Contratto di Governo: buono l’inizio, ora si attende la legge di stabilità

È dal 1 giugno scorso, giorno dell’insediamento a Palazzo Chigi, che il nuovo governo a matrice gialloverde, se non ha ancora potuto risolvere le questioni principali che figurano nel “contratto”, ha quantomeno ordinato le carte programmatiche della prossima legislatura. Mentre vengono rimandate a settembre alcune pratiche fondamentali tra cui la nomina del presidente della tv pubblica, dopo il caso Foa. Ma il momento che decreterà la stabilità del governo è la manovra economica d’autunno. Se l’inamovibile Tria deciderà di assentire alle richieste dei vice premier Di Maio e Salvini, entrerà inevitabilmente in rotta di collisione con l’establishment europeo: le agenzie di rating americane, prima fra tutte Moody’s, hanno iniziato a far agitare i mercati dei titoli italiani.

Il volto rassicurante del governo populista

Nel quadro di questi due mesi di governo Giuseppe Conte, outsider della politica, si ritrova ad essere il volto rassicurante del governo populista. Caldo di un consenso popolare elevato e costante, in un primo momento, si è tenuto a debita distanza dalla scena pubblica per “studiare”. I suoi primi interventi figurano con i parenti stranieri: G7 in Canada, incontri a Bruxelles, vertici Nato e dialogo con Trump di cui condivide la volontà di far rientrare la Russia nel gruppo degli Otto. Nelle ultime ore, a seguito della tempesta sullo sbarco della Diciotti, utilizza toni duri con la Commissione Europea alla quale, appena a giugno, aveva strappato l’assunto che “chi sbarca in Italia, sbarca in Europa”. Sembra non bastare. Alcuni, forse a buon titolo, vorrebbero che il nuovo premier usasse il pugno duro almeno con le intemperanze verbali e non del leader leghista. Ieri sera Conte si trovava alla commemorazione in memoria del terremoto del 24 agosto 2016 ad Arquata del Tronto. Proprio la visita ai terremotati di Amatrice, come gesto simbolico, aveva segnato la sua prima uscita pubblica.

Luigi Di Maio e il dicastero più scomodo

Ma dopo l’abolizione dell’articolo 18 e di tutte quelle iniziative renziane contro la stabilizzazione del lavoro, Luigi Di Maio è, sicuramente, a capo del dicastero più scomodo e per certi versi impegnativo: molti i precari e disoccupati che confidano in questo nuovo Ministero dello Sviluppo Economico e del Lavoro. Tra un attraversamento da via Veneto a via Molise, Di Maio ha elaborato il primo decreto del nuovo governo, il Decreto Dignità che intacca il Jobs Act e si presenta come un provvedimento di sinistra che in Italia mancava da anni. Secondo lo stesso ministro è l’inizio di una più organica revisione delle norme che regolano il lavoro. Comunque i risultati, se arriveranno, si vedranno tra qualche mese. Sicuramente Di Maio ha giocato male la mossa mediatica degli ottantamila disoccupati e il susseguente scontro con Tito Boeri dell’Inps. Soffre la veemenza del gemello verde, come dimostra anche l’ultima dichiarazione di ritirare la previsione di 20 miliardi da consegnare all’Unione Europea qualora non si arrivasse ad una soluzione sugli sbarchi. Grimaldello delle popolarità in Puglia è il dossier Ilva. Il suo ex Calenda si stava muovendo senza riscuotere eccessivi entusiasmi. Ora, invece, si è passati alla revisione della gara dall’Anac e dall’Avvocatura di Stato, cui responsi ufficiali saranno noti il 7 settembe, e il miglioramento del piano ambientale da parte di Mittal.

Matteo Salvini, l’uomo mediaticamente più forte del governo

Nello stesso Sud imperversa lo scontro sui migranti che viene gestito dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, uomo mediaticamente più forte del governo anche se contribuisce in maniera ossessiva all’imbarbarimento del dibattito politico. Un merito è quello di aver alzato la voce per quanto riguarda la gestione delle politiche migratorie, anche se in Europa manda poi Conte e Milanesi. Le statistiche sull’immigrazione ripropongono i successi del suo predecessore Minniti, ma registrano più morti in mare. Lo stesso Salvini propone di tagliare i fondi per l’accoglienza, un provvedimento che trova molti sostenitori, soprattutto al Nord dove i suoi elettori attendono con ansia il Decreto Sicurezza che arriverà solo a settembre. Rimanendo sul tema dell’immigrazione, il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, se ne sta occupando nei sui cavilli più tecnici. Al fianco del premier Conte, ha ottenuto il riconoscimento della responsabilità condivisa sui migranti a fine giugno e il ricollocamento pratico di 450 migranti.

Danilo Toninelli e le infrastrutture

Mentre totalmente oscurato da Matteo Salvini, il ministro delle Infrastrutture Toninelli, cede sul famoso caso della chiusura dei porti alle Ong promossa dal vertice degli Interni e sui toni utilizzati per i migranti sulla Vos Thalassa. Per quanto riguarda le grandi opere, care al Pd, Fi, ma anche alla Lega, come la Tav si è iniziato lo studio dei costi e dei benefici. Toninelli si è mosso con fermezza per arrivare all’interruzione della fusione Anas-Fs e nella gestione del disastro del ponte Morandi di Genova: stamane ha rimosso Ferrazza, presidente dell’organo tecnico che deve indagare sul crollo e che aveva firmato una relazione che parlava dell’usura dei tiranti.

Il governo gialloverde si regge però sulla Legge di Stabilità del prossimo autunno, di cui saranno protagonisti Milanesi e il ministro dell’economia Tria. Quest’ultimo molto vicino al partito di Mattarella e all’Eurozona dovrà decidere se assicurare tutte le manovre economiche che permetteranno di trasformare il contratto di governo in realtà legislativa.

Gianpaolo Plini




LA MANOVRA È LEGGE

Redazione

La manovra 2016 è legge. L'Aula del Senato ha approvato il ddl bilancio con 154 voti favorevoli e 9 voti contrari. Il via libera alla fiducia era arrivato poco prima.

Sud, pensioni, sicurezza e famiglia. Sono i capitoli piu' corposi della legge di stabilità. Queste le principali misure del provvedimento: vengono rimossi i previsti aumenti dell'Iva e delle accise che sarebbero dovuti scattare all'inizio del 2016 (16,8 miliardi, circa 1 punto percentuale del PIL).

TASI E IMU – si abolisce la Tasi sugli immobili residenziali adibiti ad abitazione principale (ad esclusione degli immobili di particolare pregio, ville e castelli), che interessano circa l'80 per cento dei nuclei familiari. Lo sgravio fiscale complessivo ammonta a circa 3,5 miliardi. Si elimina l'Imu sui terreni agricoli (405 milioni) e sui macchinari d'impresa cosiddetti 'imbullonati' (sgravio di 530 milioni). La Tasi viene abolita anche per gli inquilini che detengono un immobile adibito a prima casa. Sugli immobili locati a canone concordato i proprietari verseranno Imu e Tasi ridotta del 75%. I Comuni saranno interamente compensati dallo Stato per la conseguente perdita di gettito.IRAP – dal 2016 viene azzerata per i settori dell'agricoltura e della pesca.

ACCERTAMENTI FISCALI – sono allungati di un anno i termini per l'accertamento dell'Iva e delle imposte sui redditi. Si passa quindi dal 31 dicembre del quarto anno al 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui e' stata presentata la dichiarazione contestata. Nel caso di dichiarazione Iva nulla i termini per l'accertamento diventano gli stessi di quelli gia' previsti per la mancata dichiarazione: l'accertamento puo' essere effettuato fino all'ottavo anno successivo. Viene abolita la norma che raddoppia i termini per l'accertamento dell'iva e delle imposte dirette nel caso in cui la violazione comporti l'obbligo di denuncia per reato tributario.

EDILIZIA – per favorire il rilancio del settore delle costruzioni, vengono prorogate le agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni immobiliari (detrazione del 50%) e finalizzate al risparmio energetico (65%). Nella stessa direzione si muove la possibilita' concessa ai Comuni di utilizzare una parte degli avanzi di cassa per effettuare investimenti in deroga alla regola che impone loro il pareggio del bilancio. Nel complesso, si delinea un insieme di interventi che, congiuntamente all'azione di accelerazione dei tempi di realizzazione delle infrastrutture e dei progetti cofinanziati, dovrebbe porre termine alla stagnazione che da vari anni caratterizza il settore delle costruzioni.

INVESTIMENTI PRIVATI – si introduce il cosiddetto 'superammortamento', ossia una maggiorazione del 40 per cento del costo fiscalmente riconosciuto per l'acquisizione (dal 15 ottobre 2015 al 31 dicembre 2016) di nuovi beni strumentali, in modo da consentire l'imputazione al periodo d'imposta di quote di ammortamento e canoni di locazione finanziaria piu' elevati. Questa misura, immediatamente attiva e di semplice applicazione e' direttamente mirata ad incentivare le imprese a crescere ed investire per il futuro.SUD – il Governo ritiene che nel Mezzogiorno sia necessario migliorare l'implementazione delle politiche nazionali. In questo quadro, analogamente alla misura del Superammortamento valida sull'intero territorio nazionali, si introducono benefici fiscali aggiuntivi nella forma di un credito d'imposta per l'acquisto di nuovi beni strumentali destinati a strutture produttive nelle regioni del Mezzogiorno (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo) dal primo gennaio 2016 fino al 31 dicembre 2019. La misura dell'agevolazione e' differenziata in relazione alle dimensioni aziendali: 20 per cento per le piccole imprese, 15 per cento per le medie imprese, 10 per cento per le grandi imprese. Il tetto massimo per ciascun progetto di investimento agevolabile e' di 1,5 milioni di euro per le piccole imprese, di 5 milioni per le medie imprese e di 15 milioni per le grandi imprese. La norma vale 617 milioni di euro per ciascuno degli anni 2016, 2017, 2018 e 2019. Sara' un provvedimento attuativo dell'Agenzia delle Entrate a definire le modalita' di richiesta del credito da parte dei soggetti interessati. A favore del Mezzogiorno sono anche le misure della Legge di Stabilita' volte a superare il patto di stabilita' interno e a attivare meccanismi di gestione del bilancio che consentono di disporre complessivamente di risorse pari a 11 miliardi per investimenti pubblici, di cui piu' di 7 per il Sud. Sono poi previsti specifici interventi per la Terra dei Fuochi e l'area di Bagnoli.

AVVIAMENTO ATTIVITA' – si stabiliscono incentivi alle aggregazioni aziendali per favorire la crescita della dimensione delle imprese, consentendo ai contribuenti di ridurre il periodo di ammortamento previsto per l'avviamento e i marchi d'impresa da 10 a 5 quote.