MARINO, NUOVA AMMINISTRAZIONE: ECCO I DATI PROVVISORI DEL CONSIGLIO COMUNALE

Redazione

Marino (RM) – In attesa dei definitivi, ecco i dati provvisori del Consiglio Comunale di Marino

Forza Italia Remo Pisani, Laura De Santis, Raoul Marchetti, Giordano Cherri
Per Silvagni Sindaco: Pamela Ermo, Massimo Cecchetti, Umberto Minotti, Mario Tisei
Marino Futura: Gianfranco Bartoloni, Franco Marcaurelio detto Zazà Marcaurelio
Idee Nuove Palozzi per Silvagni: Mauro Catenacci
Accendi il futuro: Arianna Esposito
Aurora: Giuseppe Bartolozzi
Costruiamo il decentramento: Stefano Cecchi

Pd
Emanuele Ciamberlano
Serena Santurelli
Sergio Ambrogiani
Emiliano Fabi

Cinque Stelle
Carlo Colizza
Marco Cacciatore
Arianna Paterna

Liberazione in corso Eleonora Di Giulio Sindaco
Eleonora Di Giulio
Enrico Iozzi

Tammaro
Adolfo Tammaro
 




MARINO, CONSIGLIO COMUNALE DEL 31 OTTOBRE. GIUNTA PALOZZI A RISCHIO TENUTA?

"La Polverini dopo aver fallito alla Regione si presenterà da qualche altra parte e vorrà piazzare in Regione qualche suo “cavalier servente” (ben remunerato a spese nostre)."

 

Marino (Rm) – "Si avvicina un nuovo consiglio Comunale a Marino, programmato per domani 31 ottobre 2012, e l’aria che tira per i corridoi di Palazzo Colonna è sempre più tesa. A tenere un po’ tutti quelli della maggioranza con il fiato sospeso è l’azione del consigliere civico Adolfo Tammaro, rappresentante del Movimento per il Cambiamento, protagonista di una dura opposizione a Palozzi e alla sua politica sin dal maggio 2011. – Dichiara il portavoce di Movimento per il Cambiamento –  In ogni Consiglio Comunale, – prosegue la nota – Tammaro presenta interrogazioni o mozioni, ogni volta mettendo in grande difficoltà la Giunta che è costretta a giustificare azioni molto spesso al limite del lecito da lei stessa intraprese. L’ultima volta si è trattato degli affidi diretti in ambito urbanistico effettuati dall’amministrazione marinese a professionisti, ovviamente sempre gli stessi (o meglio la stessa) e per importi cospicui (superiori complessivamente a 120.000 euro), a giudizio di Tammaro, e non solo di Tammaro, al di fuori delle norme vigenti. Per l’amministrazione di Marino ovviamente tutto in regola, ma stavolta Tammaro ha mandato tutto alla Corte dei Conti e ci sarà da vedere se anche la corte riterrà correte le operazioni dell’amministrazione. Nel prossimo Consiglio Comunale invece si riparla di urbanistica e della solita questione del Divino Amore che sembra proprio Palozzi voglia chiudere ad ogni costo al più presto. Ancora una volta una interrogazione di Tammaro viene presentata per sapere quante sono le abitazioni sfitte sul territorio, anche sulla scorta della raccolta di oltre 200 firme di cittadini per l’iniziativa nazionale Salviamo il Paesaggio. “In questo primo anno” ha dichiarato Adolfo Tammaro” come Consigliere del Movimento per il Cambiamento ho avuto la conferma che a livello locale la politica è lo specchio di quella nazionale. A livello nazionale fa abbastanza schifo ed a Marino è …. uguale. Giudicate voi se quella che vediamo ogni giorno è buona politica. La maggioranza di Palozzi ha vinto le elezioni con il 61% e invece di agire  per il bene comune si è subito impegnata per devastare ancora di più il territorio cercando di portare altre 15.000 persone al Divino Amore. Ci sono centinaia di case invendute e cemento ovunque e loro si concentrano su questo affare da 1 miliardo di Euro. Dietro questo modo di fare sono evidenti gli interessi di pochi a danno della collettività. Ma la cosa più evidente è che Palozzi sta già pensando alla Regione Lazio, altro che a Marino e ai suoi abitanti. Il nostro Sindaco ha mollato gli amici ormai perdenti (ex AN e PdL)  ed ha puntato sulla  Polverini, che l’ha ricompensato con un bel doppio incarico da presidente del COTRAL. La Polverini dopo aver fallito alla Regione si presenterà da qualche altra parte e vorrà piazzare in Regione qualche suo “cavalier servente” (ben remunerato a spese nostre). – La nota conclude -Se tanti Cittadini continueranno a dare fiducia a questa vecchia politica clientelare allora Palozzi sembra la figura ideale di questo quadretto. E allora ecco che rispunta il Divino Amore e la sua speculazione, vitale per la politica marinese. Già si avverte che non tutti nel centro destra ci stanno e allora sin dal Consiglio di domani 31 ottobre ci dobbiamo aspettare le prime defezioni, assenze ingiustificate o uscite di scena al momento delle votazioni. E sarà solo l’inizio, fino all’uscita di scena del nostro Sindaco!”
 




MARINO, TAMMARO SU DIVINO AMORE: “VIZIO SU PROTOCOLLO D’INTESA CON REGIONE: E’ SCORCIATOIA E MANCA DATA APPOSIZIONE TRA LE PARTI”.

 

Daniela Zannetti

Palazzo Colonna, Marino. Il primo punto all’ordine del giorno del Consiglio comunale di palazzo Colonna del 1 febbraio “prometteva” una discussione molto accesa sull’urbanistica, una bufera di neve, come l’allerta incombente sui Castelli Romani. Il clima del Consiglio ha invece ricalcato quello metereologico esterno: sferzate di vento gelido, neve mista a pioggia e ampie schiarite. I consiglieri e gli assessori della giunta Palozzi sarebbero stati diffidati a non procedere col progetto edificatorio sull’area Mugilla, deliberato dal C.C. nell’agosto 2011. (n. 39 del 03.08.2011). Ad intraprendere un’azione extra consiliare è stato il consigliere di minoranza Adolfo Tamarro, esponente della lista civica “Rinascita di Marino”, a margine di un ricorso presentato al Tar da “ADA” Argine Divino Amore, un gruppo di oltre 120 famiglie, più due avvocati e un urbanista, contro la “filosofia criminale di consumo” di un territorio protetto in gran parte da sovraintendenze archeologiche e relative annessioni al parco dell’Appia Antica. Nonché, contro il protocollo d’intesa tra il sindaco Palozzi e la Regione Lazio relativo il Programma Integrato di Intervento in Località Mugilla (dei richiedenti Soc. Cristina S.r.l. e Soc. Le Mole Due S.r.l.), considerato dall’Ada irregolare. Il protocollo d’intesa e l’approvazione del progetto darebbero il via libera all’adozione di una variante al PGR (la quinta) con una cementificazione che intacca e cala su un’area ad alto contenuto storico paesaggistico, che tocca i confini del parco dell’Appia antica, l’agro romano e il Parco dei Castelli Romani e che certamente è appetibile e contesa dai costruttori. Dell’azione di opposizione, dall’assise riunita al palazzo dalla cui aula consiliare inevitabilmente lo sguardo corre verso il mare (via Appia e Divino Amore) e con esso le mire di espansione edilizia del Comune, se ne aspettavano in consiglio le controdeduzioni della maggioranza. Nulla. Le diffide non sarebbero arrivate a tutti i consiglieri, il deliberato di agosto rimane approvato. “Non siamo dei disonesti, se ci sono delle illegalità, spetta agli organi amministrativi e alla Procura evidenziarle”, dice il consigliere Minotti che rammenta come i troppi vincoli sulle aree verdi abbiano creato, nel tempo, molto abusivismo. “E andava capita l’apertura politica fatta da quest’amministrazione già nel 2007 – aggiunge e spiega Minotti – per raggiungere un percorso unitario su di un’urbanistica fatta non di strappi, dopo le note programmatiche del commissario prefettizio Santoriello cui abbiamo dato continuità, recuperando lo standard di molte aree compromesse”. Marino è uno degli enti locali più commissariato d'Italia, undici commissariamenti a oggi. E pensare che era considerata una delle principali roccaforti della sinistra nei Castelli Romani sino alle elezioni del 2006 che hanno decretato la vittoria del Popolo della libertà e del sindaco Adriano Palozzi in carica al suo secondo mandato. “Persa un’occasione storica”, conferma l’on. Ugo Onorati sui tavoli aperti del 2007, ma il riesame di stasera non completa la complessità di quei fatti e non giustifica un’urbanistica “on demande” gestita a fronte di una domanda individuale e assenza di una visione complessiva del territorio, con risoluzioni parziali che lo contraddicono”. “Cinque varianti al piano regolatore generale e nessuna azione concreta sui nodi principali” a detta del consigliere Ciamberlano capo Gruppo del Pd e, “dati terrificanti sulla qualità della vita dei cittadini interessati dalla variante”, a parere di Tammaro che chiede nel suo intervento quale urgenza ci sia di costruire per 12.500 nuovi residenti. “La scorciatoia, l’iter che scavalca norme e uffici, che – sempre secondo Tammaro – tra le confusioni normative sulle aree protette, fa saltare tutte le norme urbanistiche, il protocollo d’intesa che non contiene la data di apposizione delle firme delle parti e la richiesta diretta delle società immobiliari, non rendono trasparente l’operazione, tantomeno in grado di produrre un’economia produttiva ma solo un grosso consumo del territorio e, una grossa pressione abitativa già alle stelle”. La giunta resta impassibile, nello slalom tra norme regionali, varianti al piano regolatore e le documentate “performance” dell’opposizione, anzi loda i consiglieri “motivati”. “Costruzione del futuro” per Minotti. “Vediamo il rovescio della medaglia, abbiamo delocalizzato le cubature e impedito 180 mila metri di cubatura contro servizi primari”. Il “verdetto” finale dell’assessore all’urbanistica Bartoloni in attesa di quello del Tar.