NOI MAI STANCHI DI SUBIRE, ONORE ALL'OPPOSIZIONE EGIZIANA

Francesco Tarallo

Quale il nesso con l'opposizione egiziana? Semplice è un opposizione al nuovo Faraone multipartitica, ci sono laici, coopti, cristiani, laici e mussulmani, forse qualche altra forza politica che mi sfugge.

In Italia, nel mio paese, con tanta storia di patrioti, volendola rievocare, quella dei carbonari 1820/21 il profondo malcontento popolare, con i moti di Mazzini e Gioberti, senza voler citare le prigioni di Silvio Pellico, orbene tutto questo non riesce a far emergere nei cittadini sentimenti di rivolta, anzi, alcuni gruppi di cittadini a Milano, città storica del risorgimento italiano applaude al passaggio del peggiore presidente del consiglio della storia del nostro paese.

I miei concittadini purtroppo, molto spesso perdono la memoria, allora vale la pena ricordare il bilancio di questo 2012 non ancora terminato. Numeri impietosi, per non dire tragici. Prodotto interno lordo – 2,4, tasso di disoccupazione 11,1, rapporto debito/pil 126,5, spese per interessi +5,5, consumi privati -4,7, domanda interna -5,3, crediti in sofferenza banche 127,6 miliardi, tassi d'interessi sui mutui 5,3, pressione fiscale/pil 45,7 per dipendenti sia pubblici che privati, mentre per le aziende ha raggiunto il ragguardevole traguardo del 57,5%, superando cosi anche i paesi scandinavi che in fatto di tassazione sono sempre stati i primi. Continuando con una spesa pubblica che passa da 1884 miliardi del 2011, al 1987 miliardi nel 2012, con un incremento di oltre 90 miliardi di euro. (Fonte Bankitalia) e Ragioneria generale dello Stato.

Una considerazione umana, perchè cosi poste le cifre, forse non dicono niente, ma 11,1 di tasso di disoccupazione significa circa 3 milioni di persone senza lavoro. E che dire delle cifre INPS sulla cassa integrazione passata da 828 milioni di ore, a 1,050 miliardi di ore? A gennaio 2013 oltre il 70% della CIG scadrà e molti dovranno cercarsi un occupazione, un ulteriore dramma per esseri umani e per il paese. Inoltre le ultime stime delle Camere di Commercio, parlano della chiusura di oltre 175.000 di negozi e artigiani, e che dire ancora del dramma di aziende sane con bilanci attivi che chiudono per andare oltre confine quali Svizzera, Austria e paesi ex Unione Sovietica?

La differenza tra noi e gli egiziani non è solo nelle cifre qui esposte, sta nella dignità di un popolo. Loro seppur poveri, scendono in piazza per difendere la loro libertà e la loro dignità. Noi, pusillanimi e vili, ce ne stiamo rintanati nelle nostre case, e i giornali e le televisioni, ci propongono le stesse facce che da 30 anni sono seduti in parlamento, anzi ci raccontano di novità come quella di un certo Luca Cordero di Montezemolo e di un certo Monti, sapendo tutti che ormai siamo su una strada di non ritorno, considerando l'impietosa realtà che verrà nel 2013, quando dovremmo far fronte agli impegni assunti con i nostri carnefici e che sono: Il FISCAL COMPACT (45 miliardi di costi) + 82 miliardi di interessi passivi sul debito pubblico, e infine con la legge di stabilità con un ulteriore aggravio di 27 miliardi. Noi,senza dignità, loro con grande dignità.
 




POST MONTI, FINI E LA GRANDE LISTA CIVICA CON IL BENESTARE DI CASINI E… L'OCCHIOLINO DI MONTEZEMOLO?

E bravo Gianfranco che predica all’autentica “novità politica” e ironizza anche sulla “rottamazione” probabilmente perché pensa che noi italiani intendiamo esportare ancora l’etichetta di “pizza, spaghetti e mandolino”.

 

Chiara Rai

Ormai sappiamo tutti che a ogni campagna elettorale alcuni politici, più propensi sono i centristi, resettano tutto il passato e tentano di rinnovarsi con termini e propositi a loro prima sconosciuti. O meglio dire opportunamente ignorati. Ma c’è un limite alla spudoratezza. Incredibile sentire parlare Gianfranco Fini di “una grande lista civica”, proprio lui, ex segretario del Fronte della Gioventù (pupillo di Almirante) e del Movimento Sociale Italiano, poi leader di Alleanza Nazionale (dal '95 al 2008) e poi ancora cofondatore assieme al Cavaliere Berlusconi del Pdl e per finire dal 13 febbraio 2011 presidente (autosospeso) di Fli. Adesso Fini, “toccato emotivamente” dal caso dell’immobile di Montecarlo tornato alle cronache perché avrebbe fatto guadagnare al faccendiere italiano Valter Lavitola anche un rimborso spese di 500 mila euro. Un piccolo gettone offerto per un viaggio a Santa Lucia che avrebbe dovuto dimostrare la proprietà del cognato di Fini dell’appartamento monegasco appartenuto in passato ad Alleanza Nazionale. Si aprano le danze. E’ partito l'inno di Mameli che ha risuonato ad Arezzo in occasione della convention di Fini 'Mille per l'Italia' alla quale ha partecipato il “prezzemolo”, leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini. Insieme vorrebbero pescare le migliaia di persone stanche della politica e volenterose di “servire la polis”.  "Serve una grande lista civica nazionale, una grande lista per l’Iitalia che chiami a raccolta le energie sane del paese senza personalismi –  ha detto il leader di Fli   – tocca a voi fare sentire la vostra voce ed evitare così che il governo Monti sia una parentesi”. E bravo Gianfranco che predica all’autentica “novità politica” e ironizza anche sulla “rottamazione” probabilmente perché pensa che noi italiani intendiamo esportare ancora l’etichetta di “pizza, spaghetti e mandolino”. Ma no Gianfranco, con l’innocenza di un neonato, auspica di raccogliere tutte le “energie sane” del paese. E noi gli crediamo. Dulcis in fundo, era perlopiù prevedibile che il pendolo uddicciano si sbilanciasse in maniera moderata verso il ‘nuovo Fini’ per poi ricondurre l’oscillazione non si sa verso quale altro lido:  Se si creerà un contenitore collocato tra Pdl e Pd ed "alternativo al grillismo", il Pier Ferdinando sarà pronto ad aderire a questa grande lista civica. Lo ha detto lui. E noi ci crediamo. E incalzante, accomodante e spudorato arriva anche il doppio slurp di Gianfranco a Mario che in ossequio al suo cognome ci sballotta tutti giorni sulle montagne russe. Lui sì, che da professore può farlo, e se ce ne dovesse essere bisogno è pronto a ridarci qualche buona lezione. Ma ad Arezzo i buoni propositi non si sono fermati alla volontà di cavalcare il dopo Monti, c’è stata anche la slurpata a Montezemolo che di recente ha sentito il bisogno di dire che “serve un momento di incontro”. E ti credo, se non ora, quando? Fare il sostenitore di un Mario che non si candida non è da pochi. E bravo Montezemolo.