Castel Gandolfo: Luciano Buonfiglio v. presidente Coni a giudizio immediato

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Red. Cronaca

CASTEL GANDOLFO (RM) – Chiesto il giudizio immediato per il vice presidente del Coni e presidente F.I.C.K.  Luciano Buonfiglio che dovrà presentarsi davanti al giudice del dibattimento il 15 febbraio del 2017. Nei confronti di Buonfiglio era stato emesso un decreto penale di condanna, verso il quale era stata presentata opposizione lo scorso 2 luglio 2014, per aver realizzato, in qualità di presidente della Federazione Italiana Canoa Kaiyak, opere abusive sull’arenile demaniale del lago Albano di Castel Gandolfo, area sottoposta a vincolo paesaggistico, zona a protezione speciale e sito di importanza comunitaria dove insistono reperti attribuibili al porto di Domiziano risalente al primo secolo d.C..

 

La vicenda Il Gip si è espresso dopo che il Pm Carlo Morra ha ordinato la demolizione di tutte le costruzioni realizzate senza titolo abilitativo. Diversi quindi i reati contestati al vice Presidente del Coni e Presidente F.I.C.K.  che vedono come parte lesa il Comune di Castel Gandolfo: si parla di una passerella lunga 27 metri poggiante su base metallica, un’altra passerella 4 metri per 4, un pontile galleggiante di 9 metri per 4: queste strutture sono state realizzate abusivamente e in area demaniale. L'amministrazione comunale di Castel Gandolfo ha formalmente diffidato la Fick a rimuovere le opere abusive che si trovano in un’area di circa 4 mila metri quadri che è stata persino recintata dalla federazione sportiva. L’arenile si trova di fronte al Villaggio Vogatori, bene patrimoniale dello Stato, che la Federazione continuerebbe ad occupare senza alcun titolo. Poco distante dimora un altro scempio da oltre 50 anni: la torre di arrivo del campo di gara di canottaggio in via dei Pescatori rivestita di amianto e cemento che cade a pezzi e sulla quale pesa una ordinanza di messa in sicurezza a carico del demanio a seguito di un esposto presentato all’Ardis, Agenzia regionale per la difesa del suolo del Lazio, dal presidente dell’Asd Brunetti Giampiero Tofani, il quale ha sollevato diverse criticità attraverso un nutrito dossier fotografico: in primis l’occupazione del demanio da parte della Federazione canoa. Ora l’Asd Brunetti intende costituirsi parte civile al processo che vede imputato Luciano Buonfiglio. Ma non è tutto perché anche l’associazione Earth per la tutela giuridica della natura e dei diritti animali ha presentato una querela nei confronti di ignoti perché nell’area occupata dalla Federazione di cui Buonfiglio è presidente ci sarebbero diversi reperti archeologici che sarebbero stati danneggiati dallo sversamento di circa 2 mila metri cubi di terra di ignota provenienza serviti per realizzare una sorta di “collina artificiale” al fine di eliminare il dislivello che negli anni si è creato a causa dell’abbassamento del lago Albano di Castel Gandolfo.

 

L'interrogazione regionale Sulla questione è intervenuto anche il Consigliere regionale FDI-AN Fabrizio Santori che ha presentato un'interrogazione  al presidente del Consiglio regionale del Lazio Daniele Leodori dovetra l'altro vengono chieste le motivazioni per le quali la Regione Lazio, "nonostante gli accertamenti posti in essere dal Comune di Castel Gandolfo, dall'Agenzia Regionale del Suolo e dell'Autorità Giudiziaria a carico del Presidente della Federazione Italiana Canoa Kayak – e vice presidente del Coni Luciano Buonfiglio Ndr. – non abbia ancora provveduto alla decadenza della concessione, prevista nel vigente Regolamento Regionale".  
 




CASTEL GANDOLFO: SCEMPIO DEI BENI ARCHEOLOGICI DELL’ERA DOMIZIANA NEL TOTALE SILENZIO DELLE ISTITUZIONI

di Chiara Rai

Castel Gandolfo (RM) – Una collina artificiale che domina le rive del lago a Castel Gandolfo in via dei Pescatori ha letteralmente sotterrato dei beni archeologici risalenti all’era domiziana. Questo è avvenuto nel più totale silenzio delle istituzioni e in una zona a protezione speciale e sito di importanza comunitaria sulla quale si affaccia, oltretutto, la sede estiva del Papa. Un decreto penale di condanna emesso dal Tribunale di Velletri pesa, adesso, come un macigno sul presidente F.I.C.K. e vicepresidente Coni Luciano Buonfiglio, responsabile della realizzazione di opere realizzate abusivamente sull’arenile demaniale del lago Albano di Castel Gandolfo.

Il Pm Carlo Morra ha ordinato la demolizione di tutte le costruzioni realizzate senza titolo abilitativo. Ma nell’ordinanza non si entra in merito al fatto che una serie di reperti archeologici siano stati completamente sotterrati. Infatti, questa collina in riva al lago è stata realizzata grazie a migliaia di metri cubi di terra di riporto, serviti per colmare il dislivello di oltre 5 metri, provocato a seguito dell’abbassamento del livello delle acque lacustri.

Ora la verde montagnola “siede” sopra dei reperti attribuibili al porto di Domiziano risalente al primo secolo d.C.. Luciano Buonfiglio risulta imputato per aver posto in opera terra emersa antistante la struttura della Fick (Federazione Italiana Canoa Kayak), per aver realizzato una passerella lunga 27 metri poggiante su base metallica, un’altra passerella 4 metri per 4, un pontile galleggiante di 9 metri per 4.

La multa per aver occupato il demanio ammonta 3 mila 750 euro. Parte lesa, in tutta questa storia, è il Comune di Castel Gandolfo che ha formalmente diffidato la Fick a rimuovere le opere abusive che si trovano in un’area di 15 mila metri quadri che è stata persino recintata dalla federazione sportiva.

La responsabile dell’area tecnica del Comune di Castel Gandolfo Silvia Giannuzzi ha diffidato la Fick a fine luglio esortando a rimuovere tutto tempestivamente. Poco distante dimora un altro scempio da oltre 50 anni: la torre di arrivo del campo di gara di canottaggio in via dei Pescatori rivestita di amianto e cemento che cade a pezzi e sulla quale pesa una ordinanza di messa in sicurezza a carico del demanio a seguito di un esposto presentato all’Ardis dal commissario straordinario de La Destra Giampiero Tofani. Quest'ultimo, alla luce, dei fatti, invoca le dimissioni di Luciano Buonfiglio, additato per aver completamente disatteso il “decalogo del canoista” che impone prima di tutto il rispetto del l’ambiente pur non praticando direttamente l’attività sportiva.