PALERMO: LUCIA BORSELLINO FINISCE SOTTO SCORTA

di Angelo Barraco
 
Palermo – A Lucia Borsellino, figlia di Paolo Borsellino –morto nella Strage di Via D’Amelio- è stata assegnata la scorta. I motivi sono tutt’ora ignoti e la decisione è stata presa dal Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza. Lucia Borsellino, ex assessore alla Salute della Regione Sicilia è protetta da un’auto blindata e due uomini armati della polizia di Stato. Lucia Borsellino, ricordiamo inoltre, si era dimessa il 2 luglio per ragioni di “ordine etico e morale e quindi personale, sempre piu' inconciliabili con il mio mandato”. La decisione della scorta è stata presa a ferragosto e potrebbero essere legate alle indagini sulla sanità e agli esposti presentati dalla figlia del magistrato quando era assessore. In quell’occasione l’ex assessore ha dato la massima collaborazione agli inquirenti all’indomani dell’arresto di Matteo Tutino, ex primario dell’ospedale di Villa Sofia e medico personale di Rosario Crocetta, presidente della Regione Sicilia.
 
 
Proprio con Tutino e Crocetta è scoppiato lo scandalo poco tempo fa in seguito ad una probabile intercettazione tra Crocetta e Tutino in cui in un conversazione con il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, avrebbe affermato che l'assessore alla Salute, Lucia Borsellino, "va fermata, fatta fuori. Come suo padre", il giudice ucciso nella strage di via D'Amelio. Questo quanto si apprende dal settimanale "L'Espresso". Sempre secondo il settimanale, "all'altro capo del telefono c'e' il governatore della Sicilia Rosario Crocetta, che ascolta e tace. Non si indigna, non replica: nessuna reazione di fronte a quel commento macabro nei confronti dell'assessore della sua giunta, scelto come simbolo di legalita' in un settore da sempre culla di interessi mafiosi". Lucia Borsellino si e' dimessa pochi giorni dopo l'arresto di Tutino, che quando i carabinieri sono andati a notificargli il provvedimento giudiziario emesso contro di lui ha telefonato a Crocetta, del quale era il medico personale, per dirgli "Mi stanno arrestando". "Mi sento intimamente offesa e provo un senso di vergogna per loro". Cosi' Lucia Borsellino, ex assessore alla Salute della Regione siciliana e figlia del giudice ucciso nella strage di via D'Amelio, ha commentato ai microfoni del giornale radio regionale della Rai, la frase detta dal primario di Villa Sofia, Matteo Tutino, poi arrestato per truffa al sistema sanitario, in una telefonata con il governatore, Rosario Crocetta: "La Borsellino va fermata, bisogna farla fuori come suo padre". Crocetta, per spiegare il suo silenzio, ha sostenuto oggi di non aver sentito quelle parole. Alla domanda su cosa pensi di questa giustizificazione, Lucia Borsellino ha risposto glaciale: "Non spessa a me fare commenti al riguardo".La Borsellino si era dimessa dopo giorno dopo l'arresto di Tutino, medico personale di Crocetta. Al suo posto il governatore ha nominato assessore il capogruppo del Pd all'Ars, Baldo Gucciardi.
 
Commemorazioni Borsellino, dimissioni Crocetta: Alla vigilia della commemorazione del 23esimo anniversario per la strage in Via D’Amelio, per ricordare la morte del Giudice Paolo Borsellino ucciso dalla mafia, le polemiche non mancano, soprattutto in seguito a quanto emerso dal Governatore della Sicilia in un’intercettazione con il suo medico Matteo Tutino. Rita Borsellino, la sorella del magistrato, ha inviato un sms a Crocetta, dicendo che la sua presenza non è ben gradita.L’intercettazione di Crocetta, pubblicata su l’Espresso, ha scosso gli animi di chi crede ancora in quel tipo di lotta e in quel tipo di giustizia che è diventata un simbolo per un’Italia ormai attorniata e piegata dalla corruzione, dal malaffare e dalla prevaricazione dell’interesse individuale a discapito dell’interesse collettivo. Sulle intercettazioni di Crocetta i pm smentiscono e dicono inoltre che di tale conversazione non vi è traccia nelle inchieste della Procura, ma il direttore dell’Espresso ribadisce che c’è, ma non h aggiunto altro. Intanto Crocetta, vista la situazione sul filo di un rasoio e le polemiche che rimbalzano come biglie d’acciaio sull’asfalto ghiacciato, si è rifugiato presso la sua casa di Castel di Tusa, tra Palermo e Messina. Non ha fatto sapere se parteciperà o meno alla commemorazione di Paolo Borsellino. Alla manifestazione vi saranno le massime autorità dello Stato come il presidente Sergio Mattarella, il guardasigilli Andrea Orlando e il ministro dell’Interno Angelino Alfano. Non presenzieranno i figli di Paolo Borsellino; Lucia, Fiammetta e Manfredi. Salvatore Borsellino, fratello del magistrato, ha detto il giorno dopo la smentita: “Rita gli ha scritto dopo che si sono diffuse le prime notizie che davano per certa l'intercettazione che riguarda Crocetta. Lo stesso pensavo io. Ora però sospendo il giudizio. Se le intercettazioni fossero in realtà una macchina del fango sarebbe un atto di sciacallaggio, aspetto che lo dica la magistratura. Ma in questo momento di incertezza Crocetta farebbe bene a evitare di presentarsi”. Crocetta intanto si è autosospeso.
 
La querela: Il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, chiede 10 milioni di euro a L’Espresso e sporge querela in sede civile contro Il Fatto Quotidiano, contro il giornalista Buttafuoco e anche verso Maurizio Gasparri. Intanto dal settimanale dicono che “in aula la verità”. Il suo legale, nel corso di una conferenza stampa ha detto “un'azione civile risarcitoria chiedendo a L'Espresso 10 milioni di danni, la richiesta danni riguarderà l'editoriale L'Espresso, il direttore del settimanale, e i due giornalisti che hanno scritto l'articolo in cui si parla della telefonata tra Tutino e Crocetta”. L’avvocato aggiunge inoltre che il quanto ottenuto dal risarcimento verrà devoluto in beneficienza. La direzione del settimanale replica l’azione risarcitoria dicendo che l’intercettazione esiste ed è secretata e che la secretazione è un decreto del pm e L’Espresso ha detto “Dimostreremo la verità”. Aggiunge inoltre che “La causa annunciata dai legali di Rosario Crocetta può diventare l'occasione processuale per comprovare la piena correttezza del comportamento dell'Espresso e per fare definitiva chiarezza su quanto è avvenuto” intanto il legale di Crocetta dice “L'omessa vigilanza e l'omessa verifica sulla veridicità di questa intercettazione ha letteralmente distrutto e massacrato l'immagine personale, politica e professionale di Rosario Crocetta. L'Espresso si è difeso dicendo che l'intercettazione è secretata. Ma la secretazione è un decreto del pm, lo stesso che più volte ha smentito l'esistenza dell'intercettazione sia ambientale che telefonica”. 
 
 
Intanto  la Procura di Palermo ha aperto un’indagine, i giornalisti dell’Espresso Piero Messina e Maurizio Zoppi sono indagati e accusati di “pubblicazione o diffusione di notizie false, esagerate o tendenziose, atte a turbare l'ordine pubblico”. Messina deve rispondere anche di calunnia perché avrebbe indicato una fonte che però non avrebbe confermato ma avrebbe smentito. I due sono stati ascoltati in procura e si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Intanto i difensori del medico Matteo Tutino –agli arresti domiciliari per truffa ai danni del servizio sanitario- commentano l’iscrizione nel registro degli indagati dei due giornalisti: “Siamo in presenza di un'azione altamente criminale commessa con il mezzo della comunicazione di massa in danno ad un uomo innocente che è stato lapidato mediaticamente” aggiungono inoltre “E' la conferma che quella frase non esiste”.



INTERCETTAZIONI SHOCK TRA CROCETTA E IL SUO MEDICO: "LUCIA BORSELLINO VA FATTA FUORI COME SUO PADRE"

Redazione

Palermo – Intercettazione telefonica per il chirurgo Matteo Tutino, primario dell'ospedale palermitano di Villa Sofia arrestato per truffa al sistema sanitario, in un conversazione con il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, avrebbe affermato che l'assessore alla Salute, Lucia Borsellino, "va fermata, fatta fuori. Come suo padre", il giudice ucciso nella strage di via D'Amelio. Questo quanto si apprende dal settimanale "L'Espresso", che in un comunicato fornisce anticipazioni sul numero in edicola domani e afferma che "gli stralci di queste intercettazioni sono confermate dai magistrati e dagli investigatori che lavorano all'inchiesta".

Sempre secondo il settimanale, "all'altro capo del telefono c'e' il governatore della Sicilia Rosario Crocetta, che ascolta e tace. Non si indigna, non replica: nessuna reazione di fronte a quel commento macabro nei confronti dell'assessore della sua giunta, scelto come simbolo di legalita' in un settore da sempre culla di interessi mafiosi". Lucia Borsellino si e' dimessa pochi giorni dopo l'arresto di Tutino, che quando i carabinieri sono andati a notificargli il provvedimento giudiziario emesso contro di lui ha telefonato a Crocetta, del quale era il medico personale, per dirgli "Mi stanno arrestando". "Mi sento intimamente offesa e provo un senso di vergogna per loro". Cosi' Lucia Borsellino, ex assessore alla Salute della Regione siciliana e figlia del giudice ucciso nella strage di via D'Amelio, ha commentato ai microfoni del giornale radio regionale della Rai, la frase detta dal primario di Villa Sofia, Matteo Tutino, poi arrestato per truffa al sistema sanitario, in una telefonata con il governatore, Rosario Crocetta: "La Borsellino va fermata, bisogna farla fuori come suo padre". Crocetta, per spiegare il suo silenzio, ha sostenuto oggi di non aver sentito quelle parole. Alla domanda su cosa pensi di questa giustizificazione, Lucia Borsellino ha risposto glaciale: "Non spessa a me fare commenti al riguardo".La Borsellino si era dimessa dopo giorno dopo l'arresto di Tutino, medico personale di Crocetta. Al suo posto il governatore ha nominato assessore il capogruppo del Pd all'Ars, Baldo Gucciardi.

Renzi chiama Borsellino  – E' stata per lei, si apprende da fonti di Palazzo Chigi, la prima telefonata della giornata. Matteo Renzi questa mattina presto ha chiamato Lucia Borsellino alla quale, spiegano le stesse fonti, il presidente del Consiglio ha mandato un abbraccio di solidarieta'.

Renziani chiedono dimissioni di Crocetta – "Inevitabili dimissioni Crocetta e nuove elezioni" in Sicilia, scrive su Twitter Davide Faraone. "Quelle parole su Lucia Borsellino una vergogna inaccettabile", denuncia il sottosegretario Pd all'Istruzione, tra i piu' vicini a Matteo Renzi. "Siamo ben oltre il limite della decenza e della moralita'", dice invece Sel. "La conversazione telefonica tra il dottor Tutino e il governatore Crocetta segnano un punto di non ritorno. I silenzi del governatore davanti alle raccapriccianti frasi del primario su Lucia Borsellino sono una condanna senza appello", spiega Erasmo Palazzotto, deputato nazionale di Sinistra Ecologia e Liberta' Anche Ncd chiede le dimissioni del governatore: il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, ha chiamato Lucia Borsellino per esprimerle "sdegno, affettuosa vicinanza e solidarieta' per quelle parole che pesano in modo gravissimo e incancellabile sulla coscienza di chi le ha pronunciate". Il ministro Alfano auspica che sia vero quanto affermato dal Presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, e cioe' che non ha sentito la "irripetibile frase pronunciata dal suo medico".

"Premesso che questo gioco delle intercettazioni deve essere superato da una regolamentazione rigorosa, non si capisce con che faccia Crocetta non dico possa ancora fare il presidente della Regione Sicilia, ma andare in giro per Palermo", afferma Fabrizio Cicchitto