NEMI, A.A.A. OFFRESI VISITE AL TEMPIO DI DIANA: PER INFO, COSTI E ITINERARI RIVOLGERSI A GINO DE SANCTIS

Chiara Rai: "C’è forse altro da aggiungere? Non credo. Ecco cosa succede, tra l'altro, a Nemi".

 

Chiara Rai

Nemi (RM) – Se vuole visitare il Tempio di Diana deve passare da De Sanctis. Questa è una realtà assodata visto che un anno fa denunciavamo alle Autorità e in Procura questo fenomeno. Il signor De Sanctis aveva addirittura le chiavi del sito archeologico e questa informazione ci veniva data addirittura da una responsabile degli scavi (Beni Archeologici) proprio nell’area del tempio di Diana nel periodo in cui c’erano anche molti giovani ricercatori. [ VIDEO DEL 7 SETTEMBRE 2012 – SEQUESTRO STALLE ABUSIVE A SEGUITO DENUNCIE DE L'OSSERVATORE LAZIALE ]

Lei, signor Luca Zarathustra Bellincioni, ha trovato immondizia e degrado mentre l’unico a promuovere il sito archeologico come fosse il “guardiano” che ne decide il brutto e il cattivo tempo è sempre il signor Gino De Sanctis, il quale a seguito della nostra denuncia è stato colpito da ordinanza di demolizione di alcune stalle abusive. Nessun accenno al fatto che in un video spiegava di aver preso, tagliato e spostato il basolato romano. Nessun accenno al fatto che il dottor de Sanctis promuove il sito archeologico e le visite al sito stesso come se fosse “casa sua”. Quando queste iniziative di visite guidate e quant’altro dovrebbero essere intraprese dall’Amministrazione comunale in collaborazione con la Soprintendenza ai Beni Archeologici del Lazio e perché no, trattandosi di patrimonio nazionale, anche del Ministero ai Beni Culturali. Ma questo non accade. 

Vogliamo visitare le bellezze del Tempio di Diana? Beh, andiamo dal Dottor Gino de Sanctis che, come illustrato con fotografie anche su siti come “il mondo del gusto” [ http://www.mondodelgusto.it/ospitalita/6360/giardino-diana-agriturismo-laboratorio-didattico-sul-lago-nemi-roma ]  ha preparato ad hoc per i suoi visitatori il “percorso archeologico” al Tempio di Diana Nemorense: un percorso (si legge su “il mondo del gusto”) tra miti e storia propri della conca del lago, numerosi siti archeologici, visita dei resti del tempio di Diana e del museo delle Navi Romane. Nel percorso è inclusa l'attività archeologica sperimentale in cui viene simulata una scoperta archeologica, coinvolgendo i visitatori in scavi, ricostruzioni e analisi dei reperti).

Vede signor Luca? Si gioca con l’archeologia, si fanno le simulazioni con i beni archeologici. Una vera e propria vergogna. Ma nulla, non accade nulla. 

C’è un invito specifico e inequivocabile sul sito di Gino De Sanctis e sul sito de “il mondo del gusto” che riporto testualmente: http://www.giardinodidiana.com/area_archeologica.htm ]

 “L’azienda Il Giardino di Diana ingloba gran parte dell’Area Archeologica del Santuario di Diana, il luogo più suggestivo e importante del Parco Regionale dei Castelli Romani. Le strutture aziendali sono aperte e disponibili per le visite al sito.

Per partecipare alle varie attività, concordare itinerari, orari, e costi, è possibile parlare direttamente con il Dott. Gino De Sanctis reperibile ai numeri …………… [ Reperibili sui siti indicati nell-articolo ] che sarà lieto di organizzare il percorso più idoneo alle esigenze esposte”.

C’è forse altro da aggiungere? Non credo. Ecco cosa succede, tra l'altro, a Nemi.

E in tutto questo una amministrazione comunale che potrebbe valorizzare e tutelare, in prima battuta, un patrimonio del genere perché porterebbe soltanto che lustro e visitatori e sarebbe un ottimo volano per Nemi, promuove Nemi come città delle biciclette, del nuoto, organizza schiuma party e new talent….  senza accorgersi che invece di investire in queste risorse per valorizzare il sito archeologico con visite guidate, eventi pubblici ben organizzati, lascia che tutto finisca nelle mani di un privato che giustamente promuove la sua azienda ma che si sente anche in diritto – dovere di essere “guardiano” di un patrimonio pubblico di interesse mondiale.

Viva la pizza, gli spaghetti e il mandolino. 

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NEMI TEMPIO DI DIANA, DOVE SI VA’? AL SITO ARCHELOGICO O ALL’AZIENDA AGRICOLA?




NEMI, NUOVI SIGILLI ALLE OPERE MURARIE IN VIA NEMORENSE

Quale sarà il prossimo sequestro? Questo ormai il totosequestro messo in atto da alcuni cittadini che tengono ancora alla salvaguardia di questo angolo di polmone verde sito nel cuore del Parco dei Castelli Romani. 

 

Angelo Parca
Da paese delle fragoline a paese degli abusi? Di fatti, non si placa l’ondata di sequestri che da un po’ di tempo interessa Nemi, in tema di abusivismo edilizio, ormai tutta sotto “sigilli”. Questa volta è toccato a delle opere  murarie realizzate nel complesso immobiliare che domina piazza Roma in via Nemorense, dove i carabinieri di Nemi hanno posto sotto sequestro l’intera area. Si tratta di un lungo muro, strettamente necessario per la messa in sicurezza del sito, realizzato quindi per contenere i movimenti franosi che si sono verificati negli anni passati. Sarebbero mancati i nulla osta di rito. L’epidemia di abusivismi iniziata da circa 5 mesi, ha visto mettere i sigilli dapprima al campo sportivo, poi a seguire ad alcune strutture realizzate nell’area archeologica del Tempio di Diana da Gino De Sanctis autodefinitosi “Il custode del Tempio”, allo sbancamento del costone in località Pentima Pizzuta, ad un altro nei pressi di via Cacciafumo, ai lavori di una villa in via dei Laghi, 1. Cosa sta succedendo a Nemi? Quale sarà il prossimo sequestro? Questo ormai il totosequestro messo in atto da alcuni cittadini che tengono ancora alla salvaguardia di questo angolo di polmone verde sito nel cuore del Parco dei Castelli Romani. 

tabella PRECEDENTI (LAVORI VILLA IN VIA DEI LAGHI E SEQUESTRO STADIO COMUNALE):

   21/09/2012 NEMI, UN EDIFICIO S'INGRASSA E SI TRASFORMA: PRIMA E DOPO. E' TUTTO REGOLARE?
20/07/2012 NEMI, SIGILLI DEL TRIBUNALE ALLO STADIO LUCIANO IORIO
 
tabella PRECEDENTI CASO LOCALITA' CACCIAFUMO:
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14/09/2012 NEMI, DOPO PENTIMA PIZZUTA ALTRI SBANCAMENTI NELLA VALLE DEL LAGO
 
tabella PRECEDENTI CASO GINO DE SANCTIS:
06/10/2012 NEMI, CASO DE SANCTIS E PENTIMA PIZZUTA: IL COMUNE EMETTE LE ORDINANZE
07/09/2012 NEMI CASO DE SANCTIS, SEQUESTRATE DUE STALLE ABUSIVE…. E SI ATTENDE L'ESITO DELLA VERIFICA "ARCHEOLOGICA"
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tabella PRECEDENTI CASO PENTIMA PIZZUTA:

   06/10/2012 NEMI, CASO DE SANCTIS E PENTIMA PIZZUTA: IL COMUNE EMETTE LE ORDINANZE

12/09/2012 NEMI, SBANCAMENTO PENTIMA PIZZUTA: SEQUESTRATA L'INTERA AREA
10/09/2012 NEMI PENTIMA PIZZUTA, SI STRINGE ANCORA DI PIU' LA MORSA DEI VINCOLI
09/09/2012 NEMI, A PENTIMA PIZZUTA C'E' IL DOPPIO VINCOLO E INTANTO PICCOLI SCAVI CRESCONO E SI MOLTIPLICANO
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02/09/2012 NEMI, IL GRIDO DI UN SILENZIO ASSORDANTE AVVOLGE PENTIMA PIZZUTA. CHE STA SUCCEDENDO?
04/06/2012 NEMI, UNO SBANCAMENTO A PENTIMA PIZZUTA?


 




NEMI, CASO DE SANCTIS E PENTIMA PIZZUTA: IL COMUNE EMETTE LE ORDINANZE

Caso Gino De Sanctis: ci chiediamo se l’altra struttura in legno, dove nell’immagine allegata all’articolo figurano decine e decine di persone che mangiano, è risultato tutto regolarmente costruito con concessioni

Caso Pentima Pizzuta: nel caso venisse in seguito accertata l'eventuale inottemperanza all’ingiunzione a ripristinare nel termine assegnato di 90 giorni, si potrebbe disporre l’acquisizione al patrimonio comunale dell’area nelle misure, modi e tempi concessi dal diritto in materia.

[ORDINANZA – DE SANCTIS GINO – Demolizione e Rimessa in Pristino dello stato dei luoghi]

[ORDINANZA – RENZO CAVATERRA – Rimessa in Pristino dello stato dei luoghi]

 

Angelo Parca

Il responsabile dell’area Tecnica del Comune di Nemi Rosanna Galanti ha firmato due ordinanze molto importanti su fatti che abbiamo seguito in questi ultimi mesi e per uno presentato un esposto in Procura. Le ordinanze riguardano il caso di Gino De Sanctis e le sue strutture abusive e il caso dello sbancamento a Pentima Pizzuta.  Il primo atto di cui si parlava redatto del Comune di Nemi, riguarda l’ordinanza di demolizione e rimessa in ripristino dei luoghi a carico del signor Gino de Sanctis. Insomma a sue spese ed entro 90 giorni dalla notifica dell’ordinanza, Gino De Sanctis dovrà demolire le opere abusive costruite e “ripristinare lo stato dei luoghi”.   Qualora non provvedesse nei termini sopraindicati, l’Amministrazione comunale dovrà provvedere direttamente al ripristino dello stato dei luoghi addebitando a De Sanctis l’importo di duemila euro, quale sanzione pecuniaria, così come previsto dall’art. 15, comma 3 della L.R. 15/2008, per inottemperanza all’ordinanza e addebitando inoltre allo stesso le spese sostenute per l’esecuzione dei lavori. De Sanctis dovrà demolire un manufatto destinato a ricovero di animali, costituito da otto pilastrini in legno e tamponato in parte con pannelli in trucioli di legno della superficie coperta di ml 5,50 x 4,00 ed avente una altezza media di mt. 3 e un altro manufatto sempre destinato al ricovero di animali costituito da pilastrini in legno e tamponato per metà da tavolato in legno della superficie coperta di ml. 8,00 x 3,50 ed avente una altezza media di ml. 2,5. Mentre ci chiediamo se l’altra struttura in legno, dove nell’immagine allegata all’articolo figurano decine e decine di persone che mangiano, è risultato tutto regolarmente costruito con concessioni. La curiosità sorge dal fatto che anche questa struttura, così come le due stalle, ricade su un terreno con vincoli:  Paesaggistico-ambientale, sismico, archeologico nonché è inserito all’interno del Parco Regionale dei Castelli Romani. Dunque, probabilmente, l’attenzione dell’Ufficio Tecnico (che ha redatto l’ordinanza) si è concentrata maggiormente sulle stalle, anche se di fatto c’è un’altra struttura di simile adibita al "mangereccio” che potrebbe essere passata inosservata.

Per quanto riguarda Pentima Pizzuta si legge nell’ordinanza che “si evince che sono stati effettuati movimenti di terreno, anche se finalizzato alla attività agricola, con conseguente creazione di terrazzamenti e allargamenti di quelli esistenti con relativi percorsi di collegamento tra i diversi spazi in alterazione dello stato dei luoghi e la conseguente eliminazione del soprassuolo vegetale da parte della ditta.  Vengono altresì elencati i numerosissimi vincoli presenti e ordinato a Renzo Cavaterra e Cristina Cavaterra la remissione in pristino dello stato dei luoghi, a sua cura e spese, entro 90 giorni dalla notifica della presente ordinanza, dietro preventivo deposito presso il Comune di Nemi, di un progetto che descriva lo stato dei luoghi, le operazioni, le metodologie necessarie al ripristino dell’originale status-quo. Qualora non si provvedesse a quanto prescritto nei termini indicati, l’Amministrazione comunale provvederà direttamente al ripristino dello stato dei luoghi addebitando l’importo di diecimila euro, quale sanzione pecuniaria, così come previsto dall’art. 15, comma 3 della L.R. 15/2008, per inottemperanza all’ordinanza e addebitando inoltre le spese sostenute per l’esecuzione dei lavori.

L’osservatore lazialecontinuerà a vigilare sulle due vicende. Torneremo sull’argomento non appena vedremo che ai pezzi di carta del Comune saranno seguiti dei fatti. Inoltre, riguardo Pentima Pizzuta, augurandoci che venga ripristinato lo stato dei luoghi, ricordiamo che c’è anche un’altra facoltà che potrebbe mettere in atto il Comune. E cioè, nel caso venisse in seguito accertata l'eventuale inottemperanza all’ingiunzione a ripristinare nel termine assegnato di 90 giorni, si potrebbe disporre l’acquisizione al patrimonio comunale dell’area nelle misure, modi e tempi concessi dal diritto in materia.

tabella PRECEDENTI CASO GINO DE SANCTIS:

07/09/2012 NEMI CASO DE SANCTIS, SEQUESTRATE DUE STALLE ABUSIVE…. E SI ATTENDE L'ESITO DELLA VERIFICA "ARCHEOLOGICA"
17/08/2012 NEMI SITO TEMPIO DI DIANA, CI MANCAVA IL "RALLY ARCHEOLOGICO". QUATTRO GIORNI E PARTE L'ESPOSTO DE L'OSSERVATORE LAZIALE
13/08/2012 NEMI BENI ARCHEOLOGICI: COMUNE SE CI SEI BATTI UN COLPO
12/08/2012 NEMI SCANDALO AL PATRIMONIO ARCHEOLOGICO DELLA VALLE DEL LAGO, PARLA IL DIRETTORE DEGLI SCAVI GIUSEPPINA GHINI
09/08/2012 NEMI VIDEO SHOK: TROVO STRADA ROMANA, TAGLIO I BASOLI, LI AGGIUSTO E FACCIO UN VIALE NELL’AZIENDA

 

tabella PRECEDENTI CASO PENTIMA PIZZUTA:

12/09/2012 NEMI, SBANCAMENTO PENTIMA PIZZUTA: SEQUESTRATA L'INTERA AREA
10/09/2012 NEMI PENTIMA PIZZUTA, SI STRINGE ANCORA DI PIU' LA MORSA DEI VINCOLI
09/09/2012 NEMI, A PENTIMA PIZZUTA C'E' IL DOPPIO VINCOLO E INTANTO PICCOLI SCAVI CRESCONO E SI MOLTIPLICANO
07/09/2012 NEMI PENTIMA PIZZUTA, INIZIATI I CONTROLLI DELLE FORZE DELL'ORDINE
06/09/2012 NEMI, “INSIEME PER NEMI”CHIEDE SPIEGAZIONI SUI “SOVRUMANI SILENZI”
05/09/2012 NEMI PENTIMA PIZZUTA, VAIRO CANTERANI AL SINDACO BERTUCCI: "DAI PROVA DI PRESENZA E ROMPI QUESTO SILENZIO"
02/09/2012 NEMI, IL GRIDO DI UN SILENZIO ASSORDANTE AVVOLGE PENTIMA PIZZUTA. CHE STA SUCCEDENDO?
04/06/2012 NEMI, UNO SBANCAMENTO A PENTIMA PIZZUTA?


 




NEMI SITO TEMPIO DI DIANA, CI MANCAVA IL "RALLY ARCHEOLOGICO". QUATTRO GIORNI E PARTE L'ESPOSTO DE L'OSSERVATORE LAZIALE

Chiara Rai

Diverso materiale, che riguarda il signor Gino De Sanctis e le sue peripezie a ridosso del pregiato sito archeologico del Tempio di Diana, è giunto alla nostra redazione. Non intendiamo pubblicare tutto perché altrimenti rischieremmo di ridicolizzare una situazione gravissima. Soltanto, ci meravigliamo del fatto che finora a parte le diverse comunicazioni dei nostri lettori e la nota del Direttore degli scavi archeologici e del Museo delle Navi di Nemi Giuseppina Ghini, nessun altro abbia rotto questo vergognoso silenzio. Se siamo arrivati al punto che ognuno può fare ciò che vuole con dei reperti archeologici che rappresentano la nostra storia e le nostre radici, penso, allora perché non insegnare ai nostri figli a considerare un patrimonio inestimabile e collettivo come fosse un proprio giocattolo? E perché non insegnargli a fare il rally sul Tempio oppure direttamente al Colosseo? Tanto, nel primo caso è già successo e il soggetto è sempre lo stesso. Proprio così. Ci sono foto del 30 maggio 2010 che riguardano l’inaugurazione del nuovo club degli appassionati del fuoristrada che si è tenuto presso “l’agriturismo Il giardino di Diana”. Sia ben inteso che nella pubblicizzazione dell’evento sul web è proprio specificato che l’azienda De Sanctis è “immersa in un'oasi naturale di grande valore storico, parte integrante del parco dei Castelli Romani e posizionato a poche centinaia di metri dal Lago di Nemi”. Domanda: ma in un oasi naturale di grande valore storico e archeologico come questa si può passare a pochissimi metri da un sito archeologico con la jeep, facendo rally e salti su di un terreno smosso ad hoc per l’occasione? Senza voler entrare nel merito di altre presunte azioni, secondo noi, ai confini con la liceità (come ad esempio tutta la gente che ha mangiato nell’azienda attrezzata come un ristorante: e gli scarichi? La cucina? Tutto a norma? (Altri ristoranti hanno chiuso nei dintorni per problemi simili) facciamo parlare le foto (cliccando sulla prima foto e posizionandosi sulla freccia a destra si possono scorrere tutte). Sono numerose le jeep posteggiate nell’area archeologica. Diversi modelli sfrecciano a due passi dalle rovine. Facendo presente che non abbiamo nulla contro i jeepers, anzi è una gran bella passione, ci permettiamo interrogarci su fatto raccapricciante: ma è normale tutto questo? Mancano esattamente quattro giorni alla presentazione del nostro esposto alla Procura della Repubblica e di materiale raccolto ne abbiamo in abbondanza. 

tabella PRECEDENTI:

13/08/2012 NEMI BENI ARCHEOLOGICI: COMUNE SE CI SEI BATTI UN COLPO
12/08/2012 NEMI SCANDALO AL PATRIMONIO ARCHEOLOGICO DELLA VALLE DEL LAGO, PARLA IL DIRETTORE DEGLI SCAVI GIUSEPPINA GHINI
09/08/2012 NEMI VIDEO SHOK: TROVO STRADA ROMANA, TAGLIO I BASOLI, LI AGGIUSTO E FACCIO UN VIALE NELL’AZIENDA

 




NEMI BENI ARCHEOLOGICI: COMUNE SE CI SEI BATTI UN COLPO

[LETTERA DE L'OSSERVATORE LAZIALE INVIATA AL COMUNE DI NEMI IL 13 AGOSTO 2012]

 

Chiara Rai

Un altro passo messo in atto da L’osservatore laziale che intende andare fino in fondo allo scempio che si sta consumando presso la valle del lago di Nemi dove si trova un meraviglioso sito archeologico e dove a ridosso di quest’ultimo c’è l’azienda del signor Gino De Sanctis, finita nell’occhio del ciclone grazie ad un video dove lo stesso De Sanctis si “autodenucia” dichiarando di aver tagliato dei basoli romani, spostati e sistemati a piacimento per farne un invitante vialetto privato. Ebbene, dopo le dichiarazioni della Responsabile dell’area archeologica e Direttrice del museo delle Navi di Nemi Giuseppina Ghini, L’osservatore laziale ha ritenuto doveroso scrivere al Comune di Nemi per chiedere agli attuali amministratori se siano state fatte o meno verifiche in merito e, altresì, se siano stati presi dei provvedimenti nei confronti del signor Gino De Sanctis il quale, stando alle dichiarazioni della Ghini, avrebbe addirittura realizzato dei manufatti abusivi nella sua proprietà. La redazione de L’osservatore laziale intende ribadire con forza che questo caso non interessa soltanto Nemi ma l’intero Lazio e l’intera penisola per non voler andare oltre in quanto viene leso un patrimonio archeologico inestimabile e vengono profondamente “graffiate” le nostre radici culturali e il nostro vivere civile. Di seguito si riporta il testo della posta certificata inviata agli amministratori del Comune di Nemi e alleghiamo la copia della lettera.

Spettabile
Comune di Nemi

                               
All’attenzione del  Sindaco Sig. BERTUCCI Alberto

All’attenzione del Responsabile del Servizio di Vigilanza con il potere di adottare atti di natura tecnica gestionale Sig. BERTUCCI Alberto

All’attenzione del Consigliere con delega al Contenzioso, Bilancio, Ufficio Stampa e Relazioni Esterne Sig. LIBANORI Giovanni  

All’attenzione del Consigliere con delega al Turismo, Cultura, Gemellaggi, Urbanistica Sig.ra PALAZZI Edy

E PER CONOSCENZA

All’attenzione del Consigliere di opposizione del Comune di Nemi Sig.ra COCCHI Cinzia

All’attenzione del Consigliere di opposizione del Comune di Nemi Sig.ra OSMARI Stefania

All’attenzione del Segretario Comunale Dr. GALLUCCIO Vincenzo

Alla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio All’attenzione del  Dr.ssa GHINI Giuseppina

All’Ente Parco Regionale dei Castelli Romani All’attenzione del Commissario Straordinario Sig. ORCIUOLI Matteo Mauro e del Direttore Sig. GIUNTARELLI Paolo

Alla Legione Carabinieri Lazio Compagnia di Velletri all’attenzione del Maggiore PIRAS Marco

Alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Velletri all’attenzione del  Sostituto Procuratore Dr. TRAVAGLINI Giuseppe

PREMESSO CHE

–    La sottoscritta, Maria Chiara Shanti Rai (Firma giornalistica Chiara Rai), in qualità di direttore responsabile del quotidiano online L’osservatore laziale (www.osservatorelaziale.it)  ha pubblicato in data 9 agosto 2012 a propria firma il seguente articolo “NEMI VIDEO SHOK: TROVO STRADA ROMANA, TAGLIO I BASOLI, LI AGGIUSTO E FACCIO UN VIALE NELL’AZIENDA” Link all’articolo http://www.osservatorelaziale.it/index.asp?art=2417&arg=3&red=1  .
–    Che nel suindicato articolo veniva evidenziato il fatto che il signor Gino de Sanctis, titolare di un’azienda confinante con il sito archeologico del Tempio di Diana a Nemi, in un video pubblicato su youtube all’indirizzo http://www.youtube.com/watch?v=LXD1ArSP804 , illustrava chiaramente che dopo aver rinvenuto dei basoli romani, li spostava, tagliandoli e aggiustandoli a suo piacimento al fine di realizzare un vialetto nella sua azienda. Lo stesso De Sanctis, nel video, dichiarava di aver informato la soprintendente ai Beni Archeologici e che quest’ultima accoglieva con piacere la suddetta notizia. Tra l’altro il signor Gino De Sanctis, ha più volte dichiarato, recentemente anche sul quotidiano Il Messaggero, di essere il custode dei templi e di prendersi cura dei reperti che lo stesso tratta e pubblicizza (anche sul sito aziendale (www.ilgiardinodidiana.com) e nelle varie comunicazioni che circolano) come se fossero una sua esclusiva proprietà. A seguito dell’articolo suindicato, la dottoressa Giuseppina Ghini, chiamata in causa dal giornale, in qualità di Responsabile dell’area Archeologica e in qualità di Direttrice del Museo delle Navi di Nemi ha confermato il comportamento denunciato dalla nostra testata riferito al signor Gino de Sanctis, inviando alla nostra redazione le sue dichiarazioni riportate in un secondo articolo pubblicato in data 12 agosto intitolato “NEMI SCANDALO AL PATRIMONIO ARCHEOLOGICO DELLA VALLE DEL LAGO, PARLA IL DIRETTORE DEGLI SCAVI GIUSEPPINA GHINI” link all’articolo http://www.osservatorelaziale.it/index.asp?art=2443&arg=3&red=1

TANTO PREMESSO SI CHIEDE AI DESTINATARI DELLA PRESENTE

Al fine di acquisire maggiori informazioni che verranno riportate nell’esposto che la testata L’osservatore laziale  ha intenzione di presentare alla Procura della Repubblica, si chiede di essere messi a conoscenza se codesto spettabile Ente, nelle persone del Sindaco Alberto Bertucci, Responsabile del Servizio di Vigilanza con il potere di adottare atti di natura tecnica gestionale, e del Vicesindaco e Consigliere con delega al Turismo, Cultura, Gemellaggi, Urbanistica Edy Palazzi, ha operato controlli a tutela del territorio e del Pubblico Patrimonio Archeologico della valle del lago di Nemi, anche riguardo le presunte strutture “abusive” citate con precisione dalla dottoressa Giuseppina Ghini, Responsabile dell’area Archeologica e Direttrice del Museo delle Navi di Nemi.
Infine si chiede a codesto spettabile Comune di Nemi, quali azioni, civili e/o penali, abbia intrapreso o intenda intraprendere nei confronti del signor Gino De Sanctis il quale ha ammesso (con testimonianza video) di aver tagliato e spostato dei reperti rinvenuti nella sua proprietà per farne un vialetto, producendo, così, un grave danno al Patrimonio Archeologico della collettività. E altresì rispetto alle presunte strutture abusive che avrebbe realizzato all’interno della sua proprietà, adiacente peraltro al sito Archeologico e ricadente nel Parco Regionale dei Castelli Romani.
Ringraziando per l’attenzione che vorrete prestare alla presente, rimaniamo in attesa del Vostro eventuale riscontro da inviarci in forma scritta al presente indirizzo di posta certificata (Pec)   Si fa espressamente presente che tra otto giorni a partire da oggi 13 agosto 2012, presenteremo esposto alla Procura della Repubblica di Velletri.
                            Scritto e inviato in data 13 Agosto 2012
Distinti saluti.
Maria Chiara Shanti Rai (Chiara Rai)
Direttore Responsabile de L’osservatore laziale

SI ALLEGANO:
1)    ARTICOLO PUBBLICATO IN DATA 9 AGOSTO 2012 INTITOLATO: “NEMI VIDEO SHOK: TROVO STRADA ROMANA, TAGLIO I BASOLI, LI AGGIUSTO E FACCIO UN VIALE NELL’AZIENDA”
2)    ARTICOLO PUBBLICATO IN DATA 12 AGOSTO 2012 INTITOLATO: “NEMI SCANDALO AL PATRIMONIO ARCHEOLOGICO DELLA VALLE DEL LAGO, PARLA IL DIRETTORE DEGLI SCAVI GIUSEPPINA GHINI”

tabella PRECEDENTI:

12/08/2012 NEMI SCANDALO AL PATRIMONIO ARCHEOLOGICO DELLA VALLE DEL LAGO, PARLA IL DIRETTORE DEGLI SCAVI GIUSEPPINA GHINI
09/08/2012 NEMI VIDEO SHOK: TROVO STRADA ROMANA, TAGLIO I BASOLI, LI AGGIUSTO E FACCIO UN VIALE NELL’AZIENDA


 




NEMI SCANDALO AL PATRIMONIO ARCHEOLOGICO DELLA VALLE DEL LAGO, PARLA IL DIRETTORE DEGLI SCAVI GIUSEPPINA GHINI

Chiara Rai

Finalmente una voce si e' levata da un  torpore e silenzio disdegnevole. Dopo aver pubblicato (siamo stati i primi e gli unici a farlo) sul nostro quotidiano un deplorevole video dove il signor Gino De Sanctis faceva vedere come, a due passi dal sito archeologico del Tempio di Diana, aveva tagliato e sistemato a suo piacimento realizzando un vialetto dei basoli antichi ritrovati, dice lui, nella sua azienda. Il signor De Sanctis affermava anche che la soprintendente aveva addirittura apprezzato il gesto. Per ben ricordare tutte le gesta di questo signore e' possibile visionare l'articolo precedente del 9 agosto "NEMI VIDEO SHOK: TROVO STRADA ROMANA, TAGLIO I BASOLI, LI AGGIUSTO E FACCIO UN VIALE NELL’AZIENDA". 

Finalmente, dicevo, e' giunta alla nostra redazione una nota della dottoressa Giuseppina Ghini, la quale e' prontamente intervenuta sulla vergognosa questione, essendo stata da noi citata in qualità di responsabile dell'area in questione nonche’ direttrice del Museo delle Navi.

Prima di riportare integralmente la nota della dottoressa Ghini, in qualita' di direttore di questa indipendente testata, annuncio che presenteremo un esposto alla Procura della Repubblica, avendo raccolto testimonianze e sollevato personalmente un fatto deplorevole che riguarda il nostro patrimonio archeologico, che fino a prova contraria e' pubblico e non puo' essere deturpato a proprio piacimento. In ultimo chiediamo a gran voce all'attuale sindaco di Nemi Alberto Bertucci, il quale di recente con delibera numero 83 del 25 luglio ha assunto la responsabilita' del servizio di vigilanza con il potere di adottare atti di natura tecnica gestionale, di assumere una posizione in merito e di farci sapere se ha o meno fatto delle verifiche nel suo territorio al fine di salvaguardare e tutelare questo inestimabile patrimonio archeologico. Questa e' una vera e propria emergenza e va affrontata mettendo da parte amicizie, conoscenze, colori politici e bandiere.

Ecco la nota della dottoressa Giuseppina Ghini. Dichiarazioni che definisco "clamorose" fatte nei confronti del signore "custode" del tempio.

"Ho letto con vivo sconcerto il testo con le dichiarazioni del Sig. Gino De  Sanctis, proprietario e gestore del centro di apicoltura situato ali'nterno  dell'area del Santuario di Diana Nemorense, a poche decine di metri dal  tempio,  dove da diversi anni la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio  sta  conducendo scavi e ricerche, sotto la direzione di chi scrive e, dal 2003,  con  la collaborazione del Dipartimento Uomo e Territorio dell'Università di  Perugia, diretto fino ad alcuni anni fa dal Prof. Filippo Coarelli e  attualmente dal Prof. Paolo Braconi. Essendo stata citata come direttore  del  Museo delle Navi Romane e responsabile del territorio nemorense, ritengo  doveroso fare alcune precisazioni. Il Sig. De Sancits non è nuovo a dichiarazioni come quelle pubblicate, in  cui  asserisce di essere l'ultimo "custode" del Santuario (novello "rex  nemorensis")  e di essere altresì l'unico che realmente si occupi della manutenzione del  luogo sacro.  Peccato non menzioni il fatto che di recente ha realizzato, senza alcuna  autorizzazione, due maneggi per cavalli, una stalla e due manufatti per  l'accoglienza delle scolaresche e che in diverse occasioni ha organizzato  riunioni e feste sul podio del Tempio.  Si tratta, fortunatamente, di strutture solo poggiate sul terreno e la  strada  da lui menzionata in realtà era già nota e in parte visibile; tuttavia più  volte sollecitato dalla Soprintendenza- verbalmente e con comunicazioni  scritte- a rimuovere le suddette strutture, ha avuto reazioni a dir poco  discutibili, sostenendo che, essendo il proprietario dei terreni, non ha  bisogno di alcun permesso. Chiunque abbia anche scarse nozioni di legge, sa  al  contrario che se un'area archeologica è sottoposta a norme di tutela e  salvaguardia (come nel caso in questione), qualsiasi attività che comporti  un  intervento sul terreno, anche se solo di uso, va preventivamente  autorizzata  dagli organi competenti, ovvero dal Ministero per i Beni e le Attività  Culturali.  Ultimamente la Soprintendenza ha interessato anche gli Enti che operano  sul  territorio, in particolare il Comune di Nemi, affinchè contribuiscano con  un  loro intervento per un'azione più incisiva, volta alla tutela e alla  salvaguardia di questa importante testimonianza archeologica.
Ci auguriamo che la divulgazione data alle dichiarazioni del Sig. De  Sanctis,  che si commentano da sole, costituisca motivo di riflessione per quanti,  oltre  alla Soprintendenza, sono deputati al controllo e alla tutela del  territorio.     
Giuseppina Ghini"

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09/08/2012 NEMI VIDEO SHOK: TROVO STRADA ROMANA, TAGLIO I BASOLI, LI AGGIUSTO E FACCIO UN VIALE NELL’AZIENDA