Libia: rapiti due italiani

Red. esteri

 Due italiani sono stati rapiti in Libia. Lo conferma la Farnesina, riferendo che "si sta lavorando con il massimo riserbo, tenuto conto della delicatezza della situazione". I due connazionali sarebbero stati rapiti vicino all'aeroporto della città insieme a un canadese stamane nella città di Ghat, nella Libia sud-occidentale, vicino al confine con l'Algeria. Secondo l'emittente libica '218' sarebbero stati sequestrati vicino al monte 'Cahf al-Giunoun'. Stando alle fonti citate dalla tv, uomini a volto coperto a bordo di un fuoristrada avrebbero finto di chiedere aiuto e sarebbero riusciti a fermare una macchina con a bordo "operai stranieri" diretti al loro posto di lavoro, situato vicino all'aeroporto internazionale di Ghat. Oltre agli occidentali sarebbe stato rapito anche l'autista, un cittadino di Ghat. Gli ostaggi sarebbero stati trasferiti in un luogo "sconosciuto".




QUATTRO ITALIANI RAPITI IN LIBIA, NON SI ESCLUDE UN ATTACCO DA PARTE DELL'ISIS

di Angelo Barraco

Tripoli – La Farnesina rende noto che sono stati rapiti quattro italiani in Libia. I 4 connazionali stati prelevati nei pressi del compound dell’Eni nella zona di Mellitah, – come rende noto la Farnesina – sono dipendenti della società di costruzione “Bonatti” che ha sede a Parma.
I quattro uomini lavoravano come tecnici presso impianti petroliferi del nord-Africa, si occupano di attività di sviluppo, trasporto e manutenzione. Le ipotesi al vaglio degli investigatori che indagano sul rapimento sono tante e non si esclude l’ipotesi di un attacco da parte dell’Isis.
Il 15 febbraio scorso è stata chiusa l’ambasciata italiana in Libia e la Farnesina, dopo aver visto e segnalato la grave situazione del paese, aveva invitato tutti i connazionali a lasciare la Libia, tale rapimento è un’ulteriore conferma di una situazione gravissima e precaria e “conferma la difficoltà di una situazione che resta instabile”. Lo ha detto Paolo Gentiloni che oggi avrà modo di discutere della stabilizzazione della Libia. Il ministro ha detto anche che “sono stati fatti dei passi avanti dal lavoro dell'inviato speciale dell'Onu, Bernardino Leon, e ci auguriamo che la componente di Tripoli si unisca all'accordo che è stato raggiunto. Se l'accordo verrà concluso in modo largo, l'Italia sarà impegnata come nazione leader in tutta l'attività di sostegno alla ricostruzione e al consolidamento della Libia”.  L’agenzia di stampa libica Al Tadhamoun sostiene che i quattro soggetti erano rientrati in Libia dalla Tunisia da poco e che il loro rapimento sia avvenuto a Sebrata domenica sera. Allo stato attuale non si sa né l’identità dei rapitori né il luogo in cui sono stati portati i soggetti sequestrati. Gentiloni afferma che “È sempre difficile dopo poche ore capire la natura e i responsabili. Nella zona ci sono anche stati dei precedenti. Per ora ci dobbiamo attenere alle informazioni che abbiamo e ottenerne di altre”, aggiunge che “il rapimento è avvenuto ieri sera e nella notte abbiamo avvertito le famiglie. Sono dei dipendenti della ditta italiana Bonatti. Stiamo lavorando con l'intelligence e oggi dobbiamo occuparci degli sforzi per recuperarli". Ha sottolineato che "ora siamo impegnati a intervenire per cercare di trovare le persone rapite e risolvere il problema".