Tentata strage a Macerata, spari contro sei migranti: Traini condannato a 12 anni

E’ stata confermata dalla Cassazione la condanna a 12 anni di reclusione per il 31/enne Luca Traini accusato di tentata strage per aver sparato a sei migranti, ferendoli, il 3 febbraio 2018 a Macerata, con l’aggravante dell’odio raziale.

La Suprema Corte ha anche confermato il diritto al risarcimento per le vittime e per le parti civili. Tra queste, il comune di Macerata e la struttura territoriale del Pd.




Macerata, rapina al bar Roma: “Ninetto” va in carcere

Questa mattina i Carabinieri della Stazione di Macerata hanno eseguito un ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Ancona nei confronti di PAOLUCCI Angelo, 48enne di Macerata, il quale deve scontare 4 anni e 3 mesi di reclusione per il reato di rapina commessa a Macerata il 4 marzo 2018 in danno del bar Roma, meglio conosciuto
come “Ninetto”. Lo stesso è stato tradotto al carcere di Fermo come disposto dall’Autorità
Giudiziaria.




Macerata, furti d’auto: banda di criminali in manette

È in corso un’operazione dei Carabinieri del Comando Provinciale
di Macerata nei confronti di un gruppo di 4 soggetti resisi autori di
furti d’auto tra le regioni Abruzzo, Marche ed Emilia Romagna.

Dalle prime ore del mattino i Carabinieri del Comando Provinciale di Macerata, con il supporto dei militari dell’Arma di Cerignola, stanno dando esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di un gruppo di Cerignolani dedito alla commissione di furti d’auto.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Macerata, sono state condotte dalla Sezione Operativa della Compagnia di Macerata in sinergia con il Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Macerata, e hanno permesso di acclarare che 4 soggetti si sono resi responsabili, in modo continuativo da aprile a settembre scorso, di numerosi furti di autovetture di grossa cilindrata, in numerose località nelle vicinanze del tratto autostradale dell’A/14 che collega il foggiano all’Emilia Romagna.
Ben 36 infatti i sono stati i furti scoperti dagli investigatori dell’Arma, commessi tra Giulianova (TE), Grottammare (AP), la provincia di Macerata, quella di Pesaro, Rimini e Cesena.
Numerose le perquisizioni in corso, tra le cittadine di Cerignola (FG) e San Ferdinando di Puglia (BT).




Macerata, presi “Bonnie and Clyde” della Chiesa di Corridonia

“I carabinieri della stazione di Corridonia hanno denunciato una coppia, lui 38enne marchigiano lei 35enne di origine pugliese, entrambi conosciuti alle forze di polizia, per furto aggravato in concorso.

Un parroco di Corridonia si accorge che dalla chiesa era stata asportata una lampada votiva. Non di valore artistico e storico ma assolutamente legato all’aspetto religioso e molto importante per i fedeli.

La chiesa è servita da sistemi di video sorveglianza ed il parroco si accorge che il furto era stato ripreso dalle telecamere. Allora, nella speranza di tornare subito in possesso del sacro oggetto, per questa volta non si affida alla devozione ma alla tecnologia “postando” sui social l’immagine. Ma oltre al divino c’è l’aspetto prosaicamente investigativo: il parroco si è rivolto anche ai carabinieri.

I militari, guardando le immagini, si rendono conto che almeno uno dei due soggetti ripresi è verosmilmente conosciuto. Allora mettono in atto le indagini del caso e scoprono che i soggetti immortalati, vivono in un alloggio di fortuna in Corridonia.

Nella mattinata i carabinieri irrompono nell’abitazione e, sorprendendo gli occuanti, che non si aspettavano “la visita”, rinvengono l’oggetto sacro, posto su un tavolo. La lampada è stata restituita alla comunità dei fedeli ed il parroco ha ringraziato l’opera dei carabinieri che in breve tempo hanno risolto il “sacro caso”.




Macerata, sparatoria contro i migranti: Luca Traini condannato a 12 anni

MACERATA – Dodici anni di reclusione per le accuse di strage aggravata dall’odio razziale e porto abusivo d’arma. E’ la condanna inflitta dalla Corte d’assise di Macerata nei confronti di Luca Traini, 29 anni, autore della sparatoria contro migranti del 3 febbraio scorso. Oltre alla pena, che coincide con la richiesta della Procura, l’imputato dovrà scontare poi anche tre mesi di libertà vigilata e dovrà risarcire le parti civili con somme da quantificare in sede civile.

“Scusate, ho sbagliato” ha detto Luca Traini durante il processo con rito abbreviato (a porte chiuse) in Corte d’Assise. “Non provo nessun odio razziale – ha aggiunto leggendo frasi scritte su fogli – volevo fare giustizia contro pusher per il bombardamento di notizie sullo spaccio diffuso anche a causa dell’immigrazione: anche la mia ex fidanzata assumeva sostanze. In carcere ho maturato una nuova cognizione dei fatti”.

Ho avuto “un’infanzia difficile” ma “non sono né matto né borderline”, ha detto Traini al processo. “Il mio gesto – ha aggiunto – non è collegato al colore della pelle: un poco di buono può essere sia bianco sia nero”.




Macerata, sparatoria su migranti: disposta perizia psichiatrica su Traini

MACERATA – Verrà eseguita una perizia psichiatrica sulla capacità d’intendere e di volere di Luca Traini, autore della sparatoria contro migranti africani a Macerata il 3 febbraio scorso per ‘vendicare’ Pamela Mastropietro. Lo ha disposto la Corte d’Assise di Macerata che ha rinviato il processo al 23 maggio quando affiderà l’incarico allo psichiatra, criminologo e scrittore Massimo Picozzi.
Respinta invece la richiesta del Procuratore Giovanni Giorgio di affidare una consulenza di parte da contrapporre a quella della difesa. Per lo psichiatra Giovanni Battista Camerini, incaricato dal difensore, avv. Giancarlo Giulianelli, il 28enne di Tolentino sarebbe parzialmente incapace di volere a causa di un disturbo bipolare della personalità. La Corte ha rigettato anche l’istanza di sequestro conservativo di beni dell’imputato per 750mila euro per garantire il risarcimento chiesto da una delle 13 parti civili, Jennifer Otioto, nigeriana colpita tra il braccio e la spalla sinistri mentre si trovava vicino alla stazione.




Terremoto nel maceratese: torna la paura tra i residenti

MACERATA – Una scossa di terremoto di magnitudo 4.6 è stata registrata alle 5:11 con epicentro a 2 km da Muccia, in provincia di Macerata, ed ipocentro a 9 km di profondità. Lo riporta l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv). Oltre che nelle Marche, la scossa è stata chiaramente avvertita anche in Umbria. La Protezione civile è in contatto con i sindaci delle zone terremotate che al momento non hanno segnalato danni. In due ore oltre 20 scosse con magnitudo superiore a 2 si sono verificate nella zona colpita dal sisma di questa mattina all’alba, con epicentro a pochi chilometri da Muccia. Secondo l’elenco dell’Ingv, sono state due le scosse con magnitudo 3.5, mentre le altre sono comprese da 2 a 2.6. Ma lo sciame sismico ha visto anche una trentina di scosse di minore intensità, tra lo 0,9 e l’1,9.

Crollato piccolo campanile chiesa Muccia

La scossa di terremoto di magnitudo 4.7 avvenuta alle 5:11 con epicentro a 2 km da Muccia (Macerata) ‘ha fatto crollare il piccolo campanile della Chiesa del ‘600 Santa Maria di Varano’. Lo riferisce il sindaco Mario Baroni.

Ora sono in corso accertamenti, spiega il primo cittadino, per verificare se vi siano ulteriori danni sulle poche case rimaste agibili in paese: su 920 abitanti, 550 sono sistemati nelle Sae, 120-130 persone stanno in case agibili e il resto è in sistemazione autonoma o da parenti. Oltre 10 repliche sono state registrate finora dopo il terremoto di magnitudo 4.7 avvenuto stamani con epicentro a Muccia, nel Maceratese, tra cui due di magnitudo 3.5 alle 5:46 e alle 6:03. Quest’ultima, secondo i dati dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), ha avuto ipocentro a 2 km da Pieve Torina (Macerata). Il sindaco di questo Comune, Alessandro Gentilucci, ha parlato di “notevoli ulteriori danni” ma nessun ferito.

Ingv, 500 volte inferiore a scossa 30 ottobre 2016

Il terremoto di magnitudo 4,6 avvenuto questa mattina a Muccia (Macerata) è stato 500 volte inferiore a quello di magnitudo 6,5 del 30 ottobre 2016: lo ha rilevato il presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Carlo Doglioni. Quel forte terremoto, avvenuto vicino a Norcia, rientrava nella sequenza che si era attivata pochi mesi prima, il 24 agosto, e complessivamente nell’ambito della stessa sequenza sono state registrate 64 scosse simili a quella avvenuta oggi, ossia di magnitudo compresa fra 4 e 5. In tutti i casi a scatenarle è il meccanismo di tipo estensionale caratteristico dei terremoti dell’Appennino, nel quale la crosta terrestre subisce una sorta di ‘stiramento’ con un conseguente allargamento dell’Italia Centrale.
Oltre 50 scosse in due ore In due ore oltre 20 scosse con magnitudo superiore a 2 si sono verificate nella zona colpita dal sisma di questa mattina all’alba, con epicentro a pochi chilometri da Muccia. Secondo l’elenco dell’Ingv, sono state due le scosse con magnitudo 3.5, mentre le altre sono comprese da 2 a 2.6. Ma lo sciame sismico ha visto anche una trentina di scosse di minore intensità, tra lo 0,9 e l’1,9.

La sala Situazione Italia del Dipartimento della Protezione civile è in costante contatto con le strutture regionali dopo il terremoto di stanotte nelle Marche.

Ingv, possibile che sequenza duri ancora E’ probabilmente destinata proseguire la sequenza che si è attivata il 24 agosto 2016 nell’Italia centrale e che oggi ha portato al terremoto di magnitudo 4,6 nelle Marche. “E’ normale che una sequenza che ha mobilitato un volume così grande duri a lungo”, ha osservato il presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) , Carlo Doglioni. “Per una sequenza che ha mobilizzato un volume più piccolo, come quella legata al terremoto de L’Aquila del 2009, sono stati necessari tre anni per tornare a un’attività con valori confrontabili a quelli precedenti all’evento. E’ quindi possibile che la sequenza che si è attivata nell’agosto 2016 duri ancora non meno di un anno.
Trenitalia ha deciso di sospendere a scopo precauzionale la circolazione lungo la linea interna Civitanova Marche-Macerata per effettuare controlli sulla tenuta della strada ferrata. La circolazione dovrebbe riprendere alle 9.

“Danni? Qui tutto il centro della città è ancora zona rossa, ora stiamo facendo verifiche fuori, poi faremo accertamenti anche lì dentro”. Intanto però il sindaco di Camerino Gianluca Pasqui, dopo la scossa 4.7 delle 5:11 di oggi, ha bloccato tutti gli accessi alla zona rossa, “tranne quelli delle ditte specializzate che stanno lavorando”. Divieto in particolare per i cittadini che ancora oggi – spiega all’ANSA – “vanno a recuperare oggetti personali dalle case inagibili”. Pasqui non vuole esser allarmista, ma – sottolinea, ricordando le scosse dei giorni scorsi – “mi sembra che questo fenomeno sismico stia andando a crescere, non a diminuire”. Dopo il forte sisma del Centro Italia del 2016, nella zona di Muccia la terra era tornata a tremare con frequenza e intensità già da alcuni giorni. In particolare, il 4 aprile se ne erano registrate una di magnitudo 4 alle 4:19 e una di magnitudo 3.6 alle 20:41.L’epicentro di questa ultima scossa di magnitudo 4.7 è stato a 53 km da Perugia, 65 da Terni e 85 dall’Aquila. Già si sono registrate 4 lievi repliche di magnitudo 2 o 2.1.

Parla di “grande paura e insicurezza tra le persone” il sindaco di Muccia, Mario Baroni. “Stiamo controllando sia le casette che le case rimaste agibili – afferma Baroni al telefono con Rai News24 -. E’ uno stillicidio contino, che ci sta snervando e che non si ferma: le scosse si ripetono da svariati giorni, anche con un’escalation nell’intensità”.




Marche, trema la terra in provincia di Macerata: terremoto 3.0

MACERATA – Una scossa di magnitudo 3.0 è stata registrata dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia nelle Marche. Il terremoto è avvenuto alle 5:33 con epicentro a 2 chilometri da Pieve Torina, in provincia di Macerata, ad una profondità di 9 km. I comuni più vicini all’epicentro sono quelli di Muccia, Pievebovigliana, Fiordimonte, Serravalle di Chienti e Monte Cavallo.

 

Consegnate altre 70 casette

Le ultime 23 casette a Muccia in contrada Varano, le ultime 40 a Castelsantangelo sul Nera e le prime sette a Camerino. Sono complessivamente 70 le Sae (soluzioni abitative d’emergenza) consegnate oggi nel Maceratese alla presenza Luca Ceriscioli, presidente della Regione, di Angelo Borrelli, capo dipartimento Protezione Civile nazionale, dell’assessore regionale Angelo Sciapichetti e dei sindaci Mario Baroni (Muccia), Gianluca Pasqui (Camerino) e Mauro Falcucci (Castelsantangelo sul Nera). Concluse le assegnazioni in 20 Comuni. “Quello delle casette è un passaggio temporaneo – ha detto Ceriscioli -, ci permette di passare alla fase successiva: tornare a casa, attraverso la ricostruzione. Abbiamo creato un modo di lavorare legato tra le istituzioni, una relazione positiva necessaria per risolvere i problemi, facendo sempre un passo avanti”. “In una città così popolata – ha chiosato Borrelli – è stata realizzata un’attività oculata nel soddisfare le esigenze dei cittadini attraverso l’ economicità”.




Macerata, morte Pamela Mastropietro: c’è un quarto indagato

MACERATA – C’è un quarto indagato, nigeriano, nell’inchiesta sulla morte di Pamela Mastropietro. Riguardano anche lui (oltre ai tre connazionali già fermati), accertamenti tecnici irripetibili disposti dalla Procura di Macerata per le ipotesi di concorso in omicidio, occultamento e vilipendio di cadavere.

Il giovane è stato sentito tra venerdì e sabato dagli inquirenti a Macerata – ha riferito il suo legale Paolo Cognini – e sottoposto a rilievi palmari e plantari. Un tecnico verrà incaricato di una perizia sul suo cellulare per individuare conversazioni, messaggi inviati e ricerche internet.
La perizia, evidentemente, ha lo scopo di verificare la presenza del quarto indagato, che si trova a piede libero, nell’appartamento di via Spalato 124 dove, ritiene l’accusa, sarebbe stata uccisa e poi fatta a pezzi la ragazza il cui corpo è stato trovato in due trolley il 31 gennaio a Pollenza. Intanto è in corso un nuovo sopralluogo dei carabinieri del Ris nell’appartamento di via Spalato.




Macerata, morte Pamela: tre i nigeriani fermati. Per la Procura è omicidio volontario

MACERATA – Salgono a tre i nigeriani fermati per la morte della giovane Pamela. Oltre a Innocent Oseghale, già arrestato, sono stati fermati il 29enne nigeriano bloccato ieri alla stazione di Milano e Desmond Lucky, già indagato insieme ad Oseghale. In particolare, i reati ipotizzati dalla procura di Macerata sono quelli di omicidio, vilipendio, occultamento di cadavere e concorso in spaccio di stupefacenti.

Con i due fermi eseguiti “d’iniziativa della Procura della Repubblica di Macerata, nell’ambito dell’inchiesta sulla morte di Pamela Mastropietro, “riteniamo l’indagine chiusa”. Lo ha detto all’ANSA il Procuratore Giovanni Giorgio. I provvedimenti cautelari dovranno poi essere convalidati dal gip. L’inchiesta, ha precisato il magistrato, “coinvolge tre indagati” ed “è chiusa”.

Ci sono “elementi significativamente rilevanti” che la morte di Pamela Mastropietro sia stata causata da un “omicidio volontario” nella relazione preliminare che il medico legale ha inviato alla Procura ieri sera. Lo rende noto la Procura di Macerata.
L’accelerazione dell’inchiesta sulla morte di Pamela Mastropietro, che ha portato al fermo di altri due nigeriani dopo l’arresto di Innocent Oseghale, si è resa necessaria per il fatto che “uno degli indagati si stava velocemente allontanando verso la Lombardia”. Gli inquirenti non ne conoscevano l’identità ma “solo un nomignolo convenzionale”.




Macerata, omicidio Pamela: bloccato nigeriano a Milano

MACERATA –  Un nigeriano di 27 anni è stato bloccato dai Carabinieri di Milano in Stazione Centrale perché sospettato di un coinvolgimento nell’omicidio di Pamela, la ragazza di 18 anni di Macerata il cui cadavere è stato trovato in due trolley. I militari hanno individuato l’uomo su indicazione dei colleghi di Macerata e sono già in viaggio per consegnarglielo. La Procura di Macerata ha precisato che, al momento, non sono stati emessi fermi.

“I primi esiti degli espletati accertamenti medico-legali non hanno consentito di raggiungere risultati altamente significativi sul piano probatorio”. A comunicarlo è una nota del procuratore di Macerata Giovanni Giorgio. Questo “perché mancano tracce di sangue e di urina sui resti del cadavere che, a dire dei medici legali, è stato sezionato in modo apparentemente scientifico”. “Ulteriori accertamenti di laboratorio – conclude Giorgio – saranno effettuati la settimana prossima”

Una “modestissima” quantità di eroina ceduta a Pamela Mastropietro, la 18enne romana morta ancora non si sa per overdose, uccisa o per altre cause, il cui cadavere smembrato è stato rinvenuto in due trolley a Pollenza. Sarebbe “acquisito”, secondo fonti giudiziarie, questo addebito mosso dalla Procura maceratese a Desmond Lucky, nigeriano, accusato di concorso in omicidio, occultamento e vilipendio di cadavere con Innocent Oseghale, ma anche di aver ceduto la dose forse fatale a Pamela che non faceva uso di droga da quattro mesi.

La piccola quantità di droga ceduta, hanno spiegato fonti giudiziarie, non consente l’emissione di un provvedimento di custodia cautelare. Mentre l’eventuale accusa di morte in conseguenza di altro reato non sarebbe contestabile in questo caso perché non vi sono elementi per ritenere che il nigeriano fosse a conoscenza di circostanze per cui la vita di Pamela potesse essere messa a rischio dall’assunzione di una piccola dose di eroina e dunque la morte della ragazza fosse in qualche modo prevedibile. Lucky ha finora negato tutti gli addebiti anche quello di spaccio.