MACCARESE CENTRALE BIOGAS: I MEDICI PER L'AMBIENTE SI SCHIERANO CONTRO L’IMPIANTO

Maccarese (RM) – “Noi, semplici cittadini, difendiamo e continueremo a difendere la nostra salute, quella dei nostri figli e delle future generazioni in tutti i modi che legge e il senso di giustizia ci consentono di utilizzare”. Questa è la conclusione dell'ultima lettera recapitata al Commissario Sottile e che racchiude il senso della lotta che da due anni i cittadini insieme al Comitato Rifiuti Zero Fiumicino stanno portando avanti, al di là delle cifre e delle percentuali, dei giri di parole o dissertazioni sulle tecnologie più o meno avanzate che dovrebbero consentire di dormire sonni tranquilli anche vicino ad una polveriera.

"In questi due anni hanno cercato di propinarci prima la menzogna che gli inceneritori sono impianti sicurissimi, poi quella del biogas a emissioni zero, passando, ovviamente, per la discarica di rifiuto pulito. – Dichiarano in una nota dal Comitato Rifiuti Zero Fiumicino –  Abbiamo fatto bene – prosegue la nota –  a non fidarci: abbiamo studiato, ci siamo informati, abbiamo cercato il confronto e il sostegno di altri cittadini e comitati che vivono situazioni ben peggiori della nostra e abbiamo capito che chi ci vuole rassicurare non è dalla nostra parte perchè non pone al centro di tutto la salute e la tutela dell'ambiente.Per nostra fortuna lungo la strada abbiamo trovato il sostegno e l'aiuto disinteressato di tante persone oneste, di medici e scienziati che sabato 9 febbraio ci spiegheranno quanto strette siano le connessioni fra inquinamento e salute, fra certe sostanze e certe patologie: in alcune città italiane che ospitano impianti insalubri l' aspettativa media di vita sana è ridotta di 7 anni per le donne e di 4 per gli uomini e si verifica un aumento delle patologie tumorali nei bambini tra 0 e 12 mesi addirittura del 3 per cento. – La nota conclude – Le percentuali non sono numeri, sono persone, affetti, legami che vengono a mancare e che si spezzano. Perchè? E per chi? L'informazione è tutto, è quello che ci consente di capire cosa sta veramente succedendo, quali gli interessi e gli inganni che si nascondono dietro parole rassicuranti."

Sabato 9 febbraio 2013 alle 17.00 Assemblea a Torrimpietra presso la Corte di Arenaro. Con la Dottoressa Antonella Litta e Dottor Mauro Mocci dell'ISDE – Associazione Medici per l'Ambiente – Italia.
 

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ALLARME ACQUA POTABILE: LA XII COMMISSIONE "AFFARI SOCIALI" DELIBERA CHE IL GOVERNO REVOCHI LO SCHEMA DI DECRETO INTERMINISTERIALE

[ RISOLUZIONE DELIBERATA ALL'UNANIMITA' DALLA XII COMMISSIONE "AFFARI SOCIALI" DELLA CAMERA DEI DEPUTATI NELLA SEDUTA DEL 13 DICEMBRE 2012 ]

 

Angelo Parca

Roma – Lo scorso giovedì 13 dicembre con voto unanime la XII Commissione "Affari sociali" della Camera dei Deputati del Parlamento Italiano ha deliberato che il Governo revochi lo schema di decreto interministeriale per l'introduzione, nell'allegato I, parte B, del decreto legislativo 2 febbraio 2001 n. 31, del parametro Microcistina-LR e relativo valore di parametro.  [ SCHEMA DI DECRETO INTERMINISTERIALE ]

L’Associazione italiana medici per l’ambiente – Isde, aveva già chiesto alla Commissione europea di rigettare lo schema di decreto interministeriale che “pretenderebbe di consentire di erogare come potabile acqua inquinata da sostanze tossiche e cancerogene come cianobatteri e relative microcistine”. La denuncia, partita da Antonella Litta (referente per Viterbo dell’Associazione italiana medici per l’ambiente – Isde (International Society of Doctors for the Environment – Italia)  accompagnata da una serie di osservazioni inviate alle istituzioni europee e italiane, di fatto ha sostenuto che lo schema di decreto interministeriale proposto avrebbe consentito l’erogazione per consumo umano di acqua contaminata o comunque pericolosa per la salute.

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07/12/2012 EMERGENZA ACQUA POTABILE: IL MAGISTRATO FERDINANDO IMPOSIMATO CHIEDE LA REVOCA DEL PROGETTO DI "DECRETO AVVELENATORE"
04/12/2012 ALLARME SALUTE PUBBLICA, CIANOBATTERI E MICROCISTINE NELL' ACQUA POTABILE: LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI VITERBO
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EMERGENZA ACQUA POTABILE: IL MAGISTRATO FERDINANDO IMPOSIMATO CHIEDE LA REVOCA DEL PROGETTO DI "DECRETO AVVELENATORE"

"Chiediamo all'onorevole Giovanni Pittella, vicepresidente del Parlamento Europeo, sensibile ai diritti inviolabili dei cittadini dell'Europa, di agire perche' questo progetto di decreto avvelenatore sia fermamente rigettato dalla Commissione Europea e immediatamente revocato dagli stessi Ministeri proponenti."

 

Roma – "L'illustre magistrato Ferdinando Imposimato, anche a nome del movimento "Italia Virtuosa" da lui fondato, chiede che il famigerato progetto di "decreto avvelenatore" (che se approvato consentirebbe di fatto di erogare come potabile acqua contaminata da sostanze tossiche e cancerogene) sia fermamente rigettato dalla Commissione Europea e immediatamente revocato dagli stessi Ministeri proponenti. – Dichiara in una nota stampa il portavoce dell'Associazione italiana medici per l'ambiente – Isde –  Ringraziamo l'illustre magistrato, – conclude la nota – una delle voci piu' prestigiose dell'impegno morale e civile, per questo suo autorevolissimo appello."

Dichiarazione di Ferdinando Imposimato
 
"Italia Virtuosa" ed io personalmente siamo profondamente grati all'Associazione italiana medici per l'ambiente – Isde (International Society of Doctors for the Environment – Italia) e alla dottoressa Antonella Litta, instancabile difensore dei diritti umani che di essa fa parte, che ci hanno informati del fatto che il Ministero della Salute e il Ministero dell'Ambiente hanno predisposto uno schema di decreto interministeriale, attualmente all'esame preliminare della Commissione Europea, che se approvato consentirebbe di fatto di erogare come potabile acqua contaminata da sostanze tossiche e cancerogene.
Cio' e' un grave attentato al diritto alla vita e alla salute di migliaia di cittadini ignari, in violazione degli artt. 2 e 32 della Costituzione.
La tutela della salute non solo e' un bene delle persone che sono toccate da provvedimenti scellerati come quello che si vorrebbe approvare, ma interesse dell'intera collettivita', che sarebbe enormemente danneggiata dalla malattia di migliaia di cittadini che sarebbero colpiti dal cancro e da altre malattie provocate dal consumo di acqua cancerogena. Chiediamo all'onorevole Giovanni Pittella, vicepresidente del Parlamento Europeo, sensibile ai diritti inviolabili dei cittadini dell'Europa, di agire perche' questo progetto di decreto avvelenatore sia fermamente rigettato dalla Commissione Europea e immediatamente revocato dagli stessi Ministeri proponenti.
 
"Italia Virtuosa" e Ferdinando Imposimato
 
 
Una breve notizia su Ferdinando Imposimato
 
Ferdinando Imposimato e' una delle figure piu' illustri della vita civile del nostro paese. Giudice istruttore dei piu' importanti casi di terrorismo (caso Moro, attentato al Papa, omicidio del presidente del Csm Vittorio Bachelet e dei giudici Riccardo Palma e Girolamo Tartaglione), si e' occupato anche di processi contro mafia e camorra e di sequestri di persona; eletto al Senato della Repubblica (1987 e 1994) e alla Camera dei Deputati (1992), per tre legislature e' stato membro della Commissione Antimafia. E' presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione. Ha recentemente fondato il movimento "Italia Virtuosa". Dalla Wikipedia, edizione italiana, riportiamo per stralci la seguente scheda: "Ferdinando Imposimato (Maddaloni – Caserta -, 9 aprile 1936), avvocato penalista, magistrato, senatore ed attualmente Presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione. Si e' impegnato nella lotta alla mafia e camorra, nella lotta contro il terrorismo: e' stato il giudice istruttore dei piu' importanti casi di terrorismo, tra cui il rapimento di Aldo Moro (1978), l'attentato a papa Giovanni Paolo II (1981), l'omicidio del vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura Vittorio Bachelet, e dei giudici Riccardo Palma e Girolamo Tartaglione. Si occupa anche della difesa dei diritti umani. Dopo essersi laureato in giurisprudenza all'Universita' di Napoli nel 1959, nel 1962 diventa vicecommissario di Polizia e viene destinato prima a Brescia e poi a Forli'. Un anno dopo torna a Roma come funzionario del Ministero del Tesoro, ove lavora per un anno. Nel 1964 diventa magistrato. Quale giudice istruttore istruisce alcuni tra i piu' importanti casi di terrorismo tra cui il processo Aldo Moro, l'attentato al papa, l'omicidio dei presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Vittorio Bachelet, la strage di Piazza Nicosia. E' lo scopritore della pista bulgara in Europa e delle connessioni internazionali del terrorismo. E' il primo a parlare delle connessioni del terrorismo italiano con servizi segreti stranieri e della presenza nel caso Moro del Kgb. Si occupa di processi contro mafia e camorra. Tra gli altri istruisce il caso di Michele Sindona, il banchiere siciliano legato a Cosa Nostra, accusato di bancarotta fraudolenta per il fallimento di banche italiane e straniere. Nel 1981 istruisce il processo alla banda della Magliana, una agenzia criminale legata a Cosa Nostra, al terrorismo, a finanzieri, a usurai, costruttori, politici ed amministratori. Nel 1983, il fratello Franco viene ucciso per vendetta trasversale. Nel 1984 viene designato come rappresentante dell'Italia a Strasburgo per i problemi del terrorismo internazionale con abuso delle immunita' diplomatiche e redige la mozione finale approvata all'unanimita' dai rappresentanti dei 16 paesi dell'Europa. Nel 1986, lasciata la magistratura, diviene consulente legale delle Nazioni Unite nella lotta alla droga. Si reca piu' volte, per incarico dell'Onu, nei paesi dell'America Latina per i programmi di rafforzamento del sistema legale dei paesi afflitti dal narcotraffico. Prepara per conto delle Nazioni Unite diversi programmi di addestramento dei giudici colombiani, boliviani, peruviani ed ecuadoriani. Ad un programma che si svolge in Italia, partecipano, tra gli altri, Giovanni Falcone, Gianni De Gennaro, Rosario Priore, Giancarlo Caselli ed il generale dei Carabinieri Mario Mori. Si occupa di diritti umani e dei principi del giusto processo in America Latina, ove svolge una importante missione in Peru'. Nel 1987, come indipendente di sinistra, Imposimato viene eletto al Senato della Repubblica, e nel 1992 alla Camera dei Deputati. Nel 1994 viene eletto di nuovo al Senato. Per tre legislature e' membro della Commissione Antimafia. Presenta numerosi disegni di legge sulla riforma dei servizi segreti, sugli appalti pubblici, sui trapianti, sui sequestri di persona, sui pentiti, sul terrorismo, sulla dissociazione. E' stato membro della Suprema Corte di Cassazione, dove raggiunge il grado di Presidente onorario aggiunto della Suprema Corte. E' direttore dell'osservatorio dell'Eurispes sulla criminalita' organizzata in Italia. E' impegnato in attivita' di volontariato e di solidarieta'. Nel 1984 viene designato dalla rivista francese 'Le Point' Uomo dell'anno – giudice coraggio, e riceve il premio dedicato a Carlo Alberto Dalla Chiesa per avere proseguito le sue battaglie al servizio della giustizia nonostante le minacce ricevute e l'assassinio del fratello. Nel 1985 il 'Times' di Londra gli dedica una intera pagina definendolo 'lo scudisciatore della mafia'. La rivista 'Reader's digest' gli dedica un servizio per le sue inchieste su terrorismo e mafia. Nel 1985 un libro dell'Onu lo sceglie, nell'Anno della gioventu', come 'simbolo della giustizia'. Nel 1986 scrive sei soggetti cinematografici per la Rai, radiotelevisione italiana. I film vengono prodotti da una coproduzione tra le televisioni di Italia, Francia, Germania, Austria e Spagna. Si tratta di sei storie giudiziarie, dal titolo Il giudice istruttore, che raccontano alcune delle inchieste condotte da Imposimato. In esse e' ricorrente il problema della fallacia della giustizia per la inafferrabilita' della verita' reale e la contraddizione tra verita' processuale e verita' reale. Tra gli interpreti, diretti dal regista Florestano Vancini, ci sono Erland Josephson, l'attore prediletto dal regista Ingmar Bergman, che interpreta la parte del giudice Imposimato, Daniel Gelin, Horst Bucholz, Capucine e Vittorio Gassman. Federico Fellini, amico fraterno del giudice, gli propone di scrivere soggetti cinematografici su temi giudiziari. Ma il progetto non va a termine per la morte del regista. Ha pubblicato diversi libri tra cui: Terrorismo internazionale; Corruzione ad alta velocita'; Vaticano. Un affare di Stato; La grande menzogna. Alcuni libri non sono stati editi in Italia, ma sono stati tradotti e diffusi all'estero, come: Un juge en Italie. Il blog di Ferdinando Imposimato e': http://ferdinandoimposimato.blogspot.com/". Tra le opere recenti di Ferdinando Imposimato: (con Giuseppe Pisauro e Sandro Provvisionato), Corruzione ad alta velocita'. Viaggio nel governo invisibile, Koine' Nuove Edizioni, 1999; Terrorismo internazionale. La verita' nascosta, Koine' Nuove Edizioni, 2002; Vaticano. Un affare di Stato, Koine' Nuove Edizioni, 2003; La grande menzogna, Koine' Nuove Edizioni, 2006; (con Sandro Provvisionato), Doveva morire, Chiare lettere, Milano 2008.

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04/12/2012 ALLARME SALUTE PUBBLICA, CIANOBATTERI E MICROCISTINE NELL' ACQUA POTABILE: LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI VITERBO
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02/08/2012 CASTEL GANDOLFO LAGO ALBANO, LA STANGATA DI LEGAMBIENTE: INQUINATI DUE PUNTI SU TRE

 




ALLARME SALUTE PUBBLICA, CIANOBATTERI E MICROCISTINE NELL' ACQUA POTABILE: LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI VITERBO

Redazione

Viterbo – L'Associazione italiana medici per l'ambiente – Isde (International Society of Doctors for the Environment – Italia) ha inviato ai Presidente della Provincia di Viterbo una lettera aperta che chiede all'ente locale di intervenire affinche' sia revocato lo schema di decreto interministeriale che propone l'introduzione di alcune modifiche al Decreto Legislativo 31/2001 relativamente ai requisiti di potabilita' delle acque. Lo scandaloso schema di decreto, se approvato, consentirebbe di fatto di erogare come potabile acqua contaminata da sostanze tossiche e cancerogene. L'Associazione italiana medici per l'ambiente – Isde chiede la revoca immediata dello schema di decreto sia per palese illegittimita' in quanto in flagrante conflitto con la vigente normativa europea ed italiana, sia per palese inammissibilita' in quanto in flagrante contrasto con le evidenze scientifiche e in altrettanto flagrante violazione del principio di precauzione.

La situazione del territorio provinciale di Viterbo, gia' assai grave per l'eccessiva presenza di arsenico nelle acque erogate ad uso umano presenta anche altre gravi criticita', come appunto quella relativa alle microcistine tossiche e cancerogene presenti nel lago di Vico.Tutte le istituzioni locali devono impegnarsi affinche' ai cittadini sia garantita acqua realmente potabile ed affinche' si risanino gli ecosistemi locali dai molteplici fattori di inquinamento che hanno portato a una situazione di degrado assai grave; tutte le istituzioni locali devono impegnarsi affinche' sia difeso il diritto alla salute e sia rispettato l'ambiente.
 

IL TESTO DELLA LETTERA APERTA

Al Presidente della Provincia di Viterbo
 
e per opportuna conoscenza:
all'Assessore all'Ambiente della Provincia di Viterbo
al Presidente del Consiglio Provinciale di Viterbo
al Prefetto di Viterbo
al Commissario straordinario della Asl di Viterbo
 
Oggetto: Richiesta di intervento della Provincia di Viterbo affinche' sia revocato lo schema di decreto interministeriale attualmente all'esame della Commissione Europea, schema di decreto che se approvato consentirebbe di erogare come potabile acqua contaminata da sostanze tossiche e cancerogene.
 
Signor Presidente della Provincia di Viterbo,
 
a nome dell'Associazione italiana medici per l'ambiente – Isde (International Society of Doctors for the Environment – Italia) le invio questa urgente richiesta di un intervento della Provincia di Viterbo affinche' sia revocato lo schema di decreto interministeriale attualmente all'esame della Commissione Europea, schema di decreto che se approvato consentirebbe di erogare come potabile acqua contaminata da sostanze tossiche e cancerogene.
 
L'Associazione italiana medici per l'ambiente – Isde (International Society of Doctors for the Environment – Italia) ha gia' inviato il 20 novembre 2012 alla Commissione Europea un documento di "Osservazioni  in opposizione allo schema di decreto interministeriale che propone l'introduzione di alcune modifiche al Decreto Legislativo 31/2001 relativamente ai requisiti di potabilita'", documento con cui chiediamo che lo schema di decreto sia rigettato "sia per palese illegittimita' in quanto in flagrante conflitto con la vigente normativa europea ed italiana, sia per palese inammissibilita' in quanto in flagrante contrasto con le evidenze scientifiche e le inequivocabili indicazioni dello Iarc, dell'Oms e dell'Usepa, e in altrettanto flagrante violazione del principio di precauzione".
 
Si allega alla presente il testo integrale delle Osservazioni citate.
 
Poiche' lei gia' conosce sia la gravita' della situazione del lago di Vico, sia piu' in generale la gravita' della situazione dell'acqua potabile nel territorio provinciale, certamente non le sfugge la necessita' di un impegno anche della Provincia di Viterbo in difesa della salute della popolazione, e quindi nella fattispecie un impegno per chiedere ed ottenere il rigetto da parte della Commissione Europea, ovvero la revoca da parte dei Ministri proponenti, dello scandaloso schema di decreto citato.
 
Restando a disposizione per ogni ulteriore informazione, e restando in attesa di un tempestivo cenno di riscontro, voglia gradire distinti saluti,
 
dottoressa Antonella Litta, referente per Viterbo dell'Associazione italiana medici per l'ambiente – Isde (International Society of Doctors for the Environment – Italia)
 
Viterbo, 4 dicembre 2012

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01/12/2012 ALLARME ACQUA POTABILE "TOSSICA E CANCEROGENA": ALTRI SEI DEPUTATI PRESENTANO UN INTERROGAZIONE PARLAMENTARE
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22/11/2012 ALLARME SALUTE PUBBLICA: UN DECRETO INTERMINISTERIALE VORREBBE MODIFICARE I PARAMETRI CHIMICI STABILITI PER L'ACQUA POTABILE
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02/08/2012 CASTEL GANDOLFO LAGO ALBANO, LA STANGATA DI LEGAMBIENTE: INQUINATI DUE PUNTI SU TRE


 




LAZIO, CENTRALI A BIOGAS, BIOMASSE E IMPIANTI BIODIGESTORI: UN NO DECISO DALL’ASSOCIAZIONE ITALIANA MEDICI PER L’AMBIENTE – ISDE

Redazione

Manziana (RM) – Si  è svolto  sabato 24 novembre 2012 a Manziana (Rm) l’incontro sul tema “Biogas, biomasse e biodigestori. Scelta ecologica o ecotruffa?”. L’incontro promosso da numerosi comitati locali impegnati in difesa dell’ambiente e della salute, ha  visto una partecipazione numerosissima ed attenta di cittadini e della stampa locale e nazionale.

La dottoressa Antonella Litta, referente per Viterbo dell’Associazione italiana medici per l’Ambiente – Isde (International Society of Doctors for the Environment ), nell’intervento introduttivo, ha esposto le principali criticità ambientali e sanitarie della provincia di Viterbo, a cominciare da quelle determinate dall’arsenico, sostanza tossica e cancerogena, presente nelle acque destinate a consumo umano  e dal gas radon, altro elemento cancerogeno presente  diffusamente nella struttura geologica del’Alto Lazio.

Il professor Gianni Tamino, biologo di fama internazionale, professore  ordinario presso l’Università di Padova e membro del comitato scientifico dell’Associazione italiana medici per l’ambiente – Isde , con la relazione sul tema: “Quali fonti rinnovabili: l’inganno delle biomasse e del biogas”, ha mostrato chiaramente l’inutilità e la dannosità per salute e ambiente di questi impianti  che vengono costantemente proposti su tutto il territorio nazionale per conseguire, una volta realizzati, importanti incentivi economici in quanto spacciati per fonti rinnovabili quando in realtà lo sono soltanto formalmente.

Il  dottor Mauro Mocci del Coordinamento  dell’Alto Lazio dell’Associazione italiana  medici per l’Ambiente- Isde ha illustrato la relazione: “Biodigestori anaerobici alimentati da rifiuti organici – La situazione nel nostro territorio – Le soluzioni alternative” , evidenziando con chiarezza la necessità di una rigorosa e corretta gestione dei rifiuti che, se realizzata attraverso la raccolta  differenziata e “porta a porta”  e con  una reale politica del riuso, del riciclo e della riduzione dei rifiuti e soprattutto dei materiali da imballaggio, non avrebbe alcun bisogno della realizzazione di impianti di incenerimento, biodigestione e  discariche.

Gli interventi hanno dimostrato con chiarezza espositiva e solidità scientifica l’inutilità  e la dannosità per ambiente e salute delle centrali a biogas, a biomasse e dei biodigestori in un territorio in cui non vi è necessità di aumentare la produzione di energia elettrica mentre si dovrebbero ridurre subito le fonti d’inquinamento già presenti, a cominciare dal polo energetico più grande d’Europa, quello costituito dalle centrali di Civitavecchia e Montalto di Castro, che da oltre 50 anni  immette in aria  tonnellate  di gas e polveri nocivi, con danni  gravi e  fin mortali, per la  salute delle persone, come  evidenziato anche da  studi epidemiologici. Da questo incontro  anche un forte e condiviso appello perché  nel nostro territorio si dia la priorità, il massimo dell’attenzione e dell’impegno a programmi di tutela e bonifica ambientale, di sorveglianza dello stato di salute delle popolazioni residenti e si rifiuti decisamente e senza tentennamenti ogni altra scelta, struttura e/o impianto ad alto impatto ambientale e sanitario.

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LAZIO, EMERGENZA ARSENICO: EFFETTI SULLO STATO DI SALUTE DELLE POPOLAZIONI SOTTOPOSTE NEGLI ULTIMI 10 ANNI A REGIME DI DEROGA PER I LIVELLI DI ARSENICO

Redazione

Capranica (VT) – Si  svolgerà giovedì 29 novembre 2012 alle ore 17.00 presso la sala Nardini a Capranica (Viterbo) l’incontro “Contaminazione da arsenico nelle acque potabili. Dati relativi agli effetti sulla salute nella popolazione di Capranica (Viterbo) e di altri comuni del Lazio” La dottoressa Antonella Litta, referente dell’Associazione italiana medici per l’ambiente – Isde  (International Society of Doctors for the Environment ) illustrerà i dati dello studio “Valutazione Epidemiologica degli effetti sulla salute in relazione alla contaminazione da Arsenico nelle acque potabili nelle popolazioni residenti nei comuni del Lazio” realizzato dal Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale della Regione Lazio con particolare attenzione ai dati relativi al comune di Capranica. Questo recentissimo studio ha valutato gli effetti  sullo stato di salute delle popolazioni residenti nei 91 comuni del Lazio sottoposti negli ultimi 10 anni a regime di deroga per i livelli di arsenico, sostanza tossica e cancerogena, nelle acque destinate a consumo umano.

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  17/10/2012 VITERBO, EMERGENZA ARSENICO: EFFETTI SULLO STATO DI SALUTE DELLE POPOLAZIONI RESIDENTI NEI 91 COMUNI DEL LAZIO COLPITI DAL FENOMENO

  10/10/2012 VITERBO, EMERGENZA ARSENICO: MEROI ED EQUITANI IN REGIONE PER DISCUTERE DEL FUTURO DELLA TALETE

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DECRETO INTERMINISTERIALE CHE MODIFICA I PARAMETRI CHIMICI STABILITI PER L'ACQUA: LA PAROLA ALLA COMMISSIONE EUROPEA

[ DECRETO INTERMINISTERIALE ]

 

Il Decreto Interministeriale aggiunge sostanze ritenute cancerogene dall'Isde (International Society of Doctors for the Environment – Italia) nei parametri stabiliti per l'acqua potabile dal D.L. 31/2001

Redazione

L’europarlamentare Niccolò Rinaldi  ha depositato  una interrogazione urgente al Presidente della Commissione europea in sostegno alle Osservazioni presentate dall’Associazione italiana medici per l’ambiente – Isde (International Society of Doctors for the Environment ) in opposizione ad uno schema di decreto interministeriale che propone l'introduzione di alcune modifiche al Decreto Legislativo 31/2001 relativamente ai requisiti di potabilità (notification number 2012/0534/I – C50A, title "Schema di decreto interministeriale per l'introduzione, nell'allegato I, parte B, del decreto legislativo 2 febbraio 2001 n. 31, del parametro "Microcistina-LR" e relativo valore di parametro"). L’europarlamentare ha chiesto che questo schema di decreto sia respinto perché se approvato consentirebbe l’erogazione in Italia  di acque destinate a consumo umano, inquinate da sostanze tossiche e cancerogene come cianobatteri e relative microcistine.

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ALLARME SALUTE PUBBLICA: UN DECRETO INTERMINISTERIALE VORREBBE MODIFICARE I PARAMETRI CHIMICI STABILITI PER L'ACQUA POTABILE

[ SCHEMA DI DECRETO INTERMINISTERIALE ]

 

[ DIFFIDA NEI CONFRONTI DEI RESPONSABILI DEL PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO IN SEDE ITALIANA ED EUROPEA ]

 

[ LETTERA AL RESPONSABILE  PER LA DIRETTIVA 98/34 ]

 

Alberto De Marchis

Se le nuove norme divenissero operative, potrebbe accadere che nel lago di Vico la presenza nelle acque destinate a consumo umano di cianobatteri e microcistine verrebbe dichiarata lecita nonostante siano pericolosi per la salute.

È quanto denuncia l’Associazione italiana medici per l’ambiente – Isde, che chiede alla Commissione europea di rigettare lo schema di decreto interministeriale che “pretenderebbe di consentire di erogare come potabile acqua inquinata da sostanze tossiche e cancerogene come cianobatteri e relative microcistine”. La denuncia parte da Antonella Litta, referente per Viterbo dell’Associazione italiana medici per l’ambiente – Isde (International Society of Doctors for the Environment – Italia).

La denuncia, accompagnata da una serie di osservazioni inviate alle istituzioni europee e italiane, di fatto sostiene che lo schema di decreto interministeriale proposto consentirebbe l’erogazione per consumo umano di acqua contaminata o comunque pericolosa per la salute.

L’Associazione italiana medici per l’ambiente – Isde ha presentato dunque alla Commissione Europea un documento di Osservazioni in opposizione allo schema di decreto interministeriale che propone l’introduzione di alcune modifiche al Decreto Legislativo 31/2001 relativamente ai requisiti di potabilità (notification number 2012/0534/I – C50A, title “Schema di decreto interministeriale per l’introduzione, nell’allegato I, parte B, del decreto legislativo 2 febbraio 2001 n. 31, del parametro “Microcistina-LR” e relativo valore di parametro”).

La richiesta dell’associazione è che questo schema di decreto “sia rigettato e revocato per palese illegittimità in quanto in flagrante conflitto con la vigente normativa europea ed italiana, e per palese inammissibilità in quanto in flagrante contrasto con le evidenze scientifiche e in altrettanto flagrante violazione del principio di precauzione. Sotto parvenza e col pretesto di colmare un presunto (e non reale) vuoto normativo, di fatto lo schema di decreto interministeriale pretende di legittimare l’erogazione per consumo umano di acqua inquinata da agenti gravemente patogeni, così perpetrando un grave nocumento e violando le norme italiane ed europee attualmente vigenti a tutela della salute”.

Le osservazioni dell’Isde affermano che l’approvazione del decreto renderebbe di fatto lecita l’erogazione di acque destinate a consumo umano anche se contaminate da cianobatteri e loro microcistine, fatto contrario alla Costituzione italiana che tutela la salute. Sostengono inoltre che l’eutrofizzazione delle acque è un chiaro problema e che cianobatteri e microcistine in acqua da bere rappresentano un pericolo per la salute, con una potenzialità tossica “acclarata” e “in parte ancora sconosciuta” per i cianobatteri.

Viene inoltre contestato anche l’iter seguito nello schema di decreto, che sarebbe stato indirizzato per verifica – così afferma l’Isde – solo alla Commissione Imprese e Industrie dell’Unione europea, quando si tratta di sostanze che hanno un impatto sanitario e non industriale.

L’Isde riporta un esempio: “Basti considerare il caso di studio della situazione del lago di Vico: questo lago è affetto ormai da lungo tempo da un gravissimo processo di eutrofizzazione e da sempre più frequenti e massicce fioriture del cianobatterio Plankthotrix rubescens, detto anche alga rossa, capace di produrre una microcistina cancerogena, non termolabile e tossica per gli esseri umani, per la flora e la fauna lacustre, classificata dalla Iarc (Agenzia internazionale di ricerca sul cancro) come cancerogeno di classe 2 b. Se divenisse legge lo schema di decreto interministeriale citato, la presenza nelle acque destinate a consumo umano di cianobatteri e microcistine verrebbe dichiarata lecita, con le tragiche conseguenze a tutti evidenti”.

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VITERBO LAGO DI VICO, LA PROCURA INTERVIENE LADDOVE L'INERZIA REGNA. SEMBRA IL TRAILER DEL LAGO ALBANO

Chiara Rai

Puntando i riflettori sul lago di Vico (Viterbo), mi sembra quasi di vedere un possibile infausto epilogo che potrebbe scatenarsi sul lago Albano (Castel Gandolfo). Sono anni e anni che si parla di inquinamento e adesso la Magistratura marca stretto tutti, amministratori compresi. Stiamo devastando, distruggendo i nostri laghi che sono ad un passo dal decesso cronico. Si strumentalizzano politicamente le poche proposte valide, parlo di progetti redatti da esperti, che potrebbero salvare in calcio d'angolo la situazione. Si preferisce adagiare qualche fiore sul bacino lacustre e parlare sulle cronache di "funerale" annunciato. Anziché pensare ad altri business, gli amministratori dovrebbero assimilare come priorità la salvaguardia della salute dei cittadini che li hanno messi in poltrona, cercando, con le unghie tirate fuori in campagna elettorale, di tutelare il nostro patrimonio naturalistico. Questo dovrebbero fare gli amministratori prima di tutto, prima dei cittadini stessi, prima degli ambientalisti e soprattutto prima dei giornalisti. L’acqua del lago di Vico non è potabile e a confermarlo sono, tra gli altri, dalle università di Roma e di Viterbo, che asseriscono la contaminazione del bacino mediante prodotti chimici provenienti da attività agricole sulle sue sponde. Ciò ha portato alla proliferazione dell’alga rossa (problema che attanaglia anche il Lago Albano ai Castelli Romani). I 300 mila euro spesi in potabilizzatori dalla giunta Pdl guidata dall’ex primo cittadino di Caprarola Alessandro Cuzzoli non sono serviti ad arrestare il fenomeno dell’alga rossa e tantomeno la concentrazione di arsenico nell’acqua che oscilla intorno ai 12 microgrammi per litro (supera cioè i limiti consentiti dalla legge).
Adesso l’ex sindaco di Caprarola e consigliere provinciale Pdl Alessandro Cuzzoli e Massimo Sangiorgi primo cittadino di Ronciglione, sono iscritti sul registro degli indagati della Procura di Viterbo nell’ambito dell’inchiesta sull’inquinamento del lago di Vico. L’ipotesi di reato nei confronti di questi signori è “disastro colposo, omissione di atti d’ufficio, distribuzione al consumo di acque contaminate”.  L’accusa del Pubblico Ministero Franco Pacifici, titolare del fascicolo, nei confronti dei due amministratori, il primo in carica fino al 2011 e il secondo fino al maggio scorso, è l’omissione di azioni e provvedimenti atti a ridurre il tasso di arsenico ma anche la proliferazione dell’alga rossa nel lago di Vico, dal quale (fatto grave) i due comuni traggono l’approvvigionamento idrico.

L’indagine della procura è iniziata circa un anno fa, a seguito di varie denunce presentate da diverse associazioni dei consumatori, dal Tribunale per i diritti del malato e da alcuni privati.

Secondo la Procura, inoltre, i due sindaci non avrebbero vigilato sulla quantità  di concimi usati dagli agricoltori nei vasti noccioleti che circondano il lago, ritenuti la principale causa della proliferazione dell’alga rossa, tossica per la salute.  Cosa si è fatto sostanzialmente? Si è eliminata radicalmente l’erba sotto le piante, rendendo i noccioleti distese di polvere irrorate di veleni.

Intanto il Pubblico Ministero Pacifici ha chiesto un incidente probatorio. Se il Gip accoglierà la richiesta, ci saranno dei periti incaricati di fare il punto sullo stato dell’inquinamento, accertarne le cause e indicare i provvedimenti che avrebbero dovuto essere adottati per prevenire lo stato di fatto.

Un’interrogazione alla Commissione Ue sulle problematiche ambientali del lago di Vico nel Lazio é stata presentata dal capodelegazione Idv al Parlamento europeo, Niccoló Rinaldi.

Inoltre, l’Associazione italiana medici per l'ambiente-Isde (International Society of Doctors for the Environment – Italia) di Viterbo il primo agosto 2012 ha presentato al ministro della Salute e dell’Ambiente una nuova segnalazione – esposto , che segue a quella del 30 marzo 2010, in merito  al degrado ed inquinamento del lago di Vico e ai possibili rischi sanitari per le popolazioni di Caprarola e Ronciglione. Nella segnalazione – esposto sono state richieste anche dettagliate  informazioni relative agli interventi finora realizzati.

Ecco il testo:
L’Associazione italiana medici per l’ambiente- Isde  (International Society of Doctors for the Environment – Italia) chiede di conoscere nel dettaglio gli interventi finora realizzati a tutela della salute delle persone e per la bonifica e la salvaguardia del lago di Vico come già richiesto nell’esposto – segnalazione del  30 Marzo 2010  (in allegato) al Ministro dell’Ambiente e al Ministro della Salute.
Il lago di Vico, come  noto,  è  un lago  vulcanico di grande bellezza e di importanza europea per il suo  particolarissimo ecosistema tanto che, già nel lontano 1982,veniva istituita la Riserva naturale regionale del lago di Vico (legge regionale del 28 settembre 1982 n. 47 e successiva legge regionale del 24 dicembre 2008 n. 24) che tra i vari compiti, avrebbe dovuto anche “ preservare l'equilibrio biologico del lago e l'effettiva potabilità delle sue acque”.
Come invece già  rappresentato nell’esposto – segnalazione  del 30 marzo 2010, il lago continua ad essere affetto da un gravissimo processo di eutrofizzazione con marcata riduzione del quantitativo di ossigeno nelle sue acque; sempre più frequenti e massicce fioriture del cianobatterio Plankthotrix rubescens, detto anche alga rossa, capace di produrre una microcistina cancerogena, non termolabile e tossica per gli esseri umani, per la flora e la fauna lacustre; persistenti ed elevati  valori di arsenico nelle sue acque –  altro elemento tossico e cancerogeno di classe 1 secondo la classificazione Iarc (Agenzia internazionale di ricerca sul cancro).
Le massicce fioriture  del  cianobatterio Plankthotrix rubescens, che nel corso degli ultimi anni si sono fatte sempre più frequenti ed intense, sono state favorite verosimilmente dall’uso ultradecennale di fertilizzanti e fitofarmaci nelle vaste aree coltivate a noccioleti in prossimità del lago, da scarichi fognari abusivi o non a norma, e da possibili attività illecite condotte all’interno della Riserva naturale.
Nel 2010 sono stati presentati dati allarmanti che hanno evidenziato la presenza di altre sostanze tossiche e cancerogene, di norma estranee alle acque del lago ( mercurio, idrocarburi policiclici aromatici – IPA), e nei suoi sedimenti sono state riscontrate alte concentrazioni di Arsenico, Cadmio e  Nichel ,sulla cui presenza e provenienza l’Isde di Viterbo ha più volte chiesto l’avvio di specifiche indagini.
Altro possibile elemento concausale, inquietante ed aggravante, è quello rappresentato dalla possibile azione  di inquinamento dovuta agli agenti contaminanti individuati nel sottosuolo del dismesso Magazzino Materiali di Difesa Nbc di Ronciglione, ubicato anch’esso in prossimità delle sponde del lago e in attesa di  una futura bonifica.
In questo contesto di costante e perdurante aggravamento del degrado e dell’ inquinamento dell’ecosistema lacustre vicano risulta di tutta evidenza e di fondamentale importanza la conoscenza della classificazione attuale delle acque del lago che  già nel  2004 erano definite di classe A2.
Il D. Lgs. 152/06  infatti individua tra le acque superficiali a specifica destinazione funzionale, le “acque dolci superficiali destinate alla produzione di acqua potabile” e stabilisce che le acque dolci superficiali destinate alla produzione di acqua potabile, in base alle caratteristiche fisiche, chimiche e microbiologiche possedute, siano classificate dalle Regioni, nelle categorie A1, A2, A3 e sottoposte a specifici e particolari trattamenti prima della loro distribuzione ad uso potabile alle popolazioni.
Questo stesso Decreto legislativo impone che le acque dolci superficiali che presentano caratteristiche fisiche, chimiche e microbiologiche qualitativamente inferiori ai valori limite imperativi della categoria A3 possono essere utilizzate, in via eccezionale, solo nel caso in  cui non sia possibile ricorrere ad altre fonti di approvvigionamento e a condizione che le acque siano sottoposte ad opportuno trattamento che consenta di rispettare le norme di qualità delle acque destinate al consumo umano.
Studi e dati non controvertibili della Asl di Viterbo, dell’Arpa – Lazio, dell’Università della Tuscia, dell’Università di Roma “ La Sapienza”  e dell’Istituto Superiore di Sanità, fanno presumere realisticamente, in assenza di una risposta ufficiale dalla Regione Lazio, più volte sollecitata anche con interrogazioni parlamentari e regionali e dalla Prefettura di Viterbo, che l’attuale classificazione delle acque sia A3 o addirittura inferiore, il che dovrebbe imporre l’obbligo immediato di abbandonare la captazione delle acque del lago di Vico anche alla luce della persistente e comprovata inadeguatezza dei sistemi di potabilizzazione attualmente in uso.
In particolare gli acquedotti dei Comuni di Caprarola e Ronciglione sono riforniti  in misura preponderante da acque captate dal lago di Vico, e da anni si susseguono ordinanze di non potabilità che attestano il possibile rischio per la salute dei cittadini che possono essere esposti, e ormai da lungo periodo, alle sostanze tossiche e cancerogene presenti in esse ovvero: attraverso il loro uso per bevande, preparazioni alimentari, per fini igienico-sanitari e con il consumo di fauna ittica proveniente dal lago.
Numerose interrogazioni da parte di deputati, senatori, europarlamentari e consiglieri regionali , le ultime nel mese di luglio 2012,  hanno  condiviso e sostenuto la richiesta di interventi e le soluzioni proposte dalla nostra Associazione.
Anche il Commissario all'Ambiente dell'Unione Europea è  costantemente  informato di questa situazione ed è intervenuto richiamando al rispetto degli obblighi di legge in materia ambientale e sanitaria e delle norme comunitarie.
L’Isde di Viterbo, per responsabilità etica e scientifica, ribadisce ancora una volta ai ministri  in indirizzo, come da ormai cinque anni, le proprie proposte per una corretta gestione e soluzione di questa vicenda che abbia il risanamento del  lago di Vico e la salubrità delle sue acque ad uso potabile, come due obiettivi possibili, di eguale ed indissolubile importanza ed urgenza.
In sintesi:
–          abbandono immediato della captazione di acqua dal lago di Vico e contestuale reperimento di fonti alternative di approvvigionamento idrico, anche mediante autobotti, per i cittadini, le scuole, gli esercizi pubblici e le industrie alimentari di Caprarola e Ronciglione;
–          costante monitoraggio di tutte le sostanze tossiche e cancerogene che possono contaminare le acque destinate a consumo umano, la fauna e la flora lacustre;
–          biomonitoraggio per sostanze inquinanti della flora, fauna lacustre  e delle aree circostanti;
–           installazione di impianti pilota per lo studio di una potabilizzazione extralacustre veramente efficace delle acque in relazione alle loro criticità;
–          ricerca  immediata di fonti idriche definitive e  alternative a quelle lacustri (costruzione di pozzi da dotare di dearsenificatori);
–          informazione ampia e diffusa ai cittadini, negli studi medici, nelle scuole, negli ambulatori della Asl e presso l’ospedale di Ronciglione;
–          inizio immediato di un monitoraggio di lungo periodo relativo allo stato di salute delle persone e in particolare dei bambini;
–          drastica riduzione dell’uso di fitofarmaci in tutta la conca del lago di Vico con graduale riconversione al biologico di tutte le attuali forme di coltivazioni agricole;
–          controllo e verifica di tutti gli scarichi fognari delle utenze private e pubbliche poste in prossimità del lago;
–          rapido avvio della bonifica del deposito militare Nbc di Ronciglione;
–          intensificazione dei controlli di tutte le attività notturne e diurne all’interno della Riserva (in considerazione anche di un recente rogo che ha provocato la distruzione di oltre 60 ettari di bosco  e  la cui natura appare di possibile origine dolosa, come riportato dalla stampa locale).

In attesa di un cortese ed urgente riscontro alle questioni in oggetto, si inviano distinti saluti,

dottoressa Antonella Litta
referente per Viterbo dell’Associazione italiana medici per l'ambiente – Isde
 (International Society of Doctors for the Environment – Italia)

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