NAPOLI, TORNANO LE SIGARETTE DI CONTRABBANDO: ECCO I RISCHI PER LA SALUTE

di Christian Montagna

Napoli – Erano gli anni 80 quando per le acque del napoletano sfrecciavano come fulmini gli scafi dei contrabbandieri intenti a spacciare le cosiddette “bionde”. Dopo quasi trent’anni di sequestri e arresti da parte delle forze dell’ordine, il contrabbando torna a Napoli. Motore principale della criminalità organizzata per anni e fonte di guadagno per la camorra, oggi il contrabbando viene favorito dalla criminalità internazionale.
Cambiano dunque le modalità di spaccio, cambiano le organizzazioni criminali e le sostanze chimiche con cui sono fatte le sigarette: il mercato delle bionde ritorna a far paura e stavolta, soprattutto alla salute. Le sigarette di contrabbando a Napoli si son sempre vendute: ai mercati, nelle piazze, nei quartieri malfamati in cui la camorra ha edificato solide basi, nei quartieri periferici e perfino alla stazione ferroviaria centrale.


I rischi per la salute. Prodotti di scarsa qualità, spesso molto tossici e poco controllati, dannosi per la nostra salute ma al tempo stesso economici e di facile reperibilità: sono queste le sostanze con cui i contrabbandieri di oggi compongono le sigarette. E’ pur vero che fumare anche quelle controllate fa male alla salute ma, aspirare fumo velenoso con sostanze tossiche lo fa ancora di più.


I produttori. Sono i Paesi dell’Est europeo e dell’Estremo Oriente stavolta a rintrodurre le sigarette di contrabbando a Napoli, città in cui eludere i controlli diventa sempre più facile. Marche sconosciute e loghi sempre più strani che finiscono per essere acquistati dalla camorra e rivenduti a pochi euro. La camorra li acquista, organizza la “manovalanza” addetta alla vendita con tanto di controlli e supervisori, incassa i soldi dell’affare e li rinveste per i nuovi carichi. Forcella, mercato del Borgo Sant’Antonio Abate e Sanità sono i luoghi in cui è impossibile non trovarle. D&B, Yesmoke, 777, Cheal White, e tante altre scritte in caratteri non pronunciabili perché diversi dal nostro alfabeto. I prezzi bassi, dai due ai tre euro, attirano il basso popolino che noncurante dei rischi crede di poter trovare una soluzione a quelle controllate dallo Stato.


Le imitazioni. Oltre allo spaccio di questi marchi improponibili, dalla Cina arrivano anche le imitazioni di Marlboro e Chesterfield con box perfettamente corrispondenti ai reali ma con prodotti scadenti e prezzi totalmente differenti.