MARINO ELEZIONI: IN CASO DI BALLOTTAGGIO PD E PDCI FARANNO A MENO DEL CONTRIBUTO DI MARCO RAPO

di Maurizio Aversa

Marino (RM) – Questa non è una nota polemica. Non nelle intenzioni. Ma un contributo sulla politica marinese (che naturalmente non vive in Papuasia e quindi è anche sulla politica italiana). Liquidiamo subito la vicenda “credibilità”. Forse ha ragione qualche notista, oggi, sugli online, che l’unità è probabilmente una decisiva carta, visibile, di credibilità in mano agli oppositori dei lunghi anni di malgoverno della destra a Marino.

Ma c’è tempo per recuperare. Quindi l’accusa di non credibilità, oggettivamente basata su un fatto politico accaduto, può essere non accolta, motivata, ricusata, ma, comunque avvenuta. Nel senso che se in una fase, pochi mesi addietro, quasi tutte le forze politiche e le liste civiche locali hanno “accettato” la pari dignità al tavolo di Az Cit, perché giudicato superato il periodo in cui l’accadimento del voto pro-Palozzi fu manifestato.

Come è avvenuto ciò? Politicamente. Cioè? Cioè, ognuna delle forze che sedeva al tavolo ha “rinunciato” ad un pezzetto della propria analisi e della propria conclusione, perché ha intravisto un “bene maggiore e collettivo” (in questo caso erano un programma comune e una finalità di mandare via la destra da Palazzo Colonna) a cui “sacrificare” il proprio particolare. Ora, siamo in un’altra fase. Post primarie, e come si evince, post centrosinistra unito. Quindi quella salvaguardia e quella “rinuncia” di ognuno non è più attiva. Fin qui la vicenda cronachistica.

Per quanto attiene al merito, in verità, il “dato forte” di valore politico che Ciamberlano ha posto nei confronti di Rapo, non riguarda né l’episodio, né un giudizio soggettivo (legittimo, come è legittimo il giudizio politico di ogni uomo pubblico su un altro uomo pubblico). Riguarda invece una opzione, che i politicanti di piccolo cabotaggio (per chiarezza, non ritengo così nessuno dei soggetti interessati in questa nota) avrebbero perfino sconsigliato e che, invece, forte della propria volontà di dire “vino al vino”, il candidato sindaco ha voluto manifestare pubblicamente. Infatti, e questo è il punto, Ciamberlano ha detto a Rapo, nell’eventuale secondo turno di ballottaggio non ho intenzione di utilizzare il tuo apporto.

Quello dei tuoi elettori si, ma il tuo no. Si può essere dispiaciuti, si può non condividere tale presa di posizione. Ma è una scelta politica. Azzeccata? Per il percorso che mi trovo a condividere, ovviamente, spero di si, anzi, lo credo. Ma, comunque si saprà il giorno successivo delle urne. Ma ciò non può essere contestato: e neppure quella motivazione che viene addotta perché è proprio quella che era utilizzata, da molti, al tavolo, proprio nei confronti della inclusione di Az.Cit. Naturalmente, Marco Rapo, ovvero Az. Cit, possono assumere una posizione politica critica nei confronti di Pd o Pdci, nei confronti di Ciamberlano o di Aversa: è legittimo.

Ma non devono, per questo “prendere spunto” da un giudizio (che è cosa secondaria) unito ad una scelta annunciata (che è cosa primaria). Possono benissimo offrire un proprio punto di vista ed aggiornare (con giudizi secondari o meno) la propria posizione e linea politica.

Qui chiudo con una riflessione valida per un vero dibattito dibattito pubblico di merito se qualcuno vorrà organizzarlo. Si tratta di questo: la legge elettorale “dei sindaci” ha vantaggi e svantaggi. Uno degli aspetti negativi è senza dubbio la possibilità del proliferare del localismo, anche elettorale, e anche non giustificato socialmente e politicamente. Infatti, il gran numero delle liste civiche (legittime e democraticamente garantite) con lo “svincolo” alle politiche, alle idealità, al programma generale di forze nazionali, aumentano la dose di incertezza nella linearità e nella coerenza che oggi, non solo in chiave “elettorale”, ma proprio in chiave di coesione sociale, di democrazia repubblicana condivisa, viene attaccata con l’astensionismo o col voto populista. Resto convinto che se uno si pone l’obiettivo di avere meno astensione e meno voto populista, non deve “produrre” ed “offrire” più soggetti populisti e più comportamenti che scimmiottano l’antipolitica. Al contrario, vanno offerte solide basi politiche e contenuti e soggetti riconosciuti e riconoscibili. Il nuovo per il nuovo l’abbiamo già sperimentato: col berlusconismo, col leghismo, con il populismo che non si assume responsabilità di cambiamento.
 




MARINO LAZIALE: ELEZIONI SPECCHIO D'ITALIA… I CANDIDATI E L'INIZIO DELLA CONTA DEI LORO "CONTENUTI"

di Chiara Rai

Marino Laziale (RM) – Oggi ci si sposta ai Castelli Romani, nella città di Marino che sul piano delle elezioni amministrative può rappresentare uno dei tanti specchi d’Italia. In primavera si voterà il nuovo sindaco nella città castellana alle porte di Roma. Quello che si vede percorrendo la via Dei Laghi è uno scorcio dell’Italia speculista: c’è tanto di quel cemento a Marino che è molto difficile individuare delle aree verdi e, detto francamente, per un giornale come il nostro che abbraccia battaglie di salvaguardia dell’ambiente, questo scenario stride.

A Santa Maria delle Mole e dintorni ci sono innumerevoli appartamenti vuoti, diverse gru, tanti cartelli. Tutto frutto di una politica di cementificazione che non ripaga. Ma per fortuna ancora c’è il divino Amore, quello sì che è verde e non ancora sconvolto dalla colata da un milione di metri cubi di cemento che ha avuto il via libera dall'ultima giunta di Adriano Palozzi con il lasciapassare della Regione sotto la giunta di Renata Polverini.

Tutto questo tra i rumors dell’opposizione e le proteste e lo sdegno dei cittadini. Lo sdegno perché i soldi delle pensioni dei cittadini potrebbero finire per il mega progetto dell’ ”Eco Village”, cioè la colata di cui prima che con il prefisso “eco” di fronte è l’edulcorante ideale per la grossa pillola che vorrebbero far ingerire a coloro che guardano il panorama dei Castelli Romani, colline prima verdi e adesso tendenti al grigio.
Dietro la cementificazione del Divino Amore ci sarebbe un accordo – quadro con una società di Parnasi. Secondo "Il Fatto quotidiano", l’Inps cederebbe al costruttore il palazzo affittato alla Provincia del valore di 70 milioni di euro. Ma anche una quota delle nuove azioni Ecovillage per Parsitalia più 26 milioni da pagare cash, 18 dei quali in favore di Banca Imi del gruppo Intesa San Paolo, la banca che finanzia il progetto.

Adesso dopo due giunte di centrodestra si torna al voto. E la squadra dell’ex sindaco Adriano Palozzi (Nuova Coalizione dei Moderati, il cartello politico formato da Forza Italia, Udc, Nuovo Centrodestra, Api, Idee Nuove, Costruiamo il decentramento, Uniti per Marino, Movimento Aurora, Realtà Nuova Marino, Lista Fabio Silvagni Sindaco) si è riunita sotto il segno di Fabio Silvagni, lasciando abortire la ventata di freschezza ma forse scomodità che avrebbe portato l’attuale assessore alla Cultura Arianna Esposito.

Quest’ultima ha sostituito Otello Bocci che nell’ultimo periodo non ha brillato per trasparenza e affidabilità: Chi non ricorda che l’assessorato di Bocci firmò un finanziamento di 5 mila euro all’associazione Bacco Jazz Festival ma tenne mai fede a quanto scritto e firmato lasciando i musicisti e l’organizzazione senza un euro? [ Articolo del 10/05/2013 MARINO: SITO AGGIORNATO E BENSERVITO A OTELLO BOCCI ] Si è finiti poi in Tribunale e il giudice di Pace di Albano ha intimato al Comune il pagamento ma l’ente ha pensato bene di presentare ricorso in appello. Insomma soldi ancora non se ne vedono ma forse se quest’associazione avesse avuto un altro appeal e altre aderenze sarebbe stato liquidato in un batter di ciglia. Marino specchio d’Italia.

Dicevamo che se vince il centrodestra si continua con la linea finora perseguita, cioè con il panorama di cui sopra.

Il Pd sembra brancolare alla ricerca del candidato perfetto ma per ora pare non esserci nulla all’orizzonte. La composizione della coalizione nascente di centrosinistra ampio (Pd, Sel, Pdci, Psi, Idv, Lista Onorati, Azione Cittadina, Assoc. Riformismo Avanti!, Unire la Società alla Politica, Comitato cittadino S.Maria delle Mole) è intenzionata, almeno fino ai prossimi giorni, a cercare di individuare una candidatura unitaria anche senza ricorrere alle primarie. Verosimilmente però, si giungerà alla adozione delle primarie perché alcuni protagonisti politici delle forze in campo, o in rappresentanza di parti delle forze in campo, sono potenziali candidati.

Così è per Emanuele Ciamberlano, capogruppo uscente Pd, sostenuto da una parte del Pd di Marino centro. Ciamberlano, da candidato “sostenuto ufficialmente dal Pd” nelle primarie della precedente consultazione amministrativa fu sconfitto.

E anche per Aldo Anellucci, presidente uscente della Banca San Barnaba di Marino, uscito sconfitto dalla battaglia per la presidenza della Banca, ed ora candidato sostenuto dal Pd astorriano (anche come candidato unitario a disposizione di tutti, ma non accettato) nelle eventuali primarie.

Poi c’è Marco Rapo, con il quale è intercorso con il giornale un puntuto dialogo: Rapo non ama essere presente sulla stampa, diciamo che si risente subito per qualsiasi critica venga avanzata. Rapo appare parzialmente favorevole nel sostenere Anellucci, egli stesso con Azione Cittadina, si pone a disposizione del Pd per essere sostenuto nelle primarie. [ Articolo del 30/07/2013 MARINO: COTTIMO PER POCHI INTIMI  – Articolo del 31/07/2013 MARCO RAPO: "L’OSSERVATORE LAZIALE, PRATICAMENTE MI ACCUSA DI REATO, EVIDENTEMENTE INSIEME ALL’ATTUALE AMMINISTRAZIONE. VEDIAMO COME PERCHÉ O PER CHI".Articolo del 31/07/2013 MARINO, CONSIDERAZIONI DEL DIRETTORE CHIARA RAI ALLA NOTA DEL CONSIGLIERE MARCO RAPO ]

Non manca anche la figura di Sergio Ambrogiani, consigliere uscente del Pd, che in caso di primarie ambisce a misurare il proprio consenso per la battaglia del consenso.

Sempre dal Pd, Eleonora Di Giulio, già sostenitrice di Rosa Perrone, è la candidatura di una parte del Pd delle frazioni per le primarie.

Ancora dalle frazioni, viene la candidatura, del leader del Comitato Cittadino, Alessandro Lioi.

Mentre, col sostegno di Idv e Onorati, potrebbe consolidarsi la candidatura del segretario Idv Marco Comandini. Ex amministratore della Mutiservizi nel 2006 – 2007. Coordinatore di centrosinistra da un anno e mezzo. Comandini è presente a Marino sui temi di carattere ambientale, soprattutto sulla problematica dei rifiuti. Insomma cittadino tra i cittadini sostenitore della qualità della vita attraverso una politica di salvaguardia.

Detto ciò, ci sono anche Sel e Pdci, che eventualmente accederanno alle primarie per “ancorare a sinistra” la coalizione e continuare a portare avanti la battaglia dello “stop cemento”.

Ci sono alternativamente le forti candidature politiche di Mirko Laurenti o di Maurizio Aversa. Il sostegno alla candidatura a sinistra verrebbe da buona fetta dell’associazionismo marinese; da buona parte del Pd di base; dalla sinistra non rappresentata in coalizione, da ambienti degli elettori che fecero il successo, la volta precedente delle amministrative, del consigliere Adolfo Tammaro; da molta parte, trasversale nel centrodestra e nel centrosinistra, che vogliono buttare a mare la politica del cemento mangia suolo e speculativo, per sostituirlo con una robusta attività edilizia fatta di recupero, ristrutturazione, riqualificazione, rigenerazione dell’esistente (come è nelle corde della politica urbanistica scelta da Nicola Zingaretti per la campagna elettorale che ha sostenuto ai Castelli Romani; confermata dal commissariamento del Parco dei Castelli romani con un uomo dallo stesso spessore qualitativo: Sandro Caracci).

Adesso L’osservatore d’Italia monitorerà le battaglie di contenuto e darà spazio alla sostanza più che l’apparenza e soprattutto alla lealtà e bontà delle promesse che gli aspiranti sindaci faranno ai cittadini.

In questi primi giorni dell’anno, a proposito di contenuti, evidenziamo la presa di posizione di Pdci-Sel (sostenuti da molti nella coalizione) per imporre subito un intervento attivo “politico-amministrativo” da parte del presidente della Regione Lazio Zingaretti, “la Regione Lazio – si legge in una nota della coalizione – che sin dall’insediamento della giunta Zingaretti ha mostrato attenzione e sensibilità verso scelte di tutela del territorio e ripristino della “legalità”, deve proseguire su quella strada fermando definitivamente i progetti speculativi nel marinese. In particolare per quel che riguarda l’area cosiddetta del “Divino Amore”, ci aspettiamo che il Presidente Zingaretti prosegua ancor più decisamente verso la revoca di tutti quegli atti che su quelle aree ha indebitamente varato la Polverini e la sua Giunta, quando già era ampiamente esaurito il mandato di governo Regionale. Ci aspettiamo che Zingaretti, così come fatto sin qui, sottolinei con decisione la necessità di cambiare passo e ristabilire, anche a Marino, la legalità e il rispetto delle norme urbanistiche tese alla difesa e alla tutela della vivibilità e del territorio. E’ chiaro che solo così facendo si potrà dare seguito ai già tanti buoni propositi mostrati: dai pronunciamenti pre e post campagna elettorale dello stesso Nicola Zingaretti e della sua maggioranza, alle prese di posizione pubbliche di dirigenti del Centrosinistra locale, regionale e addirittura nazionale, e fino alla mozione già depositata in Consiglio regionale da alcuni consiglieri del più rappresentativo partito della maggioranza che sostiene Zingaretti e che va in modo inequivocabile verso quella direzione. E’ chiaro che solo così facendo potremo dire di aver dato una prima visibile sterzata verso quel cambiamento così necessario a Marino, dopo otto anni di devastante Governo delle Destre”.




MARCO RAPO: "L’OSSERVATORE LAZIALE, PRATICAMENTE MI ACCUSA DI REATO, EVIDENTEMENTE INSIEME ALL’ATTUALE AMMINISTRAZIONE. VEDIAMO COME PERCHÉ O PER CHI".

Redazione

Marino (RM) – Ai sensi dell'art. 8 della legge sulla stampa 47/1948 riceviamo e pubblichiamo

 

La notizia è la seguente: “Appalti Pubblici, Marino: Cottimo per pochi intimi, Fabrizio Rapo si è infatti aggiudicato l’appalto con la Cogema Costruzioni Srl per 417 mila e rotti euro.” L’articolo è di Chiara Rai.

La pubblicazione è di quelle belle pesanti e la notizia è talmente grave che per essere seria dovrebbe essere accompagnata da denunzia alle Autorità competenti per la punizione dei colpevoli, altrimenti va ascritta di diritto nell’alveo della stampa più bieca come è questa che ha voluto colpirmi.

Ora, poiché io rispondo del mio operato di fronte ai cittadini (perché, io, nei Tribunali ci vado da legale e perché prima del Giudizio supremo ho ancora un bel po’ da fare nel mio modesto tentativo di ammodernare, intanto, il paese in cui vivo), affido questa mia replica alla rete, ossia al mezzo più democratico e visibile che oggi esista.

Voglio quindi dare ancora maggiore eco alla “notizia del giorno” e quindi soddisfazione al redattore, ma i cittadini devono sapere quello che penso al riguardo.

La prima perla giornalistica è la seguente: “Ma qui oltre il cottimo, indovina chi viene a cena? Niente meno che i ‘Rapo’. Ma ben due ‘Rapo’ perché uno sarebbe stato troppo ‘normale’”. 

Noterete che una testata giornalistica che scrive “i Rapo”, oltre ad essere diffamatoria, non può che attirarsi il giudizio di essere ridicola perché “i Rapo” a Marino sono una famiglia onesta che vive dei propri lavori. 

Ma chi sono poi “i Rapo”? Siamo io e mio fratello Fabrizio? Oppure siamo tutti e tre i fratelli più il padre, il capo famigghia? Una testata giornalistica seria dopo aver detto “i Rapo” dovrebbe spiegare, altrimenti quel giornale è la zavorra di questa società. 

Detto ciò, siccome la mia famiglia la conosco bene, lo spiego io chi è: mio fratello Fabrizio è l’amministratore della società, mio fratello Luca è ancora troppo giovane per prestare la giusta attenzione a certo giornalismo locale, mio padre è colui che è stato più volte Consigliere comunale a Marino, Assessore all’Urbanistica, Presidente del Consiglio, L’UNICO VOTO CONTRARIO AL P.R.G. DI MARINO; poi ci sono io che ricopro la carica di Consigliere comunale di opposizione da 7 anni. Dunque, altro che “cena”, io non conosco il metabolismo della giornalista né il suo appetito ma qui, come si dice, “non c’è trippa per gatti”.

Poi l’articolo in questione viene alla notizia, al fatto: “con i fondi (P.L.U.S.) 2007/2013 il Comune ha inteso recuperare la sala del teatro di Villa Desideri per un importo pari a  430.550,00 euro soggetti a ribasso d’asta oltre oneri per la sicurezza di Euro 19.450,00 per un totale di Euro 450.000,00. E fin qui tutto nulla di particolare, se non fosse che nonostante non abbia proceduto alla pubblicazione del bando di gara ma abbia operato mediante procedura negoziata, siano state invitate 5 societa’: Una di Campagnano, due di Roma, una di Marino e l’ultima di Ciampino (quest’ultima fino a poco tempo fa sita allo stesso indirizzo dell’altra “marinese”). Le società di Marino e di Ciampino risultano amministrate da Rapo Abbondio e l’altra da Rapo Fabrizio, quest’ultimo è il figlio di Abbondio Rapo e fratello del consigliere di opposizione Marco Rapo. Non stupisce dunque che oltre ad aver partecipato la famiglia Rapo, abbia vinto Fabrizio Rapo. Si è infatti aggiudicato l’appalto con la Cogema Costruzioni Srl per 417 mila e rotti euro. Ci si chiede perché non siano state invitate le ditte locali per permettere che l’economia locale ne benefici e perché le uniche due ditte di Marino facciano riferimento all’unica famiglia dei Rapo. Coincidenze?”.

Dunque il giornale si chiede se siano coincidenze, ma a chi lo chiede? E soprattutto, cosa si prefigge? Perché se si prefigge il rispetto della legalità, allora siamo tutti d’accordo: il giornale, la giornalista, io, mio padre, i miei fratelli e forse – ma devo chiedere – anche mia madre. Come mai la pubblicazione in questione non dice quante volte l’impresa de “i Rapo” ha partecipato ai bandi di gara nel nostro Comune senza aggiudicarsi l’appalto? O forse è un reato tentare di lavorare rischiando del proprio per vivere meglio che sia possibile (cosa che io auguro, auspico e mi adopererò affinché nel nostro paese riguardi tutti)? Se la signora Rai si cimenta nel giornalismo d’inchiesta, lo faccia documentandosi o denunziando, come per esempio fà Marco Travaglio, altrimenti è solo il compitino assegnato, questo si per mettere insieme ma non meritatamente la cena.

Insomma, da notare sempre l’obiettivo del giornale, quello cioè di trattare la questione non oggettivamente ma come la questione de “i Rapo”. Poi però in Tribunale mi spiegherà perché “i Rapo”, se, cioè, il plurale sia quello dell’allusione alle cosche mafiose (i Riina, i Provenzano, ecc.), oppure se è quello delle famiglie note al mondo come i reali d’inghilterra o i più famosi Forrester di Beautifull. Comunque, tanto gli uni quanto gli altri, riferimenti diffamatori sicuramente per me e per mio fratello Fabrizio, privato cittadino. 

Poi l’articolo in esame viene ad un altro aspetto: “Per chi volesse darne una lettura politica, probabilmente griderebbe subito all’inciucio tra maggioranza e opposizione. Opposizione? Oppure si fa la guerra per fare l’amore? E poi non dimentichiamoci che l’anno prossimo i marinesi torneranno alle urne e allora chissà quali saranno le dinamiche? Chi si candiderà con chi e chi farà davvero la parte dell’opposizione.”. 

Ecco, la giornalista, trattato con maggior dedizione il lato “mangereccio”, viene finalmente alla politica e che politica! Qui l’Osservatrice parla di guerra, amore e inciucio, insomma passa dalla “panza” ai piani alti, però sempre ad effetto e a sensazione perché di notizia non c’è nulla: ma quale guerra, amore e inciucio? Se sono 7 anni che faccio opposizione! La smonti, visto che i risultati raggiunti iniziano ad infastidire qualcuno. Sono più chiaro, tante volte non dovesse capire, gentile Chiara: dove è che il sottoscritto non ha fatto opposizione? Chi è che l’ha fatta? Come? Mi scriva se “i Rapo siano mai stati destinatari di un qualche mutamento di destinazione urbanistica, o forse vuol ritenere e trasmettere che l’attività economica finalizzata al guadagno e costituzionalmente garantita debba però essere preclusa a “i Rapo”? E poi scriva anche i colpevoli di eventuali condotte fraudolente, sempre perché “i Rapo” operano all’interno della legge alla quale soggiacciono anche editori, direttori e giornalisti; sicché è normale ed auspicabile che una procedura irregolare deve essere invalidata. Me lo scriva nella rituale rettifica al diffamante articolo che Le chiedo intanto qui informalmente per intero e con la stessa collocazione della notizia, anticipato che saranno presentate querele per i fatti lesivi sopra solo anticipati in forma giornalistica. Grazie tante. 

Marco Rapo"




MARINO, CONSIDERAZIONI DEL DIRETTORE CHIARA RAI ALLA NOTA DEL CONSIGLIERE MARCO RAPO

Chiara Rai

Marino (RM) – Salve, come può notare signor Marco Rapo, le ho pubblicato tutte le sue parole colorite e diffamatorie nei miei riguardi e nei riguardi della testata di cui sono direttore responsabile. ( Articolo del 31/07/2013  ( Articolo del 30/07/2013 MARINO, EDIFICAZIONE PARCO APPIA ANTICA: L'ULTIMO "REGALO"… (SI SPERA) DELLA POLVERINI

MARINO, DIVINO AMORE: POLVERINI RILASCIA PARERE FAVOREVOLE ALL'EDIFICAZIONE

MARINO, SPOSTAMENTO A CIAMPINO DEL CONSULTORIO. RIVOLUZIONE CIVILE: "SINDACO TROPPO IMPEGNATO PER INTERESSARSI AI PROBLEMI DELLA CITTA' "

MARINO OSPEDALE SAN GIUSEPPE: SINDACO PALOZZI ASSENTE ALL'INCONTRO CON IL COMMISSARIO DELLA ASL RMH

LAZIO, ALTRE NOMINE ASL. PER LA DIMISSIONARIA RENATA: ARRIVA UN ALTRO BONUS PER ADRIANO PALOZZI

MARINO, DIVINO AMORE: “PALOZZI CONFERMA IL PROGETTO EDIFICATORIO AL DIVINO AMORE.

MARINO, OSPEDALE. DOPO LE PROMESSE ELETTORALI DELLA POLVERINI E DI PALOZZI: IL COLLASSO

MARINO TASSE, IL PD: "STANGATA SENZA PRECEDENTI"

MARINO: COTTIMO PER POCHI INTIMI

Chiara Rai

Marino (RM) – Ci risiamo con l’affidamento a cottimo e in via urgente per l’appalto dei lavori per cui il Comune di Marino è maestro.

Ma qui oltre il cottimo, indovina chi viene a cena? Niente meno che i “Rapo”. Ma ben due “Rapo” perché uno sarebbe stato troppo “normale”.

Veniamo al fatto: con i fondi (P.L.U.S.) 2007/2013 il Comune ha inteso recuperare la sala del teatro di Villa Desideri per un importo pari a  430.550,00 euro soggetti a ribasso d’asta oltre oneri per la sicurezza di Euro 19.450,00 per un totale di Euro 450.000,00. E fin qui tutto nulla di particolare, se non fosse che nonostante non abbia proceduto alla pubblicazione del bando di gara ma abbia operato  mediante procedura negoziata, siano state invitate 5 societa’: Una di Campagnano, due di Roma, una di Marino e l’ultima di Ciampino (quest’ultima fino a poco tempo fa sita allo stesso indirizzo dell’altra “marinese”). Le società di Marino e di Ciampino risultano  amministrate da Rapo Abbondio e l’altra da Rapo Fabrizio, quest’ultimo è il figlio di Abbondio Rapo e fratello del consigliere di opposizione Marco Rapo.

Non stupisce dunque che oltre ad aver partecipato la famiglia Rapo, abbia vinto Fabrizio Rapo. Si è infatti aggiudicato l’appalto con la Cogema Costruzioni Srl per 417 mila e rotti euro. 

Ci si chiede perché non siano state invitate le ditte locali per permettere che l’economia locale ne benefici e perché le uniche due ditte di Marino facciano riferimento all’unica famiglia dei Rapo. Coincidenze?

Per chi volesse darne una lettura politica, probabilmente griderebbe subito all’inciucio tra maggioranza e opposizione. Opposizione? Oppure si fa la guerra per fare l’amore?

E poi non dimentichiamoci che l’anno prossimo i marinesi torneranno alle urne e allora chissà quali saranno le dinamiche? Chi si candiderà con chi e chi farà davvero la parte dell’opposizione.