L'ITALIA UN POPOLO DI POETI, SCRITTORI E… AHIME' DI BAMBOCCIONI

di Giuseppa Guglielmino

Ormai è un dato di fatto, i giovani italiani sono anche chiamati “bamboccioni”, termine coniato dal politico, economista e convinto europeista Tommaso Padoa Schioppa. Egli, in relazione alle norme che prevedevano agevolazioni sugli affitti per i più giovani, dichiarò: "Mandiamo i bamboccioni fuori di casa", così non solo si attirò le aspre critiche del centrodestra ma di tutti coloro che ritennero e ritengono tutt’ora offensiva tale definizione.

Certo a nessuno piace essere etichettato “bamboccione” ma in realtà è una conditio che fa parte integrante dei costumi dei giovani che nonostante raggiungano la maggiore età, rimangono a casa di mamma e papà coccolati soprattutto dalla propria “madre chioccia” che rifà il letto e prepara manicaretti a pranzo e cena. Insomma i bamboccioni altro non sarebbero che eterni ragazzi che non sperimentano in giovane età quello che altri coetanei in vicini Paesi europei invece fanno non’appena hanno 18 anni, e in alcuni casi anche prima.

L’idea di lavorare per guadagnarsi subito l’indipendenza è quasi una idea reietta per il vero “bamboccione doc” che come nel film del grande Albertone nazionale, “Un Americano a Roma”, sogna l’America e si compra le sigarette con i soldi di mamma che gli prepara anche i famosi “maccheroni”.

Comunque nonostante lo status di bamboccione esista dalla notte dei tempi è anche vero che la crisi economica attuale non sprona i ragazzi ad uscire dalla casa dei propri genitori e cercare la propria indipendenza. In un momento dove i laureati fanno la fila alla Caritas, come troppo spesso si vede in tv, e i “cervelli” scappano all’estero con il sogno di ritornare in patria quando le acque si saranno calmate e la vita sarà un pochino più accessibile per i giovani volenterosi.

Se poi non è bastata l’affermazione di Schioppa, anni dopo ci ha pensato l’ex ministro Elsa Fornero a mortificare i giovani definendoli “Choosy” ovvero schizzinosi. Certo non è stata proprio un esempio super partes visto che le cronache hanno subito ricordato che la figlia dell’ex ministro vanta ben due posti fissi.
Insomma, l’etichetta del “bamboccione” c’è, è inutile nascondere l’evidenza ma visto che si avvicina il 9 maggio, giornata in cui si festeggia l’Europa ci si potrebbe soffermare a riflettere sull’importanze che assume l’apparato Unione Europea al fine di valicare questi limiti e magari riuscire finalmente a salutare i propri genitori prima dei 35, 40 anni di età.  Per ora rimaniamo un popolo di poeti, scrittori e …..ahime’ di bamboccioni.