ROMA, IMMIGRATI A CASALE SAN NICOLA, MENNUNI (FDI): "MANCHEREBBERO ALCUNE AUTORIZZAZIONI"

Redazione

"Sembrerebbe che ci sia ancora qualcosa che non quadri nell'ambito delle necessarie autorizzazioni amministrative relative all'ex scuola Socrate destinata dalla Prefettura al centro di accoglienza per i migranti. Nel corso della commissione Controllo Garanzia e Trasparenza di Roma Capitale, tenutasi lo scorso 28 Luglio e che ho inteso convocare in loco, gli uffici tecnici del Municipio hanno infatti segnalato come parrebbero non esserci una serie di autorizzazioni relative all'impianto fognario e all'antincendio mentre mancherebbe anche una autorizzazione della Sovraintendenza". È quanto dichiara in una nota Lavinia Mennuni, presidente della commissione Controllo Garanzia e Trasparenza di Roma Capitale e consigliere capitolino di Fdi-An. "Ho chiesto agli uffici di approfondire con esattezza quanto affermato anche a seguito della richiesta del responsabile municipale, insediatosi da 10 giorni, di poter approfondire le questioni – aggiunge – Se fossero confermati tali mancanze ci sarebbe da chiedersi come mai si è autorizzata una struttura priva dei requisiti minimi amministrativi per poter esercitare l'attuale funzione. Anche per rispetto ai tanti cittadini intervenuti e per lo stesso ruolo istituzionale della commissione Trasparenza mi rammarico dell'assenza delle altre istituzioni invitate a partecipare, tra cui Asl e Prefettura. È mia intenzione riconvocare la commissione per avere la risposta del Municipio alle criticità sollevate riformulando l'invito a partecipare a Prefettura e Asl, al fine di poter avere un quadro della situazione sufficientemente esaustivo. Mi auguro in questa seconda convocazione di poter avere tutti gli attori e tutte le risposte alle domande che con insistenza si pongono i cittadini".




SCONTRI A CASALE SAN NICOLA, L'ITALIA AL CONTRARIO: ITALIANI FUORI – IMMIGRATI DENTRO

 

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di Chiara Rai

Roma – Sono arrivati i pullman con circa 30 immigrati a Casale San Nicola, a nord di Roma vicino La Storta, sono subite scoppiate le tensioni, gli scontri, i tafferugli e il caos. La rabbia dei residenti e degli italiani accampati da circa tre mesi di fronte all’ex scuola Socrate, struttura che da oggi sarà la nuova dimora dei migranti, è davvero tanta. Sono volate sedie, forse anche sassi e tante strazianti urla di dissenso. Sembrerebbe che siano rimasti feriti una quindicina di agenti e siano state identificate altrettante persone.
Ma gli agenti non sarebbero i soli ad essere stati feriti.

La polizia, su mandato della linea dura dettata dal prefetto Gabrielli, si è posta comunque a tutela degli immigrati: gli agenti in tenuta antisommossa hanno forzato i blocchi dei residenti e scortato i migranti all'interno della struttura. Ma i manifestanti tutti, non parliamo del presunto (perché non ne abbiamo certezza) lancio autonomo di sassi da parte di qualche estremista che probabilmente è stato inopportuno, hanno reagito con forza ma in maniera civile e pacifica: con le mani alzate hanno bloccato la strada che porta all’ex scuola e hanno intonato ad alta voce l'Inno d'Italia, opponendosi a barriera contro l’arrivo della polizia.
Non una bella scena vedere i blindati pronti a reagire con la forza contro gli italiani che chiedono di salvaguardare i loro diritti. Li ci sono famiglie con bambini che non hanno una casa e che vivono accampati e assistono inermi ad una decisione calata dall’alto di assistere prima gli stranieri che loro.
In questo Stato, sono gli immigrati che hanno diritto ad una casa e gli italiani sono invece trattati come dei banditi solo perché si sono opposti ad una situazione che vede i propri diritti prevaricati.

La situazione è davvero assurda e insostenibile. Le auto parcheggiate sulla strada sono state rimosse dalla polizia. I residenti sono determinati a non smettere di lottare e manifestare il loro disagio rispetto ad una situazione che non è affatto sicura.
Ormai si è alzato un muro tra i manifestanti e il prefetto Gabrielli che ha ritenuto il sito in questione idoneo e ha provveduto al dissequestro della struttura. Qui la sicurezza, raccontano dal presidio, è già un emergenza. Basti pensare che l'ex scuola Socrate dista poco meno di 3 km da un altro centro di accoglienza dove vivono 300 rifugiati, una struttura che tra l'altro, risulterebbe affidata tra le altre cose ad una cooperativa di quelle che risultano indagate nello scandalo di Mafia Capitale. Gli italiani non sono violenti ma esausti. Hanno bisogno della solidarietà di tutti perché lottano per i propri diritti ma soprattutto sarebbe il caso che venissero ricevuti dal prefetto di Roma affinché si cerchi una soluzione che tuteli prima i diritti degli italiani e poi degli immigrati ma in un paese preda di emergenza abitativa è davvero impossibile ottenere uno status di civiltà che possa garantire la dignità a chi è in uno stato di necessità: prima gli italiani e poi gli stranieri. 

Fabrizio Santori: “E’ l’emblema di un Paese che va al contrario". "Lo Stato italiano, il ministro Alfano e il prefetto Gabrielli stanno manganellando gli italiani per far spazio con la forza all’arrivo di immigrati. Nelle altre nazioni si respinge chi vuole entrare, in Italia facciamo spazio agli immigrati con blindati e cariche. Casale San Nicola e La Storta non vogliono i rifugiati, se ne prenda atto e si ritirino i blindati. Spostiamoli nelle periferie e presso i campi nomadi, è lì che ne abbiamo assoluto bisogno per la sicurezza dei nostri concittadini. Gabrielli e Marino parlano di democrazia e poi impongono a manganellate le loro scelte scellerate ma poi sono certi che tutte le autorizzazioni siano state rilasciate? Altrimenti si creerebbe un precedente troppo grave che non sarà che l’anticamera di una rivolta sociale pericolosa e grave con gli italiani vittime ma anche protagonisti. Sarebbe il fallimento della politica”, così in una nota il consigliere regionale Fabrizio Santori.