SCANDALO "CHIL POST SRL" CON RENZI SENIOR INDAGATO: CHI HA PAGATO I DEBITI?

di Cinzia Marchegiani

Dopo le denunce del capogruppo di FdI-An e candidato presidente in Regione Toscana Giovanni Donzelli, Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale ha depositato oggi un’interrogazione parlamentare sul caso dei debiti della Chil, la società della famiglia Renzi, pagati con le risorse del Fondo centrale del Ministero dell’Economia. La Procura di Genova ha aperto un fascicolo proprio sulla Chil post Srl, la società di Tiziano Renzi, dichiarata fallita nel marzo 2013 , iscrivendo nel registro degli indagati il padre del premier con un’accusa pesante, quella di bancarotta fraudolenta. Si legge che per i i magistrati il papà di Matteo Renzi avrebbe ceduto la parte sana dell'azienda alla Eventi 6 intestata Laura Bovoli (la moglie), proprio quella società che all'epoca dei fatti aveva tra i propri soci anche Alessandro Conticini, fratello di Andrea, marito di Matilde Renzi, sorella del premier e a sua volta socia nella Eventi 6.

IL TESTO DELL’INTERROGAZIONE PRESENTATA IN CONSIGLIO REGIONALE DELLA TOSCANA DA FRATELLI D’ITALIA, da Giovanni Donzelli, Marina Staccioli, Paolo Marcheschi

Vista la deliberazione del Consiglio Regionale n. 66 del 10 luglio 2007 con la quale si approva il Piano regionale dello sviluppo economico (PRSE 2007-2010) che prevede, tra l’altro, nell’ambito della Linea di intervento 3.1 “Ingegneria finanziaria” interventi di garanzia con caratteristiche tali da rispettare i requisiti richiesti dall’Accordo di Basilea; Considerato che il Consiglio di Amministrazione di Fidi Toscana Spa ha deliberato il 16.10.2008 lo stanziamento di € 1.500.000,00 destinato a potenziare i fondi regionali di garanzia a favore delle pmi;

VISTA LA DELIBERAZIONE di G.R. n. 1086 del 15.12.2008 che approva, tra l’altro, le modalità di attuazione degli ”Interventi di garanzia per la liquidità delle imprese”, stabilendo che tali interventi siano attuati mediante apporto di risorse a Fidi Toscana Spa a titolo di finanziamento, nel rispetto delle previsioni recate nelle Istruzioni di Vigilanza per gli intermediari finanziari iscritti nell’elenco speciale di cui alla Circolare n. 216 del 5 agosto 1996, settimo aggiornamento del 9 luglio 2007, e al relativo allegato “A”;
PRESO ATTO che con deliberazione n.1027 del 09/12/2008 la Giunta Regionale ha approvato il protocollo di intesa “Emergenza Economia” Regioni-Sistema bancario operante in Toscana; Visto il Decreto N° 266 del 15 Gennaio 2009 avente per oggetto: “PRSE 2007-2010 Linea di intervento 3.1 Ingegneria finanziaria “Interventi di garanzia per la liquidità delle imprese”.
Approvazione dell`accordo di finanziamento e del regolamento” in cui si D E C R E T A:

“1. di approvare l’accordo per un finanziamento a Fidi Toscana per un importo massimo di € 14.375.436,00 finanziamento per l’attuazione degli “Interventi di garanzia per la liquidità delle imprese” di cui all’allegato A, parte integrante e sostanziale del presente atto; 2. di approvare il regolamento relativo agli “Interventi di garanzia per la liquidità delle imprese”, di cui all’allegato B, parte integrante e sostanziale del presente atto; 3. di rinviare l’assunzione degli impegni al momento in cui saranno rese disponibili le risorse a seguito delle necessarie variazioni di bilancio.”;
EVIDENZIATO che tra le domande presentate ne risulta una da Chil s.r.l. presentata il 16/03/2009 per un finanziamento di euro 437.000 euro a 84 mesi tramite la BCC Pontassieve, filiale di Pontassieve; Ricordato che in tale data l’unico dirigente, in aspettativa, della società CHIL S.r.l. risulta essere l’ex socio Matteo Renzi e che la società era ed è stata a tutti gli effetti una società della famiglia;
EVIDENZIATO che in tale data Fidi Toscana risulta essere partecipata anche dalla Provincia di Firenze per 1.413.412,00 € (Il primo socio pubblico per partecipazione dopo la Regione Toscana) e che Matteo Renzi era Presidente della Provincia;

Considerato che la garanzia di Fidi Toscana è stata deliberata il 15/6/2009 tra il primo e il secondo turno delle elezioni comunali di Firenze con cui Matteo Renzi stava diventando Sindaco di Firenze; Ricordato che anche il Comune di Firenze è socio di Fidi Toscana Spa; 

PRESO ATTO che l’operazione è stata erogata dalla banca il 13/8/2009 quando Matteo Renzi era Sindaco di Firenze;

Considerato che l’intervento è stato effettuato a prima richiesta nella misura dell’80% a valere sulle risorse della Misura Liquidità PRSE 2007-2010;

Preso atto che in data 08/10/2010 protocollo n°FI-2010-63542 Chil Post s.r.l. cedeva un ramo aziendale a Chil Promozioni oggi EVENTI 6 s.r.l. (società riconducibile sempre alla famiglia Renzi);
RICORDATO che in data 14/10/2010 le quote della società Chil Post s.r.l. sono state trasferite interamente da Renzi Tiziano a Gian Franco Massone;
EVIDENZIATO IL PASSAGGIO A SOFFERENZA DELLA POSIZIONE DA PARTE DELLA BANCA dovuto all’insoddisfacente andamento del rapporto ed al perdurare dell’insolvenza relativa all’estinzione di fatture Italia anticipate e scadute;
PRESO ATTO CHE IN DATA 12/8/2011 SI È VERIFICATO IL PRIMO MANCATO PAGAMENTO DI UNA RATA DEL FINANZIAMENTO DA PARTE DI CHIL POST S.R.L.;
PRESO ATTO CHE LA MESSA IN MORA DA PARTE DELLA BANCA È STATA EFFETTUATA IL 20/10/2011, nel rispetto dei termini della Convenzione regolante i rapporti tra le banche e Fidi Toscana. L’esposizione complessiva al momento della richiesta di attivazione della garanzia era di euro 322.316,34; Evidenziato che in data 15/2/2012 la banca richiedeva a Fidi Toscana l’attivazione della garanzia rilasciata a valere sulla Misura in oggetto;

RICORDATO CHE IL 07/02/2013 IL GIUDICE DEL TRIBUNALE FALLIMENTARE DI GENOVA DICHIARAVA IL FALLIMENTO DI CHIL POST S.R.L. e che su questa vicenda la Procura di Genova indaga per bancarotta fraudolenta e tra gli indagati secondo quanto riportato da organi di stampa risultano esserci anche Tiziano Renzi e Laura Bovoli genitori di Renzi;
PRESO ATTO CHE LAURA BOVOLI RISULTA TRA L’ALTRO ESSERE PRESIDENTE DEL CDA DI EVENTI 6 S.R.L.;
EVIDENZIATO CHE IN DATA 1/8/2013 È STATA LIQUIDATA DA FIDI ALLA BCC PONTASSIEVE LA SOMMA DI E. 263.114,70 A COPERTURA DELLA PERDITA SUBITA DALLA BANCA (LA SOMMA È PARI ALL’80% DELL’ESPOSIZIONE COMPLESSIVA AL MOMENTO DELLA RICHIESTA DI ATTIVAZIONE DELLA GARANZIA + INTERESSI ED ONERI);
RICORDATO CHE IL 22/02/2014 MATTEO RENZI È DIVENTATO PRESIDENTE DEL CONSIGLIO;

PRESO ATTO che in data 30/10/2014, Fidi Toscana ha ricevuto dal Fondo Centrale di Garanzia la somma di euro 236.803,23 a seguito dell’attivazione della controgaranzia;
CONSTATATO CHE IL FONDO CENTRALE DI GARANZIA È AFFERENTE AL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO DIREZIONE GENERALE DELLO SVILUPPO ALLE IMPRESE E QUINDI AL GOVERNO PRESIEDUTO DA MATTEO RENZI;

Pertanto, la perdita sofferta sull’operazione da Fidi Toscana, a valere sulla Misura liquidità , è stata di euro 26.311,47 e dal Fondo di Garanzia di euro 236.803,23;
PRESO ATTO QUINDI CHE I DEBITI CREATI DALL’AZIENDA DI FAMIGLIA DI MATTEO RENZI SONO STATI PAGATI CON SOLDI PUBBLICI TRAMITE SIA LA FINANZIARIA REGIONALE CHE IL FONDO DI GARANZIA DELLO STATO QUANDO MATTEO RENZI RICOPRIVA RUOLI APICALI NELLE ISTITUZIONI DI RIFERIMENTO;
Ricordato che in Italia si suicida per crisi un imprenditore ogni cinque giorni;
Ricordato che l’accesso al credito è una delle maggiori difficoltà, insieme alla pressione fiscale, che riscontrano le aziende toscane;
Evidenziato che a Fidi Toscana non risulterebbero comunicati nè l’esposizione politica della società Chil s.r.l. al momento della richiesta del finanziamento, nè la successiva cessione di ramo aziendale.
INTERROGANO IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PER SAPERE:
– se quanto descritto in narrativa corrisponde al vero e se ne era a conoscenza;
– se è corretto che la gestione di questi finanziamenti sia stata affidata a Fidi senza gara; – chi e con che criteri in Fidi Toscana ha valutato la domanda di CHIL s.r.l.;
– se è corretto che Fidi non sia informata di cessioni di rami aziendali di imprese a cui ha offerto garanzia;
– se Fidi Toscana può revocare le garanzie in caso di modifiche aziendali che trasformano radicalmente l’azienda e le condizioni che avevano permesso la garanzia di Fidi;
– se reputa corretto ed etico il comportamento della famiglia Renzi; – se è prerogativa della Regione tramite Fidi pagare i debiti dell’azienda di famiglia del Presidente del Consiglio e del segretario del partito di maggioranza della Regione Toscana mentre gli imprenditori si suicidano per la crisi.

Giorgia Meloni insiste sulla trasparenza:”perché è semplicemente scandaloso che il governo Renzi sia intervenuto per coprire con i soldi pubblici i buchi di bilancio creati dalla società di proprietà dei parenti del Presidente del Consiglio.
Deve essere fatta immediata chiarezza e il premier Renzi deve dare una risposta urgente. Gli italiani hanno il diritto di conoscere la verità.”




TOR SAPIENZA, DEGRADO: GIORGIA MELONI CHIEDE UN INCONTRO AL SINDACO IGNAZIO MARINO

di Cinzia Marchegiani

Roma – Giorgia Meloni leader di Fratelli d’Italia è andata in visita a Tor Sapienza per raccogliere le testimonianze dirette dei cittadini che lì ogni giorno vivono una quotidianità lontana dalla boutade di alcuni giornali. La Meloni racconta semplicemente una realtà esplosiva, di forte degrado ed emarginazione:” Le immagini di un intero quartiere che scende in piazza, composto da madri, padri, nonni, ragazzi, raccontano qualcosa di molto distante dall'idea di razzismo: raccontano di una situazione di degrado che è ormai diventata intollerabile. Loro non ce l'hanno con gli immigrati ma con le Istituzioni che li hanno lasciati soli. E sono proprio le Istituzioni a dover dare risposte a queste persone: il Governo che con le sue fallimentari politiche sta creando una guerra tra poveri e le Istituzioni locali che continuano a scaricare sulle periferie il peso delle loro scelte. I cittadini di Tor Sapienza vivono una situazione di esasperazione comprensibile: noi siamo disponibili a dar loro una mano e penso che Marino dovrebbe andare da loro per vedere con i propri occhi cosa sta succedendo.”

Per questo Giorgia Meloni ha chiesto al sindaco Marino un incontro ufficiale per parlare della sua visita di ieri a Tor Sapienza.

In questo paese dove molti si riempiono la bocca di integrazione, e ciò accade quando non si vivono direttamente in questi territori, l’altra faccia della medaglia, che a nessuno non fa comodo  guardare, fotografa situazione al limite della sopportazione umana. Qui le istituzioni scaricano sulla comunità un impegno che non può affrontare da sola in una giungla di deregolamentazione. Assente assoluto è una guida che al di sopra di tutti sia in grado di indicare e tutelare una corretta coesistenza. Il degrado non è culturale, e non è neanche questione di razzismo, ma una patologia ben diversa che testimonia l’assenza o la superficialità delle istituzioni che troppo spesso prendono decisioni senza attuare monitoraggi e controlli demandando al buon senso degli italiani un crisi sociale ed economica che sfocia in degrado spaventoso, e che gli stessi cittadini non possono arginare per mancanza di strumenti basilari come le autorità e le leggi. Questi territori non possono essere ideati come una valvola di accoglienza straniera, che diventa una polveriera pronta ad esplodere in ogni momento. Quando non si creano i presupposti per una vera integrazione, si creano intolleranze che non devono essere strumentalizzate come "questione di razzismo", e con serietà  le istituzioni devono affronatre con le giuste responsabilità…. Marino se ci sei batti un colpo, ti chiama la Meloni!




PROVINCE, LA MELONI NON HA DUBBI, E’ UN RISULTATO DA UNIONE SOVIETICA

di Cinzia Marchegiani

Al margine della conclusione dell’elezione per i nuovi consigli metropolitani e provinciali arriva la stoccata di Giorgia Meloni, il presidente di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, che senza indugio etichetta il risultato pari ad una conduzione da “Unione Sovietica”. La Meloni spiega l’affondo a Renzi e Del Rio: “avevano pomposamente annunciato la cancellazione delle province ma oggi si è conclusa l’elezione per i nuovi consigli metropolitani e provinciali, non scelti dal popolo attraverso libere elezioni ma scelti dai consiglieri tra di loro.” Il risultato ottenuto è un quadro lontano dalle percentuali attuali delle forze politiche e la stessa Meloni lo definisce delirante spiegandone il motivo:”il centrosinistra conquista praticamente il 90% dei presidenti, un 10% circa il centrodestra, 0 spaccato forze come il m5s che pure oggi è il secondo partito più votato d’Italia. Ecco, neanche in Unione sovietica sarebbero riusciti a mettere in atto un simile disegno e a farlo passare sotto il silenzio generale.” La situazione appena fotografata sarà  subito contrastata da Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale la quale annuncia tramite un comunicato, che già da domani inizierà a denunciare e a combattere per chiedere che siano i cittadini a eleggere i propri rappresentanti:” E lo faremo nonostante il risultato ottimo raggiunto dal nostro movimento, presente in tutte le principali città metropolitane e in tantissimi consigli provinciali, perché in Italia non c’è una dittatura ma una democrazia.” L’ultima domanda la Meloni lo rivolge al presidente della Repubblica Napolitano, garante della Costituzione chiedendo cosa ne pensa, ricordando a tutti che la Costituzione all’art.1 recita appunto che la sovranità appartiene al popolo.




ISIS MINACCIA DI CONQUISTARE ROMA: GIORGIA MELONI ATTACCA RENZI

C.M.

Roma – I terroristi del gruppo islamico  Isis, gli stessi che diffondono in tv e in rete videomessaggi con decapitazioni di ostaggi rapiti, minacciano apertamente la Capitale d’Italia: "Conquisteremo la vostra Roma, romperemo le vostre croci, schiavizzeremo le vostre donne”. Giorgia Meloni leader di FdI  attacca Renzi:"Tutto il governo italiano resta in silenzio perché Renzi è allo yacht club di San Francisco e ha da fare. In compenso, però, l’Esecutivo agisce: affianca Frontex Plus all’operazione Mare Nostrum per potenziare, con l’ausilio di imbarcazioni europee, il servizio traghetto NordAfrica-Italia messo in piedi con le navi nostra marina militare. In questo modo un numero maggiore di immigrati provenienti dalla Libia, che è ormai sotto il controllo dei fondamentalisti, potrà raggiungere la nostra nazione."

La Meloni come uno tzunami continua a descrivere questa fotografia del non senso:"Ecco, mi chiedo quale governo potrebbe mai di fronte a simili frasi che risuonano come una vera e propria dichiarazione di guerra restare zitto e continuare a perseguire politiche che mettono a rischio la sicurezza del popolo e della nazione. Per noi la questione è semplice: l’operazione Mare nostrum va interrotta immediatamente, le frontiere chiuse e le navi della nostra marina militare messe a pattugliare i confini. Renzi e Alfano, cosa state aspettando?"




ASSOTUTELA: "SOLIDARIETA' A GIORGIA MELONI PER L'INTERVENTO DI VLADIMIR LUXURIA"

Redazione

Roma – "Una risposta di gran classe quella di Giorgia Meloni: "SCHIFOSA", io avrei ribattuto schifoso… diamo il giusto sesso alle persone…" Lo dichiara in una nota il presidente di Assotutela Michel Emi Maritato.

Il "caso" scoppia per campagna contro le adozioni gay di Fratelli d’Italia che usa la foto di Oliviero Toscani, per un messaggio forte. Vladimir Luxuria interviene per esprimere la sua opinione ma sferra un attacco pesantissimo a Giorgia Meloni, toccando la sua vita personale.Vergognoso tuona e conclude Maritato usare le vicende personali per attaccare politicamente ma d'altronde la sinistra e' abituata a sopravvivere nel malcontento creando disagi per ottenere consenso.




BERLUSCONI: ERANO I TEMPI DEL GIAGUARO!

di Angelo Parca

Non so, questo Silvio Berlusconi in Tv prorio non mi convince. Ha perso la grinta è meno imprevedibile e più pacato. E’ meno Cav. Sì pare proprio che rinunciando al titolo avesse rinunciato ad un’armatura. Lo smalto e l’ironia di quando ha spolverato la sedia a Travaglio sembra un lontano ricordo. Adesso c’è un vecchietto di 77 anni che, volenti o nolenti, ha fatto un pezzo di storia della politica italiana ed ha finito la sua carriera ai servizi sociali. Il suo tempo è terminato. Purtroppo, quello che spaventa è che all’orizzonte non c’è nulla di nuovo e tutto il vecchio che avanza è pronto a fagocitarsi i “buoni” propositi di Matteo Renzi, una matricola al Governo, cui presto faranno capire che bisogna chinare il capo.

Del resto il fiorentino lo ha detto che o gli fanno fare ciò che vuole o torna da dove è venuto. Forse già rimpiange la fascia da primo cittadino, certo fare il capo del Governo è altra storia perché certi parassiti in poltrona sono difficili da scrostare via. A dare la notizia al premier che non passerà nulla al sentato riguardo la riforma dello stesso è proprio l’ex senatore Silvio, sì proprio lui, il pregiudicato che aspetta giustizia dall’Europa.

E se da un lato in maniera se vogliamo paranoica, nostalgica e autolesionista si prende coscienza di quanto Silvio sia ormai giunto al capolinea, dall’altro non rimangono che poche stringate riflessioni con un contorno di zero idee e zero carisma e zero democrazia.

Angelino Alfano dovrebbe tornare a fare il proprio mestiere. Non piace alla massa e non sarà in grado di cavalcare l’onda senza aggrapparsi ad una tavola da surf più grande del suo salvagente: quello che gli tirò Letta quando Silvio sperò fino all’ultimo di non aver perso il suo fido delfino.

Su Renzi è già detto, l’unica speranza è che riesca a far saltare il sistema. La domanda è: fino a che punto vuole che salti?

Poi c’è Grillo che aldilà dei buonissimi prpositi e impegno civico dei militanti Cinque Stelle che ci credono, dovrebbe iniziare davvero ad “uscire dal blog” cercando fuori quella democrazia che ben poco è riuscito a conseguire dentro il web, nella cosidetta rete. Ho paura che la rivoluzione che tanto sbandiera si possa rivelare come una grande bolla di sapone: quando scoppia non rimane nulla, tranne che le speranze infrante degli italiani e dei militanti che l’hanno seguito. Vorrei tanto sbagliarmi. Grillo comunque prenderà consensi alle Europee.

giorgia Meloni non sarà una forza politica capace di camminare con le proprie gambe. Idem Ncd. Forza Italia darà ancora un discreto risultato, ben lontano dagli anni d’oro perché ormai non ci crede quasi più nessuno. Renzi rimarrà ancora in piedi con una buona scia di fans. Fino a quando non lo decideranno loro… loro chi? I Matusa. 




ROMA: DA FERRAGOSTO AI FORI IMPERIALI SI ANDRA' SOLO A PIEDI O IN BICICLETTA

Redazione

Roma – Da tempo i Verdi chiedevano di pedonalizzare i Fori Imperiali. Detto, fatto non appena insediato il sindaco di Roma Ignazio Marino, prode ciclista, promette che la pedonalizzazione avverrà a partire da ferragosto. "Andrò in Campidoglio con la mia bici rossa. La salita? Ce la faccio perchè sono allenato". Scherza il neoeletto Marino durante la trasmissione 'Un giorno da pecora' su Radio2. Poi rivela che ieri Alemanno lo ha chiamato prima dei risultati definitivi ammettendo al sconfitta: "Il sindaco uscente va trattato con grande rispetto. Con Giorgia Meloni candidato sindaco forse ci sarebbe stata una campagna elettorale  diversa, senza risentimento e astio". E per "far risorgere Roma" la prima mossa è, insieme, quella più attesa e quella più discussa. "Pedonalizzerò i Fori imperiali e pensavo di farlo il 15 di agosto – ha annunciato il neo sindaco – Il giorno prima farò l'ultimo giro con la mia Panda su via dei Fori imperiali, dopodiché ci tornerò in bicicletta".

I complimenti arrivano anche dall'onorevole Realacci, presidente VIII commissione ambiente territorio e lavori pubblici alla camera dei deputati: “Marino parte benissimo! Chiudendo al traffico i Fori Imperiali Roma parla al mondo. La pedonalizzazione dei Fori Imperiali annunciata dal neosindaco di Roma Ignazio Marino per il 15 agosto è sicuramente un’ottima notizia per la città, per affrontare l’emergenza smog e per rendere il centro storico più fa misura di cittadino. Ma valorizzare e tutelare il nostro patrimonio culturale e le nostre straordinarie città d’arte è anche il miglior biglietto da visita da presentare nel mondo e per guardare al futuro. E’ anche questa la strada della green economy che parla italiano e che vede anche nella bellezza, nella cultura, nella qualit à della vita, nel legame con il territorio, le leve straordinarie per affrontare le sfide che abbiamo davanti, mobilitando le nostre migliori energie”.




CASTELLI ROMANI, GIORGIA MELONI INCONTRA I RAPPRESENTANTI DEL MOVIMENTO FRATELLI D'ITALIA

Angelo Parca

Castelli Romani (RM) –  Giorgia Meloni torna ai Castelli Romani per incontrare i cittadini e per confrontarsi con i rappresentanti locali del movimento Fratelli d’Italia-centrodestra nazionale. Gli incontri sono previsti per il pomeriggio di sabato 19 gennaio. La prima tappa alle ore 16.30 nella sezione di Fratelli d’Italia-centrodestra nazionale di Lariano, nei nuovi locali di via Roma n. 82, poi Giorgia Meloni sarà a Velletri alle ore 17.30 presso la sezione di San Martino (Corso della Repubblica n. 253 – Palazzo Romani). A seguire sarà la volta dell’incontro con il gruppo di Genzano, appuntamento alle ore 19.00 presso l’Auditorium dell’Infiorata adiacente il Palazzo Comunale di via Italo Belardi. Sarà un’occasione importante per ascoltare direttamente dalle parole della Meloni le idee, i programmi e i progetti del nuovo movimento Fratelli d’Italia-centrodestra nazionale che si presenterà sia alle elezioni politiche, per eleggere i due rami del Parlamento, che alle elezioni regionali.
Oltre a numerosi Consiglieri Comunali saranno presenti anche i candidati alle prossime elezioni previste appunto per il 24 e 25 febbraio.
 




SILVIO, DEAD MAN WALKING

Gli “intellettuali “, una galassia di cervelli in gara a fare più male possibile al Belpaese all’estero. E ci sono riusciti.

 

Emanuel Galea

Roma – Un condannato a morte riceve la visita di una suora, il suo caso è disperato, manca poco al giorno dell'esecuzione. Chi è che non si ricorda il film di Tim Robbins del 1995? Chi è che osa scommettere un solo 'dollaro bucato' sulla futura sorte della carriera politica del cavaliere?  Matt, nel film aveva trovato la vicinanza di suor Helen. Il cavaliere, fino ad ora è stato  assistito da amici affezionati e compagni e compagne d’avventura. Dei suoi conti con la giustizia se la vedrà lui a tempo debito. Per la sua condotta morale si è rivelato alla stregua di tutti gli altri che lo circondano. Sono conti che deve fare con la sua coscienza.

Delle riforme promesse e non attuate se la sta vedendo con il suo elettorato che lo sta mollando.  Il consenso scende a caduta libera.  Lo stanno abbandonando gli stessi che fino all'altro giorno avevano intinto il pane insieme a lui nella stessa ciotola. L’ex ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, un tempo “front woman” dell’entourage Berlusconi, ha annunciato a 'La Telefonata' su canale 5 che non trova più stimoli per rimanere in un partito di plastica. I colonnelli disertano e per la prima volta dopo tanti anni il cavaliere dà segni di nervosismo.

Si è rivelato debole nei momenti cruciali. Si è fatto negare, quando il “suo Popolo della Liberta” chiedeva da lui un’azione forte. Smantellare la “casta”. Demolire tutti i costosi  privilegi che arbitrariamente i signori parlamentari con il tempo si erano attribuiti. Fare una vasta operazione di pulizia.  Solo dopo poteva a testa alta chiedere sacrifici e collaborazione dal Popolo, e il suo elettorato l’avrebbe seguito.

Anche il suo ex super ministro dell’economia si è rivelato un’altra sorpresa. Ha annunciato delle bellissime riforme, tagli alla spesa pubblica, dismissioni, riduzioni di parlamentari, abolizione delle province. Un programma virtuale per un governo rivelatosi senza spina dorsale.

La sua unica fortuna era che giocava la partita da solo. Sulla piazza passeggiavano desolatamente i soliti urlatori. L’opposizione era praticamente inesistente. In quei momenti, quando serviva di più una seria opposizione, ci si è trovati con 'urlatori da curva sud'.

Partiti e partitini che andavano  in ordine sparso. Facevano la gara a chi la diceva più grossa. La politica, quella con la 'p' maiuscola è diventata merce rara, erba che non cresce più nel giardino  nostrano. L’Italia si è trovata in un mare in tempesta guidata da marinai d’acqua dolce. L’Italia è un gran Belpaese, merita ben altra classe dirigente. L’opposizione ripeteva fino alla noia il solito refrain: “ il cavaliere deve fare un passo indietro”. Alla fine, tutti hanno fatto il passo indietro e dalla padella hanno buttato gli italiani nella brace.

In giro non si percepiva che un’ubriacatura generale, sindacati, mass media, poteri forti e gli “intellettuali “, una galassia di cervelli in gara a fare più male possibile al Belpaese all’estero. E ci sono riusciti. Questi signori volevano fare credere che il loro  target fosse il cavaliere e non il Belpaese. Non si rendevano conto del male che stavano causando alla credibilità dell’Italia. Il cavaliere poteva essere ricordato come colui che aveva modernizzato il paese. Forse l’orgoglio gli ha giocato un brutto scherzo. Ci dispiace, oggi il cavaliere è "un dead man walking".  Suor Helen non ci sta più. Al suo posto si trova un ristretto gruppo di sostenitori. Non bastano. Un pizzico di orgoglio in meno, una buona dose di prudenza e maggior ascolto ai buoni consigli, forse, gli avrebbero riservato l’uscita dalla politica con l'onore delle armi.
 




CENTRODESTRA, LA FEBBRE DELLE PRIMARIE

Chiara Rai
Roma – Oggi 26 novembre alle ore 17,30 in via dell'Umiltà si terrà un presidio per garantire le primarie del Pdl. Dopo l’esempio del Pd con 3,6 milioni di cittadini che hanno mandato al ballottaggio Bersani e Renzi, spazzando via lo spauracchio dell’astensione e dando conferma di un centrosinistra in vantaggio, fare un passo indietro per il centrodestra, soltanto per un balletto del Cavaliere, sarebbe assurdo arrivati a questo punto.

Sembrano essere sette i candidati che hanno presentato le firme per le primarie del PdL. Un parterre di aspiranti pronti a mettersi in gioco ma sempre in bilico come i funamboli, oscurati dall’ombra dell’inarrestabile Silvio. E’ in gioco il segretario Alfano, il leader dei "formattatori" Cattaneo, il banchiere modenese Samorì, Crosetto, Meloni, Biancofiore e l’agguerrita Santanché.

Ha consegnato le firme necessarie per la candidatura anche Galan, che però ha poi deciso di ritirarsi. Ora le firme passeranno al vaglio del Comitato organizzatore della Commissione di Garanzia: entro martedì 27 novembre l'ammissione ufficiale.

Il voto è convocato per il 16 dicembre (giorno prima della scadenza della seconda rata dell’Imu) . Forse.  Questa mattina Maurizio Belpietro su Canale 5 ha chiesto al telefono a Silvio Berlusconi se in caso di una sua candidatura salterebbero le primarie del Pdl. Il Cavaliere ha risposto: "La domanda non è da rivolgere a me, ma alle istituzioni del Pdl e all'ufficio di presidenza che si esprime sempre con grande democrazia e che dovrà prendere posizione dopo le primarie del Pd.

Gli italiani sono lontani dalla politica. Il 70% del popolo e' disgustato dalla politica e dai partiti. Serve – dice l'ex presidente del Consiglio – cambiare tutto, aprire gli occhi. Credo che sia giusto che chi ha avuto l'onore di guidare il governo per dieci anni rifletta su cosa fare per compiere quella rivoluzione liberale che non si e' realizzata ma non per colpa mia. Stiamo valutando con grande senso di responsabilità la situazione", dice ancora Berlusconi che detta le prossime mosse da attuare, cioè cambiare le regole della Costituzione e gli strumenti che il Governo ha. Il Cavaliere torna a ripetere che il suo passo indietro come capo del Governo e' stato imposto da forze esterne al Paese. E intanto Angelino Alfano accelera sulla necessità di coinvolgere gli elettori nel processo di selezione della classe dirigente. Tutto questo mentre il Cavaliere è intenzionato a mandare tutto all’aria, far saltare quella Casa delle Libertà che ha iniziato ad avere inquilini scomodi da quando Gianfranco si è messo per traverso e la nave azzurra ha iniziato ad imbarcare acqua favorendo la volata al centrosinistra.  Un piatto allettante per Silvio che ama la competizione quando il Transatlantico affonda è fondare da zero un nuovo partito in stile Forza Italia, liberandosi di vecchie zavorre  che continueranno ad appesantire il barcone del Pdl che affonda. Silvio lo vorrebbe con sé Alfano, forse l’unico vero competitor che va portato in salvo sul nuovo contenitore; il problema è quale contenuto mettervi dentro e fino a che punto il delfino risponderà agli input di “papà Silvio”: “sono stati aperti oltre mille comitati a mio sostegno – ha detto Alfano. –  Le primarie ci sono e sono in campo, ma se si candida Berlusconi si riunirà l’ufficio di presidenza e lui darà una comunicazione e stabiliremo cosa fare”.

Dunque? Per ingannare l’attesa meglio correre al sit in, non si sa mai.  Tra il capo e l’ex delfino si stanno incrinando le visioni. L’idea di aprire a un nuovo centrodestra senza il fondatore alletta troppi. Nel partito delle primarie c’è sicuramente una Giorgia Meloni, che per il Cavaliere è già bruciata. Vuole camminare con le sue gambe, lo ha ripetuto più volte che preferisce fare da Kamikaze piuttosto che riproporre un candidato non eletto democraticamente. Ieri (domenica), la Meloni ha fatto visita a un seggio del Pd. Per lei è stata una esperienza talmente positiva, si palesa “gelosa” dell’erba del vicino anzi del rivale. Un erba talmente verde che non dispiace neppure a Gianni, re di Roma che gode del sostegno della romantica Renata, romantica perché il suo tempo a parere di molti è già volto al tramonto.
 




LATINA, "ATREJU 2012": IL RESOCONTO DELLA GIOVANE ITALIA

Redazione

Si è conclusa domenica 16, la festa nazionale della Giovane Italia, movimento giovanile del PDL, tenutasi a Roma nella storica location al fianco del Colosseo. Cinque giorni di alta politica determinati da incontri ravvicinati con importanti esponenti di tutta la classe politica nazionale,  dell'attuale Governo e più in generale della società civile. All'ordine del giorno discussioni di proposte, idee e aspettative del mondo giovanile. Tutto ciò accompagnato da ricchi momenti di aggregazione e goliardia tra gli stand rappresentativi di molte realtà regionali d'Italia. E'tempo di bilanci per i ragazzi della Giovane Italia della provincia di Latina da sempre nell'organizzazione di questa manifestazione. Atreju è la nostra speranza, – spiegano Carola Latini, Edoardo Baldo e Alberto Ceri-  rispettivamente Dirigente Nazionale e responsabili della Giovane italia provinciale ,verso una politica che può tornare ad essere ancora di più partecipata e vicina ai bisogni della gente. Molti  i dibattiti, e diversi i contenuti: economia, scienza, legalità, politica. E Il premiu "Atreju" che ogni sera ha visto la partecipazione di personalità emergenti della società civile,tra cui Valentina Vezzali. Non solo molti ragazzi presenti ma anche molti amministratori locali, tra cui il Sindaco di Latina Giovanni Di Giorgi chiamato a relazionare sulla propria esperienza amministrativa insieme ad altri giovani sindaci. L'ultimo giorno ha visto il segretario nazionale Angelino Alfano a confronto con il movimento giovanile e Giorgia Meloni ex ministro della gioventu' e presidente nazionale Giovane Italia, molte le proposte avanzate dai militanti, come l'esigenza delle primarie anche nel PDL,l'introduzione delle preferenze nella nuova legge elettorale, il bisogno di un'europa piu politica e meno finanziaria. Cè molta soddisfazione per questa edizione di Atreju spiegano i ragazzi, "Si ritorna nelle nostre realtà locali con maggiore consapelovezza nelle nostre forze e nelle nostre capacità e con la certezza che non siamo soli, ma che cè una comunità di ragazzi in tutta Italia che ogni giorno si spende per una gestione piu sana e responsabile della cosa pubblica".