Verso Governo M5s-Pd. Di Maio: “Con la Lega abbiamo chiuso”

“Tramonta del tutto l’idea di un governo di centrodestra, e dopo 50 giorni l’idea di un progetto con la Lega si chiude qui. Salvini si è condannato all’irrilevanza”. Queste le parole di Luigi Di Maio subito dopo l’incontro con il presidente della Camera, Roberto Fico. Il leader pentastellato ha spiegato che di avere “apprezzato le parole di Martina”, reggente del Partito Democratico. E se anche questo tentativo dovesse fallire, “noi chiederemo che si torni al voto”.

“Sono passati circa 50 giorni in cui abbiamo provato in tutti modi e tutte le forme a firmare un contratto di governo per il cambiamento del Paese con Salvini e la Lega ma loro hanno deciso di condannarsi all’irrilevanza per rispetto dei loro alleati e del loro alleato invece di andare al governo nel rispetto degli italiani”. “Abbiamo apprezzato le parole del segretario del Pd Martina – prosegue Di Maio – sono parole che vanno in direzione dell’ apertura. Abbiamo detto al presidente Fico che manteniamo la linea delle elezioni, di insistenza sui temi per il cambiamento del paese e abbiamo detto che non rinunciamo ai nostri valori e alle nostre battaglie politiche”. “M5s e Lega, M5s e Pd e qualsiasi partito sono e resteranno alternativi e questo patto deve essere segno di rispetto dei nostri elettori e degli elettori dei partiti. Ma nessuna forza politica può fare da sola, nessuno può dare un governo a questo Paese da solo. Per questo abbiamo ribadito la disponibilità” a un confronto con il Pd. “Se fallisce questo percorso per noi si deve tornare al voto non sosterremo nessun altro governo, tecnico, di scopo o del presidente”, ha concluso Di Maio.




ROMA, M5S VS PD: È GUERRA TOTALE

Red. Politica

Roma – Lotta senza quartiere, quella che si sta consumando in contemporanea alle elezioni amministrative tra il PD e il M5S a Roma ma che inevitabilmente si riflette anche in quei Comuni dove i due schieramenti vanno al ballottaggio, con buona pace del silenzio elettorale che si trasforma in rissa sui vari social.

Al centro delle polemiche resta il caso della consulenza di Virginia Raggi alla Asl di Civitavecchia che durante la mattinata di ieri ha pubblicato sul suo profilo Facebook l'autocertificazione relativa il 2015, nella quale specifica di aver svolto l'incarico, come legale fiduciario. 

 

 

Scintille Ma lo scontro diventa incandescente quando il senatore Stefano Esposito, rilanciando una notizia di Repubblica, dice che sull'affare Asl la Procura ha aperto un fascicolo "Nessuna indagine è stata aperta, nessun esposto è ancora giunto all'attenzione dei magistrati", rettificano fonti della Procura romana. Raggi intanto spiega: "L'autocertificazione è del 2015 perché è nel 2015 che percepisco il relativo compenso. Per quanto riguarda invece l'incarico del 2012 non ero ancora consigliere e non era previsto alcun albo speciale. Con questa mia ultima delucidazione sull'ennesimo attacco montato ad arte dal Pd si chiude una delle campagne più sporche degli ultimi anni". Ma il Pd parte in massa all'attacco: "Raggi è bugiarda e viola il silenzio elettorale".

 

Rivelazioni Intanto Repubblica.it rivela che l'associazione Anleb avrebbe depositato un esposto in Procura sul caso Raggi dove è sarebbe stato aperto un fascicolo "Raggi mente e Procura Roma apre fascicolo. Bugie, promesse irrealizzabili, omertà e tanta, tanta arroganza", commenta il senatore dem Stefano Esposito. Ma fonti della Procura di Roma a stretto giro smentiscono: nessun fascicolo è stato aperto sul caso della consulenza del candidato sindaco M5s Virginia Raggi con la Asl di Civitavecchia; allo stato nessun esposto è ancora giunto all'attenzione dei magistrati. I due candidati a sindaco oggi si tengono, almeno apparentemente, fuori dalla mischia, dedicandosi al relax: la pentastellata in compagnia del figlioletto, il dem Roberto Giachetti con degli amici.

 

Accuse Pd Matteo Orfini e Debora Serracchiani, dai piani alti del Pd, puntano il dito contro la candidata M5s "bugiarda" per la spiegazione fornita sulla consulenza "Per la prima volta chi ha indebitato Roma dovrà rendere conto ai romani. Per la prima volta chi si è sempre sentito 'intoccabile' si renderà conto di non essere migliore dei cittadini – ribatte a distanza su FB Alessandro Di Battista (M5S) – Capite allora le ragioni del loro costante nervosismo, del loro fango quotidiano verso il M5S, dei loro attacchi scomposti".

 

Ma non finisce qui Andrea Lo Cicero, campione di rugby ieri indicato come assessore a cinque stelle, è al centro di polemiche sul web. Viene ripostato su twitter un articolo di Liberation del 2006 che riporta una sua condanna a pagare 150mila euro di danni al Tolosa per aver giocato con la nazionale italiana contro la Spagna il 22 settembre 2003, mentre per il club francese era in congedo per malattia. "Onestà sì, ma solo a casa degli altri", twitta un utente. "So' andati a riprende la multa fatta a Lo Cicero 10 anni fa… Patetici", ribatte un altro. Nel mirino ci sono pure alcune esternazioni sportive del rugbista: "Io uso solo il paradenti… Ci sono molti giocatori, specie quelli più giovani, che usano le protezioni per le spalle. Roba da fro… ". Tra le prime a stigmatizzare il lessico usato c'è Paola Concia (Pd): "'Roba da fro…' così scrive Lo Cicero candidato assessore con Raggi. 'Fro…' romani sveglia!!!". Rincara la dose, Vladimir Luxuria: "Raggi annuncia assessore omofobo". Oggi la parola, l'ultima e definitiva, passa ai romani.