ANGUILLARA, GLIFOSATO: IL CONSIGLIO COMUNALE RESPINGE LA MOZIONE DI ANGUILLARA IN MOVIMENTO

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di Silvio Rossi

Anguillara (RM) – Una battaglia, quella sull’abolizione del glifosato, sostanza utilizzata in agricoltura come diserbante, che vede il Movimento Cinque Stelle attivo su tutti i fronti, dal Parlamento, al Consiglio Regionale del Lazio, ai comuni, dove i gruppi locali lanciano proposte per introdurre nei regolamenti comunali il divieto di utilizzo e di vendita della sostanza incriminata.

In questa linea si pone anche il gruppo Anguillara in Movimento, che lo scorso mese di ottobre ha presentato al Consiglio Comunale di Anguillara una richiesta di deliberazione nell’ottica del divieto all’uso del glifosato. Richiesta che è stata recentemente restituita al mittente da parte del Presidente del Consiglio Comunale, Secondo Ricci, con la motivazione che tali richieste (mozione, interpellanza, interrogazione) sono prerogative dei consiglieri comunali.

Risposta che ha fatto infuriare i proponenti, che hanno accusato maggioranza e opposizione di non voler occuparsi della salute dei propri cittadini. In un comunicato hanno criticato i consiglieri comunali che hanno risposto loro di non poter, essendo fuori dal Consiglio Comunale, presentare mozioni.

Ci sono, in questa vicenda, alcuni elementi da considerare, per dare un’informazione corretta. Innanzitutto, la questione sulla pericolosità del glifosato è complessa, e gli studi che si trovano hanno fornito risultati discordanti, per cui, prima di chiedere a un singolo comune, che non ha la possibilità di effettuare ricerche accurate sul merito della questione, sarebbe il caso di stimolare una discussione più approfondita a livello nazionale, attenendosi ai risultati di uno studio approfondito sulla effettiva pericolosità del diserbante.

Se da una parte corrisponde a verità che il Glifosato è stato inserito, nello scorso aprile, tra le sostanze potenzialmente cancerogene, nella categoria 2A, la stessa in cui sono inserite patatine fritte e carni rosse, non certo la categoria 1, quella in cui sono inserite sostanze come l’amianto, l’arsenico, il benzene, o anche il fumo di sigaretta.

Ci sono altri elementi che dovrebbero essere approfonditi, per permettere una valutazione sulla messa al bando della sostanza. Nella mozione viene indicato come il glifosato sia una delle sostanze inquinanti presenti nelle acque superficiali. Non viene detto però che questo è praticamente assente nelle falde, caratteristica che ha determinato, quando è stato messo in commercio, il successo del brevetto della Monsanto. Il diserbante infatti ha un’azione meno aggressiva sul suolo rispetto agli altri sistemi chimici.

Ci si chiede quindi se la campagna condotta esclusivamente contro il glifosato sia condotta perché ritenuto più pericoloso di altri composti, oppure perché è un brevetto (ormai scaduto da anni, infatti è prodotto da diverse aziende) della Monsanto?

L’azienda di St Louis è una delle multinazionali oggetto di attacchi continui da parte di alcuni movimenti, assieme a Coca Cola e Mc Donalds.