LINEA FR3 ROMA VITERBO: UN MORTO TRA LE ROTAIE NELL'INFERNO TRA OLGIATA E CESANO

di Silvio Rossi

Fortissimi disagi per i pendolari che devono tornare a casa, nella serata a causa di un investimento avvenuto tra le stazioni Olgiata e Cesano sulla linea regionale FR3. Per almeno mezz’ora il corpo della persona investita, che è morto sul colpo, è rimasto sul binario in direzione Roma, davanti il convoglio che l’ha travolto. I passeggeri dei treni in direzione Viterbo, che hanno subito fortissimi ritardi, che si trovavano nel lato interno, hanno assistito al triste spettacolo, sembra infatti, dalle testimonianze di alcuni, che non è stato neanche messo un lenzuolo sul povero malcapitato.

Non è ancora chiaro se l’investimento è dovuto all’imprudenza della persona che si trovava a transitare a piedi lungo i binari, o se sia avvenuto per un suicidio. Il disagio per l’interruzione del servizio ha generato forte malumore tra i presenti, soprattutto perché non c’è un’adeguata informazione. I passeggeri sono letteralmente lasciati allo sbando, nessuna informazione sulle previsioni di riapertura, sugli eventuali servizi aggiuntivi, nelle stazioni stracolme regnava il caos più totale.
La linea ferroviaria ha più volte subito forti ritardi, per una serie di ragioni che si sommano sempre in direzione del maggiore disagio per gli utenti.
Le difficoltà odierne della linea ferroviaria si sommano ai disagi che in questi giorni sono presenti sulle linee metropolitane, e sulle linee ferroviarie regionali, a causa degli scioperi bianche del personale Atac.




FERROVIA ROMA NORD. LINEA ROMA VITERBO: LA SERIE INTERMINABILE DEI PASSAGGI A LIVELLO. QUELLO CHE NON VEDE IL MACCHINISTA

di Gianfranco Lelmi

Viterbo – Avete preso mai il treno della Ferrovia Roma Nord da Roma fino a Viterbo? Ebbene provateci, rimarrete sorpresi. Specialmente se vi mettete vicino al macchinista, vi accorgerete che chi conduce questi bestioni di Alstom su questa ferrovia ha un compito veramente ingrato, un lavoro che richiede la massima attenzione, nervi saldi. Alla fine del viaggio chi guida questi convogli è veramente stanco.

Ne capitano di tutti i colori, gente distratta che si avvicina al treno senza rendersi conto del pericolo che corre, gente che vuole sfidare il pericolo, automobilisti che si divertono a far arrabbiare il povero macchinista passandogli davanti, a pochi metri, mentre il treno sta arrivando, facendo, poi dei gestacci nei suoi confronti.
Di storie strane, ridicole se ne raccontano tante. Poco prima di Civita Castellana un signore, prima di uscire dalla sua abitazione, azionava un telecomando che apriva il cancello del passo carrabile, che contemporaneamente apriva le sbarre di un passaggio a livello che aveva costruito ed installato lungo i binari della ferrovia per proprio conto. Un bel giorno mentre si apprestava ad uscire di casa, dopo aver azionato il su congegno artigianale, rimase investito dal treno, per fortuna con conseguenze non gravi.

Dopo i rilievi e gli accertamenti, gli fu rimosso il suo congegno, dovette ripagare i danni alla ferrovia, si prese una multa ed una denuncia. Altro episodio di alcuni anni fa, è il racconto che alcuni macchinisti fanno dell’incidente avvenuto nei pressi di Fabrica di Roma. Un vecchio Tibb si approssimava al passaggio a livello sito difronte alle ceramiche Erica. Il proprietario di questa fabbrica, raccontano alcuni, forse era in conversazione con il cellulare, non accortosi del sopraggiungere del treno, si avvicinava lentamente ai binari. L’impatto fu inevitabile, per fortuna con conseguenze non serie per l’automobilista. La macchina fu distrutta, era talmente robusta che protesse il guidatore e fece deragliare il treno. Il macchinista racconta che quando andò per soccorrere il poveretto, aveva una faccia grigia che metteva paura.

Quello che lamentano i macchinisti è la mancanza di visibilità ai passaggi a livello spesso creata artatamente. Nei pressi di Riano un incosciente parcheggia sempre la sua auto nei pressi del passaggio a livello, mentre nei pressi di Castel Nuovo di Porto un signore ha tolto le piante che ostruivano la vista sulla strada, pensando bene di sostituire il tutto con un telo verde che seguita a creare problemi alla visibilità.

Poi c’è il discorso dei passi carrabili privati, dove i proprietari sono in possesso di chiave del lucchetto per poter transitare. Ebbene molti di loro lasciano la sbarra alzata, obbligando il macchinista ad un ulteriore rallentamento. Non sanno che potrebbero incorrere in multe salatissime.
Per non uscire dal tema comunque è bene segnalare che il pericolo di frane sui binari, come l’episodio del sasso avvenuto recentemente, l’instabilità di un ponte nei pressi di Castel Nuovo di Porto, creano al treno aggiuntive diminuzioni di velocità.

Comunque l’ultimo incidente di Castel Nuovo di Porto ha lasciato nei macchinisti un segno indelebile, il viaggio Roma e Viterbo è diventato molto più lungo. Specialmente la sera, quando la visibilità è scarsa, il treno, nei pressi di alcuni passaggi a livello procede ad un andatura che è inferiore a quella di quando si dice a “passo d’uomo”.

Tutto questo si ripercuote nell’allungamento dei tempi di percorrenza che arrivano anche a tre ore di viaggio se non oltre tra il capoluogo della Tuscia e la Capitale. Se a breve non verranno messi in sicurezza i passaggi a livello, aumenterà la disaffezione della clientela. Se i sindaci dei paesi posti lungo la linea non adegueranno i piani regolatori alle esigenze della ferrovia, costruendo sottopassi e sovrappassi, obbligando i costruttori dei nuovi centri residenziali a sopportare a proprie spese le opere per non creare problemi al collegamento ferroviario, a breve sarà la paralisi totale, blocco della ferrovia, blocco del traffico stradale. Unica alternativa, resta e resterà il trasporto collettivo, dando la priorità assoluta al treno.

 
 




CASTELNUOVO DI PORTO: PASSAGGI A LIVELLO KILLER SULLA TRATTA FERROVIARIA ROMA – VITERBO.

di Gabriella Resse

Castelnuovo di Porto (RM) – Partiamo dal doloroso fatto di cronaca : il 2 gennaio 2014 verso le ore 15, la Nissan Micra della Signora Franca ( 52 anni e due figli ), al ritorno dal lavoro, alla Camera dei Deputati, è stata travolta dal treno n. 706, partito alle 14.19 da Piazzale Flaminio, all’altezza del passaggio a livello di Sant’Antonio (27esimo km della via Flaminia), nell’area di competenza del comune di Castelnuovo di Porto.

Le dinamiche dell’incidente non sono state ancora chiarite del tutto, ma lo schianto è stato molto violento e l’auto, finita nel pendio sottostante, si è ripiegata su se stessa, uccidendo sul colpo la vittima. I vigili del fuoco ed i Carabinieri di Castelnuovo e Bracciano intervenuti sul posto, hanno impiegato circa un’ora per tirare fuori il corpo della donna dalle lamiere. Questo passaggio sui binari, come molti altri della zona (e della linea Roma –Viterbo), sono incustoditi e sprovvisti di barriere di arresto del traffico, la segnaletica è affidata alla croce di Sant’Andrea, ovvero il segnale di pericolo che indica la presenza di binari ferroviari, da un semaforo e relativo segnale sonoro (non sempre funzionanti al meglio in tutti i passaggi a livello della zona ,considerato che di giorno il semaforo rosso è quasi indistinguibile quando colpito dalla luce diretta del sole, mentre il segnale sonoro spesso e volentieri si incanta).

Questa è la cronaca, dolorosa, angosciante, di questa disgrazia, e mentre ancora si festeggia l’arrivo del nuovo anno, una donna attiva ed impegnata anche nel sociale, a sentire la testimonianza di persone a lei vicine, viene sottratta alla vita ed all’amore dei suoi cari.. e fin qui potrebbe sembrare un tragico evento da rinchiudere nella sfera delle fatalità e del privato e che invece rappresenta solo il triste epilogo di una serie di campanelli d’allarme sottovalutati da chi ha la responsabilità delle infrastrutture stradali e dei trasporti. Infatti non di rado si è avuta notizia di sventati incidenti, o di incidenti più o meno gravi, non sempre innalzati agli onori della cronaca, come l’incidente avvenuto poco prima della fine dell’anno al passaggio a livello di Riano all’altezza del 25esimo km della Flaminia, dinamica piuttosto simile all’incidente di Castelnuovo, ma dall’epilogo fortunatamente non così drammatico.

Ma facciamo un passo indietro: il 5 aprile del 2008, nei pressi di Rignano Flaminio, la linea ferroviaria rimaneva interrotta per circa due ore e mezzo per un incidente. Intorno alle 18,30 una Renault Megane, veniva investita da un convoglio della Roma nord, diretto a Civita Castellana ad un passaggio a livello incustodito. Sembra che l’auto non avesse rispettato il segnale di pericolo. Il 28 dicembre del 2009 al chilometro 30 della via Flaminia nel comune di Rignano Flaminio, un’auto guidata da un giovane, non si è fermata al passaggio a livello incustodito, l’auto è stata trascinata per 40 metri, fortunatamente il conducente nonostante il grave impatto non ha riportato gravi danni.

A questo punto ci si renderà conto che la situazione non può più restare “alla sbarra” per fare un triste gioco di parole, non siamo più negli anni 50 ed intorno a questa ferrovia, nata nei primi anni del novecento e mai rimodernata, non passa più il carretto del contadino e basta, l’area si è fortemente urbanizzata ed il traffico di pedoni, ciclomotori ed automobilisti, è ormai alla stregua di quello che ritroviamo in un qualsiasi quartiere romano di periferia. Le barriere al momento, diventano una necessità, anche se immagino che la Regione Lazio (che dovrebbe fornire i finanziamenti per dette opere) potrebbe senz’altro obbiettare sul fatto che se dovesse intervenire su tutti i passaggi a livello della tratta ferroviaria in questione, l’esborso economico per l’Ente sarebbe inaffrontabile.

Certo, è vero, ma è altrettanto vero che le opere di ammodernamento della linea che avrebbero dovuto garantire (ormai da anni) la graduale scomparsa dei passaggi a livello, vanno a rilento, per non dire che siamo ancora ai progetti o quasi. Ancora tutto fermo, nonostante i continui annunci di inizio lavori, che dovrebbero cominciare dalla tratta Riano-Piazzale Flaminio. La questione è che la sicurezza dei cittadini non può più nutrirsi ancora di promesse, attese e rinvii, il problema esiste ora e deve essere risolto il prima possibile e dunque si rendono necessari degli interventi tampone. Il clamore del fatto avvenuto lo scorso 2 gennaio, ha stretto a corte moltissimi cittadini di Castelnuovo di Porto e delle zone limitrofe che si stanno organizzando per mettere in campo una battaglia di solidarietà e civiltà, affinché la morte di questa donna, madre di famiglia, non cada nel dimenticatoio. Così, nell’arco di quattro giorni, su facebook si è assistito alla nascita e rapida crescita del gruppo “ Barriere per vivere” che ha raggiunto le 1153 adesioni. Fondatrice del gruppo, la signora Loretta Peschi che insieme a molti altri cittadini tra cui stimati professionisti, si sta attivando per portare avanti una protesta che possa scuotere i vertici dell’Atac e della Regione Lazio, perché si giunga ad un punto di convergenza sulla necessità della messa in sicurezza di questi passaggi a livello (in questo caso, in particolar modo per Castelnuovo) e a tal fine è stato sollecitato anche il Sindaco della cittadina, Fabio Stefoni.

Per questa domenica,12 gennaio, è stata organizzata, alla stazione ferroviaria di Castelnuovo di Porto, una riunione dei cittadini che faranno il punto della situazione e che saranno a colloquio con i giornalisti per esporre le loro richieste/proposte che sottoporranno poi agli enti competenti della sicurezza e delle infrastrutture della tratta ferroviaria.

Personalmente, mi chiedo cosa ne pensano della questione gli altri sindaci dell’area e se non sia il caso di fare un’azione congiunta affinché sia possibile muoversi in sicurezza su questi passaggi a livello, attendendo il Santo Graal del raddoppio della ferrovia ormai annunciato da anni (natività dal parto difficile). La speranza infine è che la morte di questa splendida cinquantenne, possa almeno rappresentare quella luce chiarificatrice che indichi ai nostri “magi governatori ” la strada più giusta da intraprendere affinché drammi come questi, non debbano più avvenire.
 




TRENITALIA, FL3: I PENDOLARI DI VETRALLA, CAPRANICA, ORIOLO, VEJANO E MANZIANA RISPONDONO AL MOSP

Redazione

Viterbo – Riceviamo e pubblichiamo la nota dei pendolari di Vetralla – Capranica – Oriolo –Vejano – Manziana in merito alla riunione dello scorso 26 marzo presso Trenitalia tra sindaci del territorio e pendolari.

Ecco la nota:

"La riunione del 26 marzo presso Trenitalia è stata un esperimento senza precedenti , in cui erano presenti gran parte dei Sindaci dei Comuni  che utilizzano a pari dignità, oltre a quelli di Viterbo, la tratta Fl3. È naturale e legittimo che ognuno, anche senza competenza strettamente tecnica, faccia presente le proprie osservazioni.Non è legittimo..deridere .. interrompere l'intervento degli altri con la presunzione di avere in assoluto le competenze per trovare le giuste soluzioni, senza per altro acer interpellato MAI altri usufruitori del servizio pubblico, per poi dichiarare che gli altri hanno deriso addirittura la città di Viterbo.
Trattare le persone con arroganza e provocazione viene poi ripagato con la stessa moneta e, di fatto l'atteggiamento del rappresentante del MOSP,  poi ha portato al degenerare della discussione. Potevamo serenamente ascoltare le ragioni di tutti in un contesto mai visto prima e poi il rappresentante di Viterbo avrebbe giustamente e con la consueta competenza dato il suo contributo .

Se il rappresentante del MOSP (Movimento Spontaneo dei Pendolari, di Viterbo ) avesse esordito da subito con l'unica cosa importante che condividiamo, e cioè che se facciamo la guerra dei numeri con la capitale risulteremo sempre perdenti e continueremo a perdere servizi ed opportunità, probabilmente avrebbe ottenuto un atteggiamento diverso ed il consenso di tutti. Comprendiamo la sua frustrazione che è anche la nostra nel vedere una Provincia che in 50 anni non è riuscita nemmeno ad ottenere il completamento della Orte-Civitavecchia.

La provincia di Viterbo ha bisogno di salvaguardare le briciole di quello che la regione le lascia perché è una ricchezza per noi e per la capitale stessa.E' giusto che si riconosca Viterbo come capoluogo di attività, interessi e servizi e, se fa così piacere, ci inchiniamo alla sua podestà! Riconosciuto questo ribadiamo che
anche Viterbo ha la sua area metropolitana e che la ferrovia serve anche per raggiungere essa stessa dalle località limitrofe proprio perché capoluogo di attività, interessi e servizi.

Se passa il concetto che non c'è affluenza per giustificare investimenti, i 100 pendolari di Viterbo non bastano per garantire un diretto  che semivuoto arriva a Bracciano e ancor più vuoto rifà lo stesso tragitto al ritorno ..e quindi, oltre a ripartire le risorse in modo equo sarebbe opportuno aumentare il peso di Viterbo non con titoli ormai decadenti, suo e nostro malgrado, ma con il contributo delle altrettante persone degli altri comuni che, anche se di rango inferiore rispetto al capoluogo (concediamoci anche questo per quello che vale in tempi di decadenza), hanno spesso solo quel mezzo pubblico come valido collegamento con Roma e Viterbo.

I pendolari di Viterbo, e con essi tutti gli altri dei comuni della provincia che insistono su questa tratta, hanno diritto a rivendicare migliori condizioni di viaggio perché più lontani, perché pagano tre volte l’abbonamento della tratta urbana, perché sono stati scippati dell’unico collegamento ferroviario con la capitale per le esigenze della stessa e per questo da  profani ed incompetenti, vorremmo lanciare una proposta: perché non LAVORARE INSIEME per portare una unica proposta a Trenitalia e Regione Lazio che riesca ad accontentare TUTTI i territori attraversati, senza continuare a rincorrere inutili campanilismi che come dimostrato negli anni, danneggiano lo sviluppo dell'intero territorio della Tuscia?

I pendolari di Vetralla – Capranica – Oriolo –Vejano – Manziana" 

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ROMA, AL VIA I LAVORI DI COSTRUZIONE DELLA NUOVA STAZIONE DI PRIMA PORTA

Redazione

Da domenica 15 luglio a domenica 2 settembre, sulla linea Roma-Viterbo si svolgeranno lavori di potenziamento dell'infrastruttura relativi alla costruzione della nuova stazione di Prima Porta. Durante i lavori, la circolazione dei treni, nella tratta La Celsa-Montebello si svolgerà a binario unico.
Nelle stazioni di La Giustiniana, Prima Porta e La Celsa, quindi, da domenica in poi sarà attiva solo la banchina direzione piazzale Flaminio che sarà utilizzata dai convogli in entrambe le direzioni: verso il Centro e in direzione di Montebello-Viterbo. Prima di salire in treno, quindi, si consiglia di fare attenzione alla direzione del convoglio Per tutto il periodo dei lavori, sarà in vigore un nuovo orario che prevede:
1.leggera riduzione delle corse urbane compensata dalla modifica delle fermate dei treni extraurbani
2.invariato il numero delle corse extraurbane i cui orari subiscono lievi modifiche negli orari di partenza e di arrivo nella tratta Flaminio-Montebello. Tutti i treni extraurbani – tranne i treni 602-706-708-612 – effettuano tutte le fermate della tratta urbana tra Flaminio e Montebello
3.Lieve aumento di percorrenza nella tratta urbana
Mantengono il servizio diretto, quindi, quattro corse extraurbane:
-treno 602 (partenza Roma 13.20, arrivo Civita Castellana 14.45) nella tratta urbana ferma a Euclide, Acqua Acetosa, Tor di Quinto, Due Ponti, Saxa Rubra, Prima Porta e Montebello)
-treno 706 (partenza Roma 14.19, arrivo Viterbo 16.54) nella tratta urbana ferma Euclide, Acqua Acetosa, Centro Rai, Saxa Rubra, Prima Porta e Montebello)
-treno 708 (partenza Roma 15.41, arrivo Viterbo 18.20) nella tratta urbana ferma a Euclide, Acqua Acetosa, Saxa Rubra, Prima Porta e Montebello)
-treno 612 (partenza Roma 20.26, arrivo Civita Castellana 21.51) nella tratta urbana ferma a Euclide, Acqua Acetosa, Saxa Rubra, Prima Porta e Montebello)
La prossima settimana, nelle stazioni di La Celsa, Prima Porta e La Giustiniana, nelle ore di afflusso dei pendolari saranno presenti squadre di assistenti alla clientela con il compito di indirizzare i viaggiatori alla banchina di attesa e distribuire il nuovo orario in vigore
L´orario nei dettagli della ferrovia Roma-Viterbo è disponibile nelle stazioni della linea e sul sito Internet di Atac all´indirizzo http://www.atac.roma.it/files/doc.asp?r=1787