Genova, M5S: la "scomunicata" Cassimatis torna candidata. Il Tribunale sospende l'esclusione

 

GENOVA – Il giudice Roberto Braccialini ha sospeso l'esclusione della lista di Marika Cassimatis, la candidata del Movimento 5 stelle vincitrice delle Comunarie per la candidatura a sindaco di Genova e e poi 'scomunicata' da Beppe Grillo. La Cassimatis e la sua lista erano stati bocciati da Grillo per alcuni like a commenti di fuoriusciti dal Movimento come il sindaco di Parma Pizzarotti e il consigliere comunale di Genova Putti, "quando erano ancora nel Movimento" si è difesa la professoressa. Cassimatis nei giorni scorsi è stata sospesa dal Movimento.

La decisione del tribunale civile di Genova complica la situazione in casa Cinque Stelle perché di fatto annulla tutto: l'esclusione della professoressa e la possibilità che a rappresentare il M5S sia Luca Pirondini, lo sconfitto da Cassimatis, ma vincitore delle Comunarie bis indette da Grillo con voto on line in tutta Italia svolte dopo l'annullamento delle Comunarie del 14 marzo vinte da Cassimatis. A questo punto il rischio è che il Movimento non abbia candidati alle elezioni a Genova.

Il giudice ha sospeso anche il 'ripescaggio' della lista di Luca Pirondini. Il tribunale civile ha dunque accolto tutto il ricorso d'urgenza presentato dagli avvocati Lorenzo Borrè e Alessandro Gazzolo. La professoressa ha commentato su Facebook "Abbiamo vintoooooooo!".




Fiumicino, nuovo piano assetto idreogeologico: per M5S è necessario mettere in sicurezza il territorio

 

FIUMICINO (RM) – Nell’ incontro di Venerdi 10 febbraio organizzato dal MoVimento5Stelle Fiumicino sul nuovo Piano di Assetto Idrogeologico dell’ABTevere, con il coinvolgimento dei rappresentanti dei comitati locali, cittadini e tecnici del settore, sono stati messi in evidenza i punti fondamentali del Piano stesso e le azioni da compiere perché i Comuni possano cominciare a trarne i benefici previsti. A spiegare meglio gli obiettivi del M5S di Fiumicino è Fabiola Velli.
In primo luogo è molto importante che tutti comprendano l’urgenza e l’indiscutibile necessita’ di avere un Piano che ci permetta di mettere in sicurezza il nostro territorio al piu’ presto.
I danni di un’altra alluvione sono un prezzo che non possiamo permetterci di pagare, e non vogliamo assolutamente rischiare di dover piangere una tragedia mentre si cerca di trovare il solito colpevole fra mille polemiche e servizi TV.
Percio’ se gli amministratori locali restano ancorati a interessi che non corrispondono a quelli della comunita’ cittadina, il M5Stelle Fiumicino invece è deciso a mettere in atto sin da ora ogni possibile azione necessaria alla regolamentazione dello sviluppo edilizio ed alla mitigazione del rischio.
A tale proposito è importante capire che l’approvazione del PAI ha finalmente portato al riconoscimento del rischio per i territori interessati dei vari Comuni laziali, incluso il Comune di Fiumicino.
Si tratta di una novita’ molto importante perché in questo modo si entra finalmente nella graduatoria degli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico della Regione Lazio, e si ha diritto ai finanziamenti Statali e Regionali, per la realizzazione delle opere stesse, a partire dal potenziamento delle idrovore di Isola Sacra.
In effetti si arriva così ad una “certificazione del rischio” che consente di avere accesso ai fondi sia per le opere preventive, che per avviare gli iter per il risarcimento dei danni in caso di disastro. Va detto che fino ad oggi non era previsto nulla per le alluvioni, infatti in occasione degli eventi degli anni scorsi gli aiuti sono stati pochi e limitati.
E’ molto importante che si comprenda che il problema dei cosiddetti R4, non riguarda solamente i residenti direttamente toccati dall’annosa questione delle licenze edilizie, ma è piuttosto un problema che riguarda l’intera comunità cittadina, considerato che nell’ultima alluvione i danni li hanno subiti tutti, indistintamente dal fatto che avessero terreni in R4 oppure no.
Pertanto abbiamo presentato un’Interrogazione in Regione Lazio per sapere se il fondamentale intervento di potenziamento delle idrovore di Isola Sacra, proposto dal Consorzio di Bonifica Tevere e Agro Romano, è stato inserito nell’elenco degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico del Lazio, e se il livello di priorità della realizzazione dell’opera è stato aumentato, considerata la certificata criticità idrogeologico del nostro territorio; inoltre abbiamo chiesto se l’ intervento di potenziamento delle idrovore è ancora in fase di programmazione oppure è gia’ passato al livello attuativo.
Inoltre e’ pronta anche una Mozione per chiedere al Sindaco Montino ed alla sua amministrazione di ricalcolare l’IMU e restituire ai cittadini interessati eventuali somme pagate in eccesso, secondo le delibere di giunta del 2009 che stabiliscono che “per i terreni che, a causa di vincoli esistenti o sopravvenuti, non permettano il conseguimento della licenza edilizia, la base imponibile per il calcolo IMU e' il 20% del valore lordo del bene.”
Infine per quanto riguarda lo sviluppo edilizio futuro, i passi da compiere per mettere davvero in sicurezza tutto il territorio comunale sono:
1. Il potenziamento delle idrovore (da 3100 litri al secondo a 7000 litri al secondo), in modo da garantire la messa in sicurezza di tutto il territorio, allo stato attuale di edificazione.,
2. La realizzazione della futura urbanizzazione secondo il principio dell’invarianza idraulica, ossia la realizzazione da parte del costruttore (pubblico o privato) di vasche di laminazione che vadano ad azzerare l’impatto idrogeologico della nuova costruzione, lasciando così invariato il livello di rischio del territorio.
A tale proposito, si noti che in molti paesi del Nord Europa e in Australia, si realizzano gia’ da tempo aree verdi denominate Rain-Gardens, cioè giardini drenanti che assorbono e drenano l’afflusso di acque derivanti da eventi di piogge eccezionali, soluzione che per la morfologia territoriale di Fiumicino si presenta particolarmente adatta.
In conclusione siamo convinti che Fiumicino possa e debba svilupparsi, ma secondo canoni sostenibili, per mezzo di una amministrazione cosciente e consapevole della estrema fragilita’ del nostro territorio.
Purtroppo invece il Piano Regolatore Comunale, prevede per Isola Sacra un indistinto sviluppo edilizio pari a circa il 55% del suo territorio, senza che siano state definite in alcun modo le azioni di mitigazione indispensabili per garantire un’espansione sicura, in equilibrio con le criticità ambientali
Si tratta di una scelta davvero scellerata che portera’ senza nessun dubbio a conseguenze devastanti nel giro di pochi anni, sacrificando ancora una volta i cittadini per gli interessi di pochi costruttori.
Cio’ nonostante siamo profondamente convinti che i cittadini si siano finalmente resi conto di quale sia effettivamente la nostra realta’, grazie purtroppo anche ai tanti disastri ambientali che ogni giorno occupano le prime pagine dei notiziari, e pertanto dobbiamo essere assolutamente determinati a difendere il nostro territorio e la nostra comunita’ cittadina, procedendo secondo il cammino finalmente tracciato dal PAI. A tale scopo a breve faremo un nuovo incontro con i cittadini per chiarire i dubbi e illustrare le azioni che fino ad oggi abbiamo intrapreso.

 




M5S, prima l'accordo a Bruxelles e poi il voto online favorevole: ecco come è andata

 

di Maria Pace

 

BRUXELLES – Fare una votazione online su un accordo già preso. Sì più o meno è andata così anche se forse la tanto sbandierata democrazia e partecipazione avrebbe dovuto partire ancor prima che Beppe Grillo si avvicinasse al leader europeista. Ciò soprattutto a causa della linea che finora ha tenuto il Movimento Cinque Stelle: antieuropeista. però, evidentemente i tempi sono cambiati e ci si deve confrontare con numeri, poltrone e amministrazioni. Dunque si ritocca lo statuto, non si cacciano gli indagati, si chiude un occhioi su scivoloni, si aspetta che si sgonfino gli scandali delle firme false e si tira innanzi. Ci può stare, nessuno dice niente ma perché si è fatta la campagna elettorale su motti e slogan che poi sono tramontati? Eppure arriva il sì al passaggio nelle votazioni online. La votazione online indetta sul blog di Beppe Grillo dice sì alla proposta di passaggio del M5S nel gruppo europeo Alde. Alla votazione, si legge sul blog, "hanno partecipato 40.654 iscritti certificati. Ha votato per il passaggio all'Alde il 78,5% dei votanti pari a 31.914 iscritti, 6.444 hanno votato per la permanenza nell'Efdd e 2.296 per confluire nei non iscritti", ovvero nel gruppo Misto.

Nei fatti da Bruxelles arriva la conferma che il Movimento 5 Stelle ha raggiunto un "accordo di principio" con il gruppo Alde per un'alleanza al Parlamento europeo. Come spiega a Bruxelles il portavoce Diego Destro, non sarebbe stato possibile sottoporre al voto online una simile decisione senza prima avere concordato i principali punti dell'accordo con i Liberaldemocratici. Il documento circolato, spiega il portavoce, "è uno di quelli su cui si è lavorato, e conferma le condizioni politiche alla base dei negoziati come sono state illustrate nel post con cui ieri è stata lanciata la consultazione" e in particolare:

– condivisione dei valori di democrazia diretta, trasparenza, libertà, onestà ;
– totale e indiscutibile autonomia di voto;
– partecipazione dei cittadini nella vita politica delle Istituzioni europee;
– schieramento compatto nelle battaglie comuni come la semplificazione dell'apparato burocratico europeo, la risoluzione dell'emergenza immigrazione con un sistema di ricollocamento permanente, la promozione della green economy e lo sviluppo del settore digitale e tecnologico con maggiori possibilità occupazionali".
Le condizioni, ha spiegato ancora Destro, sono state messe a punto dagli stessi leader dei rispettivi partiti, Beppe Grillo e Guy Verhofstadt. Ora si attende l'esito della votazione online, ma per la serata di oggi e' prevista una visita dello stesso Grillo a Bruxelles. 

L'accordo ccordo scritto in 4 punti fra il Movimento 5 Stelle e il gruppo Alde al Parlamento europeo sarebbe già stato messo a punto il 4 gennaio scorso a Bruxelles. I punti dell'accordo per l'ingresso del M5S nel gruppo liberaldemocratico guidato dall'europeista belga Guy Verhofstadt riguardano in particolare il "rinnovo della democrazia europea", la "riforma dell'Eurozona", i "diritti e le liberta'" e le "opportunita' senza confini".




M5S, firme false: esposto di Nuti, Mannino e Di Vita. La Rocca rompe il silenzio sui social

 

di Paolino Canzoneri

 
PALERMO – Gli esponenti del M5S Riccardo Nuti, Claudia Mannino e Giulia Di Vita, con le colleghe del gruppo Chiara Di Benedetto e Loredana Lupo, indagati per le presunte firme false nelle comunali del 2012, scelgono di rompere il silenzio presentando un esposto all'Ordine degli avvocati e alla Procura. Una vera e propria denuncia contro un presunto "complotto" ai loro danni per mano del giovane avvocato Ugo Forello tra i fondatori di Addiopizzo e candidato alle comunarie del M5S per la carica di Sindaco di Palermo che, a detta dei pentastellati indagati, sarebbe responsabile di aver convinto la parlamentare regionale indagata Claudia La Rocca a presentarsi davanti ai magistrati per rendere dichiarazioni spontanee. Dopo La Rocca anche Giorgio Ciaccio ne ha seguito lo stesso iter e successivamente i due colleghi si sono poi autosospesi cosi come aveva ordinato pubblicamente il leader Beppe Grillo. La tensione oramai è altissima e la situazione sembra sfuggire di mano al gruppo che sembra sempre più slegato e non riesce più a mantenere una certa coesione. 
 
Claudia Rocchi ha commentato nel suo profilo social: "Cosa ci sia di sbagliato in un avvocato che consiglia a diversi soggetti tirati in ballo nei servizi sulle 'firme false', di scegliere un'eventuale collaborazione con la magistratura, specificandone lo scrupolo e attenzione nel lavoro, non è dato saperlo..eppure viene disegnato quasi come un peccato mortale. In tutto questo, fra le righe, anche la mia facoltà di intendere e di volere viene messa in dubbio, visto che sono stata dipinta come una pentita manovrata, quando di fatto ogni mia scelta è stata fatta in autonomia (e ci tengo a precisarlo), lontana da ogni eventuale consiglio e dopo lunghe riflessioni, pensando di fare semplicemente la cosa giusta nei confronti della mia coscienza e per tutto ciò in cui credo. Solo un cieco non vedeva la degenerazione in cui si stava scivolando". 
 
Parole di sconforto e di confusione per la scelta di collaborare con la giustizia contestata dal resto del gruppo che in una apparente posizione "omertosa" preferisce non proferire parola in attesa di chissà quale intervento ripartore o chiaritore per una indagine che giorno dopo giorno sembra appurare e dimostrare la veridicità dell'illecito. Prosegue la parlamentare regionale: "Strano che chi sceglie di collaborare con la giustizia, parlando prima di tutto del proprio coinvolgimento, venga dipinto come irretito da chissà quale inverosimile complotto. Ancora più strano, è essere stata così ingenua al punto da mettere volontariamente in discussione anni di duro lavoro. Praticamente il mondo al contrario". 
 
Riguardo al colloquio con i magistrati: "Ho raccontato al pm solo ciò che effettivamente ricordavo con estrema onestà intellettuale, non una parola di più né una in meno. Le carte lo dimostreranno. Ho sempre sostenuto che alcune ricostruzioni del servizio delle Iene non corrispondessero pienamente alla realtà, come la strumentalizzazione delle mail, del record delle 13 ore in sede o la storia della riunione dove si sarebbe parlato della ricopiatura delle firme. Motivo per cui non c'è nulla che 'stride' fra le mie mail con la Mannino e la mia intenzione di dire la verità ai magistrati, cosa che non ho mai pensato omettere. Sono anche fermamente convinta che i soggetti che hanno portato alla luce questa storia, dopo quattro anni e mezzo, non l'abbiano fatto di certo per amore della verità , ma probabilmente per mal di pancia passati e per creare caos in vista prossime comunali. In qualsiasi caso nulla cambia la realtà di un fatto avvenuto. Il punto è questo. Ci sono tanti comportamenti in questi giorni che mi hanno lasciata perplessa, ad esempio sono convinta che chi è innocente (e non sono io a deciderlo) ha il solo interesse di collaborare per far archiviare quanto prima la propria posizione, senza chiudersi in silenzi o paventate strategie per allungare il brodo. Forse sarebbe stato più sano affrontare con responsabilità una situazione, invece di provare a 'buttarla in caciara'. Purtroppo sembra essersi perso il senso di ragionevolezza e della realtà. In questo momento surreale per vederci chiaro basterebbe fare ragionamenti semplici, oggettivi e logici. Avevo pensato di indire una conferenza stampa, ma a questo punto non lo ritengo più necessario, attendo con fiducia l'esito delle indagini, voglio continuare a credere nel lavoro della magistratura". 
 



Campidoglio, M5S e Pd sono venuti quasi alle mani in Aula su Muraro


Redazione


ROMA – Gli animi sono più che accesi. Si è aperta con una lite, una rissa sfiorata, la riunione dell'Aula Giulio Cesare, che si riuniva per il bilancio. In apertura della seduta il Pd, nei richiami al regolamento, ha chiesto chiarimenti sulle dimissioni dell' assessore all'Ambiente Paola Muraro e sulle ripercussioni su Ama, ma il presidente Marcello De Vito li ha ritenuti inammissibili. Quindi, dai banchi del Pd sono stati esposti dei cartelli di protesta con su scritto 'di notte fa i video, di giorno dorme. Raggi in Aula'. Poco dopo il consigliere dem Orlando Corsetti si e' avvicinato alla presidenza per poi avventarsi sotto i banchi del M5S protestando animatamente contro un collega pentastellato che avrebbe invitato a 'cacciarlo'. Una lite che ha acceso gli animi di alcuni membri dell'assemblea che per poco non e' sfociata in rissa e che ha registrato un nuovo 'round' quando il consigliere M5S Pietro Calabrese si è avvicinato alla presidenza protestando a sua volta per delle frasi 'minacciose' che gli sarebbero state rivolte.

 




Palermo, M5s, Lega e Fi: Crocetta prenda atto del segnale. Coro unanime di sfiducia

 

di Paolino Canzoneri

 
PALERMO – Sulla scia della vincita del NO a furor di popolo e dalla scelta del Presidente del Consiglio Matteo Renzi di considerare il suo mandato chiuso, anche nel capoluogo siciliano M5S, Lega e Forza Italia cavalcano l'onda ed "esortano" il presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta a dimettersi anch'egli all'indomani della bocciatura della riforma costituzionale.
 
Una sconfitta del SI che equivale ad una sconfitta del PD cosi come è percepita dai partiti che leggono un segnale preciso di inversione di tendenza proprio per la ragione che la Sicilia è stata la seconda regione con la votazione per il NO più alta d'Italia. Il M5S non le manda a dire e dal gruppo all'Assemblea regionale si leva una precisa presa di posizione contro Crocetta: " Il risultato del referendum in Sicilia non è solo la bocciatura del governo Renzi, ma, soprattutto, del suo maggiore sponsor nell'isola: il governo del Pd e di Rosario Crocetta; adesso dimissioni e parola ai cittadini, c'è da rimettere una Sicilia al lavoro e non può farlo chi ha perso in maniera così sonora".
 
Un coro unanime quello che si leva anche da parte di Alessandro Pagano deputato della Lega vicina a Salvini: "In Sicilia una valanga di No ha seppellito Renzi, Crocetta e tutto il Pd; anche il fallimentare governatore Crocetta, che ricordo fu eletto con il voto di un siciliano su sei e che si è speso a favore del referendum, dovrebbe dunque prendere atto di questo giudizio netto e politico del popolo e rassegnare le dimissioni." Un'altrettanta analisi politica e una lettura della stragrande vittoria del NO viene anche dal capogruppo di FI all'ARS: "Il voto del referendum ci consegna un profondo desiderio di cambiamento, che va nella direzione contraria da quella indicataci da una riforma rabberciata. Il Paese reale ha vinto sul Paese legale, il popolo ha battuto il palazzo. Renzi e i transfughi del centrodestra sono stati miseramente puniti. Questa occasione di voto ha consentito al centrodestra di ritrovarsi coeso, e ha posto le basi per rilanciare una proposta politica che sarà quella del prossimo governo, a livello nazionale come in Sicilia. Inoltre, il plebiscito del No nella nostra terra, non indica soltanto l'insostenibilità della proposta riformatrice, ma evidenzia anche la scarsissima qualità dell'azione di governo sull'Isola, del Partito Democratico, dell'NCD e dei centristi di D'Alia". L'europarlamentare catanese Salvo Pugliese riassume l'opinione proviente dalla Sicilia orientale:" Il vento è cambiato, il dato siciliano e soprattutto catanese, con il No che stravince nell'Isola superando il 70%, ben oltre la media nazionale, e con Catania che detiene con il suo 75% di No il record nazionale tra i comuni capoluogo, è un chiarissimo segnale di cui Crocetta e Bianco devono prendere atto." Renato Schifani dal canto suo parla di un segnale che il centro destra deve saper intercettare per dare alla Sicilia un governo che vicino ai siciliani e che sappia interpretare a fondo le esigenze e le risposte concrete. Per tutti in sostanza, anche la Sicilia dovrebbe andare al voto.
 
Alla pioggia di critiche il presidente della Regione Rosario Crocetta risponde con altrettanta fermezza e sicurezza: "Sono stato leale con il partito e con Renzi, ho grande rispetto per il NO, nella mia giunta c'era anche qualche assessore a sostenerlo;nessuna vendetta, nessun regolamento di conti: sul governo non ci sarà nessun contraccolpo, piuttosto dobbiamo ripartire da una Finanziaria di carattere sociale, con la riforma degli Urega, con il reddito di cittadinanza e la programmazione europea." Ironicamente controbatte: "Paradossalmente il mio governo sarebbe stato messo in discussione da pezzi della maggioranza se avesse vinto il SI. Penso a cosa avrebbero urlato i renziani di Sicilia". Rosario Crocetta nel pomeriggio ha incontrato il gruppo del PD dell'ARS insieme con il segretario Fausto Raciti e l'assessore Alessandro Baccei.



M5S, firme false: Busalacchi indagata fa scena muta davanti al Pm

 

di Paolino Canzoneri


PALERMO – In pochi minuti l'attivista del M5S Samantha Busalacchi, indagata per le firme false presentate per le liste comunali del 2012 nel capoluogo siciliano, dopo aver consegnato le sue generalità al Pubblico ministero Claudia Ferrari che l'aveva convocata per un interrogatorio, si è avvalsa della facoltà di non rispondere. L'attivista fedele all'ex capogruppo alla Camera e suo  "mentore" Riccardo Nuti con questa facoltà ha deciso di contravvenire anche al diktat del leader del movimento Beppe Grillo che in merito alla clamorosa scoperta delle firme false e all'apertura delle indagini aveva tuonato furioso "Chi sa parli".
 
All'origine della vicenda sembra infatti che prima del deposito delle liste delle firme sia sorta l'esigenza di controllare l'esattezza dei dati anagrafici e una volta riscontrati degli errori, onde evitare la cancellazione dei nomi con i dati inesatti ad insaputa degli stessi firmatari, si sia proceduto ad una ricopiatura in un nuovo foglio lista ricopiandone pure la firma, atto assolutamente proibito quale palese reato.
 
"No Comment" perentorio da parte della Busalacchi che da qualche giorno non vuole rilasciare commenti e non collabora con il gruppo parlamentare regionale e al momento non intende neanche autosospendersi dalle fila del movimento. Questa sembra apparire come una "strategia silente" posta in atto da Nuti, consolidata e pattuita con l'ex capogruppo che comunque verrà interrogata lunedi prossimo. L'altra indagata Alice Pantaleone accusata di aver copiato delle firme originali da ex colleghi del movimento, invece, ha risposto ai PM: "Ho chiarito, sono più serena. Ho detto ai Pm che non ero neppure presente". Il suo legale l'avvocato Gianluca Calafiore ha aggiunto: "Non può avere copiato le firme perché non si trovava lì: quindi ha respinto ogni accusa". In tutto i pm hanno iscritto 10 persone e solo alcuni si sono autosospesi dal movimento. La Procura ad oggi conta sulla disponibilità di tre persone a esporre ciò che è accaduto e potrebbe anche venire a capo di tutti quei dettagli necessari a chiarire la vicenda. 



M5S, firme irregolari a Bologna: 4 indagati tra cui il vicepresidente del Consiglio comunale

 

Redazione

 

BOLOGNA – Monta il caso delle firme a cinque Stelle, tanto che ci si chiede ormai quanto per i pentastellati influirà questo ciclone giudiziario partito dal Sud. Come a Palermo, anche a Bologna ci sono degli indagati per presunte irregolaritá nella raccolta firme a sostegno del Movimento 5 Stelle. Si tratta di un'inchiesta che ipotizza a carico di quattro persone la violazione di un articolo della legge elettorale in occasione delle Regionali 2014, un fascicolo nato da un esposto di due militanti.

Tra i quattro indagati c'è anche Marco Piazza, vicepresidente del Consiglio comunale. Ai quattro è contestata la violazione dell'articolo 90 comma 2 del Dpr 570 del 1960. Piazza sarebbe chiamato in causa in qualità di 'certificatore', insieme ad un suo collaboratore e ad altre due persone. Tra le contestazioni, nel fascicolo del Pm Michela Guidi che ha coordinato le indagini dei Carabinieri di Vergato, c'è quella di aver autenticato firme non apposte in loro presenza oppure in luogo diverso rispetto al requisito di territorialità, oppure in mancanza della qualità del pubblico ufficiale.




M5s, l'Arma e le Iene: due istantanee di quotidiano delirio


di Paolino Canzoneri

 

Il sogno di ogni buon lavoratore a fine carriera è quello di andare in pensione nel miglior modo possibile, con la serenità e l'orgoglio di aver svolto il proprio mestiere con dovizia e d'aver contribuito positivamente al complesso ingranaggio del lavoro che richiede ad ognuno di noi di occuparci di una piccola parte a garanzia del pieno funzionamento dell'ingranaggio stesso. Difficilmente questo varrà per l'esponente delle Forze dell'ordine che, ripreso nel video scoop del programma televisivo "Le Iene" nel servizio sullo scandalo delle firme false andato in onda domenica sera, sembra sia andato troppo in escandescenze mostrando una rabbiosa violenza del tutto ingiustificata e poco edificante per il prestigio delle divisa che indossa. Le immagini delle telecamere accese mostrano, seppur in modo confuso ma comprensibile, concitate urla di intimidazione e violenta colluttazione senza che ci siano stati evidenti segni tangibili di  necessità di procedere urgentemente alle mani. I giornalisti della trasmissione sempre alla ricerca della verità …

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M5s: dove è finita l'onestà intellettuale?


di Ninco Nanco

 

Non si sa quanto Beppe Grillo sia consapevole che anche il carro del Movimento rischia di far salire avventurieri della politica, incuranti delle idee e dei principi sui quali esso si fonda. Anche tra i pentastellati cominciano a serpeggiare le logiche di potere e di poltrone, in barba a tutte le regole e diktat imposti dal regolamento.
Un sistema di controllo dei sostenitori e dei candidati che pretende di essere un modello di perfezione, ma che in realtà rischia di diventare diabolico e inattendibile: Rousseau è la piattaforma che certifica gli attivisti, ma che non rispecchia la sbandierata trasparenza, in quanto il numero degli iscritti è verificabile solo dai gestori della piattaforma e l'iscrizione ad essa non certifica sicuramente la moralità degli aderenti. I meetup degli attivisti, che si spendono in nome delle idee del Movimento, sono una miriade sparsa su tutto il territorio nazionale, spesso sono tenuti da pochissime persone che fanno fatica a raggruppare un numero di adesioni significativo e spesso non riescono neanche a creare liste elettorali. …

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M5S in stile Woodstock: l'illusione di un mondo migliore

 

di Paolino Canzoneri

Presenziare alla Festa del Movimento 5 Stelle a Palermo il 24 e 25 Settembre 2016 è stata senza ombra di dubbio una esperienza importante e formativa. È sembrato di percepire e toccare con mano quell'entusiasmo nei volti delle centinaia e centinaia di attivisti e sostenitori giunti da tutta l'Italia che con T-shirt, cappelli, bandane e bandiere hanno vissuto e rafforzato la loro presenza con i loro visi felici, sorridenti e con quella voglia di vedere concretizzata una seria lotta nella via per la legalità quale via di rinnovamento vera per il futuro del nostro paese.

La legalità come abitudine, come principio assoluto, come prassi per scardinare il marcio dal nostro Paese e come regola comune contro l'evasione fiscale oramai assimilata nel nostro DNA. La prima giornata dell'evento sembrava estiva, pareva che l'autunno, appena iniziato, si fosse messo da parte per regalare una giornata di sole estivo dalla temperatura caldissima e un cielo azzurro con una luce viva illuminava ogni piccola cosa facendone risaltare la profondità dei  colori. Il colore giallo del Movimento, appositamente scelto per via della sua luminosità, imperava nei moltissimi gazebo montati uno accanto all'altro in diverse strade lineari quasi a voler sembrare raggi di un sole centrale dove il grande palco principale avrebbe accolto la parola, il pulpito, la direzione, il verbo del creatore unico e del suo seguito nella via assoluta dell'ammaestramento per i fedeli e sostenitori divenuti in soli 5 anni un numero altissimo. Beppe Grillo e il compianto Casaleggio hanno avuto la genialità di creare una nuova religione, una speranza, una illusione di un mondo migliore interpretando il sogno di un popolo lontano da quelle tecniche mediatiche che non hanno funzionato e che hanno solo raggirato gli italiani devastando questo nostro Paese e incattivendolo culturalmente. Una decadenza, iniziata dagli anni 90 e interrotta per raggiunto limite al collasso assoluto, dolcemente condotta fuori da un tunnel con la mano gentile di improbabili tecnici all'approdo in una "seconda Repubblica" dai cambiamenti che ancora forse si stenta a capirli fino in fondo. Per i due geni Grillo e Casaleggio, la formula vincente, la ricetta perfetta era creare "una cosa" di sinistra che non disdegnasse il pensiero della destra ma che avesse anche la considerazione di chi stava al centro e che doveva considerare, quindi, anche il mondo cattolico. Ma che sopra ogni cosa non doveva essere il "classico partito" visto come un organo politico obsoleto, retrogrado, oramai completamente assuefatto a tutti i mali possibili della nostra storia politica dal 2 Giugno del 1946 in poi.


Una presunta avanguardia politica che delle ideologie non se ne fa niente, ma che al suo interno accoglie convivenze di persone con opposte visioni delle politica. L'idea di fondo è davvero eccezionale. La storia politica del nostro paese degli ultimi 20 anni è veramente vomitevole; la "disgregazione ideologica" di destra, sinistra e centro, in pochi anni ha spazzato via la storia, la cultura di veri statisti e politici che non avremo mai più il piacere di vedere confrontarsi nei dibattiti televisivi di prevalenza in bianco e nero. Non vedremo mai più quella passione politica assoluta espressa nei confronti-scontri di personaggi della storia del nostro paese come Togliatti, Fanfani e successivamente Berlinguer, Almirante e altri. È li che abbiamo perso la vera "politica". È uno sgarbo ingiusto pensare di ripulire con un colpo di mano la nostra storia e lo è altrettanto far passare il messaggio che tutto il nostro passato non serva più a niente e che tutto debba essere sepolto solo perché infiltrazioni di corruzione e tangenti hanno ammalato lo Stato. Purtroppo negli anni successivi, dal craxismo più becero fatto di bella vita, soldi e politici in discoteca, siamo passati alle vere prese per i fondelli con futuri rosei di milioni di  posti di lavoro assicurati fino all'importazione della peggiore sotto cultura americana fatta di consumismo, di nuova TV con prosperosi seni in programmi commerciali e con uno svilimento della serietà della politica oramai nelle mani di gente senza competenza interessata al mercimonio sessuale e senza quel rigore istituzionale che impone passione, preparazione e senso vero dello Stato. Quindi la creazione di un Movimento al di sopra di qualsiasi schieramento politico, la scelta di un colore positivo veicolo di luce che da la percezione del coinvolgimento popolare indistinto e che si proietti al futuro con l'utilizzo di mezzi moderni come internet sempre alla portata di tutti (o quasi), era palese che avrebbe avuto un consenso immediato e uniforme grazie anche alla disgregazione ideologica della destra e della sinistra che ha praticamente aperto la strada ad un movimento fatto di persone che credono che la ricetta per curare la politica possa solo venire da loro e dalla loro ferrea dissociazione dai partiti.


A Palermo nella festa sono stati adibiti diversi punti dove moderatori davano microfono "libero" ad attivisti di ogni regione
per brevi comizi dove molte idee venivano espresse con il plauso più o meno convinto della gente che ascoltava. Questa forma di libera e democratica espressione di idee appariva come una risorsa meravigliosa, un panorama concreto di vera espressione democratica dove finalmente il cittadino fine a se stesso proponeva idee e soluzioni. C'è stato chi, per esempio, prendeva posizioni drastiche per l'abolizione assoluta senza se e senza ma delle macchine videopoker e slot-machine in tutti i locali quale unica soluzione per debellare il vizio del gioco, chi invece più moderatamente credeva più giusto imporre una tassa supplementare per locali e negozi provvisti di queste dannate macchine etc. Un miscuglio di idee interessanti e propositive. Tutte rigorosamente video registrate in attesa di chissà quale probabile trascrizione o magari semplice ricordo di momenti di gloria politica personale da ricordare e tramandare. Centinaia di idee, di proponimenti, di analisi che infondono negli attivisti e nei sostenitori quella reale convinzione di partecipare e di contare veramente per il Movimento, almeno fino a quando il grande capo Beppe Grillo, all'imbrunire, sceglieva di re-incoronarsi quale capo assoluto del Movimento e mandare a benedire, in un battito di ciglia, la tanto decantata 'vox populi'. E quindi il tutto diventa abbastanza chiaro, tutto torna da dove siamo partiti… un'ideologia con un…

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