Licata: sfiduciato il sindaco anti-abusivi

 

LICATA – Angelo Cambiano, il sindaco anti-abusivi di Licata (Ag) che vive scortato perché minacciato più volte e contro cui ci sono state diverse intimidazioni compreso l'incendio di due case di famiglia, è stato sfiduciato ieri sera dal consiglio comunale. Ventuno i voti a favore della sfiducia, uno in più del quorum necessario. La mozione era stata presentata da 16 consiglieri comunali che gli contestano scelte sbagliate che avrebbero fatto arrivare meno risorse nelle casse comunali.

"Il vero motivo lo sanno tutti qual è, ma non hanno il coraggio di dirlo", replica Cambiano, pronto a tornare al suo mestiere quello di insegnante di matematica dopo essere diventato il simbolo della lotta contro l'abusivismo nella costa di Licata, dove sono in corso le demolizioni su ordine della magistratura in un clima di costante tensione. Cambiano, eletto meno di due anni fa, ha annunciato che impugnerà l'atto perché "le motivazioni riportate nella mozione sono solo bugie".




Demolizioni a Licata, il sindaco Cambiano non si dimette: fatta sentire registrazione shock di Crocetta

 

di Chiara Rai

LICATA (AG) – Non si dimette Angelo Cambiano, il sindaco anti-abusivismo di Licata in provincia di Agrigento, che dopo aver ordinato alcune demolizioni ha subito l'incendio della casa di campagna del padre. Lo ha annunciato durante la conferenza stampa in Comune di ieri, appuntamento che aveva annunciato tre giorni fa, affermando che senza risposte dalle istituzioni avrebbe lasciato. Ma tuttavia qualche risposta c'è stata anche se il clima col governatore Crocetta non si placa come del resto è stato ben visibile durante la trasmissione L'Arena di Giletti dove si è assistito ad una blanda difesa di un Governatore della Regione rispetto ad un sindaco molto arrabbiato per essere stato "lasciato da solo dallo Stato". Una frase quest'utlima che Crocetta ha detto di non aver mai pronunciato a differenza di Cambiano, neppure quando Rosario, lo stesso che ora cerca di risolvere l'esplosiva questione, era sindaco. "Stamattina – ieri mattina ndr. – ho ricevuto una telefonata del presidente della Regione Rosario Crocetta – ha spiegato il sindaco di Licata – che si è detto disponibile a incontrarmi per una sorta di 'Patto per Licata'". Ma durante l'incontro coi giornalisti il primo cittadino ha fatto ascoltare la registrazione di un incontro avvenuto sabato scorso a Licata, il sindaco era assente, nel quale Crocetta suggerisce ai presenti che "se si vogliono impedire le demolizioni basta che il sindaco dichiari che le case da abbattere sono di pubblica utilità. Gli altri Comuni hanno agito così e lì la magistratura non può farci nulla". Il sindaco ha definito le parole di Crocetta di "inaudita gravità. Nel frattempo sono riprese questa mattina a Licata le demolizioni delle case e dei fabbricati abusivi. Le ruspe in via Alotto, ex via Garibaldi, nei pressi del cimitero. Sono complessivamente dodici gli edifici abusivi che andranno abbattuti. Come intimato, nei giorni scorsi, dalla Procura di Agrigento, diretta al momento dal Procuratore facente funzione Ignazio Fonzo, che ha notificato al sindaco Angelo Cambiano una lettera in cui sono elencati i manufatti da abbattere. "Si trasmette l'elenco degli immobili, che insistono in zona di inedificabilità assoluta, in relazione ai quali, con sentenza passata in giudicato, è stata sancita la demolizione dei manufatti  …

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CANICATTI' E LICATA: SGOMINATA BANDA DI RAPINATORI

Redazione

Canicattì (AG) – E' durata poche ore la libertà di tre rapinatori canicattinesi, un uomo e due donne, in trasferta a Camastra. Ieri 30 maggio, alle ore 10:00 circa due donne ed un uomo si presentavano alla porta della gioielleria di Camastra. La proprietaria, tratta in inganno dalla presenza di due donne, ha tranquillamente aperto la porta blindata convinta di aver a che fare con dei normali clienti. Invece, i tre appena all'interno, sotto la minaccia di una pistola si facevano consegnare dall'attonita proprietaria gli astucci a rotolo, conservati in cassaforte, contenenti bracciali, collane ed anelli in oro. Portato a termine il colpo i tre, si dileguavano a piedi per le vie del piccolo centro. Scattato l'allarme, i Carabinieri delle Compagnie di Canicattì e Licata, coordinati dalla centrale operativa del Comando Provinciale, riuscivano a circoscrivere immediatamente l'intera zona bloccando tutte le arterie che da Camastra conducono ai centri vicini. I malviventi, viste precluse le via stradali di fuga, abbandonavano l'auto appena fuori il centro abitato di Naro e si allontanavano a piedi, per le campagne circostanti. Dopo qualche ora una "gazzella" della Compagnia di Canicattì bloccava uno dei rapinatori sulla provinciale Naro – Canicattì, nell'atto di nascondersi dietro il muro di un canale di scolo. Avendo già la descrizione somatica dei rapinatori, a nulla serviva il tentativo dello stesso di sviare i militari, dichiarandosi vittima della rapina della propria autovettura da parte di alcune persone armate. Quasi in contemporanea, a pochi chilometri di distanza, carabinieri dei Nuclei Operativi di Canicattì e Licata, notati movimenti sospetti nei pressi di un casolare abbandonato, vi facevano irruzione sorprendendo all'interno le due rapinatrici. Una di queste tentava una disperata fuga ma veniva bloccata dopo poche decine di metri. Vista preclusa qualsiasi possibilità di un'ulteriore tentativo di fuga, la stessa consegnava la pistola Mauser cal. 7,65 utilizzata per la rapina, che aveva ancora addosso. Nascosto in un anfratto della casa veniva rinvenuto l'intero bottino del valore complessivo di euro 100000. I tre, condotti presso gli uffici del Nucleo Operativo di Canicattì, venivano dichiarati in arresto e dopo i rilievi segnaletici e dattiloscopici venivano posti a disposizione della Procura della Repubblica di Agrigento che ne disponeva la detenzione agli arresti domiciliari. Con l'arresto dei predetti, i Carabinieri non considerano concluse le indagini, perché la modalità d'attuazione della rapina è simile ad altre compiute sia in provincia di Agrigento che in quella di Caltanissetta. I militari stanno effettuando le verifiche del caso con l'ausilio, anche, delle comparazioni dattiloscopiche e fisico-somatiche.




LICATA: RUBA UN CICLOMOTORE E POI PRETENDE 400 EURO PER RESTITUIRLO

Redazione

Licata (AG) – Un disoccupato di Licata, 34enne, già noto alle Forze dell'Ordine, è stato arrestato dai Carabinieri a Licata in piena flagranza, per un'estorsione aggravata commessa in danno di una donna del luogo. L'uomo aveva richiesto 400 euro per la restituzione di un ciclomotore trafugato alla vittima da ignoti alcuni giorni orsono, ma sul posto dell'appuntamento per la consegna del denaro trova anche i Carabinieri ad attenderlo, che lo hanno così acciuffato proprio nell'atto di ricevere la somma pattuita per la restituzione del veicolo. L'uomo, dopo le preliminari formalità di rito in caserma, è stato accompagnato alla Casa circondariale di Agrigento e posto a disposizione della Procura della Repubblica per le successive incombenze di legge.