LECCE A MANO ARMATA: PRESI I BANDITI CHE TERRORIZZAVANO L'INTERA PROVINCIA

di Domenico Leccese

Galatina (LE) – Terrorizzavano l'intera provincia di Lecce, rapinando vari supermercati,  Luigi Panico di 37 anni, e Simone Luceri, di 36 anni, entrambi di Galatina (LE).  Gli Agenti del Commissariato di Galatina, raccolte le prove, hanno dato esecuzione ad un ordine di custodia cautelare nei confronti dei due malviventi. Panico e Luceri sono anche accusati di aver colpito almeno altre sette volte.

Luigi Panico e di Simone Luceri sono quindi ritenuti responsabili di diverse rapine a mano armata, effettuate in concorso tra loro e con altri non ancora identificati, ricettazione, danneggiamento a seguito di incendio, porto e detenzione abusiva di armi in luogo pubblico. Erano già stati arrestati per aver partecipato con altri alla rapina del 19 agosto  2015 ai danni all’  Eurospin di Cursi ed erano fortemente sospettati di essere i protagonisti di ulteriori assalti nel corso di quest’anno. Inoltre, secondo gli investigatori del Commissariato di Galatina, che hanno svolto le indagini, i due potrebbero aver partecipato ad altri colpi. Il gruppo agiva sempre o quasi, preferendo il medesimo tipo di attività commerciale, supermercati, ed i veicoli da utilizzare, in particolare i vecchi modelli della Fiat Uno.

L’indagine, sulla scorta dell’analisi delle immagini dei circuiti di video sorveglianza, in seguito a si è sviluppata con perquisizioni personali e domiciliari eseguite nei confronti dei due, durante le quali sono stati rinvenuti oggetti e abbigliamento, indossato durante le varie rapine, che hanno fruttato un bottino totale di circa 12milaeuro.

I due, sono ritenuti dagli investigatori, responsabili delle rapine a mano armata avvenute il  21 marzo 2015 allo Eurospin di Sogliano Cavour, 24 marzo 2015 al Penny di San Cesario di Lecce, ed al vicino distributore Apulia carburanti di San Donato di Lecce. {Dopo questo doppio colpo, l’auto usata fu data alle fiamme la sera stessa}
Gli altri colpi per i quali i due sono indagati riguardano le rapine del 4 aprile 2015 al supermercato MD di Aradeo 16 giugno 2015 al Dok di Sogliano Cavour, attività poi presa di mira nuovamente il 29 giugno 2015 e 23 luglio 2015 al Conad City di Galatina.




LECCE: RAGAZZO MORTO IN DISCOTECA: L'AUTOPSIA RIVELA CHE ERA MALATO AL CUORE

di Angelo Barraco

Lecce – Domenica scorsa, nei pressi di una discoteca a Santa Cesarea è morto è il 19enne Lorenzo Toma dopo essere stato colto da un malore improvviso. Subito sono accorsi i sanitari del 118 in seguito al malore ma non sono riuscito a rianimarlo. E’ stato immediato l’intervento dei Carabinieri della compagnia di Maglie che hanno provveduto a raccogliere testimonianze partendo proprio dagli amici del giovane. Al giovane è stata eseguita l’autopsia ed è emerso che aveva una cardiomiopatia ipertrofica che può determinare la morte improvvisa, il responso è stato reso noto stamane. Quindi non c’entra la droga, poiché nell’ultimo periodo, dopo l’episodio del Cocoricò l’allarmismo si è accentuato, come se il problema droga in Italia ci fosse da poco tempo, come se le coscienze verso i giovani si fossero svegliate soltanto adesso. Adesso si parla di controllare le discoteche per limitare i problemi. Angelino Alfano ha inviato direttive a tutti i prefetti per intensificare servizi di controllo e prevenzione su tutto il territorio. Alfano ha spiegato: “Con la direttiva ho predisposto l'adozione di misure preventive di vigilanza e sicurezza piu' opportune, soprattutto nelle ore serali e notturne, con particolare riguardo ai locali pubblici e di intrattenimento – continua dicendo-  i luoghi di ritrovo interessati da una numerosa affluenza di persone e di giovani. In questo quadro, riserveremo una particolare attenzione al rispetto degli orari di chiusura e della effettiva capienza dei locali –conclude – al fine di rendere piu' sicuri i luoghi di divertimento e di incontro, specialmente per i nostri giovani. Un conto è il ballo che diverte, altra cosa e' lo sballo che uccide”.



LECCE: OMICIDIO AVVOLTO NEL GIALLO

Redazione

Lecce – E' giallo. Il corpo senza vita di un uomo, Salvatore Maggi, 74 anni, di Monteroni di Lecce, gestore di una sala giochi in paese, e' stato trovato intorno alla mezzanotte scorsa nelle campagne di Arnesano (Lecce), in localita' "Licatelli". Ieri sera i famigliari dell'anziano avevano lanciato l'allarme non avendo sue notizie da ore, dopo che l'uomo si era allontanato da casa per raggiungere il suo podere. Sul posto sono giunti i poliziotti della Squadra mobile di Lecce che hanno avviato indagini e fermato una persona sospettata. L'auto di Maggi, una Fiat Panda, e' stata, invece trovata a Lecce, nei pressi della stazione, con dentro i documenti della vittima. Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire l'accaduto. Il corpo presentava una ferita alla testa e alcuni graffi che fanno pensare ad una colluttazione con il suo aggressore. Del caso si sta occupando il pm di turno della Procura di Lecce, Emilio Arnesano, mentre l'ispezione cadaverica e' affidata al medico legale Roberto Vaglio. Si sta cercando di capire se l'uomo sia stato ucciso in campagna, oppure altrove e poi condotto sul luogo del ritrovamento del cadavere, anche se sembra prevalere la prima ipotesi.




LECCE: PITBULL AGGREDISCE BIMBA. AMPUTATO IL PIEDE

di A.B.
 
Lecce – La sera del 1 giugno scorso è avvenuto un tragico fatto che ha cagionato la salute di una bambina di 3 anni. La piccola si trovava a casa della nonna, in Via San Nicola, con il pitbull dello zio, quando ad un certo punto la piccola è stata aggredita. La piccola è stata portata in ospedale immediatamente perché rischiava di perdere il piede destro e in un primo momento hanno cercato di evitare l’amputazione  e avevano riattaccato il piede alla piccola la notte successiva all’aggressione.
 
Oggi purtroppo i medici si sono resi conto che il processo di rivascolarizzazione non è andato a buon fine e hanno dovuto amputare il piede destro della piccolina con un intervento. A coordinare l’equipe per l’intervento è stato il dottor Giuseppe Rollo, primario del reparto di Ortopedia dell’ospedale di Lecce. La piccola dovrà rimanere ricoverata e successivamente trasferita nel reparto di pediatria e sarà tenuta sotto osservazione perché i morsi del cane sono pericolosi e possono generare pericolosissime infezioni. Il padrone del cane, zio della bimba, è indagato per omessa custodia di animale.  E’ stata fatta una ricostruzione dei fatti e il cane sarebbe uscito dal recito e avrebbe azzannato la gamba della bimba fino a staccare il piede.



LECCE, ASILO DEGLI ORRORI: BAMBINI RINCHIUSI DENTRO L'ARMADIO

di A.B.
 
Lecce – L’infanzia è un periodo della vita spensierato, dove si gioca, ci si diverte e ci si prepara per diventata adulti e per affrontate la scuola, ma spesso non è così, perché alcuni bambini vengono letteralmente privati della loro infanzia a causa dei loro insegnanti che cagionano un danno fisico e psicologico su di loro. Ed è esattamente quanto successo a Maglie (Lecce), in una scuola dell’infanzia dove dei bambini venivano continuamente maltrattati, venivano rinchiusi dentro l’armadio per punizione, erano costretti a sedere su sedie sulla quale venivano poste delle puntine da disegno.
 
Per gli episodi sopracitati sono stati indagati gli insegnanti e il preside. I fatti risalirebbero al 2013 e i bambini coinvolti in questa triste vicenda sono circa dieci di età compresa fra i tre e i cinque anni. Sono stati chiamati due periti dal gip, per verificare se le vittime di tale malefatte possono testimoniare, si è accertato che soltanto due di loro sono stati ascoltati in un incidente probatorio e con la presenza di psicologi. 



LECCE, OPERAZIONE "CLEAN GAME": 27 ARRESTI TRA CARCERE E DOMICILIARI

di Matteo La Stella

Lecce – La Guardia di Finanza di Lecce, su ordine del gip Antonio Martalò, ha oggi eseguito 27 arresti di cui 18 in carcere e 8 ai domiciliari, nell'ambito dell'operazione “Clean Game”. L'operazione, volta a smascherare la gestione illegale di video poker in tutta la provincia leccese e in altre regioni dello stivale, ha prodotto anche il sequestro di 69 fabbricati, 25 terreni, 3 auto, 10 società di capitali, 2 ditte individuali e conti correnti attivi per un ammontare complessivo di 12 milioni di Euro, oltre a 270 apparecchi illeciti. Secondo il Procuratore della Repubblica Cataldo Motta, i reggenti dell'organizzazione sarebbero i fratelli De Lorenzis, riconducibili a molte delle società sequestrate non in qualità di intestatari. Il Procuratore ha anche aggiunto che è importante far viaggiare in parallelo ordinanze di custodia e sequestri, poiché così facendo si colpiscono i banditi e soprattutto i loro patrimoni, considerati prioritari rispetto alla loro stessa libertà.




LECCE: MUORE BIMBO DI 15 MESI IN OSPEDALE

Redazione

Lecce – Non ce l'ha fatta il bambino di quindici mesi in coma dal 4 gennaio nel reparto di Rianimazione dell'ospedale Vito Fazzi di Lecce e sul cui caso la Procura ha aperto un'inchiesta. Il piccolo e' deceduto intorno alle 21 di ieri, dopo diversi giorni in cui l'attivita' cerebrale era ridotta al minimo. Il sostituto procuratore Roberta Licci, in seguito all'esposto presentato dai genitori aveva aperto un fascicolo a carico di ignoti per il reato di lesioni, che oggi sara' riqualificato in omicidio colposo. Nelle prossime ore il magistrato conferira' al medico legale l'incarico per effettuare l'autopsia sul corpicino, che si trova nella camera mortuaria del Fazzi. I genitori chiedono infatti di chiarire cosa abbia fatto precipitare le sue condizioni di salute il 4 gennaio e se i medici che lo hanno visitato e avuto in cura abbiano agito in maniera scrupolosa. Il bimbo infatti fu portato per la prima volta in ospedale il 1 gennaio, a causa della febbre alta, ma fu diagnosticata una tonsillite da curare con antibiotici a casa. Il 3 gennaio, in assenza di miglioramenti, i familiari lo accompagnarono di nuovo nel nosocomio dove fu ricoverato a causa di una gastroenterite. A distanza di poche ore le condizioni precipitarono e il piccolo entro nel coma da cui non si e' mai risvegliato. Stando alle informazioni fornite dall'azienda sanitaria ai genitori, sarebbe stato colpito da influenza A. Il sostituto procuratore Licci nei giorni scorsi aveva gia' disposto il sequestro delle cartelle cliniche e l'identificazione di tutti i sanitari che hanno visitato il bambino e lo hanno avuto in cura. I nomi di alcuni prossimo siti del Fazzi potrebbero essere iscritti nel registro degli indagati in vista dell'autopsia, al fine di consentire loro di partecipare all'esame con propri consulenti.




LECCE: RAPINA CON TENTATO STUPRO

Redazione

Lecce – Nella tarda serata di ieri, a Lecce, la polizia ha arrestato Alessandro Paglialonga, 21enne, ed un suo amico 30enne, entrambi di Cutrofiano (Le), perche' ritenuti responsabili di avere organizzato e messo a segno una rapina ai danni di una donna asiatica. Gli agenti delle Volanti sono intervenuti in una zona periferica del capoluogo salentino dove era stata segnalata la presenza di due persone, una delle quali aveva scavalcato la recinzione di un'abitazione, mentre l'altra si aggirava nei paraggi. Gli agenti sono entrati nell'abitazione da dove provenivano urla e lamenti sorprendendo Paglialonga mentre, armato di coltello, stava violentando una donna di origine asiatica. Questa ha affermato di essere stata colpita con pugni alla testa, minacciata con il coltello e poi derubata. Infatti, il giovane aggressore e' stato trovato in possesso di tre banconote da 50 euro ciascuna sottratte poco prima alla malcapitata. Paglialonga ha affermato di avere compiuto la rapina perche' aveva bisogno di denaro per pagare l'affitto, aggiungendo di avere agito insieme al suo amico, poi rintracciato nei pressi dell'abitazione. Sul posto e' stato fatto intervenire il personale del 118 che ha prestato le prime cure alla donna.




LECCE: DA' FUOCO ALLA MOGLIE, ARRESTATO 42ENNE

Redazione

Lecce – Un uomo di 42 anni di Nardo' (Lecce) e' stato arrestato dai poliziotti del locale commissariato con l'accusa di tentato omicidio. La sera del 9 dicembre l'uomo avrebbe cosparso di alcol la moglie e poi le avrebbe dato fuoco, provocandole ustioni di primo e secondo grado sulla parte superiore del corpo. La donna e' tuttora ricoverata nel centro grandi ustionati dell'ospedale Perrino di Brindisi.
  L'ordinanza di custodia cautelare e' stata firmata dal gip Annalisa De Benedictis su richiesta del sostituto procuratore Maria Vallefuoco. I particolari dell'inchiesta saranno illustrati in una conferenza stampa in Questura a Lecce.




LECCE, ANTIMAFIA: 16 ARRESTI TRA IMPRENDITORI, POLITICI E BOSS SCU

Redazione

Lecce – Dalle prime luci dell'alba, e' in corso una vasta operazione antimafia condotta dalla direzione investigativa antimafia di Lecce che sta eseguendo, nelle provincie di Brindisi, Bari e Pavia, un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 16 soggetti, di cui alcuni esponenti della sacra corona unita, indagati, a vario titolo, di associazione di stampo mafioso, usura, estorsione e riciclaggio (questi ultimi reati aggravati dalle modalita' mafiose), e un sequestro beni per un milione di euro. Impiegati oltre cento uomini della direzione investigativa antimafia di Lecce, Bari, Napoli, Catanzaro e Salerno. Tra gli arrestati figurano un boss e due noti esponenti della Sacra corona unita, tre noti imprenditori di Mesagne ed un ex consigliere comunale della stessa citta'.
  Oltre al boss della Sacra Corona Unita e a due gregari, ci sono nonche' un ex consigliere comunale di Mesagne e due imprenditori tra le sedici persone destinatarie delle ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip distrettuale di Lecce su richiesta della direzione distrettuale antimafia. Alle persone, coinvolte nell'inchiesta portata avanti dagli uomini della direzione investigativa antimafia di Lecce, vengono contestati i reati di associazione di stampo mafioso, usura, estorsione e riciclaggio (questi ultimi aggravati dalle modalita' mafiose).
  E' nata dalla denuncia di un ex consigliere regionale della Puglia, vittima di usurai legati alla Sacra Corona Unita, l'operazione "Fenus Unciarum", condotta stamattina dalla Dia di Lecce. Sedici persone sono state arrestate – tra Mesagne, Bari e Pavia – su ordinanza del gip distrettuale Annalisa De Benedictis, che ha accolto le richieste di custodia cautelare formulate dal sostituto procuratore della Dda Alessio Coccioli.
  Stando a quanto emerso dalle indagini, l'ex consigliere regionale, in carica dal 2000 al 2005, nel ricandidarsi si era indebitato con banche e istituti finanziari per ottenere circa 280.000 euro da utilizzare per la campagna elettorale al termine della quale non era comunque risultato eletto. Per ripianare i debiti, l'uomo avrebbe quindi fatto ricorso all'intermediazione di una delle persone arrestate, che l'aveva – a sua volta – messo in contatto con personaggi di Mesagne vicini alla Sacra Corona Unita, i quali gli avevano prestato dei soldi. La situazione dell'ex consigliere si era poi ulteriormente aggravata nel 2010, quando aveva scelto di affrontare una nuova campagna elettorale, contraendo ulteriori debiti per 150.000 euro e non risultando nuovamente eletto.
  Negli anni – e' stato accertato nel corso delle indagini – la vittima avrebbe avuto in prestito dagli usurai mesagnesi diverse migliaia di euro, la cui restituzione sarebbe stata chiesta con tassi di interesse che andavano dal 600 al 1.000%.
  La denuncia dell'ex consigliere ha dato il via alle indagini, che si sono avvalse quindi di attivita' tecniche e dell'esame approfondito dei conti correnti bancari degli indagati, tra i quali figurano alcuni imprenditori di Mesagne, un ex consigliere comunale, un boss della Scu e alcuni gregari. I particolari dell'operazione "Fenus Unciarum" saranno illustrati in una conferenza stampa che si terra' alle 10,30 nella sede della Dia e alla quale partecipera' il procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Lecce, Cataldo Motta.




LECCE: BANDA DI ITALIANI SVUOTAVA I CONTI CORRENTI, 6 ARRESTI

Redazione

Lecce – È di circa un milione di euro la somma sottratta da una banda di sei italiani ad alcuni correntisti postali.

Dopo un anno di indagini gli agenti della Sezione di polizia giudiziaria della Procura della Repubblica di Lecce, insieme agli uomini delle Squadre mobili di Roma, Napoli, Lecce e Brindisi, coordinati dal Servizio centrale operativo, e dal Compartimento della polizia postale di Roma, sono riusciti a raccogliere le prove necessarie per mettere le manette al gruppo criminale che deve rispondere di peculato, falsità materiale e riciclaggio.

La mente della banda era il responsabile dell'Area consulenza dell'ufficio postale di Parabita (Lecce) che deve rispondere di truffa aggravata ai danni della Pubblica amministrazione, falso materiale e frode informatica.

Gli altri componenti della banda finiti agli arresti sono un brindisino, due romani e due napoletani.

L'attività investigativa è iniziata su segnalazione dell'ufficio certificatore di Poste Italiane per un'operazione sospetta avvenuta in un ufficio postale di Locri (Reggio Calabria) dove, su un libretto, era transitata la somma di un milione e 290 mila euro.

Tra le altre vittime ci sono 16 correntisti di Parabita; il loro compaesano gli aveva fatto sottoscrivere attestazioni di falsi investimenti finanziari sfruttando il rapporto fiduciario avuto con alcuni clienti dell'ufficio postale.