GRECIA, SI DIMETTE IL VICEMINISTRO DELLE FINANZE

Redazione

La crisi ellenica sembra non avere fine. Poco piu' di 5mila persone hanno manifestato questa mattina nel centro di Atene per contestare il piano di riforme concordato dal premier greco, Alexis Tsipras, con l'Eurogruppo. Nel giorno del voto del Parlamento sul primo piano di riforme urgenti che deve essere approvato entro la mezzanotte, la Grecia si e' fermata con il primo sciopero nazionale dei dipendenti statali dell'era Tsipras e con lo sciopero parziale della metropolitana di Atene.
Annunaciata anche una serrata delle farmacie contrarie alle ventilate liberalizzazioni.
Su Piazza Syntagma sono schierati agenti in tenuta antisommossa per proteggere il Parlamento, dove e' in corso il dibattito sul piano di riforme. Il via libera al piano concordato all'Eurogruppo conclusosi lunedi' mattina e' necessario per far partire il negoziato per il terzo piano di aiuti chiesto da Atene al fondo Esm.
ll Consiglio dei ministri Ue dell'Economia (Ecofin) potra' dare il suo via libera al prestito ponte da 7 miliardi utilizzando il meccanismo Efsm subito dopo che il parlamento greco, entro la scadenza di stasera, avra' approvato il primo pacchetto di riforme come stabilito dai leader dell'Eurozona lunedi' scorso. Lo ha confermato il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis.

Intanto il governo Tsipras perde pezzi, il vice ministro delle Finanze greco Nadia Valavani ha presentato le sue dimissioni dal Governo. "Non votero' per questo provvedimento e dunque non posso rimanere nel Governo", ha detto Valavani che ha consegnato ad Alexis Tsipras la sua lettera di dimissioni.
Sul fronte europeo il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker sottolinea che la Grecia "ha gia' ricevuto piu' finanziamenti internazionali di quanti ne ha avuti tutta l'Europa dal piano Marshall dopo la Seconda guerra mondiale". "Dopo il vertice Euro di lunedi', la Commissione vuole contribuire ulteriormente per aiutare la Grecia a ripartire e dare alle riforme proposte la migliore opportunita' di avere successo: questi 35 miliardi possono aiutare la Grecia a diventare un luogo che attrae investimenti e dare speranze specialmente alle giovani generazioni".




GRECIA: AIUTI IN CAMBIO DI RIFORME

Redazione

Atene – Entro mercoledì ci sono quattro riforme da approvare tra cui pensioni e Iva. Le condizioni imposte da Atene per ottenere il terzo salvataggio da 82-86 miliardi sono la creazione di un fondo dove confluiranno asset statali che saranno monetizzati per generare 50 miliardi che serviranno per pagare il debito Esm. Queste sono le condizioni che ha imposto Atene. Il Governo deve fare approvare la riforma dell’Iva entro mercoledì in Parlamento, abolire le baby pensioni, assicurare l’indipendenza dell’ufficio di statistica, adozione del Codice di procedura Civile. Le riforme saranno monitorate dalla Troika che torna ad Atene. Il punto più controverso su cui si è battuto Tsipras è stato il fondo per il debito. Avrà sede in Grecia e la sua gestione sarà svolta dalle istituzioni europee. Atene rivelerà l’ok al terzo salvataggio da 82-86 miliardi di euro dell’Esm ed è un’apertura a riscadenza del debito ma soltanto quando le misure saranno messe in atto. Nel mentre le esigenze finanziarie, 7 miliardi entro il 20 luglio e 5 miliardi entro metà agosto, verranno coperte con il cosiddetto “finanziamento ponte” che discuterà dell’Eurogruppo oggi stesso. Anche la Fmi entrerà nel piano di aiuti ma solamente dopo marzo 2016 poiché fino ad allora vi è in vigore il vecchio con Washington. 



GRECIA, AL VIA IL TEST IN PARLAMENTO: APPROVARE 4 RIFORME IN 48 ORE

di Christian Montagna

Grecia – Grexit evitata ma i pericoli non sono ancora terminati. Per ottenere il via libera definitivo agli 82-86 miliardi di aiuti deve superare un piccolo “test” di fiducia: entro 48 ore deve approvare in Parlamento quattro riforme, tra cui Iva e pensioni. Sembrano non finire mai dunque le prove a cui viene sottoposta la Grecia in questi mesi. Ancora un altro “step” prima di poter accedere agli aiuti. Domani, dopo il voto del Parlamento greco, si riunirà un nuovo Eurogruppo per giudicare il lavoro dei deputati e venerdì sull'intesa voterà il Bundestag.


Il terzo salvataggio. Soltanto fine settimana si potrà ricevere l’ok a negoziare il terzo salvataggio: nonostante il referendum, Tsipras ha dovuto lavorare tanto per raggiungere l’accordo, costretto ad accettare come da Spiegel definito, il “catalogo delle atrocità”. Tsipras ha lottato per 17 ore, soprattutto contro la Germania di Angela Merkel e Wolfgang Schaeuble, ma la sua posizione dopo il referendum era drasticamente più debole. L'Eurogruppo sta lavorando a un “prestito ponte” per consentire alla Grecia di pagare i debiti con il Fmi e Bce di luglio e agosto, cioè 12 miliardi di euro.


Tutti contro Tsipras. Tutti contro di lui e contro la sua credibilità, ad eccezione del Papa, unico rimasto a dargli credito, Tsipras è partito contro tutti. Anche il Papa ha commentato la situazione in Grecia. “I governanti greci che hanno portato avanti questa situazione di debito internazionale hanno anche una responsabilità. Col nuovo governo greco si è andati verso una revisione un po' giusta”.
I capisaldi dell’austerità. Dopo le trattative, si ammorbidiscono nei confronti della Grecia gli esponenti dell’Eurogruppo ma, i capisaldi dell’austerità restano invariati: creare un fondo dove confluiranno asset pubblici da vendere o monetizzare, per arrivare ad un fondo da 50 miliardi, da cui attingere per pagare il debito Esm. In pratica i creditori prestano aiuti ma chiedono un'ipoteca in beni dello Stato. Berlino voleva che il fondo avesse sede in Lussemburgo, Francia e Italia si sono opposte: "Sarebbe stata un'umiliazione", secondo il premier Matteo Renzi.


Il rimpasto di governo. Si vagliano tutte le possibili soluzioni affinché, l’ultimo test imposto alla Grecia possa essere superato. Rimpasto, governo di minoranza con appoggio esterno o nuovo incarico per un esecutivo di unità nazionale: le ipotesi sono tutte sul tavolo. Il futuro di Tsipras resta ignoto. In gioco, la credibilità personale ed il destino di un intero Paese. Tsipras ha incontrato tutti i suoi ministri. Per domani è in programma la riunione con i deputati di Syriza. I “lealisti”, come Lorgos Chondros, assicurano che il partito terrà. Ma il percorso è da incubo: 48 ore per passare la riforma delle pensioni (su cui pendono giudizi di legittimità costituzionale), quella dell'Iva (che già ha messo in agitazione i sindaci delle isole), le norme per garantire l'indipendenza dell'istituto di statistica e la creazione del Fiscal Council (l'organo di sorveglianza dei bilanci previsto dal Fiscal Compact). Cose che ovunque richiederebbero anni. Per accelerare i tempi, Euclid Tsakalatos è tornato di corsa ad Atene. 




GRECIA: TROVATO L'ACCORDO. NIENTE GREXIT

di Alberto De Marchis

L'accordo è stato raggiunto come avevamo previsto la Grecia ha dato uno scossone all'Europa. Se quest'ultima avesse dato piena operatività al Grexit sarebbe stato un fallimento per tutta l'unione. Riforme nei prossimi giorni, fondo di garanzia da 50 miliardi, coinvolgimento del Fondo monetario internazionale a partire dal marzo 2016, prestito ponte da 7 miliardi entro il 20 luglio e da altri 5 entro meta' agosto: sono i punti principali dell'accordo raggiunto al termine del lungo vertice dell'Eurozona. Una volta accertata l'adozione di tali misure, le istituzioni potranno negoziare un nuovo programma di aiuti.

La cancelliera Merkel: "Sulla Grecia è stato approvato il piano A e non c'è nessun bisogno di un piano B". Il premier greco Tsipras: "Abbiamo lottato duro a Bruxelles, ora lo faremo in Grecia". "Non credo sia un accordo umiliante per i greci, e non credo che altri europei perderanno la faccia": ha detto il presidente della Commissione Ue Juncker. "Una rottura sarebbe stata insensata e nella notte si è rischiata la Grexit", ha sottolineato il premier Renzi.
Le borse e i mercati corrono, dopo mesi di preoccupazione. Anche lo spread Btp-Bund festeggia e precipita.

La maratona verso l'intesa. Dopo una maratona negoziale di 17 ore, i leader trovano il modo di raggiungere un'intesa sul terzo salvataggio della Grecia, che nella notte sembrava impossibile. Ma, alla fine, la volontà di tenere unita Eurolandia ha prevalso, anche se l'ok ad aprire il negoziato sugli 82-86 miliardi di euro di aiuti Esm è pieno di condizioni, non è ancora definitivo, e l'ultima parola arriverà a fine settimana. Per ricostruire la fiducia, completamente minata dopo il referendum, l'Eurozona ha chiesto ad Atene di dare prova di responsabilità ed approvare alcune riforme entro mercoledì, tra cui pensioni, Iva, adozione del Codice di Procedura Civile, direttiva sul salvataggio delle banche. Mercoledì un nuovo Eurogruppo si riunirà per valutare l'impegno di Atene. Nel frattempo, quei Paesi che devono sottoporre l'accordo ai loro Parlamenti convocheranno i deputati, ed entro la fine della settimana si dovrebbe arrivare al via libera definitivo. Le condizioni dell'accordo sono dure, ma il presidente della Commissione Jean Claude Juncker dice che "non ci sono né vincitori né vinti" e l'accordo non è "né umiliate per i greci, e né gli altri europei perderanno la faccia, è un tipico accordo europeo". Questo anche grazie al grande lavoro negoziale fatto nella notte, che ha cambiato molto il documento approdato sul tavolo dell'Eurosummit, redatto dall'Eurogruppo. Nella notte Tsipras aveva accettato tutte le condizioni, dall'anticipo delle riforme al rafforzamento di tutte le misure, incluso il reintegro dei licenziamenti collettivi e il ritorno della Troika ad Atene. Alla fine, aveva anche ceduto sul coinvolgimento del Fmi nel nuovo piano. Ma resisteva sull'idea, tedesca, di creare un fondo dove trasferire asset dello stato a garanzia del debito, in Lussemburgo. "Sono stato deciso nel dire che se vuoi fare un fondo con i beni che vengono dalla Grecia non puoi pensare di metterlo in Lussemburgo perchè sarebbe stata un'umiliazione", ha detto il premier Renzi. Il fondo resta, ma avrà base in Grecia, avrà una dotazione fino a 50 miliardi, andrà ad abbattere il debito e servirà a ricapitalizzare le banche. Ma sarà gestito dai greci, in collaborazione con le istituzioni. Tsipras è soddisfatto anche del risultato sul debito: gli concedono di rivederne la sostenibilità una volta che saranno attuate tutte le misure.




GRECIA, MERKEL: "NO AD ACCORDO AD OGNI COSTO". RIFORME ENTRO 72 ORE

A. D. M. 

Non si va ne avanti e ne indietro ma è chiaro che far uscire prepotentemente la Grecia dall'Euro in questo momento significherebbe un'accelerazione verso un esito già conosciuto e annunciato: l'Unione Europea sarebbe decretata ufficialmente come un fallimento. Un prestito ponte, le misure su cui chiedere ad Atene una "marcia indietro" e le privatizzazioni: sono gli argomenti attualmente al centro delle discussioni dei capi di Stato e di governo dell'Eurozona, dopo l'utlimatum di 72 ore dato dai ministri delle Finanze dell'Eurogruppo, secondo quanto riferiscono fonti Ue. Sul primo punto, il prestito ponte per far fronte alle esigenze finanziarie immediate della Grecia, ovvero i 7 miliardi che le servono entro il 20 luglio per far fronte agli arretrati con il Fmi e alle prossime scadenze in vista (in particolare con la Bce), questo potrebbe essere finanziato dal primo meccanismo di stabilita' dell'Eurozona, quell'Efsm creato nel lontano 2010 per far fronte alla crisi del debito sovrano che aveva reso necessari i programmi di assistenza per diversi paesi. E' quanto fanno sapere fonti Ue a margine del vertice dell'Eurozona. In particolare, dei 60 miliardi di dotazione del meccanismo, 48,5 erano serviti per Irlanda (22,5 miliardi) e Portogallo (26 miliardi). Affiancato dal fondo provvisorio Efsf e successivamente dal fondo salvastati Esm, l'Efsm ha mantenuto la sua dotazione residua di 11,5 miliardi che sarebbero pronti per essere erogati in una situazione di emergenza, come quella che affronta oggi la Grecia. Per poterli utilizzare, non e' necessaria l'unanimita' ma basta la maggioranza qualificata dei paesi Euro.


Quanto alla "marcia indietro", sarebbero soprattutto gli olandesi a volere che il governo greco ritirasse le misure decise nei mesi scorsi contro il parere delle istituzioni perché contrari a quanto stabilito dall'accordo del 20 febbraio scorso: ma Tsipras vorrebbe evitare di dover rilicenziare i lavoratori reintegrati nei mesi scorsi.
Infine, per quanto riguarda le privatizzazioni, ci sono molte misure su cui c'e' gia' accordo ma "molto resta da fare" e alcuni paesi vorrebbero che la Grecia si impegnasse di piu' anche su questo fronte. La discussione e' ancora in corso anche sull'opportunita' di creare un fondo di garanzia da 50 miliardi in Lussemburgo: secondo la fonte, si sta infatti discutendo della cifra, considerata eccessiva da molti, mentre il fondo da utilizzare esisterebbe gia'.
In precedenza l'Eurogruppo hanno dato tempo fino a mercoledi' alla Grecia per varare nuove riforme come condizione per il negoziato sul salvataggio. Lo ha affermato il ministro delle Finanze finlandese Alexander Stubb, sottolineando che i tre punti richiesti ad Atene sono di completare le misure entro il 15 luglio, riformare il sistema del lavoro e delle pensioni, intervenire su Iva e fisco. A tutto cio' si aggiunge la richiesta di rafforzare il programma di privatizzazioni. La cosa piu' importante – ha spiegato Stubb – e' che l'intero pacchetto di misure sia approvato sia dal governo sia dal parlamento greco.
Questa la bozza dei ministri dell'Eurozona dopo che in 14 ore di negoziato, ieri e oggi, i ministri delle Finanze dell'Eurogruppo non erano riusciti ad approvare un documento sulla Grecia da presentare al vertice della zona Euro. Come ha detto al termine della lunga riunione il presidente Jeroen Dijsselbloem, "abbiamo fatto molta strada e risolto molti punti, ma ci sono ancora alcuni grandi temi da affrontare. Ora informeremo i leader in modo che possano discutere e, speriamo, decidere".
Bozza Eurogruppo: aiuti richiesti tra 82 e 86 miliardi, riforme entro il 15

 

Il diktat di Merkel.  Le discussioni fra i leader dell'Eurozona, al vertice che si e' aperto alle 16 a Bruxelles, "saranno molto dure" secondo la cancelliera tedesca Angela Merkel. "E' molto difficile – ha detto – la situazione economica e' peggiorata negli ultimi mesi e si e' persa fiducia e affidabilita'": in ogni caso, ha aggiunto, la Germania non auspica "un accordo a ogni costo". Merkel ha aggiunto "so che i nervi sono tesi: bisogna torvare una soluzione che vada bene sia alla Grecia che alla zona euro", valutando se "le promesse della Grecia potranno portare al benestare per i negoziati: niente di piu' e niente di meno, vediamo se ce la faremo".
Atene giudica il piano dell'Eurogruppo "molto negativamente"
Prima del vertice il premier italiano Renzi aveva assicurato che "l'Italia fara' di tutto per dare una mano e chiudere la vicenda greca". Matteo Renzi, parlando con i giornalisti al suo arrivo all'Eurosummit, ha detto che "c'e' un grande bisogno di Europa, e' giusto preoccuparsi della vicenda greca e noi facciamo di tutto perche' si raggiunga un accordo: rispetto al punto di partenza ormai siamo molto vicini" al raggiungimento di un accordo, "non dico che siamo alla definizione dei dettagli, ma le distanze si sono riavvicinate di gran lunga".
La situazione e' molto complicata e tutti noi siamo impegnati per arrivare a un accordo", ha detto al suo arrivo al palazzo del Consiglio europeo il presidente del Consiglio Matteo Renzi. Dopo avere elencato tutte le difficili situazioni internazionali, la bomba di ieri in Egitto, l'accordo sulla Libia, il negoziato sul nucleare iraniano e l'Ucraina, di cui "inspiegabilmente nessuno parla piu'", Renzi ha aggiunto che "c'e' un grande bisogno di Europa: siamo impegnati per arrivare a un accordo che riguardi la Grecia ma che riguardi soprattutto l'Europa", perche' "c'e' bisogno che l'Europa torni a fare l'Europa e a fare quello che deve fare", ha sottolineato Renzi.
"Accanto alla Grecia c'e' anche bisogno di ritornare ad affrontare le questioni principali, e' un momento molto delicato per il nostro continente". L'Italia "fara' di tutto certo per dare una mano a risolvere la vicenda greca, ma anche per riportare la voce dell'Europa da Vienna – cita ad esempio il premier italiano – dove l'alto rappresentante Mogherini e' impegnata nel negoziato con l'Iran". "E' la quarta volta che ci riuniamo in 2 settimane sulla Grecia ed e' importante per l'Italia trovare un accordo ma poi dobbiamo riportare la fiducia non solo dentro le istituzioni europee, ma la fiducia dei cittadini nell'Europa. Se continua cosi' – ha concluso Renzi – la perdiamo".


La Francia fa il possibile per raggiungere un accordo.
La Francia "fara' di tutto per trovare un accordo stasera e permettere alla Grecia di restare nell'Euro oltre che all'Europa di andare avanti", ha detto invece il presidente francese Francois Hollande. "Non c'e' una Grexit provvisoria: o c'e' o non c'e'. Dobbiamo trovare una concezione comune, la Grecia ha fatto sforzi e ora deve dimostrare che rispettera' gli impegni per avere il sostegno dell'Eurozona nel suo complesso".

 

Juncker: "Lavoriamo ad una soluzione".  "Lavoreremo oggi ad una soluzione fino all'ultimo millisecondo. E spero che arriveremo ad una soluzione": lo ha detto il presidente della Commissione Europea Jean Claude Juncker.

 

Tensione Draghi – Schaeuble. La tensione in Europa sarebbe altissima al punto che la riunione dell'Eurogruppo sarebbe stata interrotta, la scorsa notte, per una discussione tenutasi tra il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble e il Presidente della Bce Mario Draghi.
Secondo quanto riferito da alcuni media greci, che a loro volta citano l'agenzia di stampa Ana, il Ministro tedesco avrebbe risposto cosi' a Draghi: "Non sono stupido" proprio mentre il numero uno dell'Eurotower stava spiegando un dettaglio sul debito di Atene.
Immediata la smentita della Bce: Non c'e' stato alcuno scontro tra Draghi e Schaeuble" ma si e' trattato solo di "uno scambio di vedute".

 

Tsipras fiducioso. Possiamo raggiungere un accordo stasera se tutte le parti lo vogliono": lo ha assicurato il premier greco Alexis Tsipras, al suo arrivo al palazzo del Consiglio Europeo. "Sono qui per un compromesso onesto", ha spiegato Tsipras, "i cittadini vogliono un'Europa unita e non divisa".




GRECIA, EUROGRUPPO: SCHAEUBLE:"GREXIT PER CINQUE ANNI"

Redazione

Chissa che alla fine non si prenda la decisione di una uscita temporanea dall'euro che alla Grecia potrebbe non fare poi così male. La riunione dell'Eurogruppo che è in corso a Bruxelles, a 4 giorni dall'ultimatum che i partner europei hanno dato al governo Tsipras per presentare un piano di riforme credibile e poter concedere nuovi aiuti finanziari, dopo che il secondo programma di assistenza finanziaria non è stato concluso per la mancanza di un accordo, si preannuncia "lunga" e "difficile". Sono gli aggettivi utilizzati, rispettivamente, dal ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan e dal presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem.
Dopo l'ok del parlamento greco al mandato per negoziare un terzo programma di aiuti internazionali sulla base del pacchetto di riforme proposte giovedì sera dal governo, ci sono ancora "serie preoccupazioni sulla credibilità degli impegni" e sull'effettiva attuazione di quanto promesso. "C'è un grande problema di fiducia", ha detto Dijsselbloem. E' presto dunque per cantare vittoria: i giochi sembrano ancora aperti e continua a non potersi escludere che il doppio vertice dei capi di stato e di governo dell'Eurozona e dell'Ue, convocato per domani a Bruxelles, si trasformi in una riunione per affrontare l'eventualità dell'uscita di Atene dalla moneta unica.
Atene deve compiere ulteriori passi rispetto alle proposte di riforma per convincere l'Europa che onorerà i suoi debiti, se vuole avviare i negoziati sul salvataggio. E' quanto avrebbero detto i ministri delle Finanze dell'Eurogruppo riuniti a Bruxelles, secondo quanto riferiscono fonti comunitarie.

Un'uscita "a tempo" di cinque anni della Grecia dall'euro, per permettere ad Atene di ristrutturare il proprio debito: sarebbe questa la proposta inviata ai colleghi dell'Eurogruppo dal ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble. La rivelazione è arrivata dal Frankfurter Allgemeine Zeitung, mentre e' in corso la riunione dell'Eurogruppo a Bruxelles.

Fonti comunitarie hanno confermato l'esistenza di un piano tedesco in questo senso ma fonti del governo greco hanno fatto sapere che l'ipotesi di 'Grexit' temporanea non è stata affrontata nel corso della riunione dell'Eurogruppo.

Secondo la Faz, il ministro tedesco ha inviato agli altri Paesi dell'area euro una nota con la quale boccia le proposte della Grecia e suggerisce l'uscita a tempo di Atene che rimarrebbe comunque membro Ue e riceverebbe "assistenza umanitaria e tecnica di stimolo per la crescita". Nel piano Schaeuble ventilerebbe la possibilita' di un trasferimento di 'asset' per 50 miliardi di dollari in un fondo di garanzia da parte di Atene a copertura del debito.




GRECIA: VIA BABY PENSIONI, AUMENTO TASSE PER IMPRESE. LEADER EUROPEI PROMUOVONO IL PIANO DI TSIPRAS

 
di Angelo Barraco
 
Bruxelles – E’ giunto da alcune ore sul tavolo dell’Eurogruppo il tanto atteso piano di Tsipras. Il leader ellenico propone l’addio alle “baby” pensioni, la rinuncia allo sconto dell’iva per le isole con maggiore afflusso turistico, aumento delle tasse per imprese ed armatori. Quindi via lo sconto Iva alle isole entro l’anno 2016 e aliquota aumentata al 23% per i ristoranti e per alberghi invece al 13%. I tagli alla difesa raggiungeranno i 300 milioni di euro entro il 2016. Chiesto aumento delle tasse sugli armatori, sui beni di lusso con un aumento del 10/13% e le imprese invece 26/28% e dopo una revisione catastale anche sugli immobili. Sono previsti risparmi su pensioni tra lo 0,25 e lo 0,50% del pil dell’anno 2015 e l’1% del 2016 e un taglio progressivo delle baby pensioni e un innalzamento dell’età pensionabile a 67 anni entro l’anno 2022. 
 
 Il piano è di ben 12 miliardi, superiore al precedente che era di 8, a cui  Tsipras cercherà di ottenere il consenso in Parlamento. Per quanto riguarda il prestito che la Grecia chiede al Fondo salva stati, il prestito triennale che chiede la Grecia è di 53 miliardi, tale prestito dovrebbe coprire le esigenze finanziarie della Grecia fino al 2018 e dovrebbe garantire il rimborso di prestiti per 46 miliardi dovuti a Fmi e Bce che sono in scadenza per il 30 giugno 2018.
 
Le reazioni dei leader europei al piano di Tsipras sono state positive, Hollande ha promosso il piano e reputando le proposte serie e credibili e ha detto anche che il programma mostra la determinazione della Grecia a restare nella zona euro. Hollande spera che le discussioni riprendano “con la volontà di concludere”. Sul fronte italiano invece il premier Matteo Renzi ritiene possibile già domani un accordo dicendo che “Speriamo di non rivederci anche domenica: vuol dire che l'accordo sulla Grecia può essere fatto anche nella giornata di sabato dai ministri dell'Economia”. Tali parole le ha dette dopo aver incontrato il primo ministro irlandese Enda Kenny. 



GRECIA, TSIPRAS IN AZIONE: RIFORME DA 12 MILIARDI DI EURO IN 2 ANNI

di Christian Montagna

Grecia – Non c’è tregua in Grecia in questi giorni da quando, il referendum ha scritto una nuova pagina di storia per l’intera nazione. Dopo l’ultimatum concesso, è stato chiesto di presentare in 5 giorni un accordo, pena il default. Tsipras è in azione per scongiurare il peggio. Un pacchetto di riforme da 12 miliardi di euro da realizzare in due anni e da presentare a Bruxelles per avere in cambio un terzo piano di aiuti sarebbe al vaglio del presidente in queste ore. Quella di 12 miliardi e' una cifra superiore agli 8 miliardi di euro precedentemente stimati per le riforme .La cifra di 10-12 miliardi di euro sarà ricavata dai tagli alle spese e dagli aumenti delle tasse, con l'obiettivo di attrarre investimenti per favorire l'occupazione e la crescita.


Il piano di Tsipras. Il governo di Atene avrebbe intenzione di applicare la legge Loverdos-Koutroumanis, che fornisce una pensione di base e proporzionata per chi ne ha maturato il diritto a partire dal gennaio 2015. Il nuovo sistema pensionistico avrà anche lo scopo di scoraggiare il pensionamento anticipato con l'introduzione di sanzioni più severe. La proposta del governo ellenico prevede anche l'attuazione dei suggerimenti dell'Ocse, che includono la liberalizzazione delle professioni, la creazione di sportelli unici, la revisione della competitività in aree caratterizzate da pratiche di oligopolio e l'adozione di nuove strategie per combattere la corruzione aziendale, in particolare in relazione alle procedure d'appalto pubbliche. A rivelarlo è stato il giornale Kathimerini, secondo il quale l'obiettivo di Atene e' quello di evitare il ritorno alla recessione. Atene stima che, soprattutto a causa delle misure sul controllo dei capitali, il Pil quest'anno invece di crescere dello 0,5% subirà una recessione del 3%.


La scadenza dei termini. Scadrà domani l’ultimatum concesso alla Grecia per presentare le riforme. Una corsa contro il tempo che ha trovato non poche opposizioni. Proprio in queste ore, in piazza Syntagma, un gruppo di protestanti si è radunato per chiedere risposte al presidente. Le autorità greche sono fiduciose di poter raggiungere un accordo con i creditori internazionale che sarà poi approvato dal Parlamento secondo quanto dichiarato dal portavoce del governo, Gabriel Sakellaridis. "Sono certo che l'accordo supererà (il voto) del gruppo parlamentare di Syriza e della coalizione di governo", ha dichiarato all'emittente Antenna Tv.


Mario Draghi, presidente di Bce. "Il governo sta facendo tutto il possibile per arrivare a un accordo immediato e mettere fine a questo ciclo di incertezza” ha riferito il presidente della Bce Draghi anche se, stavolta si rende conto che superare lo scoglio della crisi greca sarà molto difficile. Il Fondo Monetario Internazionale, intanto, pur confermando che al momento non si avvertono rischi di contagio, ribadisce che serve una soluzione politica alla crisi greca


Le banche ancora chiuse. Dopo il fallimento il 29 giugno dei negoziati tra il governo di Atene e i creditori internazionali, le autorità greche hanno prolungato fino a lunedì 13 luglio la chiusura delle banche del Paese e hanno limitato i prelievi di contante a 60 euro al giorno. Si comincia ad avvertire una grande crisi di liquidità nella nazione. La borsa invece sembra comunque credere all'intesa: Milano guadagna oltre il 3%, così come in positivo chiudono gli altri listini europei.




GRECIA: PROPOSTA NUOVO PACCHETTO DI RIFORME ATTESO PER STASERA

A.B.

Bruxelles – Oggi è attesa a Bruxelles la proposta greca di un nuovo pacchetto di riforme per ottenere degli aiuti finanziari, proposta che Tsipras si è impegnato a consegnare entro la fine di questa giornata. Nel momento in cui la proposta sarà presentata, verrà sottoposta alla valutazione delle istituzioni in vista dell’Eurogruppo, che probabilmente sarà convocato nella giornata di sabato. Intanto un portavoce ricorda che la Commissione è impegnata nella valutazione delle esigenze finanziarie e della sostenibilita' del debito come da mandato dell'Esm ieri. La prima fase è molto importante poiché consiste nella valutazione delle esigenze finanziarie. Quando verrà completata la valutazione, il direttore del fondo. Klaus Regling si adopererà nel preparare una proposta per la concessione del sostegno di stabilità. Si prevede che l’Esm convochi una riunione del Consiglio dei governatori che decideranno, valutando bene, se concedere il sostegno finanziario, anche se per alcuni paesi è prevista la procedura nazionale. il consiglio dei governatori deve dare mandato alla Commissione, alla Bce e alla Fmi se è possibile, di negoziare con la Grecia le condizioni di tale concessione e anche al direttore dell’Esm per preparare una proposta per il contratto. Poi verrà preparata una proposta dalla Commissione, una bozza di condizioni coerente con le norme Ue. L’Eurogruppo discute se approvare o meno l’assistenza finanziaria, la proposta viene adottata dal consiglio dei governatori per l’accordo e approva le condizioni che sono contenute in un Memorandum. Poi la Grecia e la Commissione, per conto dell’Esm, firmano. Vi è a questo punto l’approvazione dell’accordo da parte del Consiglio e viene erogato il primo finanziamento, viene successivamente firmato il primo vero contratto tra il direttore del Fondo e Atene. 



TERREMOTO IN GRECIA: VAROUFAKIS SI DIMETTE

Redazione

Il ministro delle Finanze greco, Yanis Varoufakis, ha rassegnato le dimissioni. Lo si apprende dal profilo Twitter di Varoufakis, dove pochi minuti fa il ministro ha scritto: "Minister No More!" Varoufakis ha spiegato in un post sul suo blog di aver lasciato l'incarico per consentire al primo ministro, Alexis Tsipras, di stringere più facilmente un accordo con i creditori."Subito dopo l'annuncio dei risultati del referendum, sono stato informato di una certa preferenza di alcuni membri dell'Eurogruppo e di 'partner' assortiti per una mia… 'Assenza' dai loro vertici, un'idea che il primo ministro ha giudicato potenzialmente utile per consentirgli di raggiungere un'intesa", scrive Varoufakis, "per questa ragione oggi lascio il ministero delle Finanze". "Considero mio dovere aiutare Alexis Tsipras a sfruttare come ritiene opportuno il capitale che il popolo greco ci ha garantito con il referendum di ieri", ha aggiunto l'ex ministro, "e portero' con orgoglio il disgusto dei creditori".




LA GRECIA DICE NO: COL 61% L'EUROPA INCASSA LA SCONFITTA

Redazione

Grecia – La Grecia è per il no. Anche le prime proiezioni confermano i sondaggi nel risultato sul referendum in Grecia: il No è avanti col 61%. Urlo di gioia alla sede di Syriza dopo che le tv greche rendono noti i primi sondaggi sul voto al referendum chiesto dal premier Alexis Tsipras per consultare il popolo ellenico sulle proposte dei creditori di Atene in cambio di ulteriori finanziamenti per il salvataggio del Paese. Ma sono anche i primi dati a gonfiare l'entusiasmo del partito del premier perché secondo i primissimi voti scrutinati (l'11,51%) il no sarebbe avanti al 60,2%. Mentre la folla inizia a riempire piazza Syntagma.

Secondo alcune indiscrezioni la Cancelliera Angela Merkel si sarebbe sfogata accusando di portare la Grecia "contro un muro". Intanto sia dal premier Matteo Renzi che dalla Francia arriva la richiesta all'Ue di non chiudere la porta alla Grecia, qualunque sia l'esito del voto di oggi. Stasera si terrà una riunione tra il ministro delle Finanze Varoufakis e la Banca di Grecia che sarebbe pronta a presentare una richiesta di aumento di liquidità di emergenza attraverso il programma Ela alla Bce. La Merkel domani volerà a Parigi da Hollande. 

Tsakalotos ha anche anticipato le linee-guida della strategia greca, che poggeranno sostanzialmente su due pilastri: il rapporto del Fondo Monetario Internazionale, che riconosce che il debito greco e' insostenibile e che servono almeno 50 miliardi di euro per coprire le necessita' finanziarie immediate; e un nuovo mandato per Atene, sostenuto dalla volonta' del governo greco.
Nessuna intenzione di emettere moneta parallela
Il governo greco non sta valutando se emettere una nuova moneta, ha dichiarato il portavoce. "Non stiamo valutando una moneta parallela", ha assicurato Tsakalotos "Io non credo che… essi abbiano intenzione di buttarci fuori. Siamo pronti -ha aggiunto- a incontrarli anche stanotte".