Elezioni Europee 2024, vince astensione e populismo

Due i vincitori di queste elezioni: il partito dell’astensione ed il populismo. Il primo, ormai da tempo, resta in testa come primo partito. Non elegge nessun rappresentante ma dimostra, qualora ce ne fosse bisogno, la disaffezione cronica degli italiani al voto.

Il populismo ha due nomi: da una parte Roberto Vannacci – l’uomo solo al comando continua a piacere “all’italico popolo” – dall’altra la Ilaria Salis che, dalle carceri ungheresi, si trasferirà, a “furor di popolo”, nell’emiciclo del Parlamento Europeo.

La dimostrazione che ormai le campagne elettorali sono più figlie di fatti personali, un libro ed un processo, che programmi concreti. Chissà cosa avrebbero pensato Robert Schuman, Konrad Adenauer ed Alcide De Gasperi di questo risultato?

Che idea, anche stavolta, si farà l’Europa che conta dei nostri Eurodeputati?
Ricordo, anni fa, l’educazione ed il rispetto di un uomo eletto al parlamento europeo che rinunciò, dapprima, all’immunità affrontando il processo e poi si dimise tornando agli arresti: un uomo d’altri tempi ed altra cultura, giornalista e liberale … si chiamava Enzo Tortora.

Ma un fatto resta davvero interessante da valutare: in Francia Marie Le Pen o meglio, il suo partito, Rassemblement National, vince le elezioni ed il presidente, Emmanuel Macron serra le fila antidestra chiamando i francesi al voto.




Ilaria Salis, concessi i domiciliari su cauzione di 40mila euro

La richiesta è stata accolta in appello dal Tribunale Ungherese

Gli arresti domiciliari ad Ilaria Salis sono “un successo della difesa”. È quello che ha detto all’ANSA l’avvocato Gyorgy Magyar. “La corte di appello ha accettato il nostro ricorso”, ha aggiunto. “Lei ha garantito che non scapperà e avrà un braccialetto elettronico”, ha spiegato. “Il tribunale aspetta soltanto il pagamento della cauzione, che ammonta a 40 mila euro”, ha aggiunto. Il legale ha sollecitato i familiari della attivista affinché paghino velocemente.

Il ricorso era stato presentato dai legali di Ilaria Salis contro la decisione del giudice Jozsef Sós che nell’ultima udienza del 28 marzo le aveva negato i domiciliari sia in Italia che in Ungheria. In appello, la richiesta è stata invece accolta e quindi la 39enne attivista milanese, candidata con Avs alle prossime Europee, potrà lasciare il carcere a Budapest dove si trova da oltre 15 mesi con l’accusa di aver aggredito dei militanti di estrema destra. Il provvedimento, che prevede il braccialetto elettronico, diventerà esecutivo non appena verrà pagata la cauzione prevista dal tribunale.

“E’ una richiesta”, quella degli arresti domiciliari in Italia a Ilaria Salis, “che deve essere fatta dai suoi avvocati. Noi siamo sempre favorevoli a questa ipotesi. Ma è una richiesta che deve essere fatta dagli avvocati per avere gli arresti domiciliari in Italia, è una cosa che si può fare”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine del ‘Rome summit’.

“Ilaria è entusiasta di poter finalmente uscire dal carcere e noi siamo felicissimi di poterla finalmente riabbracciare”: così all’ANSA Roberto Salis ha commentato la decisione del tribunale ungherese di concedere i domiciliari a sua figlia Ilaria che, dopo oltre 15 mesi, potrà lasciare il carcere dove è detenuta con l’accusa di aver aggredito dei militanti di estrema destra. “Non è ancora fuori dal pozzo – ha aggiunto ma sarà sicuramente molto bello poterla riabbracciare dopo 15 mesi, anche se finché è in Ungheria io non mi sento del tutto tranquillo”.

“Non ho dei sassolini nelle scarpe, ma della ghiaia grossa, quella che si usa per il calcestruzzo, ho i piedi insanguinati”. Lo ha detto il padre di Ilaria Salis, sui canali Gedi. “Finora” le sue critiche “sono rimaste nei cassetti – ha aggiunto – I cittadini italiani sono stufi di dover implorare le istituzioni di agire, le istituzioni sono al servizio dei cittadini. Paghiamo il ministro della Giustizia e degli Esteri per lavorare per noi, non abbiamo visto nessuna attività concreta per risolvere il problema di Iaria da parte di questi due ministeri”.

I domiciliari sono “un’evoluzione positiva rispetto a quanto visto finora. Ancora mancano i passaggi finali, bisogna aspettare che Ilaria esca e fare una serie di passaggi operativi per averla finalmente fuori e poterla riabbracciare”, fra questi “adesso dobbiamo corrispondere una cauzione di poco più di 40 mila euro”. Lo ha detto il padre di Ilaria Salis, Roberto, a Metropolis, sui canali Gedi.

“Siamo molto soddisfatti, finalmente finisce questo incubo per Ilaria ma la sua battaglia continua”: è il commento con l’ANSA di Mauro Straini ed Eugenio Losco, i due legali italiani di Ilaria Salis, dopo aver saputo la decisione del tribunale ungherese di concederle i domiciliari a Budapest.