada.
 
Intanto al microfono qualcuno dice “tra pochi minuti il nostro leader Salvini sarà qui”, affermazione che fomenta la folla e i manifestanti in una serie di urla, slogan e fischi, ma sempre immobili nella loro posizione; esattamente come lo erano nel pomeriggio. Questa voce si ripete diverse volte, quando finalmente, dopo tanta attesa ecco arrivare da una strada laterale una macchina della Polizia e dietro di essa vi era un’altra auto, dove vi era proprio lui, Matteo Salvini. Dal microfono lo annunciano con entusiasmo e i manifestanti lo fischiano gridandogli “buffone! Buffone!” mentre dal microfono si sente la voce che dice “diamo il benvenuto al nostro Matteo Salvini che è venuto a Marsala!”.
 
SALVINI RESTA IN MACCHINA
 
La macchina di Salvini si ferma e sembra che il leader della Lega stia per scendere per fare il suo discorso alla città, ma invece no, non è così. La macchina sfreccia via e Salvini non fa nessun discorso alla città, non rappresenta il suo partito a Marsala e non dice nulla, va via. Noi de L’Osservatore d’Italia, insieme ad altri colleghi giornalisti, abbiamo rincorso la macchina pensando che  si fermasse più avanti o facesse il giro e invece no, la macchina non ha fatto dietro front. Allora il fragore è maggiore, la folla rompe il cordone che avevano creato le forze dell’ordine per far passare le auto e si accalca per strada, ponendosi domande, molte domande. Intanto i manifestanti esultano con molta enfasi quanto accaduto. Intanto si creano dissidi tra la fossa e due persone appartenenti a schieramenti opposti si scontrano verbalmente tra la folla vicino al microfono mentre la folla ascolta impietrita dopo la delusione di Salvini. Improvvisamente prende il microfono in mano Vito Armato e dice di essere li per difendere Marsala, ogni sua parola però è accolta male da fischi e da dissensi sia da parte dei manifestanti e sia da parte delle persone presenti ad ascoltarlo. Lui dice: “Vito Armato è l’unico Sindaco candidato di persona normale ed è una persona per bene e la maggior parte delle persone lo stanno indossando”, continua dicendo “continuate a urlare perché la mia vittoria siete voi, io già ho vinto stasera. Voi avete fatto andare un leader che era venuto per la nostra Marsala” aggiunge dicendo: “i vostri politici non sono nemmeno in grado di parlare al telefono” continua “i vostri leader non parlano neanche a telefono con i leader nazionali, vi guardano in televisione, noi ci parliamo” rivolgendosi ai presenti dice “imparate a scegliere bene, non vi fate incantare da quattro persone, sono brave persone le conosco (rivolgendosi ai contestatori)” dice ancora “più fischiate più mi voteranno le persone per bene e normali” poi dice alla folla “siete soltanto burattini” e la folla continua con fischi, insulti e parole forti e lui continua a dire “avete votato le persone che vi stanno rovinando, le persone normali sceglieranno Vito Armato quest’anno” poi i manifestanti inneggiano un coro “siamo noi, siamo noi…” e Armato si rivolge ai manifestanti e chiedendo alla folla, che continua a fischiarlo ed insultarlo, di applaudire i manifestanti che hanno cacciato Salvini e che non hanno consentito a lui di presentare il programma del partito, di un partito che lavora e poi dice, sempre rivolto ai manifestanti “andate a lavorare”, la folla inneggia un inno “ Noi Salvini non lo vogliamo”, poi illustra nella più totale indifferenza della folla e nel più totale caos della piazza, il programma politico del suo partito chiudendo con la frase “andate a casa e a lavorate, provate ad essere onesti e avete fatto bene a mettervi quelle orecchie”, si rivolgeva ad alcuni manifestanti che avevano orecchie finte da coniglio. Poi ringrazia le forze dell’ordine e dice ai manifestanti di soffiare ancora se hanno fiato, saluta la folla e va via.
 
AL RISTORANTE DOVE CENA SALVINI
 
Tutto sembrava essere finito lì, ma all’improvviso voci dalla folla dicono dove si trova Salvini a cena, e allora noi de L’Osservatore d’Italia seguiamo i contestatori che vanno di fronte ad un locale del centro storico dove si trova Salvini a cena. I contestatori iniziano una protesta di fronte al ristorante dove cena Salvini, ma dopo un po’ arrivano i Carabinieri, la Polizia e Guardia di Finanza e bloccano tutto. Bloccano la strada, impediscono il transito e fanno andar via i contestatori e i semplici spettatori. Matteo Salvini, dopo esser fuggito in auto e non aver proferito parola con la città ha scritto sul suo profilo facebook testuali parole: “Alla faccia di pochi cretini, a Marsala per vincere!”. Un politico dovrebbe affrontare la piazza a prescindere dal contrasto che potrebbe avere con essa, dovrebbe anche accettare gli insulti e capire qual è la parte opposta e affrontare la situazione di contrasto di petto. La fuga non dimostra una solida politica, non dimostra spina dorsale ma dimostra vigliaccheria che i cittadini più attenti notano. 



ECCO COME ACCOGLIAMO GLI IMMIGRATI A MARSALA

Angelo Barraco
 
Marsala –  Impauriti, confusi e stanchi; così arrivano gli immigrati che sbarcano nelle coste siciliane, dopo aver attraversato il mare impetuoso e dopo aver visto morire in mare amici e compagni di viaggio. E’ così che sono i viaggi della speranza, viaggi lunghi che partono da paesi in cui la guerra fa da padrona e la vita è costantemente un dubbio e la morte è l’unica certezza. Attraversano il deserto, fanno lunghi tragitti a piedi, molti muoiono, vengono rapiti, vengono tenuti prigionieri, torturati e violentati e devono chiedere soldi a loro cari per essere liberati. Tutto ciò per raggiungere la Libia, per salire su una barca fatiscente che li dovrebbe portare dalle coste libiche alla Sicilia. Ultimamente i flussi migratori si sono intensificati e i morti in mare sono stati tantissimi. Gli immigrati vengono soccorsi e portati nei centri di accoglienza che hanno il compito di identificarli, visitarli e lasciarli in “stand-by” in attesa dei documenti per la regolarizzazione.
 
I centri di accoglienza. A Marsala vi sono diversi centri di accoglienza, che si trovano collocati sia vicino al centro città, sia in periferia. Il problema è che spesso gli immigrati ospitati si ribellano per la situazione in cui si trovano, poiché vivere in tanti e nell’oblio spesso porta anche ad uno stato di stress psicologico molto alto, stress che si aggiunge a quello pregresso vissuto dai migranti subito durante il viaggio. A Marsala il 17 marzo del 2015, 15 extracomunitari ospitati presso l’Hotel Concorse, si sono presentati presso il commissariato di Marsala e hanno denunciato lo stato di abbandono. I migranti si sono lamentati anche per un’altra struttura, l’Hotel Acos che li ospita, dove hanno riscontrato lo stesso problema aggiungendo che il cibo non era buono e l’invasione di zanzare all’interno delle stanze. Abbiamo provato a chiamare un altro centro d’accoglienza per avere delle risposte in merito alla situazione attuale degli immigrati ospitati, ma c’è stata reticenza e non abbiamo avuto risposta e chiarezza. Il problema maggiore è che questi ragazzi, a causa della mancanza di documenti, non lavorano e non fanno nulla tutto il giorno. La popolazione marsalese spesso li accetta e capisce il problema –una minima parte- spesso invece punta il dito su di loro, incolpandoli di rubare il lavoro. In realtà queste persone non rubano niente a nessuno, sono persone che scappano alla guerra e alla morte e chiedono di poter vivere una vita normale e dignitosa, senza alzarsi la mattina e avere il timore di morire. Sono spesso e volentieri persone che vorrebbero lavorare in modo regolare, senza rubare nulla a nessuno. Se lo stato italiano fosse più veloce nel processo di regolarizzazione di queste persone, avremmo permessi di soggiorno in tempi brevi e costoro potrebbero lavorare, pagare le tasse e contribuire all’economia del nostro paese. 



MARSALA: STRADE GROVIERA DALLA PERIFERIA AL CENTRO

 

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di Angelo Barraco

Marsala (TP) –  Le buche sulla strada sono la maggiore causa di incidenti per gli automobilisti. A Marsala le buche stradali sono un vero e proprio problema: il manto è bucherellato più di una groviera e i crateri diventano pericolosissimi soprattutto ogni volta che piove.

Le foto del reportage de L'Osservatore d'Italia, realizzate sia di giorno che di notte,  sono di Contrada San Silvestro, via Bue Morto ma anche la strata statale Contrada Cozzaro. Purtroppo non sono le uniche zone di Marsala in cui ci sono buche, la città ne è piena. Eppure, le leggi stradali sono severe: guida con prudenza, rispettare i limiti di velocità.

Ma la sicurezza dell’automobilista? A Marsala, dalle periferie al centro,guidare è diventato un’impresa e arrivati davanti ad una buca i dubbi si accavallano: “La evito o ci passo sopra?”. Sembra proprio che a Marsala, ogni qualvolta piove le buche si moltiplichino.

Ci sarà pur qualcuno che si occupa della manutenzione stradale? All'apparenza sembra di no, visto che nella maggior parte dei casi le buche rimangono tali per molto tempo o se vengono asfaltate, in realtà, è giusto una manciata di catrame tanto per rattoppare alla meno peggio. E questo, spesso è ancora più pericoloso perché gli incidenti non si riescono ad evitare. La curiosità di saperne di più, spingerà il nostro quotidiano ad approfondire la questione anche perché i cittadini pagano per avere dei buoni servizi.  L’automobilista che subisce un danno a causa di una buca può ancora difendersi, presentando una alle pubbliche Autorità o agli Enti preposti.




MARSALA: QUELLO SPETTACOLO INDEGNO ALLA STAZIONE FERROVIARIA

di Angelo Barraco

Marsala (TP) – All’interno della stazione dei treni di Marsala, situata in Via A. Fazio, vi è un cumolo di calcinacci posti nel muro vicino ai bagni pubblici.
I calcinacci sono lì da diverso tempo ormai e non ci sono lavori in corso ne tantomeno cartelli che ne segnalano la presenza.Come mai l’ammasso di detriti non è stato ancora eliminato?
 
Il turista che si appropinqua a visitare Marsala e si trova di fronte a questo ammasso di calcinacci che cosa può pensare? Sicuramente non penserà che Marsala è una città pulita come sicuramene non penserà che l’amministrazione comunale tenga al decoro urbano.
 
La stazione ferroviaria è un luogo di arrivi e di partenze, un punto cardine per la città, un’area che andrebbe particolarmente curata poiché è il primo biglietto da visita per chi arriva a Marsala. E non è certamente il massimo trovarsi di fronte ad un cumulo di calcinacci.
 
Perché quell'ammasso indegno alla vista non viene eliminato? E se in quei calcinacci ci fossero sostanze dannose per la salute? Esistono leggi a riguardo come l’ Art. 90 (Obblighi del committente o del responsabile dei lavori)  che stabilisce che il committente o il responsabile dei lavori, nella fase di progettazione dell’opera, ed in particolare al momento delle scelte tecniche, nell’esecuzione del progetto e nell’organizzazione delle operazioni di cantiere, si attiene ai principi e alle misure generali di tutela di cui all’articolo 15. al fine di permettere la pianificazione dell’esecuzione in condizioni di sicurezza dei lavori o delle fasi di lavoro che si devono svolgere simultaneamente o successivamente tra loro, il committente o il responsabile dei lavori prevede nel progetto la durata di tali lavori o fasi di lavoro. 
 
Ci si augura che il comune di Marsala voglia prendere provvedimenti al più presto e restituire uno scenario degno per chi arriva in questa splendida città.



MARSALA: NEMMENO AL CIMITERO SI PUO' RIPOSARE IN PACE

di Angelo Barraco
 
Marsala –  Il cimitero dovrebbe essere l’ultima meta, il luogo ultimo in cui il corpo riposa e lo spirito, chissà…invece nel comune di Marsala, in provincia di Trapani, i ladri non considerano il cimitero come un luogo spirituale e sacro, bensì attuano all’interno di esso furti. Ebbene si, i ladri rubano anche al cimitero e portano via tutto; portafiori in metallo (di bronzo, rame e alluminio), statuine presenti all’interno delle lapidi, cornici con raffigurazioni sacre presenti all’interno delle lapidi, crocefissi e ornamenti funerari di vario tipo. Probabilmente per rivendere il materiale. In questo periodo la frequenza dei furti si è intensificata malgrado vi sia una vigilanza intensificata all’interno del cimitero. La soluzione sarebbe intensificare i controlli e mettendo videocamere nelle zone calde ed eventuali sentinelle che pattugliano la zona. Tutto ciò ha un costo, certo, ma bisogna affrontare i costi se si ha l'interesse verso la propria comunità. Sempre in Sicilia ma a ci spostiamo nel cimitero di Gela; la situazione è diversa poiché a Gela si sono conclusi i lavori sui nuovi loculi ma manca ancora l’agibilità. 



MARSALA: ARRESTATE 4 PERSONE PER ASSOCIAZIONE MAFIOSA

di Angelo Barraco

Marsala –  Quattro persone sono state arrestate per associazione mafiosa: Antonino Bonafede di 79 anni, Martino Pipitone di 65 anni, Vincenzo Giappone di 53 anni e Sebastiano Angileri di 48 anni. Tutti i soggetti sono marsalasi, in provincia di Trapani. I reati contestati sono: associazione mafiosa, fittizia intestazione di beni, favoreggiamento aggravato. Il tutto è avvenuto nell’ambito dell’operazione denominata “The Witness”. L’accusa sostiene che Antonino Bonafede e Vincenzo Giappone raccoglievano il denaro che era il frutto di attività illecite. Il denaro in questione veniva consegnato alle famiglie del mandamento di Mazara del Vallo e agli affiliati detenuti. Secondo quanto emerso dalle indagini, Antonino Bonafede era il reggente della famiglia mafiosa di Marsala e Vincenzo Giappone invece era il cassiere. I soggetti Pipitone e Angileri, secondo quanto emerso dalle indagini, avevano in gestione una società di vendita all’ingrosso. I magistrati scrivono: “al fine di mantenere il controllo del territorio di competenza, si interessava al recupero di refurtiva, a dirimere controversie tra gli agricoltori e i pastori della zona e contrastare l'apertura di nuove attività commerciali che avrebbero potuto incidere negativamente con quelle riconducibili a personaggi protetti dai boss”.




MARSALA: MINACCE AL PROCURATORE CAPO E ALLA GUARDIA DI FINANZA

An. Ba.

Marsala (TP) – Al giornalista e direttore del sito tp24.it Giacomo Di Girolamo, giunge oggi una lettera di minacce che in realtà ha come veri destinatati il procuratore capo di Marsala, Alberto Di Pisa e la sezione della Guardia Di Finanza. La busta gialla contiene una scritta che recita testuali parole: “al proc.re Di Pisa e ai caini dei finanziEri della Procura”, all’interno della busta gialla vi è stata trovata un’altra busta con una scritta che recita: “Ne abbiamo tanta…Boom!” e dentro la busta vi era della polvere da sparo.




MARSALA: IL COMUNE ALLE PRESE CON I TALGI AI COSTI DELLA POLITICA

di Angelo Barraco

Marsala – Quali saranno i cambiamenti a Marsala per Sindaco, Assessori e Consiglieri?
Il taglio ai costi della politica si trova in un dossier sul tavolo dell’assessore regionale all’Economia, Baccei. Il piano Baccei prevede tagli a stipendi, gettoni di presenza e numero di rappresentanti in consiglio comunale. Il taglio dei consiglieri comunali è previsto solo dalle prossime elezioni mentre la riduzione dei compensi per Sindaco, Assessori e consiglieri comunali scatterà subito e i testi delle norme saranno iscritte nella Finanziaria di aprile «Indennità di funzione e gettoni di presenza – si legge nella bozza di Finanziaria – è ridotta del 20%». Il Sindaco di una città che conta tra i 40 mila e 100 mila abitanti come Marsala, perderebbe fra gli 800 e i 900 euro al mese. Andrà bene a chi siederà sugli alti scanni di Marsala?  Tagli anche ai consiglieri comunali! Se a Marsala dovesse essere approvata la riforma, i consiglieri comunali passerebbero dai 30 (attuali) a i 24. Un taglio netto che renderebbe più agguerrita la corsa per entrare a Palazzo VII Aprile. Con tale riforma vi sarebbero tagli anche ai gettoni di presenza, che sono i veri stipendi dei consiglieri comunali. A Marsala, un gettone di presenza per ogni seduta d’aula o commissione è di 99 euro! Un consigliere, con il solo accumulo dei gettoni di presenza guadagna 1.500 euro. Il taglio delle spese, la riduzione degli stipendi sono una forma di controllo che non fa male, poiché Marsala, durante l’amministrazione Adamo ne ha viste tante di spese folli e ciò è stato determinato da un mancato controllo. Marsala ha bisogno di un controllo che porti la città sulla retta via, ha bisogno di un sindaco che faccia il sindaco e non sprechi i soldi pubblici per fini privati.




MARSALA: SULLA "TRUFFA DELL'OPERA DEI PUPI" TUTTO FINISCE A TARALLUCCI E VINO

di Angelo Barraco

Marsala – Marsala è un bellissimo comune della provincia di Trapani in Sicilia, Cicerone la definiva “Splendidissima civitas Lilibaetana”. La città è conosciuta per molti aspetti di rilevanza culturale, come lo sbarco di Garibaldi e dei Mille avvenuto l’11 maggio 1860 e per la produzione del vino Marsala, dal 1987 è Città del Vino. Ma è proprio la cultura che ha fatto tremare i palazzi del potere del Comune di Marsala. Il 17/07/2014 un avviso di garanzia sopraggiunge all’assessore alla cultura Patrizia Montalto e viene indagata per falsa testimonianza e favoreggiamento, insieme a lei anche altri tre dipendenti comunali. La truffa è stata attuata ai danni di alunni di scuole elementari e materne ai quali fu fatto pagare un biglietto d’ingresso di 2.50 euro per assistere ad uno spettacolo, il biglietto fu fatto pagare nonostante questi fossero stati già acquistati dal Comune al costo di 4.000 euro. Le ipotesi di truffa aggravata, falso materiale e ideologico vengono contestate a Giacomo Maltese, che coordinava le attività culturali del Comune di Marsala e che avrebbe incassato 2.147,50 euro. I dipendenti comunali, Leonardo Conticello e Giuseppe Marino, addetti al botteghino, devono difendersi dall’accusa di truffa. Patrizia Montalto invece di false dichiarazioni al pm e favoreggiamento.

Processo denominato “truffa dell’Opera dei pupi”. L’08/01/2015 è il momento dell’udienza preliminare. Si sono definite le parti. Il dipendente Giacomo Maltese ha patteggiato una condanna ad otto mesi. Patrizia Montalto, l’assessore alla cultura, sulla base di nuove dichiarazioni rilasciate è stata assolta e con lei anche gli altri imputati. Tutto torna alla normalità nella tranquilla Marsala? Nell’indignazione dei cittadini per come si è conclusa l’udienza preliminare, il pensiero dei cittadini va alle sorti di una città in balia del vento e delle onde, del dubbio e di come si evolverà il sistema amministrativo locale.




MARSALA MALASANITA’: GIOELE GENOVA POTRA' OTTENERE L'ASSISTENZA DOMICILIARE

Con un urlo di gioia papà Antonio riscuote la forza e le coscienze di tutti con un emblematico e ed energico “VITTORIAAAAAAAA GIOELE TORNA A CASAAAAA. Il mio piccolo Gioele con il suo dolore ha permesso che tutti i malati presenti e futuri fossero rispettati per come meritano.” Una notizia di una battaglia che doveva essere solo questione di civiltà e decenza. Un papà e una mamma che hanno insegnato alle istituzioni e alla comunità tutta, che la civiltà in questo paese è soggiogata dall’indifferenza delle istituzioni sanitarie e dal governo stesso. L’Osservatore d’Italia manda un bacio al piccolo Gioele e alla famiglia Genova, avete insegnato che il mondo davvero si può cambiare

di Cinzia Marchegiani 

Marsala – Questione di malasanità tutta nostrana. In questo paese di slogan elettorali, di battaglie evocate nell’immaginario collettivo che suscitano sdegno e orrore per le mancate promesse, il piccolo Gioele potrà tornare a casa, dopo una battaglia lunga quasi tre anni, perché gli è stata riconosciuta l’assistenza sanitaria domiciliare. L’Osservatore d’Italia già aveva raccontato la storia e il dramma della famiglia Genova, quella di un’altra battaglia legale che aveva perorato affinché il proprio figlio, malato di SMA, potesse continuare le infusioni a Brescia con il metodo stamina. Il giudice Genna, presso il Tribunale di Marsala, in merito non aveva alcun dubbio e nella sentenza ordinava: ”Avuto riguardo alle peculiarità del caso, appare quindi confermata la sussistenza del quadro cautelare che legittima l’adozione del provvedimento d’urgenza a tutela del diritto alla vita del piccolo Gioele. Con riferimento al Fumus Boni Iuri è infatti innegabile che il piccolo vanta il fondamentale diritto di continuare ad essere curato con la stessa terapia che si è pacificamente rilevata satisfattiva delle aspettative di miglioramento delle condizioni di sofferenza sue proprie e dei suoi familiari. E’ giuridicamente arduo infatti non ravvisare un’atroce barbarie nel privare un malato anorché grave e senza speranza, di un sollievo ancora possibile e umanamente praticabile poiché ciò equivarrebbe a ‘ledere in modo delittuosamente illecito la dignità umana’ e un migliore livello di benessere non solo del paziente ma anche dei familiari, in quanto assorbiti intrinsecamente nella sofferenza del proprio congiunto.”

Occorre anche spiegare ai nostri lettori che questa vittoria è stata subito depredata da un sistema sanitario assurdo, poiché la stessa l’Azienda ospedaliera che doveva eseguire l’ordinanza ha incaricato un avvocato, ovviamente pagato con i soldi dei contribuenti, per presentare ricorso ed opporsi alla sentenza emessa. Un paradosso di cui nessuno grida vergogna poiché lo stesso Commissario Belleri ha dovuto presentare alla Commissione Conoscitiva al senato la rendicontazione che vede nel periodo 2012/2013, per l’assistenza giuridica in merito ai ricorsi presentati una fattura di 929.828,18 euro, contro la somma di 249.295,35 euro costo complessivo relativo alle terapie somministrate.

Di fatto un ospedale pubblico sta dilapidando ingenti somme per fare ricorso avverso le sentenze dei giudici che applicando il principio etico e di legge sulle cure compassionevoli autorizzano le infusioni con il metodo stamina. Lungimirante sicuramente è stata la sentenza con N. R.G. 2013/1740 emessa dal Tribunale ordinario di Mantova poichè riporta ulteriori informazioni su come questa vicenda portata nelle aule dei tribunali, abbia più ombre che luci. Infatti, l’ordinanza illustra come il giudice designato riteneva la sussistenza del fumus boni iuris del diritto della ricorrente al trattamento richiesto e che il provvedimento AIFA del 15.5.2012 doveva essere disapplicato alla luce dell’art. 32 Costituzionale, poiché l’ispezione che ha preceduto l’ordinanza è stata imposta come se presso la resistente fossero in atto sperimentazioni e non cure compassionevoli. La stessa ordinanza del giudice Antonio Genna, su analisi e studio della documentazione delle cartelle cliniche di Gioele, riporta il fondamentale principio dell’art.32 della nostra costituzione che tutela il diritto alla salute: ”Le pacifiche allegazioni attoree sul punto dimostrano, infatti che a seguito l’interruzione del trattamento, ‘le condizioni di Gioele hanno ripreso a regredire e sono da ultimo ritornate a livelli di alto allarme per la sua sopravvivenza’ sul punto che il padre Rosario, ha, anzi, fornito precise indicazioni temporali avute dai medici che hanno attualmente in cura il piccolo, secondo cui, che non intervenga alcun fattore di sorpresa nel giro di poche settimane, le condizioni del piccolo potrebbero precipitare irreversibilmente verso un imminente decesso".

Nell’attesa che il nuovo giudice possa riconfermare la sentenza di Genna, i genitori di Gioele hanno ottenuto una giustizia inseguita e combattuta con estrema tenacia da troppi lunghi anni. Oltre la sua grave malattia, Giole ha dovuto fare i conti con un sistema irrazionale che vede primeggiare la malasanità italiana e l’indifferenza di chi è preposto alla tutela dei malati e della giustizia sociale. Gioele con la sua battaglia di civiltà è entrato di diritto nella storia della malasanità italiana. I suoi genitori ieri, hanno voluto far partecipi gli amici e i supporters della propria guerra in una trincea invisibile ma concreta, combattuta in solitudine anche da parte di altre famiglie di malati che potevano amplificare con il proprio peso la richiesta dei diritti del malato. Vi riportiamo le parole di papà Antonio, perché nessuna sofferenza può essere raccontata se non con le proprie emozioni: “Dopo due anni e sette mesi di lotta contro L’ASP per la mancanza assistenza domiciliare per i malati gravi come mio figlio GIOELE, con varie denunce sia civile che penali, dopo tanti questioni, liti, delusioni, rabbia, dopo vari incontri con la Borsellino Assessore alla sanità in Sicilia , dopo avere avuto contatti in tutta Italia, oggi possiamo confermare……LA VITTORIA.
Confermato dalla ASL di Marsala Di Trapani Di Palermo, nel nostro territorio che da oggi ci sarà assistenza adeguata per i malati gravi. Gioele da oggi apre un nuovo capitolo in Sicilia per lui e per tutti i ‘gioiellini’ presenti e che verranno in futuro, cosa che io spero che siano meno possibile. La cosa più amara che non posso accettare è nel dover sentire che per creare nuove realtà ci deve  essere sempre chi deve lottare con fatica. Mi sento di ringraziare per questa vittoria di civiltà, per il loro aiuto in questo lungo percorso alcune persone, come la Senatrice Bonfrisco, il Senatore Lumia, il dr Lipari, il sindaco Giulia Adamo, e per finire per ultima, ma non per importanza Chiara Mastella. Lei è stata il perno più importante in questa triste e assurda lotta. Chiara Mastella con la sua grinta, tenacia e la sua conoscenza è stata capace in sette mesi circa, di fare si che tutto ciò diventasse realtà. Gioele dopo due anni e sette mesi può tornare a casa con la sua famiglia. Ringrazio Mastella e tutti coloro che ho nominato, grazie anche a mia moglie che non mi ha mai lasciato da solo in questo lungo calvario, e un grazie particolare va per il protagonista, mio figlio Gioele.. amore tu sei venuto al mondo con lo scopo proprio di migliorare il mondo, grazie amore mio. Per tutte le famiglie con figli disabili che ho contattato cercando aiuto e che mi hanno ignorato totalmente perché pensavano che io fosse solo in pazzo convinto di cambiare le cose, vi dico oggi, eccovi serviti! Spero solo che in futuro il nome di mio figlio non venga dimenticato, ma che venga ricordato come il piccolo Gioele che con il suo dolore ha permesso che tutti i malati presenti e futuri fossero rispettati per come meritano. Lo avevo giurato che non mi sarei fermato finché tutto ciò non fosse reso reale, oggi posso dire c'è l’ho fatta, felice per mio figlio e per tutti coloro che ne avranno bisogno. Un pensiero alla Lorenzin e alla Borsellino che dopo vari contatti non hanno fatto altro che prendermi in giro…..

Questa è il riconoscimento dei diritti di Giole: Infermieri professionali 8 ore al giorno per 7 giorni settimana. Più 4 ore messi dal comune totale 12 ore, terapista della riabilitazione 3 accessi settimana, medici della online 2 accessi settimana, logopedista 2 accessi settimana, assistenti sociale 1 accesso settimana, psicologo 1 accesso settimana PLS 1 accesso settimana, pediatra 1 accesso settimana. 
Più 118 avvisato in caso di chiamata da parte della famiglia Genova per Gioele, ambulanza urgente con rianimatore, cosa anche mancante da noi ,assurdo ma vero".

Con un urlo di gioia Antonio riaccende la forza e risveglia le coscienze di tutti con un emblematico e ed energico “Vittoriaaa Gioele casaaaaa". Una piccola grande conquista. Un papà e una mamma che hanno insegnato alle istituzioni e alla comunità tutta, che la civiltà in questo paese è vittima del silenzio delle istituzioni sanitarie e del governo stesso. L’Osservatore d’Italia manda un bacio al piccolo Gioele e alla famiglia Genova: " Ci avete insegnato che il mondo davvero si può cambiare".

Due riflessioni poniamo al Ministero della Salute e al Governo tutto: E' etico riportare nelle aule di un tribunale, depredando denaro pubblico, i malati dopo che un giudice gli ha riconosciuto il diritto a curarsi, privandolo dell'unica chance che gli permetta di vivere nella giusta dignità che dovrebbe avere ogni essere vivente? Esiste una giustizia sociale che tuteli tutti i malati allo stesso modo, anche quelli che non possono permettersi battaglie legali onerose?

Neanche le elezioni euorpee alle porte son riuscite a svegliare da questo torpore dell'ingiustizia e purtroppo alcun partito al parlamento ha pensato di spendersi per far rispettare la nostra magnifica costituzione…un bel vedere ovviamente! 

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