Frascati, Giro d’Italia: la sorpresa di Giuseppe Conte “il patriota”

FRASCATI (RM) – “Un in bocca al lupo a tutti e viva il Giro d’Italia!”. È stato un debutto sotto la pioggia per il presidente del Consiglio Giuseppe Conte all’edizione numero 102 del Giro, di fronte a migliaia di persone sotto gli ombrelli spiegati lungo Villa Torlonia a Frascati.

Il premier ha presenziato alla quinta tappa che dalla città castellana porta a Terracina dopo 140 chilometri di pedalata: “È un onore e un piacere essere qui –  ha esordito Conte dal palco, visibilmente emozionato dopo aver salutato a braccia spalancate tutti i presenti  – perché ho sempre seguito il Giro tra la gente a bordo strada ad aspettare la corsa. Non avrei mai pensato di salire sul palco”.

Il Giro d’Italia è sbarcato a Latina la prima volta nel 1969 quando a vincere la tappa fu Eddy Merckx, nel 1983 con Guido Bontempi e ancora nel 2000 con Ivan Quaranta.

Nel corso della mattinata, Conte ha chiesto più volte notizie sulle condizioni del sicilianoVincenzo Nibali il quale ha evitato per un soffio una brutta caduta durante la quarta tappa: “Ho detto ai corridori italiani – ha detto Conte – da Nibali a Viviani a Formolo, per i quali faccio il tifo, di mettercela tutta: tutta l’Italia li guarda e li sostiene.

Il Giro è anche un modo per far conoscere la nostra Penisola, tanti posti meno conosciuti. Vado in bici, ma da quando sono presidente del Consiglio purtroppo non lo faccio più. A Roma sarebbe bellissimo nel centro storico in bici”.

Nel suo breve saluto a Villa Torlonia, sempre con il sorriso stampato sulla bocca, Conte ha fatto più volte ricorso ai termini “orgoglio” e “Italia”. È emersa la figura di un uomo profondamente amante dello sport a due ruote, pronto a scattare come una molla per salire sul palco e  salutare i corridori al foglio firma. Quando ha “accarezzato” il trofeo senza fine, al premier, gli sono brillati gli occhi. Gli stessi occhi che guardavano attoniti il Giro quando era piccolo e tifava Gimondi e andava in “trasferta rosa” con gli amici.  All’invito fatto al governo dal presidente di Rcs, Urbano Cairo, di credere di più nel Giro, Conte ha risposto: “Il Giro promuove l’Italia, è una festa patriottica. E sono felicissimo di essere a Frascati per salutare i corridori”.

Non ha mancato si rassicurare qualche cronista che l’Iva non aumenterà, “è senza dubbio così”, ha ribadito.




Roma, figuraccia mondiale col giro d’Italia. Silvestroni (FdI): “Raggi non ne mette a segno una giusta”

ROMA – Le ormai famose buche di Roma hanno compromesso il Giro d’Italia. La 21esima e ultima tappa della corsa ciclistica, che passa per le strade capitoline, è stata neutralizzata a sette giri dal termine: in pratica il percorso sarà coperto per intero, ma gli ultimi sette passaggi non varranno per la classifica finale. Il provvedimento è stato richiesto a gran voce dai corridori a causa del manto stradale, giudicato “pericoloso” per la loro incolumità.

Il deputato di Fratelli d’Italia Marco Silvestroni è intervenuto sulla figuraccia mondiale che ha dovuto subire la Capitale d’Italia.

“Dopo la giornata di ieri le buche di Roma sono andate in mondovisione. – Ha detto Silvestroni – Davvero una figuraccia terribile quella che la Capitale ha fatto durante il passaggio del Giro d’Italia. Le condizioni disastrate infatti del manto stradale hanno scatenato le proteste dei corridori con conseguenze negative anche sugli esiti della gara. Il tema della manutenzione stradale è diventato una vera e propria emergenza sia per Roma che per tutto il territorio della città metropolitana. La Sindaca Raggi – ha proseguito il deputato FdI – e la sua “mobilissima” giunta proprio non riescono ad individuare le priorità della città e a metterne a segno una giusta. Invito ancora una volta la Sindaca, come tante volte ho fatto dai banchi della città metropolitana, a concentrarsi su pochi interventi strutturali e fondamentali per la sicurezza e la vivibilità invece di andare partorendo bizzarrie varie. Perché se a volte le sue fantasiose proposte possono talvolta provocare una risata in questo caso ci hanno sottoposto alla vergogna e all’umiliazione in tutto il mondo”.

Sul caso è intervenuta anche la senatrice del Partito democratico Monica Cirinnà, che ha puntato il dito sulla sindaca Raggi per “la figuraccia in mondovisione” subita dalla Capitale

“Non serviva la protesta dei corridori per certificare l’impraticabilità di campo di una città che quotidianamente mette a rischio la mobilità dei romani”. ha dichiarato Cirinnà. “È ora che, dopo questo ennesimo e palese fallimento e le numerose emergenze irrisolte, da quella dei rifiuti a quella del trasporto pubblico, la sindaca prenda atto dell’incapacità sua e della sua Giunta di gestire in modo adeguato la Capitale del Paese”.




GIRO D'ITALIA, NIBALI RIESCE NELL'IMPRESA, VINCE IL SUO SECONDO GIRO

di Silvio Rossi

In un’epoca dove la tecnologia invade tutte le manifestazioni della nostra vita, dalla scuola al lavoro, dallo sport allo spettacolo, ci sono ancora imprese che giustificano l’appassionarsi di milioni di persone davanti a una persona che fa miracoli con un pallone ai piedi o che entusiasma con due pedalate quanti hanno fatto chilometri a piedi per vedere i propri idoli superare una montagna sulle due ruote.

In questo giro d’Italia è stato un campione siciliano, emigrato in Toscana diversi anni fa per intraprendere una carriera professionista. Un campione, capace di aver vinto, in quatto anni, le tre grandi corse a tappe ciclistiche.
Attardato di quasi cinque minuti a tre tappe dalla conclusione , delle quali l’ultima, con arrivo a Torino, è solo una passerella, fuori dal podio, dopo due tappe difficili che sembravano averlo messo fuori gioco, Vincenzo Nibali ha dimostrato nelle tappe più dure la qualità di cui è costituita la sua fibra. Un attacco nella diciannovesima tappa, con arrivo in Francia a Risoul, ha rilanciato lo Squalo dello Stretto. Vittoria di tappa e notevoli distacchi ai suoi competitori diretti l’hanno portato in seconda posizione a 44 secondi dalla maglia rosa, il colombiano Esteban Chaves.

Una tappa condotta alla perfezione, una grande squadra a supporto del suo capitano, con gli uomini dell’Astana che hanno condotto Nibali nella migliore condizione per scattare, agli ultimi chilometri del Colle della Lombarda, valico che riportava la corsa in territorio italiano a 2350 metri sul livello del mare. Una squadra intera che ha meritato la maglia rosa, in primis Michele Scarponi, compagno di squadra e di stanza, che ha scortato il vincitore del giro fino al punto in cui ha sferrato l’attacco decisivo.
Un giro vinto all’ultima tappa, una suspense che spesso non si trova nello sport, una gioia incontrollata dei sostenitori giunti a Sant’Anna di Vinadio, località alpina nota per le sue acque minerali, incorniciata da una scena che solo gli sport veri come il ciclismo sanno regalare. I genitori di Chaves, giunti dall’altro mondo nella speranza di vedere il proprio figlio trionfare, sono stati i primi a congratularsi con Nibali, abbracciandolo, quando ancora il proprio piccolo eroe non aveva superato il traguardo, con un minuti e mezzo di ritardo rispetto al siciliano.