LORIS ANDREA OMICIDIO: LA MADRE VERONICA PANARELLO IN PROCURA PER QUATTRO ORE

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Ragusa – Sono 36 i minuti ai quali Veronica Panarello, la mamma del piccolo Loris Stival, sentita in Procura da oltre quattro ore, dovra' dare una spiegazione. Quei 36 minuti tra le 8,49 e le 9,25 del 29 novembre trascorsi in casa, presumibilmente con Loris che, come si vedrebbe dalle telecamere, non sarebbe mai andato a scuola ma sarebbe invece rientrato a casa. In quei minuti, secondo le ricostruzioni degli inquirenti, la donna avrebbe ricevuto soltanto una telefonata dal marito, Davide Stival. La telefonata sarebbe avvenuta alle 9,23, cioe' due minuti prima che la madre uscisse di casa. Cosi' come rimane il mistero sul passaggio dell'auto della donna a poche decine di metri dal luogo del ritrovamento, il Vecchio Mulino. Quel passaggio che la donna avrebbe fatto prima di recarsi al corso di cucina a "Donnafugata", dove arrivo' alle 9,55. Nessun riscontro, nonostante due giorni di ricerche anche dall'alto con gli elicotteri, per quanto riguarda lo zainetto blu con gli spilloni gialli che Loris indossava la mattina di quel tragico sabato 29 novembre.




LORIS ANDREA OMICIDIO: RIFLETTORI SULLA MADRE, FASCETTE UTILIZZATE PER LEGARE ANCHE I POLSI DEL BIMBO

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Ragusa – Lo scenario che si profila è sempre più inquietante. Tornano protagoniste in maniera drammatica le fascette di plastica da elettricista nel caso dell'omicidio di Andrea Loris Stival. Sarebbero state utilizzate, infatti, secondo indiscrezioni, anche per legare i polsi del bimbo di otto anni, probabilmente prima che fosse ucciso. Nel corso dell'autopsia, sarebbero stati individuati graffi compatibili con i segni lasciati sul collo dalla fascetta usata per strangolare la piccola vittima. Un altro dettaglio, inoltre, metterebbe in dubbio la versione della madre. Un video, come gia' noto, immortala la Polo nera della donna a circa 50 metri dall'area di Mulino vecchio, dove e' stato recuperato il cadavere di Loris e dove la vettura non si sarebbe dovuta trovare secondo la ricostruzione della mamma: la macchina, questo il dato nuovo, impiegherebbe nove minuti per attraversare l'area, molto piu' del tempo necessario.

E' stato calcolato che ci vogliono tre minuti per attraversare la zona del vecchio mulino, nel segmento compreso tra una telecamera e quella successiva. Ci sarebbe quindi un buco di sei minuti. Una sosta prolungata delle cui ragioni chiedono conto ora gli investigatori alla mamma di Loris, Veronica Panarello, che oggi in un sfogo da casa ha ribadito la sua innocenza; con il legale Francesco Villardita a sostenere ancora che la donna su cui si addensano parecchie domande, non e' indagata, ma e' parte offesa. Sono proseguitre per tutta la giornata le ricerche anche dello zainetto di Loris. Dalla base di Catania si e' messo in volo un elicottero dei carabinieri. Il dispiegamento di forze, del resto, rimane imponente e per gli inquirenti non e' lontani dalla svolta.




LORIS ANDREA OMICIDIO: L'INQUIETANTE STORIA DELLE FASCETTE

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Ragusa – "Il papa' di Loris, su richiesta della mamma, ci ha dato una confezione, aperta, di fascette di plastica bianche, sostenendo che sarebbero dovute servire al bambino nei lavori in classe". A parlare e' la maestra Teresa Iacona, confermando la ricostruzione fornita dalla dirigente della scuola "Falcone e Borsellino", Giovanna Campo, sulle fascette in plastica, simili a quelle usate per uccidere il bambino di 8 anni a Santa Croce Camerina (Ragusa). "Noi -ha aggiunto la maestra- siamo rimaste sorprese perche' non avevamo mai chiesto di portarle, perche' non era previsto il loro utilizzo a scuola. La mia collega ha chiamato la polizia e successivamente le abbiamo consegnate in questura. Nessuno mai a scuola ha chiesto fascette". La maestra ricorda ancora che: "Mentre parlavamo con la madre ci ha detto che c'erano queste fascette che a suo dire noi avevamo chiesto di comprare per fare esperimenti, era una confezione aperta. E' stata la madre a sollecitare il padre dicendogli: valle a prendere. Lui le ha portate e noi ci siamo molto sorprese, meravigliate, non avevamo mai chiesto una cosa del genere, per questo abbiamo deciso di informare gli investigatori. E' importante fare chiarezza -ha concluso Teresa Iacona- perche' a scuola materiale pericoloso non e' mai entrato". Oggi nuovo sopralluogo di inquirenti e polizia scientifica all'interno del Mulino Vecchio di Santa Croce Camerina (Ragusa), a pochi metri dal luogo del ritrovamento del corpo del piccolo Andrea Loris Stival. L'area e' stata interamente recintata. Intanto le telecamere poste sulla linea della scuola "Falcone e Borsellino" di Santa Croce Camerina (Ragusa) sabato mattina non hanno ripreso la "Polo" nera di Veronica Panarello, madre del piccolo Andrea Loris Stival. Gli inquirenti hanno ultimato in tarda mattinata l'esame delle immagini provenienti dagli apparecchi posizionati attorno all'edificio scolastico, alcuni dei quali sono risultati non attivi. L'auto della mamma di Loris non compare nelle inquadrature di quelli funzionanti. La donna, che sostiene di aver lasciato Loris a scuola sabato mattina e di essere poi andata a un corso di cucina al castello di Donnafugata, in una delle occasioni in cui e' stata ascoltata dagli inquirenti, avrebbe detto di non esseresi fermata con la macchina davanti alla scuola, ma di aver fatto scendere il figlio in una traversa laterale. Intanto potrebbero concludersi entro oggi gli esami autoptici sul cadavere del piccolo Loris. Se cosi' fosse, questa sera il corpo potrebbe essere riconosegnato alla famiglia per i funerali. Dagli accertamenti del medico legale Giuseppe Iuvara, e' emerso che il piccolo e' stato strangolato con una fascetta di plastica.




LORIS ANDREA OMICIDIO: STRANGOLATO

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Ragusa – Continuano gli accertamenti per scoprire la verita' sulla morte del piccolo Loris, ucciso sabato scorso e poi gettato in un canalone a Santa Croce Camerina (Ragusa). Dagli ultimi rilievi medico-legali Loris potrebbe essere stato strangolato con una fascetta di plastica.

Il corpo non e' stato ancora restituito alla famiglia. La polizia scientifica e' tornata in contrada Mulino Vecchio per una serie di nuovi rilievi tecnici sul posto dove e' stato ritrovato il cadavere.  Gli accertamenti sono coordinati dalla dottoressa Neri, responsabile della polizia scientifica per la Sicilia orientale.

"Non ho nessun tipo di sospetto, nessun segnale che mi possa allarmare. Ho conosciuto i genitori di Loris e per me erano persone normalissime, attente ai figli come tanti altri. Nessun sospetto, nella maniera piu' assoluta. La famiglia e' sempre stata presente e partecipava alla vita scolastica del figlio". Ad affermarlo e' Giovanna Campo, dirigente scolastica della scuola "Falcone Borsellino" di Santa Croce Camerina, dove il piccolo Andrea Loris Stival, ucciso sabato, frequentava la terza elementare.

"Fiducia per gli inquirenti, affinche' il caso sia risolto il prima possibile". A dirlo l'avvocato Francesco Villardita, che assiste in questi giorni la famiglia del piccolo Andrea Loris Stival, il bambino di 8 anni ucciso a Santa Croce Camerina (Ragusa).

Il legale, incalzato dai giornalisti, ha ribadito la volonta' dei suoi assistiti di collaborare affinche' "finisca l'incubo" in cui sono sprofondati.

La polizia scientifica ha compiuto accertamenti e rilievi nella casa di campagna di Orazio Fidone, il cacciatore che sabato scorso ha trovato il cadavere del piccolo Andrea Loris. Il casolare, in contrada Passo di Scicli, e' stato visitato stamattina dagli esperti della scientifica. Ieri a tarda sera era stata perquisita l'abitazione di Fidone, in paese. L'uomo e' indagato dalla Procura di Ragusa come atto dovuto per compiere accertamenti irripetibili.

La famiglia di Andrea Loris Stival conosceva il cacciatore Orazio Fidone. Lo ha detto Francesco Villardita, avvocato degli Stival, rispondendo ai giornalisti: "Penso di si', il paese di Santa Croce e' cosi' piccolo che penso si conoscessero", ha affermato il legale. Ieri sera, dopo quella della famiglia di Loris, anche la casa di Fidone era stata perquisita dagli investigatori, con l'intervento della polizia scientifica.