Regionali Lazio: Lorenzin, andremo da soli

LAZIO – “Andremo da soli”. Beatrice Lorenzin, Ministro della Salute, scioglie la riserva sulla corsa alle prossime regionali nel Lazio annunciando che la sua Lista Civica si presenterà da sola ai microfoni di ‘6 su Radio 1’.
“Presenteremo alla fine della settimana la nostra lista nella regione Lazio. Il Presidente della Regione Zingaretti ha fatto una roboante dichiarazione dove diceva che la sua coalizione andava da Piero Grasso alla Lorenzin, e poi ‘Leu’ ha detto di no perché vuole essere in discontinuità con il governo Gentiloni e con le azioni del governo e quindi noi siamo rimasti fuori.
Questa è una questione che attiene tutta al Presidente della Regione Lazio Zingaretti che ha fatto una scelta ‘sinistra sinistra’, tra l’altro sui temi della salute e questo sposta sicuramente a sinistra l’alleanza del Lazio e noi andremo da soli”.




Sanità: dopo 10 anni finisce il commissariamento laziale

La sanità della Regione Lazio esce, dopo un periodo storico durato quasi un decennio dal commissariamento. In questi anni, su un comparto così strategico, si è delegato il governo e l’attuazione del risanamento al Commissario e ai sub Commissari di nomina governativa. Ora questa fase si chiude. Si ritorna a una gestione ordinaria. Un’importante conquista per i lavoratori e per gli utenti e anche una conferma del buon lavoro svolto in questi anni su un tema vitale come il diritto alla salute delle persone.

La decisione è stata presa dal Consiglio dei ministri, sulla base del netto miglioramento della qualità delle cure e del buon andamento dei conti.

Si chiude una fase di gestione straordinaria della sanità regionale. Il commissariamento durava dall’estate del 2008. Migliorano le cure, migliorano i conti: inizia una nuova era per la sanità del Lazio. Stop a Commissario e ai sub Commissari di nomina governativa. Scelte condivise su programmazione, personale e investimenti.

“Dedichiamo questo risultato in primo luogo ai lavoratori della sanità pubblica e privata del Lazio, ai malati, a chi ha sofferto la tragedia dei dieci anni di commissariamento. Poi lo dedichiamo all’Italia perché avere la seconda Regione italiana per Pil con i conti in rosso era un problema non solo regionale ma anche nazionale – parole del presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: negli ultimi 5 anni gli esiti del tavolo di monitoraggio del piano di rientro sono sempre stati positivi- ha ricordato Zingaretti- I Livelli essenziali di assistenza sono andati migliorando di anno in anno, e a questo aumento di qualità delle cure ha corrisposto anche una diminuzione netta del disavanzo”- ha detto ancora Zingaretti.

“Il Lazio ha raggiunto gli obiettivi dal punto di vista economico avendo la Regione raggiunto il pareggio di bilancio ed è andato in attivo. È la seconda regione che esce dal commissariamento dopo l’Abruzzo e sono molto contenta. Il commissariamento era un po’ come un inferno dantesco e invece abbiamo avviato una procedura d’uscita e spero che sia d’impulso anche per altre regioni”- così  il ministro della Salute Beatrice Lorenzin.




Vaccini, Lorenzin: "Saranno gratis per tutti e senza ticket"

 

SALUTE – "Con il nuovo piano nazionale vaccini, collegato ai nuovi Livelli essenziali di assistenza (Lea), il cui decreto è stato firmato dal premier Paolo Gentiloni, i vaccini saranno gratis per tutti e senza pagamento del ticket, perche' i vaccini non sono da considerarsi una cura ma attengono alla prevenzione collettiva della popolazione". Lo ha affermato il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin.Tra le vaccinazioni che saranno gratuite, l'anti-Pneumococco, anti-Meningococco, Papillomavirus anche agli adolescenti maschi, vaccino anti-influenzale per gli anziani over-65.

"Per l'aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza non bisognerà attendere altri 15 anni", ha sottolineato Lorenzin, ricordando come sia stata infatti costituita la Commissione nazionale per l'aggiornamento dei Lea. "La Commissione – sottolinea il ministro – avrà il compito di monitorarne costantemente il contenuto dei Lea, escludendo prestazioni, servizi o attività che divengano obsoleti e valutando di erogare a carico del Servizio sanitario nazionale trattamenti che, nel tempo, si dimostrino innovativi o efficaci per la cura dei pazienti". Lo stanziamento previsto, ha ricordato Lorenzin, è pari a 800 milioni. I nuovi Lea, "dopo 15 anni – ha ribadito il ministro – rappresentano un passaggio storico per la sanità italiana".




Fertility day, bufera su opuscolo "razzista". Lorenzin lo ritira e apre indagine

di Paolino Canzoneri

Bufera sul Fertility Day "parte seconda". Questa volta a suscitare indignazione polemiche e rabbia è la copertina di uno degli otto opuscoletti della campagna di promozione coadiuvata dalla nostra Ministra della Salute Beatrice Lorenzin. In copertina in modo iconografico si evidenziano uno stile di vita sano e fertile con visi di persone giovani felici, sorridenti, belli e biondi in una foto rassicurante e illuminata da una bellissima giornata di sole, mente in contrapposizione si evidenzia il suo opposto con una immagine dal colore seppiaceo di un interno al chiuso pieno di fumo con dei ragazzi dalle capigliature che ricordano vagamente gli hippy degli anni 70, una ragazza con le trecce che fuma quasi sicuramente uno spinello, un ragazzo di colore al suo fianco, il tutto in una cornice claustrofobica in netta antitesi con l'altra a rappresentare le buone abitudini da promuovere e quelle cattive da abbandonare. Traspare subito, e non ci vuole certo un grande sforzo, che una copertina cosi, una dualità cosi marcata e cosi diversa porti a pensare che ci sia un messaggio razzista perchè il colore della pelle viene associato ad un qualcosa di negativo messo ad arte in una condizione altrettanto negativa, disagevole e ci si chiede perchè un giovane ragazzo di colore sorridente sano e bello non possa essere anch'egli incluso nell'immagine positiva e solare senza che vengano in mente beceri presupposti razzisti "ariani" che si possano ripresentare gradevoli come conati di vomito per certi imbecilli, ignoranti di storia e malati di patologie croniche dal tanfo "nostalgico". Un imbarazzo che si ripresenta all'indomani delle precedenti polemiche nate il 28 luglio quando il Consiglio dei ministri approvò la proposta Lorenzin di istituire il 22 settembre di ogni anno quale giorno nazionale dedicato all'informazione sulla fertilità e parallelamente avviò una campagna di comunicazione basata sull'invito alle coppie di mettere al mondo più figli visto il numero in costante regressione delle nascita in Italia, i dati stessi dell'Istat prefigurano una situazione agghiacciante con una costante diminuizione dei nuovi nati di oltre 15 mila in meno nel 2015, minimo storico dall'Unità d'Italia. Le polemiche partite dalle immagini utilizzate nel supporto cartaceo dell'opuscolo creato e diffuso a promozione dell'iniziativa ritraevano una ragazza con una clessidra in mano come a voler creare una pressione psicologica derivata dal tempo che scorre veloce e dal numero degli anni di fertilità a disposizione che ovviamente non   è infinito. L'evidente pioggia di critiche che si sono avventate sull'iniziativa della Lorenzin e la presa di distanze del presidente del Consiglio Matteo Renzi: "Non ne sapevo nulla e non conosco nessuno dei miei amici che fa un figlio perchè vede un cartellone pubblicitario", portarono la Lorenzin ad un mesto ritiro dell'immagine della clessidra creando un evidente imbarazzo per lo scivolone. Stavolta però sembra che le polemiche si siano raddoppiate perchè si avverte un senso di "dolosa recidività" nella scarsa capacità di saper essere efficaci nei messaggi senza scadere nel cattivo gusto o nel razzismo e sopratutto si ha la percezione che i collaboratori della ministra siano poco esperti oppure troppo "reindirizzati" verso talune vie preferenziali imposte dalla ministra stessa o da chissa cos'altro. La Lorenzin risponde alle polemiche con una frase netta: "ll razzismo e' negli occhi di chi guarda, noi pensiamo alla prevenzione. Quello nella foto per noi non è un 'nero' ma un ragazzo come gli altri. La nostra è una società multietnica. Un anno e mezzo fa passavamo per eroi per aver portato gli aiuti ai profughi sbarcati a Lampedusa. Oggi siamo considerati razzisti". Putroppo per lei in poche ore si è pure scoperto che l'immagine utilizzata nel poco felice opuscolo e precisamente quella riguardante "le cattive abitudini" sia stata già utilizzata in diverse altre occasioni e questa ulteriore tegola in testa ha portato la Lorenzin a revocare l'incarco al direttore della comunicazione. Appare evidente come una certa confusione prevalga negli Uffici della ministra che ha disposto accertamenti per sbrogliare una matassa confusa e poco chiara. Polemiche a mai finire si solo levate sui social anche da personaggi di spicco come il giornalista e scrittore Saviano: "Parliamo di stili di vita. Il Ministero della Salute invita a frequentare giovani ariani (ragazzi biondissimi, sullo sfondo l'azzurro del mare) e ad abbandonare le cattive compagnie, i ragazzi neri, capelli afro che fumano. Ma chi sono i consulenti della comunicazione della ministra Lorenzin? I creativi che immaginano di poter proporre simili campagne? Dopo la débâcle del Fertility Day, la ministra ci riprova con una comunicazione razzista (e non più sessista): nero uguale cattivo e biondo uguale buono. Siamo ancora a questo?". Più colorito è il commento del giornalista e conduttore televisivo Mentana: "Qualcuno ha deciso di sabotare il ministero della salute. La contrapposizione tra coppie da spot del dentifricio (a colori) e nero con drogate (virati seppia) per contrapporre gli stili di vita è da tribunale di Norimberga della pubblicità regresso". Oggi alla Camera i deputati di Sel-Sinistra hanno presentato una mozione che chiede al governo di prendere le distanze da questa campagna "nata" con parecchi problemi e condotta in modo aggressivo e incompetente. Il capogruppo dello schieramento politico di sinistra ha affermato: "Chiediamo che venga cancellata definitivamente la campagna pubblicitaria aggressiva e ricattatoria, fatta di slogan e cartoline come 'Sbrigati, non aspettare la cicogna' per affermare il principio della libertà nelle scelte procreative delle donne. La campagna di comunicazione ministeriale sulla fertilità ha mostrato chiaramente non tanto l'intento di informare, ma piuttosto quello di promuovere un'ideologia di parte. Che va nella direzione di scelte di governo volte a svuotare la sentenza della Corte Costituzionale che ha superato il divieto di fecondazione eterologa, ignorare le difficoltà che molte donne incontrano nel ricorrere alla legge sull'interruzione volontaria di gravidanza, spingere verso una condanna mondiale della maternità surrogata intesa addirittura come crimine contro l'umanità".




SANZIONI AI MEDICI DI FAMIGLIA: È SCONTRO CON LA LORENZIN

Contestato al congresso FIMMG il ministro della salute. Il decreto ministeriale sull’appropriatezza, terrorizza e perseguita i medici. Proclamato lo stato di agitazione

di Cinzia Marchegiani

Chia (Sardegna) – Circa 1.800 medici di famiglia provenienti da tutta Italia si sono ritrovati a Chia in provincia di Cagliari, per l'apertura dei lavori del 71esimo Congresso nazionale Fimmg Metis dal titolo "Un medico per la persona, la famiglia, la società”. Il convegno cade in un momento particolare della politica Sanitaria del bel Paese, alle prese con tagli e spendig rewiew che interessano anche la sanità italiana. In questo contesto si cala la figura del medico di Famiglia primo terminale nel rapporto con il cittadino e il territorio. 

Il congresso ha visto un confronto faccia a faccia tra i medici e la stessa ministra Lorenzin in merito al decreto appropriatezza, deciso dal governo e dalla Conferenza delle Regioni lo scorso 2 luglio. Il decreto è stato da subito oggetto di dibattiti e controversie, poiché di fatto permette di sanzionare i medici che prescrivono analisi o diagnostica definite “inappropriate” o meglio “inutili” di una lista dettagliata di 208 esami che spazia dalle Tac alle risonanze magnetiche, ai test allergici.

Lorenzin sulle sanzioni ai medici: colpa delle Regioni. Atteso l’intervento del Ministro Lorenzin, che sul tema caldo sull’appropriatezza degli esami inutili ripassa un’altra volta la palla alle Regioni: “il provvedimento è stato il frutto di una mediazione perché le regioni avevano proposto all’inizio la segnalazione diretta del medico alla Corte dei conti“. La stessa Lorenzin, con il gioco delle parole poi cerca di sedare le proteste che i medici hanno sollevato su questo Decreto Ministeriale:”per come è stato immaginato il sistema io credo che saranno pochissimi i medici che saranno richiamati. I medici non sono sicuri che siano applicate nel modo giusto. Ho detto loro che avevano ragione e mi sono fatta carico di convocare una conferenza stato-regioni per cercare di trovare un codice di operatività ben chiaro. Non basta questo? Facciamo di più. Ma l’importante è che l’appropriatezza si inizi a fare e non si può tornare indietro. Dobbiamo informare bene paziente su questo concetto. È il medico che decide, non il paziente”.

Caustico l’intervento Segretario Nazionale di FIMMG (Federazione Italiana Medici di Famiglia), Giacomo Milillo. Milillo è stato perentorio, facendo presente che il Decreto Ministeriale con cui si tagliano 2,4 miliardi di euro è tutto da dimostrare e poi: “Le sanzioni sono una prerogativa irrinunciabile delle regioni che sono state proprio loro a creare inappropriatezza programmatoria, organizzativa e gestionale”.

Posizione medici FIMMG. Decreto terrorizza e perseguita i medici. Mellillo nel suo discorso rincara e precisa:“I medici non credono più al titolo quinto della costituzione che sta minando il diritto costituzionale alla salute. Non si è tenuto conto delle opinioni dei medici come è avvenuto nella stesura del decreto dell’appropriatezza. Il taglio delle prestazioni ai cittadini è iniziato da tempo e le tecnocrazie approfitteranno per ricattare e perseguitare terrorizzare i medici”. Milillo spiega che la platea dei medici presenti guardano con indifferenza all'ipotesi di trovare un sistema uniforme di sanzionamento dei trasgressori, o alla banalizzazione dei suoi effetti: “Perché sanno che la caccia alle streghe è già iniziata e nessuna regione o azienda terrà conto delle decisioni della conferenza. E ciò non potrà che far male ai cittadini. I medici non considerano compensazione provvedimenti che potrebbero sembrare consolatori sulla responsabilità professionale, sul precariato o sul rispetto dei diritti costituzionali alla contrattazione. Questi sono interessi prioritari che il sistema Paese ha il dovere di perseguire, non benefit dei medici”

Milillo denuncia la persecuzione ai medici e un ricatto amorale. Il segretario Milillo approfitta dell’intervento della Lorenzin per spiegare come il taglio delle prestazioni ai cittadini, di cui la stessa ministra rigetta la responsabilità, è già iniziato da tempo ed aumenterà perché le tecnocrazie regionali ne approfitteranno: “Già lo stanno facendo -fa notare Melillo- di provvedimenti come questi per ricattare e perseguitare i medici. Hai ripetuto più volte che tu e il Governo volete la collaborazione dei medici, ma al momento attuale, salvo vostri ripensamenti, l'avete già persa e tantomeno ve la potrà restituire lo scatenare i NAS, la Guardia di Finanza e i funzionari regionali ed aziendali più miopi contro i medici ‘insubordinati’”.

La Lorenzin vorrebbe rimediare allo strappo sulle sanzioni. La Lorenzin dopo l’accusa di aver varato tagli alla sanità con un decreto che de finanzia di fatto con taglio di ben 2,4 miliardi di euro senza tener contro del contributo dei medici stessi, cerca di rimediare: “Abbiamo bisogno di lavorare da adesso e per i prossimi 5 anni con i medici di famiglia, l’appropriatezza la faremo insieme, le sanzioni riguarderanno solo casi gravi, c’è la necessità di ricostruire un filo organizzativo. Sulla 566 sono favorevole che l’atto medico resti pertinenza del medico, l’interpretazione data dai più sull’appropriatezza è sbagliata. Abbiamo bisogno di lavorare insieme in questo momento di cambiamento”.

FIMMG avverte lo stato di mobilitazione. Al 71 esimo Congresso nazionale Fimmg Metis, è unanime il verdetto, “Caro Ministro, avete perso la collaborazione dei medici, si va verso la mobilitazione, domani stato di agitazione”.

Il sospetto che dietro queste sanzioni e i tagli sull’appropriatezza, che farebbero risparmiare (a detta del ministro Lorenzin) solo106 milioni di euro a fronte dei 13 miliardi, ci sia la volontà di cancellare definitivamente le prestazioni ai cittadini che in massa hanno ottenuto l’esenzione dei tickets, avendo basso reddito o addirittura nullo, è sempre più forte. Chi avendo necessità e nell’emergenza si rivolge al privato, che tra l’altro costa meno rispetto ai prezzi statali e accessibili tempi brevi, altro che lista d’attesa snelle. Insomma sarebbe una beffa per il medico, non più libero deontologicamente, e per il cittadino su cui si abbatterebbe la scure della crisi economica due volte.

 




LORENZIN FOTOGRAFA I SUOI FIGLI VACCINATI. PER IL CODACONS E' SOLO UNO SPOT PUBBLICITARIO

di Cinzia Marchegiani

Roma – Il Ministro della Salute oggi a Roma ha fatto vaccinare con l’esavalente i suoi figli di tre mesi presso il centro vaccini della Asl RmE e pubblicando la foto dei sui due gemelli Lavinia e Francesco ha dichiarato: “È andato tutto benissimo. Le vaccinazioni salvano i nostri bambini e quelli che vivono intorno a loro. Ho vaccinato i miei bambini. Nessuno più di me in Italia ha i dati ed è informata da tutti i punti di vista sulla casistica degli effetti collaterali. Spero che il fatto che io sia così tranquilla possa tranquillizzare le tante mamme che ancora oggi hanno paura di vaccinare. Non bisogna avere paura”. 

Il caso vaccino esavalente, a chi giova? La ministra sembra però dimenticare che l’esavalente ha due vaccini facoltativi, oltre i quattro obbligatori, cioè quelli che lo Stato sovvenziona. Il ministro, inoltre, non spiega che esiste una legge italiana che risarcisce dai danni da vaccino e continua dicendo: “Le vaccinazioni  salvano i nostri bambini e quelli che vivono intorno a loro. Perché i virus vivono intorno a noi. E solo grazie alle vaccinazioni di massa questi virus non entrano nella nostra vita. E vediamo cosa accade quando ci sono falle nel sistema, bambini he muoiono di morbillo, epidemie di pertosse, problemi di meningite. E quindi queste sono cose molto serie”.

Codancons contro la Lorenzin, solo mega spot. Ora il Codacons insorge contro il Ministro della salute, commentando le dichiarazioni del Ministro in occasione della vaccinazione cui sono stati sottoposti i suoi figli accusa Beatrice Lorenzin, di aver realizzato quest’oggi un mega spot gratuito in favore dell’industria farmaceutica. Lo denuncia il Codacons: “Riteniamo gravissimo quanto avvenuto oggi, e altrettanto gravi le affermazioni della Lorenzin – spiega il Presidente Carlo Rienzi – Un ministro della Repubblica non dovrebbe mai sbilanciarsi a favore degli interessi economici di soggetti privati, in questo caso le case farmaceutiche, facendo pubblicità ai loro prodotti. Se come madre la Lorenzin ha il pieno diritto di fare le scelte che ritiene più giuste per i propri figli, come Ministro ha il dovere di fornire una informazione corretta ai cittadini e tutelare gli interessi della collettività”.

Il Codacons contesta in particolare le dichiarazioni in favore della vaccinazione di massa, considerata esente da qualsiasi rischio. Il Codacon continua la sua replica nel dettaglio in merito a questo delicato argomento: "Peccato che il Ministro non abbia specificato che il Servizio sanitario nazionale inietta ai nostri bambini un vaccino esavalente, nonostante la legge riconosca solo 4 vaccini obbligatori, pratica che può comportare danni da sovraccarico e choc del sistema immunitario nei bambini, mentre sul fronte economico la procedura comporta uno spreco di soldi pubblici a carico del Ssn, e quindi della collettività, pari a 114 milioni di euro all' anno, a tutto vantaggio delle multinazionali dei farmaci" – conclude il Codacons.

Non è la prima che il Codacons ha bacchettato la ministra, lo scorso anno e  precisamente il 25 marzo 2014, in merito all’apertura di un’inchiesta sui danni da vaccino che avrebbero subito due bambini, la stessa Lorenzin si era lasciata scappare che alcune procure emettono sentenze che vanno contro le evidenze scientifiche.. Il Codacons allora aveva redarguito la Lorenzin: Forse la Lorenzin dovrebbe informarsi meglio prima di rilasciare dichiarazioni alquanto temerarie. La somministrazione polivalente dei vaccini come avviene nel nostro paese, nonostante solo quattro vaccini pediatrici siano obbligatori per legge, non è affatto esente da rischi per la salute dei bambini, perché può comportare danni da sovraccarico e shock del sistema immunitario. La letteratura scientifica attuale e gli esponenti della comunità scientifica sostengono che la somministrazione polivalente potrebbe indurre reazioni cosidette ‘autoimmuni’, cioè l’organismo potrebbe arrivare anche a produrre anticorpi che, non riconoscendo più il ‘vero nemico’ da aggredire, aggredirebbero in una situazione di smarrimento generale le funzionalità di organi interni al paziente (es, demielizzazioni, Les, alterazioni ematologiche, encefalopatie, etc, etc,). Le evidenze scientifiche, quindi, a differenza di quanto sostiene il Ministro della Salute, sono tutt’altro che compatte nel riconoscere l’assoluta bontà dei vaccini. Per tale motivo, a tutela della salute dei cittadini e sulla scia dell’indagine aperta a Trani, presenteremo ricorso al Tar del lazio per sospendere la somministrazione del vaccino esavalente e limitare la fornitura a soli quattro previsti dalla legge, con risparmi pari a 114 milioni di euro per la collettività.

Insomma, un ministro poco attento la Lorenzin, un’occasione perduta anche nei confronti di tanti genitori che stanno invece lottando per avere un risarcimento dalla Stato dopo aver avuto una grave reazione avversa dallo stesso vaccino che lei ora sta sponsorizzando. Eppure anche questi genitori si erano recati al centro vaccinali con tanta fierezza.




RIDUZIONE DEL FONDO SANITARIO 2015: ECCO L’ACCORDO STATO-REGIONI

di Cinzia Marchegiani

Dopo mesi di intense trattative il 2 luglio 2015 è stato siglato l’accordo sulla riduzione del fondo sanitario 2015, pari a 2,35 miliardi al termine della conferenza Stato-Regioni tenutasi al Ministero per gli Affari Regionali, che aveva al primo punto proprio il nodo sulle risorse per la sanità. la ministra Beatrice Lorenzin, si ritiene soddisfatta e spiega: “l'intesa consentirà di compensare il mancato incremento sul Fondo senza stravolgere l'impianto del Patto per la Salute". Il via libera delle Regioni era stato annunciato nelle prime ore della gionata dal presidente della Conferenza e governatore del Piemonte, Sergio Chiamparino. 

Su cosa si risparmierà. Alla riduzione di 2,35 miliardi contribuiranno, tra l'altro, il taglio del 5% sui contratti per beni e servizi e per le forniture dei dispositivi medici, dell'1% della spesa per le prestazioni specialistiche ambulatoriali rispetto al consuntivo 2014, la rinegoziazione dei prezzi di alcuni farmaci e altri risparmi con il recupero dell'appropriatezza delle prestazioni. Un altro ambito di risparmio è previsto con l'applicazione degli standard ospedalieri, sanciti in un'intesa il 5 agosto 2014, con l'obiettivo di azzerare i ricoveri a carico del Ssn nelle strutture con meno di 40 posti letti accreditati per acuti (con deroghe per le monospecialistiche.

No del Veneto, Lomardia e Liguria. All’accordo inamovibile è stata la posizione del Veneto, che ha detto 'no' al riparto, come ha tenuto a sottolineare al termine della Stato-Regioni l'assessore riconfermato alla Sanità, Luca Coletto. Non hanno presenziato al voto, ha poi fatto sapere il coordinatore degli assessori alle finanze della Conferenza delle Regioni Massimo Garavaglia, neanche la Lombardia e il Veneto. Se la ministra Lorenzin afferma che l'impianto dell'intesa "è importante perché non consentirà uno stravolgimento delle leve, che andranno ad operare, a differenza del passato, quando si attuavano tagli lineari", Luca Zaia sottolinea la forza del proprio dissenso a questi tagli: Con il nostro irremovibile 'no' siamo stati coerenti, come lo siamo da mesi, a fronte di dissennate politiche della salute, con tagli lineari che penalizzano i virtuosi e premiano gli spreconi, con riduzioni delle prestazioni che ci avvicinano alla Grecia e al Portogallo dove, a differenza del Veneto, l’attesa di vita è sensibilmente più bassa, e dove – sempre a differenza del Veneto – i più ricchi sono anche i più sani”. Così il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia commenta il “no” del Veneto all’intesa nazionale sui tagli da effettuare ai fondi per la sanità. “Il fronte del no insieme a Lombardia e Liguria – aggiunge Zaia – è stato compatto e senza crepe. Sappia il Governo che non ci faremo intimidire e che non si provi ad attaccare un fronte del nord che saprà sempre reagire con forza”.
Ma il Ministro spiega che l'intesa raggiunta nella Stato-Regioni consentirà, "di implementare i vari tavoli di lavoro aperti, compreso quello sulla spesa farmaceutica, sul quale ci sono meccanismi che possiamo rivedere e aggiornare, dopo tanti anni, al fine di rendere più fluido ed efficiente il sistema". Tra le proposte emendative delle Regioni, ha ricordato ancora Lorenzin, "ne è stata accolta una che prevede di rivedere l'aggiornamento del Patto e su questo verrà attivato un tavolo di verifica e monitoraggio, e tutto ciò – ha sottolineato – per me va benissimo".

Per quanto riguarda infine il Fondo Innovativi la Lorenzin afferma che è stato rinviato a settembre la definizione del tetto di spesa territoriale per verificare se si può riassorbire in qualche modo. Nell'ambito dell'intesa è stato anche avviato un tavolo di lavoro, che opererà presso il Ministero della Salute "senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica", composto dai rappresentanti dei dicasteri della Salute e dell'Economia, delle Regioni e dell'Aifa per mettere a punto, entro il 30 settembre prossimo una proposta di revisione – che dovrà essere approvata entro il 10 ottobre – delle norme sulla spesa farmaceutica, incluse quelle relative al meccanismo pay-back, "nel rispetto degli equilibri programmati per il settore sanitario".

Un accordo indigesto. Ma l’accordo appena siglato sulla riduzione del fondo sanitario 2015, pari a 2,35 miliardi nasconde una manovra alquanto ostica da digerire, tanto che Sergio Chiamparino, al termine della Conferenza delle Regioni ha auspicato che "l'ammontare dei fondi per il 2016 possa essere pari a 113 miliardi. Bisogna ricordare che quest'anno ci sono stati 2 miliardi di cosiddetto 'non aumento' e quasi 70 milioni di tagli veri sui farmaci innovativi. Ma il punto politicamente più sensibile è che quest'anno è stato accettato un sacrificio sulla sanità ma, voglio ricordarlo, a condizione che nel 2016 ci sia un impegno per portare le risorse da 109 a 113 miliardi, secondo quanto previsto nel piano pluriennale".

La Lorenzin ironicamente ringrazia l’uscita del rappresentante del Veneto. Tra le Regioni l'unico 'no' è venuto dal Veneto: l'assessore alla Sanità Luca Coletto ha spiegato al termine della Stato-Regioni "di aver espresso un voto contrario sia in Conferenza delle Regioni sia in Conferenza Salute". Su questo punto ha chiarito poi la Lorenzin, spiegando che "il rappresentante del Veneto è uscito, permettendoci così di chiudere l'intesa, quindi lo ringrazio". Ma Garavaglia del Cinsedo ricorda che erano assenti assenti al momento dell'intesa in Stato-Regioni anche i rappresentanti della Lombardia e della Liguria.




LORENZIN: FIOCCO ROSA E CELESTE PER IL MINISTRO DELLA SALUTE

di Cinzia Marchegiani

Roma –
Beatrice Lorenzin, il ministro della Salute ha voluto dare lei l’annuncio al mondo della nascita dei suoi due gemelli e lo ha fatto tramite Twitter e Facebook, postando anche la loro foto: “Ecco Francesco e Lavinia. Mamma e papà sono felici ed emozionati”. I due gemelli, Francesco e Lavinia sono nati questa mattina alle ore 11:30 e già i loro nomi sono diventati virali nel web. Molti gli auguri alla neo mamma, soprattutto dal mondo delle famiglie con bambini malati gravi, sensibili al tema della salute, augurano prosperità e benessere perché la vita è un bene troppo prezioso ma soprattutto la felicità dei propri figli.




VIVISEZIONE: LORENZIN BLOCCA TAVOLO MINISTERIALE SULLE SPERIMENTAZIONI ALTERNATIVE

di Cinzia Marchegiani

Roma – Quanto sta accadendo nel mondo della ricerca e nella sanità pubblica  italiana indica un malessere profondo, dove le competenze e le responsabilità sono messe troppo spesso in discussione. Ultimo caso scandaloso, che sta inghiottendo il Ministero della Salute e l’Aifa nell’inchiesta sul caso Novartis/Roche fotografa come queste istituzioni non siano più in grado di tutelare sia i conti dello Stato (favorendo unilateralmente le esigenze delle lobby. La Corte dei Conti lamentava questa pratica nel  contratto stipulato tra Fabrizio Oleari (allora direttore generale del ministero) e la Novartis nell’agosto 2009,  dove si regolamentava l'acquisto diretto di 24 milioni di dosi di vaccino con condizioni troppo favorevoli alla Novartis.) che la salute del singolo individuo che  troppo spesso è costretto a non curarsi perchè scippato del farmaco più economico o addirittura in nome della scienza di imbavagliare il suo diritto all’autodeterminazione (cioè sciegliere come meglio curarsi).

L’ex Ministro della Sanità, Renato Balduzzi, lo scorso lunedì 17 marzo 2014, al margine della presentazione del libro dell’On Paola Binetti, “Il caso Stamina, la prova dei fatti” al Parlamento, ha potuto incontrare nuovamente Stefano Fuccelli, Presidente del PAE (Partito Animalista Europeo) con il quale aveva avviato, durante il suo mandato al dicastero, degli importanti Tavoli Ministeriali sulle Sperimentazioni Alternative. L’obiettivo degli incontri tecnici con gli scienziati autorevoli Candida Castrucci, Susanna Penco e Massimo Tettamanti dovevano sollecitare la promozione, la diffusione e lo sviluppo di metodologie alternative alla sperimentazione animale con la finalità di abbandonare progressivamente l’uso degli animali a fini scientifici fino alla completa sostituzione. Scelta non solo etica (uso e abuso degli animali) poiché i test dei farmaci ideati e progettati per l’uomo effettuati sugli animali, nella quasi totalità danno previsioni errate per l’uomo stesso, con gravi danni alla salute se non causa di morte. La bibliografia scientifica è una fonte incredibile di pubblicazioni che invalidano la vivisezione (sperimentazione animale), dimostrando anche con statistiche che non sono modelli predittivi per l’uomo, poiché l’animale è geneticamente, biologicamente e fisiologicamente diverso. Fuccelli sente la necessità di ringraziare l’On. Balduzzi poiché aveva concretizzato la sua proposta per questo importante cambiamento, non solo culturale nella ricerca medica ma per l’etica stessa, rivolto a tutelare contemporaneamente sia l’animale, usato come cavia, che il benessere del cittadino, inconsapevole che la vera sperimentazione clinica è  a carico esclusivo dell’uomo, poiché quella pre-clinica  (effettuata sull’animale) non è assolutamente predittiva per valutare dosi, efficacia farmacologica e nocività… eppure anche le prime pagine dei testi universitari di farmacologia  citano queste verità assolute!!!

L’Osservatore d’Italia ha potuto testimoniare questo importante incontro. Nel video servizio allegato al presente articolo l'ex Ministro riconferma a Fuccelli, come il Tavolo Ministeriale da lui avviato (di cui rimane orgoglioso),  sia un importante stimolo alla libera ricerca. In effetti anche al Convegno di Roma  "Fermiamo la vivisezione” lo stesso Balduzzi dichiarava: “Era parso dunque maturo il momento di favorire il più ampio confronto a livello scientifico relativamente alle metodiche alternative e, sottolineo, sostitutive. Questa è stata la ragione dell'iniziativa assunta convintamente lo scorso inverno, che auspico possa continuare nel medesimo spirito che l'ha promossa". Ma così non è stato! L’attuale Ministro Lorenzin ha di fatto interrotto questo confronto scientifico, che, come riporta lo stesso Fuccelli ”dopo ben tre incontri, vista l'imbarazzante imperizia dei ricercatori pro-test circa le alternative, il Ministro Lorenzin, per uscire dall'evidente impasse, ne ha stravolto il contenuto svuotandone la portata, ritenendo non sussistano scopi, obiettivi e funzioni e nessun valore istituzionale  nell'utilizzo di fondi nella ricerca biomedica in Italia  o per esaminare  dati, progetti  sulla sperimentazione animale  al fine di  identificare metodi o strategie adatte per la sostituzione. Il PAE di fatto inoltre denunciava che al tavolo sulle alternative alla sperimentazione animale i membri scelti dal ministero sono esperti di sperimentazione animale provenienti da ISS ed Aifa, Farmindustria, Istituto Mario Negri, Menarini e fondazioni private che la effettuano e non sono stati scelti esperti sulle alternative in Italia, che tuttavia esistono, non di meno il conflitto d’interesse del Dr Silvio Garattini, Direttore della fondazione privata Mario Negri.

Lo scorso 10 gennaio 2014 davanti al Ministero della Salute, al Lungotevere Ripa si erano riuniti gli attivisti Partito Animalista Europeo e delle associazioni Memento Nature, Istinto Animale, Attivisti for Animals, Lav (Lega Antivivisezione Animalista), Animalisti Italiani, Bologna  Animale, Attivisti per i diritti degli animali Pomezia, che accusavano Beatrice Lorenzin colpevole di favorire logiche di profitto anziché tutelare la vita sotto qualsiasi forma si manifesti. Il documento firmato dai ricercatori Tettamanti, Nastrucci, Penco, letto davanti al dicastero della salute, durante la manifestazione lanciava e risollevava sempre le stesse tematiche:“ Dalla commissione faziosa composta dal dicastero della Lorenzin devono essere tolti, insieme a coloro con chiari conflitti di interesse a scapito della salute pubblica, gli ‘esperti’ della sperimentazione animale perchè è un tavolo che tratta di metodi alternativi e non è un dibattito sulla sperimentazione animale!
Nel video servizio allegato all’articolo, il presidente del PAE spiega come, dopo preventiva e inascoltata diffida alla Lorenzin a proseguire i Tavoli Ministeriali  avviati nel precedente dicastero, è stato aperto un fascicolo alla Procura di Roma. Terremoto anche per  la Direttrice Generale della Direzione Generale Sanità Animale del Ministero della Salute, Gaetana Ferri. Per lei la Procura di Roma ha avviato un’indagine, iscrivendola nel registro degli indagati, per omissioni in atto d’ufficio… ma questa è un’altra storia.

L’Italia continua a regalare immensi conflitti d’interesse che sembrano le uniche credenziali per poter occupare importanti posizioni di prestigio, dove si decidono leggi e decreti che dovrebbero tutelare la salute, il benessere e la difesa dei diritti, ma allo stato attuale  partoriscono solo domande inquietanti e troppe spesso evasive che solo in seguito ad inchieste della magistratura e intervento dell’Antitrust (caso Novartis/Roche) vengono efficacemente risolte… ma il danno perpetrato rimane sempre la cicatrice di una politica troppo impegnata ad evadere i propri doveri costituzionali!