Roma, no alcol in gravidanza: tutti in piazza

La campagna “No-alcol in gravidanza” sbarca in “Salute in piazza”, la giornata di sensibilizzazione e informazione sui temi legati al benessere e al vivere sani.

In “piazza” ieri, insieme alla Asl Roma 1 a villa Leopardi (Roma), banchetti della salute dedicati a vaccinazioni, screening, prevenzione delle malattie metaboliche e cardio-vascolari, sana alimentazione, prevenzione dalle dipendenze, salute mentale, benessere e attività fisica, disabilità.

“Ogni giornata dedicata alla salute rappresenta un’occasione preziosa per diffondere la campagna “no-alcol in gravidanza”, ovvero informare la cittadinanza sui gravi rischi che il feto corre se la mamma assume alcol in dolce attesa – commenta Maria Pia Graziani, responsabile del Comitato scientifico di Cipe (Confederazione italiana pediatri) del Lazio – In Italia 25.000 bambini sono colpiti da sindrome Feto-alcolica detta Fas (Fetal alcohol syndrome): si tratta della più grave delle patologie del feto indotte dal consumo di alcol in gravidanza.

Si stima che, nel mondo, siano 60 milioni le persone che soffrono delle conseguenze dell’esposizione all’alcol mentre erano nel grembo materno”.

“Il feto non metabolizza l’alcol, dunque l’esposizione prenatale a questa sostanza può provocare patologie congenite molto gravi, disfunzioni di tipo morfologico, ad esempio sul volto (in forme più o meno evidenti) ma anche deficit di attenzione e di apprendimento, iperattività, problemi comportamentali fino a malattie mentali con gravi conseguenze a lungo termine – aggiunge Lucia Ruggieri, pediatra di Cipe Lazio – Purtroppo, su tali pericoli c’è scarsissima informazione: per questo ci battiamo nei nostri studi medici, nelle piazze ed ovunque sia possibile, per sensibilizzare la popolazione attraverso il manifesto “Mamma mi fa male, punto e basta” che illustra gli effetti della sindrome Fas, inguaribile ma fortunatamente prevenibile al cento per cento, semplicemente abolendo del tutto gli alcolici durante i nove mesi di gestazione”.

“Ottobre è il mese della prevenzione “rosa” – conclude Graziani – ci auguriamo di poter unire le forze per preservare al massimo la salute delle donne e rendere sano l’essere mamma anche attraverso il benessere dei figli”.




ALBANO LAZIALE, ALIMENTAZIONE E GRAVIDANZA: ECCO QUELLO CHE BISOGNA SAPERE

A cura della Dott.ssa Elisa De Filippi, Biologa Nutrizionista

Sono ormai numerose le ricerche scientifiche che dimostrano quanto siano realmente importanti le scelte alimentari della mamma in attesa per la vita futura del suo bambino. La dieta della mamma infatti può condizionare la regolazione dei geni nel nascituro, influenzandone la salute, attraverso meccanismi che gli scienziati chiamano modificazioni epigenetiche.
La gravidanza è un evento fisiologico unico nella vita di una donna: solo in questa speciale circostanza la salute di un individuo dipende così strettamente dalla salute di un altro. Un buono stato nutrizionale prima del concepimento e una corretta alimentazione durante la gravidanza sono condizioni essenziali per garantire anche la buona salute del bambino che nascerà e permettere alla neo-mamma di affrontare serenamente il periodo dell’allattamento al seno. Eccedere nell’alimentazione, credendo che i fabbisogni nutrizionali siano raddoppiati, in poche parole “mangiare per due”, rappresenta un errore: secondo tutti gli esperti, “una donna in gravidanza non deve mangiare per due, ma due volte meglio”.

Lo stato di gravidanza, naturalmente, richiede opportune modifiche qualitative e quantitative alla normale alimentazione. Innanzitutto anche il corpo della donna deve prepararsi a crescere una nuova vita, per questo motivo cambiano le funzioni gastro-intestinali: questi apparati subiscono profondi cambiamenti per fare spazio al bambino che cresce. La digestione è più difficile perché, settimana dopo settimana, l’utero si allarga e comprime il diaframma; le funzioni intestinali sono rallentate dall’azione del progesterone, l’ormone caratteristico della gravidanza, che ha la funzione di rilassare la muscolatura liscia. La sua azione, benefica per l’utero che non deve contrarsi prima del tempo, può essere causa di stitichezza, che colpisce una percentuale molto elevata di future mamme.

La domanda di tutte le mamme: quanti chili è giusto aumentare in gravidanza?
Solitamente pochi, dai 7 chili concessi a una futura mamma che ha iniziato la gravidanza in stato di obesità o forte sovrappeso, ad un massimo di 14 chili per una donna normopeso. L’aumento di peso, in genere, non è costante: i primi mesi è contenuto, poi cresce più rapidamente, soprattutto negli ultimi 2 mesi.

Come alimentarsi in pratica
Una donna in gravidanza, se non vi sono indicazioni particolari da parte del medico, è bene che consumi ad ogni pasto:
• Alimenti che contengono carboidrati complessi: primi piatti a base di pasta, riso, cereali oppure pane, meglio se integrali;
• Una porzione di proteine a scelta tra: pesce, legumi, tofu, tempeh, seitan, formaggio, uova, carne preferibilmente bianca;
• Almeno una porzione di verdure di qualsiasi tipo.
Invece è bene moderare sempre il consumo di:
• Frutta, non superando possibilmente i 300-400 g al giorno (l’equivalente più o meno di 2 grossi frutti);
• Zuccheri semplici, riducendo gli alimenti a elevato contenuto zuccherino (zucchero da tavola, miele, marmellata, gelatine di frutta, dolci, gelati, ghiaccioli, caramelle, bibite, succhi di frutta);
• Caffè e tè, a causa del loro contenuto di caffeina e teina.
Si raccomanda di preferire l’olio extravergine di oliva nei condimenti e di bere almeno 2 litri di acqua durante la giornata. In gravidanza è bene evitare di consumare vino, birra, aperitivi, liquori e superalcolici.

Esistono inoltre dei microelementi la cui assunzione è di fondamentale importanza durante l’intero periodo della gestazione. Ad esempio il calcio perché, insieme alla vitamina D, garantisce un corretto sviluppo osseo del nascituro e ormai sembra influenzare anche il successivo sviluppo osseo dopo la nascita. Le donne che non assumono un’adeguata quantità di calcio giornaliero (meno di 500 mg/al giorno anziché 1.000 mg/al giorno necessari in gravidanza) sono esposte a un maggior rischio di parto prematuro o di preeclampsia, chiamata comunemente gestosi: una patologia che si manifesta con un aumento repentino della pressione sanguigna associata a una concentrazione anomala di proteine nelle urine. Nei casi più gravi può provocare distacco della placenta, insufficienza renale acuta, edemi diffusi, emorragie e convulsioni. Non tutti sanno che il calcio è presente non solo nei latticini, ma anche in molti vegetali: è possibile scegliere ottime fonti alternative di questo minerale come la soia, che ne è particolarmente ricca, i ceci, i fagioli, le verdure a foglia verde e quelle della famiglia del cavolo, il pane ai cereali, la crusca di frumento, le mandorle, le noci, i pistacchi, i fichi secchi e le nocciole.
Anche lo iodio è fondamentale per il corretto sviluppo del feto: per questo si raccomanda una razione maggiore alle donne in gravidanza (dai 150 normali ai 220 microgrammi/al giorno). L’assunzione di iodio dipende dall’alimentazione: ne sono ricchi i pesci e i prodotti della pesca, la verdura e i cereali.
Come per il calcio e lo iodio, ugualmente nel caso del ferro è bene aumentarne il consumo per aiutare il feto a crescere sano e aumentare la produzione di globuli rossi nel sangue materno. Oltre ad essere presente negli alimenti proteici di origine animale, ne sono ricchi molti alimenti di origine vegetale, tra cui i legumi secchi (ceci, fave, fagioli, lenticchie), la frutta secca in guscio (mandorle, noci, pistacchi, etc.) e il cioccolato fondente. In più in letteratura è ormai dimostrato che la vitamina C aumenta di circa il 30% l’assorbimento del ferro: un piatto di spinaci condito con qualche goccia di limone è l’abbinamento perfetto per assimilarlo al meglio.
Una vitamina fondamentale in gravidanza è l’acido folico, cioè la forma sintetica della vitamina B9, il quale viene utilizzato dall'organismo per la riproduzione e la divisione cellulare. Per questa motivazione, viene consigliata un’integrazione di acido folico a partire almeno da un mese prima del concepimento. Una carenza di questo nutriente, infatti, aumenta il rischio di malformazioni neonatali, come ad esempio la formazione della spina bifida. L'acido folico è presente negli ortaggi a foglia verde, nei carciofi, nelle rape, nel lievito di birra, nei cereali (soprattutto integrali) nei legumi, nel tuorlo d'uovo, nel fegato, nei kiwi e nelle fragole: per assumerlo in maniera corretta è però necessario adottare alcune precauzioni. In generale i folati (si chiamano così tutti i composti che contengono vitamina B9 tra cui lo stesso acido folico) sono facilmente deperibili, perdendo in poco tempo il loro potere salutare: temono il calore, la luce, la cottura e la conservazione. Le verdure che li contengono, quindi, vanno consumate fresche e possibilmente crude o poco cotte.

Oltre ad assumere in modo adeguato sia macronutrienti che micronutrienti, la futura mamma deve adottare alcuni semplici accorgimenti per evitare di contrarre malattie trasmissibili con gli alimenti (toxoplasmosi, listeriosi, salmonellosi):
1. Lavarsi sempre le mani prima e dopo aver maneggiato il cibo; pulire gli utensili da cucina venuti a contatto con cibi crudi; cuocere bene carne e pesce e riscaldare bene gli avanzi del pasto prima di consumarli.
2. Conservare sempre gli alimenti in frigorifero dopo l’apertura, avendo cura di separare i cibi cotti da quelli crudi.
3. Evitare di consumare uova crude o poco cotte.
4. Non consumare salumi affettati crudi e salami freschi (salciccia).
5. Bere solo latte fresco pastorizzato o a lunga conservazione (UHT) e non consumare latte crudo o latticini prodotti con latte non pastorizzato. Evitare formaggi erborinati e a crosta fiorita (tipo gorgonzola, brie, etc.)

In conclusione, è bene ricordare che un aumento di peso eccessivo costituisce un fattore di rischio, non solo per la salute della madre, ma anche per quella del piccolo in arrivo. Inoltre l'incremento eccessivo di peso in gravidanza è difficilmente reversibile dopo il parto; non solo, quando si accumulano troppi chili nei canonici nove mesi aumenta il rischio di sviluppare obesità in un arco anche di venti anni. Si raccomanda un controllo regolare settimanale del peso durante la gravidanza e si sconsigliano assolutamente le diete fai-da-te, le quali possono esporre la mamma e il feto a carenze nutrizionali con il rischio di gravi e irreversibili danni.

Dott.ssa Elisa De Filippi
Biologa Nutrizionista

Tel 3204604812
Centro psicologia castelli romani, Albano laziale
www.centropsicologiacastelliromani.it
 




GRAVIDANZA: CONSIGLI UTILI PER L'ALIMENTAZIONE

A cura della Dottoressa Monia D’Amico –  Biologa Nutrizionista

La gravidanza è uno stato fisiologico in cui madre e figlio sono strettamente dipendenti l’uno dall’altro: l’alimentazione della futura mamma incide molto sulla salute del feto che ha in grembo.

Quando si programma una gravidanza è necessario prestare più attenzione alla propria alimentazione, migliorandola se necessario, badando  alla qualità e alla quantità di ciò che ingeriamo. Un’alimentazione adeguata è fondamentale per assicurare il corretto andamento della gravidanza, lo sviluppo e la crescita del feto e il buon esito della gravidanza stessa.

Il modello dietetico che meglio rispecchia le esigenze nutrizionali della donna in attesa e del suo feto prevede una ripartizione in 5 pasti al giorno prestando attenzione a non saltare nessun pasto specialmente gli spuntini che pur essendo piccoli come quantità permettono di aspettare i pasti principali senza arrivare troppo affamati. Questa ripartizione evita alla gestante di mangiare in modo continuo oppure di rimanere molto tempo a digiuno e inoltre assicura la giusta quantità di nutrienti ed energia al feto.

In termini di qualità la dieta dovrebbe essere il più possibile varia e racchiudere tutti i principi nutritivi.

E’ Preferibile un’alimentazione più naturale possibile in alternativa ai prodotti industriali raffinati, cibi pronti e troppo manipolati prima di essere ingeriti. I prodotti integrali ad esempio conservano meglio tutte le loro componenti anche quelle presenti in quantità minime come oligoelementi e vitamine.

I cereali integrali possibilmente biologici e coltivati senza utilizzo di prodotti chimici, come riso, orzo, frumento, avena, mais, miglio, segale dovrebbero far parte dell’alimentazione quotidiana come sostituti di pasta e pane bianchi che ancora detengono il primato. I cereali integrali possono essere consumati in chicchi oppure in fiocchi o farine dalle quali si può ricavare dell’ottimo pane.

Le Verdure di stagione, crude o cotte e dovrebbero essere presenti ogni giorno ad ogni pasto. Se consumate crude vanno lavate molto bene per evitare rischio di contaminazioni batteriche pericolose in gravidanza.

La Frutta fresca di stagione e la frutta secca come noci, mandorle, nocciole lontane dai pasti soprattutto per spuntini e colazione.

I Legumi che rappresentano una buona fonte di proteine già da soli ma assunti insieme ai cereali contengono  proteine di alta qualità come carne e pesce.

La Carne soprattutto magra come pollo e coniglio da consumare ben cotte. Evitare carni crude o poco cotte, salumi poco stagionati. Alcuni alimenti possono veicolare agenti patogeni come Listeria monocytogenes e Toxoplasma gondii, (carni crude, salumi,pesce, verdure) responsabili di patologie a carico del feto, altri alimenti possono veicolare germi responsabili di infezioni o tossinfezioni alimentari. E’ molto importante l’igiene delle mani dopo aver toccato alimenti crudi.

Il Pesce come sogliola, merluzzo, nasello, trota, palombo, dentice, orata e pesce azzurro.  Evitare pesce crudo, marinato e frutti di mare. Il tonno in scatola va bene ma non si deve eccedere nell’uso. Il pesce è importante perché oltre ad essere fonte di proteine di alta qualità che in gravidanza dovrebbero essere aumentate, è fonte di gli acidi grassi monoinsaturi e gli acidi grassi polinsaturi a lunga catena, in particolare della serie Omega-3, tra cui il più il più importante è il DHA presente nel pesce, soprattutto quello “azzurro”. Gli acidi grassi essenziali sono molto importanti sia per la madre che per la crescita e lo sviluppo del sistema nervoso centrale del neonato e servono, in particolare, alle strutture cerebrali e retiniche.

Il Latte, lo yogurt e i formaggi soprattutto freschi come mozzarella, ricotta, crescenza, robiola, caprino.

Uova ben cotte con moderazione.

Olio extravergine d’oliva da utilizzare a crudo.

 

Alcuni alimenti dovrebbero essere accuratamente evitati:

Zucchero bianco e dolci con grande quantità di zuccheri a causa dell’azione decalcificante sulla donna e sul feto.

Alcool che facilmente attraversa la placenta e rimane nel feto a concentrazioni elevate e per molto tempo a causa dell’incapacità del feto di metabolizzarlo. Questo accumulo può produrre malformazioni e ritardo mentale  del bambino.

Caffeina presente nel caffè, nel tè e nelle bevande a base di cola. La caffeina è una sostanza molto attiva farmacologicamente sul sistema nervoso e sui reni e facilmente può attraversare la placenta per arrivare nel circolo fetale  viene metabolizzata molto più lentamente nella donna gravida. Si può prendere caffè decaffeinato ottenuto solo con metodi naturali perché il decaffeinato normalmente contiene residui tossici derivati dai processi chimici di sottrazione della caffeina.

Dal punto di vista quantitativo è bene precisare che non sono previste modificazioni dell’apporto calorico della madre nel primo trimestre di gravidanza poichè la necessità di nutrimento dell’embrione è bassa. Dal secondo trimestre è previsto un minimo aumento delle calorie ingerite dalla madre giornalmente che non comporta un’imposizione assoluta ma piuttosto un assecondare il cambiamento dei propri bisogni. È bene ricordare che il fabbisogno aggiuntivo di energia in gravidanza e l’aumento auspicabile di peso va comunque stabilito individualmente e varia a seconda del peso pregravitico. Alcune persone potrebbero aver bisogno di incrementare più di altre l’apporto calorico giornaliero.

Dott.ssa Monia D’Amico Biologa Nutrizionista 3476003990

www.centropsicologiacastelliromani.it

piazza Salvatore Fagiolo n. 9