Lago di Bracciano, Badaloni (direttore Ente Parco): “La natura sta facendo il suo corso”

BRACCIANO (RM) – Il livello del lago di Bracciano si attesta oggi sui -153cm rispetto allo zero idrometrico. *Il livello di “zero idrometrico” (163,04 slm) è stato imposto dal Parco nel 2004, equivalente alla soglia dello sfioratore sul fiume Arrone, presso Castello Vici (Anguillara Sabazia). Come ampiamente previsto infatti, a partire dai primi giorni di giugno (quando il livello si attestava sui -140cm), è iniziata la naturale parabola discendente dovuta all’evaporazione estiva. Tuttavia, rispetto al 2017, la velocità di abbassamento del periodo estivo si è dimezzata e il livello attuale è di 7cm più alto del livello registrato nello stesso giorno dell’anno precedente. Ancora più evidente la differenza partendo dall’inizio dell’anno: se prendiamo in esame il periodo che va dal 1 gennaio al 18 luglio infatti, nel 2017 il livello del lago era diminuito di 58cm, al contrario, nello stesso periodo del 2018, il livello è aumentato di 31cm. Una differenza di ben 89cm in favore del 2018, nel quale sono state finora registrati 30cm di precipitazioni in più rispetto all’anno precedente. Il lago sta dimostrando di saper rispondere in modo reattivo ed efficace alle precipitazioni ed è proprio dalla pluviometria che dipenderà il tempo necessario per ritornare al livello idrometrico naturale: solo allora sarà possibile procedere ad una valutazione complessiva dell’impatto sull’ecosistema lacustre conseguente alla crisi idrica degli ultimi anni.

A tal proposito il Parco sta proseguendo ed ampliando l’attività di monitoraggio:

in collaborazione con ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), svolgendo il 18 luglio un nuovo sopralluogo lungo le rive per aggiornare i dati sullo stato di conservazione degli habitat presenti nella Zona Speciale di Conservazione “Lago di Bracciano”;
in collaborazione con Enea e con il Geologo Alessandro Mecali, continuando da un lato il lavoro di monitoraggio sulla portata dei fossi che alimentano il lago di Bracciano e analizzando dall’altro i primi dati provenienti della stazione per il monitoraggio di idrometria, pluviometria ed evapotraspirazione installata nei mesi scorsi sul Lago di Martignano;
infine, sempre nell’ambito della collaborazione con Enea, supportando un progetto di monitoraggio delle microplastiche: l’attività di ricerca sarà condotta sia sugli arenili che all’interno del bacino lacustre con l’obiettivo di identificare, quantificare e classificare le materie plastiche presenti, con osservazioni sulle possibili fonti di inquinamento e del loro impatto sugli ecosistemi ripariali.

Alle attività di studio e ricerca continua ovviamente ad affiancarsi anche l’attività di controllo:

venerdì scorso i tecnici del Parco hanno effettuato un nuovo sopralluogo senza preavviso presso gli impianti di captazione delle acque del lago di Bracciano in loc. Marmotta, potendo constatare che le captazioni sono attualmente interrotte e che il meccanismo automatico di recupero della leggera perdita dalle guarnizioni delle paratie di chiusura è perfettamente efficiente e funzionante.

Gli aggiornamenti degli studi e dei monitoraggi sul lago – dichiara il Direttore Badaloni – stanno confortando quanto sosteniamo da tempo: la natura sta facendo il suo corso, cercando di ristabilire, con i suoi tempi, gli equilibri che si erano persi. Appare quantomai evidente, conclude Badaloni, la necessità di mantenere fermi i prelievi, considerato che negli ultimi 11 mesi è stato possibile rinunciare all’acqua del lago senza provocare alcun disservizio alla fornitura idrica della città di Roma.

Il 25 luglio il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche si esprimerà sul ricorso presentato da Acea Ato2 Spa e confermato dalla Sindaca Raggi per la sospensione della determinazione regionale del 29 dicembre 2017 che regola e limita i prelievi di acqua potabile dal Lago di Bracciano.

 




Emergenza livello idrometrico lago di Bracciano: l’Ente Parco annuncia il via alla fase operativa del progetto di monitoraggio

ANGUILLARA (RM) – Un’intera giornata dedicata al Lago quella che si è tenuta sabato 24 marzo all’Ecomuseo delle Acque ad Anguillara Sabazia con il Workshop “Lago di Bracciano – un ecosistema da conservare”.

Presenti rappresentanti del mondo scientifico, accademico, della Regione Lazio, cittadini e associazioni del territorio. Interventi qualificati di esperti del settore hanno evidenziato come il Lago di Bracciano è ancora molto al di sotto dei valori medi stagionali sia a causa della siccità e sia a causa dei prelievi che si sono intensificati nell’ultimo anno. Tutto questo ha portato alla conseguente grave alterazione dell’ecosistema.

Nel pomeriggio c’è stato un importante confronto/dibattito tra associazioni, cittadini e istituzioni presenti

“In occasione dell’evento inoltre – dichiarano dal Parco Naturale Regionale di Bracciano / Martignano – è stato comunicato che venerdì 23 è stato svolto un sopralluogo presso l’impianto di presa di Acea in località Marmotta, nel rispetto del nostro ruolo di stretto controllo dei prelievi dal Lago di Bracciano.  Possiamo confermare – proseguono dal Parco – che i prelievi sono ancora interrotti e che negli ultimi mesi il lago, grazie alle piogge e in assenza di prelievi, ha recuperato circa 40cm di livello idrometrico, dopo aver raggiunto a fine novembre 2017 -198, record negativo, per distacco, degli ultimi 100 anni. Tuttavia, abbiamo sollecitato Acea a porre in essere il prima possibile gli interventi, da essa stessa prospettati fin dalla fine del 2017, per la riduzione delle perdite esistenti nelle guarnizioni delle paratie di chiusura, che sono state stimate tra 1 e 3 litri al secondo e che tendono naturalmente ad aumentare con la progressiva risalita del livello idrometrico. Vigileremo affinché Acea provvederà alla soluzione di questa problematica, che pur non avendo un impatto rilevante sul livello del Lago, può essere comunque risolta in tempi ragionevoli, evitando un inutile spreco di acqua. Questo sopralluogo ha avuto un’ulteriore importanza alla luce della notizia di questi giorni dell’avvenuto stanziamento della Regione Lazio a favore del Parco, per l’installazione del sensore di misura della portata di acqua prelevata dal Lago di Bracciano, i cui dati di lettura verranno resi pubblici attraverso un sistema studiato dall’Ente Parco per permettere a tutti i cittadini in tempo reale di essere informati. Ha così finalmente inizio – concludono – la fase operativa del progetto, a conclusione dell’attività di questi mesi in cui si è potuto individuare, nei sopralluoghi tecnici condotti presso l’impianto, la strumentazione più idonea.

Alla luce dei fatti una condivisione con il territorio e con tutti gli organi preposti è essenziale – dichiara il Direttore Badaloni

Un’analisi conoscitiva puntuale e dettagliata degli aspetti ambientali è il punto da cui partire. Confrontando tutti i dati in nostro possesso, che sono frutto di attente valutazioni scientifiche, vogliamo elaborare un nuovo modello di gestione del Lago partecipato.

“Auspico la collaborazione di tutti i soggetti interessati” conclude il Presidente Lorenzetti

“Perché solo facendo fronte comune possiamo risollevare una situazione ad oggi seriamente compromessa sia dal punto di vista ambientale che economico riguardo le strutture turistico-ricettive del territorio”.




Lago di Bracciano: via le alghe. Sinergia tra Anguillara, Trevignano e Bracciano

BRACCIANO (RM) – Cominceranno Lunedì mattina ad Anguillara e continueranno poi durante la settimana anche a Bracciano e Trevignano, le attività di rimozione delle alghe essiccate e spiaggiate lungo le sponde lacustri. I sindaci dei tre comuni rivieraschi, Sabrina Anselmo (Anguillara), Claudia Maciucchi (Trevignano) e Armando Tondinelli (Bracciano), insieme al Presidente del parco dei laghi di Bracciano e Martignano, Vittorio Lorenzetti e con Renato Cozzella presidente del Consorzio di Navigazione del Lago di Bracciano, hanno infatti deciso di mettere in atto una delle più urgenti raccomandazioni contenute nella relazione che i ricercatori dell’Istituto Superiore per la Protezione dell’Ambiente (Ispra) hanno incluso nella loro relazione finale. “Si ritiene opportuno – si legge  nella relazione – provvedere alla rimozione di tale biomassa vegetale dalle sponde, al fine di evitare che, per effetto di successivi eventi di pioggia intensi o di lunga durata e l’innalzamento del livello idrometrico, tale materiale sia re-immesso nel lago compromettendo la qualità delle acque”. Le operazioni di rimozione delle alghe saranno effettuate da personale incaricato dai Comuni che sarà coadiuvato ed affiancato dai guardiaparco del Parco dei Laghi di Bracciano e Martignano.
Il problema della rimozione delle alghe è infatti legato alla considerevole riduzione della capacità di autodepurazione del Lago di Bracciano causata dall’abbassamento del livello dell’acqua e dalla conseguente emersione dei fondali sui quali vivono le alghe e gli altri microrganismi deputati a questa importante funzione biologica. Si tratta di una fascia molto ristretta che non arriva oltre i venti metri di profondità. Il lago si trova attualmente ad una quota di meno 196 centimetri rispetto allo zero altimetrico e questo corrisponde, secondo le stime elaborate dal Consiglio Nazionale delle Ricerca (Cnr) in una riduzione di circa il 20 per cento dei fondali su cui proliferano questi habitat. L’immissione di una così importante massa di sostanze organiche come sono appunto le alghe essiccate e accumulate sulle spiagge, può  mandare in tilt l’ecosistema già così gravemente compromesso. “La relazione dell’Ispra – spiega Sabrina Anselmo, Sindaco di Anguillara – arriva al termine di una campagna di monitoraggi che certificano lo stato di gravità per la salvaguardia degli ecosistemi cui siamo giunti sul lago.Vista l’imminenza dell’arrivo delle piogge, ci è sembrato il minimo provvedere a rimuovere le alghe dalle spiagge e a cercare di mitigare il più possibile il rischio di un ulteriore danno ambientale legato all’abbassamento del lago’’.
I ricercatori dell’Ispra hanno infatti osservato una forte riduzione di almeno 4 diversi habitat che costituiscono la fascia costiera e i fondali del lago e che sono oggetto di tutela da parte delle direttive europee. “l’Ispra – spiega Vittorio Lorenzetti presidente del Parco dei Laghi di Bracciano e Martignano che pure ha effettuato campagne di monitoraggio lungo le sponde del lago – confermano la perdita di habitat che anche noi avevamo osservato e denunciato nel corso delle nostre campagne”. “In alcuni casi – precisa Daniele Badaloni, direttore del Parco – si parla di perdite pari a circa il 90 per cento mentre altre tipologia di habitat segnano danni variabili tra il 20 e il 30 per cento.
Gli effetti dell’abbassamento del lago – continua Badaloni – si sentono anche in profondità con una riduzione della fascia di crescita della vegetazione che è passata dai venticinque metri nel 2010 ad appena 18,5 attuali’’. “La rimozione delle alghe ha detto il Sindaco di Bracciano, Armando Tondinelli – è l’azione di maggiore facilità di applicazione in quanto richiede una operatività immediata e limitata nel tempo al fine di evitare un ulteriore aggravio allo squilibrio ecosistemico in corso. Al contempo ci batteremo affinché siano valutate ed attuate tutte le misure necessarie a coadiuvare il ripristino del volume d’acqua mancante a causa del mungimento effettuato.
La relazione evidenzia la sofferenza subita dai quattro habitat di interesse comunitario e nessuno ha ad oggi fornito indicazioni sui beni e servizi ecosistemici che potrebbero venire a mancare a seguito del danno subito dai suddetti habitat. Ci aspettiamo che chi è responsabile per il danno subito e chi è preposto a gestire e garantire il mantenimento degli habitat naturali in uno stato di conservazione soddisfacente si assuma le proprie responsabilità affinché siano immediatamente percorse tutte le azioni di mitigazione, monitoraggio e recupero ambientale necessario. Questo è il nostro dovere; sia verso l’ambiente naturale in cui abitiamo e sia nei confronti delle comunità locali che vivono sul territorio”.
Le azioni per la salvaguardia del lago non si fermano qui. Una nuova diffida è stata infatti inviata nei giorni scorsi alla Regione Lazio. “Nell’introduzione della relazione dell’Ispra – spiega la Sindaca di Trevignano Romano, Claudia Maciucchi – è richiamato un periodo  tratto dalla concessione del 1990 in cui si dispone ‘che il livello idrometrico minimo concesso per le captazioni fosse fissato a 161,90 m s.l.m., prescrivendo l’inserimento di saracinesche di apertura e chiusura e di un sifone idraulico che provvedesse a disinnescare automaticamente le condotte, non appena il livello dell’acqua fosse sceso al di sotto della quota minima stabilita per le captazioni..” . Questo è ciò che da qualche giorno attraverso una ulteriore diffida, presentata alla Regione Lazio, noi Sindaci insieme al Consorzio e al Parco, abbiamo richiesto, sia  per evitare  il progredire del disequilibrio del Lago, come relazionato dall’Ispra,  e soprattutto per evitare che tale situazione possa riproporsi  con effetti più catastrofici. Le captazioni ora sono ferme, così dice Acea, ma chi ci garantisce – conclude Maciucchi – che in un futuro Acea possa decidere di riprendere le Captazioni rimanendo il Lago di Bracciano una riserva strategica come previsto dalla stessa concessione? Attraverso quindi l’applicazione esatta di una regola già scritta dovremmo scongiurare ulteriori  problematiche al nostro ecosistema”.



Lago Bracciano: ancora non si conoscono i dati dei prelievi

Il Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano torna a chiedere la trasparenza sui dati: “Siano resi pubblici immediatamente i dati dei prelievi dal lago di Bracciano da parte di Acea. Sono passati molti giorni da quando Zingaretti ha annunciato pubblicamente che avrebbe comunicato ai paesi rivieraschi e al Parco i dati sui prelievi ma ad oggi questi dati restano top secret.

Ancora una volta dobbiamo constatare che alle parole non seguono i fatti. Si ricorda infatti che l’8 settembre scorso il presidente regionale nell’annunciare la autorizzazione ad Acea di altri quattro fonti di captazione ha testualmente dichiarato: “Da oggi in poi la Regione Lazio trasmetterà alle amministrazioni rivierasche interessate il dato giornaliero delle captazioni operate dal lago di Bracciano, da parte del gestore Acea Ato 2 spa. Questo importante risultato è frutto dell’azione condotta dalla Regione per preservare il lago e consentire un monitoraggio giornaliero costante e continuo sul flusso di approvvigionamento della risorsa idrica in maniera trasparente e diffusa con i Comuni del Lago e dell’Ente Parco”.

Nessun dato è tuttavia oggi diffuso né dalla Regione Lazio, né dal Parco di Bracciano-Martignano, né dai Comuni rivieraschi. Perché?

Per sollecitare la pubblicazione erga omnes dei dati sulla captazione il Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano ha scritto oggi a Regione Lazio, Parco di Bracciano-Martignano e sindaci di Bracciano, Anguillara e Trevignano.

Il Comitato ribadisce inoltre la necessità che sia un ente terzo, come l’Enea, l’Ispra o una Università, o gli stessi carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico che stanno indagando a seguito della denuncia querela da noi presentata a certificare i dati sulle captazioni.

Attendiamo inoltre ulteriori sviluppi dell’indagine avviata dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia che ha portato al sequestro di 20 presunte captazioni abusive dal lago ma non ha ancora disposto, come richiesto nelle denunce querele depositate, il sequestro degli impianti di captazione Acea della Marmotta, vigilati 24 ore su 24 da una guardia armata pagata da Acea.

Il Comitato inoltre pone in evidenza come in questa vicenda si usano senza scrupoli due pesi e due misure. Acea stessa dopo aver paventato le conseguenze per gli ospedali romani di un eventuale razionamento dell’acqua su Roma considera routine approvvigionare l’ospedale Padre Pio con una autobotte a seguito di un guasto al servizio idrico di Bracciano, appena acquisito da Acea Ato 2, così come avvenuto – come da comunicato della stessa Acea – tra il 21 e il 22 settembre 2017″.




Bracciano: sequestrate captazioni abusive dal lago

BRACCIANO (RM) – Nella mattina odierna il Nucleo Operativo Ecologico Carabinieri di Roma sta eseguendo – coadiuvato dall’Arma Territoriale, dal Gruppo CC Forestale di Roma, con il supporto di un elicottero del Nucleo di Roma Urbe, – un decreto emesso dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia di perquisizione e sequestro probatorio di sistemi di captazione di acqua (pompe idrauliche) su terreni privati, ubicati in prossimità del Lago di Bracciano e contestuale notifica dell’avviso di garanzia nei confronti di venti persone per violazione degli artt. 452 bis e 452 quinquies c.p. (inquinamento ambientale colposo).

Dai controlli espletati dal NOE sulle aree a ridosso del lago, con il contributo del personale dell’Ente Parco Naturale Regionale Lago di Bracciano e Martignano e della Polizia Locale della città metropolitana di Roma Capitale, sono stati individuati (nei territori dei comuni di Bracciano, Anguillara Sabazia e Trevignano Romano) venti punti di aspirazione senza autorizzazione.




Bracciano: guerre stellari sul lago

 

di Ivan Galea


ANGUILLARA (RM) – Stelle contro stelle dopo che la sindaca di Roma ha presentato ricorso al Tar contro l’ultima ordinanza del governatore del Lazio Nicola Zingaretti, che limita ad Acea le captazioni di acqua dal lago di Bracciano per il mese di agosto e lo stop a partire dal prossimo 1 settembre 2017, al fine di evitare un possibile disastro ambientale. Una decisione, quella della Raggi, che non ha incontrato i favori di altre amministrazioni a guida 5 Stelle come quella di Anguillara dove la sindaca Sabrina Anselmo ha usato termini molto duri nei confronti della collega capitolina: “La Sindaca di Roma Virginia Raggi ha presentato ricorso contro l’ordinanza di Zingaretti che blocca i prelievi delle acque del lago dal 1 settembre, continuando ad affermare in maniera scellerata la necessità di continuare a prelevare, nonostante il rischio di disastro ambientale, 500 litri al secondo dal lago per far fronte alle esigenze dei cittadini romani. – Si legge in una nota della Anselmo firmata anche dai sindaci di Trevignano Romano, Bracciano e dai Presidenti del Parco Naturale Regionale di Bracciano e Martignano e del Consorzio Lago di Bracciano – Al contrario di quanto ci vogliono far credere, – prosegue la nota condivisa dalla Anselmo – che la Sindaca sia preoccupata per le condizioni ambientali disastrate in cui versa il lago, appare del tutto evidente nel ricorso che invece la sua unica preoccupazione è il presunto ritorno d’immagine negativo di Roma Capitale. Così facendo si creano quindi cittadini di serie A (i romani) e quelli di serie B (metropolitani) che già in 20 comuni stanno facendo turnazione per il servizio idrico. Il ruolo di Sindaco della Città Metropolitana dovrebbe garantire equità di trattamento in tutti i 121 comuni dell'ex Provincia.”

Incapacità gestionale e disinteresse a prevenire un probabile disastro ambientale: Anselmo lancia accuse pesantissime alla collega pentastellata: “La Raggi in veste di azionista principale di ACEA ATO2 – afferma Anselmo nella nota condivisa – dimentica inoltre che era suo dovere scongiurare tale emergenza attraverso una serie di interventi, di riparazione delle perdite e risparmio idrico, che noi abbiamo richiesto già da novembre 2016 e per i quali non abbiamo ricevuto nessun riscontro. Non saper trovare in oltre sette mesi una soluzione adeguata dimostra oltre a incapacità gestionale anche il disinteresse a prevenire un probabile disastro ambientale. Siamo certi che alla Sindaca, sempre attenta al rispetto delle regole e dell’ambiente, non sia sfuggito che l’ordinanza della Regione Lazio si è resa necessaria per far rispettare una concessione le cui condizioni Acea sta disattendendo, continuando a prelevare nonostante il lago sia sceso di ben 56 cm oltre il livello di blocco previsto da concessione. Per non considerare il gravissimo stato di stress per l’ecosistema a cui è sottoposto il lago a causa del drastico e repentino abbassamento delle acque dovuto principalmente agli emungimenti di Acea. Nell’incontro del 1 agosto presso la Regione Lazio alla presenza degli Assessori alle Infrastrutture Refrigeri e all’Ambiente Buschini, è stata chiesta la certezza del rispetto della riduzione e successivo blocco del prelievo, anche attraverso l’installazione di appositi misuratori al fine di monitorare 24 ore su 24 il livello dell’acqua del Lago e la portata dei prelievi.”

Certo è che queste accuse lanciate dalla sindaca di Anguillara, per il momento ancora pentastellata, verso un’altra sindaca pentastellata non solo fanno pensare ad una implosione singolare all’interno dei 5 Stelle ma potrebbero preludere anche al fatto che Anselmo è in odore di cacciata dal Movimento di Beppe Grillo sul caso della condanna per calunnia nascosta al Movimento in fase di candidatura a sindaco alle trascorse amministrative di Anguillara. 

Reazioni pentastellari anche da parte del consigliere M5s al Comune di Bracciano Marco Tellaroli che ha usato una linea di critica nei confronti della sindaca di Roma più diplomatica:
“Il nostro intervento come gruppo 5 stelle, – Tellaroli fa riferimento all’ultimo consiglio comunale di Bracciano – si è basato sulla non condivisione al Ricorso al TAR, dell'amministrazione romana, contro l'ordinanza sullo stop della captazione del lago di Bracciano. Noi viviamo – prosegue il consigliere M5s – e siamo stati eletti in questo territorio e per questo abbiamo il diritto di difenderlo e preservarlo per le future generazioni. Sappiamo bene che un Sindaco cerchi di difendere i propri cittadini, immaginiamo anche le motivazioni, visto che dal 1°settembre, Roma rischia il razionamento, mentre i lavori sulle reti avranno risolto circa 300/400 litri secondo. I vertici di Acea Spa, dovevano cambiarli molto prima! Anche per questi motivi, abbiamo chiesto all'amministrazione braccianese, di approvare la proposta di deliberazione del Forum dell'acqua pubblica, approvata anche dagli altri Comuni del Lago, con oggetto: "azioni atte a salvaguardare il lago di Bracciano- attuazione della legge regionale 5/2014 “Tutela, governo e gestione pubblica delle acque”con approvazione degli ABI regionali e pubblicizzazione di ACEA ATO2. Conferma della mancata acquiescenza al passaggio del Servizio Idrico Integrato al gestore unico Acea Ato2 Spa da parte del Comune di Bracciano."


Intanto il Comitato Difesa Lago Bracciano ha presentato lunedì 7 agosto  una ulteriore integrazione alla denuncia querela depositata il 20 giugno 2017 alla Procura della Repubblica di Civitavecchia
e si è costituito inoltre nel procedimento pendente presso il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche derivante dal ricorso della prima cittadina capitolina Virginia Raggi avverso l’ordinanza che stabilisce riduzioni per il mese di agosto e lo stop alle captazioni dal lago di Bracciano dal 1° settembre 2017. “Preso atto inoltre del decreto di calamità naturale approvato dal Governo il 7 agosto – scrivono dal Comitato Difesa Lago Bracciano – e del conseguente stanziamento di 19 milioni di euro per il Lazio il Comitato auspica che questi fondi vadano davvero anche a ristoro degli ingenti danni subiti, sotto vari aspetti, dal territorio sabatino e non siano dirottati anche indirettamente a beneficio di quanti hanno gravi responsabilità anche di carattere penale per questo stato di cose.” Il Comitato ha infine ribadito che in questa delicatissima fase è necessario che i controlli sulle captazioni Acea dal lago di Bracciano vengano affidati ad un soggetto terzo, quale ad esempio il Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri alla luce anche del procedimento avviato dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia e che vede indagato il presidente pro tempore di Acea Ato 2 Paolo Saccani. Il Comitato ha infine chiesto che da oggi i dati sull’effettivo prelievo dal lago di Bracciano siano resi pubblici.




Bracciano, emergenza lago: si valuta lo stop alla captazione da parte di Acea

 

Redazione


BRACCIANO (RM)
– Valutare un’ulteriore proposta del gestore idrico Acea. Questo quanto deciso all’unanimità, in merito all’emergenza che sta interessando il lago di Bracciano, al tavolo di venerdì scorso tenutosi in Regione Lazio tra l’assessore regionale Fabio Refrigeri, i sindaci dei Comuni dell’area del lago di Bracciano, il direttore del parco di Bracciano, il presidente del Consorzio del lago di Bracciano, il Garante del servizio idrico integrato, il direttore di Ato 2 e il presidente di Acea Ato 2.

Il punto sulla situazione. A partire dalle gravi problematiche ambientali che riguardano il lago, in forte sofferenza per l’abbassamento del livello delle acque conseguente alle scarse piogge dello scorso inverno, e in considerazione del fatto che il sito rappresenta un’importante fonte di captazione di acqua potabile diretta a rifornire la città di Roma ed il suo hinterland, si è stabilito all’unanimità di valutare un’ulteriore proposta del gestore idrico, già impegnato a fronteggiare diffuse problematiche di approvvigionamento. L’obiettivo è quello di mitigare al massimo – sino all’estremo rimedio di sospensione della captazione dal lago – l’incidenza della crisi idrica complessiva sul solo bacino di Bracciano.

Collaborazione di tutte le istituzioni.
L’assessore Refrigeri si è impegnato a svolgere ogni azione necessaria, per condurre tutti gli attori istituzionali ad una collaborazione efficace in grado di porre entro i primi giorni della prossima settimana un argine netto al deterioramento ambientale del lago.

Dura presa di posizione da parte del Comitato Difesa Lago di Bracciano su che parla di “mancate decisioni” e di “doppiogiochismo che agevola i veri manovratori Acea e Comune di Roma” “Ancora un rinvio sulle decisioni atte a scongiurare il disastro ambientale del lago di Bracciano. – Dichiarano dal Comitato Difesa Lago di Bracciano – All’unanimità, – proseguono – sindaci di Anguillara, Bracciano e Trevignano, i presidenti del Parco di Bracciano-Martignano e del Consorzio Lago di Bracciano e i vertici Acea hanno deciso – come comunica una nota della Regione Lazio – “di valutare un’ulteriore proposta del gestore idrico”.
 
Slitta così a data da destinarsi una decisione certa sullo stop alle captazioni Acea dal lago di Bracciano, ipotesi che pure è stata valutata in quella sede.
 
Il deludente esito dell’incontro, di fronte alla grave situazione del lago dove si iniziano a registrare anche morie di pesci, mette in evidenza che lo slogan #tuttidallastessaparte non riflette più l’unità di intenti. Il Comitato ritiene inoltre gravissima l’assenza del Comune di Roma e della Città Metropolitana.
 
Il Comitato denuncia che all'incontro con l'assessore regionale, i comitati e i cittadini sono stati tenuti fuori dalla porta e che malgrado l’iniziativa del “Treno dell'acqua" lanciata tra consensi generalizzati alla manifestazione del 1° luglio alla Marmotta in prossimità degli impianti di captazione Acea, alcuni sindaci hanno preferito presentarsi in Regione con l’auto di rappresentanza lasciando ai cittadini, alle associazioni, ai comitati, il ruolo di comparse.
 
Il Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano dice basta al doppiogiochismo. Gli incontri alla Regione Lazio servono solo a non disturbare il veri responsabile del disastro: l'Acea.
Si finisca con la finta unità. Se qualche istituzione del territorio si rende conto che la cosiddetta parola d'ordine #tuttidallastessaparte, coniata per creare unità e fare massa critica, è soltanto un capestro per non disturbare i manovratori Acea e Comune di Roma, esca allo scoperto.
Il Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano non si presterà più a questi vecchi giochetti di stantio politicismo locale. Il Comitato continua in piena autonomia la sua battaglia per la difesa vera del lago allo scopo di ottenere:
•         lo stop immediato delle captazioni Acea dal lago di Bracciano;
•         la revisione della concessione del 1990 al Comune di Roma;
•         un mirato ed effettivo monitoraggio dell’ecosistema lacustre danneggiato dall’attuale situazione
•         il controllo partecipato della gestione dell’uso dell’acqua nel territorio come previsto dalla normativa vigente e dalla proposta di legge di iniziativa popolare alla quale stiamo lavorando.”
 




Lago di Bracciano, l'allarme: il livello sotto 1,30 metri rispetto allo zero idrometrico

 

BRACCIANO (RM) – Il lago di Bracciano non è una cisterna ma un ecosistema ricco di biodiversità che va tutelato. La situazione odierna, con un livello di meno un metro e 30 centimetri rispetto allo zero idrometrico, è notevolmente preoccupante, in particolare per la salvaguardia di flora e fauna lacustre. Evidente la sofferenza presso le Pantane di Trevignano e al molo di Bracciano.
Malgrado ciò Acea non accenna a interrompere i prelievi, disattendendo quanto disposto all’epoca del rilascio della concessione al Comune di dall’Ufficio Speciale del Genio Civile per il Tevere e per l’Agro Romano il quale ha indicato la quota di 161, 90 metri s.l.m., come minimo raggiungibile. Questa quota è stata già ampiamente superata: allo stato attuale il livello e 16 centimetri sotto e ciò vuol dire milioni di metri cubi d’acqua. Tra le prescrizioni previste anche un meccanismo di blocco automatico delle captazioni al raggiungimento di tale quota.
E’ evidente che Acea spa considera il lago non più come una riserva idrica di emergenza, come era nelle prescrizioni, bensì come una fonte di approvvigionamento routinaria. Ciò non è più tollerabile.
Il Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano ritiene assolutamente insufficiente il piano Acea presentato ai Comuni rivieraschi a seguito delle riunioni del tavolo tecnico convocato presso la Regione Lazio e chiede, come già fatto con nota del 14 aprile 2017, rimasta senza risposta, inviata alla Regione Lazio (Direzione Risorse Idriche e Difesa del Suolo – Mauro Lasagna, Assessore Rapporti con il Consiglio, Ambiente e Rifiuti Mauro Buschini e Direzione Ambiente E Sistemi Naturali – Vito Consoli), ai sindaci di Bracciano, Anguillara Sabazia Trevignano Romano, al Presidente Parco Bracciano-Martignano, Vittorio Lorenzetti, e al Presidente Consorzio Lago Bracciano, Renato Cozzella, di porre in essere quanto di loro competenza per la verifica dell’esistenza del meccanismo di blocco e per addivenire, a tutela del lago, ad una immediata sospensione delle captazioni.




Bracciano, emergenza lago: quell'allarme di un anno fa rimasto inascoltato dalle Istituzioni

 

Red. Cronaca


BRACCIANO (RM) – Il Comitato di Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-Martignano si è costituito precipuamente per affrontare questa drammatica emergenza. Da quasi un anno, il Comitato denuncia, in modo scientificamente documentato, la gravissima situazione che attraversa l’intero bacino imbrifero sabatino.  Il pericoloso abbassamento del livello del lago – dovuto alla concomitante azione del clima ed, in modo importante, della mano umana – è un allarmante sintomo.


Gli ambienti lacustri sono di estremo interesse per il paesaggio e per la vita umana perché scrigni di una parte essenziale della biodiversità e specchi delle attività umane svolte nel loro bacino. Queste ultime influenzano lo stato di salute dell’ecosistema e quindi la fruibilità dei servizi gratuiti che esso svolge.
L’alto valore naturale dei laghi cresce quando sono inseriti in aree protette o Parchi naturali (come il lago sabatino). Il loro ruolo di servizio ecologico, nei Parchi, dovrebbe essere esaltato da un controllato impatto antropico e la loro fruibilità dovrebbe essere ottimizzata per un utilizzo sostenibile del turismo. Le buone condizioni di un lago lo rendono molto attrattivo per il turismo e per l’educazione. La sua fruibilità lo rende molto redditizio per la pesca e, se correttamente utilizzato, anche per l’uso potabile delle acque, assegnando così ad una risorsa naturale un immediato valore aggiunto, di tipo economico.
Il cambiamento climatico in atto, con il tendenziale innalzamento delle temperature e modificazioni del regime pluviale, influenza significativamente la stabilità delle riserve idriche degli ecosistemi acquatici che le mantengono. D’altra parte lo sfruttamento per usi irrigui e potabili degli ecosistemi acquatici, produce lo stesso tipo di effetti riducendo il volume d’acqua disponibile negli invasi. Il sinergismo della pressione climatica ed antropica può produrre effetti devastanti sulla disponibilità di acqua.


La riduzione del volume di acqua disponibile agli ecosistemi lacustri è un tipo di stress subdolo perché, ad apparenti e temporanei vantaggi per il suo sfruttamento turistico (estensione delle spiagge), ne conseguono eventi fortemente negativi anche per lo stesso turismo (cattivi odori, ed abbassamento della percezione ambientale positiva da parte delle popolazioni). Offre, allo stesso tempo, un cattivo esempio per l’educazione (perdita di esempi di naturalità). Esso influisce, inoltre anche sullo stato di funzionamento dell’ecosistema e sull’ecologia delle specie lacustri (riduzione delle capacità autodepurative del sistema, sostituzione e scomparsa di specie, riduzione della biodiversità, variazioni delle concentrazioni di nutrienti ed inquinanti, variazioni dell’idrodinamica costiera con accentuazione di fenomeni erosivi, riduzione del valore frattale della linea di costa, scomparsa della vegetazione infralitorale, scomparsa dei siti di riproduzione dei pesci foraggio, riduzione della pressione idrostatica sulla falda e conseguenti frane). Non può essere, infine, trascurato l’effetto negativo sulla salute umana e della fauna ittica a causa dei fenomeni metastabili di eutrofizzazione locale con sviluppo di batteri e cianoficee che possono produrre intolleranze nei bambini e scarsità di cibo fruibile per i pesci.  L’abbassamento del livello del lago, che ha annullato il contributo alla portata del fiume Arrone, genera un inquinamento specie nel suo tratto iniziale. Questo stato di cose ha determinato un progressivo aumento delle concentrazioni di Arsenico (As) nelle acque, di cui il territorio sabatino soffre normalmente come si è evidenziato negli anni scorsi. La concentrazione di arsenico in alcuni punti sfiora picchi di 85 microgrammi/litro ben al di sopra dei limiti consentiti, che mette in grave pericolo la vita dei pesci e procura un preoccupante allarme per il rischio concreto di contaminazione della catena alimentare. L’Arrone è stato nei secoli utilizzato dalla popolazione agricola per uso irriguo e per abbeveraggio del bestiame. Se degrada la qualità delle acque del fiume, si provoca un grave pregiudizio alla salute umana. E’ acclarato che l’arsenico nel corpo umano, ingerito in concentrazioni superiori alla norma, provoca alterazioni della pelle, della circolazione periferica, ipertensione, fibrosi epatica e può indurre persino all’insorgenza di tumori della pelle e dei polmoni. I laghi vulcanici del Lazio, ed in particolare quello sabatino, stanno subendo una drastica riduzione del loro livello abituale molto preoccupante. Solo negli ultimi dodici mesi la riduzione ha superato un metro (come nel 2003) e le conseguenze sia per l’ecosistema lacustre sia per l’uomo che ne fa uso, sono evidenti. Già tutta la vegetazione è scomparsa e con essa, le aree di riproduzione dei pesci foraggio (indispensabili alla nutrizione dei pesci di valore commerciale) e gran parte delle potenzialità autodepurative dovute alle macrofite emergenti. Tale tendenza potrebbe portare al depauperamento della risorsa idrica, destabilizzando l’ecosistema fino al collasso        

       
Inoltre la perdita delle funzionalità ecosistemiche porterebbe alla perdita dell’attuale qualità dell’acqua, compromettendone seriamente l’uso potabile, a causa della crisi del processo autodepurativo, costringendo gli utilizzatori a costosissimi trattamenti prima della sua immissione in rete.
Uno studio dell’Enea sul bilancio idrico del lago di Bracciano non è affatto consolante. Esso osserva, infatti, un quasi-bilanciamento tra entrate ed uscite lasciando, ben poco a prelievi ulteriori. Accanto ad un prelievo fisiologico dovuto ai pozzi (tranne l’abusivismo) si aggiunge quello ben più rilevante del moderno super-acquedotto Acea.


Le variazioni di livello del lago sappiamo essere sempre avvenute nella storia ultramillenaria del bacino sabatino. A partire da quarantamila anni fa, passando per il periodo neolitico, del quale abbiamo i ritrovamenti preistorici della Marmotta; così come attraverso l’età del bronzo e forse anche in periodo romano imperiale, dimostrano escursioni di livello molto rilevanti. E’ semplice però osservare che le storiche variazioni furono dettate da elementi assolutamente naturali e fisiologici mentre quelle moderne siano determinate in modo significativo dall’uso umano della risorsa idrica. Si può dire che l’intervento antropico aumenta la frequenza delle escursioni di livello senza concedere all’ecosistema tempi adeguati di adattamento indispensabili per il suo equilibrio.


Il lago di Bracciano, è appurato scientificamente, ha un lento processo di ricambio delle proprie acque, stimato in circa centosettanta anni, cosa che lo mette a rischio di irreversibili inquinamenti in caso di sostanze non biodegradabili. Il lago Sabatinus giace in un antico sistema vulcanico tra i monti della Tolfa ed il complesso Cerite-Manziate a nord-ovest di Roma. Il crollo vulcanico-tettonico causato dallo svuotamento della camera del magma, ha formato l’invaso fondamentale dell’odierno lago di Bracciano. La linea spartiacque del bacino è caratterizzata da alcuni modesti rilievi verso nord (Rocca Romana di 609 m. e Monte Termine di 590 m.). Il livello di sfioro è ad Est del lago, a 164 m. s.l.m., dove si origina l’emissario del lago: il fiume Arrone. Il lago è inserito nell’omonimo Parco Regionale del complesso lacuale di Bracciano-Martignano, di circa sedicimila ettari, istituito nel 1999 tra le due Provincie di Roma e Viterbo.   
Un clima meso-mediterraneo caratterizza l’area con abbondanti precipitazioni piovose, concentrate per lo più nel periodo autunnale ed in quantità differenziata nei territori dei Comuni circumlacuali. Morfologicamente l’invaso sommerso si presenta conico ma con dolce acclivio fino alla profondità di 12-16 metri (acclivio maggiore a NW rispetto a S-SE); fortissimo è invece l’acclivio centrale del cono vulcanico. La corona poco profonda è piuttosto ampia e ricca di vegetazione sommersa ben dominata da poche specie algali. Questa area di acque poco profonde svolge un ruolo ecologico cruciale per la vita del lago (attività autodepurative, habitat per flora e fauna, zone di frega della fauna ittica). Il cono centrale scende invece fino a -1 m. sotto il livello del mare, conferendo al lago la discreta profondità di 164 m. Un enorme volume di acqua ipolimnica che può tamponare occasionali fenomeni asfittici estivi.


Rilevanti sono le presenze dell’avifauna acquatiche che si arricchiscono di anno in anno. E’ possibile osservare gruppi di anatre e folaghe lungo tutto il perimetro lacustre. Nel biennio 2000-2002 sono stati censiti più di 10000 uccelli acquatici, ed il lago è stato inserito nell’elenco delle zone umide di importanza internazionale. Per la presenza di uccelli acquatici il Parco di Bracciano-Martignano risulta nel Lazio inferiore solo al Parco Nazionale del Circeo. Va tuttavia citata la presenza numerosa di cormorani che svolgono una forte azione di prelievo delle popolazioni ittiche, fenomeno da quantificare e gestire.

 

"Di fronte a questo imponente e vario patrimonio di risorse naturali, costituito dal complesso bacino lacuale che rappresenta il prioritario interesse vitale dell’intero territorio sabatino, non corrisponde un altrettanto impegno istituzionale dei Comuni rivieraschi – dichiarano in una nota dal Comitato di Difesa del Bacino Lacuale Bracciano-martignano – E’ vero che in questi ultimi mesi l’allarme “livello” ha determinato un aumento dell’attenzione dei Comuni – prosegue la nota – ma ancora molto al di sotto delle reali esigenze che l’attuale situazione richiede. Soprattutto perché la loro azione manca di coesione interamministrativa e di coordinamento con le tante iniziative autonome e spontanee di associazioni ed organizzazione che lodevolmente si stanno attivando per questa drammatica situazione.   L’iniziativa deve dispiegarsi in primo luogo chiamando con rigore e determinazione alle loro responsabilità il Comune di Roma e la Città Metropolitana. Esse, a tutt’oggi, sembrano neanche accorgersi della gravissima emergenza della più importante risorsa idrica del loro territorio. In particolare le responsabilità del Comune di Roma che delega inopinatamente alla società Acea anche gli aspetti decisionali più delicati del governo della risorsa acqua del comprensorio sabatino. E questa società, non essendo più, da tempo, una “municipalizzata”, bensì una S.p.a ., svolge, in piena autonomia, le proprie funzioni sulla base di interessi esclusivi in linea con i propri fini aziendali. Coinvolgere poi, la Regione ed il Governo nazionale per affrontare e risolvere l’attuale emergenza e contribuire ad una futura gestione democratica e partecipata del governo del ciclo delle acque sabatine. E’ arrivato il momento che non si lasci più campo libero ad un ente tecnico di valutare arbitrariamente sul prelievo delle acque del lago per il fabbisogno di acqua potabile del territorio di ATO2 senza nessun controllo politico–istituzionale in grado di valutare le conseguenze scientificamente rilevanti sul piano ambientale, socio-economico ed igienico –sanitario del bacino lacuale. Bisogna istituire una alta Autorita’ Istituzionale per la delicata funzione di governo del regime delle acque e per la gestione del loro intero ciclo nel bacino imbrifero del territorio Sabatino. Per questo compito debbono attivarsi non solo le Istituzioni interessate ma anche associazioni, organizzazioni e semplici cittadini orientati verso condivisi obiettivi comuni (Ottima la indizione della petizione popolare, anche se dovrebbe estendersi al reale, oltreché in rete, e magari con obiettivi più ampi; è importante altresì la riunione del 27 febbraio indetta dall’assessorato regionale all’ambiente con i comuni del comprensorio e gli istituti scientifici, anche se dobbiamo denunciare ancora una volta, la mancata convocazione del Comune di Roma). Per ottenere il risultato sopra esposto – conclude la nota del Comitato – è necessario tuttavia una azione che possa dispiegarsi subito per raggiungere alcuni immediati obiettivi:
1)      Provvedimenti urgenti per una sospensione dei prelievi (operando con attenzione perché il ritorno alla situazione “originale” potrebbe dar luogo a fenomeni di eutrificanti metastabili e viceversa la stabilizzazione della situazione attuale richiederebbe interventi di restauro delle parti emerse).
2)      Operare affinché si attivino rapidamente misure e progetti per ottenere, nell’impianto di depurazione, il massimo grado di qualità possibile delle acque reflue per predisporle ad essere rigettate nel lago invece di disperderle nell’Arrone verso il mare   
3)      Un esposto-impugnativa al Ministero dei LL.PP avverso la Convenzione-capestro che attribuisce alla Acea il potere di gestione dell’intero ciclo delle acque del territorio lacustre. Essa, infatti convoglia e trasferisce, con l’anello circumlacuale, le acque nere per poi trattarle con una (scarsa) depurazione e allo stesso tempo gestisce la captazione, potabilizzazione e distribuzione delle acque per uso domestico (con relativi lucrosi proventi).
4)      Adire l’Autorità Nazionale delle acque con le stesse motivazioni sopra esposte, per richiedere un suo autorevole intervento per restituire alle popolazioni sabatine i loro diritti di cittadinanza e la loro dignità di autogoverno.".
 




Bracciano, emergenza lago: partita l'iniziativa popolare per scongiurare il disastro ambientale

 

Red. Cronaca


BRACCIANO (RM) – “La preoccupazione dei cittadini di Bracciano, Anguillara e Trevignano si è concretizzata in un’iniziativa lodevole che merita l’attenzione delle Istituzioni a partire dalle Amministrazioni Comunali interessate e dalla stessa Regione Lazio: è stata lanciata, infatti, una petizione al fine di fermare la captazione delle acque da parte di Acea e salvaguardare un lago che ha raggiunto un livello di minima pari a circa -1,2 mt rispetto allo zero idrometrico. Mi auguro, dunque, che il Presidente Zingaretti prenda in esame questa iniziativa popolare in modo da attivare subito tutti gli strumenti necessari per ristabilire i livelli naturali delle acque e salvaguardare un bacino che è una delle eccellenze ambientali della nostra regione. In questo contesto, oltre a inoltrare un’interrogazione parlamentare ai Ministri Galletti e Delrio, faccio appello anche a tutte le associazioni di settore, a partire da Legambiente, WWF Italia e il Fai, nel prestare la loro attenzione su una situazione che potrebbe sfociare in un vero e proprio disastro ambientale che, è inutile dirlo, non possiamo permetterci” ha detto il deputato PD, Emiliano Minnucci, commentando la petizione lanciata sul sito change.org da un gruppo di cittadini del territorio di Bracciano per fermare la captazione delle acque del lago che sarà consegnata, tra gli altri, anche al Presidente Zingaretti e alla Sindaca di Roma, Virginia Raggi.




LAGO BRACCIANO. ACQUA ALTA IRREVERSIBILE, SE TORNA INDIETRO C'E' LA "MONNEZZA"

 

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di Silvio Rossi

Anguillara / Bracciano / Trevignano (RM) – Le recenti piogge hanno messo a dura prova le infrastrutture realizzate sulle sponde del lago di Bracciano, in tutti e tre i comuni che si affacciano direttamente sullo specchio. Piazza del Molo ad Anguillara, così come la passeggiata di Trevignano, hanno subito danni per colpa del vento, e del livello molto alto delle acque, che con un colpo di vento più forte della norma, raggiungono il livello stradale.

Dopo alcuni anni in cui il livello idrometrico del lago era costantemente alcune decine di centimetri sotto lo zero, tanto da far preoccupare le autorità preposte per un rischio di conservazione del lago, in quanto i prelievi realizzati da ACEA non erano compatibili con la quantità d’acqua che veniva a rifornire il bacino, ci troviamo in questi giorni in una condizione di “sovrabbondanza”, un aumento rispetto allo zero idrometrico dell’ordine di circa un metro e mezzo (fissato a 161,74 metri s.l.m.), una misura che mette a rischio l’esistenza delle strutture ricettive, che si trovano la spiaggia sommersa.

Alcuni anni fa l’Ente Parco ha installato delle aste idrometriche, per permettere un rapido controllo della situazione anche da parte della popolazione, con lo “zero” fissato a 163,04 metri s.l.m., pari al colmo delle chiuse che alimentano l’emissario naturale, il fiume Arrone.

Attualmente il lago è quindi circa venti centimetri oltre la quota considerata “non superabile”. I sindaci del territorio, preoccupati di tale condizione, invocano ACEA, per una soluzione rapida del problema. Soluzione che però non appare semplice, l'alveo dell'Arrone, si è molto alzato per incuria e sporcizia e questo, di fatto, impedisce alle acque di andarsene, di defluire.

Sarebbe inutile ora aprire le chiuse, che in pratica sono sommerse dal lago ma soprattutto dall'Arrone. Per ripristinare il naturale deflusso, si deve scavare per ripristinare l’alveo fino alla mola vecchia, dove si sta costruendo la porta del parco. Un intervento semplice che dovrebbe liberare ma soprattutto riformare l'alveo, scoprire e ripulire le paratie, ora sommerse, che solo a quel punto potrebbero svolgere il loro lavoro.

Nel resto del percorso, l’Arrone viene normalmente pulito, a cura di Arsial (precedentemente dall’Ersal). Forse nel tratto compreso nel territorio di Anguillara Sabazia, l’ente incaricato non ha ricevuto, negli anni passati, le dovute segnalazioni per intervenire, per cui oggi non basta “aprire un rubinetto” per stabilizzare il livello delle acque.

"Lo scorso anno gli effetti dell'innalzamento repentino del livello del lago lo si era potuto percepire in modo particolare solo sul versante sud ovvero ad Anguillara (dove in genere è la tramontana a creare insidie). – Commenta l'assessore all'Ambiente del Comune di Anguillara Enrico Stronati – Quest'anno, – prosegue – con un livello delle acque ancor maggiore rispetto allo scorso anno e complice il vento di libeccio che ha soffiato nei giorni scorsi, anche Trevignano paga un prezzo carissimo. L'ARDIS deve lasciare che le acque defluiscano liberamente dal lago! Il repentino innalzamento del livello delle acque crea danni al patrimonio comunale, mette in ginocchio una delle fonti di sostentamento del territorio (le attività ricettive) già messe a dura prova dalla crisi economica ed infine, non meno importante, crea enormi danni all'eco-sistema lago. Si ripristini il deflusso naturale delle acque e si smetta di modificare artificialmente il livello del lago. Tutto quanto qui riportato è anche contenuto nella lettera che il Sindaco di Amguillara Sabazia Avv. Francesco Pizzorno ha inviato oggi all'ARDIS, Acea Ato2, Regione Lazio, a Sindaci dei Comuni lacustri, al Commissario del Parco Naturale Bracciano-Martignano ed al Presidente del Consorzio di Navigazione. – – Stronati conclude – Occorre una azione forte e congiunta che assicuri che una cosa del genere non si ripeta più in futuro".