Litorale laziale, al via il bando regionale da 10mln di euro per i Comuni: obiettivo riqualificare e rendere più piacevoli, accessibili e sostenibili le aree costiere

Pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio (Burl) un bando da 10 milioni di euro di fondi regionali per riqualificare e rendere più piacevoli accessibili e sostenibili le aree costiere del Lazio, destinato ai 24 Comuni litoranei (per Roma al Municipio X), che potranno partecipare singolarmente o anche in forma associata. L’avviso – inquadrato nel “Piano degli interventi straordinari per lo sviluppo economico del litorale laziale” e previsto dall’articolo 41 della legge regionale n.26 del 2007 – prevede la possibilità per gli enti locali di vedersi attribuire un contributo regionale per un massimo dell’90% del costo dei progetti presentati, con l’importo concedibile che sarà compreso tra un minimo di 500mila euro e un massimo di 3 milioni di euro. Prevista una riserva di 1 milione di euro per Ponza e Ventotene, Comuni insulari cui viene riconosciuto un valore unico da un punto di vista naturalistico, ambientale, e culturale.

“Ancora una volta
abbiamo pensato di dare nuova vita e bellezza al nostro litorale, aggiungendo al
nostro lavoro un altro tassello per un Lazio sempre più verde, attento
all’impatto ambientale di ogni azione intrapresa, innovativo e inclusivo. Non è
infatti un caso che questa edizione del bando per gli interventi straordinari
per il litorale intenda valorizzare in particolar modo i progetti ambientalmente
sostenibili, eco-compatibili, che contribuiscano alla riduzione
dell’inquinamento e introducano nuove tecnologie per migliorare l’accessibilità
dei luoghi e che innalzino la qualità dei servizi offerti”, a dichiararlo il
presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.

“Va avanti il lavoro
della Regione a favore del suo litorale – ha aggiunto l’assessore allo Sviluppo
Economico, Paolo Orneli – grazie a questa nuova edizione del bando per
gli interventi straordinari dei Comuni costieri, uno strumento che negli anni
passati ha impegnato risorse regionali per circa 40 milioni di euro, per 49
milioni di investimenti complessivi previsti, e che ha portato, a oggi al
finanziamento di 66 interventi in 21 Comuni. Un lavoro che ci vede impegnati a
vari livelli, come provano anche la prima riunione, a metà dicembre, della
cabina di regia per l’economia del mare e l’approvazione definitiva da parte
della Giunta a fine dicembre del Piano Regionale di Utilizzazione degli Arenili,
il cosiddetto Pua, ora all’esame del Consiglio Regionale per il definitivo via
libera. Lavoriamo inoltre per inserire la Blue Economy nella Smart
Specialisation Strategy della nuova programmazione dei fondi europei per il
settennio 2021-2027. L’economia del mare – conclude Orneli –  può e deve
diventare uno dei pilastri su cui costruire un nuovo modello di sviluppo basato
su sostenibilità e bellezza”.

Sono molti i tipi di
intervento che possono essere previsti nei progetti che presenteranno gli enti
locali, con un’impostazione generale nettamente orientata a promuovere
l’innovazione e l’ecosostenibilità; si va, a titolo di esempio, dal recupero
archeologico e architettonico di monumenti, alla realizzazione di piste
ciclabili, aree pedonali, parcheggi di scambio e aree verdi, fino a
l’installazione di impianti di videosorveglianza, Wi-Fi e di colonnine di
ricarica per auto e bici elettriche, realizzazione e riqualificazione degli
arredi urbani utilizzando materiali ecocompatibili, installazione di impianti di
illuminazione energeticamente efficienti. Inoltre, per quanto riguarda
specificamente gli arenili, potranno essere realizzati varchi di accesso,
eliminate barriere architettoniche e realizzate strutture innovative ed
ecosostenibili per l’assistenza, la sicurezza e il primo soccorso come
postazioni S.O.S. informatizzate, servizi igienici predisposti per il riutilizzo
del ciclo delle acque, fontanelle pubbliche, strutture dedicate alla raccolta di
bottiglie e contenitori riutilizzabili ecc. Particolare attenzione verrà data ai
progetti che vedono il coinvolgimento di università e centri di
ricerca.




ARDEA, LA "SPIAGGIA DEI CASTELLI" DEVE RESTARE LIBERA

Maria Lanciotti

Gira che ti rigira le spiagge più belle le trovi sul litorale laziale, e in particolare in quel tratto chiamato ‘La fossa’ – fra Rio Torto e Fiume Incastro – considerato fin dai primi del ‘900 la spiaggia dei castellani e più precisamente dei genzanesi. Le famiglie partivano con la Bielle in noleggio, chi se lo poteva permettere, o con i carretti tirati dai muli, avviandosi a mezzanotte per arrivare all’alba e avere così il giorno a disposizione per attrezzare il ‘campeggio’. Si montava la ‘frascata’ e c’era chi si costruiva la casetta di legno con tanto d’intercapedine e veranda, e fu così che nel dopoguerra iniziò a sorgere sulla spiaggia una fila di abitazioni sempre più ampie e solide. Poi alcuni anni fa l’Amministrazione Eufemi mise in atto il suo programma di demolizione per liberare dal cemento il Lungomare degli Ardeatini, e le casette iniziarono a cadere come birilli sotto la spinta delle ruspe. Quest’anno le casette abbattute hanno raggiunto le cento unità, ma la cifra – secondo il programma di Eufemi, ereditato dal neo sindaco Luca Di Fiori – è destinata a salire fino a completo sbriciolamento del ‘serpente di mattoni’, mentre si procede a quella che viene chiamata riqualificazione dell’area, per ora solo un progetto in fase di lenta e discutibile attuazione. Intanto quel tratto di spiaggia resta la meta prediletta dei frequentatori abituali, comoda da raggiungere sia dai Castelli che dalle zone periferiche di Roma, e in massima parte libera. Quello che si vorrebbe capire è se tale resterà nel tempo, o se il recupero di tanta spiaggia mira a future occupazioni. Perché per ora, va detto, gli stabilimenti balneari non sembrano essere aumentati di numero. Raccogliamo in giro qualche voce, nel tratto di spiaggia confinante con lo stabilimento, passando ad altri il nostro stesso interrogativo: fino a quando questa spiaggia resterà libera? Rita, 48 anni, di Ardea: “Io spero per sempre. Fino ad oggi non si è mosso nulla, meglio approfittarne”. Vittorio, 74 anni, di Ariccia: “Non lo so. E intanto nessuno rispetta i 5 metri stabiliti per legge di spiaggia demaniale. Il bagnasciuga andrebbe lasciato libero, senza niente, e invece, guarda, tutto pieno di sdraio e ombrelloni, pure quelli dello stabilimento che stanno al di là della concessione. E lo spazio per i bambini, per i giochi, per il passaggio?”. Silvana, 55 anni, di Ciampino: “Spero ci lascino per sempre questa bella spiaggia. Qui non si paga, siamo tutti disoccupati. Però mi piacerebbe andare allo stabilimento per avere il lettino, che mi fa male la schiena”. Pasquale, 50 anni, di Aprilia: “Speriamo che ci lascino l’uso di questa spiaggia, perché non abbiamo i soldi per pagare l’ombrellone”. Pina, 36 anni, di Pomezia: “Per me è uguale. Ma non deve essere una cosa obbligatoria, ci vuole la spiaggia privata ma anche quella libera”. Silvia, 36 anni, di Roma: “Spero che non ce la tolgano. Sarebbe assurdo che chi ha casa qui fosse obbligato a pagare lo stabilimento. Gli spazi dovrebbero essere alternati, lasciando libertà di scelta”. Intanto sulla battigia affollata e piena di traffico di ogni genere i bambini rinunciano a fare i loro castelli di sabbia, e forse anche a cercare di capire il mondo dei ‘grandi’ che ignora, o dimentica, il rispetto reciproco e i diritti fondamentali dell’infanzia.