MARSALA: ECCO COME L'INFERMIERE ABUSAVA DEI PAZIENTI

di Angelo Barraco

Marsala (TP) – L’arresto di Maurizio Spanò, 52 anni, infermiere dell’Azienda  sanitaria provinciale di Trapani e in servizio presso l’Ospedale di Marsala “Paolo Borsellino”, arrestato con la terribile accusa di abusi sessuali ai danni dei pazienti, poichè approfittava di un loro stato di incoscienza determinato da farmaci anestetizzanti, ha scosso l’intera città di Marsala e non solo. Al bar, per strada, nelle case e nelle piazze si parla della vicenda che ha turbato i marsalesi, “E se ci fossi stato io?” si chiedono in molti, “E se ci fosse stato un tuo parente?” dicono altri. La vicenda è torbida, proprio come il mare mosso che si abbatte sulle coste sicule. Gli abusi sessuali, sarebbero avvenuti proprio nello studio medico privato in cui lavorava l’uomo. Ma come avvenivano gli abusi sui pazienti? L’infermiere preparava il paziente per l’esame, poi veniva il medico e svolgeva il suo esame. Finito l’esame il medico si allontanava per stilare il referto nel suo studio e in quel frangente, l’infermiere rimaneva da solo con il paziente e ne abusava. In seguito all’esame, il paziente era ancora sotto l’effetto dei farmaci e ci voleva un po’ di tempo prima che  si svegliasse completamente. Il paziente necessitava di un’assistenza a seguito di un esame doloroso a cui venivano sottoposti, un esame invasivo che poteva portare anche a complicazione. Al medico non è stato contestato alcun reato, lui era totalmente all’oscuro di quello che faceva l’infermiere, si fidava di questa persona, si fidava di questo collaboratore e nessuno aveva mai presentato elementi e/o avvisaglie che facessero pensare ad una condotta simile. 
 
L’indagine è nata a fine febbraio, quando una donna ha visto che qualcosa non andava a seguito di una visita e ha sporto denuncia. Gli inquirenti stanno vagliando altri episodi e su questo fronte vi sono degli accertamenti in corso. I pazienti non erano completamente anestetizzati, anche perché un infermiere non può sottoporre ad anestesia un paziente. Ci sono delle forme di anestesia più leggere che lasciano il paziente parzialmente cosciente. In questa circostanza, il paziente non si rendeva conto di quello che gli accadeva. Gli inquirenti hanno svolto degli accertamenti dalla data della denuncia alla data in cui il soggetto è stato tratto in arresto, allo stato attuale si sta indagando su altri episodi. Spanò si trova adesso ai domiciliari con braccialetto elettronico.
 
Il 19 marzo  si è svolto l’interrogatorio di garanzia davanti al gip Amato, l’uomo però non ha proferito parola in merito ai fatti contestati, ha preferito proseguire lungo la strada del silenzio e non ha contestato le terribili accuse che pendono su di lui. Maurizio Spanò è stato intanto sospeso dal servizio. Il direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale di Trapani ha firmato la delibera che riguarda, sia tutta la durata delle misure cautelari, ma anche “considerata la gravità dei fatti emersi, lo stesso non potrà fare rientro in servizio senza la preventiva autorizzazione da parte dell’amministrazione, riservandosi l’Asp di mantenere in via cautelare la sospensione”.



MARSALA: INFERMIERE ABUSA DEI PAZIENTI ANESTETIZZATI: ECCO TUTTI I DETTAGLI

di Angelo Barraco
 
Marsala (TP) – “Fidarsi è difficile. Sapere di chi fidarsi, ancora più difficile”, è una frase della famosa scrittrice statunitense Maria V. Snyder, ma è anche ciò che si ripetono continuamente i marsalesi al bar, per strada, in centro e nelle case a seguito dell’arresto di Maurizio Spanò, 52 anni, infermiere dell’Azienda  sanitaria provinciale di Trapani e in servizio presso l’Ospedale di Marsala “Paolo Borsellino”, arrestato con la terribile accusa di abusi sessuali ai danni dei pazienti, poichè approvittava di un loro stato di incoscienza determinato da farmaci anestetizzanti. L’uomo lavorava presso uno studio medico di Marsala e proprio nello studio privato sarebbero state commessi gli abusi sessuali contestati.
 
L’indagine è nata a fine febbraio, quando una donna ha visto che qualcosa non andava a seguito di una visita e ha sporto denuncia. Gli inquirenti stanno vagliando altri episodi e su questo fronte vi sono degli accertamenti in corso. Il soggetto era un infermiere e dava dei farmaci ai pazienti per affrontare degli esami diagnostici alquanto dolorosi.
 
I pazienti non erano completamente anestetizzati, anche perché un infermiere non può sottoporre ad anestesia un paziente. Ci sono delle forme di anestesia più leggere che lasciano il paziente parzialmente cosciente, anche se non si accorge di quello che gli succede. In questa circostanza, il paziente non si rendeva conto di quello che gli accadeva. Gli inquirenti hanno svolto degli accertamenti dalla data della denuncia alla data in cui il soggetto è stato tratto in arresto, allo stato attuale si sta indagando su altri episodi. Spanò si trova adesso ai domiciliari con braccialetto elettronico.
 
Il 19 marzo  si è svolto l’interrogatorio di garanzia davanti al gip Amato, l’uomo però non ha proferito parola in merito ai fatti contestati, ha preferito proseguire lungo la strada del silenzio e non ha contestato le terribili accuse che pendono su di lui. Maurizio Spanò è stato intanto sospeso dal servizio. Il direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale di Trapani ha firmato la delibera che riguarda, sia tutta la durata delle misure cautelari, ma anche “considerata la gravità dei fatti emersi, lo stesso non potrà fare rientro in servizio senza la preventiva autorizzazione da parte dell’amministrazione, riservandosi l’Asp di mantenere in via cautelare la sospensione”.



ORRORE A MARSALA: ABUSI SESSUALI DI UN INFERMIERE SUI PAZIENTI ANESTETIZZATI

di Angelo Barraco

Marsala (TP) – Uno scandalo ha colpito la sanità e la città di Marsala nei giorni scorsi. Il 17 marzo è stato arrestato Maurizio Spanò, 52 anni, medico dell’Azienda sanitaria provinciale di Trapani e in servizio presso l’Ospedale di Marsala “Paolo Borsellino”, arrestato con la terribile accusa di abusi sessuali ai danni dei pazienti. L’uomo era impiegato in uno studio medico di Marsala e avrebbe approfittato dello stato di incoscienza di una paziente –stato di incoscienza determinato dagli anestetici- per abusarne sessualmente. L’incipit investigativo è partito a fine febbraio, quando la vittima ha presentato denuncia. Dalle indagini sembrerebbero emersi altri episodi, ma in merito a tali episodi vi sono indagini in corso. L’uomo si trova agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. Nella giornata di ieri, 19 marzo, si è svolto l’interrogatorio di garanzia davanti al gip Amato, l’uomo però non ha proferito parola in merito ai fatti contestati, ha preferito proseguire lungo la strada del silenzio e non ha contestato le terribili accuse che pendono su di lui. Maurizio Spanò è stato intanto sospeso dal servizio. Sempre nella giornata di ieri, 19 marzo, il direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale di Trapani ha firmato la delibera che riguarda, sia tutta la durata delle misure cautelari, ma anche “considerata la gravità dei fatti emersi, lo stesso non potrà fare rientro in servizio senza la preventiva autorizzazione da parte dell’amministrazione, riservandosi l’Asp di mantenere in via cautelare la sospensione”. 



MARSALA: PRESENTATO "CONFESSO". IL NUOVO LIBRO DI ENRICO MONTESANO

di Angelo Barraco
 
Marsala (TP) – “Confesso” è il titolo del nuovo libro di Enrico Montesano, celebre attore romano che ha presentato questa sua nuova fatica letteraria, all’interno delle prestigiose cantine Florio. Una trasposizione di esperienze di vita, di aneddoti, di racconti che spaziano tra il comico e il riflessivo, tra il personale ed aspetti, messi per la prima volta messi su carta. L’incontro con il celebre attore è iniziato alle 17.30, all’interno delle Cantine Florio, dove si è tenuta una conferenza stampa in cui l’attore ha parlato con i giornalisti. Noi eravamo li e abbiamo intervistato Enrico Montesano, ecco cosa ci ha riferito: 
 
– Come è nata l’idea di scrivere un libro che parla della sua vita, delle sue esperienze?
Me l’hanno chiesto, non è nata a me, me l’hanno chiesto. E’ venuto un giorno un mio amico che ha fatto altre collaborazioni con la PIEMME e mi ha detto ‘ti andrebbe di fare un’autobiografia?’ io ho detto ‘no un’autobiografia, io non ho una vita così degna delle cronache del Vasari’, allora poi ho parlato con la curatrice editoriale della PIEMME e mi ha detto che il pubblico è affezionato, vuole sapere, sono curiosi, gli fa piacere. Così mi ha convinto e ho scritto questa cosa che si intitola “Confesso”. 
 
– “Confesso”, cosa ha voluto confessare in questo libro.
Mica tanto, è un’autobiografia liberamente tratta dalla mia vita, Confesso ma non tutto, mi metto a nudo, ma non completamente. Non è un nudo integrale, è anche un’occasione per fare delle digressioni, chi l’ha letto è rimasto sorpreso perché immaginava di leggere la solita autobiografia dell’attore che dice ‘ho fatto quello, ho fatto quello’ invece io, ogni tanto, raccontando un po’ le mie cose, anche qualcosa di inedito e di privato, parto per la tangente come si suol dire e faccio delle digressioni. Confesso quello che amo, confesso quello che non amo, ciò che mi piace e ciò che detesto. Anche dei punti di vista, tocco anche degli argomenti, anche alle volte un po’ scabrosi, interessanti, attuali, insomma è curioso, bisogna leggerlo.
 
– Quindi anche aspetti della sua vita che il pubblico non conosce…
Bhè qualche cosa che si non conosceva, qualche curiosità c'è, deve essere intrigante. Ci sono delle cose sfiziose.

– Il libro può considerarsi un punto di partenza per altri progetti?
Questo è il mio terzo libro. Prima ho scritto ‘Siamo nati per soffrire e ci siamo riusciti’ che è una raccolta di testi e di cose comiche, monologhi; poi ho fatto ‘ un alibi di scorta’ che è proprio un romanzo e poi questo che è un’autobiografia. Spero di fare prossimamente un altro romanzo, un’altra storia. Generalmente sono storie che io penso per fare dei film, siccome chiudere un film a volte è complicato, ci vuole molto tempo, allora faccio prima a scriverlo. 
 
– Un libro, per un autore, rappresenta una fine, ma allo stesso tempo un nuovo inizio…
Un libro è un viaggio, è come una scalata in montagna in solitaria, è come un velista che viaggia in solitaria. È bello, è faticoso ma è affascinante. A me la scrittura piace, mi rilassa.

– Progetti futuri?
Progetti futuri bhò! Ahahahah non se dicono
 
– Qualcosa in lavorazione?
Tante cose c’abbiamo in testa, bisogna vedere quello che si riesce a fare, poi non siamo soli, ci sono anche gli altri, per adesso siamo qua e vediamo di incuriosire il lettore.
 
– Grazie per l’intervista
Grazie a voi
 
Finita la conferenza stampa, la presentazione si è spostata all’interno delle cantine, dove un copioso pubblico si è riunito. Montesano ha parlato del suo libro e della sua genesi, ha letto dei passi del libro, di attualità, di come la società si sia evoluta ed involuta. Ha parlato della tv di oggi, della differenza tra il tipo di comicità di un tempo e della tv di oggi che è fatta di talent e programmi di cucina, raccontando aneddoti personali. Ha parlato del suo incontro con il Papa, che ha colpito molto il pubblico presente. Un incontro in cui la cultura ha predominato, in cui si è parlato tanto di cultura e di attualità e di valori e non sono mancati di certo, gli interventi comici. Il pubblico ha gradito Montesano, tante le domande, dalla sua attività politica ai suoi progetti futuri. 



MARSALA: TUTTI PAZZI PER GLI AGRUMI A PORTA GARIBALDI

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di Angelo Barraco
 
Marsala (TP) – Pachamama Factory è un’associazione no profit naturalistico-culturale, nata a marsalese da poco e ha come obiettivo la sensibilizzazione e lo sviluppo dei territori e sostiene i prodotti locali a Km/0.
 
L’associazione non ha un target specifico, ma è aperta a 360°. La prima uscita ufficiale dell’associazione è avvenuta il 13 febbraio del 2016. Il Presidente, il Vicepresidente e coloro che vi fanno attivamente parte si sono riuniti a Porta Garibardi, a Marsala, con un tavolo e diverse casse di arance, mandarini e limoni, che hanno donato gratuitamente ai cittadini. La reazione iniziale dei marsalesi è stata di apparente timidezza, ma non appena i ragazzi hanno spiegato i motivi del gesto, l’afflusso si è intensificato sempre di più.
 
I ragazzi hanno inoltre offerto delle spremute di arance preparate appositamente in loco. L’intento di distribuire dei prodotti del territorio e valorizzare la propria terra ha portato ai ragazzi dei risultati inaspettati in questa loro prima uscita, poiché alcuni coltivatori si sono spontaneamente offerti nel partecipare alle iniziative dell'associazione, e doneranno i loro prodotti. Tanti anche i turisti che sono accorsi e si sono complimentati per l’ottimo esempio dato alla città, esempio culturale, sociale e umano.
 
L’associazione sta lavorando a tanti progetti e nel nostro video servizio, oltre alla presenza oggettiva dei ragazzi all’opera, è possibile ascoltare un’intervista al Presidente dell’associazione e ai collaboratori che ci hanno spiegato in dettaglio la nascita dell'associazione e i prossimi progetti in cantiere. 




MARSALA: DISOCCUPATO SI DA FUOCO

Redazione

Marsala – «L'ennesimo dramma sociale accaduto oggi a Marsala, evidenzia, ancora una volta, i pericoli derivanti dalla disoccupazione e dalla crisi economica che, ben lontana dall'essere risolta, continua a mietere vittime. In molti casi a farne le spese sono intere famiglie che, oltre a dover affrontare enormi disagi economici, si ritrovano ad affrontare tragedie emotive dovute alla perdita di una persona cara». Così Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, rispettivamente presidente e segretario generale dell'AnciSicilia, che aggiungono: «Il dramma, in questi casi, colpisce anche gli amministratori locali che, con gli enormi limiti imposti dai tagli ai finanziamenti, si ritrovano sempre più soli, sempre più esposti in prima persona ai pericoli collegati al disagio sociale e nell'impossibilità di garantire ai propri cittadini i servizi essenziali».«L'ennesimo dramma sociale accaduto oggi a Marsala, evidenzia, ancora una volta, i pericoli derivanti dalla disoccupazione e dalla crisi economica che, ben lontana dall'essere risolta, continua a mietere vittime. In molti casi a farne le spese sono intere famiglie che, oltre a dover affrontare enormi disagi economici, si ritrovano ad affrontare tragedie emotive dovute alla perdita di una persona cara». Così Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, rispettivamente presidente e segretario generale dell'AnciSicilia, che aggiungono: «Il dramma, in questi casi, colpisce anche gli amministratori locali che, con gli enormi limiti imposti dai tagli ai finanziamenti, si ritrovano sempre più soli, sempre più esposti in prima persona ai pericoli collegati al disagio sociale e nell'impossibilità di garantire ai propri cittadini i servizi essenziali».




MARSALA: SVENTATA RAPINA IN PIENO CENTRO STORICO

di Angelo Barraco
 
Marsala (TP) – La città di Marsala è sotto assedio da ladri e malviventi che agiscono in pieno centro storico e nelle periferie. Spesso riescono a raggiungere i loro obiettivi, cagionando danni a negozianti e famiglie, spesso invece la loro azione viene troncata sul nascere. E’ proprio quello che ha fatto la Polizia di Stato in data 3 gennaio, la notizia è stata resa nota soltanto adesso. Era un corso un servizi mirato al contrasto delle rapine, quando una squadra antirapina del Commissariato di Marsala era giunta nei pressi di Via Itria e ad un certo punto notano tre uomini a bordo di un’automobile che però era priva di targa anteriore. I soggetti gravitavano nei pressi di una nota gioielleria con fare sospetto, la Polizia decide quindi di controllare l’auto e verificare chi sono i soggetti e intima l’Alt, ma i soggetti si danno alla fuga. La folle corsa porta i soggetti a percorrere contromano l’affollatissima Via Roma, fino all’ufficio postale. Arrivati a quel punto i soggetti si trovano impossibilitati nel continuare la loro corsa poiché un’altra autovettura blocca loro il passaggio, abbandonano allora l’autovettura e scappano per le vie della città. L’auto viene subito ispezionata dagli agenti che trovano all’interno di essa dei passamontagna, guanti, nastro adesivo e due borsoni che sarebbero serviti per trasportare quanto rapinato. L’attività di controllo del territorio è intensa e le forze dell’ordine, con grande impegno e parsimonia, collaborano per contrastare questo fenomeno in espansione. 
 
Le rapine. Alle ore 16:00 di venerdì 22 gennaio è stata compiuta una rapina presso la banca Unicredit di Via XI Maggio, in pieno centro storico. Cinque banditi si sono introdotti all’interno della banca e hanno agito. Si apprende  che i malviventi non avrebbero mostrato armi  ai soggetti presenti in banca e non hanno esercitato violenza nei confronti di nessuno. I ladri, dopo aver sottratto il bottino,  si sono dileguati per le vie del centro facendo perdere le loro tracce. Non è dato sapere a quanto ammontasse l’importo sottratto. In seguito sono giunti sul posto  Carabinieri e Polizia per chiarire la dinamica di quanto accaduto e quantificare la somma sottratta dai malviventi e raccogliere informazioni ed eventuali testimonianze preziose ai fini dell’individuazione dei ladri. Ricordiamo inoltre che vi sono telecamere in quella zona.
 
Lo scorso 17 dicembre è stata attuata l’ennesima rapina in pieno centro storico di Marsala, ai danni dell’attività commerciale “Mistretta Mobili”, in via Biagio Di Pietra, che è di proprietà di Antonio Mistretta. La rapina è stata compiuta alle ore 20:00, quando all’interno del negozio di arredamenti sono subentrati due soggetti, si presume di nazionalità italiana. I soggetti sono arrivati in prossimità dell’attività commerciale con uno scooter, sono entrati all’interno di essa e lì c’era Antonio Mistretta e un’impiegata. La ragazza è stata legata con nastro adesivo ad una sedia, l’uomo invece è stato costretto dare l’intero contenuto presente in cassaforte ai ladri poiché è stato minacciato con una pistola. Il bottino sottratto dai ladri sarebbe ingente. Malgrado il titolare dell’attività commerciale avesse consegnato il contenuto presente in cassaforte e malgrado non avesse reagito, è stato brutalmente picchiato dai rapinatori. L’allarme è stato dato da un passante che ha visto del sangue per terra e ha chiamato le forze dell’ordine. I rapinatori avrebbero inoltre lasciato lo scooter sul posto e sarebbero andati via a piedi. Il mezzo era stato rubato la mattina e sono in corso indagini di rito. Antonio Mistretta è stato trasportato al pronto soccorso dell’Ospedale Paolo Borsellino di Marsala e ha riportato diverse ferite e una sospetta frattura al naso. Al vaglio degli inquirenti il sistema di videosorveglianza, che può essere utile per l’individuazione dei due rapinatori.
 
14 dicembre 2015 una donna di 53 anni è stata scippata nel tardo pomeriggio in Via Mazzini, a Marsala. Il furto è stato messo in atto da un uomo a bordo di una bicicletta che poi si è dileguato in mezzo al traffico, facendo perdere le sue tracce. La donna non ha riportato ferite. I Carabinieri stanno lavorando su questo evento e stanno cercando di rintracciare l’autore che era a bordo di una bicicletta e dopo si è allontanato. Inoltre  stanno analizzando le varie telecamere presenti sul posto e stanno cercando di rintracciare eventuali testimoni poiché, essendo una zona abbastanza centrale con diverse attività commerciali, l’intento è quello di capire se qualcuno ha visto qualcosa e se anche la minima cosa vista da un soggetto presente sul posto possa essere determinante ai fini di acquisire elementi nei confronti del responsabile.
 
Venerdì 19 novembre 2015 alle ore 19 è stata rapinata in Via XI Maggio, di fronte la sempre popolatissima Piazza della Repubblica, chiamata comunemente dai marsalesi Piazza Loggia, la famosa gioielleria gestita da Saverio D’Angelo (che abbiamo intervistato in esclusiva). La rapina è avvenuta alle ore 19.00, orario in cui il flusso di cittadini che percorre quelle vie del centro è intenso. Due rapinatori a volto scoperto si sono introdotti all’interno della gioielleria e hanno preso diversi gioielli, il gioielliere ha reagito ai malviventi ma è stato picchiato da essi che, in seguito al saccheggio si sono dileguati per le vie del centro storico, confondendosi con la folla, senza destare alcun sospetto. L’allarme è stato lanciato proprio dal gioielliere che è stato condotto presso l’ospedale “Paolo Borsellino”, ha riportato un trauma alla mandibola. Dei ladri invece non c’è traccia, ma vi sono videocamere nel centro storico e sicuramente da quelle immagini si riuscirà ad individuare chi ha compiuto il furto e il danno fisico al gioielliere.
 
Ventiquattro ore dopo la rapina alla gioielleria, due uomini armati di fucile e a volto coperto sono entrati all’interno di una tabaccheria, prima dell’orario di chiusura. La rapina è avvenuta in Via Colocasio, di fronte al Pronto Soccorso del vecchio ospedale San Biagio. Uno dei due rapinatori ha puntato l’arma contro la proprietaria della tabaccheria e si è fatto consegnare l’intero incasso. La donna non ha reagito poiché ha temuto per la sua vita, per quella del figlio e di un cliente e ha consegnato l’incasso ai malviventi. Dopo aver preso l’incasso i due uomini si sono dileguati e hanno fatto perdere le proprie tracce, non è esclusa l’ipotesi che con loro ci fosse un terzo uomo in macchina ad attenderli. La donna ha poi chiamato subito le forze dell’ordine che hanno svolto gli accertamenti di rito. Non è dato sapere a quanto ammontasse l’incasso, le indagini sono indirizzare su due uomini di nazionalità italiana che hanno dimostrato, dal modus operandi, di non essere alla prima esperienza.
 
Gli arresti. La Polizia ha tratto in arresto 4 Palermitani e 3 soggetti risiedenti nella provincia di Trapani poiché accusati di essere gli autori della rapina avvenuta lunedì scorso presso la Banca di Credito Cooperativo “G.Toniolo” di Marsala. L’operazione è stata condotta dalla sezione investigativa del Commissariato di Bagheria e di Marsala. I sette soggetti sono stati fermati all’interno di un appartamento di Petrosino ritenuto il covo. La sezione investigativa di Bagheria aveva da tempo puntato la lente d’ingrandimento su alcuni soggetti di Palermo e Villabate a seguito di alcune rapine avvenute a Bagheria. I sette arrestati sono: Ignazio Lo Monaco, 40 anni di Villabate; Filippo Bruno, 25 anni di Palermo, figlio di Natale Bruno e ritenuto ai vertici della famiglia mafiosa di Brancaccio; Giovanni Cerrito, 36 anni di Villabate; Salvatore Borgognone, 20 anni di Palermo; Marco Buffa, 42 anni di Petrosino; Antonino Maltese, 45 anni di Petrosino; Matteo Foggia, 35 anni di Mazara del Vallo. Uno dei rapinatori sarebbe entrato all’interno della banca armato di forbici, mentre un secondo complice lo avrebbe aiutato bloccando la bussola della porta velocizzando la via di fuga disponibile. La cifra sottratta è di circa 9.800 euro.  Altri due soggetti avrebbero fatto da palo, gli altri si sarebbero occupati di compiti logistici. Compiuta la rapina si sarebbero ritrovati tutti nella base esterna, ovvero presso l’appartamento a Petrosino. Gli inquirenti stanno indagando anche su eventuali altre rapine compiute dalla banda. Ricordiamo che nel periodo pre natalizio sono state compiute diverse rapine nel centro storico e nella periferia Marsalese.
 
Lo scorso 24 dicembre 2015 è stato arrestato Mario Ferrera, 29 anni, arrestato in flagranza di reato e ritenuto responsabile di due rapine ai danni di due supermercati marsalesi. Lunedì 14 viene compiuta un’altra rapina ai danni del supermercato Sisa di Contrada Cuore di Gesù, che era già stato rapinato il 21 novembre quando  Un uomo a volto coperto ha minacciato uno dei cassieri con un coltello e lo ha intimato di farsi consegnare il denaro presente in cassa, che ammontava a poche centinaia di euro. Non ci sono state colluttazioni e nessuno ha subito danni fisici, il titolare del supermercato ha prontamente chiamato i Carabinieri che hanno svolto gli accertamenti di rito. Anche nella recente circostanza, l’uomo è entrato con coltello e cappuccio e ha minacciato la cassiera, facendosi consegnare 640 euro, allontanandosi poi nelle vie limitrofe. I militari sono giunti poco dopo sul posto e hanno visionato le immagini immortalate dal sistema di videosorveglianza che aveva ripreso tutto. I Carabinieri stavano già indagando sulla precedente rapina, queste immagini sono state fondamentali per analizzare la posizione dei pregiudicati della zona. Gli inquirenti non hanno avuto dubbi che la mano armata fosse la stessa, poiché la dinamica era identica . I Carabinieri hanno inoltre notato che il rapinatore aveva gli stessi abiti di Mario Ferrera, si sono messi immediatamente sulle sue tracce e non trovandolo presso la sua abitazione hanno capito che quella era la pista giusta. I Carabinieri hanno eseguito una perquisizione a casa del Ferrera e hanno rinvenuto gli abiti utilizzati nella rapina alla Sisa del 21 novembre e anche quelli usati nella rapina del Megamarket in data 24/11/2015. Trovato Ferrera, indossava gli stessi abiti che aveva il rapinatore poche ore prima. In seguito agli accertamenti di rito, il Giudice ha convalidato l’arresto per Ferrera emettendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. 
 
Rapine Ferrera. 25 novembre 2015 E’ stata compiuta la quarta rapina nel giro di pochi giorni e la vittima è ancora una volta un supermercato, precisamente il Conad che si trova in Contrada Terrenove Bambina, noto come Megamarket, che si trova di fronte la Pizzeria Siciliana. La Rapina sarebbe avvenuta intorno alle ore 19 circa di martedì 24 novembre e sul posto sono intervenuti i Carabinieri a fare gli accertamenti di rito. Al momento non è dato sapere ulteriori dettagli su questa rapina, vi aggiorneremo presto. Il luogo in cui è avvenuta questa ennesima rapina non è molto distante dal luogo in cui è avvenuta la precedente. Ed è la quarta rapina compiuta nell’arco di poco tempo nel territorio marsalese. Sabato 21 alle 18,30  è stata compiuta la terza rapina ai danni di un supermercato Sisa in contrada Strasatti. Un uomo a volto coperto ha minacciato uno dei cassieri con un coltello e lo ha intimato di farsi consegnare il denaro presente in cassa, che ammontava a poche centinaia di euro. Non ci sono state colluttazioni e nessuno ha subito danni fisici, il titolare del supermercato ha prontamente chiamato i Carabinieri che hanno svolto gli accertamenti di rito.

Il 18/12/2015 un uomo già noto alle forze dell’ordine, tale Leonardo Zichittella, si è recato presso l’Oviesse di Via Cammareri Scurti intorno alle ore serali. L’uomo ha tentato un furto all’interno dell’attività commerciale, ha avuto anche una colluttazione con la sicurezza dell’Oviesse nel tentare la fuga ma è stato fermato dai Carabinieri che si trovavano sul posto. L’uomo aveva diversi precedenti penali e dopo le formalità di rito il Giudice ha deciso per l’uomo la residenza obbligatoria nel Comune di Marsala. Sempre in data 18/12/2015, è stato arrestato in flagranza di reato Emanuel Davide, di 25 anni, un richiedente asilo ospite in uno dei centri di accoglienza della città di Marsala. L’uomo è stato arrestato per rapina aggravata poiché con la complicità di un complice, ancora non identificato, ha avvicinato tre donne connazionali presso Contrada Ferla e le ha minacciate con un coltello affinché le donne consegnassero le borse all’altro uomo. Una delle donne è riuscita a scappare e ha chiamato prontamente il 112. Non appena le autorità sono giunte sul posto hanno notato le donne in stato d’agitazione che indicavano alle forze dell’ordine i malviventi. In attesa della convalida d’arresto è stato condotto presso la Compagnia di Via Mazara.



MARSALA: RITROVATA LA 13ENNE SCOMPARSA

di Angelo Barraco
 
Marsala (TP) – La 13enne Luana Alexandra Venturi Rusu scomparsa da Marsala il 28 dicembre scorso, è stata finalmente ritrovata. La giovane è stata ritrovata a Trapani, all’interno dell’ex mattatoio di Via Erice, nel pomeriggio del 22/01/2015, con l’ausilio e la preziosa collaborazione dei Carabinieri di Trapani. Gli inquirenti hanno svolto un intenso lavoro investigativo a seguito dei messaggi che la giovane ha lasciato su facebook, tramite quei messaggi gli inquirenti sono riusciti a ricostruire che verosimilmente si trovasse nella città di Trapani. I Carabinieri, d’intesa con la Prefettura che ha coordinato le ricerche e d’accordo con l’autorità giudiziaria sotto l’aspetto investigativo. Le attività sono state concentrate sul territorio della provincia con le ricerche predisposte dalla prefettura, questa situazione ha fatto restringere il cerchio su alcuni soggetti e su alcuni luoghi che la ragazza frequentava. Si apprende inoltre che la ragazza in questo periodo avrebbe girato e alloggiato in diverse abitazioni, case diroccate. Gli inquirenti lavoravano da tempo alle ricerche sul territorio e avevano circoscritto l’area a Trapani e l’unico elemento in mano agli inquirenti era che la giovane si muoveva sul territorio trapanese e in case abbandonate. La ragazza è stata trovata in buone condizioni di salute.
 
 La ragazza era da sola in quel locale in disuso, e non in compagnia di una persona che si è data alla fuga. Gli inquirenti hanno però ristretto il cerchio su una rosa di soggetti che sicuramente hanno aiutato la giovane nel corso della lunga fuga poiché sembra improbabile che la giovane si possa essere mantenuta da sola in questi giorni. Nel momento in cui è stata ritrovata era vestita nello stesso identico modo in cui si era allontanata da casa. La Procura dei Minori ha ritenuto opportuno collocare la giovane in una comunità. Per quanto riguarda l’aspetto investigativo, continueranno gli accertamenti finalizzati ad individuare eventuali responsabilità di terzi poiché vi è anche un fascicolo aperto per sottrazione di minore e laddove riscontrate, verranno accertate eventuali responsabilità penali. La giovane è stata già ascoltata dagli inquirenti e ha dato un primo racconto di questi lunghi giorni e nei prossimi giorni ci saranno indagini per verificare eventuali responsabilità di terzi.
 
Ecco un’intervista al legale rappresentate, l’Avvocato Giacomo Frazzitta:
 
– Come è avvenuto il ritrovamento di Alexandra?
 
Il ritrovamento di Alexandra è avvenuto in un casolare di Trapani, nella zona Cappuccinelli. Tra indagini che svolgeva la Procura e le segnalazioni suggerite dall’appello di “Chi l’ha Visto?” da cui il mio studio si era rivolto e abbiamo collaborato costantemente, si è arrivato al rintraccio della ragazza che è stata trovata, pare, da sola in quel contesto di casa abbandonata. E’ stata poi condotta in caserma a Marsala e da li è stata, dopo l’incontro con la madre, avviata come da provvedimento del Giudice, sotto tutela degli assistenti sociali in una casa comunità. 
 
– Come stava la ragazza?
 
E’ stata ritrovata in buone condizioni di salute.
 
– Come ha reagito Alexandra quando ha visto gli inquirenti?
 
Era tranquilla, abbastanza tranquilla. Dobbiamo veramente ringraziare i Carabinieri del Nucleo di Trapani che hanno avuto un approccio con la minore assolutamente paterno e tranquillizzante. 

– Quei messaggi su facebook sono stati indispensabili ai fini del ritrovamento?

Quei messaggi no. In realtà due sono stati, secondo me, gli elementi che hanno consentito di interagire per il raggiungimento dell’obiettivo: sicuramente l’annuncio fatto da Federica Sciarelli a “Chi l’ha visto?” , con continui contatti per cercare di avere maggiori informazioni, e dall’altro il lavoro investigativo che era stato svolto dai Carabinieri di Marsala. Entrambi questi due elementi hanno certamente contribuito ad una soluzione, non a caso, due giorni dopo l’annuncio in televisione è stata ritrovata. 

– C’erano state segnalazioni che portavano a quel luogo?

C’era un’indagine in corso che aveva delineato una determinata area geografica. 



MARSALA: ANCORA UNA RAPINA IN PIENO CENTRO STORICO

di Angelo Barraco
 
Marsala (TP) – Torna l’incubo rapine a Marsala, alle ore 16:00 di venerdì 22 gennaio è stata compiuta una rapina presso la banca Unicredit di Via XI Maggio, in pieno centro storico. Cinque banditi si sono introdotti all’interno della banca e hanno agito. Si apprende  che i malviventi non avrebbero mostrato armi  ai soggetti presenti in banca e non hanno esercitato violenza nei confronti di nessuno. I ladri, dopo aver sottratto il bottino,  si sono dileguati per le vie del centro facendo perdere le loro tracce. Non è dato sapere a quanto ammontasse l’importo sottratto. In seguito sono giunti sul posto  Carabinieri e Polizia per chiarire la dinamica di quanto accaduto e quantificare la somma sottratta dai malviventi e raccogliere informazioni ed eventuali testimonianze preziose ai fini dell’individuazione dei ladri. Ricordiamo inoltre che vi sono telecamere in quella zona.
 
Gli arresti. La Polizia ha tratto in arresto 4 Palermitani e 3 soggetti risiedenti nella provincia di Trapani poiché accusati di essere gli autori della rapina avvenuta lunedì scorso presso la Banca di Credito Cooperativo “G.Toniolo” di Marsala. L’operazione è stata condotta dalla sezione investigativa del Commissariato di Bagheria e di Marsala. I sette soggetti sono stati fermati all’interno di un appartamento di Petrosino ritenuto il covo. La sezione investigativa di Bagheria aveva da tempo puntato la lente d’ingrandimento su alcuni soggetti di Palermo e Villabate a seguito di alcune rapine avvenute a Bagheria. I sette arrestati sono: Ignazio Lo Monaco, 40 anni di Villabate; Filippo Bruno, 25 anni di Palermo, figlio di Natale Bruno e ritenuto ai vertici della famiglia mafiosa di Brancaccio; Giovanni Cerrito, 36 anni di Villabate; Salvatore Borgognone, 20 anni di Palermo; Marco Buffa, 42 anni di Petrosino; Antonino Maltese, 45 anni di Petrosino; Matteo Foggia, 35 anni di Mazara del Vallo. 
 
La rapina: Uno dei rapinatori sarebbe entrato all’interno della banca armato di forbici, mentre un secondo complice lo avrebbe aiutato bloccando la bussola della porta velocizzando la via di fuga disponibile. La cifra sottratta è di circa 9.800 euro.  Altri due soggetti avrebbero fatto da palo, gli altri si sarebbero occupati di compiti logistici. Compiuta la rapina si sarebbero ritrovati tutti nella base esterna, ovvero presso l’appartamento a Petrosino. Gli inquirenti stanno indagando anche su eventuali altre rapine compiute dalla banda. Ricordiamo che nel periodo pre natalizio sono state compiute diverse rapine nel centro storico e nella periferia Marsalese.
 
Lo scorso 24 dicembre 2015 è stato arrestato Mario Ferrera, 29 anni, arrestato in flagranza di reato e ritenuto responsabile di due rapine ai danni di due supermercati marsalesi. Lunedì 14 viene compiuta un’altra rapina ai danni del supermercato Sisa di Contrada Cuore di Gesù, che era già stato rapinato il 21 novembre quando  Un uomo a volto coperto ha minacciato uno dei cassieri con un coltello e lo ha intimato di farsi consegnare il denaro presente in cassa, che ammontava a poche centinaia di euro. Non ci sono state colluttazioni e nessuno ha subito danni fisici, il titolare del supermercato ha prontamente chiamato i Carabinieri che hanno svolto gli accertamenti di rito. Anche nella recente circostanza, l’uomo è entrato con coltello e cappuccio e ha minacciato la cassiera, facendosi consegnare 640 euro, allontanandosi poi nelle vie limitrofe. I militari sono giunti poco dopo sul posto e hanno visionato le immagini immortalate dal sistema di videosorveglianza che aveva ripreso tutto. I Carabinieri stavano già indagando sulla precedente rapina, queste immagini sono state fondamentali per analizzare la posizione dei pregiudicati della zona. Gli inquirenti non hanno avuto dubbi che la mano armata fosse la stessa, poiché la dinamica era identica . I Carabinieri hanno inoltre notato che il rapinatore aveva gli stessi abiti di Mario Ferrera, si sono messi immediatamente sulle sue tracce e non trovandolo presso la sua abitazione hanno capito che quella era la pista giusta. I Carabinieri hanno eseguito una perquisizione a casa del Ferrera e hanno rinvenuto gli abiti utilizzati nella rapina alla Sisa del 21 novembre e anche quelli usati nella rapina del Megamarket in data 24/11/2015. Trovato Ferrera, indossava gli stessi abiti che aveva il rapinatore poche ore prima. In seguito agli accertamenti di rito, il Giudice ha convalidato l’arresto per Ferrera emettendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. 
 
Rapine Ferrera. 25 novembre 2015 E’ stata compiuta la quarta rapina nel giro di pochi giorni e la vittima è ancora una volta un supermercato, precisamente il Conad che si trova in Contrada Terrenove Bambina, noto come Megamarket, che si trova di fronte la Pizzeria Siciliana. La Rapina sarebbe avvenuta intorno alle ore 19 circa di martedì 24 novembre e sul posto sono intervenuti i Carabinieri a fare gli accertamenti di rito. Al momento non è dato sapere ulteriori dettagli su questa rapina, vi aggiorneremo presto. Il luogo in cui è avvenuta questa ennesima rapina non è molto distante dal luogo in cui è avvenuta la precedente. Ed è la quarta rapina compiuta nell’arco di poco tempo nel territorio marsalese. Sabato 21 alle 18,30  è stata compiuta la terza rapina ai danni di un supermercato Sisa in contrada Strasatti. Un uomo a volto coperto ha minacciato uno dei cassieri con un coltello e lo ha intimato di farsi consegnare il denaro presente in cassa, che ammontava a poche centinaia di euro. Non ci sono state colluttazioni e nessuno ha subito danni fisici, il titolare del supermercato ha prontamente chiamato i Carabinieri che hanno svolto gli accertamenti di rito.
 
Le rapine. Il 18/12/2015 un uomo già noto alle forze dell’ordine, tale Leonardo Zichittella, si è recato presso l’Oviesse di Via Cammareri Scurti intorno alle ore serali. L’uomo ha tentato un furto all’interno dell’attività commerciale, ha avuto anche una colluttazione con la sicurezza dell’Oviesse nel tentare la fuga ma è stato fermato dai Carabinieri che si trovavano sul posto. L’uomo aveva diversi precedenti penali e dopo le formalità di rito il Giudice ha deciso per l’uomo la residenza obbligatoria nel Comune di Marsala. Sempre in data 18/12/2015, è stato arrestato in flagranza di reato Emanuel Davide, di 25 anni, un richiedente asilo ospite in uno dei centri di accoglienza della città di Marsala. L’uomo è stato arrestato per rapina aggravata poiché con la complicità di un complice, ancora non identificato, ha avvicinato tre donne connazionali presso Contrada Ferla e le ha minacciate con un coltello affinché le donne consegnassero le borse all’altro uomo. Una delle donne è riuscita a scappare e ha chiamato prontamente il 112. Non appena le autorità sono giunte sul posto hanno notato le donne in stato d’agitazione che indicavano alle forze dell’ordine i malviventi. In attesa della convalida d’arresto è stato condotto presso la Compagnia di Via Mazara.
 
Lo scorso 17 dicembre è stata attuata l’ennesima rapina in pieno centro storico di Marsala, ai danni dell’attività commerciale “Mistretta Mobili”, in via Biagio Di Pietra, che è di proprietà di Antonio Mistretta. La rapina è stata compiuta alle ore 20:00, quando all’interno del negozio di arredamenti sono subentrati due soggetti, si presume di nazionalità italiana. I soggetti sono arrivati in prossimità dell’attività commerciale con uno scooter, sono entrati all’interno di essa e lì c’era Antonio Mistretta e un’impiegata. La ragazza è stata legata con nastro adesivo ad una sedia, l’uomo invece è stato costretto dare l’intero contenuto presente in cassaforte ai ladri poiché è stato minacciato con una pistola. Il bottino sottratto dai ladri sarebbe ingente. Malgrado il titolare dell’attività commerciale avesse consegnato il contenuto presente in cassaforte e malgrado non avesse reagito, è stato brutalmente picchiato dai rapinatori. L’allarme è stato dato da un passante che ha visto del sangue per terra e ha chiamato le forze dell’ordine. I rapinatori avrebbero inoltre lasciato lo scooter sul posto e sarebbero andati via a piedi. Il mezzo era stato rubato la mattina e sono in corso indagini di rito. Antonio Mistretta è stato trasportato al pronto soccorso dell’Ospedale Paolo Borsellino di Marsala e ha riportato diverse ferite e una sospetta frattura al naso. Al vaglio degli inquirenti il sistema di videosorveglianza, che può essere utile per l’individuazione dei due rapinatori.
 
14 dicembre 2015 una donna di 53 anni è stata scippata nel tardo pomeriggio in Via Mazzini, a Marsala. Il furto è stato messo in atto da un uomo a bordo di una bicicletta che poi si è dileguato in mezzo al traffico, facendo perdere le sue tracce. La donna non ha riportato ferite. I Carabinieri stanno lavorando su questo evento e stanno cercando di rintracciare l’autore che era a bordo di una bicicletta e dopo si è allontanato. Inoltre  stanno analizzando le varie telecamere presenti sul posto e stanno cercando di rintracciare eventuali testimoni poiché, essendo una zona abbastanza centrale con diverse attività commerciali, l’intento è quello di capire se qualcuno ha visto qualcosa e se anche la minima cosa vista da un soggetto presente sul posto possa essere determinante ai fini di acquisire elementi nei confronti del responsabile.
 
Venerdì 19 novembre 2015 alle ore 19 è stata rapinata in Via XI Maggio, di fronte la sempre popolatissima Piazza della Repubblica, chiamata comunemente dai marsalesi Piazza Loggia, la famosa gioielleria gestita da Saverio D’Angelo (che abbiamo intervistato in esclusiva). La rapina è avvenuta alle ore 19.00, orario in cui il flusso di cittadini che percorre quelle vie del centro è intenso. Due rapinatori a volto scoperto si sono introdotti all’interno della gioielleria e hanno preso diversi gioielli, il gioielliere ha reagito ai malviventi ma è stato picchiato da essi che, in seguito al saccheggio si sono dileguati per le vie del centro storico, confondendosi con la folla, senza destare alcun sospetto. L’allarme è stato lanciato proprio dal gioielliere che è stato condotto presso l’ospedale “Paolo Borsellino”, ha riportato un trauma alla mandibola. Dei ladri invece non c’è traccia, ma vi sono videocamere nel centro storico e sicuramente da quelle immagini si riuscirà ad individuare chi ha compiuto il furto e il danno fisico al gioielliere.
 
Ventiquattro ore dopo la rapina alla gioielleria, due uomini armati di fucile e a volto coperto sono entrati all’interno di una tabaccheria, prima dell’orario di chiusura. La rapina è avvenuta in Via Colocasio, di fronte al Pronto Soccorso del vecchio ospedale San Biagio. Uno dei due rapinatori ha puntato l’arma contro la proprietaria della tabaccheria e si è fatto consegnare l’intero incasso. La donna non ha reagito poiché ha temuto per la sua vita, per quella del figlio e di un cliente e ha consegnato l’incasso ai malviventi. Dopo aver preso l’incasso i due uomini si sono dileguati e hanno fatto perdere le proprie tracce, non è esclusa l’ipotesi che con loro ci fosse un terzo uomo in macchina ad attenderli. La donna ha poi chiamato subito le forze dell’ordine che hanno svolto gli accertamenti di rito. Non è dato sapere a quanto ammontasse l’incasso, le indagini sono indirizzare su due uomini di nazionalità italiana che hanno dimostrato, dal modus operandi, di non essere alla prima esperienza.



MARSALA, 13ENNE SCOMPARSA: SI CERCA SU TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE

di Angelo Barraco
 
Marsala (TP) – E’ ancora avvolta da una fitta cortina di mistero la scomparsa di Luana Alexandra Venturi Rusu, 13enne scomparsa da Marsala il 28 dicembre scorso. Le ricerche della giovane sono estese su tutto il territorio nazionale, per quanto riguarda l’ambito provinciale invece è la Prefettura che decide che tipologia di ricerca attuare. Sono percorsi di ricerca paralleli ma diversi. Allo stato attuale non si esclude nulla, nemmeno che la giovane possa essere andata all’estero. Gli inquirenti stanno vagliando tutte le ipotesi e tutte le piste. In seguito ai messaggi che sono apparsi sul profilo della giovane, non si è fatto sentire più nessuno per segnalare la presenza della giovane in un determinato luogo, ne la giovane stessa si è fatta più risentire. Inn quei messaggi la giovane rispondeva ad amici, ma ad alcuni familiari e tale aspetto è al vaglio degli inquirenti. Le attività di ricerca proseguono senza sosta, sia nella provincia di Trapani con il coordinamento della Prefettura, sia a livello nazionale poiché i dati della giovane sono stati estesi a tutti i comandi dell’arma e degli altri uffici. Ma allo stato attuale non ci sono né segnalazioni né aggiornamenti in merito alla scomparsa. Dov’è Alexandra? Chi la sta aiutando?
 
Questa non è la prima volta che la giovane si allontana da casa, in passato era scappata altre volte, ma le sue fughe erano durate pochi giorni e grazie al tempestivo intervento delle forze dell’ordine era stata rintracciata e portata dai suoi cari. Numerosi sono gli amici che scrivono sulla sua bacheca facebook e la incitano a tornare, numerosa è la collaborazione dei cittadini che, da ogni parte d'Italia, collaborano alle ricerche condividendo gli avvisi di scomparsa. In giro per la città di Marsala si possono trovare fogli e volantini con la foto della giovane, come per esempio presso la stazione ferroviaria, luogo frequentato da molti pendolari. 
 
Quei messaggi strani su facebook: Nella mezzanotte del 10 gennaio la giovane scrive sul suo profilo facebook: “Sto bene mi sto vivendo semplicemente la mia vita che e bellissima *–*”, tale messaggio però viene poi rimosso, per dar spazio al seguente messaggio: “E bEllissimo vivere lontanO da. Tutto e .da tutti”. Sotto il medesimo messaggio si susseguono diversi commenti di amici che incitano la giovane a tornare a casa, ma la risposta di quest’ultima arriva nelle mattinate, quando scrive inizialmente un semplice “Bye”, successivamente risponde ad un’amica che le scrive un messaggio di vicinanza il seguente messaggio dai toni allarmanti: “Avrai da aspettarmi…”. Ulteriori tracce sul profilo facebook della giovane si possono riscontrare intorno alle ore 15.00 circa, quando compare il seguente messaggio: “Io penso che se sono felice e meglio!”. Anche in questa circostanza sono immediate le risposte degli amici che la incitano a tornare a casa, la risposta della ragazza però è “E tu fatti i cazzi toe va”.  Sempre nella stessa fascia oraria e nel medesimo messaggio la ragazza scrive: “Ma io sto bene qua dove somo”. E’ stata Alexandra a scrivere i messaggi oppure è stato qualcun altro a scriverli per lei? Sempre ieri, sul profilo facebook della giovane, è apparso un messaggio dove si legge: “Ciao ti amiamo molto”, la giovane ha risposto “Chi Sei?” e questa persona ha scritto “Papà, leggi i messaggi”. Al momento ci sono degli accertamenti in corso su tali messaggi da parte degli inquirenti. I Carabinieri stanno operando sotto la guida e l’intesa della Prefettura e la Procura e con l’ausilio delle altre forze di Polizia. Ad oggi è stata fatta un’intensa attività di ricerca sul territorio, sono state organizzate squadre miste con Polizia di Stato, Vigili Urbani e Vigili del fuoco e hanno monitorato centro storico e periferia con due turni.
 
Chiunque vedesse Alexandra o fosse in possesso di informazioni utili ai fini del ritrovamento è pregato di chiamare subito le forze dell’ordine. Se vedete la giovane, fermatela e chiamate subito le forze dell’ordine, ovviamente non perdendola di vista. Se viene fatta una segnalazione dopo diversi giorni o ore, viene difficile riscontrare la segnalazione poiché il soggetto tende a muoversi.  Si invita la ragazza o chi la sta ospitando a contattare le forze dell’ordine e riferire dove si trovano, si invita la cittadinanza a contattare le forze dell’ordine, ma con rapidità a seguito ad un possibile avvistamento.




MARSALA, CASO CIMIOTTA: L'INTERVISTA ESCLUSIVA AL SINDACO PD ALBERTO DI GIROLAMO

di Angelo Barraco
 
Marsala (TP) – Il Sindaco di Marsala Alberto Di Girolamo, segretario comunale del PD, sarà sentito in Commissione Antimafia in merito al caso Cimiotta, consigliere comunale rinviato a giudizio per voto di scambio. E’ questo ciò che si legge su tutti i giornali locali e nazionali. Ormai tutti parlano di Marsala, del caso Cimiotta e di come la mala politica amministra una città, ma come sono andati realmente i fatti?
 
In un precedente articolo abbiamo pubblicato un’intervista fatta al Consigliere Comunale Cimiotta, che gentilmente ci ha spiegato in dettaglio le articolate dinamiche della sua vicenda giudiziaria che sono andate a finire persino sul blog di Beppe Grillo intitolato “PD al Marsala”, ecco il testo di ciò che ha scritto Grillo: “Davanti al giudice monocratico, dovrà difendersi dall’accusa di voto di scambio il consigliere comunale del Pd Vito Daniele Cimiotta. Per il giovane esponente politico marsalese la Procura ha, infatti, disposto la citazione diretta a giudizio. Dalle indagini, svolte dalla sezione di pg della Guardia di Finanza della Procura, è venuto fuori che Cimiotta ( in foto), alla vigilia delle ultime elezioni amministrative, avrebbe promesso un posto di lavoro nel bar dell’ospedale di Marsala a due disoccupati in cambio di voti per se e anche per il candidato sindaco Alberto Di Girolamo. Quest’ultimo, comunque, è risultato all’oscuro del contestato accordo e per questo non è stato indagato. Inoltre, nell’ambito dell’indagine su Cimiotta (presidente della Commissione consiliare “Bilancio e Finanze – Patrimonio e Contenzioso”) sarebbe anche emerso un singolare legame con la società “Vivenda spa” di Roma, che ha vinto l’appalto indetto dall’Asp per la gestione del bar/punto ristoro dell’ospedale di Marsala (per altro, per un certo periodo chiuso per “certificazione inizio attività incompleta”). La “Vivenda”, infatti, fa parte del Gruppo “La Cascina” di Roma, venuto alla ribalta in quanto oggetto di un’interdittiva antimafia da parte del Prefetto di Roma, Gabrielli, che ha deciso il commissariamento della rete di tali società cooperative in quanto quattro manager del Gruppo sono stati coinvolti nel secondo capitolo dell’indagine “Mafia Capitale”. Ma di tutto questo, probabilmente, Vito Cimiotta non sapeva nulla”.
 
Noi abbiamo intervistato in esclusiva il Sindaco Pd della città di Marsala Alberto Di Girolamo che ci ha esposto in dettaglio il suo punto di vista sulla vicenda.

– Cimiotta è stato rinviato a giudizio per voto di scambio, qual è stata la vostra reazione nel momento in cui avete appreso la notizia?
 
Semplicemente come si fa in questi casi lui si è autosospeso dal gruppo in attesa del processo, sempre di una linearità estrema. 

– Come reputate la posizione di Cimiotta invece?
 
Normale insomma, quando gli è arrivato l’avviso si è autosospeso dal gruppo.
 
– Come ha reagito l’opposizione?
 
Questo bisogna chiederlo all’opposizione, noi ci siamo comportati in questo modo, io da segretario lui da consigliere, e mi sembra che siamo di una linearità trasparente e non mi sembra che ci siano cose strane. Mi sembra che Cinque Stelle stanno cavalcando tutta una serie di cose, tra quello che è successo a Quarto e quello di Vito Cimiotta a Marsala, sono due cose completamente diverse. La c’è la camorra, la mafia e altre cose, qua semplicemente un’accusa di voto di scambio che è tutta da dimostrare insomma. Noi abbiamo massima fiducia nella magistratura.
 
– Anche Beppe Grillo ha scritto sul suo blog un post in merito alla questione di Marsala…
 
Beppe Grillo si dovrebbe occupare delle sue cose, poi Beppe Grillo sta facendo un fallimento incredibile dove governa, non sa cosa fare e quindi parla di Marsala. Credo non vi sia nessun confronto tra Marsala e Quarto, tra come noi governiamo e amministriamo Marsala e tra come loro stanno fallendo nell’amministrazione della città.
 
– Volevo farle un’ultima domanda, lei sarà sentito in Commissione Antimafia…
 
Se la Commissione Antimafia mi convoca ci vado, se la Commissione Antimafia ha tempo da perdere così non c’è nessuna speranza per l’Italia, a maggior ragione per Cinque Stelle, perché naturalmente non sanno cosa fare e invece di parlare dei loro problemi e del loro fallimento amministrativo, parlano di Marsala che sicuramente non c’è né Mafia, per quanto ci riguarda, né altro.