Papa Francesco a Malta: “Sul tavolo il piano per il viaggio a Kiev”

“Sì, è sul tavolo”: così Papa Francesco ha risposto ai giornalisti sul volo verso Malta che gli chiedevano se ha preso in considerazione l’invito ad andare a Kiev.

Il Papa pensa alla guerra in Ucraina e invoca “una misura umana davanti all’aggressività infantile e distruttiva che ci minaccia, di fronte al rischio di una guerra fredda allargata che può soffocare la vita di interi popoli e generazioni”.

Parlando a Malta, il Papa cita Giorgio La Pira, che parlava di “infantilismo dell’umanità”: “Quell’infantilismo purtroppo non è sparito”.

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Papa Francesco a Malta: ‘Il piano per il viaggio a Kiev è sul tavolo’
Il rischio di guerra fredda soffoca i popoli . C’è infantilismo in seduzioni autocrazia e imperialismi’

© EPAFOTO
Redazione ANSA
02 April 202214:21NEWS

“Sì, è sul tavolo”: così Papa Francesco ha risposto ai giornalisti sul volo verso Malta che gli chiedevano se ha preso in considerazione l’invito ad andare a Kiev.

Il Papa pensa alla guerra in Ucraina e invoca “una misura umana davanti all’aggressività infantile e distruttiva che ci minaccia, di fronte al rischio di una guerra fredda allargata che può soffocare la vita di interi popoli e generazioni”.

Parlando a Malta, il Papa cita Giorgio La Pira, che parlava di “infantilismo dell’umanità”: “Quell’infantilismo purtroppo non è sparito.

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Riemerge prepotentemente nelle seduzioni dell’autocrazia, dei nuovi imperialismi, nell’aggressività diffusa, nell’incapacità di gettare ponti e di partire dai più poveri”.

“Il Mediterraneo ha bisogno di corresponsabilità europea per diventare nuovamente teatro di solidarietà e non essere l’avamposto di un tragico naufragio di civiltà”. Lo ha detto il Papa ringraziando Malta per la sua accoglienza ai migranti. Il Papa richiama l’Europa perché “non possono alcuni Paesi sobbarcarsi l’intero problema nell’indifferenza di altri! E non possono Paesi civili sancire per il proprio interesse torbidi accordi con malviventi che schiavizzano le persone”.
“Il Mare Nostrum non può diventare il cimitero più grande dell’Europa”, ha aggiunto. Papa Francesco lancia un appello: “Aiutiamoci a non vedere il migrante come una minaccia e a non cedere alla tentazione di innalzare ponti levatoi e di erigere muri. L’altro non è un virus da cui difendersi ma una persona da accogliere”. Occorre dunque superare, nei confronti delle persone che attraversano il Mediterraneo “in cerca di salvezza”, “superare “il timore e la narrazione dell’invasione” e smetter di considerare come “obiettivo primario” “la tutela ad ogni costo della propria sicurezza”.




Malta, omicidio Caruana Galizia: è la resa dei conti

LA VALLETTA, 30 NOV – E’ scattata l’ora della resa dei conti, a Malta. Mentre il premier Joseph Muscat dovrebbe lasciare al più tardi il 18 gennaio, per l’imprenditore Yorgen Fenech è arrivata l’incriminazione formale per l’omicidio della giornalista Daphne Caruana Galizia. Sono tre i principali capi di accusa che la polizia maltese ha contestato formalmente davanti al Tribunale della Valletta all’ imprenditore Yorgen Fenech per l’omicidio di Daphne Caruana Galizia: cospirazione per commettere un assassinio da lui organizzato e finanziato, complicità nell’omicidio materiale, complicità nell’acquisto degli esplosivi. L’udienza si è conclusa in appena 20 minuti.
L’imprenditore, arrivato sotto la scorta di otto poliziotti, è uscito dal retro a bordo di un camioncino della polizia, dopo essersi dichiarato non colpevole.

Fenech, tuttavia, vuole ottenere la grazia presidenziale in cambio di informazioni sul crimine. Avrebbe detto agli investigatori di avere informazioni incriminanti sull’ex capo di gabinetto del primo ministro, Keith Schembri agli arresti, e ha anche affermato che Schembri gli stava trasmettendo messaggi mentre era in custodia lo scorso fine settimana, attraverso un medico che conosce entrambi gli uomini. Anche il medico, Adrian Vella, è in arresto. Ieri oltre a Schembri si è dimesso il ministro del Turismo Konrad Mizzi, mentre il ministro dell’Economia Chris Cardona di è “sospeso” dalle funzioni.




Migranti dirottano mercantile nel porto di Malta: tre uomini scesi in manette

Il mercantile dirottato dai migranti è nel porto a Malta dopo che il controllo della nave è stato restituito al capitano dalle forze armate. Le forze armate maltesi hanno preso il controllo del mercantile dirottato dai migranti, ora in rotta verso il porto maltese con a bordo tutti i passeggeri e l’equipaggio. 

Le autorità maltesi, riferisce il Times of Malta, hanno stabilito un contatto con il capitano della nave quando si trovava a circa 30 miglia nautiche di distanza. Il capitano, ha detto l’esercito, ha ripetutamente affermato di non avere il controllo della nave e che lui e il suo equipaggio sono stati costretti e minacciati da un certo numero di migranti a procedere verso Malta. Un gruppo di unità operative speciali, supportato da motovedette e un elicottero, è stato inviato a bordo e ha messo in sicurezza la nave, riconsegnandone il controllo al capitano. La nave, il suo equipaggio e tutti i migranti sono ora scortati a Malta per essere consegnati alla polizia per le indagini.

Alle 9.30 sono cominciate le operazioni di sbarco. Il primo ad essere sbarcato è stato un bimbo di pochissimi mesi in braccio ad una donna. Secondo le informazioni ottenute a bordo ci sarebbero 19 donne e 12 bambini. I migranti che stanno sbarcando vengono accompagnati a bordo dei furgoni della polizia che li porteranno all’ Initial Reception center a Marsa, la cittadina portuale di Malta.

Almeno tre uomini sono stati fatti sbarcare dal mercantile turco con i polsi legati da fascette di plastica e sono stati caricati nella parte posteriore e senza finestrini di un furgone grigio della polizia maltese. La maggior parte delle persone sbarcate dalla nave dirottata scende invece liberamente e sale a bordo di piccoli bus delle forze dell’ordine. Le operazioni procedono a rilento e con molta calma sotto l’occhio delle forze speciali maltesi a bordo della nave dove è arrivato anche il ministro degli Interni maltese Michael Farrugia.

Salvini, bene intervento militare Malta – “Bene l’intervento militare di Malta”. Lo dice il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini dopo l’approdo nel porto di La Valletta del mercantile dirottato dai migranti che non volevano tornare in Libia. “L’immigrazione – aggiunge Salvini – è gestita da criminali e va bloccata con ogni mezzo lecito necessario”. 




Incontro segreto Salvini – Macron: la nave Lifeline andrà a Malta

Un incontro segreto, lunedì sera alla Casina Valadier di Roma, tra il premier Conte e il presidente francese Macron sblocca il caso della Lifeline. La nave della ong andrà a Malta, annuncia il capo dello governo italiano, e ‘una quota’ dei 234 migranti a bordo sarà accolta in Italia, il resto in altri 6 Paesi Ue. Ma 4 sono pronti, altri 3 valutano. Per questo La Valletta ora frena. Lifeline: ‘Ci vietano ancora l’ingresso’. Il comandante della Guardia Costiera all’ANSA: ‘Risponderemo sempre agli sos’. A sorpresa il faccia a faccia di lunedì, mentre continuano gli attacchi di Salvini e Di Maio all’inquilino dell’Eliseo. ‘Conte ha chiesto di vedermi, incontro proficuo. ‘Non c’è crisi crisi sui migranti in Italia, sbarchi diminuiti’, dice Macron. L’Ue prepara il Consiglio di giovedì e venerdì. Sanchez dalla Merkel, si consolida l’asse Berlino-Parigi-Madrid.

Lifeline, Malta ci vieta ancora l’ingresso – “Abbiamo ricevuto un messaggio da Malta alle 18: dice che non ci è permesso di entrare nelle acque territoriali”. Lo sostiene Lifeline in un tweet, aggiungendo di non essere quindi in grado di “confermare ciò che è stato diffuso dai media finora”.

Macron, colloquio proficuo con Conte sui migranti – “Sono stato sollecitato dopo il nostro incontro di domenica dal presidente Conte. I nostri protocolli si sono messi in contatto e si è convenuto che un incontro riservato fosse rispettoso nei confronti del Vaticano” presso cui era la visita ufficiale. E’ stato uno scambio privato, per questo non era in agenda”. Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron in una conferenza stampa a Roma rispondendo a una domanda sull’incontro con il premier italiano.

Con il premier italiano Giuseppe Conte “ci siamo confrontati su questioni di attualità, eurozona e migranti. Non abbiamo parlato di politica italiana o della posizione italiana, il tema delle migrazioni riguarda tutti. E’ stato uno scambio proficuo e interessante su come rispondere nella maniera più efficace possibile alla questione dei flussi”, ha spiegato Macron.

Fonti Malta, 4 Stati disponibili su Lifeline, 3 valutano – Quattro Stati dell’Ue – Italia, Malta, Francia e Portogallo – hanno confermato di essere disposti ad accogliere parte dei migranti salvati dalla nave Lifeline, mentre altri tre paesi – Germania, Paesi Bassi e Spagna – stanno ancora “valutando” il caso. E’ la situazione, aggiornata a oggi pomeriggio, ricostruita dal quotidiano Times of Malta che attribuisce la notizia a proprie fonti. In un comunicato stampa, il governo maltese aveva parlato invece di sei Stati coinvolti nell’accordo.

Il governo maltese ha annunciato l’apertura di ‘un’inchiesta sul capitano della Lifeline che ha ignorato le istruzioni delle autorità italiane date in accordo alle leggi internazionali’, e non si è ancora pronunciato sull’ipotesi, ventilata da Macron e confermata dal premier italiano Conte, che la nave della Ong si diriga verso l’isola.

Salvini,dopo Aquarius Lifeline, stop invasione – “E due! Dopo la ong Aquarius spedita in Spagna, ora tocca alla ong Lifeline che andrà a Malta, con questa nave fuorilegge che finalmente verrà sequestrata. Per donne e bambini davvero in fuga dalla guerra le porte sono aperte, per tutti gli altri no! #stopinvasione”. Lo scrive in un tweet il vicepremier e ministro del’Interno, Matteo Salvini.




Olosegun a Malta e la mortificazione dei profughi: quando non si è capaci di indignarsi…

Mentre al festival Limes, il presidente uscente Paolo Gentiloni auspicava per l’Italia: ”Abbiamo bisogno di migranti..”, mentre decine di nigeriani si stringevano su gommoni semi gonfi sfidando le acque minacciose del mediterraneo che li separavano dal Belpaese e mentre corpi inermi di bambini e qualche donna ondeggiavano nella schiuma delle onde rabbiose del mare nostrum, giovedì 3 maggio, per una sosta di tre giorni è giunto sull’isola di Malta, accompagnato dalla sua signora e le due figliolette, il nigeriano Olusegun Oladiran Adebutu, multi miliardario sennonché fondatore, presidente e proprietario della compagnia petrolifera Oil & Gas, la stessa che questi giorni sta costruendo la più grande raffineria dell’Africa sub sahariana.

Il signor Olusegun non è arrivato sull’isola in barcone

E’ arrivato comodamente accompagnato da uno stuolo di amici e dignitari, artisti e personaggi del jet set per festeggiare il suo compleanno. Per questa festosa ricorrenza il magnate ha affittato 380 stanze nell’albergo più lussuoso di Malta, unico ed esclusivo albergo nella località di San Giuliano a mare, complesso completo di arena, dove in onore di Adebutu è stato organizzato un grande concerto con cantanti, banda e dj, arrivati nell’isola lo stesso giorno con il ricco nigeriano. Le 380 stanze, prenotate per tre giorni ospitavano altrettanti amici, cantanti, modelle e personaggi famosi del mondo dello spettacolo.

Il signor Olusegun non ha dovuto badare a spese e perciò non si è fatto mancare niente

Per il suo compleanno ha voluto circondarsi da nomi illustri e come riporta Netnews.com ha chiamato a brindare con lui la modella portoghese Victoria’s Secret Angel Sara Sampaio, la cantante americana Ashanti, il rapper Ja Rule, il gruppo R&B Blackstreet, il cantante Lewis Thomas, Tevin Campbell e non solo. Chi si aspettava di trovare nomi di profughi nella lista degli invitati è rimasto deluso perché non ne ha trovato alcuno. Quelli magari stavano ancora in campi di concentramento in Libia aspettando l’occasione di poter evadere per prendere il mare. Ci raccontano che dalla Nigeria si fugge per creare nuove speranze, affrontando viaggi che possono durare fino a sei mesi tra mare e deserto. Ci raccontano anche che il terrorismo è uno degli aspetti problematici di questo Stato. Questo è in parte vero e ciò è dovuto alla presenza del gruppo islamista militante Boko Haram. E’ vero in parte ma non è tutto. Il paese è afflitto anche da fame, malattie e danni ambientali, molti causati dal versamento di greggio estratto dai giacimenti locali che danneggia pesca e agricoltura. Le raffinerie ed i pozzi petroliferi dei vari Adebutu che festeggiano i loro compleanni spendendo un patrimonio in sistemazione per gli ospiti in alberghi di lusso, feste, canti e divertimenti vari, possono avere qualche nesso con quanto appena scritto?

La cronaca la si può concludere qui perché l’episodio vergognoso testé narrato è più che sufficiente per gridare vendetta al cospetto di Dio e non solo

Ahinoi non si è più capaci di indignarsi. Le associazioni pro emigranti, i vari “buonisti di stagione”, quelli che invocano altri emigranti per supplire al calo demografico, le tante Ong che strappano le vesti davanti all’indegno trattamento che subiscono gli emigranti, nulla hanno da ridire davanti a questo schiaffo alla povertà? Come si può parlare di profughi che fuggono dalla fame, dalla morte nel mare e girare la testa altrove per non dispiacere a chi sta danneggiando pesca ed agricoltura, pane quotidiano e sostentamento di povera gente? Che intende Gentiloni con “flusso sicuro”? L’Europa, anziché tagliare i fondi all’agricoltura del sud Italia per incrementare i fondi all’immigrazione, perché non si occupa seriamente dei vari Adebutu africani? E’ ora che al popolo africano sia data l’opportunità di partecipare al benessere del paese. La ricchezza derivante dalle risorse disponibili andrebbe equamente distribuita tra quella gente per non farla espatriare. “Non si può continuare a versare acqua in cisterne screpolate”. (Geremia 2:13)

Emanuel Galea




Malta, omicidio Daphne Galizia: una democrazia al bivio

E’ dello scorso 28 aprile l’articolo “Malta: si addensano le nubi sul Governo. La Ue indaga” pubblicato su questo quotidiano a firma Emanuel Galea. L’articolo concludeva: “E’una storia che avremmo voluto non raccontare mai” e non avremmo mai immaginato di dover riprendere le fila del discorso per commentare la vicenda poi finita così tragicamente. Una fine che la giornalista Daphne Caruana Galizia non meritava, tantomeno l’isola. Il vile agguato a Daphne Caruana Galizia ferisce la democrazia del paese ed i responsabili del macabro gesto offendono anche il nome di un popolo e la sua storia millenaria.

Malta: si addensano le nubi sul Governo. La Ue indaga

Daphne Galizia era conosciutissima per le sue indagini giornalistiche e per avere rivelato informazioni e rapporti legati al Panama Papers. Per le sue indagini sui dossier maltesi il quotidiano statunitense Politico l’aveva inserita tra le “28 persone che stanno modellando, scuotendo e agitando l’Europa”. La 53enne professionista del giornalismo d’inchiesta si era dedicata con serietà ed impegno “contro la non trasparenza e la corruzione a Malta”.

Fu la Galizia a rivelare il coinvolgimento del ministro Konrad Mizzi e del suo capo del personale Keith Schembri nelle compagnie panamensi anticipando il Panama Papers leak. La giornalista, con tenacia rivelò che il ministro Mizzi teneva dei contatti con Panama e la Nuova Zelanda. A seguito di questa informativa il ministro fu costretto a confermare l’esistenza degli investimenti offshore. Fu sempre grazie alle sue meticolose inchieste che si venne a sapere che le autorità di La Valletta avrebbero distribuito negli ultimi due anni centinaia di passaporti a persone extracomunitarie in cambio di forti somme di denaro bypassando ogni norma europea. Secondo lo stesso portavoce del primo ministro Joseph Muscat, Kurt Farrugia, dal 2014, anno in cui il programma fu lanciato, furono distribuiti almeno 700 passaporti a persone non europee, praticamente cittadinanza europea per migranti ricchi. Un vero scandalo che travolse l’isola,
Daphne Galizia , a Malta si poteva considerare “la voce del diritto” e questo non incontra sempre solo amici.

Sul suo profilo facebook, il sergente di polizia Ramon Mifsud, a seguito dell’atroce delitto ha scritto la frase: “Hadd wara hadd tasal ta kulhadd “ e sotto “Demel !!!!! ………. feeling happy:)” e come se non bastasse , sotto ancora “Daqshekk qala bil platti zewga …haha“. Si riporto la traduzione come l’ha intesa Mathew, figlio di Daphne: “ognuno ottiene ciò che si merita, sterco di vacca. Sentirsi felici”. Quanto scritto dal sergente Mifsud su facebook si commenta da solo e qualifica chi lo ha scritto. Il sergente è stato sospeso dal lavoro e la Commissione del Servizio Pubblico intende aprire un’inchiesta a riguardo.

Intanto sono di fuoco le esternazioni di Mathew, figlio di Daphne che senza tentennamenti dichiara: “Mia madre è stata assassinata perché era per lo Stato di diritto contro chi vuole violarlo. Ecco dove siamo: in un Paese mafioso“. Quello del figlio di Daphne e stato un sfogo lungo e commovente e nel frattempo un durissimo j’accuse: “Il premier ha riempito il suo ufficio di corrotti, la polizia di corrotti e imbecilli, e i tribunali di corrotti e incompetenti”.

A Malta le proteste non si placano. Diversi movimenti sul web chiedono l’allontanamento del sergente Ramon. Cortei e fiaccolate e raccolte firme. L’Isola è stata sconvolta e la democrazia è stata ferita ma la cosa più grave è che si è scoperto un sottobosco di silenzi e connivenze, di ammiccamenti e di opacità, stesse cose che la coraggiosa Daphne aveva per anni denunciato e combattuto.
Il suo impegno deve continuare, qualcuno deve raccogliere i cocci e continuare la sua lotta. Oggi più di ieri, la malavita e la corruttela non dovrebbero soggiogare un popolo pacifico e democratico. Il sacrificio di Daphne va valorizzato e come nella corsa ad ostacoli, ogni maltese si impegni a passare alle generazioni future la staffetta degli impegni che la giornalista ha pagato con il sacrificio estremo.

Emanuel Galea




Orrore a Malta: giornalista uccisa da autobomba

MALTA – La giornalista Daphne Caruana Galizia è rimasta uccisa nel pomeriggio di oggi dall’esplosione dell’auto su cui si trovava a bordo. Lo riferiscono i media locali. Ancora incerta la natura dell’esplosione. Il premier Joseph Muscat ha condannato l’episodio parlando di attacco “barbaro”: “Tutti sanno quanto Galizia fosse critica nei miei confronti, ma nessun può giustificare questo atto barbaro”. La cronista, 15 giorni fa, aveva depositato una denuncia dopo aver ricevuto minacce di morte.

Il premier maltese Joseph Muscat ha affermato che ad uccidere la giornalista investigativa Daphne Caruana Galizia, è stata un’autobomba. Il premier maltese ha precisato che l’esplosione è avvenuta nel pomeriggio dopo che la giornalista Daphne Caruana Galizia, 53 anni, era uscita di casa da Mosta, una cittadina vicino alla capitale La Valletta




Malta: si addensano le nubi sul Governo. La Ue indaga

 

di Emanuel Galea


LA VALLETTA (MALTA)
– Ana Gomes, vice presidente Ue della Commissione d’inchiesta sulla questione dei Panama Papers, non usa mezzi termini, parlando della vicenda Muscatgate, durante un'intervista rilasciata alla stampa maltese, riferendosi alla commissione d’inchiesta tenutasi a La Valletta lo scorso 20 febbraio 2017. Le spiegazioni date dal ministro maltese Konrad Mizzi, fornite in quella sede, riguardo all’apertura di una società in Panama, alla vice presidente Ana Gomes non hanno convinto e ha dichiarato: “Non è stato convincente, non essendo riuscito a spiegare da dove provenissero quelle somme di denaro che si presume destinate al conto della sua società panamense.”
 
La Gomes si è rifiutata di parlare delle vicende che stanno coinvolgendo il Primo Ministro e la sua Signora, ribadendo nel frattempo che per quanto riguarda il ministro Mizzi e l’alto funzionario Keith Schembri, ci sarebbero più che dei sospetti. “Abbiamo prove – continua la Gomes – che questi signori abbiano aperto le società panamense dopo essere entrati a fare parte del governo. Su questo non possiamo fare finta di niente specialmente quando si tratta di personaggi che attualmente si trovano alla guida della Ue”.


“Molti membri del gruppo socialista”, dice la Gomes, “si sentono in imbarazzo” ed infastiditi dal comportamento del governo maltese e dal suo rifiuto di fornire chiarimenti alla Commissione. Questa vicenda che ha investito il Primo Ministro Maltese, il quale attualmente svolge anche  la funzione di Presidente della Ue, non dice per niente bene alla credibilità della stessa Ue e questo preoccupa la vice presidente Ana Gomes.


Intanto il signor Schembri continua a rifiutarsi  di apparire davanti alla Commissione che si riunirà nuovamente avendo in agenda il suddetto rifiuto. 
Intanto il capo dell’opposizione Simon Busuttil, leader del PN (Partito Nazionalista) ha presentato al Magistrato Aaron Bugeja, documentazione, a suo dire attestanti la prova che il Primo Ministro ed il suo alto funzionario Keith Schembri avessero lucrato dalla vendita dei passaporti maltesi. Schembri nega tutto l’addebito. Si vocifera di elezioni anticipate. Secondo Busuttil le elezioni anticipate farebbero comodo a Joseph Muscat per evitare qualsiasi interrogazione ufficiale in merito.
E’ una storia che avremmo voluto non raccontare mai. Seguiremo con molto interesse l’evolversi di questa triste vicenda.




Tragedia a Malta, cade un aereo turistico: 5 morti

Redazione

MALTA – Tragedia in volo: un aereo da turismo si e' schiantato al suolo questa mattina poco dopo il decollo dall'aeroporto di Malta uccidendo tutte e cinque le persone a bordo: lo scrive l'Independent. Il premier maltese Joseph Muscat ha confermato che ci sono vittime. Frontex ha smentito che il velivolo fosse usato da personale della propria agenzia, come aveva invece scritto il Times of Malta. Secondo fonti di stampa l'aereo era diretto a Misurata, in Libia. Le vittime sono tutte francesi. Sono 3 funzionari di Dogana e due membri dell'equipaggio dell'aereo Fairchild Metro Liner. L'aereo era stato noleggiato dalle autorità francesi per un sorvolo di ricognizione, come parte di un'operazione di collaborazione nella lotta contro traffici illeciti nel Mediterraneo.

 




TOLFA: L'ASDA FESTEGGIA 30 ANNI DI PRESEPE VIVENTE A MALTA

Il gruppo è stato accolto dal Sindaco di Ghajnsielem, Francis Cauchi e dall'intero consiglio comunale ed è stato costantemente seguito da Paul Stellini, artista locale e cittadino onorario tolfetano

 

Redazione

Tolfa (RM) – Il gruppo Parrocchiale di Tolfa A.s.d.a. (Al Servizio Degli Altri) ha deciso di festeggiare in maniera particolare i suoi trenta anni di organizzazione del Presepe Vivente. Infatti, dopo aver partecipato alle iniziative natalizie a Tolfa, una folta delegazione di oltre 40 persone si è recata ad Ghajnsielem, comune maltese gemellato con la cittadina collinare, per partecipare direttamente al Presepe Vivente della cittadina di Gozo, il più importante dell'isola di Malta.

Proprio quest'anno la riuscita  iniziativa di Ghajnsielem, che attrae nelle settimane di realizzazione oltre 100.000 visitatori, è entrato nel guinness maltese per ampiezza del Presepe e numero di figuranti. I ragazzi tolfetani, giunti nell'isola per quattro giorni, hanno così potuto vivere da protagonisti questa esperienza di condivisione  e di scambio che ha ancora di più rafforzato l'amicizia tra le due comunità. Il gruppo è stato accolto dal Sindaco di Ghajnsielem, Francis Cauchi e dall'intero consiglio comunale ed è stato costantemente seguito da Paul Stellini, artista locale nonché cittadino onorario tolfetano che ha anche curato, assieme al Comune di Ghajnsielem, l'organizzazione logistica del soggiorno.

La delegazione, assieme ad Alessandro Battilocchio, è stata anche ricevuta dal Ministro Anton Refalo, che ha sentitamente  ringraziato il gruppo A.s.d.a. per la partecipazione a questo importante appuntamento per il calendario di festività maltesi. Il Ministro Refalo, accompagnato dal Sindaco Francis Cauchi e dal Vice Sindaco Franco Ciangura, sarà presente nei prossimi giorni a Tolfa con i Re Magi del Presepe.

Particolarmente soddisfatti della riuscita dell'iniziativa i Responsabili del Gruppo A.s.d.a. che hanno voluto ringraziare gli amici maltesi per aver dato la possibilità ai ragazzi di vivere questo momento intenso e carico di significato di fede e di condivisione tra le due comunità cristiane.
 




CORI, GLI STORICI SBANDIERATORI DELLE CONTRADE APPRODANO AL MALTA MILITAY TATTOO 2012

Redazione

Dopo il successo riscosso in Ungheria a fine agosto al Summerfest 2012 – International Folklore Festival and Folkart Fair – Cioff di Százhalombatta, al quale hanno partecipato più di venti gruppi provenienti da tutte le parti del mondo, gli «Storici Sbandieratori della Contrade di Cori» sono di nuovo all’estero a rappresentare l’Italia e l’antico folklore corese della bandiera. Fino al 15 ottobre le loro acrobatiche coreografie di bandiere al vento al suon di rullanti, cupi e chiarine caratterizzeranno anche il «Malta Military Tattoo 2012», uno straordinario evento di intrattenimento al quale partecipano centinaia di artisti di bande militari e gruppi artisti e folkloristici locali e internazionali.Continua dunque il viaggio per il mondo degli «Storici Sbandieratori della Contrade di Cori», la cui agenda degli impegni internazionali di quest’anno era iniziata con la partecipazione del gruppo al Carnaval de Nice (Francia) e al Festival Internazionale del Folklore di Swiecie (Polonia) e poi proseguita con il Festival Internazionale del Folklore di Sidi Bel Abbes (Alegeria9 e si concluderà a novembre con la partecipazione l’International Art Festival di New Delhi – India (5 – 11 novembre).