MARSALA: OMICIDIO MIRARCHI, ECCO I DETTAGLI SULL'ARRESTO DI NICOLÒ GIRGENTI

Redazione
 
Marsala (TP) – L’omicidio del Maresciallo Capo Silvio Mirarchi, ucciso barbaramente il 31 maggio 2016, sembra avere finalmente un colpevole consegnato alla giustizia. Il Gip del Tribunale di Marsala, a seguito di intense attività investigative, ha dato emesso un provvedimento cautelare in carcere per Nicolò Girgenti, 55 anni di Marsala ritenuto l’autore dell’omicidio.
 
Nella giornata di giovedì, 23, giugno, si è tenuta una conferenza stampa in cui sono stati spiegati i passaggi che hanno portato all’arresto di Girgenti. La sera del 31 maggio, il Maresciallo Mirarchi e il suo collega stavano svolgendo un servizio di controllo nelle campagne marsalesi. Intorno alle 21.30 si trovavano presso Contrada Ventrischi e stavano svolgendo un servizio di appostamento in un fondo agricolo quando all’improvviso sentono strani rumori da un terreno con relative serre che si trovava poco distante. Il Maresciallo e il suo collega si avvicinano e dicono “Alt! Carabinieri” ma vengono investiti da proiettili che cagioneranno la vita Mirarchi. Immediatamente verrà trasportato presso l’Ospedale di Marsala, sottoposto ad intervento e successiva viene trasportato a Palermo ma le speranze si spengono definitivamente il 1 giugno. La macchina investigativa parte subito e viene arrestato poco dopo Francesco D’Arrigo, 54enne di Partinico, arrestato per coltivazione e detenzione di droga. Girgenti è il proprietario delle serre e viene subito interrogato, da subito la sua versione dei fatti in merito alla sera del delitto ma non convince gli inquirenti poiché risulta non veritiera rispetto a quanto riscontrato dalle forze dell’ordine. Girgenti ha confessato di essere rimasto a casa quella sera e di essere andato a letto alle 22.00, ma le analisi dei suoi tabulati hanno dimostrato che la sera del delitto si trovava nei pressi del luogo del delitto poiché una cella ha agganciato il suo telefono in un’area compatibile con la zona del delitto. Ma non è tutto, una videocamera a circuito chiuso ha ripreso l’autovettura dell’uomo che transitava nei minuti successivi al delitto. L’uomo inoltre è stato sottoposto allo Stub, il tampone che rileva le tracce da sparo, ed è emerso esito positivo da tale analisi. Vi è anche un’intercettazione telefonica in cui l’uomo parla di quanto aveva investito per la coltura e dell’inferno che n’è determinato ma non ha rivolto nessuna parola nei riguardi del Maresciallo. Continuano senza sosta le attività d’indagine per individuare altri complici. 
 



MARSALA, OMICIDIO CARABINIERE: È SVOLTA NELLE INDAGINI, ARRESTATO NICOLÒ GIRGENTI

Red. Cronache
Marsala (TP) – Arrestato Nicolò Girgenti, 55 anni di Marsala ritenuto l’autore dell’omicidio del Maresciallo Capo dei Carabinieri Silvio Mirarchi, ucciso lo scorso 31 maggio del 2016. Si tratta di un uomo noto nelle zone di Ventrischi e aree limitrofe al delitto. Si apprende inoltre che l’uomo è l’ex proprietario del terreno dove è avvenuto il delitto del Maresciallo. Sarebbe risultato inoltre positivo allo stub, avrebbe quindi sparato di recente. Nei confronti dell’uomo è stata emessa la misura cautelare in carcere.
 
Poco dopo il delitto è stato arrestato il proprietario delle serre, Francesco D’Arrigo, 54 anni di Partinico, arrestato con l’accusa di coltivazione e detenzione di droga. L’uomo è stato posto ad interrogatori e i punti che hanno voluto chiarire gli inquirenti sono stati tanti, come dove si trovava l’uomo quando si è verificata la sparatoria? Chi si occupava della piantagione di Marijuana?

La testimonianza del collega di Mirarchi E’ stata fondamentale, ai fini investigativi, la testimonianza del carabiniere che si trovava con Mirarchi. Ha raccontato che si erano fermati in quella zona perché alcuni rumori li avevano insospettiti, soprattutto perché si tratta di zone buie. Dopo che sono passati dinnanzi ai soggetti che si trovavano li vicino e aver detto “alt carabinieri”, i Maresciallo Mirarchi sarebbe stato colpito. Tale ricostruzione smentisce quanto detto in una prima fase, ovvero che i carabinieri fossero stati scambiati per ladri. 
 
Omicidio Silvio Mirarchi. Ignoti hanno colto alle spalle i due militati e hanno ripetutamente sparato, un proiettile ha raggiunto il maresciallo. L’uomo è stato immediatamente soccorso, dapprima dal collega presente sul posto, successivamente è portato all’ospedale “Paolo Borsellino” di Marsala, poi è stato trasferito all’Ospedale “Villa Sofia” di Palermo dove è stato sottoposto ad un lungo intervento chirurgico. Le ferite avevano cagionato ferite molto gravi e procurato un’emorragia. I medici hanno fatto di tutto per salvare la vita al Carabiniere ma purtroppo non c’è stato nulla da fare, Mirarchi è morto nel pomeriggio. La zona è ben nota alle forze dell’ordine e da tempo monitorata poiché il 25 maggio, nella stessa zona, era stato rinvenuto il cadavere di un romeno. Gli inquirenti non escludono che possa trattarsi di un omicidio, pochi giorni dopo inoltre, si è registrato un ferimento nei pressi della piantagione. Le indagini non si fermano e sono condotte dal comando provinciale dei Carabinieri di Trapani.



MARSALA: LETTERA DI UNA CITTADINA: "LEI NON È IL MIO SINDACO"

di Angelo Barraco
 
Marsala (TP) – “Una città è come un animale. Possiede un sistema nervoso, una testa, delle spalle e dei piedi. Ogni città differisce da tutte le altre: non ce ne sono due uguali” scriveva lo scrittore statunitense John Ernst Steinbeck, Jr. Unica al mondo è la città di Marsala, un piccolo paradiso terrestre che si affaccia sul mare dove vi sono luoghi in cui ci si perde tra arte e cultura. Marsala non è soltanto bellezze, mare e arte, poiché l’animale descritto da  Steinbeck è stato al centro di numerose polemiche e fatti di cronaca nell’ultimo periodo, che hanno riguardato la sicurezza, criminalità, ma anche spazzatura, sanità e quant’altro. Noi de L’Osservatore d’Italia riceviamo numerose segnalazioni in merito ai problemi del territorio marsalese, oggi pubblichiamo per intero una lettera che ha scritto la Dott.ssa Giovanna Parrinello indirizzata al Sindaco di Marsala, Alberto Di Girolamo. 
 
“Caro Sindaco Alberto Di Girolamo,
Lei non è il mio Sindaco perchè non ho votato per lei ma ho sempre sperato sin dall’inizio del suo lavoro che avrebbe potuto fare qualcosa di concreto per questa. Qualcosa che avrebbe veramente cambiato per sempre la nostra immagine. Da cittadina Marsalese mi ritrovo, dopo un anno dalla sua elezione, prodondamente delusa come credo sia la maggiorparte degli altri cittadini. In questa non è cambiato nulla in positivo ma solo in negativo. Non ho mai visto questa città più sporca e più abbandonata di adesso. Vorrei analizzare dei punti focali importanti:
1)Viabilità: avete solo rattoppato alcune strade, quelle principali no (Vedi via salemi e via mazara/nazionale);
2)Decoro pubblico: girando a piedi o in bici per le contrade Marsalesi vedo solo sterpaglie e immondizia in ogni dove. Non so se il problema riguardi la superficialità dei conducenti dell’Aimeri o dei cittadini incivili ma sta di fatto che la città fa veramente SCHIFO. Le isole ecologiche solo a guardarle fanno venire il volta stomaco e sono lo specchio della pessima organizzazione amministrativa di questa città;
3)Spiagge e depuratori: ecco in merito alle spiagge vorrei dire che probabilmente abbiamo punti di vista diversi riguardo a cosa voglia dire “spiagge pulite”. Per me spiagge pulite vuol dire che non ci deve essere alcun tipo di rifiuto nemmeno di quelli degli anni precedenti; bisogna però per mantenere tale pulizia che ci siano i contenitori e la segnalitica apposita. Non ho visto nulla di tutto questo. Per quanto riguarda I depuratori, che io sappia non è stato preso in considerazion questo argomento, mi aspetto delle risposte da lei in persona.
4)Lavoro: cosa avete fatto di concreto per migliorare la situazione lavoro in questa città? Avete avuto delle proposte innovative? Ci sono dei progetti in corso? Io vedo solo gente che va a vivere fuori da Marsala, io probabilmente sarò la prossima. Cosa avete fatto riguardo al tema agricoltura? Io non vedo nulla di nuovo. 
Facendo un riepilogo di ciò che ho visto durante l’anno, mi dispiace Dott. Di Girolamo ma mi sembra che lei abbia fallito. Non so di chia sia la colpa ma l' immagine è questa. 
Spero che lei e chi leggerà questa lettera e ne prenderà spunto per una riflessioneMa la vedo dura. 
Cordiali saluti,
Dott.ssa Giovanna Parrinello”




MARSALA: DUE AUTO BRUCIATE, CRESCE LA PAURA TRA I CITTADINI

Redazione
 
Marsala (TP) – Ancora auto bruciate a Marsala, questa volta è successo nella zona di Amabilina, dove sono andate a fuoco due auto nei pressi dei campetti. Le auto incendiate sono: Alfa 166 e Lancia Y e si apprende inoltre che appartengono allo stesso proprietario. L’episodio è avvenuto alle 2 di notte, sul posto sono accorsi i Vigili del Fuoco per domare le fiamme. Gli inquirenti stanno indagando per capire se l’incendio sia stato accidentale o doloso. Non è il primo episodio, poiché un altro incendio, probabilmente di origine dolosa, è stato compiuto ai danni del locale “Helios Club”, nei pressi della stazione ferroviaria e vicino la popolatissima Via Mazzini. Quando sono intervenuti i Vigili del Fuoco erano le 5 del mattino e dalle prime indiscrezioni sembra confermata l’origine dolosa dell’incendio. Dalle prime ricostruzioni ignoti avrebbero versato del liquido infiammabile sotto la saracinesca e avrebbero appiccato l’incendio all’esterno del locale.
 
L’incendio ha coinvolto anche due auto parcheggiate che si trovavano davanti il locale. I Carabinieri stanno indagando su quanto accaduto. L'episodio riporta alla mente quanto accaduto la notte del 21 maggio 2016, quando sei auto si sono letteralmente carbonizzate. In merito a questo episodio si ipotizza l’incendio accidentale poiché non sarebbero state trovate tracce di liquido infiammabile, vi sono comunque indagini in corso. I cittadini iniziano ad avere paura poiché sta emergendo uno spaccato della bella e affascinante Marsala a molti ignoto, fatto di droga, attentanti a negozi e rapine. Una città che ha paura e non si sente sicura. Che sta succedendo veramente? Si tratta di casi isolati oppure vi è un filo conduttore che unisce tutti questi episodi?

Foto di Vincenzo Figlioli



MARSALA: INCENDIATO IL LOCALE "HELIOS CLUB", LA CITTÀ HA PAURA

Redazione
 
Marsala (TP) – Incendio, probabilmente di origine dolosa, ai danni del locale “Helios Club” di Marsala. Quando sono intervenuti i Vigili del Fuoco erano le 5 del mattino e dalle prime indiscrezioni sembra confermata l’origine dolosa dell’incendio. Dalle prime ricostruzioni ignoti avrebbero versato del liquido infiammabile sotto la saracinesca e avrebbero appiccato l’incendio all’esterno del locale.
 
L’incendio ha coinvolto anche due auto parcheggiate che si trovavano davanti il locale. I Carabinieri stanno indagando su quanto accaduto. L'episodio riporta alla mente quanto accaduto la notte del 21 maggio 2016, quando sei auto si sono letteralmente carbonizzate. In merito a questo episodio si ipotizza l’incendio accidentale poiché non sarebbero state trovate tracce di liquido infiammabile, vi sono comunque indagini in corso.

I cittadini iniziano ad avere paura poiché sta emergendo uno spaccato della bella e affascinante Marsala a molti ignoto, fatto di droga, attentanti a negozi e rapine. Una città che ha paura e non si sente sicura. Che sta succedendo veramente? La città ha ancora il cuore affranto per la more di Silvio Mirarchi, Maresciallo Capo dei Carabinieri ucciso mentre stava svolgendo valorosamente il suo lavoro, colpito alle spalle da ignoti mentre era in corso un’operazione antidroga nelle campagne marsalesi, nelle contrade di Ventrischi e Scacciaiazzo. E mentre le indagini proseguono senza sosta, è stato arrestato Francesco D’Arrigo, 54enne di Partinico nonché proprietario delle due serre in cui sono state rinvenute seimila piantine di marijuana. L’uomo è accusato di coltivazione e detenzione di droga. Ma i punti da chiarire sono tanti: dove si trovava l’uomo quando si è verificata la sparatoria? Chi si occupava della piantagione di Marijuana? Sulla vicenda vige il massimo riserbo da parte degli inquirenti. 
 
Nei giorni scorsi un’imponente operazione antidroga della Polizia di Marsala ha portato al maxisequestro di una piantagione di 20.000 metri di estensione, in serre con un precisissimo sistema di irrigazione che consentiva di erogare acqua a 15.000 piante. Vi era anche un laboratorio in cui le piante venivano lavorate per poi essere preparato per il mercato, sono stati trovati infatti 10 chili di marijuana destinata al mercato. La marijuana sequestrata è circa 4,5 tonnellate, per un giro d’affari di circa 22,5 milioni di euro. Tale episodio è da ritenersi un caso isolato oppure è collegato all’enorme quantitativo di marijuana rinvenuto nella serra presso cui stava indagando il Maresciallo Capo Silvio Mirarchi? Un episodio analogo a quanto accaduto al Maresciallo si è verificato qualche settimana fa in una coltivazione di marijuana  situata tra Marsala e Mazara del Vallo, quando due romeni sono stati raggiunti da diversi colpi di fucile da custodi della piantagione. Uno è riuscito a scappare, l’altro invece è morto ed è stato rinvenuto carbonizzato qualche giorno dopo. 

Foto di Claudio Alagna




MARSALA, OMICIDIO CARABINIERE: PIAZZA GREMITA E GRANDE COMMOZIONE DURANTE I FUNERALI

Redazione
 
Marsala (TP) – Si sono celebrati i funerali del Maresciallo Capo dei Carabinieri Silvio Mirarchi, ucciso mentre stava svolgendo il suo lavoro nel corso di un’operazione antidroga nelle campagne marsalesi, nelle contrade di Ventrischi e Scacciaiazzo. I funerali si sono tenuti in forma solenne presso la Chiesa Madre di Marsala. Tanta la commozione dei preseti che affollavano la piazza e le vie del centro, un lungo applauso ha accolto l’arrivo del feretro in Chiesa accompagnato dalla moglie, dai due figli e dal ministro degli Interni Angelino Alfano. Erano presenti anche il Sindaco di Marsala Alberto Di Girolamo, il Magistrato Roberto Scarpinato, il questore Maurizio Agricola, il Prefetto di Trapani Leopoldo Falco e il pm Piscitiello. Vi erano anche i sindaci di Petrosino, Castelvetrano, Mazara Del Vallo, Salemi, Paceco, Calatafimi-Segesta. Marsala è una città che piange la morte di un eroe, morto mentre svolgeva dignitosamente il suo mestiere e serviva la sua patria. Un uomo che credeva nei valori fondamentali che tengono in piedi uno Stato e che stanno alla base dei principi costituzionali, etici e morali. Un uomo che aveva una famiglia, dei figli e che valorosamente dimostrava loro che non tutto è perduto, che la buona giustizia esiste, la ricerca della verità e la legalità sono principi sani che mantengono vivo l’amore per il paese e per la patria. 
 
Intanto le indagini proseguono senza sosta e dalle prime indagini che hanno portato alla morte del Maresciallo emerge che i militari in servizio di osservazione avevano notato la presenza di soggetti che si comportavano con fare sospetto, al buio. I militari decidono allora di avvicinarsi per verificare cosa stessero facendo, accendono le torce e si qualificano come Carabinieri, ma tale azione provoca una reazione inaspettata poiché dall’altra parte si scatena la reazione con il fuoco che provoca il ferimento mortale del Maresciallo Mirarchi. Gli elementi raccolti comprovano la presenza di un gruppo organizzato di criminali, che era intento nell’asportare la Canapa afgana da alcune serre di contrada Ventrischi e che, visti scoperti, hanno sparato. Allo stato attuale non è comunque possibile stabilire un collegamento tra gli episodi di Ventrischi e gli episodi di contrada Ferla, dove vi era un’altra piantagione. 
 
Sono state ritrovate due serre con seimila piante di marijuana ma non è tutto, è stato arrestato il proprietario delle serre, tale Francesco D’Arrigo, 54enne di Partinico. E’ accusato di coltivazione e detenzione di droga. L’uomo è stato posto ad interrogatorio e i punti da chiarire sono tanti: dove si trovava l’uomo quando si è verificata la sparatoria? Chi si occupava della piantagione di Marijuana? Sulla vicenda vige il massimo riserbo da parte degli inquirenti. L’ipotesi più accreditata è che a sparare al Maresciallo siano stati dei soggetti che sorvegliavano la piantagione. Un episodio analogo è avvenuto qualche settimana fa in una coltivazione di marijuana  situata tra Marsala e Mazara del Vallo, quando due romeni sono stati raggiunti da diversi colpi di fucile da custodi della piantagione. Uno è riuscito a scappare, l’altro invece è morto ed è stato rinvenuto carbonizzato qualche giorno dopo. 
 
Omicidio Silvio Mirarchi. Ignoti hanno colto alle spalle i due militati e hanno ripetutamente sparato, un proiettile ha raggiunto il maresciallo. L’uomo è stato immediatamente soccorso, dapprima dal collega presente sul posto, successivamente è portato all’ospedale “Paolo Borsellino” di Marsala, poi è stato trasferito all’Ospedale “Villa Sofia” di Palermo dove è stato sottoposto ad un lungo intervento chirurgico. Le ferite avevano cagionato ferite molto gravi e procurato un’emorragia. I medici hanno fatto di tutto per salvare la vita al Carabiniere ma purtroppo non c’è stato nulla da fare, Mirarchi è morto nel pomeriggio. La zona è ben nota alle forze dell’ordine e da tempo monitorata poiché il 25 maggio, nella stessa zona, era stato rinvenuto il cadavere di un romeno. Gli inquirenti non escludono che possa trattarsi di un omicidio, pochi giorni dopo inoltre, si è registrato un ferimento nei pressi della piantagione. Le indagini non si fermano e sono condotte dal comando provinciale dei Carabinieri di Trapani.



MARSALA, CARABINIERE UCCISO: DOMANI L'ADDIO AL SERVITORE DELLO STATO

di Andrea Li Causi

Marsala (TP) – La città di Marsala è stata profondamente colpita da un lutto di un servitore dello Stato, di un uomo che svolgeva il suo mestiere per “Spirito di servizio”, come diceva Giovanni Falcone, un uomo che metteva davanti a tutto il benessere della propria terra, con l’obiettivo di migliorarla e portare in alto il valore della divisa e della legalità.
 
La comunità piange la morte del Maresciallo Capo Silvio Mirarchi e si stringe attorno alla famiglia. Venerdì 3 giugno 2016 sarà allestita la camera ardente in onore del Maresciallo Capo Mirarchi presso la chiesa Salesiani di Marsala, ingresso Via Dello Sbarco. I funerali saranno celebrati invece con forma solenne il 4 giugno alle ore 11:00 presso la Chiesa Madre di Marsala. 

Continuano senza sosta le indagini sulla morte del Maresciallo, ucciso nel corso di un conflitto a fuoco in un’operazione antidroga nelle campagne di Marsala, nelle contrade di Ventrischi e Scacciaiazzo, mentre svolgeva un’attività di appostamento con un collega e monitoravano una serra utilizzata per la coltivazione di marijuana. Sono state ritrovate due serre con seimila piante di marijuana ma non è tutto, è stato arrestato il proprietario delle serre, tale Francesco D’Arrigo, 54enne di Partinico. E’ accusato di coltivazione e detenzione di droga. L’uomo è stato posto ad interrogatorio e i punti da chiarire sono tanti: dove si trovava l’uomo quando si è verificata la sparatoria? Chi si occupava della piantagione di Marijuana? Sulla vicenda vige il massimo riserbo da parte degli inquirenti. L’ipotesi più accreditata è che a sparare al Maresciallo siano stati dei soggetti che sorvegliavano la piantagione. Un episodio analogo è avvenuto qualche settimana fa in una coltivazione di marijuana  situata tra Marsala e Mazara del Vallo, quando due romeni sono stati raggiunti da diversi colpi di fucile da custodi della piantagione. Uno è riuscito a scappare, l’altro invece è morto ed è stato rinvenuto carbonizzato qualche giorno dopo. 
 
Omicidio Silvio Mirarchi. Ignoti hanno colto alle spalle i due militati e hanno ripetutamente sparato, un proiettile ha raggiunto il maresciallo. L’uomo è stato immediatamente soccorso, dapprima dal collega presente sul posto, successivamente è portato all’ospedale “Paolo Borsellino” di Marsala, poi è stato trasferito all’Ospedale “Villa Sofia” di Palermo dove è stato sottoposto ad un lungo intervento chirurgico. Le ferite avevano cagionato ferite molto gravi e procurato un’emorragia. I medici hanno fatto di tutto per salvare la vita al Carabiniere ma purtroppo non c’è stato nulla da fare, Mirarchi è morto nel pomeriggio. Si ipotizza che gli autori di tale gesto siano i responsabili della piantagione di cannabis, posta sotto sequestro, ma sulla vicenda vige il massimo riserbo. La zona è ben nota alle forze dell’ordine e da tempo monitorata poiché il 25 maggio, nella stessa zona, era stato rinvenuto il cadavere di un romeno. Gli inquirenti non escludono che possa trattarsi di un omicidio, pochi giorni dopo inoltre, si è registrato un ferimento nei pressi della piantagione. Le indagini non si fermano e sono condotte dal comando provinciale dei Carabinieri di Trapani. 
 
L’Italia esprime il massimo cordoglio e vicinanza alla famiglia di Silvio Mirarchi. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarela, addolorato per la morte del Maresciallo, ha inviato il seguente messaggio “il brutale agguato, che priva l'Arma di un servitore dello Stato coraggioso ed esemplare”. Il Premier Matteo Renzi ha espresso il massimo cordoglio ai familiari e all’arma. Il ministro della Difesa Roberta Pinotti ha scritto un messaggio di cordoglio “Con profondo dolore ho appreso della morte del maresciallo capo Silvio Mirarchi. Vicina alla sua e alla grande famiglia dei Carabinieri”. Maurizio Gasparri ha commentato così quanto accaduto “Ancora una volta l'Arma dei Carabinieri paga un prezzo drammatico per il suo impegno a tutela della legalità. Ci stringiamo ai familiari di Silvio Mirarchi, ucciso a Marsala durante un'operazione antidroga, e a tutta l'Arma. La festa delle Repubblica si celebra nella triste consapevolezza che ogni ora in tutta Italia c'è chi rischia e può perdere la vita a difesa della comunità nazionale”. Claudio Graziano, Capo di Stato Maggiore della Difesa invece ha riferito “Il valore, il costante sacrificio e il profondo coraggio resi al servizio dei cittadini e del Paese e ancora una volta testimoniati con il tributo più alto”.



MARSALA, OMICIDIO CARABINIERE: IN MANETTE PROPRIETARIO DI SERRE CON MARIJUANA

di Ivan Galea

Marsala (TP) –  A Marsala proseguono senza sosta le indagini sulla morte del maresciallo dei Carabinieri Silvio Mirarchi freddato barbaramente  nelle campagne di Marsala, nelle Contrade di Ventrischi e Scacciaiazzo, dove era in atto un’attività di appostamento e monitoraggio da parte degli uomini dell'Arma.
Gli inquirenti hanno raggiunto un primo risultato con il ritrovamento di due serre con seimila piante di marijuana e l'arresto del proprietario, Francesco D'Arrigo.

L'uomo, 54 anni, è stato arrestato con l'accusa di coltivazione e detenzione di droga. A mettere le manette ai polsi dell'uomo i carabinieri del Nucleo Investigativo e della compagnia di Marsala, nell'ambito delle attività d'indagine per l'omicidio del carabiniere. Partinico è il comune siciliano dove già nella metà degli anni Ottanta era fiorente la coltivazione di marijuana. Non è escluso che grazie a una passata esperienza D'Arrigo abbia impiantato la coltivazione a Marsala. Secondo gli investigatori le piante sequestrate e lavorate avrebbero potuto fruttare quattro milioni di euro.

Gli uomini dell'Arma stanno ora valutando attentamente le dichiarazioni di D'Arrigo, al quale è stato chiesto dove fosse all'ora della sparatoria nella campagna intorno a Marsala e se altre persone si occupavano della coltivazione della marijuana. Sull'inchiesta vige il massimo riserbo. Le ipotesi investigative sulla morte del maresciallo Mirarchi – Intanto, si fa strada l'ipotesi che a sparare al maresciallo Mirarchi siano state delle persone a guardia delle coltivazioni di marijuana, come era accaduto un paio di settimane fa, quando due romeni erano stati colpiti da fucilate in una zona tra Marsala e Mazara del Vallo dai custodi di una piantagione di canapa indiana. Uno di loro, ferito, era riuscito a fuggire. Dell'altro, invece, si sono perse le tracce. Qualche giorno dopo un cadavere carbonizzato è stato trovato a circa un chilometro di distanza e non ha ancora un'identità: i carabinieri stanno indagando, anche con accertamenti del Ris e l'impiego di cani "molecolari" della polizia, per stabilire se il cadavere e' quello del romeno scomparso.

Invertendo i ruoli nella vicenda dei due romeni, non si esclude un'altra ipotesi, e cioè che a sparare ai due carabinieri in borghese, scambiandoli per i gestori delle serre, siano stati i ladri durante un furto di piante.
 




MARSALA, OMICIDIO CARABINIERE: IL SINDACATO POLIZIA NUOVA FORZA DEMOCRATICA CHIEDE LE DIMISSIONI DEL MINISTRO ALFANO

di Ivan Galea

Marsala (TP) – Il sindacato Polizia Nuova Forza Democratica chiede le dimissioni del ministro Alfano dopo l'ultimo tragico episodio che ha visto morire il maresciallo dei Carabinieri  Silvio Mirarchi, freddato barbaramente da ignoti uomini nelle campagne di Marsala, nelle Contrade di Ventrischi e Scacciaiazzo, dove vi era in atto un’attività di appostamento e monitoraggio da parte degli uomini dell'Arma e del Maresciallo Mirarchi che stava svolgendo il suo lavoro e stava garantendo la sicurezza ai cittadini  con l’intento di rendere la città di Marsala un luogo migliore e sicuro.

“Questa organizzazione sindacale, – dichiara il portavoce del sindacato Polizia Nuova Forza Democratica –  oggi viene a conoscenza – prosegue – che a Marsala ieri sera un carabiniere, in servizio presso la stazione dei carabinieri di contrada Ciavolo, veniva freddato alle spalle brutalmente mentre tentava di sventare una banda di criminali dediti ai furti in appartamento. Questa organizzazione sindacale è ormai da anni che sta denunciando con tutti i mezzi e con ogni attività la carenza e alcune volte l’assenza totale della sicurezza nella provincia di Trapani. Da molto tempo denunciamo al Dipartimento della Pubblica Sicurezza una totale assenza di forze di polizia e per i cittadini trapanesi proprio in questi giorni ci sono stati i trasferimenti ministeriali e a Marsala non è arrivato un solo poliziotto. Da  molti  anni a Marsala non arriva un solo poliziotto nonosatante il Commissariato di Marsala deve coprire un territorio vastissimo che va da una parte di Marausa fino a la città di Petrosino che copre una popolazione  di 100.000 abitanti circa e che nel periodo estivo si quintupla per l’arrivo di turisti e di ulteriori abitanti della zona.

Il sindacato Polizia Nuova Forza Democratica rivendica poca attenzione da parte del ministero dell’Interno (risorse umane) verso la crescita esponenziale del fenomeno mafioso dedicatosi anche allo spaccio di sostanza stupefacente ormai in crescita esponenziale. Siamo indignati perchè rispetto a tale gravissima situazione, gli uomini dello Stato vengono abbandonati a se stessi senza adeguati mezzi e strutture anche di natura investigativa finalizzati a preventivare tali azioni contro le forze di polizia come è accaduto nell’episodio in argomento.
È inutile ribadire che un poliziotto e un carabiniere rischi la propria vita per poche centinaia di euro; le nostre istituzioni e questo governo se ne dovrebbero vergognare. Sicurezza è: garantire il maggior numero di poliziotti sulle strade con un numero maggiori di volanti. Sicurezza è:  mettere in campo tutte le forze con atti concreti, con fatti concreti; sicurezza è: investire risorse economiche nel comparto sicurezza.

Avremmo potuto e dovuto evitare che si dovesse arrivare all’ennesima morte di un servitore dello Stato ma anche questa volta non si è riusciti e per questo il P.N.F.D., vicino al cittadino trapanese, chiede le dimissioni del  ministro dell’Interno che nei suoi interventi assicura che nel nostro paese continua ad andare tutto bene nonostante proprio in questi giorni cresce l’invasione da parte dei migranti con migliaia di morti in mare. Il sindacato Polizia Nuova Forza Democratica – conclude il portavoce –  si aspetta fatti concreti dalla classe dirigente e dice basta a parole, proclami e dichiarazioni che non aiutano ma destabilizzano il tutto, diversamente il P.N.F.D. agirà e chiederà le dimissioni dei responsabili affinchè finalmente in tutta la provincia di Trapani ci sia più sicurezza per i cittadini e per le forze di polizia e che gli stessi possano operare in coesione e con un numero sempre maggiore di poliziotti sul territorio trapanese e in tutti i paesi di provincia.”

La città di Marsala piange un uomo che ha lottato per valori come la legalità e l’onestà.




MARSALA: MORTO IL CARABINIERE AGGREDITO NEL CORSO DI UN BLITZ ANTIDROGA

Redazione

Marsala (TP) – E’ morto Silvio Mirarchi, il Maresciallo dei Carabinieri che nella serata di ieri è stato gravemente ferito nel corso di un conflitto a fuoco in un’operazione antidroga nelle campagne di Marsala, nelle contrade di Ventrischi e Scacciaiazzo, dove svolgeva un’attività di appostamento con un collega e monitoravano una serra utilizzata per la coltivazione di marijuana. Ignoti hanno colto alle spalle i due militati e hanno ripetutamente sparato, un proiettile ha raggiunto il maresciallo. L’uomo è stato immediatamente soccorso, dapprima dal collega presente sul posto, successivamente è portato all’ospedale “Paolo Borsellino” di Marsala, poi è stato trasferito all’Ospedale “Villa Sofia” di Palermo dove è stato sottoposto ad un lungo intervento chirurgico. Le ferite avevano cagionato ferite molto gravi e procurato un’emorragia. I medici hanno fatto di tutto per salvare la vita al Carabiniere ma purtroppo non c’è stato nulla da fare, Mirarchi è morto nel pomeriggio. Si ipotizza che gli autori di tale gesto siano i responsabili della piantagione di cannabis, posta sotto sequestro, ma sulla vicenda vige il massimo riserbo. La zona è ben nota alle forze dell’ordine e da tempo monitorata poiché il 25 maggio, nella stessa zona, era stato rinvenuto il cadavere di un romeno. Gli inquirenti non escludono che possa trattarsi di un omicidio, pochi giorni dopo inoltre, si è registrato un ferimento nei pressi della piantagione. Le indagini non si fermano e sono condotte dal comando provinciale dei Carabinieri di Trapani. 
 
L’Italia esprime il massimo cordoglio e vicinanza alla famiglia di Silvio Mirarchi. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarela, addolorato per la morte del Maresciallo, ha inviato il seguente messaggio “il brutale agguato, che priva l'Arma di un servitore dello Stato coraggioso ed esemplare”. Il Premier Matteo Renzi ha espresso il massimo cordoglio ai familiari e all’arma. Il ministro della Difesa Roberta Pinotti ha scritto un messaggio di cordoglio “Con profondo dolore ho appreso della morte del maresciallo capo Silvio Mirarchi. Vicina alla sua e alla grande famiglia dei Carabinieri”. Maurizio Gasparri ha commentato così quanto accaduto “Ancora una volta l'Arma dei Carabinieri paga un prezzo drammatico per il suo impegno a tutela della legalità. Ci stringiamo ai familiari di Silvio Mirarchi, ucciso a Marsala durante un'operazione antidroga, e a tutta l'Arma. La festa delle Repubblica si celebra nella triste consapevolezza che ogni ora in tutta Italia c'è chi rischia e può perdere la vita a difesa della comunità nazionale”. Claudio Graziano, Capo di Stato Maggiore della Difesa invece ha riferito “Il valore, il costante sacrificio e il profondo coraggio resi al servizio dei cittadini e del Paese e ancora una volta testimoniati con il tributo più alto”. 



MARSALA: NASCE NETWORK IL NUOVO MOVIMENTO DEI CITTADINI

di Angelo Barraco
 
Marsala (TP) – Domenica 22 maggio è stato presentato a Marsala, presso la splendida cornice del Palazzo Fici – Enoteca Comunale, “Network – Movimenti Civici e Cittadini Liberi”, ovvero una rete di movimenti civici e di cittadini liberi appartenenti a territori diversi e Comuni diversi che hanno deciso di avviare un progetto unico, puntando alla creazione di un’alternativa politica valida e concreta, dove si incontrano le idee con un fine unico, valorizzare il territorio. Network rappresenta un punto d’incontro, dove prevale la trasparenza e dove le migliori energie dei singoli territori confluiscono in una nuova forma di democrazia partecipata. Nel corso della presentazione si sono presentati i portavoce del territorio e hanno parlato della loro idea di Politica, parlando con grande coraggio, spontaneità e voglia di proseguire un cammino di legalità. Ogni movimento ha una sua storia ogni storia, seppur distinta dall’altra, ha un filo comune con le altre: la voglia di legalità, trasparenza e soprattutto la voglia di migliorare e valorizzare il territorio. Network non è un’operazione elettorale e non è nemmeno un nuovo partito politico, Network è un tentativo messo in atto da un gruppo di persone che vogliono migliorare la provincia di Trapani e la Sicilia. La struttura e costituita dai rappresentati dei movimenti fondatori: Cambiamenti di Castellammare, ABC di Alcamo, Cambia Petrosino, Associazione Peppino Impastato di Salemi, LBP di Marsala e un collettivo di cittadini liberi di Gibellina. I coordinatori sono i componenti dei movimenti stessi e i gruppi di lavoro si sono organizzati nel rendere efficace il tutto. Ci sono stati diversi gruppi che si sono avvicinati spontaneamente al progetto e hanno parlato della loro esperienza, come il gruppo Trapani per il Futuro, Cambiamenti di Pachino e un collettivo di cittadini liberi di Marsala. Tanti i cittadini accorsi, ottima la risposta dei presenti che si sono intrattenuti dal tardo pomeriggio fino a sera.