CRIMINI AGROALIMENTARI: NASCE LA FONDAZIONE "OSSERVATORIO SULLA CRIMINALITA' NELL'AGRICOLTURA E SUL SISTEMA AGROALIMENTARE"

La criminalità organizzata trova infatti terreno fertile nel tessuto economico indebolito dalla crisi con l’agroalimentare che è diventato nel 2014 un’area prioritaria di investimento della malavita che ne comprende la strategicità  perché del cibo, anche in tempi di difficoltà, nessuno potrà fare a meno, ma soprattutto perché consente di infiltrare in modo capillare la società civile, dai campi ai banchi dei supermercati fino a ristoranti e pizzerie.

 

Redazione
 
Roma – Per la prima volta verrà mostrata l’inquietante “collezione” dei piu’ scandalosi prodotti agroalimentari, venduti in Italia, in Europa e nel mondo con nomi che richiamano gli episodi, i personaggi e le forme di criminalità organizzata piu’ odiose, che vengono sfruttati per fare un business senza scrupoli sul dolore delle vittime e a danno dell’immagine del Paese.
 
Un censimento mai realizzato prima che sarà presentato come atto di  denuncia pubblica per chiedere l’intervento delle Istituzioni su casi concreti in occasione della nascita in Italia della Fondazione ’“Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare” promossa dalla Coldiretti con la presidenza del Comitato Scientifico del procuratore Giancarlo Caselli che interverrà domani mercoledi’ 19 marzo dalle ore 9,30 al Centro Congressi Rospigliosi via XXIV Maggio 43  a Roma, insieme al Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo e al presidente dell’Eurispes Gian Maria Fara, rispettivamente presidente e vice presidente della Fondazione, con la partecipazione del Ministro della Giustizia Andrea Orlando e di quello delle Politiche Agricole Maurizio Martina. L’iniziativa si svolge alla vigilia dell’incontro del Santo Padre con le vittime delle mafie il 21 marzo, nella "Giornata della memoria delle vittime innocenti delle mafie" promossa dalla Fondazione "Libera".
 
Nell’occasione verrà presentata la prima sconvolgente indagine su come è cambiato l’atteggiamento degli italiani nei confronti della malavita a seguito della crisi: dalla possibilità di accettare un lavoro fino a quella di mangiare in un locale “a rischio” ma anche della disponibilità a pagare di piu’ prodotti ottenuti da aziende confiscate e tornate alla legalità, realizzato da Coldiretti/Ixe’, nell’ambito dell’analisi aggiornata al 2014 sull’entità e diffusione della criminalità organizzata nelle diverse aree del Paese e all’estero, sulle modalità con cui opera  e su come condiziona la vita quotidiana della persone.
 
La criminalità organizzata trova infatti terreno fertile nel tessuto economico indebolito dalla crisi con l’agroalimentare che è diventato nel 2014 un’area prioritaria di investimento della malavita che ne comprende la strategicità  perché del cibo, anche in tempi di difficoltà, nessuno potrà fare a meno, ma soprattutto perché consente di infiltrare in modo capillare la società civile, dai campi ai banchi dei supermercati fino a ristoranti e pizzerie.