Francia, nuovo Governo: Macron bloccato tra i partiti

La Francia è intrappolata in un’impasse senza precedenti, con il presidente Emmanuel Macron bloccato in un labirinto politico che sembra non avere via d’uscita. La scelta del nuovo premier, incaricato di formare un governo che possa gestire efficacemente il Paese, si sta rivelando una sfida insormontabile. Le consultazioni con i partiti politici, iniziate la scorsa settimana, non hanno portato ad alcun risultato concreto, lasciando il Paese in uno stallo politico che giorno dopo giorno diventa sempre più difficile da risolvere.

Dopo aver incontrato il Nuovo Fronte Popolare, Macron ha ricevuto i rappresentanti della destra, nella speranza di trovare un consenso per il nuovo esecutivo. Tuttavia, il clima politico è rimasto teso e privo di progressi significativi. La presidente dell’Assemblea Nazionale, Yael Braun-Pivet, è stata la prima ad arrivare all’Eliseo, ma ha lasciato l’incontro senza rilasciare dichiarazioni, segno del profondo disaccordo che persiste.

Diverso l’approccio dei leader del Rassemblement National, Marine Le Pen e Jordan Bardella, che non hanno esitato a manifestare la loro opposizione a un eventuale governo del Nuovo Fronte Popolare, anche in assenza di ministri dell’ala sinistra di Jean-Luc Mélenchon. Le Pen ha chiaramente espresso l’intenzione di chiedere una sessione straordinaria del Parlamento a settembre per valutare la possibilità di censurare il governo non appena verrà formato. “Non cambia assolutamente nulla”, ha dichiarato, evidenziando come la sfiducia nei confronti di qualsiasi esecutivo proposto sia totale.

A peggiorare ulteriormente la situazione, si è aggiunto il leader dell’ex Republicain, Eric Ciotti, che ha dichiarato la sua ferma opposizione a un primo ministro scelto dal Nuovo Fronte Popolare, preannunciando un voto di censura immediato da parte del suo gruppo. La possibilità di una seconda ondata di consultazioni non è più solo un’ipotesi remota, ma un’opzione sempre più concreta, mentre il tempo stringe.

L’attuale stallo non è solo una questione politica, ma rappresenta anche una crisi istituzionale. Gabriel Attal, il premier dimissionario, è ormai da 41 giorni alla guida del governo per gli affari correnti, una situazione senza precedenti dalla Seconda Guerra Mondiale. Questo prolungato periodo di incertezza sta sollevando preoccupazioni non solo tra i politici, ma anche tra i cittadini francesi, sempre più disillusi e preoccupati per la mancanza di una leadership stabile.

Nel frattempo, la tensione tra i partiti continua a crescere. Il Nuovo Fronte Popolare, ansioso di imporre la candidatura di Lucie Castets, non sembra disposto a scendere a compromessi. Il socialista Olivier Faure ha già messo in guardia contro una “messa in scena” orchestrata da Macron, mentre l’Insoumis Manuel Bompard ha parlato di “manovre” presidenziali per impedire alla sinistra di governare. Bompard ha avvertito che qualsiasi nomina diversa da quella di Castets potrebbe portare a un’escalation di tensioni, con proteste di piazza e, in ultima istanza, alla destituzione dello stesso Macron.

In questo contesto di crescente frustrazione e incertezza, il presidente Macron ha ancora pochi giorni per trovare una soluzione, prima di partire per la Serbia per una visita ufficiale. Con la cerimonia di apertura dei Giochi Paralimpici all’orizzonte, sembra sempre più probabile che la nomina del nuovo premier debba ancora attendere, prolungando ulteriormente l’impasse politica che sta paralizzando la Francia.




Tensioni Italia – Francia, ministro Tria rinvia l’incontro a Parigi

Roma chiede le scuse a Parigi dopo l’attacco di ieri dall’Eliseo al governo italiano sulla gestione del caso della nave dei migranti Aquarius. Il ministro degli Esteri Moavero riceve l’incaricata d’affari dell’ambasciata e chiede che la situazione sia sanata con iniziative rapide. Salvini: l’Italia non merita gli insulti francesi, Macron passi dalle parole ai fatti, perché ‘senza scuse ufficiali Conte fa bene a non andare a Parigi’. Il ministro dell’Interno ringrazia poi la Spagna e sottolinea che mai come ora il nostro paese è stato centrale sulla questione migranti.

E c’è stata una telefonata in un ”clima cordiale” tra il ministro dell’Economia Giovanni Tria e il suo omologo francese Bruno Le Maire dopo la decisione del primo di annullare l’incontro odierno in seguito alle tensioni sulla questione migranti. Fonti del Mef spiegano che “i due ministri si sono parlati al telefono in un clima cordiale e in vista dell’Eurogruppo e l’Ecofin di Lussemburgo il 21 e 22 giugno si incontreranno”. Ma allo stato non e’ nota ne’ la data ne’ il luogo.

“L’Italia è da anni di fronte a un afflusso massiccio di migranti e l’Europa non l’ha aiutata abbastanza”: ha detto la ministra degli Affari europei francese, Nathalie Loiseau, durante il question time del governo all’Assemblea nazionale. “Dobbiamo fare molto di più – ha aggiunto la Loiseau – rivedere le regole di Dublino, rafforzare il controllo alle frontiere esterne dell’Ue, rafforzare Frontex e lottare più efficacemente contro i passeur”.

Intanto il presidente francese Emmanuel Macron – intervenendo sul caso Aquarius – ha assicurato di “lavorare con l’Italia” ed ha lanciato un appello a “non cedere all’emozione”.

Intanto, la nave dei migranti ora naviga verso il porto spagnolo di Valencia, scortata da due unità della Guardia Costiera della Marina, con a bordo 400 dei 629 migranti che erano sulla nave umanitaria. Resta nelle acque davanti alla Libia, dove ieri è naufragato un gommone, Sea Watch 3, nave ong con bandiera olandese. A Catania nave delle Capitanerie con 932 migranti salvati in sette operazioni al largo della Libia.

“Medici Senza Frontiere non ha rifiutato di evacuare dalla Aquarius donne incinte e casi vulnerabili”. Msf, interpellata dall’ANSA, replica così alle dichiarazioni del ministro dell’Interno Matteo Salvini circa un presunto rifiuto ad evacuare dalla nave le persone maggiormente a rischio. “Abbiamo sottolineato l’importanza di non separare le famiglie – spiega l’Ong – e di non effettuare evacuazioni contro la volontà delle persone”.

Parigi, ‘teniamo a dialogo e cooperazione con Roma’ – “Siamo perfettamente coscienti del carico che la pressione migratoria fa pesare sull’Italia e degli sforzi di questo Paese. Nessuna delle parole pronunciate dalle autorità francesi ha ovviamente rimesso in discussione tutto questo, né la necessità di coordinarci strettamente fra europei”. Lo ha detto un portavoce del Quai d’Orsay rispondendo oggi a una domanda sulle proteste dell’Italia dopo le parole pronunciate ieri da Parigi sul caso Aquarius.

Merkel, ‘sosteniamo Roma, non può essere sola’ – “L’Italia per la sua posizione geografica è particolarmente esposta a un numero grande di profughi e di migranti. Noi siamo dell’idea che nessun paese dovrebbe esser lasciato solo con questo compito. Per questo sosteniamo l’Italia, e la riteniamo un importante partner nella ricerca di una soluzione europea”. Lo ha detto il portavoce di Angela Merkel, Steffen Seibert, rispondendo a una domanda sulla cooperazione lanciata da Sebastian Kurz, stamattina nella capitale tedesca, fra Vienna Roma e Berlino.

“Credo che oltre l’Italia molto esposta alla migrazione, ci siano anche la Grecia e la Spagna in una certa misura, e quindi ritengo che vi debbano essere più di una cooperazione del genere”, ha affermato Merkel rispondendo a una domanda su “l’asse dei volenterosi”, lanciata da Sebastian Kurz a Berlino, in conferenza stampa con il ministro Horst Seehofer, fra Germania, Austria e Italia.

Tajani,polemiche fra Stati solo beghe inutili – Sui migranti “chiedo alla Commissione e al Consiglio di agire. Le polemiche fra gli Stati non servono a nulla, sono soltanto delle piccole beghe che non risolvono e rischiano di provocare effetti nefasti nell’intera Ue”. Lo ha detto il presidente del Parlamento Antonio Tajani aprendo il dibattito in plenaria sulle migrazioni. “Prendete con grande serietà la richiesta del Parlamento europeo. Noi non intendiamo rimanere in silenzio e fare il ruolo di passacarte, ma essere protagonisti di un problema storico per l’Ue”, ha aggiunto Tajani.

L’intervento di Salvini in Senato – “Non abbiamo niente da imparare da nessuno in termini di solidarietà. La nostra storia non merita di essere apostrofata in questi termini da esponenti del Governo francese che spero diano scuse”, ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Salvini nella sua informativa al Senato, il quale in seguito ha detto: “Senza scuse ufficiali Conte fa bene a non andare a Parigi”. Sui migranti Italia isolata? “Non siamo mai stati così centrali ed ascoltati – ha detto il ministro dell’Interno, riferendo dei vari colloqui avuti con i colleghi di altri Paesi europei: “Se l’Europa c’è batta un colpo ora o taccia per sempre, c’è un’attenzione che mai c’era stata prima, è l’occasione per giocarsi bene le carte”.”Non voglio che bambini vengano messi su un gommone e muoiono nel Mediterraneo – ha aggiunto Salvini – perchè qualcuno li illude che in Italia c’è lavoro e casa per tutti. Sono stufo”. “Ringrazio la Spagna e ringrazio il buon cuore del presidente Sanchez. Mi auguro e spero che eserciti la sua generosità anche nelle prossime settimane, avendo spazio per farlo”, ha detto Salvini ricordando che l’Italia accoglie 170mila migranti e la Spagna 16mila.