ALBANO LAZIALE: IL NUOVO PIANO RIFIUTI REGIONALE NON PREVEDE PIU' L'INCENERITORE DEI CASTELLI ROMANI

 

I cittadini, ospiti paganti della Sala Consiliare, non hanno avuto l’onore durante tutto il tempo dell’assemblea di ricevere il saluto di qualcuno, un consigliere, un assessore, l’usciere, ma in chiusura si sono messi ordinatamente in fila per versare l’obolo al comune di Albano Laziale, che ha affittato la sala per cento euro.

 

di Maria Lanciotti

Albano Laziale (RM) – Nell’aula consiliare di Palazzo Savelli ad Albano Laziale si è svolta venerdì 17 gennaio l’assemblea cittadina sul nuovo Piano dei Rifiuti del Lazio. Si era rimasti fermi al Convegno del 13 dicembre scorso presso la Presidenza della Regione – con l’intervento del presidente Zingaretti e dell’assessore all’Ambiente Civita – in cui era stato presentato dalla Confservizi Lazio il preliminare del prossimo Piano, del tutto conforme al precedente. In altre parole, si sarebbe dato il seguito alla malagestione dei rifiuti del Lazio, come sistema consolidato. Quello stesso “sistema” che si trova adesso sotto accusa e sotto indagine della Magistratura. Iniziata intorno alle 17,30, quando buona parte dei cittadini presenti hanno fatto ritorno dal lavoro, l’assemblea, aperta ad ogni proposta d’intervento e di confronto, ha registrato grande partecipazione popolare e la totale assenza delle istituzioni.

“Si è scelta questa sala per la capienza e perché il motivo della riunione era importante” ci viene spiegato da un rappresentante del Comitato organizzatore, “la sala della Formazione è in ristrutturazione e non si poteva andare in Piazza San Pietro, perché piove e fa freddo”. Si apre l’assemblea partendo dai fatti relativi all’operazione della Magistratura, si esprime cauta soddisfazione per una serie di passaggi che “conferma e arricchisce il dibattito” sull’annosa controversia, si ribadisce che il discorso della difesa del territorio è ampio e richiede massima cooperazione tra comitati e l’apporto di tutti, si rifa’ il percorso delle azioni compiute e si ragiona su quelle da compiersi, in seguito a quello che dovrebbe scaturire dall’annunciazione del nuovo Piano Rifiuti, che non prevede più l’inceneritore dei Castelli Romani.

Mentre si continua a chiedere l’annullamento dell’AIA del 13 ottobre 2009, coinvolgendo direttamente l’Amministrazione di Albano, e del contratto GSE. “Va tagliato tutto ciò che è tuttora in piedi e consente di fatto la costruzione dell’inceneritore poiché, come disse la dr.ssa Romano, ‘se l’inceneritore non viene cancellato io proseguo’.  Finché restano in piedi questi problemi, si continua ad essere prudenti”.  Due ore d’interventi per il ripasso generale di una storia soffertissima che pare non possa trovare la parola fine. E sfilano nomi e gesta di personaggi truffaldini e senza scrupoli, di funzionari funzionanti alla rovescia, di nomine lampo e d’imbarazzi puramente formali, di criticità accertate e mai affrontate, della raccolta differenziata che non parte, del Decreto Clini violato, di Malagrotta e di FOS, della centrale biogas a Velletri e del progettista Guidobaldi indagato, di puzze e di veleni lenti e irreversibili, di un invaso, il settimo nella discarica di Roncigliano, che è già stracolmo di monnezza non trattata e doveva durare otto anni, di sovrastoccaggio e di accelerazione dell’inquinamento delle falde acquifere, dei mancati controlli e del dirigente dell’ARPA sotto inchiesta.

Una panoramica, per quanto parziale, impressionante e che allo stato dei fatti rimane invariata. “Adesso bisogna stare veramente attenti. Non abbiamo vinto nulla, si deve pretendere che i controlli vengano fatti subito e ci vengano forniti i risultati, i dati ARPA non corrispondevano con i nostri”. Si esprime anche una legittima soddisfazione, quella “di aprire il giornale e capire che qualcosa si riesce a fare”. Continuano le manifestazioni, i Comitati si danno man forte a vicenda, insieme tutelano i territori a rischio, accollandosi un onere che ad altri spetterebbe.

I cittadini, ospiti paganti della Sala Consiliare, non hanno avuto l’onore durante tutto il tempo dell’assemblea di ricevere il saluto di qualcuno, un consigliere, un assessore, l’usciere, ma in chiusura si sono messi ordinatamente in fila per versare l’obolo al comune di Albano Laziale, che ha affittato la sala per cento euro.
 




ALBANO, FINANZIAMENTO PUBBLICO PER COSTRUZIONE INCENERITORE DEI CASTELLI ROMANI

Redazione

Albano (RM) – Una nutrita delegazione del comitato No Inc, ha incontrato venerdì mattina 15 novembre, per la seconda volta in pochi mesi, le responsabili del settore Energie Rinnovabili del Ministero dello Sviluppo Economico: la dott. ssa Rosaria Fausta Romano e l’avvocatessa Maria Grazia Fusco. Presente, al faccia a faccia, anche la deputata Federica Daga, che segue con particolare attenzione le vicende della discarica di Roncigliano (Cecchina di Albano). Si tratta delle due funzionarie che, a breve, dovranno decidere se considerare i termini per la costruzione dell’Inceneritore di Albano, a spese dell’erario pubblico, ancora in corso di validità o, viceversa, come previsto dalla Legge (n. 244 del 2007 ), decaduti irrimediabilmente il 31 dicembre 2008.  Decisione da cui dipende l’assegnazione o meno dei circa 500 milioni di euro (ndr, come confermato dal Ministero) a favore del consorzio Co.E.Ma. (Pontina Ambiente di Manlio Cerroni, Acea ed Ama) per la costruzione del contestatissimo mega forno brucia-rifiuti. Proprio la dott. ssa Rosaria Fausta Romano, difatti, dovrà presto rispondere alla lettera che il Gestore dei Servizi Elettrici, GSE, ha inviato al Ministero per lo Sviluppo Economico lo scorso 19 aprile (doc. 1), sostenendo: “… si richiede se il GSE possa procedere all’aggiornamento della convenzione economica preliminare, così come richiesto dal consorzio Co.E.Ma. …” Il Ministero per lo Sviluppo Economico, secondo quanto riferito dalle due responsabili del settore Energie Rinnovabili, pretenderebbe ancora oggi, a termini irrimediabilmente decaduti, di concedere al Consorzio Co.E.Ma. la possibilità di utilizzare una vera e propria valanga di soldi pubblici per costruire un inceneritore per bruciare rifiuti – che crea danni alla salute e all’ambiente e non crea occupazione – anziché utilizzarli, invece, per la diffusione ed il radicamento della raccolta differenziata porta a porta e l’avvio della filiera del riciclo e del riuso ai Castelli Romani. La decisione definitiva, però, ancora non è arrivata. Vi sarà, molto presto, un terzo incontro tra le due funzionarie del Ministero, la dott. ssa Romano e l’avvocatessa Fusco, e la delegazione del No Inc. Sarà necessario quindi, molto presto, organizzare una nutrita rappresentanza di cittadini per un nuovo Sit-In sotto al Ministero per lo Sviluppo Economico. Servirà, di nuovo, la collaborazione dei cittadini e cittadine dei Castelli Romani., Tutti insieme, possiamo ancora fermarlo, l’Inceneritore dei Castelli Romani. Maggiori informazioni su www.noinceneritorealbano.it o, su FB: Coordinamento contro l’Inceneritore di Albano.
 




CASTELLI ROMANI INCENERITORE, A POCHI PASSI DALLA COSTRUZIONE: L'ULTIMO SI DELLA REGIONE

Redazione

Riceviamo e pubblichiamo da Daniele Castri referente legale del Comitato No Inc.

Castelli Romani (RM) – Nel mese di Novembre il Sindaco di Roma, Gianni Alemanno, rivelò alla stampa la notizia del riasset del Co.E.Ma. (Pontina Ambiente di Cerroni, Acea ed Ama, pubblicata sulla stampa): “In relazione al gassificatore di Albano, in realizzazione con un consorzio Ama-Acea-Colari, ci sono delle difficoltà economiche date proprio dalla natura del consorzio. Per questo si è scelto di creare una società in cui Ama abbia la maggioranza. Comunque i lavori continuano".

Si tratta del  consorzio “pubblico-privato” nato su iniziativa politica dello scomparso ex Assessore Regionale ai rifiuti del Partito Democratico, Mario Di Carlo, e finito sotto le luci della ribalta dopo il famigerato fuori-onda della nota trasmissione televisiva Report. La notizia non era passata inosservata agli addetti ai lavori ed al comitato No Inc.  Proprio lo stesso giorno, tra l’altro, il Co.E.Ma. aveva inviato alla Direzione Regionale Attività Produttive e Rifiuti, una nota contenete una proposta di nuovo crono-programma con indicazioni relative al “prossimo avvio delle attività di cantierizzazione per la costruzione dell’Inceneritore dei Castelli Romani”. (21 Novembre 2012, Doc. n. 2)

Il Dipartimento Regionale Attività Produttive e Rifiuti ha risposto, però, alla richiesta del consorzio Co.E.Ma. solo il 24 gennaio scorso, chiedendo due copie cartacee ufficiali della proposta di crono-programma.

Ed ecco che appena il giorno successivo, il 25 Gennaio 2013, il Co.E.Ma. ha inviato alla Regione Lazio, al Comune di Albano Laziale, al Comune di Ardea, alla Provincia di Roma ed all’Arpa Lazio, la copia definitiva della nuova proposta di crono-programma contenente le modalità e le tempistiche di realizzazione dell’inceneritore dei Castelli Romani. (Doc. n. 3)

Ma è solo con la determina n. B-00266 del 28 gennaio 2013, che la Regione Lazio approva definitivamente il nuovo crono-programma del consorzio Co.E.Ma. e autorizza, di fatto, non solo  la costruzione dell’Inceneritore di Albano ma anche l’avvio del cantiere.
Eppure, tra le “CONDIZIONI DA RISPETTARE NELLA REALIZZAZIONE DELL’IMPIANTO” previste dalla contestatissima Autorizzazione Ambientale (Doc. n. 4) concessa ad Agosto 2009 dal Presidente della Regione Marrazzo, vi erano delle  prescrizioni irrinunciabili tra cui il rispetto rigoroso del vecchio “CRONO-PROGRAMMA DETTAGLIATO DELLE ATTIVITÀ” (Doc. n. 9) di realizzazione dell’Inceneritore.

Addirittura, nella stessa autorizzazione (Doc. n. 5, allegato tecnico all’A.I.A. B-3694), si chiedeva di: “procedere rigorosamente  secondo il crono programma allegato al presente atto. Qualora a causa di eventi eccezionali, quali, ad esempio, eventi meteorici persistenti tali da non consentire il rispetto dei tempi di realizzazione previsti nel suddetto crono programma, il Consorzio dovrà comunicare tempestivamente alla Provincia di Roma, ai Comuni di Albano Laziale ed Ardea ed all’Arpa Lazio il nuovo crono programma delle attività”;

Il decreto di pubblica utilità di Marrazzo n. 147 del 27.12.2007 (Doc. n. 6), difatti, attribuiva all’impianto di Albano una “valenza strategica fondamentale per uscire dallo stato di emergenza dei rifiuti della Regione Lazio”. Un’importanza tale da giustificare non solo l’assenza d’una gara ad evidenza pubblica per l’assegnazione diretta dell’incarico e dei soldi pubblici necessari per costruire l’impianto. Ma anche da permettere, data la presunta straordinaria urgenza ed improcrastinabilità dell’opera, di violare le regole ordinarie dello stato di diritto con un’approvazione commissariale.

Tra l’altro, proprio stamattina, alle ore 12,00,  presso la sede del Comune di Albano, si terrà, ancora una volta a porte chiuse (!), una nuova conferenza dei Sindaci di bacino sul tema rifiuti ai Castelli Romani.

Dato il rischio concreto e reale che, tra poche settimane, parta il cantiere per la costruzione dell’inceneritore dei Castelli Romani, crediamo sia irrinunciabile che il Sindaco di Albano Laziale, Nicola Marini, proceda velocemente con l’adempimento delle richieste avanzate, ormai da mesi – e non ultimo anche nel corso dell’ultimo consiglio comunale di lunedì sera 4 gennaio – dal comitato No Inc:

1)    Visto che il Comune di Albano ne ha pieno titolo (come indicato nella parte finale del verbale della conferenza dei servizi del 20.04.2009, doc. n. 7), chiediamo che il Sindaco di Albano richieda, quanto prima, alla Regione Lazio, la riapertura della procedura di Autorizzazione Ambientale, con convocazione di una nuova conferenza dei servizi, col fine di ottenere l’annullamento.
2)    Come indicato recentemente dalla Regione Lazio (Doc. n. 8), chiediamo che il Sindaco di Albano Laziale convochi, quanto prima, una conferenza dei servizi sul tema caratterizzazione geologica ed idrogeologica della discarica di Roncigliano, e chieda alla Pontina Ambiente di mettere a disposizione dell’Amministrazione comunale i dati relativi alle analisi svolte nei mesi scorsi dal CNR nei pozzi interni al noto sito di smaltimento dei rifiuti indifferenziati, in modo di avere immediata conoscenza dello stato delle falde acquifere locali.
3)    Convocazione di un consiglio comunale straordinario ed aperto alla partecipazione della cittadinanza per discutere del tema avvio del cantiere per la costruzione dell’inceneritore, VII invaso e decreto Clini.
4)    Che si proceda con un controllo accurato, come previsto dalla legge, di tutti i rifiuti romani in entrata ed in uscita dalla locale discarica. (Art. 188, 188 bis e 188 ter del D.Lgs 152/2006 e art. 16 comma 5 D.Lgs. 205/2010 punto b.3: "il registro cronologico e le schede di movimentazione del sistema di controllo della tracciabilita' dei rifiuti sono resi disponibili all'autorita' di controllo in qualsiasi momento ne faccia richiesta…")

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[ VIDEO INTERVISTA A MILVIA MONACHESI ]

 

A.P.

Castelli Romani (RM) – Tra gli auguri rivolti al sindaco Emilio Cianfanelli per l'esito del Consiglio di Stato che ha accolto la riforma della sentenza del Tar che di fatto aveva annullato le elezioni (insomma Cianfanelli rimane sindaco), salta all'occhio una frizzante Milvia Monachesi, sindaco di Castel Gandolfo, anch'essa di estrazione politica del Pd. "Grande sindaco, era ora!!!!! – commenta Milvia – Ne siamo tutti felici non solo per Ariccia, ma anche per i Castelli Romani. Di battaglie ce ne aspettano tante (ad esempio contro lo spostamento di 50.000 tonnellate di rifiuti di Roma nella discarica di Roncigliano, quella contro la realizzazione dell'inceneritore, per la mobilità, oltre naturalmente quella della sanità), e tu sei un grande combattente! Con Zingaretti si aprirà una fase nuova!!".

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ALBANO INCENERITORE: I SINDACI DEI CASTELLI RICORRONO ALL'EUROPA E CHIEDONO ALLA REGIONE LA CARATTERIZZAZIONE IDROGEOLOGICA

Redazione

Albano Laziale – La Conferenza dei Sindaci di bacino che sversano nella discarica di Roncigliano ha preso la decisione di ricorrere in Europa contro la costruzione dell’inceneritore. Due le strade che saranno percorse: denuncia alla Commissione Europea, su proposta degli stessi primi cittadini, e ricorso alla Corte dei Diritti dell’Uomo. Nei prossimi giorni i legali che si occupano della materia, si riuniranno al fine di stabilire la procedura tecnico/legale.

Oltre a ciò, i sindaci hanno sottoscritto una lettera per richiedere alla Regione Lazio, come unico ente competente, la caratterizzazione interna ed esterna la discarica di Roncigliano. Contestualmente, i sindaci chiederanno l’accesso agli atti al GSE, nonostante il diniego dato alla richiesta già effettuata singolarmente dal Comune di Albano.

Il prossimo incontro è fissato per venerdì 18 gennaio alle ore 12.00, presso palazzo Savelli.

 tabella PRECEDENTI: 

   09/01/2013 ALBANO INCENERITORE, OGGI LA CONFERENZA DEI SINDACI. TRA I PUNTI PIU' IMPORTANTI: RICORSO ALLA CEDU

   21/12/2012 ALBANO INCENERITORE: SILENZIO INCOMPRENSIBILE DA PARTE DEL PD DI ALBANO SU RICHIESTA DI UN DIRETTIVO APERTO.

   13/12/2012 ALBANO, INCENERITORE: QUANDO SI FA L'IMPOSSIBILE E SI OTTIENE L'INIMMAGINABILE

   11/12/2012 ALBANO LAZIALE INCENERITORE, I SINDACI SOTTOSCRIVONO: BONIFICA E CARATTERIZZAZIONE IDROGEOLOGICA E' DI COMPETENZA DELLA REGIONE

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ALBANO INCENERITORE, INTERVIENE IL CONSIGLIERE COMUNALE FDS SALVATORE TEDONE

Redazione

Albano (RM) – "A seguito delle accese polemiche susseguitesi nelle ultime settimane tra il Movimento NO INC e l'amministrazione, durante le quali in qualche occasione è stato tirato in ballo il ruolo della Federazione della Sinistra, sento l'esigenza di fare alcuni chiarimenti e precisazioni. – Dichiara attraverso una nota Salvatore Tedone capogruppo  Fds Albano-Cecchina-Pavona – Il mio impegno personale nella battaglia contro l'inceneritore, – prosegue Tedone –  in qualità di consigliere comunale eletto nelle liste della FdS, credo sia cosa nota ma non rappresenta altro che continuità e coerenza con l'azione politica che da anni la Federazione della Sinistra, sia a livello regionale che sul territorio comunale, sta portando avanti. 

A partire dall'uscita dalla maggioranza da parte di alcuni consiglieri durante la Giunta Marazzo ed a seguire con le numerose iniziative portate avanti sul territorio fino ad oggi: richiesta dell’appoggio “ad adiuvandum” nel ricorso al TAR contro l'inceneritore (settembre 2010), richiesta di pubblicazione di atti e documenti inerenti problematiche igienico sanitarie sul sito comunale (prot. nr 0048075 dell'08/11/2011), richieste di accessi agli atti ad Enti Pubblici e privati, denuncia al Ministro Clini (aprile 2012), Ricorso alla CEDU (Corte Europea dei diritti dell'Uomo – a Settembre 2012).

In linea con quanto portato avanti fino ad ora, ritengo che il passo successivo e necessario per rendere realmente efficace l'azione amministrativa nel  contrasto alla realizzazione dell'inceneritore, sia integrare la convenzione sottoscritta con il CNR (deliberata in Giunta il 07/12/2012) appena pochi giorni fa, che prevede la caratterizzazione geologica ed idrogeologica SOLO ESTERNA alla discarica di Roncigliano, anche con quella INTERNA, così come richiesto dall'ARPA LAZIO, e al fine di avere rapidamente un quadro, il più esaustivo possibile, della reale situazione in cui versano le falde acquifere sulle quali insiste la discarica stessa. – Tedone conclude – Auspico pertanto che la richiesta della CARATTERIZZAZIONE INTERNA (dato l'evidente carattere di urgenza!) al CNR venga inserita nei punti in discussione nella prossima Conferenza dei Sindaci di bacino prevista per il 09/01/2013 alle ore 12,00.