Attentato in Germania, Isis rivendica l'azione del rifugiato kamikaze: aveva giurato fedeltà

Redazione

ANSBACH – Settimana da incubo in Germania che deve fare i conti con il primo attentato-kamikaze con esplosivo nel Paese che ha causato 15 feriti di cui 4 gravi. Mohamed Delel, il rifugiato siriano che ieri sera è saltato in aria, all'esterno di un bar ad Ansbach, a circa 40 chilometri da Norimberga, aveva saputo che sarebbe stato espulso in Bulgaria. La polizia tedesca ha arrestato un presunto complice del kamikaze. Il siriano aveva prestato "giuramento di fedeltà " (bayah) a Isis. Lo ha rivelato il ministro bavarese dell'Interno Joachim Hermann sottolineando che il video di sottomissione al sedicente califfo Abu Bakr al Baghdadi è stato ritrovato sul suo telefonino, insieme all'annuncio "dell'atto di vendetta contro i tedeschi per la loro modo di considerare l'Islam". L'uomo, va ricordato, aveva avuto problemi con la giustizia (droga) ed era anche considerato instabile psicologicamente, tanto che aveva tentato due volte il suicidio ed era stato ricoverato in un centro psichiatrico.

Nel frattempo l'Isis ha rivendicato l'attentato. "Una fonte di sicurezza ci ha confermato che l'autore dell'operazione martirio nella città di Ansbach in Germania è uno dei soldati dello Stati Islamico", lo scrive l'agenzia dello Stato islamico Aamaq aggiungendo che "ha condotto l'operazione rispondendo agli appelli colpire e paesi della coalizione che combattono lo stato islamico".

Arrivato in Germania due anni fa, il 27enne siriano, identificato come Mohamed Delel, l'anno scorso si era visto vietare il diritto di asilo: noto alla polizia per possesso di droga, aveva tentato il suicidio, subendo un ricovero in un ospedale psichiatrico. L'uomo veniva da Aleppo e aveva ferite di guerra. Non poteva però essere riportato direttamente in Siria a causa della guerra civile. Il ministro degli Interni tedesco de Maiziere chiarisce meglio la questione: "il 2 dicembre del 2014 la domanda di asilo era stata respinta e ordinata la deportazione in Bulgaria e un tribunale di Ansbach aveva confermato questa decisione". Ma in seguito a quella sentenza, "erano stati presentati certificati medici che provavano che la persona in questione soffriva di instabilità psicologica e per questo la deportazione era stata sospesa". Infine,"il 13 luglio scorso era stato nuovamente avviato il processo di deportazione", ha concluso de Maiziere, secondo cui "l'attentatore aveva tentato il suicidio due volte, per questo era stato ricoverato in un ospedale psichiatrico".

L'uomo ha tentato di entrare in un festival musicale con 2.500 persone, con uno zaino imbottito di esplosivo e lamette metalliche. E quando si è visto negare l'ingresso perchè non aveva il biglietto, si è fatto saltare in aria di fronte a un locale vicino. Dodici le persone ferite, tre in gravi condizioni. Secondo il Tagesspiegel, non è chiaro se il siriano volesse farsi esplodere o innescare l'esplosivo con un dispositivo a distanza, probabilmente collegato a uno dei suoi due telefoni cellulari. Testimoni lo hanno visto camminare avanti e indietro in maniera nervosa. È possibile che stesse per abbandonare lo zaino in cui portava l'esplosivo, ma poco dopo c'è stata l'esplosione. È certo che con i due cellulari il 27enne ha fatto numerose telefonate prima dell'attacco.

È il terzo attentato in pochi giorni in Baviera, dopo la strage di Monaco e l'attacco a colpi di machete a una donna polacca a Reutlingen, la donna era incinta e in questo caso però si indaga sul movente passionale. Poco prima di dare il via al massacro, Ali Sonboly, l'autore della strage di Monaco, incontrò il 16enne afghano fermato domenica sera: il presunto complice sapeva che Sonboly aveva una pistola ed era a conoscenza delle simpatie del killer per Anders Behring Breivik, l'autore della strage di Oslo e Utoya di cinque anni fa. E adesso nel clima di terrore in Germania e in tutta Europa – dopo l'attacco di Nizza, il 14 luglio, e Bruxelles, il 22 marzo – è a rischio la politica di apertura ai rifugiati della cancelliera Angela Merkel. Il ministero dell'Interno ha fatto sapere che indaga su 60 rifugiati o richiedenti asilo per possibili inclinazioni jihadiste, ma nessuno degli autori degli ultimi attacchi era tra le persone sotto inchiesta.




Strage di Nizza: l'Isis rivendica l'attentato, 5 arresti e massima allerta

di Angelo Barraco

E’ ufficiale, dietro la terribile strage di Nizza c’è L’Isis. E’ arrivata la rivendicazione ufficiale da parte dei Jihadisti , attraverso Amaq, l’agenzia stampa del Califfo “L'autore dell'operazione di Nizza in Francia è uno dei soldati dello Stato islamico. Ha condotto questa operazione in risposta agli appelli a colpire la popolazione degli Stati della coalizione che combatte lo Stato islamico”. Ma gli inquirenti non avrebbero trovato prove concrete che legherebbero l’attentatore all’Isis e relativo giuramento allo Stato Islamico prima di morire, come fanno gli attentatori prima di morire. Intanto gli inquirenti hanno fermato cinque persone per sospetti legami con l’attentatore che alla velocità di 80 kmH ha ucciso 84 persone, tra cui bambini. Ci sono ancora 16 vittime non identificate. Il bilancio della strage di Nizza potrebbe però salire ulteriormente, poiché vi sono 202 persone ferite, 52 si trovano ricoverate in gravissime condizioni e 25 in rianimazione. Non c’è un bilancio ufficiale in merito alle vittime, nella mattinata di oggi sono decedute due persone a seguito di un intervento chirurgico. Vi sono anche degli italiani che risultano ad oggi dispersi. E’ stato identificato intanto l’attentatore, si tratta di Mohamed Lahouaiej Bouhlel, un 31enne franco-tunisino già noto alle forze dell’ordine per reati legati a violenze sessuali, uso di armi. Emerge inoltre che l’uomo era depresso a seguito del divorzio. Il premier francese Manuel Valls ha riferito “E' un terrorista indubbiamente legato all'Islam radicale”. Si apprende inoltre che la moglie dell’attentatore sarebbe stata fermata e sarebbe stata perquisita la casa ma non sarebbe stato rinvenuto nulla di compromettente. 

 
Tanti erano gli italiani a Nizza, tanti sono oggi i dispersi. All’ospedale Pasteur si trova ricoverato in gravissime condizioni il 53enne Andrea Avagnina, consigliere comunale di S.Michele di Mondovi, Cuneo. Gli italiani dispersi dopo l’attentato sono 31, il dato è stato reso noto dall’Unità di crisi della Farnesina. Il console generale a Nizza, Serena Lippi, in merito alla situazione ha riferito “Sull'identità delle vittime non si sa ancora nulla. Giovedì sera c'erano tanti italiani sulla promenande, ma non sappiamo ancora se qualcuno di loro è tra i morti. La lista ufficiale delle vittime ancora non c'è, gli accertamenti sono complessi e procedono con lentezza. Stiamo quindi aspettando i dati ufficiali”. Non si hanno notizie di Angelo D’Agostino, 71enne e la moglie Gianna Muset, 68enne. Si apprende che i due si trovavano sulla Promenade des Anglais che i giochi d’artificio. La Farnesina manda il seguente comunicato “invita i connazionali presenti a Nizza ad evitare spostamenti ed a seguire le indicazioni delle Autorità locali” Si specifica inoltre che si può contattare il “Consolato Generale d'Italia a Nizza al n. 0033 (0) 768054804. Le Autorità francesi hanno attivato il seguente numero telefonico ove è anche possibile chiedere informazioni: +33 (0) 1 43175646”.